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Gli Orangutan di Sumatra nella giungla di Bukit Lawang

Gli Orang Utan di Sumatra nella giungla di Bukit Lawang

Il luogo ideale per un trekking alla ricerca degli Orangutan è il piccolo villaggio di Bukit Lawang, che si trova ad un centinaio di chilometri a nord di Medan, città principale dell’Isola di Sumatra, Indonesia.

Il villaggio sorge sulle rive del fiume Bohorok (Sungai Bohorok in lungua Bahasa) e strettamente a ridosso della fitta foresta pluviale del Parco Nazionale Gunung Leuser.

Se vuoi guardare subito il video clicca qui, altrimenti continua a leggere!

Tempo di lettura stimato: 19 minuti

Gli orangutan delle foreste di Bukit Lawang
Orangutan femmina con il piccolo

Le varie specie di Orangutan

Nelle lingue Indonesiana e Malese, Orang Utan significa “uomo della foresta”.

L’orangutan vive nelle foreste pluviali di Borneo e Sumatra.

Nel Borneo troviamo la specie Pongo Pygmaeus, mentre sull’isola di Sumatra troviamo la specie Pongo Abellii. Rispetto agli oranghi del Borneo, gli oranghi della specie Abellii hanno una costituzione più slanciata, con pelo più lungo e chiaro, con barba brizzolata in entrambi i sessi, anche se più accentuata nei maschi. Anche le abitudini sono più arboricole rispetto ai cugini malesi, che scendono più facilmente a terra.

Recentemente (2017) è stata scoperta una terza specie di oranghi, l’orangutan di Tapanuli o Pongo Tapanuliensis. (fonte Jane Goodall Institute Italia – https://www.janegoodall.it/index.php/2018/01/10/nuova-specie-orango-tapanuli/).

La nuova specie è stata descritta nella rivista CurrentBiology ed endemica della regione di Tapanuli nel Nord di Sumatra, dove vive in un’area di circa 1.100 chilometri quadrati di foresta di montagna nell’area di BatangToru, con una popolazione stimata di appena 800 individui.

L’orango è il più grande fra gli animali che si arrampicano sugli alberi, il corpo è perfettamente modellato alla vita arboricola con braccia e gambe lunghe oltre mani e piedi prensili.

Tutte le specie di orangutan sono in pericolo di estinzione secondo la Lista rossa dei mammiferi IUCN.

Pygmaeus https://www.iucnredlist.org/species/17975/123809220

Abelli https://www.iucnredlist.org/species/121097935/123797627

Tapanuli https://www.iucnredlist.org/species/120588639/120588662

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Come vivono gli orangutan in natura?

Gli oranghi in genere sono animali solitari. Le femmine vivono con i piccoli, mentre i maschi di solito vivono soli, fatto salvo il periodo dell’accoppiamento. A volte possono formarsi piccole congregazioni in zone particolarmente ricche di cibo, al solo scopo di nutrirsi e senza che questo causi conflitti.

I maschi sono riconoscibili per le grandi guance e la faccia tondeggiante. La crescita delle guance conferisce al loro volto la forma di una luna piena ed è una caratteristica che viene acquisita in età adulta. La forma del volto è un simbolo di predominanza sugli altri maschi.

Gli oranghi si nutrono principalmente di frutta, ma a volte mangiano anche insetti, steli, foglie e piccoli rametti.

Sono fra i primati più intelligenti, in grado di usare vari tipi di utensili e di interazioni sociali complesse.

Il villaggio di Bukit Lawang

La sua fama è dovuta all’istituzione di un centro di riabilitazione per gli orangutan orfani e feriti. Nonostante il centro sia oggi chiuso, questo rimane il luogo più accessibile per osservare gli oranghi in natura, oltre ovviamente ad offrire la possibilità di avvistare un sacco di altre specie di scimmie.

Nel tempo sono nate tantissime strutture ricettive per ogni tipo di budget e una fiorente industria del turismo naturalistico.

Il 2 novembre 2003 un’inondazione distrusse l’intero villaggio di Bukit Lawang, danneggiando in modo irreparabile oltre 400 case, senza contare le attività commerciali e gli hotel, lasciando senza tetto oltre 1.000 persone. Più di 200 persone tra cui 5 turisti morirono nella tragedia.

Grazie alla cooperazione internazionale, il sito fu ricostruito e riaperto a metà del 2004 e così i turisti tornarono a vedere gli orangutan.

Il villaggio di Bukit Lawang
Il villaggio di Bukit Lawang

Perfetto per il relax ed il trekking degli orangutan

Il villaggio di Bukit Lawang è perfetto per i viaggiatori: atmosfera rilassata, prezzi bassi e strutture accoglienti e pulite ne fanno un ottimo posto per trascorrere un po’ di tempo in relax e godersi la foresta pluviale. Inoltre con i trekking organizzati l’avvistamento degli orangutan è quasi garantito.

E si mangia bene..

Io ci sono stato in novembre per vedere gli orangutan e fare un trekking nella foresta pluviale. Il periodo coincide con l’inizio della stagione delle piogge.

In questa stagione sembra strano ed un po’ esagerato vedere così tante strutture tra guest-house, ecolodge ed alberghi, infatti la maggior parte è chiusa o almeno l’impressione è che lo sia. Dai racconti delle persone che ci vivono pare invece che a luglio ed ad agosto il villaggio si riempia di turisti e ci sia lavoro per tutti. Non vorrei esserci.. :-)

Se amate la tranquillità andate fuori stagione.. che sarà mai un po’ di pioggia. Inoltre, secondo i locali, in genere piove il pomeriggio tardi o la notte (e posso confermare), mentre le giornate sono in genere asciutte.

Beh, vista l’umidità al 99% asciutte non è la parola giusta, diciamo senza pioggia..

Gli orangutan delle foreste di Bukit Lawang

Il centro di riabilitazione degli orangutan di Bukit Lawang

Il centro di riabilitazione per gli oranghi di Bukit Lawang fu fondato nel 1973. La sua missione era quella di proteggere la popolazione di orangutan in forte declino a causa della caccia, del commercio e della deforestazione. Il centro, dopo varie valutazioni, fu chiuso nel 2002 perché il posto stava diventando troppo turistico e inadatto alla riabilitazione degli oranghi che dovevano essere reintrodotti in natura.

Nei centri di riabilitazione orfani ed animali feriti vengono curati o svezzati, con il fine ultimo di fare di loro animali indipendenti e pronti ad essere rilasciati nella foresta.

Purtroppo a causa dell’abitudine all’interazione con gli esseri umani questi animali, nati selvatici, perdono la paura per l’uomo e a volte diventano un po’ troppo confidenti.  L’eccessiva confidenza può causare loro dei problemi, anche se la maggior parte delle volte la reintroduzione ha successo.

Gli orangutan delle foreste di Bukit Lawang
Piccolo di Orangutan

Chiudere il centro per salvare gli orangutan di Sumatra

Ritorniamo però a parlare del centro di riabilitazione di Bukit Lawang. Il fatto che fosse così tanto frequentato senza adeguati controlli, esponeva gli orangutan a diversi pericoli quali quello di diventare dipendenti dal cibo umano o quello di contrarre malattie.

Così il centro di riabilitazione fu ufficialmente chiuso nel 2002, ma il ruolo di Bukit Lawang come meta per osservare gli orangutan è sempre di primo piano.

Fino al 2015 venne mantenuta anche una piattaforma dove due volte al giorno veniva messo a disposizione del cibo supplementare per gli oranghi. La piattaforma era popolare fra i turisti perché era un ottimo luogo di avvistamento, ma anche questa è stata chiusa per evitare di creare dipendenza dal cibo fornito dall’uomo.

Nonostante questo ad oggi, Bukit Lawang è uno dei luoghi più famosi del nord di Sumatra.

Quasi tutti gli orangutan nei dintorni di Bukit Lawang provengono dal centro di riabilitazione e quindi sono abituati a venire in contatto con gli esseri umani, per questo sono attentamente monitorati.

macaco nemestrino - southern pig-tailed macaque (Macaca nemestrina)
Macaco nemestrino – southern pig-tailed macaque (Macaca nemestrina)
siamango (Symphalangus syndactylus) black gibbon
Siamango – Siamang (Symphalangus syndactylus) Comunemente chiamato Black (furred) Gibbon
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Il parco Gunung Leuser e la foresta pluviale

Il parco nazionale di Gunung Leuser è un’area protetta di circa 8.000 chilometri quadrati che si trova nella zona centro-settentrionale di Sumatra (Indonesia). L’area protetta si estende dal mare alle montagne e comprende habitat di vario tipo, dalle paludi alle foreste pluviali, mentre al suo interno scorrono dodici importanti fiumi, oltre ad una serie innumerevole di corsi d’acqua minori.

In questa zona selvaggia si trovano oltre quattromila delle circa novemila specie vegetali presenti nell’area indo-malese occidentale, oltre 300 specie di uccelli e circa 130 specie di mammiferi. Il tutto, devo ammettere che non è facilmente osservabile, ma sicuramente degno di nota.

All’interno del parco trovano rifugio i grandi mammiferi, tra cui gli elefanti e il rinoceronte di Sumatra, la tigre ed altri animali i cui nomi sono meno noti, ma comunque eccezionali. Ovviamente il parco ospita anche i nostri amici orangutan, nelle due specie qui registrate.

Oltre gli oranghi sono presenti numerose altre specie di primati, alcune della quali sono state “vittime” del mio obiettivo, mentre altre lo saranno in futuro.. vedi le foto con didascalia.

Un rammarico rimane per non aver visto il notturno lori gracile.

Disboscamento a Sumatra

Le opere di disboscamento e le piantagioni, oltre a distruggere l’habitat di molte specie fra le quali gli orangutan, hanno distrutto vie di migrazione degli elefanti. Questo ha causato una sorta di isolamento dei vari branchi, che non è mai un bene per le popolazioni, oltre a causare a volte scarsità di cibo. Per ovviare a questi problema e fornire rifugio agli elefanti, sulle zone collinari sono stati avviati interventi di rimboschimento.

La zona visitabile del parco in genere è una foresta secondaria, mentre le pozioni di foresta primaria si trovano generalmente nelle zone più interne del parco, remote e inaccessibili al normale turismo.

Guarda anche questo articolo su gli elefanti di Tangkahan

Gli oranghi, le piantagioni ed il clima a Bukit Lawang e altrove

Uno dei grandi problemi della Sumatra dei giorni nostri, oltre al disboscamento selvaggio degli anni 70-80 e all’aumento della popolazione umana è stata la decisione del governo Indonesiano di cambiare la propria politica agricola.

La maggior parte delle colture sono autorizzate e gestite dai vari organi centrali che decidono cosa piantare, dove, come e in che quantità.

In passato una delle colture più diffuse era quella dell’albero della gomma. L’albero della gomma (Hevea brasiliensis) è una pianta che, come suggerisce il suo nome scientifico, proviene dalla foresta amazzonica e fu introdotta nelle colonie britanniche dell’Indonesia intorno al 1880. Questa pianta, proveniente anch’essa dalla foresta pluviale, anche se alloctona, oltre alla ovvia distruzione delle specie autoctone non produceva un granché danno al suolo, lasciando che lo stesso mantenesse (più o meno) le stesse caratteristiche di umidità e consistenza presenti nella foresta.

L’olio di palma

Ora la gomma non fa più business, mentre la nuova frontiera è rappresentata dall’olio di palma, prodotto dalle Palme da Olio. Questa coltura sta soppiantando in tutta l’Indonesia le piantagioni di alberi della gomma. La caratteristica di questa palma è di inaridire ed impoverire il terreno, causando con questo grandi problemi ambientali. Infatti oltre alla progressiva riduzione dell’umidità nell’aria, indurisce il suolo, dove le piogge non riescono a penetrare che con difficoltà.

La verità è che comunque che purtroppo all’olio di palma non ci sono molte alternative, ne’ per l’Indonesia, ne’ per l’ambiente.

L’economia Indonesiana sopravvive anche grazie a queste colture. Ovviamente si potrebbe fare meglio, come ovunque, ma occorre pensare anche che gli acquirenti, per quanto ovvio, non sono indonesiani.

Il rovescio della medaglia

L’ambiente invece, per quanto maltrattato da queste colture, in un certo senso ringrazia. Consideriamo infatti che produrre lo stesso quantitativo di olio usando altre piante richiede un’estensione di terre pari a cinque volte nel caso delle arachidi e sette volte nel caso dei girasoli. La cosa positiva è che non sarebbero tutti concentrati nel sudest asiatico.

Ma questo non è il luogo per una discussione di questo genere.

Potete approfondire su questi siti (alcuni sono siti di parte, ma la maggior parte riportano informazioni attendibili, occorre solo contestualizzarle)

Effetti sull’ambiente

http://www.oliodipalmasostenibile.it

https://www.greenpeace.org/italy/storia/3904/la-vera-storia-dellolio-di-palma/

Effetti sulla salute

Olio di Palma – Wired

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Una breve digressione sulla lingua Indonesiana

La lungua parlata in Indonesia è il Bahasa Indonesia, dove bahasa significa lingua. Ovviamente gli orangutan di Bukit Lawang non parlano indonesiano, ma sicuramente durante la vostra permanenza a Sumatra o durante i giorni del trekking avrete occasione di parlare con qualcuno del luogo e magari vi interesserà sapere qualcosa della lingua locale.

Selamat datang

La lingua indonesiana è una variante standardizzata del Bahasa malese (a cui somiglia molto), e fu usata per molti secoli come lingua franca nell’arcipelago indonesiano, e diventò lingua ufficiale con l’indipendenza del Paese nel 1945. È parlata come lingua madre solo dal 7% della popolazione indonesiana e dal 45% di quella malese, anche se ben la maggior parte della popolazione la utilizza come seconda lingua, a volte senza conoscerla a fondo. Si tratta in ogni caso di un linguaggio indispensabile dal momento che la regione che conta oltre 700 lingue locali.

La colonizzazione olandese ha lasciato un’impronta non trascurabile sull’indonesiano che ha mutuato dalla lingua degli occupanti molte parole. Allo stesso modo molte parole sono importate da altre lingue come il portoghese, il cinese, l’hindi, l’arabo ed il sanscrito. Ad esempio il titolo “Selamat Datang” significa “benvenuti” dove selamat è di derivazione araba (salam)

La grammatica della lingua indonesiana in generale è relativamente semplice. Secondo un’indagine dell’università di Oxford l’indonesiano è una delle lingue più facili da imparare.

Ad esempio i sostantivi sono in genere uguali sia nella forma plurale che in quella singolare, mentre i verbi in genere non si coniugano.

Adesso siete pronti per imparare..

Gli orangutan delle foreste di Bukit Lawang

Leggi anche un’altra avventura nella foresta amazzonica

Il trekking degli orangutan

A Bukit Lawang una volta raggiunto la vostra destinazione in qualunque resort, hotel e bed and breakfast saranno in grado di fornirvi indicazioni su come organizzare il vostro trekking per vedere gli oranghi. Le guide autorizzate vi proporranno trekking da uno a cinque giorni, ovviamente più lungo il trekking, più occasioni avrete non solo di vedere gli orangutan, ma anche di fare incontri speciali con altri tipi di scimmie e di vedere altri animali interessanti come ad esempio i giganteschi varani (non grandi come quelli di Komodo).

La mia esperienza è quella di un trekking di tre giorni con due notti nella foresta.

Innanzitutto non aspettatevi di allontanarvi molto dal villaggio. I motivi sono principalmente due: il primo è che non ce n’è bisogno, in quanto la zona è ricca di animali, il secondo motivo è che proprio attorno al villaggio gli animali sono più abituati a vedere le persone e quindi sono più confidenti e per questo più facilmente osservabili.

Il mio trekking alla ricerca degli oranghi a Bukit Lawang

Ho visitato Bukit Lawang in novembre e nella zona questa è la stagione delle piogge. Le temperature sono buone, non fa mai troppo caldo, ma l’umidità è quasi sempre superiore al 90%. Soprattutto appena ci si addentra nella foresta questa diventa quasi palpabile. Dopo pochi passi i vestiti sono zuppi di sudore (e “zuppi” non è un termine usato a caso). Una volta che ci si è abituati ad essere bagnati, però la sensazione non è così sgradevole. Ovviamente con un caldo così, durante il trekking le fermate sono frequenti, un po’ per riposarsi e un po’ per osservare gli oranghi e gli altri animali della foresta.

Su e giù per le colline arriva a sera e, dopo un bagno nel fiume, ci si accampa in zone già predisposte. Ci sono delle tettoie sotto le quali trovano posto un materassino isolante (per l’umidità del terreno) una copertina di pile, il tutto inglobato in una grande zanzariera che funge da tenda. Si dorme tutta la notte cullati dai rumori della foresta e, almeno nel mio caso, dallo scorrere del fiume.

Alla sera le guide preparano un pasto tipico in gran parte vegetariano e speziato e si mangia tutti insieme seduti attorno alle lampade o intorno al fuoco, se non piove – ma anche se piove solo un po’.

E’ veramente un’esperienza che consiglio: sentirsi un po’ selvaggi anche solo per un paio di giorni è impagabile.

piccolo di orangutan delle foreste di Bukit Lawang

Un piccolo bonus: il video

Facciamo chiarezza sul nome orangutan

Orango, orangotango, urangutano.. se ne sentono di tutti i colori, ma qual è il termine esatto?

Sul dizionario Treccani ho trovato le seguenti forme: 

  • orangutàn (o orangutano; pop. rangutàn, rangutano) e viene anche riportato nella forma abbreviata del termine che è comunemente orango
  • orango ovvero forma abbreviata di orangutan (Pongo pygmaeus), detto anche orangutàn o orangutano

(leggi di più sul sito Treccani)

Io ho scelto in questo articolo di usare alternativamente le due forme..

Le sanguisughe

A Bukit Lawang durante il trekking per vedere gli orangutan non ho visto molte sanguisughe, ma durante il trekking fatto per la stessa ragione a Tangkahan (vedi articolo su Tangkahan e sul bagno agli elefanti) ne ho viste veramente a decine o, come direbbe qualcuno.. “a decinaia” :-).

Sono inquietanti sono l’incarnazione, in dimensioni ridotte, di un mostro che si erge come un serpente da terra e con la testa ti cerca..

metto un link a un video che non è mio, ma che è esplicativo:

Dove alloggiare?

L’ultimo dei problemi a Bukit Lawang è dove alloggiare. Io ho scelto un bellissimo alberghetto proprio in fondo alla strada, fuori dalla ressa – peraltro inesistente in novembre. Il nome dell’alberghetto è “il giardino delle farfalle”: Kupu-Kupu Garden.

Ho soggiornato, cenato, fatto colazione ed organizzato il trekking in un’atmosfera conviviale e familiare, tra persone simpatiche ed allegre, comprese gli altri (pochissimi) viaggiatori che ho incontrato.

Anche se non è mia abitudine lo cito perché secondo me è ottimo.

Ovviamente se il vostro obiettivo è fare conoscenze nuove e un po’ di baldoria la sera scegliete qualche altro albergo in centro paese, ce ne sono una miriade, alcuni veramente a prezzi irrisori.

Potete vedere più immagini sul gorilla nell’articolo dedicato ai I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda. Altri articoli su argomenti simili: Gorilla a Bai Hokou nella foresta in Repubblica Centrafricana.

Per saperne di più sull’Indonesia

L’Indonesia è nota soprattutto per le spiagge ed i fondali di corallo, per i molti vulcani attivi e per la fauna. Orangutan, Tigri e Rinoceronti a Sumatra, i Draghi a Komodo e poi ancora Bali con la sua misticità e Giava con la sua Cultura ed arte antica fanno di questo paese un universo da esplorare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie di Sumatra visitando gli Orangutan di Sumatra e gli gli elefanti di Tangkahan. Oppure esplora il Sulawesi con i Macachi Neri di Tangkoko ed i riti ancestrali di Toraja.

Ciao, a presto!

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Appassionato di fotografie, di storia e di culture orientali, viaggia per soddisfare la sua innata curiosità.Ama il caldo e stare all'aria aperta, scoprire luoghi nuovi, conoscere persone ed abitudini, osservare la Natura. Ha una sfida con se' stesso: assaggiare i cibi più strani in circolazione.

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