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Le Tartarughe del parco Tortuguero in Costa Rica

Alla ricerca delle tartarughe del parco Tortuguero

Una delle ragioni che mi spinse a ritornare in Costa Rica fu sicuramente la prospettiva di vedere la schiusa delle tartarughe del parco Tortuguero. Diciamo che fondamentalmente l’esperienza mi interessava a livello fotografico, più che per se’ stessa.

A posteriori invece posso dire che vedere la schiusa delle uova delle tartarughe del parco Tortuguero è stata una delle avventure più emozionanti fra quelle che ho vissuto finora.

Ma prima di parlare delle tartarughe del parco Tortuguero, mi sembrano opportune due parole sul parco.

Il Parco Nazionale del Tortuguero si trova nella parte nord-orientale del paese sulla costa atlantica, nella provincia di Limón. Nonostante la sua posizione remota – o forse proprio a causa di questo – è il terzo parco più visitato in Costa Rica nonostante sia raggiungibile solo in aereo o in barca .

Il parco ha una grande biodiversità anche perché al suo interno si ritrovano habitat molto differenti tra loro quali la foresta pluviale, la foresta di mangrovie, paludi, spiagge e lagune. Il clima è tropicale con precipitazioni abbondanti.

Tempo di lettura stimato: 10 minuti

Gita in barca nei canali di Tortuguero

Come dicevo il parco si trova sul versante atlantico-caraibico e si estende per oltre 20 miglia di costa, offrendo un habitat ideale e un luogo protetto alle tartarughe marine che qui vengono a deporre le uova.

Ci sono un gran numero di canali interconnessi, vie d’acqua, lagune e laghi navigabili oltre a pianure di sedimenti trasportati dal sistema fluviale. Le pianure sono intervallate da dolci colline di foresta create in tempi antichi da coni di cenere vulcanica.

Come arrivare al parco Tortuguero

Per arrivarci ci siamo affidati ad un tour operator del luogo, consigliatoci da un amico. Abbiamo lasciato l’auto in un punto di ritrovo e siamo saliti su un bus che ci ha portati fino al porto di Limón, dove una barca ci attendeva.

Dopo non meno di due ore tra fiumi e canali siamo arrivati al lodge, sperduto nel parco ed accessibile solo dalla barca. Da qui, oltre alla gita a vedere le tartarughe del parco Tortuguero, della quale scriverò più avanti, è stato possibile visitare le zone di foresta. Abbiamo infatti percorso i canali del parco con una canoa alla ricerca degli uccelli, delle scimmie e di altri animali, mentre intorno al lodge è stato possibile avventurarci nella foresta lungo un sistema articolato di sentieri.

Le tartarughe e gli altri animali del parco

Come dicevo la parte costiera del parco, che ha una lunga spiaggia che si estende per quasi 35 km, è il terreno di nidificazione per le tartarughe. Esistono quattro specie che depongono le uova nel parco Tortuguero: la tartaruga embricata (eretmochelys imbricata), la tartaruga comune (caretta caretta), la tartaruga liuto (dermochelys coriacea) e la tartaruga verde (chelonia mydas). Vaste parti del parco sono state tagliate in modo semi-legale, dando accesso all’habitat della tartaruga marina in via di estinzione.

Oltre alle tartarughe marine qui si trovano molte specie di tartarughe terrestri, lamantini e coccodrilli. Le foreste ospitano giaguari , bradipi tridattili e tre delle quattro specie di scimmie della Costa Rica che potete vedere nel mio articolo sulle scimmie: cebo cappuccino, atele ad alouatta.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
gita in barca nel parco Tortuguero
Gita in barca nel parco Tortuguero

La schiusa delle uova di tartaruga verde

Nel periodo in cui abbiamo visitato il parco Tortuguero – novembre – era il periodo della schiusa delle uova di tartaruga verde – Chelonia mydas. Questa è una tartaruga marina in pericolo di estinzione classificata dalla IUCN RED list come Endangered.

Il termine verde è dovuto alla colorazione della carne, mentre la colorazione della corazza è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo. L’adulto è lungo fino a 140 cm circa, con un peso che può raggiungere i 500 kg.

Durante il periodo di fecondazione le tartarughe del parco Tortuguero si accoppiano nei pressi della costa e dopo poco tempo si avviano sulla spiaggia per costruire il nido. Le madri scelgono un posto adatto fuori dalla portata dell’alta marea. Scavano una buca profonda mezzo metro e depongono fino a un centinaio di uova del diametro di pochi centimetri.

Sabbia e sole come incubatrice

La sabbia ed il sole fungono da incubatrice e dopo circa un paio di mesi le uova si schiudono. Il momento più pericoloso è però quello della schiusa. Le piccole tartarughe cominciano ad uscire dal nido e si dirigono verso l’acqua fra mille pericoli rappresentati prima dagli uccelli predatori, poi dai predatori presenti in acqua. Per mitigare questi rischi escono contemporaneamente dal nido e cominciano la loro corsa verso l’oceano insieme, qualcuna sopravviverà per la legge dei grandi numeri.

La percentuale di sopravvivenza e intorno al 10 per cento e le femmine che sopravvivono, una volta adulte, tornano sulla stessa spiaggia per deporre le uova.

La mia esperienza nel parco Tortuguero

Partenza prima dell’alba: una barca viene a caricarci al lodge per trasportarci sulle spiagge di nidificazione delle tartarughe. Vista l’ora abbastanza insolita le persone che troviamo sul molo ovviamente stanno andando dove andiamo noi. Infatti facciamo subito conoscenza e ci scambiamo qualche impressione.

Tutti sono molto emozionati.

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Alla ricerca delle tartarughe

Dopo un breve tragitto ci troviamo sulla spiaggia. E’ una mattinata molto bella e la luce sta facendo capolino dal mare. Delle tartarughe non c’è nemmeno l’ombra. Girovaghiamo sulla spiaggia accompagnati dalla guida per un’ora e mezza. Gli uccelli, come noi attendono la schiusa, ma vedono sfumare le possibilità di un pasto per oggi. Ormai siamo tutti un po’ scoraggiati perché di solito la schiusa avviene quando è ancora un po’ buio ed invece ormai il sole sorge.

Ad un tratto la guida si allontana e poi ci chiama a gran voce: un nido!!

Le tartarughine cominciano ad uscire, scavandosi un varco nella sabbia, poi si dirigono verso l’oceano. Sono buffe e goffe e faticano non poco, anche perché a causa del passaggio delle persone si sono create impronte nella sabbia che diventano montagne per i giovani esseri. Qualcuno cerca di spianare loro la via, altri fanno il tifo, altri stanno semplicemente immobili in contemplazione. La maggior parte delle persone fa fotografie, per immortalare il ricordo.

Una cosa è certa, gli uccelli faranno la fame, oggi le tartarughe del parco Tortuguero hanno un esercito di difensori  schierato che lascia loro poche speranze

Fotografie delle tartarughe

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Considerazioni sulle visite turistiche

Ho voluto vedere la schiusa. non so se sia un bene o un male portare i turisti a vedere questo spettacolo, perché queste tartarughe sono a rischio di estinzione.

E’ vero, la maggior parte sono turisti mordi e fuggi che nulla sapevano prima di queste tartarughe e poco ricorderanno dopo. Forse però quando si tratterà di scegliere su temi ambientali queste persone saranno più sensibili.

Il turismo aiuta le popolazioni locali che cominciano a considerare le uova di tartaruga o gli animali selvatici in generale come una fonte di benessere e non solo di cibo (questo non specificamente nel parco Tortuguero, ma anche in altre parti del mondo). Le fotografie e le storie che fanno il giro del mondo creano consapevolezza.

E’ un’invasione di uno spazio selvaggio? Si’, lo è, ma probabilmente è inevitabile che in assenza di un simile turismo l’alternativa potrebbe essere un resort, un ristorante o un bambino che distrugge il nido per gioco ed inconsapevolmente.

Ed infine il mondo è di tutti, che senso ha sapere che esiste qualcosa se non puoi vederlo e poi continuare a sognarlo?

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Ciao, a presto!

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Appassionato di fotografie, di storia e di culture orientali, viaggia per soddisfare la sua innata curiosità.Ama il caldo e stare all'aria aperta, scoprire luoghi nuovi, conoscere persone ed abitudini, osservare la Natura. Ha una sfida con se' stesso: assaggiare i cibi più strani in circolazione.

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