Le bacchette cinesi per mangiare sono uno strumento tradizionale molto usato in Cina, Giappone, Corea e altri paesi asiatici, oltre che, ovviamente, nei ristoranti orientali. Permettono di prendere il cibo in modo preciso e pulito, senza usare le mani.
Anche se sembrano difficili da usare all’inizio, con un po’ di pratica il gesto diventa naturale.
Capire la tecnica corretta aiuta a mangiare in modo più autentico, sia a casa che al ristorante, ma approfondire la loro storia e il loro utilizzo può anche aiutarci a rispettare le tradizioni culturali quando si visitano i paesi asiatici dove queste bacchette sono più usate (non in tutti si usano le bacchette).
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La leggenda della nascita delle bacchette cinesi (o bastoncini cinesi per il cibo)
L’ origine delle bacchette cinesi si perde nella notte dei tempi, ma in Cina ci sono molte leggende che ne raccontano la storia. Una di queste narra che le prime bacchette (o bastoncini cinesi) siano state inventate durante la dinastia Shang, da re Zhou, che per risparmiare tempo durante i pasti, aveva iniziato ad usare rametti sottili per prendere il cibo bollente direttamente dalla pentola, altre parlano, invece, di un attendente del Re, ma adesso vi racconto quelle di cui ho letto.
La leggenda di Jiang Ziya
Una delle interessanti leggende sull’invenzione delle bacchette narra che ad inventarle fu un famoso saggio militare di nome Jiang Ziya (1128–1015 a.C.), che si trovava al servizio degli imperatori cinesi della dinastia Zhou (1046–221 a.C.) all’epoca degli scontri con la dinastia Shang.
Si dice che Jiang Ziya, anche se considerato dal Re un grande stratega, fosse un uomo strano e sempre al verde, che non era neppure in grado di procurarsi il cibo pescando nel fiume.

Proprio per questi motivi sua moglie, un bel giorno, presa dallo sconforto perché il marito era tornato a casa per l’ennesima volta con le tasche e la bisaccia vuota, pensò bene di ucciderlo per poter sposare un altro uomo più ricco e intelligente
Così, senza arrabbiarsi come faceva di solito, la donna decise di preparargli un piatto di carne avvelenata.
Ma mentre il povero Jiang Ziya stava per apprestarsi a mangiare ciò che la moglie gli aveva cucinato, un uccello entrò dalla finestra, lo beccò e fuggì.
L’uomo capì all’istante che si trattava di un uccello divino, perciò lasciò perdere il pranzo e si mise a seguirlo fino ad arrivare ad una collina deserta. A quel punto l’uccello si posò su di un ramoscello di bambù e disse all’uomo:
Jiang Ziya, non puoi mangiare la carne con le mani. Se vuoi mangiare la carne, devi farlo con gli attrezzi che sono sotto le mie zampe"
Jiang Ziya ascoltò i consigli dell’uccello, raccolse i due rametti di bambù su cui si era posato e tornò a casa. Quando sua moglie lo esortò a mangiare di nuovo la carne, l’uomo appoggiò i due bastoncini di bambù alla ciotola e questi, improvvisamente, produssero una nuvoletta di fumo verde.
Jiang Ziya ebbe così il sospetto che il cibo potesse essere avvelenato e con un fare ingenuo chiese alla moglie da dove provenisse quel fumo, chiedendole anche di assaggiare la carne per capire se fosse buona. A quella richiesta la moglie impallidì e scappò fuori di casa.
Jiang Ziya, grato all’uccello divino per la rivelazione, da allora in poi, usò due bastoncini di bambù per ogni pasto.
In seguito la moglie gli chiese perdono per il gesto, dettato da un momento di rabbia e lui la riaccolse in casa. Non solo, dopo aver saputo la storia, anche i vicini impararono a mangiare con i bastoncini di bambù. Col tempo l’usanza si diffuse fra tutta la popolazione e viene ancora oggi tramandata di generazione in generazione.

La leggenda di Yu il Grande
Un altro racconto popolare parla di Yu il Grande, un antico eroe.
Nei tempi antichi, ai tempi di re Shun, un’alluvione sommerse la città provocando gravi danni e disagi alla popolazione. Fu allora che il Re ordinò a Yu di affrontare il problema e di aiutare i suoi sudditi. Era ora di pranzo, ma Yu, nonostante fosse passato tre volte davanti a casa, non era ancora riuscito a mangiare, a causa delle urgenza dell’alluvione.
Arrivato su un isoletta risparmiata dall’inondazione si mise allora a cucinare un po’ di carne, ma questa, una volta cotta, era troppo calda per essere mangiata subito e Yu avrebbe dovuto aspettare un bel po’ di tempo perché si raffreddasse abbastanza da poter essere maneggiata. Fu così che preso dalle urgenze avrebbe dovuto abbandonare ancora una volta il cibo e ritornare al lavoro con lo stomaco vuoto.
Improvvisamente, però, gli venne un’idea eccellente: tagliò due rami da un albero di bambù e li utilizzò per estrarre la carne dalla pentola. Dopo aver soffiato diverse volte sul cibo, la temperatura si abbassò rapidamente e così il povero Yu riuscì a placare la sua fame.
Questa misura si rivelò geniale per l’epoca, in cui tutti mangiavano con le mani, così gli abitanti del villaggio gradualmente lo imitarono e l’usanza si diffuse tra tutta la popolazione.

La leggende del Re Zhou
Un’ultima leggenda riguarda Re Zhou.
L’impero della dinastia Shang era governato da Re Zhou, un regnante severo e violento che invece di governare si dedicava al gioco ed al cibo. Soprattutto nel cibo era molto esigente: si lamentava del gusto, della cottura, ma soprattutto si lamentava spesso di come i piatti fossero troppo freddi o troppo caldi.
Proprio per quest’ultimo motivo molti cuochi furono puniti o, in alcuni casi, giustiziati. Un giorno Daji, una delle sue concubine, mentre stava servendo un piatto al Re, si accorse che il piatto era troppo caldo, ma siccome era l’ora esatta a cui il pasto andava servito, non c’era modo di aspettare che il cibo si raffreddasse ad una temperatura accettabile.
Mentre pensava a come evitare le punizioni del Re, improvvisamente Daji ebbe un’illuminazione: si tolse il fermaglio che usava per raccogliere i capelli e lo usò per prendere il cibo ed offrirlo al Monarca. Fortunatamente, Re Zhou, stupito e incuriosito dalla novità, la prese bene e pensò che fosse un piacere mangiare in quel modo.
Fu così che il Re ordinò allora ad alcuni artigiani di realizzare due lunghe forcine di giada per Daji, in modo che lei potesse usarle per porgergli il cibo durante i pasti. Da allora il metodo si diffuse prima fra i nobili e poi, in seguito, fra la popolazione.
Le bacchette nel tempo sono diventate un simbolo della cultura cinese, legandosi a storie che spiegano sia la loro utilità che il loro significato nel tempo.
Dalla leggenda alla storia, l’evoluzione delle bacchette cinesi
Tralasciando le curiose leggende, è interessante saper quando le bacchette siano state utilizzate per la prima volta. I reperti archeologici e le immagini pervenute a noi attraverso i secoli ci fanno pensare che probabilmente le bacchette erano in uso durante la dinastia Xia, tra il XXI e il XVI secolo a.C. circa, e sicuramente lo furono durante la dinastia Shang (1766-1122 a.C.).
I primissimi bastoncini potrebbero essere stati rametti usati per recuperare cibi cotti in liquidi caldi, ma un aneddoto storico racconta che il re Zhou ne volle un paio fatte di avorio per il suo uso personale.
Una maggiore diffusione delle bacchette fra la popolazione ebbe luogo nel periodo tra il 1122 e il 770 a.C. circa, quando si diffusero in Cina dei tipi di bacchette fatte di bambù.
Intorno al 500 a.C., la loro popolarità era diffusa anche in Giappone, Vietnam e Corea.
Primi dipinti con bacchette cinesi
Le prime immagini storiche delle bacchette appaiono in antichi dipinti cinesi. Nei dipinti della dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), si possono vedere persone che mangiano con le bacchette durante i banchetti. Queste raffigurazioni mostrano come erano già diffuse a quel tempo.
Analizzando i dipinti, si nota che sia i nobili che la gente comune usavano bacchette. Esistono anche raffigurazioni in ceramiche e rilievi che confermano l’uso delle bacchette già in tempi molto antichi.

Il nome cinese delle bacchette
Le bacchette per mangiare diffuse nei paesi asiatici, in Cina sono chiamate kuàizi.
Durante il periodo precedente alla dinastia Qin (221-206 a.C.) le bacchette erano chiamate Jia, mente durante le dinastie Qin e Han (206 a.C – 220 d.C.) presero il nome di Zhu.
Dato che Zhu, in cinese, ha un suono simile a stop che è considerata una parola sfortunata, la gente cominciò a chiamarle Kuai, che in cinese significa veloce e questo è il nome odierno della bacchette cinesi.
Tipologie di bacchette cinesi e materiali utilizzati
Oggi esistono diversi tipi di bacchette, che si distinguono per forma, lunghezza e materiale. Le bacchette cinesi tradizionali sono lunghe circa 25 cm, con una punta arrotondata o leggermente appuntita. Quelle per bambini sono più corte, mentre quelle da cucina sono spesso più lunghe.
Le bacchette possono essere realizzate con diversi materiali, ciascuno scelto per motivi specifici legati sia alla praticità, sia alla tradizione.
Il materiale più comune è il legno, che viene preferito perché è leggero, facile da lavorare e offre una presa naturale sugli alimenti, grazie alla sua superficie leggermente ruvida. Il legno non trasmette calore rapidamente, quindi le bacchette rimangono confortevoli da impugnare anche durante i pasti caldi. Spesso si usano legni come il bambù, che è economico, sostenibile e molto resistente, oppure legni più pregiati, scelti per bacchette più raffinate e decorative.
Oltre al legno, un altro materiale largamente utilizzato è la plastica, che ha il vantaggio di essere economica, facile da pulire e disponibile in una vasta gamma di colori e decorazioni. Tuttavia, la plastica tende a essere più scivolosa rispetto al legno e può deformarsi se esposta a temperature molto elevate. Per questo motivo, le bacchette in plastica vengono spesso usate per pasti informali o come oggetti usa e getta.

In contesti più formali o per occasioni speciali, si possono trovare bacchette realizzate in metallo, come l’acciaio inossidabile o l’argento. Questi materiali sono apprezzati per la loro durata e per la facilità di pulizia, ma sono anche più pesanti e possono risultare meno comodi da usare per chi non è abituato. Inoltre, il metallo tende a essere più liscio, il che può rendere difficile afferrare alcuni cibi, per i meno esperti. In Cina, le bacchette di metallo sono meno comuni rispetto ad altri paesi asiatici, come la Corea.
Ci sono poi bacchette in materiali più preziosi, come la porcellana o l’avorio, che vengono considerate oggetti di lusso o da collezione. La porcellana viene scelta per la sua bellezza e per il valore artistico, anche se è fragile e poco pratica per l’uso quotidiano. L’avorio, oggi vietato per motivi di tutela degli animali, era in passato simbolo di ricchezza e status sociale.
Come si usano le bacchette cinesi
Usare le bacchette cinesi richiede un po’ di pratica, ma il principio è semplice: una bacchetta resta ferma, mentre l’altra si muove per afferrare il cibo.
Si inizia tenendo la prima bacchetta tra il pollice e la base dell’indice, lasciandola appoggiata sull’anulare; questa rimane stabile durante l’uso.
La seconda bacchetta si tiene come una penna, tra pollice, indice e medio, ed è quella che si muove per stringere e sollevare il cibo.
Per prendere un boccone, si avvicinano le punte delle due bacchette intorno al pezzo desiderato, esercitando una leggera pressione per afferrarlo senza schiacciarlo. All’inizio può sembrare difficile, ma con un po’ di esercizio si acquisisce precisione e rapidità.

Potete vedere un video sull’uso delle bacchette cinesi da qui https://www.youtube.com/watch?v=xFRzzSF_6gk
Regole di galateo con le bacchette cinesi
Usare le bacchette cinesi richiede alcune attenzioni per evitare errori a tavola. Il rispetto delle regole aiuta a non offendere chi segue queste tradizioni da generazioni.
Cosa non fare a tavola
Pur essendo oggetti molto semplici, le bacchette seguono regole precise legate alle buone tradizioni di quello che possiamo definire una sorta di galateo in versione cinese/orientale.

- Mai infilzare il cibo con le bacchette: un escamotage proprio da evitare anche per chi cerca di barcamenarsi fra la tradizione e la propria esperienza. Per un cinese è meglio prendere il cibo con le mani, piuttosto che infilzarlo con le bacchette. Questo perché si crede che il cibo abbia una propria vita, e che infilzarlo sia un gesto violento ed irrispettoso nei confronti di ciò che si sta mangiando.
- Mai piantare le bacchette nella ciotola del riso: Se avete la ciotola di riso e dovete prendere un altro piatto, appoggiate le bacchette sulla tovaglietta o sul porta bacchette. Le bacchette inserite al centro del piatto richiamano una cerimonia funebre e si considera che portino sfortuna, in quanto associate alla morte.
- Mai mordere o leccare le bacchette: sebbene le bacchette di legno possano invogliare a mordicchiarle o a leccarle, anche solo per pulirle come si farebbe con una forchetta, il galateo cinese è chiaro: le bacchette non si mordono né si leccano, è segno di cattiva educazione. Per la verità leccare le posate non è educato neanche in occidente, ma magari metterle in bocca per pulirle sì.
- Mai indicare qualcuno con le bacchette: nella cultura orientale (sia cinese che giapponese) è come puntare il dito nella cultura occidentale, diciamo non proprio da signori.
- Mai tamburellare sul piatto o sul tavolo con le bacchette: non che sia un’abitudine ricorrente, ma val la pena di citarlo come notizia. Il galateo cinese considera questo gesto un po’ scortese, perché riporta l’idea di un mendicante che batte i legnetti sulla ciotola per chiedere l’elemosina, un comportamento poco gradito a tavola, che potrebbe offendere il vostro ospite.
- Mai lasciare le bacchette sul piatto a fine pasto: come nel galateo occidentale c’è una convenzione per la posizione delle posate durante il pasto. Lasciare le bacchette nel piatto a fine pasto è scortese nei confronti di chi vi ospita, meglio appoggiarle al bordo del tavolo o sugli appositi porta bacchette.
- Mai rubare il cibo ad un commensale: evitate di contendervi il cibo con altri. Se ad esempio volete prendere un cibo da una ciotola, accertatevi che nessuno lo stia già prendendo e, nel caso, attendete il vostro turno, per evitare di mancare di rispetto agli altri commensali.
- Mai passarsi il cibo da bacchetta a bacchetta: anche qui la scaramanzia cinese la fa da padrona. Questo gesto è associato ad un rito funebre e pertanto assolutamente da evitare a tavola, un po’ come passarsi il sale di mano in mano in Italia (per chi ci crede).
Differenze tra bacchette cinesi, giapponesi e coreane
Le bacchette sono utilizzate in molti paesi asiatici ma differiscono tra Cina, Giappone e Corea. Differenze di forma, materiali e utilizzo riflettono tradizioni culinarie uniche.

Confronto tra forme e materiali
Le bacchette cinesi sono generalmente lunghe e con le estremità piatte o leggermente arrotondate.
Le bacchette giapponesi sono più corte rispetto a quelle cinesi. Hanno una punta molto sottile e affusolata, ideale per la presa di piccoli cibi come il sushi. Si usano spesso materiali come legno laccato, bambù o plastica.
Le bacchette coreane si distinguono per essere solitamente di metallo, specialmente acciaio inox. Hanno una forma piatta o rettangolare e sono meno lunghe di quelle cinesi, ma un po’ più delle giapponesi.
Cina
La Cina, a dispetto dell’immagine che ci siamo fatti nei tempi moderni, è un paese pieno di fascino e di storia. Un paese che è stato teatro di importanti scoperte che hanno cambiato il corso della storia, come la carta, la stampa, la bussola e, tristemente, la polvere da sparo.

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Ciao, a Presto!
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