Guida di Viaggio a Sangkhlaburi
Situata vicino al confine con la Birmania, Sangkhlaburi è una piccola città thailandese immersa tra montagne verdeggianti e paesaggi naturali mozzafiato.
La popolazione locale è prevalentemente di etnia Mon, riconoscibile per tradizioni, lingua e cultura, ma nella cittadina convivono serenamente anche comunità Thai e birmane, creando un ambiente multiculturale raro.
Il ponte di legno di Sangkhlaburi, noto come Saphan Mon, è uno dei simboli architettonici più famosi della città. Tuttavia, il vero fascino si scopre passeggiando per le strade, osservando le persone e lasciandosi coinvolgere dalla loro quotidianità. Una peculiarità interessante riguarda il lago Khao Laem: le sue acque salgono e scendono durante l’anno, svelando oppure sommergendo le costruzioni preesistenti alla costruzione della diga e cambiando così il panorama e le possibilità di esplorazione.
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Indice dell’articolo (clic per aprire)

Chi desidera arrivare a Sangkhlaburi deve mettere in conto un percorso che è già di per sé un’esperienza suggestiva. Da Kanchanaburi si attraversano territori ricchi di foreste, fiumi e laghi, spesso con strade strette e curve che attraversano il Parco Nazionale Khao Laem. Se vi piacciono i paesaggi troverete alcuni punti panoramici veramente suggestivi nei quali fare una sosta.
Cosa non perdere a Sangkhlaburi:
- Passeggiata sul famoso ponte di legno
- Esplorazione dei villaggi Mon
- Scoperta delle costruzioni sommerse del lago
- Trekking tra le foreste circostanti
Chi visita Sangkhlaburi può vivere un’esperienza diversa rispetto alle mete più note della Thailandia. È ideale per chi cerca autenticità, tranquillità e un contatto diretto con la natura e le tradizioni locali.
Il Ponte di Legno di Sangkhlaburi
Il ponte di legno di Sangkhlaburi, conosciuto localmente come Saphan Mon, è lungo ben 450 metri ed è il ponte di legno più lungo della Thailandia (o almeno così mi hanno detto).
Questo ponte attraversa il fossato della città vecchia e collega la cittadina al villaggio Mon e al Wat Wang Wiwekaram, un importante tempio molto significativo per tutta la comunità. Durante la stagione secca, la struttura intricata del ponte si mostra quasi per intero, mentre quando le piogge sono più intense dicono che l’acqua arrivi quasi al livello del camminamento.
In realtà se guardate la foto e dove sono posizionate le case, ho dei seri dubbi, ma io con le piogge intense non ci sono stato…
Il ponte fu originariamente costruito durante il regno di Re Rama III (1824–1851), ma in tempi più recenti è stato sostituito da un ponte in cemento armato costruito in una zona adiacente, più adatto al passaggio di auto e camion
L’ingresso al ponte, diventato così esclusivamente pedonale, non costa nulla, ma entrando dalla parte del villaggio c’è un box per le donazioni, che vengono utilizzate per la manutenzione: alcuni baht che possono essere ben spesi.

Subito dopo ci sono un paio di bancarelle dove è possibile scambiare quattro chiacchiere, specialmente se arrivate, come me, in un pomeriggio piovoso quando tutti i locali sono ormai chiusi e la struttura del ponte diventa un punto di sosta quasi obbligato.
Sempre dalla parte del villaggio nelle stradine ci sono bancarelle che vendono souvenir ai pochi, pochissimi turisti della stagione delle piogge, soprattutto pietre provenienti dalla vicina Birmania.
Se vi fermate a dormire qui, alla mattina è possibile vedere il passaggio dei monaci che partono per la raccolta delle elemosine, un’esperienza unica, ma che per una serie di motivi mi sono perso.

Ecco cosa si può fare nei dintorni del ponte:
- Osservare il passaggio dei monaci all’alba
- Fotografare i paesaggi e la struttura unica
- Comprare un braccialetto di pietre provenienti dalla Birmania
- Imbarcarsi per una gita con la barca

Lago e Diga di Khao Laem
Esplorare il lago formato dalla diga di Khao Laem è una delle esperienze più popolari nella zona. L’invaso ospita i resti sommersi di un antico villaggio e di tre templi che emergono solo nei mesi più secchi, offrendo scenari suggestivi.
Tra questi, spicca il Wat Saam Prasob, spesso visitato con una delle gite in barca che vi verranno proposte al piccolo molo del villaggio
Il giro in barca ha un costo variabile in funzione del numero di templi visitati e quindi delle ore passate a bordo, in genere tra i 300 ed i 500 baht.
Durante la stagione delle piogge si vedono solo le cime dei templi, mentre in quella secca è spesso possibile raggiungerne la base. Lungo il lago si possono osservare case galleggianti, bambini trasportati a scuola in barca e uccelli in cerca di cibo.
Ecco cosa si può fare sul lago:
- Escursione in barca tra i templi sommersi
- Visita alle case galleggianti e ai mercati locali
- Osservazione della vita quotidiana sul lago

Passo delle Tre Pagode – Chedi Sam Ong
Il passo delle Tre Pagode, Chedi Sam Ong situato 22 km a nord di Sangkhlaburi, rappresenta uno dei più noti punti di confine con il Myanmar o Birmania che dir si voglia (a me Myanmar non viene proprio). Storicamente, è stato un collegamento importante tra l’India ed il Sud-Est asiatico, e nonostante i pessimi rapporti tra la Thailandia e lo stato confinante, molte merci passano ancora per questo punto di confine. In realtà il luogo è diventato noto più che altro per il suo ruolo nella costruzione della Ferrovia della Morte, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le tre pagode che danno il nome al passo sono piccole strutture simboliche, non le originali storiche. Nella zona si trova anche un mercato con prodotti artigianali birmani e diversi ristoranti locali. Nonostante le dimensioni ridotte delle pagode, la facilità con cui si raggiunge il passo lo rende una meta frequente per brevi escursioni oltre il confine thailandese.
La Ferrovia della Morte
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’esercito giapponese occupò un vasto territorio dal sud-est asiatico fino alla Birmania. Per sostenere le proprie truppe in Birmania e preparare un eventuale attacco verso l’India britannica, i giapponesi decisero di costruire una ferrovia che collegasse la Thailandia alla Birmania, evitando le rotte marittime pattugliate dagli Alleati. Tra il 1942 e il 1943, partendo dalla linea già esistente tra Singapore e Bangkok, fu costruita una nuova tratta che da Bangkok si dirigeva verso nord ovest, fino a Thanbuyazat in Birmania, coprendo circa 420 km .
Circa 240.000 persone furono costrette a lavorare su questa ferrovia, tra cui oltre 60.000 prigionieri di guerra alleati e circa 180.000 lavoratori reclutati con la forza. Se siete curiosi una famosa pellicola: Il Ponte sul fiume Kwai narra delle sofferenze patite da questi uomini costretti a lavorare in condizioni proibitive. Il poco cibo, le cure mediche insufficienti ed i turni massacranti in un ambiente ostile portarono alla morte di migliaia di persone per malattie, fame ed esaurimento. Le stime parlano di almeno 90.000 lavoratori e oltre 12.000 prigionieri di guerra deceduti. Proprio per queste tragedie, la linea è tristemente nota come la Ferrovia della morte.
Motivi per visitare il Passo delle Tre Pagode:
- Possibilità di dare uno sguardo al confine con il Myanmar
- Mercatini e oggetti artigianali tipici

Templi e Stupa sulle Colline
Oltre ai templi sommersi, Sangkhlaburi offre luoghi di culto situati sulla collina vicina, raggiungibili sia a piedi dal ponte che in barca. Il grande stupa dorato, chiamato Buddha Khaya Chedi, è una replica della famosa costruzione di Bodhgaya in India, luogo in cui secondo la tradizione Buddha raggiunse l’illuminazione. Dalla torre bianca di fronte si gode di una vista panoramica sulla zona e sul lago sottostante.

Il Wat Wang Wiwekaram, chiamato anche Wat Luang Pho Uttama di stile tailandese, ospita numerosi monaci, soprattutto della minoranza Mon.
Questo luogo sacro rappresenta il cuore spirituale della comunità Mon e testimonia la convivenza armoniosa tra culture e religioni diverse. Fondato da Luang Por Uttama, un venerato monaco birmano, il tempio fu ricostruito su una collina dopo che il sito originale venne sommerso dalla costruzione della diga Vajiralongkorn nel 1984. Oggi il complesso si distingue per la fusione di elementi architettonici tailandesi, Mon e birmani, visibili nella sala delle ordinazioni, nelle chedi decorate e nelle numerose statue di Buddha.

Passeggiando nel tempio si percepisce un’atmosfera di raccoglimento e rispetto, soprattutto durante le cerimonie religiose che coinvolgono tutta la comunità locale. Una delle attrazioni più caratteristiche è la grande statua del Buddha situata sulla collina Phra Puttha Rup Ong Yai, visibile da lontano e simbolo di protezione per l’intera area. Questa statua, oltre ad essere un punto di riferimento spirituale, offre anche una vista panoramica sul lago e sui villaggi circostanti. Wat Wang Wiwekaram è dunque non solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di speranza e coesione per tutti gli abitanti di Sangkhlaburi.
Punti di interesse:
- Visita al Buddha Khaya Chedi (Chedi Phutta Khaya)
- Scoperta del Wat Wang Wiwekaram e della sua storia
- Esperienza della spiritualità locale

Parco Nazionale di Khao Laem
Il parco nazionale di Khao Laem copre 1.500 km² intorno alla Diga di Vajiralongkorn, caratterizzato da foreste, montagne calcaree e numerose cascate. Vi abitano oltre 260 specie animali tra cui gibboni, cervi e una ricca avifauna, specialmente nella zona della palude di Kroeng Kravia.
Il centro visitatori si trova a circa 30 km a sud-est di Sangkhlaburi, e poco distante si possono noleggiare barche per attraversare il lago o tornare verso Ban Wang Ka. All’interno del parco sono disponibili campeggi e bungalow. Per chi dispone di poco tempo, la cascata di Kroeng Kravia, facilmente accessibile dalla strada 323, la Route 66 della provincia di Kanchanaburi, è una delle tappe più raccomandate per chi vuole rinfrescarsi in un ambiente naturale.
Servizi e attività disponibili nel parco:
- Sentieri escursionistici nella natura
- Osservazione di fauna selvatica e birdwatching
- Bagni nelle cascate e rilassamento in aree dedicate al picnic

Come arrivare a Sangkhlaburi da Bangkok
Arrivare a Sangkhlaburi in aereo non è possibile, non rimangono che l’auto o i mezzi pubblici. Io ho noleggiato un’auto con Discovercars e, nonostante il traffico di Bangkok e la guida all’inglese dalla parte opposta della carreggiata rispetto all’Italia, sono contento di aver fatto questa scelta. Infatti avere un’auto a mia disposizione mi ha permesso una maggiore flessibilità e l’opportunità di fare delle soste nei luoghi che mi interessavano, senza cruccio per il tempo a disposizione (a parte la preoccupazione per il buio e la guida notturna)
Ricordatevi che per guidare in Thailandia ci vuole la Patente Internazionale!
In auto
Per arrivare a Sangkhlaburi da Bangkok in auto, si percorrono circa 350 km, e ci vogliono, nella migliore delle ipotesi, 6-7 ore. Consiglio una sosta a Kanchanaburi, dove è possibile fare base anche per altre escursioni. Il percorso più comune raggiunge Kanchanaburi per poi si proseguire sulla Highway 323 (che io ho rinominato Route 66 della Thailandia Occidentale) fino a Sangkhlaburi.
I vantaggi, come già detto, sono la flessibilità negli orari, la possibilità di fermarsi lungo il percorso per visitare attrazioni come il Ponte sul Fiume Kwai o le cascate di Erawan, e la comodità, soprattutto se si viaggia in gruppo o con bagagli ingombranti. Gli svantaggi sono sicuramente la fatica della guida su strade molto trafficate, soprattutto nei weekend e la necessità di avere la patente internazionale, oltre alla difficoltà della guida a sinistra, ma per me la libertà a volte è impagabile.
Con i mezzi pubblici
Per chi preferisce i mezzi pubblici, la soluzione più semplice è prendere un autobus diretto da Bangkok a Sangkhlaburi. Gli autobus partono più volte al giorno, il viaggio dura circa 6-7 ore e il costo del biglietto è di circa 500-600 baht (15-20 euro) a tratta. Controllate dal box qui sotto di 12Go.asia.
I vantaggi sono i costi contenuti e la possibilità di rilassarsi durante il viaggio senza preoccuparsi della guida. Gli svantaggi includono orari di viaggio meno flessibili, possibili ritardi e la necessità di prenotare in anticipo, almeno nei periodi di alta stagione.
Inoltre, i mezzi pubblici possono essere affollati e meno comodi, soprattutto per chi trasporta molti bagagli.
Le comunità locali
Uno degli aspetti che vado cercando nei miei viaggi è sicuramente l’interazione con le persone. Purtroppo quando il tempo è limitato, anche l’interazione diventa difficile e, durante questa visita, per una serie di motivi ai quali ho già accennato, legati ad un problema con una prenotazione, ho avuto poco tempo per visitare, ma mi sono ripromesso di ritornarci con un po’ più di tempo.
Questo non mi ha impedito di trovarmi in un ottimo momento della giornata per scattare delle splendide foto dei mezzi che portano a casa gli studenti da scuola e le persone dal lavoro.
Vi lascio qualche foto.
Fotografie




Thailandia
Paesaggi, mare, città, montagne, persone, storia, tradizioni e spiritualità: la Thailandia offre tutto questo e molto di più. Il Paese del Sorriso accoglie i visitatori con un calore ed una gentilezza unica che vi conquisterà fin dal primo giorno.
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