Rahu è il signore delle eclissi, una figura mitologica di tradizione Induista, ma venerata anche nel Buddismo. Si tratta di un essere a metà tra un demone ed una Divinità, apparso inizialmente negli antichi testi puranici e ripreso poi anche dalla cosmologia e dall’astrologia.
In Thailandia è la Divinità che governa l’antitesi tra il giorno e la notte, è un demone: il signore dell’oscurità, di solito raffigurato di colore nero, mentre in Cambogia ad esempio è a volte associato al Kirtimukha.
Luce e ombra sono considerati da sempre come i due principali fenomeni di contrapposizione, che esistono solo l’uno in relazione all’altro. L’eterno ciclo del giorno e della notte ed il susseguirsi di luce e buio simboleggiano il rapporto tra la nascita e il crepuscolo della vita. Ed in questo Rahu è specialista, ingoiare la luce e ridarle la vita.
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Rahu e Ketu, l’oceano di latte e l’origine delle eclissi.
Una storia narra della nascita di Rahu ed è direttamente correlata ad uno dei miti più rappresentati nell’arte dei templi Thai e Khmer: la zangolatura dell’Oceano di Latte, una rappresentazione che si può ammirare anche all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Bangkok e nei templi di Angkor.

Una volta Durvasa, uno dei grandi saggi della tradizione, mentre stava passeggiando per la campagna, incontrò una ninfa dell’aria, che aveva al collo una bella ghirlanda. Durvasa le chiese se gliela poteva donare e la ninfa acconsentì. Il saggio proseguì poi nel suo cammino fino ad incontrare Indra, alla guida del suo elefante Airavata.
Durvasa allora, in segno di rispetto, fece dono ad Indra della sua ghirlanda. Indra la prese e la adagiò sulla testa del suo elefante, ma l’animale, infastidito dal profumo dei fiori, prese la ghirlanda e la gettò in terra.
Durvasa la prese come un’offesa e lanciò una maledizione ad Indra, predicendo che avrebbe perso il suo dominio sui tre mondi. Indra si scusò immediatamente, ma, nonostante le suppliche, il Saggio non ritirò la maledizione.
A partire da quel giorno Indra ed il suo esercito dei Deva – le Divinità buone – ebbero un costante declino fino a perdere il potere, sopraffatti dagli Asura, i nemici Demoni.
Indra, quindi, chiese aiuto a Brahma, ma anche lui non sapeva come vincere le battaglie e gli consigliò di andare da Vishnu.

Vishnu allora propose di fare un accordo e convincere i Demoni ad un’alleanza allo scopo di frullare l’oceano di latte, ed estrarne l’Amrita – l’elisir di immortalità. In seguito, Vishnu avrebbe fatto sì che l’Amrita fosse consegnata unicamente alle Divinità di Indra. I Demoni accettarono senza esitare.
Divinità e Demoni buttarono allora varie piante ed erbe medicinali nell’oceano, attorcigliarono il serpente Vasuki intorno al monte Mandara, che si trova al centro dell’oceano e cominciarono a tirare l’animale, i Demoni dalla testa e le Divinità dalla coda.
Così facendo la montagna cominciò a ruotare su sé stessa e dopo un po’ di tempo dall’oceano di latte uscì il Vaso con l’Amrita che era stato dato in custodia a Dhanwantari, la Divinità associata all’Ayurveda.
Appena il vaso dell’Amrita apparve in superficie, i Demoni lo rubarono, ma subito Vishnu prese le sembianze di una donna di nome Mohini, li sedusse e sottrasse loro il vaso.
Venne quindi organizzato un banchetto e Mohini cominciò a distribuire l’elisir alle Divinità. Nel frattempo, uno dei Demoni, Svarbhanu, si sedette in mezzo agli Dei e, così camuffato, ne bevve un sorso, divenendo immortale. Surya e Chandra – il Sole e la Luna – informarono subito Mohini, che per punizione tagliò in due il Demone. Svarbhanu, però, era diventato immortale e perciò le due metà del suo corpo sopravvissero come due esseri distinti: la sua testa prese il nome di Rahu, che mangia senza mai saziarsi, mentre il corpo prese il nome di Ketu che cerca senza poter vedere.
Rahu e Ketu, memori del fatto che Surya e Chandra avevano denunciato l’inganno del Demone, divennero loro acerrimi nemici. Proprio per questo motivo Rahu insegue i due pianeti tentando di ingoiarli, ma quando ci riesce, non avendo più un corpo, li vede quasi subito sfuggire dal suo ventre.
Il ciclo delle eclissi, in sanscrito Grahana, si ripete costantemente e rappresenta la temporanea vendetta di Rahu sui due avversari, che riescono comunque sempre a fuggire.
Rahu nella cultura Buddista
Pur essendo di origine Induista, Rahu è stato adottato dal Buddismo come molte altre figure mitologiche. Rahu viene menzionato nel Canone Pali: in un Sutra si narra che in due occasioni afferrò prima Candima (dio della Luna), e poi Surya (dio del Sole) ed entrambi furono salvati con l’intervento del Buddha. Questo racconto fa riferimento al mito indiano delle eclissi e la leggenda fu riutilizzata per glorificare il potere e la compassione del Buddha.
In un altro Sutra, Rahu viene descritto come un essere immenso alto quattromila ottocento leghe (qualcosa come quindicimila chilometri) con braccia e mani altrettanto immense. Si racconta che Rahu, geloso del Sole e della Luna, stia sul loro cammino con la bocca spalancata, aspettando di catturarli. Quando, però, il Sole o la Luna cadono nella sua bocca, subito fuggono per salvarsi la vita. A volte Rahu non riesce ad ingoiarli, ma li accarezza solo con la mano, o con la parte inferiore della mascella, o con la lingua. A volte li prende e se li appoggia alla guancia, in tutti questi casi causando le eclissi parziali, ma non può fermare il loro cammino e quindi viaggia insieme a loro.

Rahu nell’astrologia
Nell’astrologia Induista, Rahu rappresenta il materialismo, la malizia, la paura, l’insoddisfazione, l’ossessione e la confusione. Rahu è anche associato alla scienza e all’occultismo. Come Ketu, anche Rahu è un nemico del Sole e della Luna ed è generalmente considerato un pianeta negativo.
Rahu rappresenta ciò che ci attrae in questa esistenza e che fatichiamo ad ottenere, o ciò che, una volta ottenuto, non ci soddisfa, infatti Rahu mangia senza mai saziarsi. Rahu spesso indica l’inizio di un ciclo karmico.
Ketu indica ciò che siamo riusciti ad ottenere in passato e ora non ci interessa più. Ketu spesso indica la fine di un ciclo karmico.
Poiché Rahu e Ketu sono due nodi Lunari opposti, negli oroscopi appaiono sempre in case diametralmente opposte. Entrambi i nodi sono sempre in movimento retrogrado.
Rahu nell’Astronomia
Rahu è uno dei nove corpi celesti principali nei testi induisti e rappresenta il Re delle Meteore. Esso rappresenta l’ascensione della Luna nella sua orbita di precessione attorno alla Terra ed è un pianeta ombra, cioè un pianeta che provoca eclissi. Nonostante non esista fisicamente, a Rahu è stato assegnato lo status di pianeta dagli antichi veggenti a causa della sua forte influenza in astrologia.
Astronomicamente, invece, Rahu e Ketu indicano i punti di intersezione dei percorsi del Sole e della Luna mentre si muovono sulla sfera celeste. Pertanto, Rahu e Ketu sono chiamati rispettivamente i nodi Lunari nord e sud. Le eclissi si verificano quando il Sole e la Luna si trovano in uno di questi punti e Rahu è responsabile dell’eclissi solare.
Rahu in Cambogia
Nella Mitologia Cambogiana Rahu viene raffigurato come il fratello del Sole e della Luna, e la loro inimicizia mortale deriva da un banale problema di rispetto.
Secondo un’antica leggenda cambogiana, infatti, il Sole, il Fuoco, il Tuono, il Vento, la Pioggia, la Stella Rahu e la Luna, erano sette fratelli, dei quali la Luna era la più giovane.
Un giorno furono tutti invitati ad una cena, ma solo la Luna mise da parte del cibo per la madre, vedova e sola in casa. I fratelli gelosi, fra cui Rahu, cercarono quindi di rubarle ciò che aveva messo da parte, ma dopo una rissa, la Luna riuscì a scappare per portare il cibo a sua madre.
Altre leggende cambogiane narrano che Sole, Luna e Rahu sono solitamente fratelli e che quest’ultimo ingoia i primi due e provoca l’eclissi un po’ per rabbia ed un po’ per amore fraterno.
Fonti:
Web:
- Canone Pali del Buddismo Theravada Nomi Pali: Rahu
- Wikipedia: Rahu
- Pharecircus miti e storie della Cambogia
- Pra Rahu un Demone fra le Divinità di Sak Yant Italia
Libri:
- Asian Mythologies di Yves Bonnefoy
- The roles of the Buddha in Thai myths: reflections on the attempt to integrate Buddhism into Thai local beliefs di Poramin Jaruworn
- Rahu, Mars, and Saturn the Villain Stars and the Making of a Villain in Thai Astrology di Matthew Kosuta
Per saperne di più sull’Indocina
Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.
Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.
Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.
Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.
Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.
Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.
Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong
Ciao, ci vediamo in Indocina!
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