Visitare Angkor Wat e fare un salto indietro nel tempo
Angkor Wat è la meraviglia più conosciuta della Cambogia, il Tempio Khmer più visitato e uno fra gli edifici religiosi più grande al mondo.
Si tratta di un Tempio risalente al XII secolo che si trova a circa 5 chilometri da Siem Reap in Cambogia. Il nome moderno, Angkor Wat, significa “Tempio della città”, dove Angkor significa città o capitale e Wat significa tempio.
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La Scoperta di Angkor Wat
La prima volta che visitò Angkor Wat agli inizi del XIX secolo, Henry Mouhot scrisse:
“Uno di questi templi (un rivale per quello di Salomone, ed eretto da qualche antico Michelangelo) potrebbe avere un posto d’onore accanto ai nostri edifici più belli. È più grandioso di qualsiasi cosa ci abbiano lasciato i greci o i romani, e contrasta tristemente con la situazione selvaggia in cui versa ora la nazione”
H.M.
Oltre ad essere così imponente, questo Tempio è anche l’unico ad essere stato attivamente frequentato fino ai giorni nostri e per questo il meglio conservato.
Per questi motivi Angkor Wat è diventato il simbolo della Cambogia: è il monumento cambogiano più conosciuto nel mondo, il luogo più visitato dai turisti e appare anche sulla bandiera nazionale.

Architettura di Angkor Wat
Angkor Wat è una sintesi dell’architettura Khmer della quale riprende le principali caratteristiche. Esso è concepito infatti come un tempio a forma di montagna a simboleggiare il Sacro Monte Meru (la Montagna degli Dei nell’induismo). La costruzione principale è circondata da un largo fossato e all’interno ospita una serie di gallerie, altra tipica caratteristica della generazione più recente di templi Khmer.
La struttura è a forma di rettangolo e misura circa 1,5 chilometri lungo l’asse longitudinale mentre un po’ meno, 1,3 chilometri, lungo l’asse nord-sud. All’interno del fossato che circonda completamente la costruzione, si trovano le tre gallerie rettangolari, costruite una sopra l’altra ed al centro del tempio si stagliano cinque torri.

Schema e simbologia religiosa di Angkor Wat
A differenza dei templi precedenti, quasi esclusivamente dedicati a Shiva, il Tempio di Angkor Wat fu originariamente dedicato a Vishnu. Un’altra caratteristica particolare è che invece di essere orientato ad est, come tradizione dei templi induisti, Angkor Wat è orientato ad ovest.
Proprio quest’ultima caratteristica ha suscitato numerosi dubbi circa la reale destinazione del Tempio. L’entrata principale orientata ad ovest era infatti una caratteristica dei templi funerari e per questo è possibile che in realtà Angkor Wat possa essere stato concepito come un mausoleo oun luogo dove il re potesse essere venerato dopo la morte.

Visita Angkor Wat all’alba e scatta anche tu una foto così!
Meraviglie di Angkor Wat
Il complesso viene ammirato per la sua grandiosità, per l’armonia dell’architettura, per i suoi grandi bassorilievi di particolare pregio, noti soprattutto per l’altissimo livello di dettagli con cui sono realizzati e che lasciano incantati i visitatori.
Pensate che lungo le pareti del tempio sono scolpite qualcosa come 3000 apsara, le semidee danzanti della mitologia che avrebbero consegnato a Jayavarman II il regno di Kambuja direttamente dalle mani di Indra.
Un’altra particolarità è la serie di bassorilievi visibile all’esterno del Tempio e che si sviluppa per ben 800 metri e racconta gli eventi storici dell’Impero Khmer e aneddoti della mitologia.

Storia di Angkor Wat
Angkor Wat Si trova oggi a circa 5,5 chilometri in direzione nord dalla cittadina di Siem Reap, che di solito viene utilizzata come base per visitare la zona di Angkor. Proseguendo verso nord a circa 2 chilometri si raggiunge, invece, la città fortificata di Angkor Thom.

Secondo la leggenda, Indra ordinò la costruzione di Angkor Wat come residenza per suo figlio Precha Ket Mealea ed era credenza comune che il tempio fosse stato costruito in una sola notte da un architetto divino.
In realtà i lavori di costruzione cominciarono agli inizi del XII secolo, durante il regno di Suryavarman II ed il Tempio, come già detto, fu probabilmente dedicato a Vishnu. Il re però morì prima del completamento dei lavori e per questo alcune opere rimasero incompiute.
Inaspettatamente nel 1177 la città subì un attacco da parte degli eterni nemici Cham che espugnarono e saccheggiarono Angkor Wat, spingendo Jayavarman VII a trasferire la capitale in un luogo più sicuro. Il nuovo Re stabilì, infatti, la nuova capitale e il Tempio ad Angkor Thom, realizzando una nuova città fortificata ed il Tempio Bayon un paio di chilometri più a nord.
Più avanti il tempio Angkor Wat venne convertito al Buddismo Theravada e come tale è rimasto attivo fino ai giorni nostri.
L’arrivo degli occidentali ad Agkor Wat e i tempi moderni
Uno dei primi occidentali a mettere piede ed a dare un resoconto del luogo fu Antonio da Magdalena, un monaco portoghese che lo visitò intorno 1586 e ne rimase affascinato, tanto da citarlo come un’opera favolosa. Il Tempio divenne però famoso solo più avanti, nel XIX secolo, grazie all’esploratore francese Henri Mouhot che, dopo averlo visitato, ne pubblicò quella che oggi chiameremmo recensione, citata in apertura dell’articolo, e con questa Angkor divenne famosa.
Durante il XX secolo Angkor Wat subì molti lavori di restauro, interrotti solo dai momenti bui della guerra civile. Durante l’occupazione i Khmer rossi utilizzarono moltissime delle strutture in legno come materiale da ardere, ed alcuni padiglioni furono danneggiati da proiettili sparati dalle diverse fazioni. Più di tutto, però, furono i danni causati dai ladri di arte che, dalla fine del 1980 all’inizio del 1990, compirono saccheggi e distruzioni, in parte anche per finanziare illegalmente la guerriglia.

Come arrivare e cosa fare ad Angkor Wat
Il tempio fa parte del parco istituito intorno al sito archeologico di Angkor. L’area archeologica si estende per circa 400 chilometri quadrati ed il punto di partenza e di arrivo per tutte le visite è Siem Reap, una cittadina che si è sviluppata proprio grazie alla vicinanza ai templi.
In città si possono trovare ristoranti, alberghi e guest house per tutte le tasche, nonché una gamma completa di soluzioni di trasporto, dal taxi, ai caratteristici tuk-tuk all’autobus alla bicicletta. E ovviamente c’è un aeroporto internazionale. Vedi a fondo pagina come arrivare a Siem Reap.
Biglietto d’ingresso ad Angkor Wat
Angkor è un sito UNESCO dal 1992 e la zona è legalmente protetta da una serie di decreti statali dal 1994. I biglietti si possono comprare online da questa pagina oppure direttamente sul posto. La biglietteria è aperta dalle 5 alle 17.30 ed il costo dei biglietti, seppure aumentato in maniera considerevole negli ultimi anni, si mantiene ancora su livelli accettabili o perlomeno in linea coi costi di altre città, dove, per lo stesso prezzo, sicuramente avrete molta meno storia da osservare: 37 dollari per un giorno, 62 per tre giorni e 72 per 7 giorni, i biglietti valgono ovviamente per l’intera area e non per un singolo tempio.
Attenzione, se li perdete dovrete pagare per rifarli.

Cosa fare ad Angkor Wat (e cosa non fare)
Oltre ad ammirare le innumerevoli e pregevoli opere che costituiscono il tempio stesso, ovviamente i monaci saranno una delle principali attrattive di questo e degli altri templi, soprattutto per i fotografi. L’importante è agire sempre con rispetto e discrezione, chiedendo prima di fare una fotografia ed evitando di mettere in imbarazzo i monaci e gli altri visitatori.
Proprio per permettere una visita piacevole e rispettosa per tutti è stato redatto un codice di condotta che riepiloga i comportamenti da tenere all’interno di questo e degli altri templi della Cambogia. Leggete attentamnete il riepilogo che ho fatto alla fine dell’articolo per saperne di più.
Foto e video
Vi lascio con un video documentario che potete guardare prima di visitare il sito oppure memorizzare e guardare più avanti, se non volete spoilerare la vostra visita.
I 7 punti del Codice di condotta ufficiale per Angkor
Abbigliamento adeguato
Una delle regole più importanti per visitare i siti archeologici di Angkor è il codice di abbigliamento. Per la visita è infatti richiesto un abbigliamento adatto, che in parole povere si traduce nel divieto di entrare nei templi con pantaloncini corti e magliette senza maniche o anche in abiti più succinti. Lo stesso abbigliamento è richiesto non solo per la visita, ma anche per l’acquisto dei biglietti, tenetelo a mente.
Vietato toccare i monumenti
Molte persone sono inclini a toccare le cose nuove, per curiosità e gli italiani in modo particolare. Nonostante in alcuni luoghi sia permesso – quando non di buon auspicio – toccare un monumento o un oggetto in particolare, ricordate che ad Angkor è vietato, perché l’arenaria tende a rovinarsi creando un effetto “unto” (ben conosciuto dagli scalatori).
Non parlate ad alta voce
In Cambogia in genere è consigliabile avere un tono di voce contenuto, al cospetto dei templi ancora di più, quindi evitare le urla e le risate sguaiate.
Aree non consentite al pubblico
Nel complesso dei Templi alcune aree al momento non sono agibili o vietate al pubblico per i motivi più disparati. In genere queste aree sono ben segnalate, cercate di attenervi ai segnali per non rischiare multe o, peggio, di avere un incidente.
Vietato fumare
Nei templi non si può fumare e, in quanto ex fumatore, sono titolato a dire “meno male”. Dal 2012 c’è il divieto di fumo totale, in tutto il parco di Angkor, anche all’esterno dei templi.
Non comprare nulla dai bambini
Comprare un souvenir da un bimbo può sembrare un gesto caritatevole e condivisibile, ma sarebbe meglio non farlo. Finanziare questo tipo di attività per il bambino spesso può significare essere tenuto lontano da scuola e, anche se non è sempre così, meglio non rischiare. Se volete fare beneficenza scegliete un’organizzazione verificata e possibilmente locale.
Come fotografare i monaci
E chi non va in Cambogia con la speranza di fotografare i monaci? Prima di fare una foto chiedete sempre il permesso e, magari scambiate due parole, in modo da non far sentire il soggetto un oggetto. Ricordatevi che le donne non dovrebbero toccare ne’ i monaci ne’ i loro vestiti, rispettiamo le altre culture. Per imparare due parole in lingua khmer c’è il frasario della Lonely Planet.
Sanzioni
Ci sono dei comportamenti che sono considerati reati e per questo sottoposti a sanzioni. Innanzitutto la distruzione o il trafugamento di opere originali, ma anche girare nudi o seminudi (una pratica che si era andata diffondendo alcuni anni fa) e altri comportamenti disdicevoli.
Meglio non fare conoscenza con la giustizia Cambogiana.
Il Codice di condotta è pubblicato in più lingue ed è presente in quasi tutti gli hotel e molti ristoranti.

Faq Angkor Wat
Cosa significa Wat in lingua Khmer?
Wat in lingua Khmer significa Tempio.
Quanto costa il biglietto di ingresso ad Angkor Wat?
Il biglietto d’ingresso vale per tutto il sito archeologico di Angkor e costa:
– 37 dollari USA per 1 giorno
– 62 dollari USA per 3 giorni
– 72 dollari USA per 7 giorni
Per tutti i biglietti è richiesta la fotografia (sarà scattata alla biglietteria)
Dove posso comprare i biglietti per Angkor Wat?
I biglietti per Ankgor Wat possono essere acquistati alla biglietteria ufficiale.
Dove si trova la biglietteria di Angkor Wat?
La biglietteria si trova a 4 chilometri da Siem Reap sulla strada 60 (questa è la posizione).
Indirizzo di google Maps: 9VGJ+P5G Siem Reap, Cambogia.
Indirizzo fisico: Circle Apsara Circle (Angkor Kyung Yu) Street 60m, Treang Village, Sangkat Slor Kram, Siem Reap Town, Siem Reap Province.
Qual è l’orario di apertura della biglietteria di Angkor Wat?
La biglietteria è aperta tutti i giorni dalle 5:00 alle 17:30.
I biglietti d’ingresso emessi dopo le 16:45 sono validi per il giorno successivo.
I biglietti possono visitare tutti i templi, tranne Kulen Mountain.
E’ possibile acquistare i biglietti per Angkor Wat online?
Potete acquistare i biglietti sul sito ufficiale di Angkor a questo indirizzo. Occorre registrarsi e scattare una fotografia.
Quali sono gli orari di ingresso ai templi di Angkor e ad Angkor Wat?
Il tempio di Angkor Wat e Srassrang sono aperti dalle 5:00 alle 17:30
Phnom Bakheng e Prerup Temple sono aperti dalle 5:00 alle 19:00
Gli altri templi sono aperti dalle 7:30 alle 17:30
Per saperne di più sull’Indocina
Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.
Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.
Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.
Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.
Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.
Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.
Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong
Ciao, ci vediamo in Indocina!
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