Le 10 migliori esperienze da provare in Cambogia, se non ci siete mai stati.
Cosa fare in Cambogia se non ci siete mai stati?
La Cambogia è un paese interessante e con una cultura millenaria alle spalle. Visitare il paese significa immergersi in una cultura, che ha saputo resistere a dominazioni straniere e lotte interne uscendone rinato, con una propria identità e rinnovata voglia di vivere.
E’ un paese dai panorami spettacolari e molto diversi fra loro: dal Delta del Mekong alle montagne coperte di giungla e alla misticità delle tante pagode, dalle spiagge dorate del sud alle isole tropicali, ai templi di Angkor con mille storie da raccontare.
Un paese tranquillo, che si lascia scoprire sorridendo e dove il progresso lascia spazio alle tradizioni ed alla natura.
Una terra da esplorare, dove chi ama le scoperte e l’avventura non resterà deluso.
Ma dove andare, se ci si va per la prima volta?
Indice
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Cosa fare in Cambogia: guide, libri e utilità
Pianifica subito la visita: acquista la nuova versione della guida* della Cambogia della Lonely Planet. La guida del National Geographic* sulla Cambogia, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).
Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia
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Phnom Penh, la capitale della Cambogia
Il Palazzo Reale con le 5000 piastrelle d’argento del Tempio del Buddha di Cristallo e di Smeraldo e la Prigione di Tuol Sleng, con i campi di sterminio di Choeung Ek, possono rappresentare con sole due visite, le luci e le ombre della storia del paese.
Ma a parte le visite istituzionali, Phnom Penh è oggi una città affascinante e piena di vita, piena di locali alla moda e animata da una passeggiata lungo il fiume fra le più belle del paese.
Oltre allo shopping al famoso Mercato Russo, l’ultima delle esperienze alla moda della capitale è il giro fra i birrifici artigianali, molto popolari anche in Europa, che sapranno soddisfare anche i più esigenti. A conclusione della visita non dimenticate un piccolo pellegrinaggio a Wat Phnom, dove potrete pregare per un vostro desiderio. Visto l’afflusso dei fedeli che tornano con doni a profusione, pare che funzioni.

Templi di Angkor
Quando vi siete chiesti cosa fare in Cambogia, certamente visitare Angkor è stata la prima idea!
Angkor si trova tra il lago Tonlé Sap e le Montagne Kulen, nella parte nordoccidentale della Cambogia. Nonostante la parte più visitata si estenda su di un’area di circa 7 per 15 chilometri, l’intero sito abbraccia un’area di circa 400 chilometri quadrati ed è probabilmente il più grande complesso templare del mondo, nonché, secondo recenti studi, la più grande area urbana preindustriale. I templi che oggi vediamo, compreso il monumentale Angkor Wat (link a Wikipedia), sono infatti quel che resta della capitale dell’antico impero Khmer, che raggiunse il suo splendore fra il IX ed il XV secolo, fino alla caduta in seguito all’invasione Thai nel 1431.
Dopo la caduta dell’impero Khmer i templi di Angkor furono abbandonati e fagocitati dalla giungla per secoli, fino all’arrivo dei francesi che li riportarono alla luce. Oggi Angkor è un sito UNESCO visitato da milioni di turisti e il simbolo della Cambogia moderna, dove però è possibile trovare ancora tradizioni antiche di centinaia di anni.

La religione ispirazione per i monumenti Khmer
Che Angkor sia stato influenzato dall’aspetto religioso della cultura Khmer, è abbastanza evidente. La religione, come in molte culture dell’epoca, era strettamente intrecciata all’organizzazione politica ed amministrativa, e fu, come del resto in buona parte del mondo, ispiratrice delle opere artistiche ed architettoniche dell’epoca Khmer.
Grazie alla pacifica convivenza di diverse religioni, i templi che si trovano nell’area sono dedicati sia ai culti Induisti che buddisti, anche se il culto Shivaita fu predominante per buona parte degli anni d’oro dell’Impero.
Non mancano inoltre di elementi attribuibili al culto animista, come ad esempio il culto delle pietre sacre nelle quali si riteneva risiedesse uno spirito, oppure il culto degli antenati (Nak Ta).
Ancora ai giorni nostri questo sincretismo religioso caratterizza la spiritualità del paese.
Provincia di Siem Reap
La cittadina di Siem Reap si è sviluppata soprattutto grazie alla vicinanza ad Angkor ed ai suoi templi millenari, trovandosi a fare da base di partenza per tutte le attività della zona. Col passare del tempo la città ha saputo adeguarsi all’afflusso dei turisti sviluppando una propria identità ed attrattiva.
Oggi Siem Reap è una cittadina dove è possibile fare esperienze culturali, avventurose e culinarie di diverso genere. La città è costellata di ristorantini, di gallerie d’arte, di negozi di artigianato ed a pochi passi è possibile fare visita in uno dei villaggi galleggianti del vicino lago Tonlé Sap dove, i più avventurosi o semplicemente i più curiosi, possono anche provare l’esperienza di soggiornare in un’abitazione tradizionale o magari di imparare a cucinare i piatti locali con gli abitanti del villaggio.

Isole Meridionali della Cambogia
Le isole meridionali della Cambogia sono un’ottima occasione per avere almeno un assaggio di relax nei mari tropicali durante la vacanza o dopo aver girato in lungo ed in largo il paese.
Per esempio Koh Rong e Koh Rong Sanloem si trovano al largo della costa antistante Sihanoukville.
Fra le due Koh Rong è quella che ha un’atmosfera più frizzante, grazie anche al villaggio di Koh Tuch, che è diventato una meta imperdibile per i nuovi hippy. Ovviamente nell’isola non mancano le spiagge dorate e circondate dalla fitta giungla dove trovare un attimo di tranquillità. Se è la tranquillità che cercate però, Koh Rong Sanloem è la meta migliore, con pochi resort ed un’aria più rilassata. Qui l’attività più gettonata è il relax sull’amaca qui, ma per i più avventurosi sono disponibili numerosi diving center.

Kep
La cittadina di Kep, nella provincia di Kampot, era già una destinazione per le vacanze all’inizio del 1900, frequentata soprattutto da ricchi francesi. Col tempo e soprattutto dagli anni 60 dello scorso secolo, la città ha ampliato la platea degli avventori diventando una meta adatta a tutti i budget.
La ricetta del luogo è relativamente semplice: spiagge da sogno, tramonti sul mare, un parco naturale alle spalle e la possibilità di mangiare pesce fresco senza svuotare il portafogli. Così di solito chi ci va, ci torna anche. E’ una valida alternativa per chi ama il mare e non vuole avventurarsi sulle isole o per chi vuole alternare la vita da spiaggia a lunghe escursioni nella natura incontaminata.
Da non perdere: il mercato dei granchi dove si possono mangiare i famosi granchi simbolo della città ed una escursione nel parco nazionale di Kep.

Battabang
Battabang è l’essenza della vera Cambogia. Una città con edifici di epoca coloniale, campagne coltivate, un fiume sonnacchioso e un’atmosfera rilassata. In realtà non c’è veramente qualcosa di imperdibile, ma la zona è costellata di piccoli templi e di villaggi rurali dove il tempo scorre lento e che valgono veramente il tempo di una visita. E poi c’è l’architettura dei palazzi di epoca coloniale che donano alla città un fascino retrò e veramente particolare, adatto a chi, avendo un po’ di tempo, riesce a godersi la tranquillità delle cose semplici e vere.
Non perdete una gita sul famoso Bamboo Train

Mondulkiri e gli elefanti in Cambogia
Tre cose vi porteranno a Mondulkiri, nella parte più orientale della Cambogia: i villaggi dei Bunong, una popolazione che segue ancora credenze animiste, un trekking nella foresta Protetta di Seima e l’Elephant Valley Project. L’Elephant Valley Project fu creato per offrire agli elefanti un luogo dove potessero vivere in modo dignitoso e dove i loro custodi, i mahout, avessero la possibilità di guadagnare uno stipendio adeguato.
In questo santuario i visitatori possono accompagnare gli elefanti durante lunghe passeggiate senza mai salire in groppa, contribuendo in questo modo al benessere degli animali ed al supporto della comunità. Nel tempo in molte parti dell’Asia sono fioriti parecchi di questi santuari, ma in alcuni la vita degli elefanti è solo in apparenza migliorata. Se ne visitate qualcuno informatevi bene sulle condizioni di vita dei poveri animali.

Se siete birdwatchers o semplicemente amanti della natura la Foresta Protetta di Seima vi attende. La Foresta è un’area protetta di 3000 chilometri quadrati ed è probabilmente il luogo dove si può vedere la più grande varietà di mammiferi di tutta la Cambogia. Star del luogo è il Langur Duca dalle zampe nere, una versione quasi in bianco e nero del cugino Langur Duca. E poi ci sono gibboni crestati dalla guancia rosa (o gialla a seconda dei testi), uccelli, orsi, sette specie di gatto selvatico e 150 elefanti selvatici, un vero paradiso tropicale.
La piccola città di Sen Monorom è la base principale per i viaggiatori a Mundulkiri ed è raggiungibile da Phnom Penh in circa 8 ore in autobus.
Prasat Preah Vihear
Il tempio si trova proprio lungo il confine con la Thailandia e negli ultimi 110 anni è stato continuamente oggetto di dispute fra il governo cambogiano e quello Thai per la giurisdizione della zona. Le dispute sono cominciate nel 1907 ai tempi dell’invasione francese e l’ultima parola (forse solo in ordine di tempo) è stata posta dalla Corte internazionale di giustizia nel 2013.

Dalla Cambogia Preah Vihear può essere raggiunto tramite Tbeng Meanchey nella Provincia di Preah Vihear, o dalla Provincia di Siem Reap passando per Anlong Veng.
Dalla Thailandia ci si arriva dalla Provincia di Sisaket e la Cambogia permette le visite in giornata senza bisogno di visto.
Il tempio si trova in una posizione privilegiata, a picco sulla pianura che si distende ai suoi piedi, 550 metri più in basso ed è raggiungibile attraverso un percorso che, salendo, permette di scoprire uno per volta i gopura, le torri monumentali che precedono il tempio vero e proprio. Il sito è patrimonio UNESCO dal 2008
Nonostante la differenza evidente dai templi di Angkor, condivide con questi la rappresentazione stilizzata del Monte Meru, ritenuta dimora degli dei.
Kratie ed i delfini di fiume del Mekong
Adagiata sulle le rive del Mekong, Kratie è una delle mete più ambite dai i viaggiatori, famosa soprattutto per la possibilità di osservare i delfini del fiume. I delfini Irrawaddy sono una specie a forte rischio di estinzione e si stima che nel Mekong, fra Kratie ed il confine con il Laos non ne siano rimasti più di 80. Nonostante questi delfini non siano attratti dall’interazione con le barche e le persone e si spostino ogni giorno anche di molti chilometri, Kampi, appena a nord di Kratie è il posto dove è più probabile un avvistamento.
Se sceglierete di andare con un tour, assicuratevi che il conducente della barca rispetti le linee guida di sicurezza, al fine di non mettere in pericolo la vita dei delfini e di non metterli sotto stress.
Il turismo svolge un ottimo ruolo nel tentativo di proteggere i delfini offrendo un’economia alternativa alla pesca, ma deve essere condotto in modo responsabile.
Cosa fare in Cambogia: la cucina Khmer
La cucina Cambogiana o cucina Khmer non è citata così spesso ad esempio a favore delle più blasonate cucine dei vicini Vietnam e Thailandia, soprattutto per il numero di turisti che visita questi due paesi in rapporto ai visitatori della Cambogia.
La Cambogia è da sempre un crocevia di passaggio con le nazioni confinanti, per cui ha assorbito nel tempo influenze dalle cucine dei vicini paesi, arrivando a creare uno stile proprio fondendo i diversi sapori adattandolo alle specificità del paese anche in base alla disponibilità dei prodotti.
La cucina della Cambogia è quindi un mix sapori contrastanti, rappresentati dalle numerose erbe, verdure e le salse, sapientemente integrate della foglie di vari alberi ed i fiori commestibili.
Come in ogni paese del sud est asiatico non mancano i piatti vegetariani, ma i piatti più famosi del paese non lo sono.
Il piatto tipico del paese l’amok, pesce al forno con la tipica salsa kreung, a base di citronella, peperoncino e cocco e avvolta in una foglia di banano
Un altro componente che ritroverete spesso nei piatti cambogiani è il prahok, una salsa di pesce fermentata, dal sapore molto particolare, ma che per alcuni palati potrebbe risultare anche troppo saporita.
Se siete dalle parti di Kep, ma anche in altre parti del paese, assaggiate il kdam chaa, che consiste in un granchio fritto, preparato con il pepe verde di Kampot, (chi è vegetariano si tappi le orecchie – o chiuda gli occhi sarebbe più appropriato).
Non dimenticatevi della frutta, con il durian, spinoso e dall’odore particolare o molti altri tutti da provare almeno una volta, naturali o frullati.
Un solo consiglio quando avrete scelto cosa fare in Cambogia: prenotate subito!
Per saperne di più sull’Indocina
Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.
Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.
Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.
Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.
Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.
Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.
Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong
Ciao, ci vediamo in Indocina!
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