Parole del Buddsimo e dell’induismo in Cambogia
Questo articolo nasce per spiegare il significato di alcune parole del Buddismo e dell’Induismo in Cambogia, termini Khmer usati nei templi o per indicare luoghi, personaggi o divinità. La conoscenza di questi termini buddisti è sicuramente utile se si visitano i templi di Angkor e più in generale tutto il paese, per aiutare a comprendere meglio la religione, la cultura e la geografia e locale.
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Un occhio all’abbigliamento e alle buone maniere
Prima di entrare in un tempio o Wat vediamo alcuni consigli.
- Toglietevi scarpe e cappello e depositateli all’ingresso del complesso, a maggior ragione quando si entra nella Pagoda. le scarpe e il cappello quando entrate in un edificio, specialmente nella pagoda
- Vestitevi con rispetto, coprendo le spalle e indossando una gonna ed un pantalone che copra le ginocchia.
- Non fate rumore se si stanno celebrando dei riti o ci sono eventi in corso, in ogni caso il silenzio è d’oro.
- Lasciate una donazione, per piccola che sia, sarà un segno di rispetto.
- Non rivolgetevi alle persone o alle divinità puntando con il dito, non è rispettoso.
- Ed ora conosciamo insieme un po’ di terminologia per aiutarci a comprendere quello che stiamo visitando.
- Imparate i termini buddisti più ricorrenti e familiarizzate con essi
Libri e guide per la Cambogia
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Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia
I nomi dei luoghi e degli edifici
Angkor
Angkor, che significa “città” o “capitale”, è una forma volgare della parola Nokor, che deriva dalla parola sanscrita nagara.
Wat
Wat è il complesso dei templi che fanno parte di una costruzione, l’insieme di tutti gli edifici e si potrebbe tradurre in Santuario. Wat è la parola khmer per “tempio” derivata dal sanscrito: vata o recinto.

Bannalay
Bannalay è la biblioteca
Banteay
Banteay nella terminologia Khmer significa Cittadella o fortezza, come ad esempio Banteay Srei, la cittadella delle donne o Banteay Kdei, la cittadella delle camere.
Baray
Un baray è un serbatoio o invaso d’acqua artificiale. Non si sa con certezza quale fosse lo scopo dei baray, ma gli archeologi ritengono che facessero parte del sistema di irrigazione o servissero a uno scopo religioso. Al centro dei baray gli Khmer costruivano i templi su un’isola artificiale. Il più grande baray di Angkor è il Baray Occidentale che era lungo più di 7 chilometri e largo 1,7 chilometri.
Chedi (Thai) o Stupa
Gli Stupa o i Chedi in Thailandia contengono principalmente le reliquie o i resti di monaci, reali o coloro che hanno pagato per esservi sepolti. Alcuni possono contenere reliquie del Buddha e manufatti preziosi. Questo è uno dei termini buddisti più ricorrenti.
Dharmasala
Il significato della parola buddista Dharmasala (da non confondere con Dharamsala) è la Casa del Fuoco, è il nome dato a un luogo dove i pellegrini possono riposarsi durante un viaggio. Si apprende dalla stele di Ta Prohm che c’erano 121 Case del Fuoco sulle strade principali che portavano da Angkor a diverse città importanti Questi edifici sono stati costruiti durante il regno di Jayavarman VII della fine del XII secolo e che si possono vedere a Preah Khan, Ta Prohm e Banteay Chhmar.
Gopura
Gopura è portale o un padiglione d’accesso ad un complesso templare. I Gopura sono strutture o padiglioni a volte anche molto grandi con decorazioni e bassorilievi. Molti dei templi più grandi hanno un Gopura al centro di ciascun lato delle mura di cinta.
Linga
Il Linga è la rappresentazione del Dio Shiva e uno fra in termini induisti più ricorrenti. Il Linga ha forma cilindrica (rappresentazione fallica) ed è posto in genere al centro del tempio.
Monte Meru
Il Monte Meru rappresenta la Montagna Sacra ed il centro dell’universo nella mitologia induista ed in quella buddista. Nell’Induismo il Monte Meru segna il centro dell’universo si trova nella regione dei paradisi mentre sulla sua cima, a nord, si trova il paradiso di Indra e al di sopra splende la Stella del Nord.
I Templi Montagna di Angkor come il Bakong e il Phnom Bakheng furono costruiti per essere una rappresentazione del Monte Meru.
Pachaa
Pachaa nei templi in Cambogia è il crematorio
Pagoda
La Pagoda è l’edificio principale del tempio per l’adorazione del Buddha e lo spazio delimitato per i rituali. La Pagoda di solito ha pianta rettangolare, a volte con colonne all’interno e all’esterno e con il Buddha all’estremità occidentale, rivolto ad est (come si pensa fosse al momento dell’illuminazione). Sono comunemente decorate con pitture murali che spesso raffigurano i momenti della vita di Buddha e del poema epico Reamker.
Phnom
Phnom significa montagna o collina, come ad esempio Phnom Penh la collina di Penh o Phnom Bakheng il tempio della montagna, situato su una collina.
Prasat
Prasat è un termine khmer che significa palazzo o castello e si riferisce agli antichi edifici khmer (templi propriamente detti, ma anche cappelle, ostelli ecc.). Torre o tempio, ad es. Prasat Kravan, Prasat Suor Prat.
Rajavihara
Rajavihara è di solito riferito ad un Tempio o una Dimora Reale
Sema o Sima
I Sema oggetti che delimitano l’area sacra di un sito buddista Theravada. I sema si vedono in genere nelle pagode in tutta la Cambogia spesso realizzati con una pietra a forma di foglia, a volte con rilievi o caratteri decorati, e collocati nei punti cardinali che circondano l’area sacra.
Stele
La stele è una tavola in pietra incisa con informazioni sul tempio, come la data di fondazione, il re che ne ordinò la costruzione e gli dei a cui era dedicato il tempio.
Stupa
Gli Stupa (vedi anche chedi) in origine dovevano contenere le reliquie del Buddha. Oggigiorno contengono di solito le reliquie di monaci venerabili, reali o coloro che hanno pagato per esservi sepolti. Alcuni possono ancora contenere reliquie del Buddha e manufatti preziosi.
Vihear
Il Vihear o Pagoda è l’edificio principale del tempio per l’adorazione del Buddha e lo spazio delimitato per i rituali. Di solito ha una pianta rettangolare, con grandi colonne all’interno e all’esterno e con il Buddha situato all’estremità occidentale e rivolto ad est (come si pensa che fosse al momento dell’illuminazione). Gli interni sono spesso decorati da dipinti murali che raffigurano i momenti della vita di Buddha o del poema epico Khmer, il Reamker.
I personaggi e le divinità del Buddismo e dell’Induismo
Apsara
Apsara sono le ninfe celesti della mitologia buddista e indù. Di solito sono raffigurate come figure danzanti e sorridenti. Si possono trovare nei bassorilievi di molti dei templi di Angkor, come Angkor Wat e Bayon. Le Apsara mitologicamente sono emerse durante la zangolatura dell’oceano di latte, uno dei più famosi miti dell’induismo che si trova in testi sacri quali i Purana e il Mahabharata.

Devata o Thewada
Devata o Thewada (Thai) è un essere celeste maschile o femminile, ciò che nel cristianesimo potrebbe essere simile ad un angelo custode. Devata deriva dal sanscrito Deva, che significa Divinità. Come le Apsara, si trovano spesso raffigurati nei bassorilievi dei templi di Angkor come Preah Khan e Angkor Wat.
Leggi anche Danza Apsara o Balletto Reale della Cambogia – Apsara Dance
Dvarapala
I Dvarapala sono guardiani armati, delle divinità che sono raffigurate nei Templi o nei monasteri buddisti e induisti. Le rappresentazioni possono a volte assumere sembianze umane, a volte demoniache e solitamente si trovano in coppia su entrambi i lati dei cancelli d’’ingresso ai Templi.
Essi provengono dalla tradizione popolare asiatica e sono ispirati alle divinità tutelari ed alle figure di guerrieri mitologici.
A seconda delle dimensioni e della ricchezza del tempio, i guardiani potevano essere collocati da soli, in coppia o in gruppi. Le strutture più modeste potrebbero avere un solo Dvarapala, mentre alcuni siti più grandi potrebbero averne quattro a presidio dei punti cardinali, a volte anche di più, generalmente in numero pari.
Garuda
Garuda è una rappresentazione della mitologia induista e buddista, il mitico uccello, cavalcatura di Vishnu e l’unico tra gli animali della mitologia indiana ad essere dotato di ali. A volte è raffigurato come metà uccello e metà uomo, mentre altre volte gli attributi umani scompaiono del tutto.
Hamsa
L‘Hamsa è un uccello che viene citato negli antichi testi sanscriti e che vari studiosi hanno identificato spesso, con l’oca, con il cigno o con il fenicottero. Questa immagine viene usata in India e nel sud-est asiatico come simbolo religioso ed elemento decorativo. A questo uccello mitologico è attribuita la capacità di estrarre il latte dalla miscela di latte ed acqua, simboleggiando la capacità di estrarre il bene tralasciando il male. Hamsa viene spesso indicato come Vahana (o veicolo), fra gli altri, di Brahma, Gayatri e Saraswati

Kala o Kirtimukha
Kala è una figura mitologica di derivazione induista, spesso indicato come il destino o il dio della morte (in alternativa a Yama). Non è una delle parole nel buddismo fra le più frequenti, ma presente in molti templi cambogiani
Mushika
Krauncha era un maldestro musicista celeste, che, dopo aver calpestato distrattamente i piedi ad un rishi di nome Vamadeva, venne maledetto e trasformato in un topo grandissimo. Una volta prese le sembianze del topo Krauncha cominciò ad infastidire tutti, rubando il cibo e distruggendo tutto quello che trovava sul suo cammino. Ganesha corse allora in aiuto degli amici terrorizzati e dopo varie peripezie riuscì ad intrappolare il topo con una corda, obbligandolo così a diventare il suo Vahana prendendo il nome di Mushika.
Naga
I Naga sono delle creature mitologiche metà uomo e metà serpente. Essi sono presenti nella mitologia induista vedica e nella tradizione orale del V millennio a.C.
La parola Naga deriva dal sanscrito: nag significa serpente. Questa rappresentazione fa parte della cultura popolare induista e buddista e queste figure si ritrovano spesso nei bassorilievi e nelle sculture dei templi. Nel Sud dell’India si ritiene che donino la fertilità ai fedeli e sono considerati i servi di Varuna, dio vedico delle tempeste.
Nandi
Nandi è un toro bianco, simbolo di purezza, e le sue quattro zampe rappresentano la Verità, la Rettitudine, la Pace e l’Amore.
Nandi è il costante e immancabile compagno di Shiva in tutti i suoi spostamenti ed in ogni tempio dedicato a Shiva, di fronte al santuario principale, non può mancare una scultura di Nandi. Nel corso dei secoli Nandi ha acquisito un’importanza sempre maggiore, fino a diventare una divinità a se’ stante, infatti sono presenti in India vari templi dedicati esclusivamente a lui.
Neak Ta
I Neak Ta sono le divinità ancestrali o tutelari che nella tradizione Cambogiana si crede veglino su persone, luoghi e cose, e che devono ricevere il dovuto rispetto. Neak Ta in Khmer ha più o meno il significato di antenato. Un Neak Ta può essere di genere femminile o maschile, e molto spesso si tratta di una coppia.
I cambogiani di solito custodiscono una specie di casetta vuota posizionata su un palo o appesa ad un albero all’esterno dell’abitazione. Si tratta di una sorta di altare al quale si portano offerte in natura per ingraziarsi gli spiriti benevoli o mantenere gli spiriti maligni lontano dalla casa.
Paravani
Kartikeya, il dio della guerra noto come Murugan nell’India meridionale ha come veicolo il pavone di nome Paravani. Questo pavone era originariamente un demone chiamato Surapadma che aveva avuto l’ardire di sfidare il dio della guerra in combattimento. Il demone capì subito che non poteva vincere e si pentì del suo gesto, prendendo la forma di un albero e pregando di essere risparmiato.
Murugan tagliò l’albero in due e da una metà estrasse un gallo, di cui fece il suo emblema, mentre dall’altra estrasse un pavone, di cui fece la sua cavalcatura.
Vahana
Vahana deriva dal sanscrito e significa ciò che trasporta o ciò che tira e nella mitologia Induista è l’animale usato come veicolo dalle varie divinità. Ogni divinità in India è associata ad un animale che è il suo veicolo, come l’aquila Garuda di Vishnu o il toro Nandi di Shiva. Le divinità sono spesso raffigurate mentre cavalcano il proprio Vahana, ma a volte il Vahana si trova di fianco alla divinità e altre volte ancora viene raffigurato e venerato come una figura a sé stante.
Ta
Ta significa nonno o antenato, ad esempio nel Tempio Ta Prohm significa Antenato Brahma.
Altre parole ed aggettivi
Preah
Preah Significa Dio o Re e può anche essere usato come aggettivo che significa sacro o santo, come ad esempio in Preah Khan, dove significa spada sacra.)
Prei
Prei significa bosco o foresta, come ad esempio in Banteay Prei, la Cittadella della foresta.
Reamker
Il Reamker è un poema epico cambogiano sullo stile del Mahabharata Induista.
Srei
Srei Significa donna, ad esempio, Banteay Srei significa cittadella delle donne.
Thom
Thom significa grande, come ad esempio in Angkor Thom, dove significa grande città
Fonti più rilevanti
Kirtimukha https://kirtimukha.com/devilsMask.htm, https://en.wikipedia.org/wiki/Kirtimukha
Kala https://it.frwiki.wiki/wiki/Kala
Nandi https://it.wikipedia.org/wiki/Nandi
Valakhilya https://www.wisdomlib.org/definition/valakhilya
Airavata https://en.wikipedia.org/wiki/Airavata
Garuda https://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php/Garuda
Dvarapala https://it.frwiki.wiki/wiki/Dvarapala
Dharmasala https://en.wikipedia.org/wiki/Dharmasala
Kubera https://www.hindu-blog.com/2010/10/man-as-vahana-of-kubera-symbolism-in.html
Rajavihara https://www.wisdomlib.org/definition/rajavihara
Per saperne di più sull’Indocina
Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.
Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.
Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.
Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.
Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.
Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.
Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong
Ciao, ci vediamo in Indocina!
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