Storia della Cambogia: dall’impero Khmer a Pol Pot e oltre

Storia della Cambogia dall’antichità ai giorni nostri

La storia della Cambogia dagli albori, al grande Impero Khmer, all’indipendenza, passando per i Khmer Rossi di Pol Pot, fino ai giorni nostri. Una storia di grandi successi, splendore e decadenza, fino alla tragedia dei tempi moderni.

Una storia sempre in qualche modo speciale.

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L’origine del popolo Khmer in una leggenda

Secondo una leggenda Khmer attribuita da George Coedes a un’iscrizione del X secolo, gli Khmer sarebbero nati dall’unione del bramino Kambu Swayambhuva con un’Apsara, una ninfa celeste, di nome Mera. Il loro matrimonio avrebbe dato origine al nome Khmer e fondato la dinastia Varman dell’antica Cambogia.

Un’altra leggenda più popolare, usata anche oggigiorno nella tradizionale cerimonia nuziale Khmer ed insegnata alle scuole elementari, racconta un’altra storia. 

Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia
Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia

Un bramino indiano di nome Kaundinya I, conosciuto anche come Preah Thong, seguendo una freccia che gli era apparsa in un sogno, salpò per il sud-est asiatico giungendo in un’isola chiamata KokThlok, dominata dalla famiglia della principessa Naga di nome Soma. I Naga sono figure mitologiche metà umani e metà serpenti, o raffigurate con serpenti al posto dei capelli ed intorno al collo. 

Il bramino combatté l’esercito della principessa e vinse, ma dopo la vittoria si innamorò di Soma e la volle sposare. Il padre della principessa Soma, per dare una dote alla figlia, bevve le acque intorno all’isola, e fu così che comparve la cima di una montagna, mentre la terra sottostante, prosciugata, divenne la Cambogia. 

Kaundinya e Soma ed i loro discendenti presero il nome di Khmer e furono destinati ad essere i sovrani di Funan, di Chenla e dell’Impero Khmer. Questo mito contribuisce a spiegare perché i più antichi templi Khmer, furono costruiti sulle cime delle montagne e perché ancora oggi le montagne stesse siano venerate come luoghi sacri.

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Prime testimonianze 

Troviamo una prima traccia di testimonianza sulla Cambogia nei resoconti della spedizione che l’imperatore Cinese Wei inviò per esplorare la zona che attualmente corrisponde alla Cambogia e al Delta del Mekong.

Gli esploratori narravano di una terra divisa in più regni indipendenti con un governo autonomo e spesso in conflitto gli uni con gli altri, di questi uno pareva essere quello più potente ed esteso, il Regno di Funan.

Studi successivi portano a ritenere che questo Regno di Funan, oltre ad una fiorente agricoltura incentrata principalmente sulla coltura del riso, detenesse anche uno o più sbocchi sul mare in quello che ora è il golfo di Thailandia.

Fu grazie all’interazione con altri popoli, probabilmente agevolati dagli scambi commerciali, soprattutto lungo le coste, che il paese fu fortemente influenzato dalla religione e dalla cultura Indù, che si diffuse in tutte le popolazioni della zona.

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Riunificazione dei regni (VI-X secolo) e Regno di Chenla

A partire dal VI secolo, la Cambogia vide progressivamente la concentrazione dei regni presenti sul territorio, riunificati in territori più estesi, i cui centri di potere si concentrarono soprattutto intorno al lago Tonlé Sap e lungo il delta del Mekong. Il regno più influente, individuato dagli storici come quello di riferimento fu il Regno di Chenla, che dà il nome anche al periodo storico.

Successivamente, intorno al VIII secolo il regno Chenla subì un duro colpo a causa dell’invasione subita dai vicini Indonesiani del regno di Medang. Tuttavia, la dominazione Medang non fu che un effimero sogno espansionistico, già agli inizi del IX secolo una sollevazione popolare respinse gli invasori e li cacciò dai territori cambogiani.

Banteay Srei - Tempio del X secolo
Banteay Srei – Tempio del X secolo. I guardiani del Tempio

Jayavarnman II e la creazione dell’impero Khmer

Ad approfittare della situazione incerta fu Jayavarnman II che ritornando dall’esilio riunificò i due principati di Chenla di Terra e Chenla del Mare, creando il nuovo regno Kambuja dal nome della sua famiglia ed imponendo il culto devaraja (induista) come religione ufficiale di stato. Il nuovo sovrano si presentò come il rappresentante terreno di Shiva, di fatto ponendo le basi per una monarchia legittimata da una discendenza divina. 

L’inizio del suo regno è incerto e convenzionalmente indicato nell’anno 802, ma potrebbe anche risalire al 770, così come la fine del regno è incerta e datata intorno all’835 o 840, quando gli successe il figlio Jayavarnman III. Sotto la sua guida iniziò quell’espansione che finì con la creazione dell’impero Khmer. 

La prima capitale del nuovo regno fu stabilità ad Indrapura sul fiume Mekong, poi a Hariharalaya ed in seguito a Mahendrapura, a nord del Lago Tonle Sap (grande lago), vicino ad Angkor. 

Danzatrici Apsara ad Angkor Wat
Danzatrici Apsara ad Angkor Wat, sono una figura importante nella storia della Cambogia

Prime architetture Khmer e costruzione della capitale Angkor

Ispirandosi al Monte Meru, la montagna sacra al centro dell’universo, Jayavarnman fece costruire un primo tempio sul monte Phnom Kulen, a 40 km a nord-est di Siem Reap

Morto Jayavarman II, i successori continuarono ad espandere i confini del regno di Kambuja e soprattutto sotto la guida di Indravarman I (877-889) il regno conobbe un periodo di espansione pacifica. Grazie alla ricchezza portata dal commercio e dall’agricoltura fiorirono le opere architettoniche con realizzazioni degne di nota, quali il tempio di Preah Ko e la realizzazione di una avveniristica rete idrica per la capitale. Ad Indravaman I successe il figlio Yasovarman I (889-915), che fondò la nuova capitale Yasodharapurala prima città di Angkor.

In questo periodo furono inoltre costruiti i templi nell’area di Rolous, realizzati con la tipica configurazione del tempio-montagna ispirato al Monte Meru, uno stile architettonico che, successivamente, caratterizzerà gran parte dei templi e palazzi reali dell’Impero.

Ulteriore espansione dell’impero Khmer

Dal 968 al 1001 Jayavarman V, riunificato il regno che aveva subito divisioni interne, cominciò un altro periodo di regno pacifico, migliorando il tenore di vita del regno, portando avanti anche una crescita culturale e una sostanziale tolleranza religiosa. 

Fu in questo periodo che prese piede il Buddhismo Mahāyāna, nonostante Jayavarman V fosse di fede induista e devoto a Shiva.

Durante il regno di Suryvarman I (1002-1049) il regno si espanse ulteriormente, inglobando i territori del Regno di Lavo, corrispondente all’attuale Thailandia centrale.

Con la salita al trono di Suryvarman II (1112-1152) fu annesso il Regno Champa, l’attuale Vietnam centrale e cominciò la costruzione del grandioso Angkor Wat dedicato a Vishnu, il complesso di templi più grande del mondo antico e moderno.

Prime incursioni e saccheggio di Angkor

Nel 1177, le truppe del Regno Champa risalirono il Mekong fino al lago Tonlè Sap e attaccarono e sconfissero l’esercito Khmer, uccisero il sovrano e conquistarono Angkor, sottoponendola ad un feroce saccheggio. Già nell’anno successivo però, un cugino di Suryavarnman II guidò le truppe dell’Impero Khmer contro gli invasori, riconquistando Angkor.

Nel 1181 il nuovo leader fu incoronato con il nome di Jayavarnman VII (1181-1218) e subito ordinò la costruzione di una città fortificata: Angkor Thom che in lingua Khmer significa letteralmente La Grande Città.

Angkor Thom fu costruita in prossimità di Angkor Wat, era protetta da mura alte 8 metri e circondata da un grande fossato. Proprio al centro benne eretto il tempio di Bayon, uno dei templi più grandiosi e spettacolari dell’Impero Khmer.

Durante questo periodo l’Impero Khmer raggiunse il suo punto più elevato, in termini di ricchezza, cultura, arte ed estensione territoriale.

Decadenza dell’Impero Khmer

Con la morte di Jayavarman VII (1219), l’impero iniziò un lento e progressivo declino, che ebbe numerose cause nella successiva storia della Cambogia.

La popolazione fece le spese della costruzione dei templi e delle fortezze, vennero infatti imposte tasse molto onerose, che si sommarono ad un declino del territorio, saccheggiato e deforestato per la realizzazione delle opere. In seguito, e forse a causa di questo, si sommarono periodi di siccità che portarono numerosi problemi al complesso sistema idraulico della capitale.

Tutte queste cause sommate all’annuncio che il Buddhismo Mahayana diventava religione ufficiale dell’Impero Khmer per volere del re, crearono malcontento in un impero troppo grande per essere controllato capillarmente.

In questo periodo le invasioni dei Mongoli del Kubilai Khan spinsero a sud le popolazioni della Cina Meridionale, che occuparono una zona corrispondente all’odierna Thailandia centro-settentrionale e crearono diversi regni rubando le terre al regno di Kambuja. Prima il regno Ngoen Yang (850-1262), poi il Regno Lanna (1262-1775) e il Regno di Sukhothai (1238-1378), ma soprattutto il Regno Ayutthaya, dopo il 1350 indebolirono progressivamente l’impero Khmer fino ad un nuovo saccheggio di Angkor che, nel 1431 che pose fine all’Impero Khmer.

Angkor viene abbandonata (1432)

Angkor fu abbandonata definitivamente nel 1432 e la capitale fu trasferita dapprima a Lovek (o Longvek) e poi a Chaktomuk, l’odierna Phnom Penh., attuale capitale della Cambogia.

Per oltre tre secoli la Cambogia fu sottomessa al controllo di Thai e Vietnamiti. Quest’ultimi, nel corso del XVII secolo, annessero la fertile regione del Delta del Mekong, mentre Ayutthaya, controllava quelle che ora sono le province di Battambang, Siem Reap e Preah Vihear.

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Dominazione francese della Cambogia (1863)

Dopo secoli bui, intervallati da guerre e rivolte, nel 1863, la Francia, da poco affacciatosi sulla scena cambogiana, costrinse il sovrano Norodom I (1860-1904) a sottoscrivere un trattato che prevedeva la trasformazione del Regno in un Protettorato Francese.

La strada per l’annessione all’Indocina francese era aperta, come puntualmente avvenne nel 1884.

Avversati dalla popolazione e sostenuti da ricchi e potenti, i francesi si espansero a nord est a spese del Siam, restituendo nuovamente Angkor alla Cambogia. Cominciarono in questo periodo le prime esplorazioni sistematiche dei templi da parte di studiosi francesi.

Vista del Palazzo Reale di Phnom Penh
Vista del Palazzo Reale di Phnom Penh

Arrivo di Sihanouk

Sihanouk
Norodom Sihanouk – immagine di pubblico dominio

Dopo vari sovrani, nel 1941 il Governatore Generale del Protettorato, Ammiraglio Jean Decoux, proclamò il principe Norodom Sihanouk, allora diciannovenne, nuovo sovrano del Regno di Cambogia.

Sihanouk era destinato a diventare una figura onnipresente nella storia della Cambogia moderna. Dopo essere stato Re della Cambogia dal 1941 al 1955 fu dieci volte primo ministro, tre volte capo di Stato con altri titoli, presidente del Governo di coalizione della Kampuchea Democratica e nuovamente Re dal 1993 fino alla sua abdicazione, il 7 ottobre 2004.

Invasione Giapponese della Cambogia (1942) e primo dopoguerra

Un anno dopo l’incoronazione del nuovo Re, nel 1942, l’impero giapponese invase la Cambogia da sud, anche se, ufficialmente l’amministrazione della Cambogia rimase nelle mani della Francia (occupata a sua volta dalla Germania di Hitler). Nel frattempo la Thailandia, alleata dell’Impero giapponese, ne approfittava per riconquistare le province di Battambang, Siem Reap e Preah Vihear.

Dopo la parentesi giapponese, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Francia costituì l’Unione Francese, al fine di sostituire formalmente l’impero coloniale francese. 

La prima guerra d’Indocina

Il ritorno dei francesi nella penisola non fu indolore e i conflitti sfociarono nella Prima Guerra d’Indocina (1946-1954), che si concluse con la definitiva ritirata della Francia. 

Incapace di tenere insieme i territori, la Comunità Francese, che aveva sostituito nel frattempo l’Unione Francese, concesse una parziale autonomia alle ex-colonie, anche se ufficialmente questa entità giuridica cessò di esistere solo nel 1995. 

Gli accordi sottoscritti durante la Conferenza di Ginevra del Maggio 1954 concessero infatti l’indipendenza a Laos, Cambogia e Vietnam.

Nel 1955 Sihanouk abdicò in favore del padre e fondò un partito politico: il People’s Socialist Community, che lo stesso anno vinse le elezioni con una maggioranza schiacciante, conquistando la totalità dei seggi in Parlamento.

La Cambogia Neutrale ed il colpo di Stato (1955-1969)

Il futuro prometteva bene, ma ancora una volta nubi oscure si addensavano sull’orizzonte della Cambogia, proclamatasi nel frattempo neutrale per rimanere fuori dalle contese fra i filocomunisti nordvietnamiti ed i filoamericani di Vietnam del Sud e Thailandia. 

La neutralità della Cambogia, tuttavia, durò poco. Per prevenire gli effetti di un presunto complotto americano, Sihanouk aprì le frontiere ai Viet Cong, mentre corruzione e malcontento minavano l’unità del paese dalle fondamenta. 

Complice l’assenza di Sihanouk che si trovava in Francia, nel 1970 il Generale Lon Nol ed il cugino di Sihanouk, il principe Sisowath Sirik Matak, portarono a termine un colpo di stato, con l’appoggio silente degli USA. Nel frattempo, Sihanouk si rifugiava a Pechino e organizzava un nuovo movimento rivoluzionario da lui soprannominato Khmer Rouge, i Khmer Rossi, un movimento al quale aderirono molti giovani, senza neppure sapere quale fosse l’ideologia politica e con il solo scopo di seguire Sihanouk.

Il Reamker poema epico cambogiano disegnato sulle pareti dei muri interni del Palazzo Reale di Phnom Penh
Il Reamker racconta la storia della Cambogia sullo stile del Ramayana. Il poema epico è dipinto sulle pareti dei muri interni del Palazzo Reale di Phnom Penh

La Guerra Civile (1970-1974)

Asceso al potere, per prima cosa LonNol mdoveva sbarazzarsi dei comunisti e impose loro di lasciare subito il paese, ultimatum che funzionò solo in parte.

Di fronte all’impotenza di Lon Nol nei confronti dei Viet Cong le forza americane e sudvietnamite cercarono allora di cacciare i nemici dal Delta del Mekong con la forza, riuscendo solo a farli spostare più a nord ed a destabilizzare ulteriormente il già traballante governo del Generale.

A partire dal 1970, dopo la presa di Angkor e di buona parte del territorio fino alle porte di Phnom Penh da parte dei Vietcong supportati dai Khmer rossi, gli USA iniziarono a bombardare i comunisti cambogiani, battendo la Cambogia con i B52 per tre anni, uccidendo migliaia di civili e creando un esercito di profughi e disperati, molti dei quali finirono fra le file dei Khmer Rossi.

Nel 1973 Sihanouk incontrò i capi del movimento a Phnom Kulen e questo fu il colpo di grazia per il governo del Generale, che fuggì dalla Cambogia nel 1975.

I Khmer Rossi entrano a Phnom Penh (1975)

Il 19 Aprile 1975 la capitale Phnom Penh si arrende ai Khmer Rossi, quasi contemporaneamente alla caduta di Saigon e Sihanouk, acclamato Re, viene messo a capo della Cambogia Democratica.

Storia della Cambogia: dall'impero Khmer a Pol Pot e oltre > https://www.massimobasso.com/storia-della-cambogia-khmer-oggi/
Nei giorni successivi alla caduta di Phnom Penh il 17 aprile 1975, le forze dei Khmer rossi evacuano la città. La foto mostra i cambogiani che camminano con le loro cose su una strada mentre lasciano Phnom Penh. (Foto AFP)

I Khmer Rossi erano in Cambogia quello che in Nord Vietnamiti erano in Vietnam, ovvero militanti del Partito Comunista e guidati da Pol Pot, destinato a divenire tristemente famoso. 

Già nel 1976 infatti gli stessi Khmer Rossi spodestarono Sihanouk e lo misero agli arresti domiciliari presso il Palazzo Reale, il governo fu rimosso e la Cambogia divenne una repubblica comunista con Presidente Khieu Samphan e primo Ministro Pol Pot. 

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La riforma agraria e la persecuzione degli intellettuali

Subito il nuovo ministro abolì la proprietà privata e cominciò una vera e propria rivoluzione del modo di vivere degli abitanti della Cambogia, con l’obiettivo di riportare il paese ad un’economia basata sull’agricoltura.

Anche se l’idea alla base del progetto poteva sembrare ad alcuni condivisibile, la realizzazione si tradusse in una tragedia di dimensioni inimmaginabili. Tutte le persone non iscritte al partito e soprattutto coloro che erano stati intellettuali o semplici cittadini con un’istruzione furono dapprima strappati alle loro vite e costretti a vivere nelle comuni. 

Memoriale del Genocidio di Choeung Ek
Memoriale del Genocidio di Choeung Ek

Buona parte di questi vennero poi giustiziati dagli uomini di regime. Coloro che avevano un aspetto tale da poter sembrare intellettuali erano arbitrariamente classificati nemici del popolo. 

Si vietò anche di usare gli occhiali, perché, secondo il nuovo ordine politico, elevavano la persona allo status d’intellettuale, una casta che doveva essere eliminata

Conseguenze nefaste della riforma

La riforma agraria ebbe come conseguenza una diffusa carestia, mentre la forzata autosufficienza imposta al paese, anche nella fornitura di medicinali e tecnologie mediche, causò la morte di migliaia di persone per malattie che erano curabili.

La maggior parte delle esecuzioni fu eseguita al campo di Toul Sleng, a pochi chilometri da Phnom Penh. Le torture praticate in quel luogo vanno al di là dell’umanamente immaginabile. Ai prigionieri appena entrati venivano strappate le unghie delle mani, per poi sottometterli a duri e interminabili interrogatori. L’unica speranza per coloro che arrivavano al campo era di essere giustiziati presto con un colpo alla nuca.

Milioni di vittime innocenti

Sotto il regime, dal 1975 al 1979, tre milioni di persone di tutte le età furono torturati ed uccisi, quando non morirono per il lavoro forzato, la malnutrizione o le mine antiuomo fatte interrare dallo stesso regime in tutto il paese.

Per Pol Pot la mina era il soldato perfetto e la vita delle persone poco importante, pare che fosse solito ripetere che la nuova utopia comunista necessitava solo di uno o due milioni di persone e “Tenervi non comporta alcun beneficio, eliminarvi non comporta alcuna perdita” era la sua esclamazione abituale, ripetuta anche alla radio.

Per non dimenticare questo incredibile massacro, presso la Memoriale del Museo di Choeung Ek a Phnom Penh sono esposti più di 8.000 teschi, ordinati in base al sesso ed età.

Sum Rithy sopravvissuto ai campi di prigionia dei Khmer Rossi
Sum Rithy sopravvissuto ai campi di prigionia dei Khmer Rossi

Il Vietnam invade la Cambogia, la fine di Pol Pot

Il declino di Pol Pot comincia dopo la metà del 1976. Da tempo c’erano stati scambi di accuse fra il dittatore e il governo del vicino Vietnam, ma i problemi si fecero più seri quando, a novembre del 1978 l’esercito di Hanoi invase la Cambogia con il tacito appoggio dell’Unione Sovietica e sconfisse senza troppa fatica l’esercito Khmer.

Quando i carri armati vietnamiti arrivarono a Phnom Pehn, i Khmer Rossi si rifugiarono nella Cambogia occidentale e nel gennaio del 1979 il Vietnam impose un governo con a capo alcuni ex-membri dei Khmer Rossi che condannò a morte Pol Pot per i crimini di guerra.

l folle dittatore, tuttavia, continuò per anni a controllare alcune zone dell’ex-Indocina e combattere per riprendere il potere, senza mai riuscirci.

Uno degli ultimi suoi atti fu l’assassino, del suo braccio destro, Son Sen, colpevole di aver appoggiato la creazione di un governo ufficiale. 

Pol Pot fu catturato e posto agli arresti domiciliari e i Khmer Rossi decisero di consegnarlo a un tribunale internazionale, ma a quel tribunale Pol Pot non arrivò mai

La Morte di Pol Pot

Stando alla testimonianza della moglie, Pol Pot morì ad Anlong Veng il 15 aprile del 1998 per un infarto, proprio nella notte in cui fu dato l’annuncio che sarebbe stato consegnato alla giustizia internazionale. Nessuno sa come andarono realmente le cose perché il corpo fu cremato prima che chiunque ne potesse vedere i resti.

Dopo la morte del dittatore, la Cina nel 1982 appoggiò un movimento di opposizione guidato da Sihanouk, che comprendeva il Fronte Nazionale Francese per una Cambogia indipendente, neutrale, pacifica e cooperativa, costituito da persone fedeli alla monarchia, il Fronte Khmer per la Liberazione Nazionale ed i Khmer Rossi con la nuova denominazione di Partito della Cambogia Democratica.

Gli anni successivi furono complicati, fra embargo imposto dagli Stati Uniti e la guerriglia fra vietnamiti e Khmer, supportati ora dalla Cina e ora segretamente dai vicini Thailandesi, alleati USA

Solo in seguito all’arrivo al Cremlino di Gorbačëv nel 1985 ed al crollo dell’Unione Sovietica, nel 1989, le truppe vietnamite si ritirarono definitivamente dal territorio cambogiano.

Il popolo cambogiano paga gli errori

A fare le spese di anni di giochi di potere e conflitto di ideologie fu in fin dei conti la popolazione, le persone comuni, che probabilmente neppure avevano un’idea del perché si fosse deciso di stare da una parte o dall’altra. Alla fine dei conflitti interni degli ultimi anni, la Cambogia si trovava con un paese devastato e con una popolazione maltrattata, disorientata, in buona parte povera ed affamata.

A questo punto le Nazioni Unite caldeggiarono un programma di pace, che alla fine del 1989 portò alla formazione di un governo eterogeneo, composto da vincitori e vinti, presieduto da Sihanouk e con le Nazioni Unite come garanti.Questo permise al paese di sopravvivere, grazie anche agli aiuti internazionali, ma senza risolvere i problemi di fondo. 

Infatti, appena l’ONU lasciò il paese nel 1997, un colpo di stato riportò al potere i comunisti che ancora oggi governano il paese con il PM Hun Sen in carica dal 1985.

Nessuno ha pagato il debito alla giustizia per i crimini del regime, una macchia nella storia della Cambogia moderna

Fonti

Proposte di Viaggio in Cambogia

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

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Appassionato di fotografie, di storia e di culture orientali, viaggia per soddisfare la sua innata curiosità.Ama il caldo e stare all'aria aperta, scoprire luoghi nuovi, conoscere persone ed abitudini, osservare la Natura. Ha una sfida con se' stesso: assaggiare i cibi più strani in circolazione.

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