Sapta Puri, le sette città sacre dell’India
Le sette città sacre dell’India, in lingua locale Sapta Puri, sono importanti mete di pellegrinaggio per i fedeli Induisti. Questi sono i luoghi sacri dove è possibile raggiungere Moksha, ovvero la liberazione dal Samsara, il ciclo eterno della reincarnazione e con questo accedere al Nirvana.
Le sette città Sacre sono anche modo per rafforzare l’unità nazionale. Esse rappresentano infatti un’occasione per i pellegrini per visitare le diverse parti dell’India, trovando lingue e stili di vita differenti all’interno della stessa nazione cercando di superare la diversità linguistica e culturale.
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Sette sono i fiumi sacri citati nei Veda, sette i cavalli celesti del dio Surya, sette le Madri Divine e sette le città sacre dell’India che un devoto pellegrino dovrebbe visitare nella sua vita, al fine di migliorare il proprio karma e percorrere il cammino della salvezza.
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Le Sette Città Sacre dell’Induismo sono:
- Haridwar – Maya Puri, sul Gange e sede del Kumbh Mela in Uttarakhand
- Ayodhya – Ayodhya Puri, luogo di nascita di Rama in Uttar Pradesh
- Mathura – Mathura Puri culla di Krishna in Uttar Pradesh
- Varanasi – Kashi Puri sul Gange in Uttar Pradesh
- Dwarka – Dwaraka Puri dove Krishna visse e regnò da adulto, in Gujarat
- Ujjain – Avantika Puri, sede anch’essa del Kumbh Mela, in Madhya Pradesh
- Kanchipuram – Kanchi Puri, l’unica nel sud ell’India, in Tamil Nadu
Non bisogna confondere le sette città sacre dell’India con le quattro dimore degli Dei o Char Dham. Queste ultime sono situate ai quattro angoli del paese: Dwarka a ovest, unica ad essere presente in entrambi i circuiti di pellegrinaggio, Badrinath a nord, Puri ad est e Rameshwaram a sud.
Mappa delle sette Sapta Puri

Come nasce il pellegrinaggio delle Sette Città Sacre
Le Sapta Puri sono considerate sacre per motivi diversi. La motivazione varia infatti da essere il luogo dove è nato o dove è vissuto un importante figura del passato a dove una Divinità è comparsa sotto spoglie terrene.
Haridwar, ai piedi delle montagne
Tra le sette città sacre dell’induismo, Haridwar è quella più a nord. Questa è una delle quattro sedi del Kumbh Mela, una delle città sulle quali furono versate le gocce dell’Amrita, l’elisir dell’immortalità trasportate dal mitico uccello Garuda durante la creazione. E’ il luogo dove la Dea Ganga, rappresentata dal fiume Gange, incontra le pianure.
I punti di interesse da visitare ad Haridwar sono prima di tutto il ghat Har Ki Pauri, principale teatro delle celebrazioni del Kumbh Mela e della cerimonia Aarti.
Altri punti di interesse sono il Tempio di Mansa Devi, il Tempio di Chandi Devi ed il Tempio di Maya Devi. Altre destinazioni meno affollate, ma altrettanto interessanti sono il Tempio di Makarvahini, il Bharat Mata Mandir ed il famoso Ghat di Kankhal.
In questi due articoli parlo in maniera più dettagliata di Haridwar e della cerimonia Aarti.

Ayodhya è considerata una delle sette città sacre dell’India perché luogo di nascita di Rama, l’eroe del Ramayana e settimo avatar di Vishnu. La città fu anche la capitale del suo regno terreno, ereditata dagli antenati della dinastia Suryavamsa , fondata dal figlio di Surya (il Dio Sole).
Ayodhya e i conflitti religiosi
Ayodhya si trova al di fuori dei circuiti turistici più popolari e la città è un po’ in decadenza.
Il motivo dell’esclusione dai tour classici è che questa città è diventata un po’ il simbolo dell’intolleranza religiosa. Questo a causa delle dispute che hanno portato alla distruzione di una moschea che sorgeva sul presunto luogo di nascita di Rama.
La popolarità, come destinazione sacra per gli induisti, non ne ha però risentito e rimane uno dei luoghi più visitati dai pellegrini.
I monumenti più importanti della città si trovano quasi tutti nel raggio di poche centinaia di metri e comprendono, ovviamente, la già citata Ramjanma Bhoomi, il luogo dove nacque Rama, e dove sorgeva la Moschea Babri Masjid, oggi distrutta. In questo luogo si sta costruendo un nuovo Tempio dedicato a Rama.
Valgono la visita anche il Tempio Hanuman Garhi, risalente al X secolo, dove si dice vengano perdonati tutti i peccati ed il Tempio di Nageshwarnath, fondato da Kush, figlio di Rama.
Altre visite interessanti sono il Tempio Kanak Bhavan, dedicato a Rama ed a Sita ed il Sumantanath, un complesso di Templi Jainisti.
Occorre ricordare che la città è un luogo sacro anche per il Buddhismo, il Buddha infatti dopo aver visitato la cittadina, vi dimorò e predicò per sette anni.

Mathura, la città di Krishna
Mathura è la città dove Krishna passò la maggior parte della sua vita a e per questo considerata sacra. In questa cittadina adagiata sulle rive dello Yamuna troviamo molti luoghi di importanza storica e religiosa, come il complesso dei Templi Janmasthan, costruito sul luogo di nascita di Krishna, l’ottavo avatar di Vishnu.
All’interno troviamo il Tempio Keshav Deva, il santuario Garbha Griha, il Bhagavata Bhavan e il Rangbhoomi dove ebbe luogo la battaglia finale tra Krishna e Kamsa.
Anche Mathura, come Ayodhya, non è meta del turismo di massa, ma un’ottima destinazione per vivere la festa di Holi: se volete sapere com’è, leggete il mio articolo.
Un altro momento particolare per la visita è il Krishna Janmashtami, il giorno di nascita di Krishna, che si celebra normalmente in agosto/settembre. In questa occasione i devoti digiunano fino alla mezzanotte, mentre nei Templi e nelle case vengono rappresentate scene della vita del Dio.
Durante il pellegrinaggio alle Sapta Puri, vale la pena di visitare anche la vicina Vrindavan dove Krishna dimorò negli anni dell’infanzia.

Varanasi, il luogo della Salvezza
Oltre ad essere una delle sette città sacre per l’induismo, Varanasi è anche uno degli agglomerati urbani più antichi del mondo, abitata da 3.500 anni. La città, nota anche come Benares o Kashi conta “appena” un milione di abitanti.
Camminando per le strade che portano ai Ghat nelle ore di punta vi sembrerà che siano tutti lì insieme a voi.
Varanasi è la città del Dio Shiva e il luogo della salvezza. Morire o essere cremati a Varanasi porta al Nirvana. Per questo nei secoli milioni di persone sono venute a morire qui o ci sono arrivate per essere cremate. E’ la ragione per cui non potete perdervi una visita al Manikarnika Ghat, uno dei due Ghat per le cremazioni, dove le pire ardono 24 ore su 24.
Il bagno nel Gange, fiume Sacro
Una volta giunti a Varanasi i fedeli devono immergersi nelle acque del Gange cinque volte da cinque Ghat diversi, potete assistere a questi rituali all’alba o al tramonto, passeggiando lungo i Ghat o risalendo il fiume con una delle tante barche a noleggio.
Quando cala la sera, sui Ghat di Dasaswamedh comincia la cerimonia Aarti ed i Pandit svolgono un complesso rituale nel quale i protagonisti sono il fuoco e le campanelle. Durante la puja i candelabri, illuminati da stoppini infuocati, vengono fatti roteare e creano giochi di luce suggestivi. Uno spettacolo da non perdere e al quale assistere con rispetto (vedi articolo e foto sulla cerimonia Aarti a Varanasi).
Passeggiare lungo i Ghat di Varanasi e scattare qualche fotografia ai numerosi Sadhu o condividere con loro un chai, può valere la visita di questa città, che vi rimane nel cuore.

Dwarka la città di Krishna, la più occidentale delle Sapta Puri
Tra le città sacre dell’Induismo Dwarka è quella più occidentale. La città si dice che fu fondata da Krishna in persona, per questo venerata come una delle sette città sacre dell’India.
Krishna, come già accennato precedentemente, è una delle figure più venerate dell’India, nato a Mathura e cresciuto nella vicina Vrindavan. Le sue imprese sono raccontate nei testi sacri indiani e sono il fondamento di due festività fra le più interessanti dell’India: Holi, la festa dei colori e Diwali, la festa delle luci. Oltre ad essere una delle Sapta Puri, Dwarka è anche una delle quattro “Dimore degli Dei”, con Badrinath, Puri e Rameshwaram.
La città fu in passato un importante porto e oggetto di scorribande, tanto da essere completamente ricostruita nel XIX secolo dopo essere stata quasi completamente rasa al suolo.
Il tempio Dwarkadhish
Il più famoso tempio della città è il Dwarkadhish, “Re di Dwarka”, con i suoi splendidi ghat, noto anche come Jagat Mandir e dedicato a Krishna. Il tempio ha cinque piani appoggiati su 72 pilastri e raggiunge un’altezza di 50 metri. Il nucleo centrale, che si dice costruito dal nipote di Krishna, risale a circa 2.000 anni fa, poi ampliato nel XV secolo. A differenza di altri templi è liberamente accessibile ai non induisti e rappresenta una visita molto toccante.
Gli altri templi di Dwarka sono il Trikamji, lo Kalyanrai, il Patrani e il Durva.
La settima vita di Dwarka
La leggenda narra che Dwarka venne sommersa dal mare per sei volte e che oggi stia vivendo la sua settima vita. Quella che veniva ritenuta, fino a poco tempo fa, poco più di una leggenda, è stata recentemente confermata da rinvenimenti avvenuti sui fondali marini antistanti la città. Proprio nei luoghi mitologici sono stati trovati resti di una città sommersa, databili fino a 10.000 anni orsono.
La storia deve essere rianalizzata.

Ujjain: Sapta Puri, Jyotirlinga e Kumbh Mela
E’ la città di Shiva e una delle quattro sedi del Kumbh Mela.
Le principali mete di pellegrinaggio della città sono il Mahakaleshwar Mandir ed il Ram Ghat. Il primo contiene uno dei 12 maggiori Jyotirlinga dell’India, una rappresentazione fallica del Dio Shiva, mentre il Ram Ghat è un luogo centrale per la celebrazione del Kumbh Mela.
Altre mete popolari sono la grotta di Bharathari, un Tempio sotterraneo, il Tempio di Durga Harsidhhi Temple, il Tempio Chintaman dedicato a Ganesha ed il Kaal Bhairav .
Vale la pena visitare il Jantar Mantar, l’Osservatorio Astronomico parzialmente in rovina e simile a quello di Jaipur, la Città Rosa dell’India

Kanchipuram, unica delle sette città sacre nel sud dell’India
Delle sette Città Sacre dell’India dove è possibile ottenere la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni, Kanchipuram è l’unica situata nell’India del Sud ed è meta di pellegrinaggio sia dei devoti di Shiva che di Vishnu. La città si trova ad un’ora di auto a Chennai ed è considerata la Varanasi del sud, per l’abbondanza di templi.
Il fatto di essere così vicina ad una grande città ne fa spesso una meta di gite in giornata, ma la città vale la pena di essere vissuta e non dormire qui significa perdersi il meglio della visita.
Il tempio più imponente della città è l’Ekambareshvara Mandir, dedicato a Shiva. Questo è uno dei Pancha Bhoota Stalam, cinque templi di Shiva, ciascuno dei quali rappresenta uno dei cinque elementi in natura: terra, acqua, aria, cielo, fuoco. I templi si trovano tutti nel sud dell’India, quattro in Tamil Nadu ed uno in Adhra Pradesh.
Shiva ed i cinque elementi Pancha Bhoota Stalam
Ognuno dei cinque elementi è custodito nella rappresentazione di Shiva: un lingam che in ciascun tempio prende un nome diverso. Nel tempio Ekambareshvara Prithivi Lingam (terra), nel Tempio Jambukeswarar, Appu Lingam (acqua), nel Tempio Thillai Natarajar Akaya Lingam (cielo), nel Tempio Annamalaiyar Agni Lingam (fuoco), nel Tempio Kalahasti, l’unico al di fuori del Tamil Nadu, Vayu Lingam (aria).
Altro monumento degno di nota è il tempio Kanchi Kamakshi Amman, uno degli Shakti Peethas. La Dea Kamakshi incarna l’autonomia della natura, ed è la Dea della Bellezza e della Tranquillità. La tradizione nel sud dell’India vuole che sia un’incarnazione della Dea Shakti e moglie di Shiva.
Shakti Peethas
La leggenda più accreditata sulla genesi degli Shakti Peethas si basa sulla morte della dea Sati. In seguito alla morte della moglie Shiva vagò a lungo per l’universo trasportandone il corpo senza vita. Allarmato dal fatto che uno Shiva adirato avrebbe potuto distruggere il mondo, Vishnu tagliò il corpo di Sati in 51 pezzi (secondo altri testi 108 pezzi) e li lasciò cadere in vari luoghi dell’India. Questi luoghi sacri sono i 51 Shakti Peethas, ciascuno collegato alle 51 lettere dell’alfabeto sanscrito. La maggior parte di questi luoghi di culto si trovano in India, ma ce ne sono sette in Bangladesh, tre in Pakistan, tre in Nepal, uno in Tibet e uno in Sri Lanka.
Fra i tanti templi che meritano una visita il Rajasimheshvara, dedicato a Shiva e il Vaikunta Perumal Temple dedicato a Vishnu.
Kanchipuram è anche la città dei tessuti, non vorrete perdervi una giornata di shopping in mezzo ai famosi Sari di seta che sono l’oggetto del desiderio di tutte le giovani del sud dell’India

Libri e guide per un viaggio in India
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Cultura
Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.
Antiche Religioni
Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.
Tradizioni Tribali
Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.
Arrivederci presto!