Visitare Orchha
Orchha è la cittadina perfetta per un soggiorno al di fuori delle rotte troppo turistiche. Un’occasione singolare di godere di quella rilassante e di lussuosa decadenza che solo il calore di alcune parti dell’India sanno offrire.
Immaginiamoci lo stesso scenario imbiancato dalla neve in un freddo autunno nordico.. proprio non me lo vedo. Ovviamente il clima contribuisce in modo sostanziale a rendere lo scenario godibile.
ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.
Indice dell'articolo (clic per aprire)

Un po’ di storia di Orchha

La cittadina di Orchha fu fondata sulle rive del fiume Betwa nel XVI secolo dal re Rudra Pratap della dinastia Rajput Bundela per farne la propria capitale.
I Rajput erano clan migrati in India dall’Asia Centrale tra il quinto ed il sesto secolo. Divenuti in seguito regnanti e guerrieri abbracciarono la tradizione e la fede induista. A partire dal dodicesimo secolo, furono ridimensionati e confinati in zone ristrette a seguito delle ripetute invasioni di popolazioni mussulmane. Essi non riuscirono mai a creare un vero e proprio stato comune, ma fondarono piccoli principati indipendenti nel Rajasthan, ai piedi delle montagne himalayane ed in India centrale.
Anche in seguito alle invasione delle armate Moghul Orchha non fu mai oggetto di grandi devastazioni grazie all’alleanza che i regnanti riuscirono a suggellare con gli invasori. Per questo motivo ad Orchha si trovano molti edifici intatti con uno stile che risulta una fusione tra la tradizione Rajput e quella Moghul.
La fondazione di Orchha
Sulla data esatta della fondazione di Orchha ho letto di tutto, c’è chi scrive nel 1501, chi nel 1531 e ancora qualcuno scrive nel 1571. Addirittura due voci diverse di Wikipedia danno due versioni differenti. Anche se la data più accreditata è il 1501, l’unica cosa certa è che oggi Orchha è una tranquilla e cittadina del Madhya Pradesh dove la fortezza ed mausolei testimoniano un passato splendente e fanno da sfondo ad albe sonnacchiose e tramonti accesi.
La fortezza di Orchha
All’interno suo interno si trovano vari palazzi, ognuno per alloggiare una personalità diversa

Orchha – ingresso dello Jahangir Mahal con le sculture degli elefanti sulle porte (foto del mio amico Jayasen)
Jahangir Mahal
Lo Jahangir Mahal fu costruito come offerta di benvenuto la visita dell’imperatore Moghul Jahangir e per suggellare l’alleanza fra lo stesso e il regnante Vir Singh Deo. A quanto pare il dono fu gradito e questo probabilmente contribuì a decretare la sopravvivenza della dinastia regnante di tradizione induista oltre che della stessa Orchha. Si tratta di un imponente edificio a tre piani costruito in stile indo-islamico con cupole, balconi ed un ingresso ampio custodito da due torri con elefanti scolpiti.
Rai Parveen Mahal
Il Rai Parveen Mahal fu invece un dono d’amore. Esso fu infatti costruito per la poetessa e musicista, Rai Parveen che era l’amante del Raja Indramani.
Raja Mahal
Il Raja Mahal è stato la residenza reale degli ex regnanti di Orchha, ed ospita due cortili interni, dei quali uno con i classici pilastri degli ambienti per le cerimonie religiose. La parte più interessante del palazzo è Diwan-i-Khaas, la sala delle udienze, che è famosa per le sue pareti decorate da immagini sacre e mitologiche.
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Potete vedere un altro esempio di Diwan-i-Khaas nell’articolo su Jaipur
Rani Mahal
Il Rani Mahal o Camera della Regina era la residenza della moglie del raja Madhukar Shah, anch’essa una perla da visitare
Ram Raja Temple
Al di fuori della cinta di mura si può visitare il Ram Raja Temple dedicato al Signore Rama, ed è l’unico tempio dove Il Signore Rama viene venerato sia come Re che come divinità. La particolarità di questo tempio è quella della rappresentazione del signore Rama, con una Spada nella mano destra e lo scudo nella sinistra, inusuale per la simbologia Hindu.
Chaturbhuj Temple
A sud del tempio Ram Raja, su una piccola isola si trova il Chaturbhuj Temple, noto per essere il tempio con la cupola (vimana) più alta dell’India. Il tempio è dedicato a Visnhu, del quale Rama è uno degli Avatara. Il nome Chaturbhuj deriva da “chatur” che significa quattro e “bhuj” che significa braccia, il che descrive la struttura a quattro torri e che sta ad indicare “uno che ha quattro braccia”, chiaramente riferito a Rama.
Una leggenda lega i due templi Ram Raja e Chaturbhuj:
Il tempio fu originariamente costruito per custodire un’immagine di Rama, che in seguito fu invece destinata al tempio di Ram Raja, attualmente questa costruzione custodisce un’immagine di Radha Krishna.
Chaturbhuj fu costruito per volontà della regina moglie di Madhukar Shah, alla quale il Signore Rama era apparso in sogno chiedendole di costruirgli un tempio.
Dopo aver deciso di costruire il tempio ad Orchha ed aver ottenuto l’avallo del marito, la regina si recò ad Ayodhya per ordinare un’immagine sacra del Signore Rama. Tornata con l’immagine sacra si pose la questione su dove custodire l’immagine finché il tempio non fosse finito. Ignara del fatto che l’immagine non potesse essere conservata al di fuori di un Tempio per via di un precetto, trasferì l’immagine nel suo palazzo, il Rani Mahal. Una volta completata la costruzione del tempio l’idolo era pronto per essere spostato al Tempio Chatrubhuj, ma l’immagine del Signore Rama si rifiutò di trasferirsi. Per compiacere la divinità l’idolo di Rama rimase nel palazzo mentre il tempio di Chaturbhuj rimase senza un idolo, successivamente fu installata un’immagine di Radha Krishna.

Lakshiminarayan Temple
Distante circa un chilometro e raggiungibile con un sentiero pavimentato c’è il Tempio Lakshiminarayan. Con i suoi quattro bastioni ai quattro angoli appare come una costruzione a metà tra un classico tempio ed un forte.
Particolare dell’interno (questa non l’ho fatta io)
By Malaiya – Own work, CC BY-SA 4.0, Link
Chattris
Uno degli altri simboli che dominano l’orizzonte di Orchha sono i Chattris, padiglioni tipici dell’arte Indiana surmontati dalle caratteristiche cupole (https://en.wikipedia.org/wiki/Chhatri ). Delle 14 costruzioni ornate da colonne posizionate sulle rive del fiume e costruite su piattaforme sopraelevate alcune sono mausolei dei maharaja.
Dauji Ki Haveli (o Daua Ki Kothi)
E’ il nome del centro delle attività commerciali. Ad Orchha si sviluppo’ un nuovo ceto sociale agiato: i mercanti. Con le ricchezze accumulate grazie all’astuzia ed alla trama di alleanze essi costruirono palazzi che volevano imitare i palazzi reali, ostentando il nuovo status di benestanti.
Visitare i dintorni di Orchha
Oltre a tutto questo ovviamente vale la pena di esplorare i dintorni di Orchha, ricchi di opportunità fotografiche. Le immagini spaziano dagli onnipresenti Sadhu, veri o presunti tali, che ostentano pittoresche decorazioni per carpire qualche soldo ai turisti, alle scene di vita quotidiana che in questo luogo più che in altre parte dell’India appaiono originali.
Per gli amanti della natura sui torrioni dei palazzi è possibile anche ammirare gli splendidi avvoltoi, una specie sempre più rara.

Come arrivare a Orchha
Orchha è un ottimo intermezzo o deviazione se si è in viaggio fra il Taj Mahal e Khajuraho.
In treno: la stazione più vicina è quella di Jhansi (20 km circa) ed è un’ottima occasione per provare l’ebbrezza di viaggiare su un treno in India
In aereo: Aeroporto di Gwalior (120 km circa, in auto calcolate 3-4 ore di ulteriore percorrenza)
Per strada: 18 km da Jhansi, 121 da Gwalior, già citata, 442 da Delhi (8 ore, conviene fare una sosta), 180 km da Khajuraho (4-5 ore)

Periodo migliore per andare ad Orchha
Il periodo migliore per visitare Orchha è tra ottobre e marzo, negli altri mesi, monsoni e caldo torrido rendono la visita meno piacevole, ma sempre possibile.
Libri e guide per un viaggio in India
Prima di partire comprate qui una guida dell’India del Nord oppure comprate qui una guida dell’India del Sud entrambe della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.
E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).
Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga
Proposte di viaggio in India
India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.
India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).
India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.
Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!
Per saperne di più sull’India
India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.
Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

Cultura
Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.
Antiche Religioni
Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.
Tradizioni Tribali
Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.
Arrivederci presto!