Junagadh, una tranquilla cittadina del Gujarat
Junagadh è una tranquilla cittadina nella penisola del Kathiawar, nello stato del Gujarat in India. L’impressione non è quella di trovarci nell’India che immaginiamo, ma comunque in un paese affascinante, dove la gente è sinceramente cordiale. Questa zona risente infatti delle influenze del vicino Pakistan (dal quale è stata separata solo dopo il 1948).
Junagadh nasce come Principato agli inizi del 1700 e la città rimane autonoma fino all’indipendenza dell’India, sotto il governo della dinastia Musulmana dei Babi, fondata da Muhammad Sher Khan Babai intorno al 1650.
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Storia di Junagadh
Con il declino dell’Impero Moghul Intorno al 1730, dopo dispute e conflitti per la supremazia sulla regione Il principe Mohammad Mahabat Khanji I (della dinastia Babi) fondò il principato di Junagadh, nella zona che è parte del moderno Gujarat. Il principato faceva parte dell’Impero Maratha, che allora si estendeva in gran parte dell’India nordoccidentale e questa sudditanza durò fino alla sconfitta dell’Impero nel 1807.
Dopo la caduta dell’Impero Maratha, Junagadh divenne un protettorato della Compagnia delle Indie Orientali, mantenendo comunque una propria indipendenza. Nel 1818 questa area, denominata Saurashtra (la penisola identificata anche col nome di Kathiawar, oggi parte del Gujarat) passò sotto l’amministrazione di un’agenzia britannica indipendente chiamata appunto Agenzia Kathiawar.
Indipendenza di Junagadh ed identità tra India e Pakistan
La situazione durò fino al 1947, ma con l’indipendenza dell’India Muhammad Mahabat Khanji III, reggente all’epoca, decretò che Junagadh si sarebbe unita al neonato Pakistan. La maggioranza della popolazione, di tradizione Indù, però non fu d’accordo con la decisione del sovrano. Dopo proteste e varie vicissitudini venne indetta una votazione popolare che con oltre il 90% di voti a favore restituì Junagadh all’India.
Fu così che Nawab Muhammad Mahabat Khan III, ultimo della dinastia Babi Nawab andò a vivere nel Sindh, in Pakistan, dopo essere fuggito, secondo le cronache, con il tesoro del regno.
Il Pakistan reclama la regione
Ancora oggi, dopo 72 anni dal plebiscito la disputa sui territori non appare conclusa. Infatti, come riportato dall’EurasianTimes, ad agosto 2020, il primo ministro del Pakistan ha recentemente svelato una mappa dello stato che fra i propri territori includeva oltre al Kashmir ed al Ladakh, anch’essi Indiani, la zona di Junagadh. Pare che questa sia un azione in risposta a provocazioni dell’India, ma sta di fatto che la questione rimane aperta.
Eppure nel plebiscito del il 20 febbraio 1948, secondo i dati riportati dall’Eurasian Times dei 201.457 elettori registrati, solo 91 votarono a favore dell’adesione al Pakistan. Anche nei cinque territori confinanti dove fu effettuata una simile votazione popolare su 31.434 votanti solo 39 erano per l’adesione al Pakistan.
Cosa visitare a Junagadh: la tomba di Mahabat Maqbara Khan II
Tralasciando le vicende storiche e tornando ai tempi moderni, a Junagadh rimangono diverse testimonianze della dinastia Babi, la più interessante è la tomba di Mahabat Maqbara Khan II (1851-1882).
La tomba è un misto di influenze Islamiche, Indù ed Europee, tipica dei monumenti reali di Junagadh del tardo 1800.
Le influenze europee si notano nelle finestre in stile francese che si estendono dal pavimento all’architrave e nelle colonne gotiche ai lati delle porte.
Influenze europee simili possono essere notate nei palazzi reali e principeschi costruiti nello stesso periodo in altre parti dell’India.
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Altre esperienze a Junagadh
Durante la permanenza a Junagadh oltre al mausoleo abbiamo avuto modo di visitare la cittadina con i suoi vari monumenti. Fra questi è interessante l’Uparkot Fort, un edificio risalente al 319 a.C. Si dice che il forte, abbandonato dal settimo al decimo secolo, sia stato recuperato dopo essere stato interamente ingoiato dalla giungla. Solo in seguito l’edificio fu ampliato ed adattato ai diversi regnanti.
Dalla cima della fortezza si gode un panorama stupendo ed è un’ottima occasione per godersi un po’ di relax e di ammirare la vita che scorre nei suoi gesti quotidiani. Questi monumenti infatti sono spesso il centro dell’attività dei villaggi, alcuni ancora frequentati per motivi religiosi, altri contornati da mercati o bancarelle dove è possibile fare incontri interessanti ed acquistare prodotti originali. In posti come Junagadh ho fatto delle fotografie interessanti, se vi interessa potete vederne qualcuna in questo articolo su ritratti ed altre immagini del mio viaggio in Gujarat India.

La moschea Jumma Masjid e altri monumenti
All’interno del forte trova posto una moschea, la Jumma Masjid, risalente al quindicesimo secolo, spoglia, ma solenne, oltre a due splendidi pozzi, uno dei quali risalente a 1000 anni fa e profondo oltre 50 metri. Qui abbiamo visto quanto può essere avventuroso e pericoloso fare le pulizie, come potete vedere nel mio articolo sui lavori pericolosi a Junagadh.

Vicino al forte è possibile visitare un complesso di grotte buddiste risalenti a duemila anni fa, che in origine furono abitazioni dei monaci scavate nella roccia. Interessante anche il Darbar Hall Museum, una raccolta di oggetti antichi di uso comune.
Gli editti di Ashoka
Appena fuori Junagadh, sulla strada che porta a Girnar un edificio bianco ospita un masso sul quale sono riportati 14 editti dell’Imperatore Ashoka, risalenti al 250 a.C. circa. Questo masso, molto interessante, ma meno noto, riporta iscrizioni in lingua Pali ed in altri caratteri. Gli editti riportano raccomandazioni su come comportarsi in maniera gentile verso le donne e verso gli animali e sulla necessità di fare l’elemosina ai mendicanti.
Ashoka fu un illuminato Sovrano Buddista, il capitello di una delle sue colonne rinvenuta a Sarnath sui luoghi del Buddha è il simbolo dell’India e la ruota presente nel capitello è riportata nella bandiera dell’India (vedi sezione su Ashoka nel mio articolo sul Buddha).
Shakkarbaug Zoo a Junagadh
Non amo gli zoo, ma questo di Junagadh in particolare fu fondato del 1863 per preservare i leoni asiatici. Da allora fornisce leoni asiatici di razza pura per i programmi di riproduzione ed è il secondo più antico dell’India. Le condizioni degli animali all’interno sono da sempre oggetto di polemiche, ma pare che siano allo studio misure di ammodernamento per raggiungere standard moderni.
Girnar Hill
Abbiamo riservato anche un giorno per fare una bellissima gita ai templi di Girnar Hill, salendo 10.000 scalini, ve lo racconto in questo articolo.
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Cultura
Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.
Antiche Religioni
Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.
Tradizioni Tribali
Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.
Arrivederci presto!