Char Dham le Dimore degli Dei in India
Le quattro dimore degli Dei o Char Dham in India sono fra le più popolari mete di pellegrinaggio dell’India e si trovano all’estremità dei quattro punti cardinali del paese.
Per i devoti visitare questi siti è di aiuto nel raggiungimento della liberazione dal ciclo delle reincarnazioni (Moksha). Per i viaggiatori non devoti può essere un modo di percorrere le strade dell’Induismo ed incontrare una cultura diversa nei suoi luoghi simbolo.
La liberazione può essere interpretata diversamente a seconda del contesto. Questa è intesa in genere come salvezza dal Samsara, il ciclo delle rinascite, ma può essere anche il raggiungimento di una condizione spirituale superiore.
In realtà non esiste una sola storia che spieghi il collegamento tra queste quattro città, ma esse avevano già un ruolo fondamentale fin dai tempi del Mahabharata (circa 500 a.C.). Le quattro città sono citate nei primi Purana, intorno al 400 d.C., poi da Sri Adi Sankara, il filosofo indiano maestro della dottrina non dualista, vissuto tra il VII e l’VIII secolo, il quale fondò in queste città degli ordini monastici per celebrarne l’importanza. Ad esempio nel tempio Dwarka nel Gujarat, istituì l’ordine monastico degli “Asrama”, e a Puri in Orissa, quello degli “Araṇya”.
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Mappa dei Char Dham

I quattro Char Dham in India o Dimore degli Dei
- Ad est: il tempio Jagannath (una manifestazione di Krishna) a Puri, in Orissa
- A nord: il tempio di Vishnu a Badrinath, nell’Uttarakhand
- A sud il tempio di Shiva a Rameshvaram nel Tamil Nadu
- Ad ovest: il tempio Krishna a Dwarka nel Gujarat
Il Tempio di Jagannath a Puri – Char Dham
Questo tempio si trova a Puri in Orisssa ed è dedicato a Jagannath. Questa Divinità è una rappresentazione di Krishna. Jagannath viene raffigurato con una grande testa, un gran sorriso e grandi occhi, mentre il corpo è privo di membra, di colore blu e nero, i colori di Krishna. Spesso è raffigurato insieme ad altre due figure che rappresentano Subhadra e a Balarama, la sorella ed il fratello.
Origine di Jagannath
Sull’origine della forma di Jagannath esistono diverse storie. La più accreditata racconta che il re Indradyumna incaricò l’architetto celeste, di scolpire una immagine di Krishna. L’architetto accettò l’incarico purché lo lasciassero lavorare senza essere disturbato per 21 giorni. Il Re, però, troppo curioso, dopo quindici giorni andò a sbirciare l’avanzamento dell’opera. Poiché l’accordo non era stato rispettato Vishvakarman, l’architetto celeste, abbandonò l’opera, lasciandola in questo modo incompiuta.
Un’altra spiegazione sull’origine di Jagannath
Un’altra storia narra che Krishna, Subhadra e Balarama si appassionarono così tanto ad ascoltare i racconti delle gesta di Krishna narrati dai pellegrini, che le teste e gli occhi si gonfiarono e le membra si ritrassero dando luogo alla figura di Jagannath e dei suoi fratelli.

Informazioni sul Tempio di Jagannath
Il tempio come lo vediamo oggi fu costruito nel XII secolo sulle rovine di un tempio precedente.
Per i non Induisti la visita è limitata al solo esterno, mentre l’interno non è accessibile, a differenza di altri templi di Krishna, come ad esempio quello di Dwarka. Bisogna lasciare scarpe e cellulare in deposito e poi si arriva fino all’ingresso dopo aver passato alcuni controlli, ma senza arrivare all’interno del tempio.
Le Murti, Figure Sacre di Jagannath
Una delle particolarità di questo Tempio è che la raffigurazione principale di Jagannath è in legno, a differenza della maggior parte delle altre divinità. Ogni dodici o diciannove anni le Murti sono sostituite nella cerimonia del Navakalevara e devono essere scolpite come replica esatta delle precedenti utilizzando il legno di un albero sacro.
I lavori di scultura del legno durano 21 giorni, durante i quali gli intagliatori non lasciano mai il tempio. Alla fine dei lavori le nuove immagini delle divinità, vengono trasportate nel santuario all’interno del tempio. La cerimonia di trasformazione si svolge tre giorni prima della festa dei carri, l’ultima volta è accaduto nel 2015.
Fonte: https://www.business-standard.com/article/beyond-business/renewal-at-puri-115030600563_1.html , https://www.shreejagannatha.in/nabakalebara/
Ratha Yatra
Il Ratha Yatra è una celebrazione che avviene ogni anno, il secondo giorno di luna nuova del mese Hindu di Ashadha, nel 2022 il 1° luglio e nel 2023 il 22 giugno. Letteralmente la parola significa processione dei carri, in ricordo del ritorno di Krishna a Vrindavana dopo una lunga assenza.
Le figure di Jagannath, Subhadra, Balarama e Sudarsana (incarnazione dell’arma di Vishnu) vengono trasportate con dei carri appositamente creati per un tragitto di circa due chilometri fino al tempio di Gundicha. Il festival attira milioni di visitatori ogni anno.
Numerosi Ratha Yatra sono celebrati anche al di fuori dell’India, anche in alcune parti d’italia, per esempio a Milano nel 2021.
Il tempio di Vishnu a Badrinath – Char Dham
Badrinath si trova a circa 7 ore di auto a nord di Haridwar, ai piedi dell’Himalaya. All’interno del Tempio principale Vishnu è raffigurato come Nara-Narayana, gli avatar gemelli che lavorano per la conservazione del Dharma.
Badrinath si trova ad un’altitudine di oltre 3.000 metri, in mezzo alle montagne ed è coperto dalla neve per oltre sei mesi l’anno. Durante l’inverno il tempio rimane chiuso e la la divinità viene trasportata a Joshimath. Nello stesso periodo anche i templi di Gangotri, Yamunotri e Kedarnath, destinazioni del Chota Char Dham, un pellegrinaggio locale, rimangono chiusi.
La strada che porta al Tempio è spesso danneggiata da frane e smottamenti, pertanto informatevi sulle condizioni prima di partire.
Vishnu in meditazione a Badrinath
Secondo una delle leggende Vishnu meditò qui per migliaia di anni, mentre la dea Lakshmi forniva ombra a suo marito sotto forma di un albero di Badri. Così il luogo divenne noto come il nome di Badrinath.
L'albero chiamato Badri è il giuggiolo o dattero cinese (Ziziphus jujuba). Originario dell'africa è molto diffuso in Cina ed India. In Italia arrivò grazie ai mercanti Veneziani, che lo importarono e ne cominciarono la coltivazione, prima in laguna e poi nei Colli Euganei.
L’idolo principale si dice che sia stato scoperto da Adi Shankaracharya, in un fiume vicino e inizialmente posizionato in una sorgente termale. Solo più tardi fu costruito il tempio attuale, che risale al XVI secolo e fu costruito da re di Garhwal.
Il tempio è incastonato nelle montagne e circondato da panorami favolosi. Da Badrinath è possibile raggiungere facilmente le sorgenti termali per godersi una giornata di relax.

Rameswaram – Char Dham
Rameswaram si trova sull’isola di Pamban, nel Tamil Nadu, a circa tre ore da Madurai e una dozzina da Chennai. L’isola è la parte dell’india più prossima allo Sri Lanka. In realtà non possiamo dire che si tratti di una vera isola, perché è collegata al continente da un ponte stradale e ferroviario, che permette di raggiungere il centro dell’isola.
Testimonianze storiche raccontano che esistesse un collegamento con l’isola già nel 1450 e che fosse un passaggio naturale prima affiorato e poi sommerso in seguito ad eventi naturali.
Anche Marco Polo nel suo libro Il Milione ne fa menzione chiamando la zona Adam’s Bridge.
Il tempio Ramanathaswamy è il più importante della cittadina ed è anche il più meridionale dei dodici santuari Jyotirlinga dell’India. Questi sono i luoghi dove Shiva si manifestò come una colonna di luce in seguito ad una disputa con gli altri membri della Trimurti.
Il tempio è molto antico e si hanno notizie di lavori di ampliamento a partire dal XII secolo. Questa costruzione vanta il corridoio più lungo tra tutti i templi induisti in India.
Il Tempio è dedicato Ramanathaswamy (Shiva), sotto forma di Lingam che si dice installato da Rama prima di attraversare il ponte per Lanka.

La leggenda dei Lingam di Rameswaram
Il poema epico indiano Ramayana racconta che Rama, settimo avatar di Vishnu, chiese a Shiva di perdonarlo per i peccati commessi durante la guerra contro il re Rakshasa Ravana.
Come offerta per le sue richieste Rama decise di inviare Hanuman a prelevare un Lingam in Himalaya, per poterlo installare sull’isola e adorare Shiva. Sapendo che Hanuman ci avrebbe messo tanto tempo, allora Sita, la moglie di Rama, per aiutare il marito costruì un piccolo Lingam utilizzando la sabbia della spiaggia. Si ritiene che entrambi i Lingam presenti all’interno del tempio risalgano a quell’epoca. Fra i due il più importante è quello portato da Hanuman ed è chiamato Vishwalingam, mentre quello minore è chiamato Ramalingam
Rameswaram, insieme a Varanasi, è considerato uno dei luoghi più sacri dell’India per gli indù e parte del pellegrinaggio di Char Dham.
Dwarka – Char Dham
Tra le città sacre dell’Induismo Dwarka è quella più occidentale. Si dice che fu Krishna in persona a fondare Dwarka, che per questo è venerata come una delle Sapta Puri, le sette città sacre dell’India, oltre che come dimora degli Dei.
Il più famoso tempio della città è il Dwarkadhish, noto anche come Jagat Mandir e dedicato a Krishna. Il tempio ha cinque piani appoggiati su 72 pilastri e raggiunge un’altezza di 50 metri. Il nucleo centrale, che si ritiene sia stato costruito dal nipote di Krishna, risale a circa 20 secoli fa, poi ampliato nel XV secolo. Il tempio è accessibile anche ai non induisti e rappresenta una visita molto toccante.
Secondo la leggenda Dwarka fu costruita sulla terra che Krishna stesso ottenne dal mare.
La leggenda di Krishna e Rukmini
Un giorno il saggio Durvasa si recò in visita a Krishna ed a sua moglie Rukmini e quando giunse in città i coniugi andarono ad accoglierlo. Mentre recavano a palazzo Rukmini si sentì stanca e chiese dell’acqua. Krishna per accontentarla scavò una buca e miracolosamente ne fece uscire l’acqua del fiume Gange. Rukmini si dissetò, ma non ne offrì al saggio che si offese.
Durvasa, noto per essere incline alle maledizioni si adirò per l’accaduto e lanciò una maledizione a Rukmini. Secondo la maledizione sarebbe stata condannata a rimanere in quel luogo, eternamente separata dal marito. Si ritiene che il luogo narrato nella leggenda sia quello dove sorge oggi l’omonimo tempio e spiega perché i templi di Krishna e Rukmini sorgano a due chilometri di distanza l’uno dall’altro.

Le destinazioni gemelle dei Char Dham nei Purana
Una nota storica. Nei libri storici dei Purana Vishnu e Shiva vengono descritti come gli eterni amici Hari e Hara. Dovunque si trovi Vishnu, nelle vicinanze si troverà anche Shiva. I Char Dham in India seguono questa regola e per ogni luogo decicato a Vishnu ce n’è uno dedicato a Shiva. Kedarnath è considerato gemello di Badrinath, Rama Setu gemello di Rameswaram, Somnath di Dwarka ed il Tempio Lingaraj di Bubhaneswar gemello di quello di Jagannath a Puri. Secondo alcune tradizioni, i Char Dham sarebbero Badrinath, Rangnath-Swami, Dwarka e Puri, tutti siti dedicati a Vishnu, ed a loro sarebbero associati i siti di Kedarnath, Rameswaram, Somnath e il Tempio Lingaraj a Bhubaneswar (anche se non è chiaro se il tempio Lingaraj sia proprio quello o si faccia riferimento ad un tempio con lo stesso nome che si trova a Gupteswar).
In ogni caso la maggior parte delle persone segue il pellegrinaggio classico dei Char Dham
Chota Char Dham
Nell’Uttarakhand esiste anche un altro cammino famoso per i pellegrini di fede Induista. Anche se di dimensioni più contenute, il cammino non è meno impegnativo poiché tutti e quattro i siti si trovano in montagna e tre richiedono una lunga camminata per essere raggiunti. I quattro siti si trovano ai piedi dell’Himalaya e si chiamano Yamunotri, Gangotri, Kedarnath e Badrinath ed il pellegrinaggio è chiamato Chota Char Dham.
Nel dicembre 2016, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha inaugurato un progetto di sviluppo delle strade di collegamento per migliorare la connettività tra Gangotri, Yamunotri, Kedarnath e Badrinath, allo scopo di rendere più facili i pellegrinaggi.
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Cultura
Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.
Antiche Religioni
Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.
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Arrivederci presto!