Shiva il Distruttore, il Benevolo, lo Yogi e altre storie

Shiva, il distruttore, il Benevolo, lo Yogi ed altre storie

Shiva il distruttore è una divinità complessa, come complesso da capire e da spiegare è l’universo del pantheon indiano. Forse è proprio questo aspetto che rende interessante la conoscenza di questa materia: la sua complessità, i molti aspetti intrecciati fra loro e le molte verità che sono una caratteristica tipica dell’India, come mi è già capitato di dire.

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Introduzione alla figura di Shiva

Questo articolo intende fornire un’introduzione per quanto possibile semplice e comprensibile alla figura di Shiva, collocandola all’interno di un contesto sicuramente non esaustivo, ma che cercherò di rendere adatto per chi, come me, vuole capire qualcosa in più, non sol conoscere nomi ed epiteti.

Qualche cenno sulla Sacra Trimurti

Faccio un passo indietro per chi si avvicinasse a questo articolo senza sapere nulla. Shiva è la terza impersonificazione della Sacra Trimurti. La Trimurti indiana rappresenta i tre aspetti di un’unica divinità o di un unico Tutto, paragonabile alla Trinità cristiana.

Consiglio di leggere anche: La Sacra Trimurti e qualche cenno su Brahma

Questi tre aspetti si manifestano nelle tre divinità di Brahma, Vishnu e Shiva. Ognuna di loro incarna uno dei tre aspetti divini: Brahma è il creatore, Vishnu il conservatore e Shiva il distruttore dell’intero universo.

Ovviamente tutto questo è esposto in maniera molto semplicistica, se vi interessa approfondire potete anche leggere:

Vishnu ed i suoi Avatara, l’importanza del conservatoreI luoghi sacri dell’Induismo e regole di comportamento, sempre da questo blog.

Chi è Shiva per gli Induisti

Shiva è uno degli dèi più antichi del pantheon hindu. Nell’antica civiltà, agli albori di quella che sarebbe poi divenuta l’India, egli era già venerato come Pashupati, signore degli animali e ancora come Rudra, il signore delle tempeste che nella sua capacità distruttiva era anche colui che portava la pioggia e assicurava così la crescita dei raccolti.

Solo dal il II secolo in poi, Shiva fu adorato come divinità a sé.

Shiva Linga
Tempio con Linga

Una divinità dalla figura complessa

Per meglio comprendere una figura così complessa come quella di Shiva bisognerebbe incominciare ad ascoltare Il Sahasranama di Shiva.

Il Sahasranama è un elenco di mille nomi di Shiva. Nella tradizione hindu un sahasranama è un tipo di preghiera che elenca i molti nomi di una divinità. I nomi forniscono una panoramica esauriente degli attributi, delle funzioni e della mitologia della divinità. Lo Shiva Sahasranama si trova in molte scritture come Linga Purana. Se avete voglia di leggerlo potete trovare un elenco di tutti i nomi su Wikipedia.

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Shiva e le sue consorti

L’aspetto femminile o consorte di Shiva è Parvati, anche conosciuta sotto altre manifestazioni come Uma, Sati, Durga e Kali. A volte lo si trova in coppia con Shakti, incarnazione del potere.

Si dice che la coppia dimori sul monte Kailash, sull’Himalaya, con i figli Skanda e Ganesha, famoso per la testa di elefante.

Durga durante la celebrazione di Durga Puja
Immagine di Durga durante la celebrazione di Durga Puja

Il signore dello Yoga

A Shiva sono attribuite numerose qualità o abilità delle quali la più conosciuta e quella di distruttore.

Ma le sue attribuzioni vanno ben oltre. Non tutti sanno per esempio che uno dei suoi nomi è Signore dello Yoga o Yogeshwara, egli è infatti considerato il creatore di quella disciplina e per questo un modello da seguire.

Shiva è rappresentato come l’asceta perfetto, simbolo del dominio sui sensi e sulla mente, beato.  Egli è il simbolo dell’elevazione che infonde forza per la disciplina spirituale. Viene indicato come il protettore degli eremiti, degli asceti, degli yogi, dei sādhu e di tutti coloro che hanno scelto come stile di vita la rinuncia all’individualità, al mondo, alla sua ricchezza e ai suoi piaceri.

Da molti questa è considerata la sua identità suprema, in questa forma lo si trova raffigurato calmo, concentrato e immerso nella meditazione, con gli occhi socchiusi e nella posizione del loto.

Shiva il signore della Danza

Egli è il signore della Danza o Nataraja, Re dei ballerini (in sanscrito  nata significa e danza e raja significa re). Questa danza di Shiva è chiamata Anandatandava, la danza della beatitudine a simboleggiare i cicli cosmici di creazione e distruzione, come pure il quotidiano succedersi di nascita e morte.

La danza è quindi una rappresentazione allegorica delle manifestazioni dell’energia eterna: creazione, distruzione, conservazione, salvezza e illusione. All’apice della furia Shiva si ingaggia in una danza infuocata che dissolve l’esistenza dell’era cosmica, creando i presupposti per il rinnovamento.

Il Dio dalla gola azzurra

Shiva è conosciuto anche come Nilakanta, a causa della gola azzurra. Si narra che con la creazione del mondo furono diffusi nettare e veleno, ma Shiva ingoiò quel veleno per proteggere il creato. Il veleno restò bloccato nella sua gola, per questo motivo il suo collo divenne azzurro.

Il mito di Shiva il distruttore

Veniamo dunque  al suo nome più conosciuto: Hara, che letteralmente significa – Colui che distrugge. Questa sua caratteristica deriva dal fatto nei Veda più antichi, dove veniva indicato con il nome di Rudra era descritto come una divinità tremenda e potente, alla quale erano rivolti diversi sacrifici. Shiva da un lato si mostra come feroce e distruttore, ma senza il suo intervento il ciclo cosmico non può avere termine e il nuovo ciclo non potrebbe rinascere dalle sue ceneri e in questo senso si propone come innovatore.

Il culto di Shiva il Benevolo

La generosità di Shiva, in contrapposizione agli aspetti di distruttore ed innovatore è la caratteristica che ha contribuito maggiormente alla diffusione del suo culto. Egli rappresenta il Dio amico e generoso, colui che offre aiuto e sostegno a coloro che lo venerano e che chiedono il suo intervento. Egli è onnipotente e disponibile, pronto ad aiutare in ogni momento, la figura che per amore arriva in soccorso delle persone bisognose, non avendo a cuore che la felicità dei suoi devoti.

Un po’ di Storia di Shiva

La storia di Shiva ha origini antiche. L’origine può essere ricondotta ad una divinità già venerata prima del 1500 ac nella zona Indiana dalle prime comunità ariane. In seguito la figura viene ripresa anche nei Veda, indicata con i nomi di Pashupati e Rudra.

Nei Veda il signore Rudra viene raffigurato come collettore delle forze demoniache che popolano i luoghi selvaggi. Imprevedibile e solitario viene raffigurato con la pelle scura, schiena e pancia rosse e capelli lunghi.

Anche nei testi Brāhmaṇa il signore Rudra viene ancora raffigurato come una divinità ai margini, tanto che le offerte rivolte a lui sono quelle che si gettano per terra.

Simbologia e rappresentazione di Shiva

Shiva viene raffigurato nei modi più disparati, ma la forma più comune non è quella antropomorfa. La figura che si vede infatti rappresentata più spesso e venerata nei templi è il Linga o meglio ShivaLinga, dove Linga ha il significato di fallo. Il fallo rappresenta Shiva nel suo ruolo di energia vitale e di procreatore, da non interpretare come un’adorazione puramente fallica

Gli Shivalinga possono essere di pietra e a volte formati da tre parti, la parte bassa, quadrata simboleggia Brahma, il dio della creazione, la parte centrale ed ottagonale rappresenta Vishnu, e la conservazione. Le due parti formano la base sulla quale si innesta la parte cilindrica che rappresenta Shiva.

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Immagine di Shiva

Un piccolo aneddoto sul Linga

Dopo la morte di Sarti, e prima della sua reincarnazione, Shiva in lutto si recò nella foresta di Daru per ritirarsi a meditare. Le mogli degli altri asceti e yogi presenti nel bosco incominciarono ad essere attratte dalla bellezza del Dio.  Gli asceti gelosi prima mandarono un’antilope e poi una tigre per tentare di scacciarlo o di ucciderlo, ma Shiva sconfisse entrambi (e da allora indossò la pelle di tigre). Impotenti gli asceti allora mandarono una maledizione che fece cadere la virilità di Shiva. Quando il fallo cadde a terra l’impatto scatenò terribili terremoti, tanto da far pentire i mandanti e da indurli a chiedere il suo perdono. Shiva concesse il perdono, ma in cambio essi avrebbero per sempre dovuto adorare il fallo sotto forma di Linga.

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Tempio di Shiva

Rappresentazioni della divinità in forma umana

Quando viene rappresentato in forma antropomorfa il corpo è nudo, con pelle bianca o grigiastra perché ricoperta di cenere. Shiva ha cinque facce come sono le sue funzioni: la creazione, la stabilizzazione, la distruzione, l’oblio, la grazia.

Poiché Shiva è una figura complessa le immagini variano notevolmente nel loro simbolismo a seconda dell’intenzione del creatore dell’immagine stessa.

Alcune simbologie delle figure di Shiva

Shiva ha tre occhi, uno dei quali posizionato in verticale sulla fronte: gli occhi evocano il sole, la luna ed il fuoco veicolo di distruzione e della saggezza. A volte porta due orecchini uno a forma di makara (mitica creatura acquatica, a volte identificato con il coccodrillo, a volte col delfino) all’orecchio destro, e uno circolare con un foro al centro all’orecchio sinistro, simboleggianti la sua sposa Devi che muta di aspetto secondo le manifestazioni di Shiva. Gli orecchini diversi simbolizzano anche il suo essere meta’ uomo e meta’ donna. Un orecchino e’ un Kundala, indossato dagli uomini, l’altro e’ un Tatanka, indossato dalle donne.

La luna crescente che si trova sulla sua corona significa che egli controlla il ciclo del tempo.

L’acqua che in genere scorre dalla sua testa è la Madre Ganga (il fiume Gange)

L’acqua e Ganga

Si narra che un giorno Sagara avesse 60.000 figli e che questi fossero stati inceneriti da Kapila, una delle tante impersonificazioni di Viṣhṇu. Le loro anime erano condannate all’inferno, ma avrebbero potuto essere salvati dalla dea Ganga se questa fosse scesa sulla terra a liberarli dalla maledizione. Bhagirathi, un pronipote di Sagara, parlò a Brahma e lo scongiurò di permettere alla sacra Ganga di scendere sulla terra. Ganga però era consapevole che scendendo sulla terra la violenza delle sue acque avrebbe spazzato via tutto quello che avesse incontrato sul suo cammino.  A questo punto Bhagirathi, dopo aver fatto penitenza per mille anni, si recò in pellegrinaggio da Shiva, chiedendogli di porsi come barriera a difesa della terra fra le rocce e i ghiacci dell’Himalaya. Shiva si attorcigliò i capelli sul capo e permise a Ganga di scendere dal cielo sui suoi capelli che mitigarono l’impatto col suolo terrestre permettendo alle acque di scendere dai monti attraverso le pianure.

Shiva e altri Dei con 4 braccia

Molte volte Shiva, come molte altre divinità hindu, è raffigurato con 4 braccia, che rappresentano le sue molteplici qualità. La raffigurazione con i serpenti, lo lega al suo ruolo di signore degli animali, spesso compare un cobra sulla testa che lo ripara dalla pioggia.

Il suo veicolo è il toro Nandi il cui nome significa “Pieno di gioia”, quest’animale simboleggia il potere e l’ignoranza. Shiva rimuove l’ignoranza e concede il potere della saggezza ai suoi devoti.

Il tridente mitologico di Shiva ed i suoi simbolismi

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Devoto di Shiva durante Durga Puja – Calcutta

La sua arma è il tridente o Trishula o Trishul con il quale Shiva punisce i malvagi e che si dice che sia stato adoperato per tagliare la testa di Ganesha. Anche la sua sposa Durgā porta un tridente, come una delle sue molte armi. La simbologia del tridente è complessa, una delle quali legata alle tre divinità della creazione, un’altra invece legata al dominio di Śhiva sul tempo ed il controllo su passato, presente e futuro. Altre simbologie legano le tre punte o Guna alle forze universali di aggregazione, disgregazione ed equilibrio, da qui i suoi compiti di creatore, distruttore e preservatore.

Nell’altra mano Shiva tiene il tamburo o Damaru, l’origine della parola universale ”OM” ॐ, l’origine del linguaggio e simbolo del suono e della creazione. Si dice che come signore della danza, durante la creazione Shiva suoni 14 volte questo tamburo creando gli alfabeti.

Controllo sulla vita e sulla morte

Poiché morte e vita sono processi ciclici, controllarne uno significa controllare l’altro. Cosi’ Shiva e’ venerato come la divinità ultima che controlla vita e morte

Conclusione

Ecco, forse adesso avete un’idea di cosa rappresenti Shiva. Come dicevo all’inizio lo scopo di questo articolo non è quello di dare una spiegazione definitiva, se mai fosse possibile racchiuderne una in un solo articolo, piuttosto quella di raccogliere un po’ di informazioni che ognuno potrà sviluppare ed approfondire in maniera autonoma, se lo ritiene. Non sono un esperto, ma un curioso e scrivo quello che ho ricercato per me.

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Cultura

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Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su BrahmaShiva il DistruttoreVishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

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Arrivederci presto!

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Appassionato di fotografie, di storia e di culture orientali, viaggia per soddisfare la sua innata curiosità.Ama il caldo e stare all'aria aperta, scoprire luoghi nuovi, conoscere persone ed abitudini, osservare la Natura. Ha una sfida con se' stesso: assaggiare i cibi più strani in circolazione.

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