Il Gujarat e il deserto del Kutch
Il deserto del Kutch ed il lago salato del Rann Di Kutch si trovano in Gujarat, lo stato più occidentale dell’India, confinante con il Pakistan ed affacciato sul mare arabico.
Dei luoghi che ho visitato il Deserto del Kutch, ma anche l’intero Gujarat, sono i meno “Indiani” – passatemi il termine – ovvero sembra di essere più in Asia Centrale che nel nostro amato subcontinente.
ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.
Indice dell'articolo (clic per aprire)
Un luogo affascinante e pieno di storia
Il Gujarat è un luogo affascinante e pieno di storia, oltre che una meta interessante per programmare un viaggio in completo relax alla ricerca di luoghi poco conosciuti e lontani dalle folle. Il deserto del Kutch infatti è stata solo una delle fantastiche località che abbiamo visitato.
L’idea iniziale era di fare un viaggio naturalistico, ma il viaggio è stato in realtà un mix di storia, costumi locali e natura. Il risultato è stato molto diverso da quello programmato inizialmente, ma veramente di grande soddisfazione.
Il Gujarat offre infatti tantissimi spunti di visita, tanto che è quasi impossibile non fare delle deviazioni.

In Gujarat ogni luogo è una sorpresa
Le sorprese cominciano già dalla capitale Ahmedabad, con la famosa Sabarmati Ashram o Gandhi Ashram, comunità sulle rive del fiume Sabarmati. Qui il mahatma Gandhi sviluppò la teoria della Satyagraha e condusse la marcia del sale del 12 marzo 1930 che viene riconosciuta come uno dei primi passi per l’indipendenza dell’India.
Si possono visitare il Rani-ki-vav di Patan, il pozzo a gradini della Regina, recentemente dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco oppure il Tempio del Sole di Modhera, dedicato a Surya. Ma le sorprese non si fermano qui.
Troviamo infatti la riserva di Sasan Gir, con gli ultimi leoni asiatici e la tranquilla isola di Diu, che fu stazione commerciale portoghese sulle rotte del Mar Arabico. Si possono anche ripercorrere famosi pellegrinaggi, per esempio salire i 10.000 gradini per visitare i Templi della collina di Girnar Hill o visitare gli oltre 800 Templi dell’arte jainista sulla collina di Palitana in un luogo mistico e suggestivo. Anche qui con una bella gita di 5.000 scalini, altrimenti che pellegrinaggio è?
Quelle citate sono solo alcune delle località simbolo del Gujarat, molte di più sono quelle delle quali non ricordo il nome.
Ma vi voglio parlare di un posto particolare: la zona desertica del Kutch, con le vaste e desolate pianure salmastre del suo Piccolo Deserto, popolate dagli ultimi esemplari di khur, l’asino selvatico dell’Asia. Qui la popolazione è rappresentata da comunità pastorali, alcune delle quali hanno ancora usanze nomadi, oltre che da poveri villaggi di estrattori di sale.
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Il bianchissimo Rann of Kutch, il grande deserto salino del Kutch in Gujarat
Il paesaggio ha un aspetto lunare: sconfinate distese di sale si estendono a perdita d’occhio, avvolgendo tutto in un manto bianco. Eccoci nel Rann of Kutch. Rann è una parola che nella lingua locale significa palude salata. Ed in effetti durante la stagione delle piogge questa distesa di sale diventa un immenso lago salato a tratti ricoperto dal rosa dei fenicotteri. A partire dalla nostra tarda estate il lago si asciuga lasciando emergere il sale che con il calore e la stagione secca cristallizza fino a tramutare il luogo in una grande distesa bianca.
Il Rann of Kutch è uno dei deserti salati più grandi del mondo, ma al contrario di altri, anche meno spettacolari, come ad esempio la Death Valley negli Stati Uniti, si trova fuori dai comuni itinerari turistici, il che di fatto, lo rende ancora più attraente.
Nel periodo della nostra recente visita il lago non era completamente asciutto per le recenti piogge, per questo motivo il bianco del sale era inframezzato ed a volte ricoperto da un velo d’acqua che lo rendeva ancora più intrigante

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Il Grande Rann of Kutch, il Piccolo Rann of Kutch e la Prateria di Banni.
La regione è suddivisa in tre grandi aree: il Grande Rann of Kutch, il Piccolo Rann of Kutch e le praterie del Banni.
Le praterie della regione del Banni in Gujarat sono una delle più vaste zone di prateria incolta e selvaggia dell’India intera e rappresentano una zona unica sia geograficamente che per l’aspetto socio-culturale. Il Banni raccoglie un’eredità storica di pastorizia nomade antica di almeno 500 anni e fa parte di una zona geografica che include il Sindh in Pakistan e che si estendeva persino in parti del Beluchistan e dell’Afghanistan.
Questa zona geografica è stato separata dai confini statali imposti dalla politica anche se è ancora identificabile nelle comunità pastorali che si insediano su entrambi i lati del confine Indo-Pakistano.
Il deserto
Quella del Kutch è una delle zone più calde dell’India. Durante i monsoni, la zona viene completamente allagata, tanto che che nel periodo più piovoso l’acqua può raggiungere la profondità di due metri.
Dopo la stagione dei monsoni, a cominciare da ottobre, quando in genere l’area è già quasi completamente arida, moltissime persone raggiungono le saline per estrarre il sale cristallizzato.
Alcune famiglie delle popolazioni più povere ancora oggi calpestano a piedi nudi intere distese di palude melmosa nelle zone meno sfruttate ai margini delle saline più redditizie. Questo lavoro faticoso facilita l’essicazione del terreno e fa emergere il sale in zone dove non sarebbe possibile ricavarlo dall’essicazione spontanea. Il lavoro di sei mesi di un’intera famiglia può essere valutato in meno di 200 euro di controvalore, con i quali la famiglia deve sopravvivere per un anno intero. Per la comunità locale degli Agariya si tratta dell’unica fonte di sostentamento.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Natura selvaggia, ma poco appariscente
Durante l’inverno il Rann di Kutch diventa un rifugio per gli uccelli migratori e un paradiso per i birdwatchers, con oltre 300 specie di uccelli presenti nell’area. Il vero protagonista del territorio però è l’asino selvatico, protetto nel Wild Ass Sanctuary of the Little Rann of Kutch, estinto nel resto dell’India
L’area del Wild Ass Sanctuary si trova all’interno del Piccolo Rann of Kutch e oltre all’asino selvatico ospita altre specie interessanti come ad esempio il lupo e la iena. Ovviamente non è così facile vederli, ma ci si può provare
Gli asini selvatici sono un incontro sicuro, anche se forse potrete vederli solo da lontano. Altri incontri però rendono l’esperienza nel Kutch indimenticabile, grazie anche alla quiete che si respira ed agli incontri inaspettati che si possono fare.
Durante la nostra visita è stato possibile visitare la tana delle iene e vedere i piccoli giocare fra di loro. Da buon birdwatcher, non mi sono lasciato sfuggire una bella foto ad un succiacapre perfettamente mimetizzato nella savana, ma oltre a questo inaspettato e difficile avvistamento abbiamo avuto la fortuna di vedere l’aquila del Bonelli e il falco pellegrino.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

In conclusione
L’esperienza sarà completa solo se avrete soggiornato in uno dei lodge all’interno dell’area. In questo modo potrete restare all’interno delle saline fino al tramonto, cercare i rapaci notturni nella timida luce del crepuscolo o semplicemente passeggiare fino all’imbrunire godendo della tranquillità che solo le zone remote sanno dare.
E poi, perché no? una fantastica cena con specialità locali. Mi raccomando, anche se siete abituati le prime volte chiedete che il cuoco non esageri con le spezie, vista la scarsità d’acqua sarà difficile spegnere l’incendio :-)

Libri e guide per un viaggio in India
Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.
E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).
Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga
Proposte di viaggio in India
India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.
India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).
India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.
Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!
Per saperne di più sull’India
India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.
Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

Cultura
Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.
Antiche Religioni
Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.
Tradizioni Tribali
Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.
Arrivederci presto!
ALTRI ARTICOLI SULL’INDIA
- 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga – Ultima Modifica 24/12/2023
- Bhumisparsha Mudra: connessione con la Terra e sottomissione di Mara – Ultima Modifica 27/12/2024
- Cerimonia Aarti a Chitrakoot e Varanasi – Ultima Modifica 22/08/2023
- Char Dham, le quattro Dimore degli Dei in India – Ultima Modifica 21/08/2023
- Chi è Brahma e cos’è la sacra Trimurti – Ultima Modifica 21/08/2023
- Chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno – Ultima Modifica 17/04/2023
- Chota Char Dham, in pellegrinaggio nell’Uttarakhand – Ultima Modifica 22/07/2023
- Filatura del baco da seta in India – Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
- Fotografie del mio viaggio in Gujarat India – Ultima Modifica 25/05/2022
- GaltaJi il tempio delle scimmie a Jaipur – Ultima Modifica 22/08/2023
- Gandhi: la Satyagraha ed il movimento della non violenza – Ultima Modifica 21/08/2023
- Ganesha il Dio dalla Testa di Elefante – Ultima Modifica 22/08/2023
- Gujarat India, prefazione e prime immagini – Ultima Modifica 22/08/2023
- Gujarat Sapore d’India Slideshow – Ultima Modifica 25/05/2022
- Haridwar la città Sacra dell’Uttarakhand – Ultima Modifica 17/04/2023
- I Panch Kedar, cinque Templi di Shiva – Ultima Modifica 21/08/2023
- I templi di Girnar Hill: salire 10.000 scalini – Ultima Modifica 22/08/2023
- I templi di Khajuraho e le sculture erotiche – Ultima Modifica 21/08/2023
- Il bellissimo Tempio del Sole di Konark in Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
- Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
- Il Festival di Holi 2024 e il significato della Festa dei Colori – Ultima Modifica 27/12/2023
- Il pozzo Chand Baori ed il tempio di Harshat Mata – Ultima Modifica 13/03/2023
- Il Tempio del Sole di Modhera in Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
- Incontro con Siddharta Gautama, il Buddha a Sarnath – Ultima Modifica 25/11/2024
- Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan e le sue meraviglie – Ultima Modifica 22/08/2023
- Junagadh, il Principato del Kathiawar – Ultima Modifica 22/08/2023
- Jyotirlingas, pellegrinaggio dei devoti di Shiva – Ultima Modifica 02/04/2025
- Kirtimukha, il Volto della Gloria – Ultima Modifica 25/11/2024
- Kutia Kondh: spiriti-tigre e donne tatuate – Ultima Modifica 22/08/2023
- L’Aina Mahal di Bhuj ed il Leone di San Marco – Ultima Modifica 22/08/2023
- La tribù Bonda delle colline dell’Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
- Le caste in India e gli Intoccabili Dalit – Ultima Modifica 21/03/2025
- Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento – Ultima Modifica 13/01/2025
- Masala Chai, il sapore dell’India in un tè – Ultima Modifica 21/08/2023
- Nandi, il toro di Shiva – Ultima Modifica 28/01/2024
- Orchha: la gemma nascosta del Madhya Pradesh – Ultima Modifica 21/08/2023
- Orissa – Odisha incontro con la tribù Dongria Kondh – Ultima Modifica 22/08/2023
- Panch Prayag le confluenze dei fiumi in Himalaya – Ultima Modifica 22/07/2023
- Rahu, le Eclissi, l’Oceano di Latte e l’Amrita – Ultima Modifica 26/12/2024
- Sapta Badri, i sette Templi di Vishnu – Ultima Modifica 30/05/2023
- Sapta Puri, le sette città sacre dell’India – Ultima Modifica 21/08/2023
- Shiva il Distruttore, il Benevolo, lo Yogi e altre storie – Ultima Modifica 21/08/2023
- Surya ed il culto del Dio del Sole in India – Ultima Modifica 21/08/2023
- Taj Mahal: una delle nuove sette meraviglie è in India – Ultima Modifica 14/01/2024
- Trasporti in India: Tuktuk e altre stranezze – Ultima Modifica 14/03/2023
- Tri Mukhi Rudraksha o Rudraksha a tre facce – Ultima Modifica 25/11/2024
- Vahana: i veicoli degli Dei nell’Induismo – Ultima Modifica 21/08/2023
- Viaggio a Junagadh: lavori pericolosi – Ultima Modifica 22/08/2023
- Vishnu ed i suoi Avatara, il conservatore – Ultima Modifica 25/11/2024
- Visitare gli Shakti Peethas e conoscere lo Shaktismo – Ultima Modifica 11/02/2023