Vaisravana o Thao Wessuwan in Thailandia è una divinità protettrice venerata soprattutto per la sua capacità di respingere il male e portare fortuna. Il suo culto, molto vivo, si esprime con statue, amuleti, tatuaggi e rituali, ed è profondamente radicato nella vita quotidiana e spirituale del popolo thailandese.
Thao Wessuwan è tipicamente rappresentato come una figura imponente, spesso con la pelle gialla, che impugna un ombrello o parasole, in altri casi anche una mazza (simbolo di potere e protezione), con ornamenti regali e una corona.
Spesso lo si vede all’ingresso dei templi buddisti, dove è posto a protezione del luogo sacro.
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Non bisogna confondere la figura di Thao Wessuwan con quella degli Yaksha, come quelli visibili al palazzo Reale di Bangkok, che sonosimili nell’aspetto, ma che sono suoi i subordinati
Thao Wessuwan viene venerato come il Grande Dio del Tesoro, della Ricchezza, della Protezione contro i Demoni e aiuta a combattere le avversità. Si ritiene che possa sconfiggere la sfortuna, che liberi dagli incantesimi e dalla magia nera, dalle maledizioni e ogni sofferenza, contribuendo a migliorare la prosperità dei devoti attirando la fortuna.
Si ritiene che una sua rappresentazione sotto forma di statua, immagine o amuleto appeso alla porta d’ingresso, migliori il feng shui in casa.
Origini storiche e mitologiche di Thao Wessuwan
Thao Wessuwan è la rappresentazione thailandese della figura di Vaisravana, che trova origine nella divinità induista Kubera. Tuttavia, sebbene la divinità buddista e quella induista presentino alcune caratteristiche in comune, ciascuna di esse ha caratteristiche distinte.
Lo stesso Vaisravana, nonostante sia stato introdotto nell’Asia orientale come divinità buddista, è divenuto una figura della religione popolare, acquisendo un’identità parzialmente indipendente (analogamente a quanto è successo a Guanyin in Cina).
Thao Wessuwan/Vaisravana è il capo di tutti gli Yaksha, divinità protettrici di foreste e villaggi, poi considerate protettrici della terra e dei tesori sepolti.
Nel Canone Pali del Buddhismo Theravada, è uno dei Quattro Grandi Re Celesti, ognuno dei quali governa una direzione specifica. Il regno di Thao Wessuwan è il quadrante settentrionale del mondo e si ritiene che la sua dimora si trovi nel livello più alto della metà inferiore del Monte Meru – noto anche come Sumeru, la montagna sacra delle cosmologie induista, giainista e buddista, venerata come il centro di tutti gli universi fisici, metafisici e spirituali
I Quattro Re Celesti corrispondono ai Guardiani dei Punti Cardinali o Lokapāla dell’Induismo e sono:
Nome Induista | Nome Buddista | Direzione | Mantra | Arma | Pianeta |
---|---|---|---|---|---|
Kubera | Vaiśravaṇa | Nord | Oṃ Shaṃ Kuberāya Namaḥ | Gadā | Luna |
Yama | Virūḍhaka | Sud | Oṃ Maṃ Yamāya Namaḥ | Daṇḍa | Giove |
Indra | Dhṛtarāṣṭra | Est | Oṃ Laṃ Indrāya Namaḥ | Vajra | Sole |
Varuṇa | Virūpākṣa | Ovest | Oṃ Vaṃ Varuṇāya Namaḥ | Pāśa | Venere |
Thao Wessuwan e il Mahasutra
La tradizione narra che, quando Vaisravana divenne discepolo del Buddha Primordiale, gli fu affidato il compito di proteggere gli dèi e gli uomini dalle insidie degli Yaksha, le divinità malvagie. In segno di gratitudine, egli offrì al Buddha i versi dell’Atanatiya Sutta (Discorso sulla Città Celeste di Atanata), il 32° Sutta dei Lunghi Discorsi del Buddha del Canone Pali, un poema di protezione spirituale contro gli spiriti maligni. Questa scrittura, intitolata Il Mahasutra, il Sutra di Atanatiya, si trova anche del canone buddista cinese e nel canone buddista tibetano.
Nei primi tempi del buddismo, Vaisravana / Thao Wessuwan era venerato presso alberi a lui dedicati come santuari, e alcuni si rivolgevano a lui per avere figli.
Iconografia di Thao Wessuwan
Nel Buddismo Theravada: Thao Wessuwan / Vaisravana, è spesso rappresentato con il volto di colore giallo e generalmente tiene in mano un ombrello o un parasole (chatra), simbolo della sua sovranità. Talvolta è ritratto anche con una mangusta, che espelle gioielli dalla bocca. La mangusta, nemica del serpente simbolo di avidità o odio, rappresenta la generosità attraverso l’atto di donare gioielli.
Al tempio di Wat Chulamanee, nella provincia di Samut Songkhram, c’è un’enorme statua che è molto popolare nel culto di Thao Wassuwan, molti thailandesi si recano in questo tempio per ricevere amuleti fatti in loco da un famoso monaco (vedi qui)
Al tempio di Wat Amalakaram a Sakon Nakhon c’è la più grande statua di Thao Wessuwan in Thailandia, inaugurata di recente e che si ritiene sia miracolosa. La statua viene chiamata Thao Wessuwan Thanjai, che ha il significato di istantaneo in thailandese. Il nome riflette la miracolosa fortuna che ha accompagnato la statua sin dall’inizio della costruzione.
Inoltre, Vaiśravaṇa appare anche come il sigillo della provincia di Udon Thani. Secondo il mito, Udon Thani si trova in direzione nord, dove risiede il guardiano del nord o Vaiśravaṇa.
Origini religiose e mitologia locale
La figura di Thao Wessuwan ha radici antiche, che affondano negli antichi testi induisti e buddisti.
Le principali fonti storiche vanno ricercate nei libri sacri e nei canoni, fra i quali:
- Testi buddhisti: Nei testi del canone pāli (come il Dīgha Nikāya e l’Anguttara Nikāya), Vaiśravaṇa è il re dei yakṣa (spiriti protettori, ma anche talvolta spiriti pericolosi) e signore del Nord.
- Testi induisti: Vaiśravaṇa è spesso identificato con Kubera, il dio della ricchezza, signore dei tesori e dei demoni benevoli.
- Mitologia locale: In Thailandia e nel sud-est asiatico, la figura si è sincretizzata con credenze animiste e culti degli spiriti locali, diventando protettore contro i demoni e le energie negative.
Amuleti e rappresentazioni
- Amuleti (Phra Thao Wessuwan): Sono molto popolari in Thailandia, spesso realizzati in metallo o legno, con l’effigie del dio in posizione eretta con la mazza.
- Maschere e statuette: Usate sia come oggetti rituali che decorativi, soprattutto in casa o nei negozi.
- Tatuaggi: Alcuni si fanno tatuare la sua immagine come protezione permanente.

Poteri attribuiti agli Amuleti di Thao Wessuwan
si ritiene che gli amuleti e le raffigurazioni di Thao Wessuwan abbiano poteri in diversi aspetti della vita quotidiana, fra i quali:
- fornire potere e autorità.
- aiuto nel superare avversità e ostacoli.
- donare forza d’animo e coraggio.
- offrire benedizione e sostegno divino.
- provvedere protezione dalle energie e dalle entità negative.
- portare successo e realizzazione personale.
- aiutare ad ottenere crescita spirituale ed illuminazione.

Vaisravana in Cina
In Cina viene anche chiamato Pishamentian ed è uno dei Quattro Re Celesti.
Viene considerato un Dio guerriero e protettore del nord. È inoltre considerato uno dei Venti o Ventiquattro Deva, una sorta di divinità buddiste chiamate anche Protettori del Dharma o Difensori della Giustizia o Guardiani della Legge.
Nell’iconografia buddista cinese, Pishamentian tiene una pagoda nella mano destra e un tridente nella mano sinistra. Nei templi cinesi, è spesso custodito all’interno della Sala dei Re Celesti con gli altri tre Re Celesti.
Il suo nome Duōwén Tiānwáng (letteralmente colui che ascolta molti insegnamenti) fa riferimento alla credenza che egli custodisca il luogo in cui il Buddha insegna. Nella credenza taoista, è spesso confuso con il dio Li Jing, la cui iconografia incorpora molte delle caratteristiche, come il portare una pagoda.
Vaisravana in Giappone
In Giappone Vaisravana è Bishamonten, o semplicemente Bishamon ed è considerato un Dio della guerra e dei guerrieri, nonché un giustiziere dei malfattori. Bishamon è raffigurato con una lancia in una mano e una piccola pagoda nell’altra, la quale simboleggia la casa del tesoro divino, del cui contenuto è custode e dispensatore. Nel folklore giapponese, è una delle sette divinità delle fortuna, un gruppo di divinità venerate per ricevere aiuto nella vita quotidiana.
Bishamon, anche chiamato Tamonten (colui che ascolta molti insegnamenti), è il guardiano dei luoghi in cui il Buddha predica, ma è anche associato ad Hachiman, il Kami della guerra, simile al Marte romano.

Vaisravana in Tibet
In Tibet, Vaisravana è un Lokapala noto anche come il Re del Nord e raffigurato all’ingresso dei templi, fuori dalle porte principali. È anche considerato un dio della ricchezza e in questa raffigurazione è spesso ritratto con un cedro, simbolo dell’altro suo nome Jambhala (il frutto del cedro è jambhara, in lingua locale, e viene associato alla figura per assonanza, anche per distinguerlo dalle raffigurazioni di Kuvera).
A volte corpulento e ingioiellato, quando è seduto ha il piede destro pendente su un fiore di loto con una conchiglia. La sua cavalcatura è un leone delle nevi.
I buddisti tibetani non ritengono in contrasto il fatto che Jambhala simboleggia la ricchezza, al contrario ritengono che Jambhala offra libertà, permettendo di concentrarsi sulla spiritualità piuttosto che sulla materialità.
Vaisravana nella rappresentazione popolare
- Nel manga Noragami Bishamon è rappresentato con l’aspetto di un’avvenente giovane donna. Nell’opera sono presenti anche gli altri sei dei della fortuna.
- Nel gioco per PlayStation 2 Samurai Warriors, Uesugi Kenshin prega spesso Bishamon per ottenere forza e ottiene anche il titolo di Avatar di Bishamonten.
- Nel videogioco Onimusha: Warlords si può riconoscere una statua di Bishamon, mentre la Spada di Bishamon è l’arma più potente del gioco.
- Nel videogioco Shin Megami Tensei: Nocturne, un boss di nome Kishin Bishamon protegge il Tempio del Nord, a cui si può accedere solo dopo essersi impossessati di una pietra speciale.
- Nei videogiochi della serie Darkstalkers c’è un personaggio chiamato Oboro Bishamon, un guerriero samurai fantasma.
- Nel fumetto RG Veda del gruppo CLAMP, Bishamonten è uno dei generali celesti.
- Nel manga Record of Ragnarok, Bishamonten è uno degli dei che combatte al torneo del Ragnarok.
- Nel Il bambino e il cane di Hase Seishu, Tamon (Tamonten è un altro nome di Bishamonten) è il nome del cane protagonista.
Fonte: Wikipedia (solo per questa sezione Vaisravana nella rappresentazione popolare il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo)

Bibliografia e fonti
- Canone Pāli, Dīgha Nikāya, Anguttara Nikāya
- “Mythology and the Religious Traditions of Southeast Asia” di Joseph Kitagawa
- “Thai Buddhist Amulets: Protecting the Wearer” di Peter A. Jackson
- Uncle Chow Amulet
- Wikipedia in italiano ed in inglese
Thailandia
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