Miyajima, una perla del Giappone
Miyajima (nome vero Itsukushima o isola Santuario) è una piccola isoletta che dista circa un’ora dalla città di Hiroshima, L’isola è nota principalmente per il Santuario di Itsukushima, un santuario Shintoista il cui portale – Torii – viene ogni giorno parzialmente sommerso dall’alta marea, creando uno spettacolo unico.
Questo scorcio pittoresco, che accoglie chi giunge sull’isola, è una delle immagini iconiche del Giappone, come il tempio Fushimi Inari Taisha di Kyoto o l’immagine del monte Fuji incoronato dai fiori di ciliegio. Miyajima è anche annoverata tra i nihon sankei, luoghi ed eventi più suggestivi del Giappone.
Indice
Cosa sono i Torii ⛩
I Torii (鳥居?) sono tradizionali portali d’accesso che portano ad un Jinja – un santuario shintoista giapponese – oppure, meno frequentemente, ad un’area sacra. Il portale è formato da due colonne verticali che sostengono un palo orizzontale, il tutto spesso dipinto di rosso o arancione. I Torii possono essere costruiti con materiali vari ed essere di diversi colori; quello di Miyajima, tuttavia, segue la forma classica, fatto di legno e di colore rosso.
Solo come curiosità il carattere unicode che raffigura un Torii è ⛩ 26E9
Il tempio Itsukushima Jinja di Miyajima
Il nome originario dell’isola è Itsukushima, ma è comunemente chiamata Miyajima, che significa “isola del tempio”. Il tempio di Itsukushima, Itsukushima Jinja, è infatti estremamente famoso e la sua fama è l’essenza stessa dell’isola. Gli altri edifici che compongono il tempio di Itsukushima sono anch’essi costruiti sull’acqua, così come il portale Torii.
Le varie parti del tempio, che includono una sala preghiere, una sala principale e un teatro noh (particolare forma di teatro risalente al secolo XIV), sono collegate l’una all’altra per mezzo di piccoli ponti sopra l’acqua.
Per via della centralità del tempio e della grande importanza della spiritualità shintoista nella storia dell’isola, molte delle persone si recano a Miyajima per motivi spirituali. L’isola si può infatti considerare come un vero e proprio luogo di pellegrinaggio per lo shintoismo.
Storia dell’isola di Miyajima
I primi insediamenti e riti shintoisti a Itsukushima sono datati al secolo XV, nella zona del monte Misen, la vetta più alta dell’isola. Successivamente, durante il periodo Heian, intorno al 1100, fu costruito il tempio di Itsukushima così come è oggi.
Il Torii attuale, simbolo del santuario, fu costruito per la prima volta nel 1168, ma la versione attuale è del 1875, ristrutturata nel 2019.
Quando visitare il tempio di Miyajima
Il tempio è visitabile solo di giorno e chiude ai turisti dopo il tramonto. Gli ospiti dei ryokan (particolari hotel che offrono un’esperienza di vita conforme alle tradizioni giapponesi nell’arredamento casalingo e nella cucina) possono aggirarsi tra i pontili che collegano le strutture che compongono il tempio e, passato il tramonto, si può comunque godere della vista suggestiva del tempio illuminato dalle luci. Ci sono, inoltre, delle mini-crociere guidate che, quando c’è alta marea, portano all’esplorazione del tempio e del portale Torii. Alternativamente, con la bassa marea, è possibile giungere fino al portale a piedi. Siccome i movimenti su Miyajima, e in particolare quelli che riguardano il tempio, sono condizionati dai movimenti delle maree, è consigliabile programmare con anticipo.
Altre destinazioni sull’isola di Itsukushima (Miyajima): il monte Misen
Oltre a Itsukushima Jinja, Miyajima è un’isola che ha tanto da offrire. Per godere della natura locale, ammirando una vista da favola, si può raggiungere la vetta del monte Misen. Nonostante i soli 500 metri di altezza, questa è la cima più alta di Miyajima e da qui si può osservare tutta l’isola, arrivando talvolta a vedere anche Hiroshima.
A piedi o in funivia?
Il monte Misen si può scalare a piedi, seguendo dei percorsi da trekking, tra cui il percorso Momijidani, il percorso Daisho-in o il percorso Omoto. Momijidani è il percorso più breve ma, allo stesso tempo, il più ripido. Approssimativamente, qualsiasi percorso venga scelto, ci vogliono da un’ora e mezza a due ore per arrivare in cima al monte Misen.
In alternativa, è possibile fare uso del servizio di funivia, che toglie gran parte della fatica, lasciando comunque un pezzo da percorrere a piedi, poiché la funivia non arriva fino in cima, ma si ferma centro metri (di altezza) più in basso
Da ammirare durante la salita al monte Misen
Durante la scalata, con un po’ di fortuna, si possono osservare gli animali che vivono nella foresta che ricopre la montagna. Spesso si incontrano, infatti, i cervi che attraversano i sentieri che conducono alla cima. Un tempo, era normale avvistare anche le scimmie, ma oggi questa eventualità è molto più rara, in quanto molte delle scimmie un tempo presenti è stata trasferita a Inuyama in una riserva a loro dedicata per garantire il loro benessere e anche quello degli abitanti di Miyajima.
I Templi del monte Misen
Anche il monte Misen è un importante luogo di culto. Ai suoi piedi si erge uno degli edifici del tempio Daisho-in, fondato da Kobo Daishi, uno dei fondatori del buddhismo shingon. Le costruzioni appartenenti al tempio Daisho-in sono presenti anche in prossimità della cima del monte Misen. Tra queste c’è il Misen Hondo, che ospita una delle sale principali del tempio, e il Reikado, la sala della fiamma spirituale. Questa fiamma, si racconta, è stata accesa da Kobo Daishi stesso durante il periodo Heian ed è protetta all’interno del tempio sin da allora.
Riti buddhisti
Salendo verso la cima del monte Misen chi è interessato può prendere parte a uno dei riti buddhisti. Le scale che portano in cima verso questi importanti edifici parte del tempio sono ornate da un corrimano su cui sono disposti dei cilindri metallici che presentano iscrizioni tratte dalle scritture buddhiste (sutra). Girare tali cilindri mentre si salgono le scale ha lo stesso significato di leggere tali scritture. Per questo, anche chi non comprende il giapponese, può beneficiare delle benedizioni buddhiste se prende parte a questo rituale.
Il Santuario Hokoku
Un ultimo luogo sacro presente a Miyajima è il Santuario Hokoku, comunemente chiamato col nome di Senjokaku, ovvero “padiglione dei mille tappeti”. Il nome descrive la spaziosità della costruzione che è situata su una collinetta alle spalle del tempio Itsukushima. Il Santuario fu commissionato da Toyotomi Hideyoshi, uno degli unificatori del Giappone, con l’intento di creare un luogo per recitare i sutra per i soldati caduti. Quando Hideyoshi morì nel 1598, il Santuario non era ancora stato completato e, ancora oggi, ha dei pezzi mancanti. Non ci sono, infatti, delle parti di tetto né tantomeno un vero e proprio ingresso. Ad oggi, il tempio è dedicato a Hideyoshi ed è affiancato da una grande e coloratissima pagoda costruita nel 1407.
Miyajima in conclusione
Miyajima è una piccolissima perla del Giappone dove è possibile venire a contatto con quelli che sono gli aspetti più tradizionali e spirituali del Paese. Visitare l’isola è un’ottima opportunità per esplorare un Giappone diverso da quello delle grandi e famosissime città-metropoli. Tra luoghi di culto e paesaggi naturali, Miyajima è una meta magica e imperdibile.
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Insomma, non c’è da annoiarsi..
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