I leoni del Serengeti e la migrazione degli gnu
I leoni del Serengeti sono stati per anni un sogno, vissuto attraverso documentari del National Geographic. Visioni epiche di caccia, inseguimenti, fallimenti e successi.
Finalmente dopo aver a lungo sognato, un bel giorno..
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Indice
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Leoni del Serengeti, Gnu, Zebre e Gazzelle
Per poter vedere i leoni del Serengeti occorre un po’ di fortuna ed un minimo di programmazione.
Infatti non si può non tenere conto che in questo posto molte famiglie di leoni e di altri predatori seguono uno dei più grandi e spettacolari fenomeni del regno animale: la migrazione degli gnu.
Seguire la migrazione significa di fatto avere una buona probabilità di incontrare parecchi leoni pronti ad approfittare della grande abbondanza di prede.
E se si è fortunati si potrà assistere a qualche scena di caccia

La migrazione degli gnu
Prima di parlare dei leoni del Serengeti e farvi vedere qualche fotografia vorrei spendere qualche parola sulla migrazione degli gnu.
A partire dall’inizio settembre più di un milione di gnu, centinaia di migliaia di zebre e di gazzelle di Thomson migrano dal Parco Nazionale del Masai Mara in Kenya al Parco del Serengeti in Tanzania per trovare pascoli più verdi.
Da nessun’altra parte si può assistere a questo spettacolo che è considerato una delle meraviglie del mondo da vedere assolutamente.
La migrazione che avviene atttraverso il Kenya e la Tanzania è una migrazione continua, un circuito senza fine durante il quale le mandrie lottano per formare una famiglia, accoppiarsi, mettere al mondo i cuccioli e crescerli. La migrazione rappresenta la vita reale quotidiana di questi animali. E’ un fluire continuo alla ricerca di pascoli più verdi e umidi tra il Serengeti meridionale ed orientale durante la stagione piovosa ed il Masai Mara durante la stagione più secca.
Lungo il percorso gli gnu sopravvivono all’attraversamento dei fiumi abitati dai coccodrilli, agli attacchi dei leoni e dei ghepardi e da altri predatori affamati.
Per di pianificare un viaggio occorre avere un idea di quale zona del parco visitare a seconda della stagione. Questo per avere le maggiori possibilità di incontrare più animali e di vivere al meglio questa meravigliosa esperienza.
Calendario annuale della migrazione
Gennaio: gli gnu si trovano a sud, nella zona meridionale del Serengeti, arrivando fino al Cratere di Ngorongoro, del quale parlerò in un altro articolo. In questo periodo nascono i cuccioli, pertanto, croce e delizia, ci saranno scene tenerissime, ma d’altro canto anche tanti predatori in agguato e c’è l’eventualità di assistere a qualche scena cruenta. A marzo le mandrie cominciano a spostarsi.
Aprile: comincia la migrazione verso occidente. Grandi spostamenti caratterizzati da immensi assembramenti di animali in movimento. Le mandrie si trovano nella zone centrali ed occidentali.
Giugno: siamo nel pieno della migrazione e dell’attraversamento dei fiumi infestati dai coccodrilli, come il Grumeti. Scene epiche di lotta per la sopravvivenza
Agosto: dopo l’epica traversata dei fiumi gli animali migrano a nord verso il Kenia ed il Masai Mara. Si formano piccoli assembramenti e le mandrie si disperdono fra il nord Serengeti ed il Masai Mara.
Ottobre: da fine settembre cominciano le piogge e le mandrie si spingono nuovamente a sud, verso il cuore del Serengeti, per ricominciare l’epica migrazione, o per non finirla mai (almeno speriamo)
Ovviamente questa è un’indicazione di massima, soggetta a variazioni stagionali in funzione anche dei cambiamenti climatici, occorre tenerne conto.
Finalmente a tu per tu con i leoni del Serengeti
Eccoci finalmente nel Serengeti: fuoristrada aperto, binocolo in mano e teleobiettivo. Mancano solo i leoni.
Questi splendidi felini non tardano all’appello e appena ci addentriamo nella savana ne avvistiamo subito una famiglia che si ristora all’ombra di un’acacia. Poi un’altra famigliola in mezzo ai cespugli con i cuccioli che giocano nella calura del pomeriggio.
I leoni del Serengeti non ci deludono. Fieri, nella loro imponenza, noncuranti della nostra presenza si dedicano alle faccende quotidiane: cura dei cuccioli, toelettatura, pulizia personale, riposino pomeridiano. A dire la verità sembrano molto più sedentari di quanto avrei pensato.
Ma come già avevo visto in altre occasioni il loro fare sornione si trasforma immediatamente in aggressività quando si vede l’opportunità di una preda. E’ il caso di una gazzella solitaria che si avvicina incauta. La leonessa parte all’attacco, ma l’inseguimento si traduce in un nulla di fatto, per fortuna della gazzella..
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Ci addentriamo nel Serengeti
Per tutto il giorno vaghiamo e arriviamo fino al confine con il Kenya alla ricerca di altri leoni.
Troviamo parecchie famiglie, quasi tutte hanno cuccioli, alcuni più grandicelli, altri che sembrano appena svezzati. Giocano all’ombra delle piante con la mamma o con qualche altro componente del branco. Sono veramente bellissimi!
Lungo il tragitto troviamo parecchi elefanti e anche due rinoceronti!
Calano le luci e ci fermiamo al campo per una cena succulenta preparata dal cuoco locale. Un leone solitario passa a poco meno di cento metri da noi mentre stiamo mangiando, senza degnarci di uno sguardo prosegue il suo cammino. In lontananza si sente un altro leone ruggire, forse sarà una notte di battaglia per il territorio oppure semplicemente sono due amici o famigliari che stanno cercando di ritrovarsi. Chi lo sa?
Di notte sentiamo pascolare fuori dalle tende: tre bufali vengono a cercare protezione per la notte all’interno del campo.. fa un po’ impressione sentire gli zoccoli così vicini e le bocche che strappano l’erba, ma è eccitante pensare di essere finalmente in un luogo davvero selvaggio.
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Leoni ed altri incontri nel Serengeti
I giorni seguenti proseguiamo nella nostra esplorazione delle pianure del Serengeti. Mentre cerchiamo i branchi di leoni avvistiamo un numero considerevoli di altri animali, oltre ovviamente a gnu, zebre e gazzelle.
Dico alla guida che non ho mai visto un ghepardo. Diventa un punto d’onore e dopo una estenuante giornata riusciamo ad avvistare un ghepardo femmina, che si lascia volentieri immortalare nella calura del tardo pomeriggio. Forse è incinta, pertanto decidiamo di fare solo un paio di foto e lasciarla in pace. Ne avrà bisogno nei prossimi mesi..
I quattro giorni nel Serengeti passano come un lampo, fra mille emozioni. Porto a casa solo qualche bella fotografia, ma tante, tantissime emozioni. Queste nessuno me le toglierà.
E’ tempo di lasciare il Serengeti. Prossima tappa: Ngorongoro, un altro dei miei sogni, ma questa è un’altra storia.
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Per saperne di più sull’Africa
I miei viaggi in questi luoghi sono raccolti nella pagina degli articoli sull’Africa. Se vuoi un’idea per una prima avventura africana leggi l’articolo sul Parco Nazionale Kruger, Sudafrica, puoi anche curiosare tra gli ultimi articoli pubblicati, fare una ricerca (la casella è in alto) oppure scegliere dagli argomenti a fondo pagina.
E mi raccomando, dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!
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Arrivederci presto!