Scoprire la Oljato – Monument Valley patria della Nazione Navajo nel 2023
La Monument Valley, divisa fra Utah ed Arizona in territorio Navajo, è senza dubbio uno dei luoghi più iconici degli Stati Uniti. Il panorami, venuti alla ribalta in Italia con gli Spaghetti Western degli anni ’70, evocano epiche battaglie fra indiani e cowboys, cavalcate al seguito di mandrie ed eserciti, esploratori solitari e cacciatori di taglie.
Personalmente, con il termine Navajo, mi tornano alla mente i fumetti di Tex Willer e del suo amico Kit Carson, che mi hanno accompagnato per tanti anni e dei quali posso vantare una bella raccolta.
E’ un po’ come immergersi nella storia e nella leggenda.
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ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.
Indice dell'articolo (clic per aprire)
Tappa imperdibile di un viaggio nelle terre rosse
La zona della Oljato – Monument Valley si trova in quello che circa 150 milioni di anni fa era l’altopiano del Colorado, ricoperto di mari caldi e poco profondi.
A partire da 13 milioni di anni fa, questa area subì importanti trasformazioni, generate dai corrugamenti del suolo terrestre che ne elevarono l’altezza fino ai 3.000 metri, come è successo ad esempio al Bryce Canyon.
E’ così si creò la zona chiamata Escalante o “grande scalinata” che si estende fra Bryce ed il Grand Canyon e che comprende la Monument Valley.
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La Navajo Nation o Diné Bikéyah o Navajoland
Dine’ è il nome con il quale i Navajo chiamano se’ stessi. Questa riserva indiana è la più grande area di terra posseduta da una tribù di nativi americani, oltre che la più grande Nazione Indiana degli Stati Uniti.
La riserva ha una superficie di circa 70.000 chilometri quadrati e oltre 350.000 abitanti (censimento del 2016). La riserva è più grande di almeno 10 degli Stati americani, per un paragone con uno stato europeo, diciamo che è po’ più piccola della Repubblica Ceca.
Prima che i coloni iniziassero ad espandersi verso Occidente, i Navajo avevano un’economia basata sull’agricoltura, la pastorizia, la caccia e il baratto. A partire dalla fine del 1800 i Navajo convertirono gradualmente il loro modo di vivere al commercio, con un’accelerazione negli anni ’20 quando fu scoperto il petrolio all’interno della riserva.
In quegli anni, tra l’altro, il governo degli Stati Uniti caldeggiò la creazione di un consiglio tribale di sei uomini, al solo scopo di avere un interlocutore riconosciuto per firmare contratti di locazione mineraria con grandi società, soprattutto americane.
Dove si trova e come arrivare alla Monument Valley
La riserva Navajo si estende in tre stati: Utah, Arizona e New Mexico e comprende il Monument Valley Tribal Park, il Navajo National Monument, il Canyon De Chelly e il Rainbow Bridge National Monument.
Anche il famoso Antelope Canyon si trova all’interno del territorio Navajo. Vediamo come arrivarci.. e dovrete farlo in auto, tranne che per i pochi fortunati che potranno usare un piccolo aereo privato ed arrivare nel minuscolo aeroporto vicino al Goulding’s Lodge.
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Dal Grand Canyon alla Monument Valley
Prendere la AZ64 in direzione Est fino a Cameron, Seguire la US89 verso Nord e dopo circa 22 chilometri svoltare a destra sulla US160 in direzione Est, in direzione di Tuba City. Proseguire fino Kayenta e poi imboccare la US163 in direzione Nord fino al parco. Dal Village sono quasi 290 chilometri ed occorrono più di tre ore per arrivare alla Monument Valley, soste escluse
Da Page alla Monument Valley
Prendere la US98 in direzione Sud, la stessa che porta ad Antelope Canyon e proseguire fino ad incrociare la US160. Girare a sinistra in direzione Est e poi imboccare la US163 in direzione Nord fino al parco. La distanza da coprire è di circa 200 chilometri, percorribili in poco meno di due ore, se non effettuate soste.
Dal Parco degli Arches o Moab alla Monument Valley
Imboccare la US191 in direzione Sud, oltrepassare la cittadina di Bluff e, all’incrocio con la US163 imboccarla, questa volta in direzione Ovest, fino al parco. Sono 238 chilometri, con possibilità di fermarsi in punti panoramici, ma con pochi servizi. Calcolate poco meno di tre ore, escluse le soste.
Biglietto d’ingresso: quanto costa visitare le Monument Valley
Il biglietto d’ingresso costa 8$ a persona (luglio 2023) e consente di percorrere i circa 27 chilometri del circuito che attraversa il parco ed alcuni sentieri. Queste porzioni della Monument Valley possono essere visitate autonomia, con la propria auto o a piedi, le altre zone del parco sono soggette a permessi. E’ possibile ache acquistare il biglietto online sul sito ufficiale, ma non da’ diritto ad un ingresso prioritario e per ogni prevendita c’è un costo di 1 dollaro aggiuntivo.
C’è anche la possibilità di effettuare delle visite al di fuori del circuito classico, ma solo se accompagnati da una guida locale.
Qui non è possibile utilizzare il pass "America The Beautiful" perché il parco non è gestito dal NPS.
Orari e chiusure della riserva Navajo
Il parco osserva i seguenti orari:
- dal 1 aprile al 30 settembre (alta stagione): tutti i giorni dalle 7:00 alle 18:00, MST (vedi qui per i fusi orari).
- dal 1 ottobre al 30 marzo (bassa stagione): tutti i giorni dalle 8:00 alle 16:00, MST.
Tutti i parchi Navajo sono chiusi nel Giorno del Ringraziamento (25 novembre), nel Family Day (26 novembre), a Natale e a Capodanno.
Che tempo fa nella Monument Valley
La Monument Valley è accessibile tutto l’anno, ma i periodi migliori per una visita sono la primavera e l’autunno che permettono di godersi al meglio l’ambiente desertico senza il sole cocente dei mesi estivi.
Il torrido caldo estivo, infatti, di solito comincia a fine maggio e può durare anche oltre la metà settembre. L’autunno, per contro, offre il clima più stabile e più piacevole dell’anno. Le giornate serene, calde e soleggiate, alternate dalle notti fresche, invitano anche a compiere qualche bella passeggiata per raggiungere i punti panoramici del parco.
L’inverno è spesso freddo e ventoso, anche se non mancano belle giornate con temperature gradevoli. Attenzione: la Monument Valley con una spruzzata di neve può offrire l’occasione per fotografie memorabili.
Dove Mangiare fuori e dentro la Riserva
Non sono molti i luoghi per mangiare nella Monument Valley e, soprattutto, non sono sicuramente da annoverare tra le destinazioni culinarie più memorabili. Inoltre, se pensate di accompagnare il vostro piatto con una birra fresca o un bicchier di vino, rimarrete delusi. All’interno della riserva, infatti, potrete bere solo birre analcoliche, visto che nella riserva gli alcolici sono vietati.
All’interno della Monument Valley
Dentro al parco troverete il The View Restaurant, senza infamia e senza lode per quanto riguarda il cibo, impareggiabile per la vista e la comodità.
Un’altra opzione è il Linda’s frybread stand, un chioschetto specializzato in frybread, una specie di schiacciata tipica dei Nativi Americani. Anche qui il panorama è spettacolare.
Fuori dal parco
Appena fuori dal parco c’è il Goulding’s Stagecoach Dining Room, anche qui il cibo non è degno di nota, però il posto è comodo. Vicino c’è un piccolo market, dove vendono cibi da asporto, che potete consumare anche in loco. Qui ho comprato la torta per il mio compleanno, ma non era buonissima.
Più fuori dal parco potrete trovare alcuni ristoranti anche a Kayenta e a Mexican Hat, entrambi distanti circa 35 chilometri.
Dove dormire nella Monument Valley
Per godersi al meglio la visita alla Oljato-Monument Valley, la scelta migliore è dormire all’interno o nelle immediate vicinanze del parco.
Dentro il parco
Dentro al parco, i più organizzati possono dormire al The View Hotel – www.monumentvalleyview.com, dal quale si gode di una splendida vista sul parco. Le stanze partono da 219$ e si esauriscono velocemente, pertanto occorre un minimo di organizzazione o un pizzico di fortuna.
La stessa gestione offre anche le più rustiche, ma ugualmente confortevoli ed esclusive Cabins at the View – www.cabinsattheview.com ed un campeggio, il The View Campground – www.theviewcampground.com
Fuori dal Parco
Il posto più vicino al parco è sicuramente il Goulding’s Lodge è una sistemazione meno dispendiosa, ma ugualmente strategica e panoramica per godere delle albe e dei tramonti sulla Monument Valley. Nei pressi si possono trovare un supermarket, alcuni negozietti ed un museo, forse fra quelli di cui non vi ricorderete. L’hotel dispone anche di piccole “villas” o bungalows, confortevoli e con un piccolo dehors vista Parco, dove ho festeggiato il mio compleanno nell’ultimo viaggio. L’hotel offre anche uno spazio dedicato al campeggio, con posti per le tende, camper e anche alcune “Cabins” molto rustiche in stile tutto americano.
Per una sistemazione più insolita potete scegliere di alloggiare in una classica tenda indiana al Tipi Village, appena fuori dal parco. Un’esperienza sicuramente diversa ed in pieno clima “far west”.
Allontanandosi dal parco troverete altre sistemazioni a Kayenta, verso sud ed a Mexican Hat verso nord. Entrambi distano circa 35 chilometri, non certo una distanza folle, ma, se potete, restate vicino al parco.
Visite ed escursioni nella zona con guida Navajo
Per visitare meglio la Monument Valley è possibile raggiungere uno dei numerosi tour gestiti dagli indiani Navajo, che offrono l’opportunità di visitare angoli più remoti e meno accessibili del parco, magari anche cavallo.
Potete trovare le informazioni sul sito ufficiale, anche se in molti casi è possibile prenotare solo per telefono o via mail, con una scarsa interattività dell’interlocutore.
Tour prenotabili su piattaforma online
L’alternativa è prenotare prima su una piattaforma online (fate sempre riferimento al sito di destinazione per le info complete). Fra quelli che vi consiglio ci sono:
- il Tour di 3 ore al tramonto, che permette di vedere il parco in uno dei suoi momenti più suggestivi. Inclusi nel prezzo ci sono ovviamente la presenza di una guida locale Navajo, l’accesso all’area riservata della Monument Valley, la visita ad una tradizionale casa Navajo ed una performance di musica tradizionale eseguita dalla guida. Nel prezzo non è compreso il biglietto d’ingresso al Parco che dovrete acquistare a parte.
- Il Tour di 3 ore e mezza, rispetto ai classici che durano un po’ meno vi darà il tempo di esplorare con più calma e di godere di qualche scorcio aggiuntivo rispetto al tour classico. Anche in questo tour sono compresi la presenza di una guida locale Navajo, l’accesso all’area riservata della Monument Valley, la visita ad una casa Navajo e la classica performance di musica tradizionale eseguita dalla guida.
Entrambi i tour prevedono di viaggiare a bordo di un veicolo stile safari all’aperto con un massimo di 12 passeggeri nella stagione calda o a bordo di SUV chiuso con un massimo di 7 persone in caso di temperature troppo fredde o troppo calde.
Attenzione: gli orari sono da considerarsi con il fuso orario dello Utah (Mountain Standard Time), un'ora in più rispetto all'Arizona da marzo a novembre: calcolate di partire 1 ora prima siete alloggiati in Arizona
Sentieri nel parco
Il Wildcat Trail è l’unico sentiero che vi permette di inoltrarvi nel parco senza una guida. E’ un’escursione ad anello di circa 6,5 chilometri in totale ed attraversa una delle aree più panoramiche che la Monument Valley abbia da offrire. L’itinerario vi porterà a spasso verso le famose Mitten Buttes e Merrick Butte, con la possibilità di incontrare i cavalli al pascolo (vedi foto).
Il sentiero comincia all’angolo nord-ovest del parcheggio del centro visitatori dove c’è un cartello indicatore e richiede da 2 a 3 ore di cammino in un terreno poco accidentato, ma a tratti sabbioso. Portatevi dell’acqua.
Mappa dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti
La storia della Riserva Navajo
Era il 1° giugno 1868 ed una delegazione di leader navajo firmava con una “X” un “trattato e accordo” con gli Stati Uniti. Questo pezzo di carta poneva fine all’esilio dei Navajo dalla loro patria e la loro segregazione a Fort Sumner. (Potete trovare l’intera storia qui)
Appena quattro anni prima, l’esercito aveva radunato i Navajo e li aveva costretti a marciare per oltre 550 chilometri fino a Fort Sumner con l’intento di una integrazione forzata, segregandoli di fatto in una riserva.
Per i Navajo quello del 1868 fu un passo memorabile. Essi divennero l’unica Nazione Indiana Nativa a stipulare un accordo con il governo federale per tornare a casa.
I capi della Nazione ebbero la lungimiranza di stringere un accordo con il governo federale per permettere la sopravvivenza del popolo Navajo, che non era così scontata. Ma in questi anni non tutto è stato facile.
Condizioni al limite della povertà
Nella maggior parte della riserva ci sono poche strade asfaltate. Molti abitanti vivono senza acqua corrente, elettricità, telefoni e computer, molti non hanno accesso all’assistenza sanitaria.
Questo territorio è anche in buona parte un “deserto alimentare”, con pochi prodotti freschi coltivati sul posto e pochissimi negozi distanti tra loro.
Secondo uno studio del 2014 del Diné Policy Institute, in tutta la nazione solo 10 negozi fornivano una gamma di prodotti alimentari completa. Pensate: in un territorio grande quasi come la Repubblica Ceca.
La maggior parte dei rimanenti piccoli rivenditori erano (e sono tuttora) stazioni di servizio dove non si trova cibo fresco, ma solo cibi conservati, altamente elaborati, ipercalorici e a bassa nutrizione.
Questo provoca tantissime malattie causate dall’alimentazione fra le quali il diabete, con un tasso di incidenza all’epoca degli studi di circa l’8,3%
Chi volesse leggere il documento a cui si fa riferimento può trovarlo qui.
Minacce per l’ambiente nella Monument Valley
A minacciare questi bellissimi parchi, secondo molti ambientalisti, c’è anche l‘Intermountain Power Plant, una delle più grandi centrali elettriche a carbone del mondo, della potenza di 1900 Megawatt, a lungo criticata per essere una indiscutibile fonte di inquinamento. Nel 2019 sono cominciati i lavori per riconvertire la centrale all’idrogeno. I lavori, però, sono cominciati solo nel 2022 e promettono di arrivare a generare il 30% dell’elettricità con questa tecnologia entro il 2026. La completa riconversione a zero emissioni arriverà, secondo le stime, solo nel 2045
La parte meno conosciuta è che, a pochi chilometri di distanza, in piena zona Navajo, esisteva un altro impianto simile e anche più potente, il Navajo Generating Station, della potenza di 2.250 Megawatt.
L’impianto consumava circa 8 milioni di tonnellate di carbone bituminoso ogni anno, fornito dalla miniera Peabody Energy nei pressi di Kayenta, in Arizona, in territorio Navajo.
Alcune statistiche
Secondo alcuni report il Navajo Generating station era nella top 10 degli impianti più inquinanti per le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti. Ma la cosa singolare era che questo impianto non veniva quasi mai citato perché tecnicamente non si trovava negli Stati uniti, ma in una riserva indiana.
Stando al sito dei proprietari dell’impianto, questo ha cessato di funzionare il 18 novembre 2019 ed i dipendenti saranno ricollocati secondo un piano di intenti fornito dall’azienda.
L’estrazione dell’Uranio nelle riserve Navajo
A partire dal 1943 negli Stati Uniti crebbe la domanda di produzione di uranio a causa della corsa agli armamenti nucleari con l’Unione Sovietica. Grandi giacimenti di uranio furono trovati nella riserva Navajo, nel sud-ovest e zone limitrofe. A causa della mancanza di regolamenti per l’ambiente, l’industria mineraria causò danni ingenti ai lavoratori Navajo, oltre a contaminare l’aria e le falde acquifere delle terre dei Navajo.
Potete trovare la storia nel museo all'interno del centro visitatori della Monument Valley
Le compagnie private assunsero spesso dipendenti Navajo per lavorare nelle miniere. Le società private e la Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti non informarono adeguatamente i lavoratori dei pericoli e omisero di regolamentare l’estrazione per ridurre al minimo la contaminazione. Tutto questo nonostante i rischi fossero ampiamente noti.
Una vittoria storica, ma insufficiente
Dopo anni di battaglie nel 1990 il Congresso degli Stati Uniti approvò la Radiation Exposure Compensation Act, per risolvere tali casi e fornire il risarcimento necessario.
Nonostante gli sforzi compiuti per ripulire i siti di uranio, persistono oggi notevoli problemi legati allo sviluppo dell’uranio nella Navajo Nation e negli stati dello Utah, Colorado, New Mexico e Arizona. Moltissime miniere abbandonate non sono state decontaminate, contribuendo non poco ad aggravare problemi ambientali e sanitari in molte comunità.
Tutt’oggi la qualità dell’aria e dell’acqua non rispettano standard di sicurezza e la gente si ammala e muore di malattie legate all’inquinamento da uranio.
Fotografie della Monument Valley
La premessa era per significare che quello che agli occhi di un turista può sembrare il Paradiso, a volte non lo è per chi ci abita, anche se queste persone la considerano la loro casa. E la Monument Valley non fa eccezione.
A questo punto, però, dopo avervi tediato con i problemi non dimentico che siamo in giro per godere delle bellezze di questi stati. Per questo vi propongo ancora alcune fotografie scattate durante la mia visita.
Ciao e arrivederci presto nella Monument Valley!
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Faq Monument Valley
Quanto costa il biglietto d’ingresso alla Monument Valley?
Il biglietto d’ingresso costa 8$ a persona
Quali sono i film più famosi girati nella Monument Valley?
I film più famosi che hanno almeno una ambientazione nella Monument Valley sono:
– Ombre Rosse di John Ford del 1939
– C’era una volta il West di Sergio Leone del 1968
– 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick del 1968
– Ritorno al futuro con Michel J Fox del 1985
– Forrest Gump con Tom Hanks del 1994
– The lone ranger con Johnny Depp del 2013
Qual è il periodo migliore per visitare la Monument Valley?
I mesi migliori per visitare la Monument Valley sono quelli primaverili ed ancora di più quelli autunnali, a partire dalla metà di settembre, quando le giornate sono più terse.
Com’è la copertura del cellulare nella Monument Valley?
La copertura per i cellulari è intermittente, spesso lenta e dipende soprattutto dall’operatore utilizzato. Considerate che potrebbe, per qualsiasi motivo, non essere garantita al di fuori delle zone più frequentate.
Quanto tempo ci vuole per visitare la Monument Valley?
Spesso i turisti hanno poco tempo e visitano il parco passando velocemente con l’auto, scattando qualche foto dai punti panoramici. Il mio consiglio è di prendersi almeno 3 ore e, se possibile e se le temperature lo permettono, di fare una passeggiata lungo uno dei percorsi. Se ne avete la possibilità affidatevi ad un tour guidato con una guida Navajo.
Cosa scrivo sul navigatore per arrivare alla Monument Valley?
Per arrivare alla Monument Valley digita sul navigatore “Indian Rte 42, Oljato-Monument Valley, AZ 84536, Stati Uniti”, è l’indirizzo del The View Hotel che si trova all’ingresso del parco. In questo modo arriverete precisi a destinazione!. Se hai un app di mappe sul telefono clicca qui.
Posso portare il cane nella Monument Valley?
La Monument Valley è pet friendly! I cani (ed i gatti) si possono portare dentro l’auto. Attenzione alle alte temperature ed a non lasciarli uscire. Specialmente in estate se si perdono rischiano di non sopravvivere.
Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
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Ciao, a presto!