Fort Bluff e Hole in the Rock: un pezzo di storia della frontiera americana
Come sono incappato nella storia di Fort Bluff e di Hole in the Rock? Per caso e per curiosità, sterzando il volante dell’auto (a dire la verità un po’ anche in cerca di una sosta “tecnica”).
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La storia di Fort Bluff e di Hole in the rock
Una storia interessante della colonizzazione del selvaggio west americano è quella dei pionieri di “Hole-in-the-Rock”, il buco nella roccia.
Questi signori erano mormoni che risposero ad un appello della Chiesa della Contea di Iron, nello Utah, la quale cercava volontari per colonizzare quella che ora è la contea di San Juan. La strada non era tracciata ed era necessario trovare un guado comodo per attraversare il fiume Colorado che si frapponeva fra loro e la terra da colonizzare. In assenza di un guado l’alternativa era quella di risalire completamente il fiume Colorado, senza una vera strada, il che avrebbe significato mesi di viaggio. L’unico guado accessibile era in fondo ad una gola e per raggiungerlo i coloni dovevano trovare un passaggio fra le ripide pareti rocciose.
Un’avventura vera
Già con questo itinerario lo spostamento era proibitivo per quei tempi. Si trattava di percorrere circa duecentocinquanta miglia da Parowan nello Utah sud-occidentale a Bluff nello Utah sud-orientale, il tutto senza una vera strada e in una terra in gran parte arida e rocciosa. Dovevano costruire Fort Bluff!
Lungo il loro percorso i coloni incontrarono ogni sorta di difficoltà, ma una fu una vera impresa. Per accedere al guado del fiume Colorado i coloni dovettero allargare una fenditura naturale della parete, scavando ed intagliando la roccia per scendere fino al fiume.
Costruirono quindi una pista che scendeva per 400 metri nella roccia, con pendenze fino a 45 gradi, adattata a forza di braccia e di esplosivo il famoso Hole in the Rock. La pista era talmente ripida che costringeva a calare i carri con la corda anziché trainarli. Occorse più tempo per percorrere questi pochi metri che per tutto il resto del viaggio, già non facile e privo di insidie.

Calare i carri con le corde
Furono creati punti di ancoraggio direttamente nell’arenaria per trattenere i carri con le corde, allargati passaggi e spianate le asperità, ma alla fine, nonostante la pericolosità delle operazioni (soprattutto quella di calare i carri pesantissimi) non ci furono vittime. Dopo aver attraversato il lato est del Colorado, le difficoltà continuarono, ma nel 1880, dopo sei mesi, questi pionieri iniziarono una nuova vita insediandosi vicino al fiume San Juan in un ambiente aspro e ostile.
Fort Bluff
L’insediamento fu chiamato Bluff.
I coloni si organizzarono in un forte fatto di casette in legno rivolte verso l’interno, Fort Bluff. La maggior parte dell’insediamento originale è scomparsa, ma la Fondazione Hole-in-the-Rock (HIRF) ha ricostruito Forte Bluff così come era in origine.
E’ possibile vistare il forte gratuitamente. All’interno oltre ad un video sull’avventura dei pionieri (anche in italiano) è possibile ascoltare le storie di ciascuno degli abitanti originari (anche queste in italiano), visitare le case oltre a vestirsi come pionieri e posare per splendide fotografie in costume.
E’ tutto gratuito, ma una donazione ritengo che sia un buon investimento vista la gentilezza di tutto lo staff, che è interamente di volontari.
(Fonte: Miller, David E., Hole in the Rock, liberamente tratta dal sito Web di Hole in the Rock Foundation: https://www.hirf.org)
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