Visita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, gioiello di casa Savoia
La Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli di Torino e si raggiunge seguendo un percorso lineare di 10 chilometri con partenza da piazza Castello. Dapprima fra alti caseggiati, poi in una zona industriale fino ad arrivare ad un lungo viale alberato fiancheggiato dalle scuderie e dalle cascine, dopo aver scavalcato la tangenziale.
Questo è anche il precorso di una gara podistica, che, non a caso, si chiama Tutta Dritta e che arriva proprio a Stupinigi.
ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.
Indice dell'articolo (clic per aprire)
La piazza ad anfiteatro
Una piazza a forma di anfiteatro, chiusa da una cancellata lineare accoglie i visitatori. La sagoma della Palazzina è inconfondibile, con la facciata, sormontata dalla statua del Cervo di Francesco Ladatte, una copia dell’originale, che attualmente è conservato nell’ingresso della palazzina.
Stupinigi è circondata da un parco di oltre 150.000 metri quadri, destinato ad accogliere e ad impressionare gli ospiti di corte.
Breve storia della Palazzina di Caccia di Stupinigi
La Palazzina in passato era un castello, costruito in epoca medievale ed entrato nei possedimenti dei Savoia nella seconda metà del XVI secolo. La gestione della palazzina fu data all’ordine Mauriziano, ma fu grazie a Vittorio Amedeo II che la Palazzina raggiunse i fasti che si possono ammirare ancora oggi.
Va detto che tutto, all’interno della costruzione, è basato sul tema della caccia, pertanto puristi ed animalisti potrebbero inorridire. La costruzione e le decorazioni presentano, però, un fantastico spaccato sulle mode delle varie epoche e ne fanno un vero capolavoro, oltre che una testimonianza dei costumi dell’epoca.
La costruzione fu realizzata sul progetto inziale di Filippo Juvarra nel 1729 e poi continuata da da Benedetto Alfieri, Giovanni Tommaso Prunotto e Ludovico Bo. Con il passare degli anni vennero aggiunte le scuderie e le cascine fino ad arrivare alla conformazione odierna.
Fasti e decadenza
Si ha notizia della prima battuta di caccia nel 1731, poi la proprietà, dopo alterne sorti, ritornò di proprietà della famiglia reale nel 1832, che la cedette al demanio per poi essere restituita all’Ordine Mauriziano nel 1925.
Successivi dissesti finanziari portarono alla costituzione di una fondazione che gestisce tutt’oggi la residenza, recentemente oggetto di restauro con una spesa di alcune decine di milioni euro.
*** Scopri la La Torino e Piemonte 2-Day Travel Card* che ti permette di scoprire la città di Torino e la regione Piemonte. Scopri le incredibili attrazioni con l’accesso a un’ampia varietà di siti culturali e storici***
Decorazioni interne della Palazzina
Le decorazioni interne riportano scene di caccia, declinate in vari stili, fra i quali spicca per originalità lo stile orientale, molto di moda nelle corti europee del XVIII secolo
Il vero capolavoro della Residenza è il grande salone ovale, in mezzo al quale troneggia un enorme lampadario, contornato da dipinti che rendono la sala imponente e la cui grandiosità, a dirla tutta mette anche l’ospite un po’ in soggezione.
Splendide sono anche le decorazione delle varie sale in stile Rococò Italiano con gli splendidi mobili ad intarsio, prova di una grande maestria degli artigiani dell’epoca.
Fritz, l’elefante del Re
All’ingresso della biglietteria della Palazzina campeggia la statua di un elefante, che ha subito attratto la mia attenzione.
Ho scoperto che l’elefante non è semplicemente una statua messa lì per abbellire il giardino, ma la memoria di un animale che per un po’ di anni animò la Palazzina.
Si tratta di Fritz, l’elefante indiano che il viceré d’Egitto dono al re Carlo Felice e che si insediò a Palazzo il 4 giugno 1827.
Per accogliere l’elefante fu costruita la Ménagerie, che successivamente ospitò anche molti altri animali esotici.
Fritz divenne subito l’attrazione principale del Palazzo e beniamino degli ospiti, tanto da essere ritratto in dipinti e bassorilievi.
Fritz ebbe inoltre l’onore di l’unico soggetto animale immortalato in una fotografia dell’epoca, con la tecnica del dagherrotipo.
Studi sul comportamento di Fritz
I responsabili della Ménagerie che si avvicendarono nel tempo tennero accurati diari del comportamento dell’animale, sulla sua alimentazione, malattie ecc.
Il golosastro ingeriva “50 pani al giorno di 3 libre genovesi cadauno… 24 cavoli lombardi… o invece 4 libbre di butiro con 16 di riso cotto, zuccaro nell’acqua di libre 5, vino pinte una, due al giorno, tabacco da fumare, e fumo di persona fumante”, ma l’alimentazione forse non era quella ideale, visto che Fritz faceva spesso indigestione.
Pare che per curarlo si usasse il vino di Malaga.. ve lo immaginate un elefante ubriaco?
Scopri la Torino Magica con questo fantastico Tour guidato*
Forse anche a causa dell’alcolismo (non è una realtà storica, è una mia invenzione), nel 1852 Fritz uccise il suo guardiano. A parte gli scherzi l’uccisione del guardiano è storia, un triste avvenimento che gli costò la vita, venne infatti soppresso nello stesso anno 1852. Il corpo imbalsamato fu donato al Museo zoologico della Regia Università di Torino.
Oggi il corpo dell’animale si trova presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
Nel 2015 il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e la Fondazione Ordine Mauriziano hanno realizzato la mostra “Fritz. Un elefante a corte” nella Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Fonti: Wikipedia, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, PiemonteItalia
Galleria fotografica della Palazzina di Caccia di Stupinigi
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Come arrivare a Stupinigi
Si può arrivare a Stupinigi comodamente in auto uscendo al casello Stupinigi della Tangenziale di Torino A55/E64 (da Milano seguire le indicazioni per Savona/Cuneo) e poi seguendo le indicazioni
Arrivando in treno o partendo da Torino Porta Nuova con il Tram n. 4 e poi il Bus 41 da Castello di Mirafiori.
Scopri le meraviglie di Torino con un Tour Guidato* della Mole Antonelliana e del Museo del Cinema
Altri articoli e consigli sul tema Italia
Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto e parti senza lasciare nulla al caso.
Se sei in Piemonte parti con una visita alla Sacra di San Michele. Prosegui con le residenze reali come il Castello della Mandria e poi Palazzo Barolo e la Palazzina di caccia di Stupinigi nella splendida Torino, che in questo articolo ritraggo in notturna.
In vacanza in Romagna, non perderti le meraviglie di Ravenna, la capitale dei mosaici e già che ci sei visita anche la splendida Comacchio, una città sulla laguna senza le folle di Venezia.
Scopri le meraviglie del Nord Est. Parti da Verona e raggiungi i luoghi meno conosciuti delle Dolomiti: ti suggerisco alcuni itinerari per le vacanze in Agordino, anche per i più avventurosi.
Yi piace lo shopping? Unisci convenienza e natura: scopri su cosa fare a Livigno, la destinazione migliore per il duty free e quando andarci (consulta le FAQ).
Tuffati nella storia con l’articolo su Sovana terra di Papi, Regine ed invasori.
In Italia c’è sempre da fare!
ALTRI ARTICOLI SULL’ITALIA
Max
- Autunno Metropolitano, fra pioggia e foglie cadute
- Carnevale Storico d’Ivrea 2023 – Battaglia delle Arance
- Birdwatching in giardino un anno dopo
- Visitare Comacchio in un giorno
- I miei animali
- Escursioni nelle Dolomiti Agordine per i più avventurosi
- Faq Livigno: domande e risposte
- Fistione Turco ovvero il mio amico Elvis ;-)
- 5 gite panoramiche in e-bike a Livigno
- Guida completa per un indimenticabile viaggio in Sicilia
- 10 hotel di Livigno per la tua vacanza
- IL Bucintoro dei Savoia alla Reggia di Venaria
- Il Castello della Mandria, Vittorio Emanuele II e la Bela Rosin
- Salita al ghiacciaio del Gran Paradiso
- Il Monte Piana ed il museo a cielo aperto della Grande Guerra
- La Palazzina di Caccia di Stupinigi
- La Sacra di San Michele fra culto e leggenda
- Lampi tuoni fulmini e saette
- Livigno in estate: cosa fare?
- Livigno: quando andare e 🚘 🚲 ✈️ come arrivare
- Luna d’Agosto (2015) un evento eccezionale
- Pomeriggio alle mangiatoie con i miei amici pennuti
- Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo a Bologna
- Palazzo Barolo a Torino: casa, fondazione e museo
- Panorama dal Rifugio degli Angeli in Valgrisenche
- Panorama dal Sassongher e altre foto della Val Badia
- Passo Fedaia e Passo Pordoi in bicicletta da Alleghe
- Visitare Ravenna in 1 giorno, itinerario e mappa online
- Lo Storico Caffè Mulassano a Torino
- Sovana terra di Papi, Regine ed invasori
- Stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso
- Tarassaco in fiore al colle del Croso
- Torino di notte da Porta Nuova a Piazza Castello
- Torino e le luci di Natale 2021 – 2022
- Vacanze nell’Agordino: cosa fare e quando andare
- La Vallée Blanche gioiello della Valle d’Aosta
- Cosa vedere a Verona in un giorno con itinerario
Sergio
- L’alba blu alle Tre Cime di Lavaredo
- A spasso nel Parco dell’Appia Antica
- Capri: a spasso fra gossip e celebrità
- Castel Gandolfo, quella volta che fecero esplodere il Papa…
- I Giardini La Mortella ad Ischia
- Infiorata del Corpus Domini a Cupramontana nelle Marche
Redazione
- Cosa vedere a Genova in un fine settimana e oltre
- Gli 8 Migliori Stabilimenti Italiani per un Rilassante Fine Settimana alle Terme
- 6 Mete Ricche di Mistero Dove Trascorrere il Ponte di Ognissanti
- Un itinerario nella Tuscia fra borghi e terme
- Le Langhe in auto: i posti più belli da vedere
- Weekend in vetta: avventura, trekking e relax tra le montagne