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Storia della Cambogia - bassorilievo ad Angkor Wat

Storia della Cambogia: dall’impero Khmer a Pol Pot e oltre

di Max Pubblicato: 24/07/2023
Indocina written by Max

Storia della Cambogia dall’antichità ai giorni nostri

La storia della Cambogia dagli albori, al grande Impero Khmer, all’indipendenza, passando per i Khmer Rossi di Pol Pot, fino ai giorni nostri. Una storia di grandi successi, splendore e decadenza, fino alla tragedia dei tempi moderni.

Una storia sempre in qualche modo speciale.

Leggi anche: Phnom Penh, una visita alla Parigi d’Oriente in Cambogia

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Storia della Cambogia dall’antichità ai giorni nostri
  • Libri e guide per un viaggio in Cambogia
  • L’origine del popolo Khmer in una leggenda
  • Prime testimonianze 
  • Riunificazione dei regni (VI-X secolo) e Regno di Chenla
  • Jayavarnman II e la creazione dell’impero Khmer
  • Prime architetture Khmer e costruzione della capitale Angkor
  • Ulteriore espansione dell’impero Khmer
  • Prime incursioni e saccheggio di Angkor
  • Decadenza dell’Impero Khmer
  • Angkor viene abbandonata (1432)
  • Dominazione francese della Cambogia (1863)
  • Arrivo di Sihanouk
  • Invasione Giapponese della Cambogia (1942) e primo dopoguerra
  • La prima guerra d’Indocina
  • La Cambogia Neutrale ed il colpo di Stato (1955-1969)
  • La Guerra Civile (1970-1974)
  • I Khmer Rossi entrano a Phnom Penh (1975)
  • La riforma agraria e la persecuzione degli intellettuali
  • Conseguenze nefaste della riforma
  • Milioni di vittime innocenti
  • Il Vietnam invade la Cambogia, la fine di Pol Pot
  • La Morte di Pol Pot
  • Il popolo cambogiano paga gli errori
  • Fonti
  • Proposte di Viaggio in Cambogia
  • Per saperne di più sull’Indocina

Libri e guide per un viaggio in Cambogia

Pianifica subito la visita: acquista la nuova versione della guida* della Cambogia della Lonely Planet. La guida del National Geographic* sulla Cambogia, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia

Per non restare senza connessione comprate una E-Sim solo dati per Cambogia, Vietnam e altri sei stati* della zona. Si mantiene il proprio numero e si naviga liberamente (verificate quali Smartphone supportano la E-Sim).

L’origine del popolo Khmer in una leggenda

Secondo una leggenda Khmer attribuita da George Coedes a un’iscrizione del X secolo, gli Khmer sarebbero nati dall’unione del bramino Kambu Swayambhuva con un’Apsara, una ninfa celeste, di nome Mera. Il loro matrimonio avrebbe dato origine al nome Khmer e fondato la dinastia Varman dell’antica Cambogia.

Un’altra leggenda più popolare, usata anche oggigiorno nella tradizionale cerimonia nuziale Khmer ed insegnata alle scuole elementari, racconta un’altra storia. 

Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia
Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia

Un bramino indiano di nome Kaundinya I, conosciuto anche come Preah Thong, seguendo una freccia che gli era apparsa in un sogno, salpò per il sud-est asiatico giungendo in un’isola chiamata KokThlok, dominata dalla famiglia della principessa Naga di nome Soma. I Naga sono figure mitologiche metà umani e metà serpenti, o raffigurate con serpenti al posto dei capelli ed intorno al collo. 

Il bramino combatté l’esercito della principessa e vinse, ma dopo la vittoria si innamorò di Soma e la volle sposare. Il padre della principessa Soma, per dare una dote alla figlia, bevve le acque intorno all’isola, e fu così che comparve la cima di una montagna, mentre la terra sottostante, prosciugata, divenne la Cambogia. 

Kaundinya e Soma ed i loro discendenti presero il nome di Khmer e furono destinati ad essere i sovrani di Funan, di Chenla e dell’Impero Khmer. Questo mito contribuisce a spiegare perché i più antichi templi Khmer, furono costruiti sulle cime delle montagne e perché ancora oggi le montagne stesse siano venerate come luoghi sacri.

Leggi l'intera storia dei Naga, i mitologici serpenti in Cambogia

Prime testimonianze 

Troviamo una prima traccia di testimonianza sulla Cambogia nei resoconti della spedizione che l’imperatore Cinese Wei inviò per esplorare la zona che attualmente corrisponde alla Cambogia e al Delta del Mekong.

Gli esploratori narravano di una terra divisa in più regni indipendenti con un governo autonomo e spesso in conflitto gli uni con gli altri, di questi uno pareva essere quello più potente ed esteso, il Regno di Funan.

Studi successivi portano a ritenere che questo Regno di Funan, oltre ad una fiorente agricoltura incentrata principalmente sulla coltura del riso, detenesse anche uno o più sbocchi sul mare in quello che ora è il golfo di Thailandia.

Fu grazie all’interazione con altri popoli, probabilmente agevolati dagli scambi commerciali, soprattutto lungo le coste, che il paese fu fortemente influenzato dalla religione e dalla cultura Indù, che si diffuse in tutte le popolazioni della zona.

Leggi anche: La città fortificata di Angkor Thom ed il tempio Bayon

Riunificazione dei regni (VI-X secolo) e Regno di Chenla

A partire dal VI secolo, la Cambogia vide progressivamente la concentrazione dei regni presenti sul territorio, riunificati in territori più estesi, i cui centri di potere si concentrarono soprattutto intorno al lago Tonlé Sap e lungo il delta del Mekong. Il regno più influente, individuato dagli storici come quello di riferimento fu il Regno di Chenla, che dà il nome anche al periodo storico.

Successivamente, intorno al VIII secolo il regno Chenla subì un duro colpo a causa dell’invasione subita dai vicini Indonesiani del regno di Medang. Tuttavia, la dominazione Medang non fu che un effimero sogno espansionistico, già agli inizi del IX secolo una sollevazione popolare respinse gli invasori e li cacciò dai territori cambogiani.

Banteay Srei - Tempio del X secolo
Banteay Srei – Tempio del X secolo. I guardiani del Tempio

Jayavarnman II e la creazione dell’impero Khmer

Ad approfittare della situazione incerta fu Jayavarnman II che ritornando dall’esilio riunificò i due principati di Chenla di Terra e Chenla del Mare, creando il nuovo regno Kambuja dal nome della sua famiglia ed imponendo il culto devaraja (induista) come religione ufficiale di stato. Il nuovo sovrano si presentò come il rappresentante terreno di Shiva, di fatto ponendo le basi per una monarchia legittimata da una discendenza divina. 

L’inizio del suo regno è incerto e convenzionalmente indicato nell’anno 802, ma potrebbe anche risalire al 770, così come la fine del regno è incerta e datata intorno all’835 o 840, quando gli successe il figlio Jayavarnman III. Sotto la sua guida iniziò quell’espansione che finì con la creazione dell’impero Khmer. 

La prima capitale del nuovo regno fu stabilità ad Indrapura sul fiume Mekong, poi a Hariharalaya ed in seguito a Mahendrapura, a nord del Lago Tonle Sap (grande lago), vicino ad Angkor. 

Danzatrici Apsara ad Angkor Wat
Danzatrici Apsara ad Angkor Wat, sono una figura importante nella storia della Cambogia

Prime architetture Khmer e costruzione della capitale Angkor

Ispirandosi al Monte Meru, la montagna sacra al centro dell’universo, Jayavarnman fece costruire un primo tempio sul monte Phnom Kulen, a 40 km a nord-est di Siem Reap

Morto Jayavarman II, i successori continuarono ad espandere i confini del regno di Kambuja e soprattutto sotto la guida di Indravarman I (877-889) il regno conobbe un periodo di espansione pacifica. Grazie alla ricchezza portata dal commercio e dall’agricoltura fiorirono le opere architettoniche con realizzazioni degne di nota, quali il tempio di Preah Ko e la realizzazione di una avveniristica rete idrica per la capitale. Ad Indravaman I successe il figlio Yasovarman I (889-915), che fondò la nuova capitale Yasodharapura, la prima città di Angkor.

In questo periodo furono inoltre costruiti i templi nell’area di Rolous, realizzati con la tipica configurazione del tempio-montagna ispirato al Monte Meru, uno stile architettonico che, successivamente, caratterizzerà gran parte dei templi e palazzi reali dell’Impero.

Ulteriore espansione dell’impero Khmer

Dal 968 al 1001 Jayavarman V, riunificato il regno che aveva subito divisioni interne, cominciò un altro periodo di regno pacifico, migliorando il tenore di vita del regno, portando avanti anche una crescita culturale e una sostanziale tolleranza religiosa. 

Fu in questo periodo che prese piede il Buddhismo Mahāyāna, nonostante Jayavarman V fosse di fede induista e devoto a Shiva.

Durante il regno di Suryvarman I (1002-1049) il regno si espanse ulteriormente, inglobando i territori del Regno di Lavo, corrispondente all’attuale Thailandia centrale.

Con la salita al trono di Suryvarman II (1112-1152) fu annesso il Regno Champa, l’attuale Vietnam centrale e cominciò la costruzione del grandioso Angkor Wat dedicato a Vishnu, il complesso di templi più grande del mondo antico e moderno.

Prime incursioni e saccheggio di Angkor

Nel 1177, le truppe del Regno Champa risalirono il Mekong fino al lago Tonlè Sap e attaccarono e sconfissero l’esercito Khmer, uccisero il sovrano e conquistarono Angkor, sottoponendola ad un feroce saccheggio. Già nell’anno successivo però, un cugino di Suryavarnman II guidò le truppe dell’Impero Khmer contro gli invasori, riconquistando Angkor.

Nel 1181 il nuovo leader fu incoronato con il nome di Jayavarnman VII (1181-1218) e subito ordinò la costruzione di una città fortificata: Angkor Thom che in lingua Khmer significa letteralmente La Grande Città.

Angkor Thom fu costruita in prossimità di Angkor Wat, era protetta da mura alte 8 metri e circondata da un grande fossato. Proprio al centro benne eretto il tempio di Bayon, uno dei templi più grandiosi e spettacolari dell’Impero Khmer.

Durante questo periodo l’Impero Khmer raggiunse il suo punto più elevato, in termini di ricchezza, cultura, arte ed estensione territoriale.

Decadenza dell’Impero Khmer

Con la morte di Jayavarman VII (1219), l’impero iniziò un lento e progressivo declino, che ebbe numerose cause nella successiva storia della Cambogia.

La popolazione fece le spese della costruzione dei templi e delle fortezze, vennero infatti imposte tasse molto onerose, che si sommarono ad un declino del territorio, saccheggiato e deforestato per la realizzazione delle opere. In seguito, e forse a causa di questo, si sommarono periodi di siccità che portarono numerosi problemi al complesso sistema idraulico della capitale.

Tutte queste cause sommate all’annuncio che il Buddhismo Mahayana diventava religione ufficiale dell’Impero Khmer per volere del re, crearono malcontento in un impero troppo grande per essere controllato capillarmente.

In questo periodo le invasioni dei Mongoli del Kubilai Khan spinsero a sud le popolazioni della Cina Meridionale, che occuparono una zona corrispondente all’odierna Thailandia centro-settentrionale e crearono diversi regni rubando le terre al regno di Kambuja. Prima il regno Ngoen Yang (850-1262), poi il Regno Lanna (1262-1775) e il Regno di Sukhothai (1238-1378), ma soprattutto il Regno Ayutthaya, dopo il 1350 indebolirono progressivamente l’impero Khmer fino ad un nuovo saccheggio di Angkor che, nel 1431 che pose fine all’Impero Khmer.

Angkor viene abbandonata (1432)

Angkor fu abbandonata definitivamente nel 1432 e la capitale fu trasferita dapprima a Lovek (o Longvek) e poi a Chaktomuk, l’odierna Phnom Penh., attuale capitale della Cambogia.

Per oltre tre secoli la Cambogia fu sottomessa al controllo di Thai e Vietnamiti. Quest’ultimi, nel corso del XVII secolo, annessero la fertile regione del Delta del Mekong, mentre Ayutthaya, controllava quelle che ora sono le province di Battambang, Siem Reap e Preah Vihear.

Leggi anche: Angkor Wat, la città tempio dell’Impero Khmer

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Dominazione francese della Cambogia (1863)

Dopo secoli bui, intervallati da guerre e rivolte, nel 1863, la Francia, da poco affacciatosi sulla scena cambogiana, costrinse il sovrano Norodom I (1860-1904) a sottoscrivere un trattato che prevedeva la trasformazione del Regno in un Protettorato Francese.

La strada per l’annessione all’Indocina francese era aperta, come puntualmente avvenne nel 1884.

Avversati dalla popolazione e sostenuti da ricchi e potenti, i francesi si espansero a nord est a spese del Siam, restituendo nuovamente Angkor alla Cambogia. Cominciarono in questo periodo le prime esplorazioni sistematiche dei templi da parte di studiosi francesi.

Vista del Palazzo Reale di Phnom Penh
Vista del Palazzo Reale di Phnom Penh

Arrivo di Sihanouk

Sihanouk
Norodom Sihanouk – immagine di pubblico dominio

Dopo vari sovrani, nel 1941 il Governatore Generale del Protettorato, Ammiraglio Jean Decoux, proclamò il principe Norodom Sihanouk, allora diciannovenne, nuovo sovrano del Regno di Cambogia.

Sihanouk era destinato a diventare una figura onnipresente nella storia della Cambogia moderna. Dopo essere stato Re della Cambogia dal 1941 al 1955 fu dieci volte primo ministro, tre volte capo di Stato con altri titoli, presidente del Governo di coalizione della Kampuchea Democratica e nuovamente Re dal 1993 fino alla sua abdicazione, il 7 ottobre 2004.

Invasione Giapponese della Cambogia (1942) e primo dopoguerra

Un anno dopo l’incoronazione del nuovo Re, nel 1942, l’impero giapponese invase la Cambogia da sud, anche se, ufficialmente l’amministrazione della Cambogia rimase nelle mani della Francia (occupata a sua volta dalla Germania di Hitler). Nel frattempo la Thailandia, alleata dell’Impero giapponese, ne approfittava per riconquistare le province di Battambang, Siem Reap e Preah Vihear.

Dopo la parentesi giapponese, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Francia costituì l’Unione Francese, al fine di sostituire formalmente l’impero coloniale francese. 

La prima guerra d’Indocina

Il ritorno dei francesi nella penisola non fu indolore e i conflitti sfociarono nella Prima Guerra d’Indocina (1946-1954), che si concluse con la definitiva ritirata della Francia. 

Incapace di tenere insieme i territori, la Comunità Francese, che aveva sostituito nel frattempo l’Unione Francese, concesse una parziale autonomia alle ex-colonie, anche se ufficialmente questa entità giuridica cessò di esistere solo nel 1995. 

Gli accordi sottoscritti durante la Conferenza di Ginevra del Maggio 1954 concessero infatti l’indipendenza a Laos, Cambogia e Vietnam.

Nel 1955 Sihanouk abdicò in favore del padre e fondò un partito politico: il People’s Socialist Community, che lo stesso anno vinse le elezioni con una maggioranza schiacciante, conquistando la totalità dei seggi in Parlamento.

La Cambogia Neutrale ed il colpo di Stato (1955-1969)

Il futuro prometteva bene, ma ancora una volta nubi oscure si addensavano sull’orizzonte della Cambogia, proclamatasi nel frattempo neutrale per rimanere fuori dalle contese fra i filocomunisti nordvietnamiti ed i filoamericani di Vietnam del Sud e Thailandia. 

La neutralità della Cambogia, tuttavia, durò poco. Per prevenire gli effetti di un presunto complotto americano, Sihanouk aprì le frontiere ai Viet Cong, mentre corruzione e malcontento minavano l’unità del paese dalle fondamenta. 

Complice l’assenza di Sihanouk che si trovava in Francia, nel 1970 il Generale Lon Nol ed il cugino di Sihanouk, il principe Sisowath Sirik Matak, portarono a termine un colpo di stato, con l’appoggio silente degli USA. Nel frattempo, Sihanouk si rifugiava a Pechino e organizzava un nuovo movimento rivoluzionario da lui soprannominato Khmer Rouge, i Khmer Rossi, un movimento al quale aderirono molti giovani, senza neppure sapere quale fosse l’ideologia politica e con il solo scopo di seguire Sihanouk.

Il Reamker poema epico cambogiano disegnato sulle pareti dei muri interni del Palazzo Reale di Phnom Penh
Il Reamker racconta la storia della Cambogia sullo stile del Ramayana. Il poema epico è dipinto sulle pareti dei muri interni del Palazzo Reale di Phnom Penh

La Guerra Civile (1970-1974)

Asceso al potere, per prima cosa LonNol mdoveva sbarazzarsi dei comunisti e impose loro di lasciare subito il paese, ultimatum che funzionò solo in parte.

Di fronte all’impotenza di Lon Nol nei confronti dei Viet Cong le forza americane e sudvietnamite cercarono allora di cacciare i nemici dal Delta del Mekong con la forza, riuscendo solo a farli spostare più a nord ed a destabilizzare ulteriormente il già traballante governo del Generale.

A partire dal 1970, dopo la presa di Angkor e di buona parte del territorio fino alle porte di Phnom Penh da parte dei Vietcong supportati dai Khmer rossi, gli USA iniziarono a bombardare i comunisti cambogiani, battendo la Cambogia con i B52 per tre anni, uccidendo migliaia di civili e creando un esercito di profughi e disperati, molti dei quali finirono fra le file dei Khmer Rossi.

Nel 1973 Sihanouk incontrò i capi del movimento a Phnom Kulen e questo fu il colpo di grazia per il governo del Generale, che fuggì dalla Cambogia nel 1975.

I Khmer Rossi entrano a Phnom Penh (1975)

Il 19 Aprile 1975 la capitale Phnom Penh si arrende ai Khmer Rossi, quasi contemporaneamente alla caduta di Saigon e Sihanouk, acclamato Re, viene messo a capo della Cambogia Democratica.

Storia della Cambogia: dall'impero Khmer a Pol Pot e oltre > https://www.massimobasso.com/articoli/page/12/
Nei giorni successivi alla caduta di Phnom Penh il 17 aprile 1975, le forze dei Khmer rossi evacuano la città. La foto mostra i cambogiani che camminano con le loro cose su una strada mentre lasciano Phnom Penh. (Foto AFP)

I Khmer Rossi erano in Cambogia quello che in Nord Vietnamiti erano in Vietnam, ovvero militanti del Partito Comunista e guidati da Pol Pot, destinato a divenire tristemente famoso. 

Già nel 1976 infatti gli stessi Khmer Rossi spodestarono Sihanouk e lo misero agli arresti domiciliari presso il Palazzo Reale, il governo fu rimosso e la Cambogia divenne una repubblica comunista con Presidente Khieu Samphan e primo Ministro Pol Pot. 

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La riforma agraria e la persecuzione degli intellettuali

Subito il nuovo ministro abolì la proprietà privata e cominciò una vera e propria rivoluzione del modo di vivere degli abitanti della Cambogia, con l’obiettivo di riportare il paese ad un’economia basata sull’agricoltura.

Anche se l’idea alla base del progetto poteva sembrare ad alcuni condivisibile, la realizzazione si tradusse in una tragedia di dimensioni inimmaginabili. Tutte le persone non iscritte al partito e soprattutto coloro che erano stati intellettuali o semplici cittadini con un’istruzione furono dapprima strappati alle loro vite e costretti a vivere nelle comuni. 

Memoriale del Genocidio di Choeung Ek
Memoriale del Genocidio di Choeung Ek

Buona parte di questi vennero poi giustiziati dagli uomini di regime. Coloro che avevano un aspetto tale da poter sembrare intellettuali erano arbitrariamente classificati nemici del popolo. 

Si vietò anche di usare gli occhiali, perché, secondo il nuovo ordine politico, elevavano la persona allo status d’intellettuale, una casta che doveva essere eliminata

Conseguenze nefaste della riforma

La riforma agraria ebbe come conseguenza una diffusa carestia, mentre la forzata autosufficienza imposta al paese, anche nella fornitura di medicinali e tecnologie mediche, causò la morte di migliaia di persone per malattie che erano curabili.

La maggior parte delle esecuzioni fu eseguita al campo di Toul Sleng, a pochi chilometri da Phnom Penh. Le torture praticate in quel luogo vanno al di là dell’umanamente immaginabile. Ai prigionieri appena entrati venivano strappate le unghie delle mani, per poi sottometterli a duri e interminabili interrogatori. L’unica speranza per coloro che arrivavano al campo era di essere giustiziati presto con un colpo alla nuca.

Milioni di vittime innocenti

Sotto il regime, dal 1975 al 1979, tre milioni di persone di tutte le età furono torturati ed uccisi, quando non morirono per il lavoro forzato, la malnutrizione o le mine antiuomo fatte interrare dallo stesso regime in tutto il paese.

Per Pol Pot la mina era il soldato perfetto e la vita delle persone poco importante, pare che fosse solito ripetere che la nuova utopia comunista necessitava solo di uno o due milioni di persone e “Tenervi non comporta alcun beneficio, eliminarvi non comporta alcuna perdita” era la sua esclamazione abituale, ripetuta anche alla radio.

Per non dimenticare questo incredibile massacro, presso la Memoriale del Museo di Choeung Ek a Phnom Penh sono esposti più di 8.000 teschi, ordinati in base al sesso ed età.

Sum Rithy sopravvissuto ai campi di prigionia dei Khmer Rossi
Sum Rithy sopravvissuto ai campi di prigionia dei Khmer Rossi

Il Vietnam invade la Cambogia, la fine di Pol Pot

Il declino di Pol Pot comincia dopo la metà del 1976. Da tempo c’erano stati scambi di accuse fra il dittatore e il governo del vicino Vietnam, ma i problemi si fecero più seri quando, a novembre del 1978 l’esercito di Hanoi invase la Cambogia con il tacito appoggio dell’Unione Sovietica e sconfisse senza troppa fatica l’esercito Khmer.

Quando i carri armati vietnamiti arrivarono a Phnom Pehn, i Khmer Rossi si rifugiarono nella Cambogia occidentale e nel gennaio del 1979 il Vietnam impose un governo con a capo alcuni ex-membri dei Khmer Rossi che condannò a morte Pol Pot per i crimini di guerra.

l folle dittatore, tuttavia, continuò per anni a controllare alcune zone dell’ex-Indocina e combattere per riprendere il potere, senza mai riuscirci.

Uno degli ultimi suoi atti fu l’assassino, del suo braccio destro, Son Sen, colpevole di aver appoggiato la creazione di un governo ufficiale. 

Pol Pot fu catturato e posto agli arresti domiciliari e i Khmer Rossi decisero di consegnarlo a un tribunale internazionale, ma a quel tribunale Pol Pot non arrivò mai

La Morte di Pol Pot

Stando alla testimonianza della moglie, Pol Pot morì ad Anlong Veng il 15 aprile del 1998 per un infarto, proprio nella notte in cui fu dato l’annuncio che sarebbe stato consegnato alla giustizia internazionale. Nessuno sa come andarono realmente le cose perché il corpo fu cremato prima che chiunque ne potesse vedere i resti.

Dopo la morte del dittatore, la Cina nel 1982 appoggiò un movimento di opposizione guidato da Sihanouk, che comprendeva il Fronte Nazionale Francese per una Cambogia indipendente, neutrale, pacifica e cooperativa, costituito da persone fedeli alla monarchia, il Fronte Khmer per la Liberazione Nazionale ed i Khmer Rossi con la nuova denominazione di Partito della Cambogia Democratica.

Gli anni successivi furono complicati, fra embargo imposto dagli Stati Uniti e la guerriglia fra vietnamiti e Khmer, supportati ora dalla Cina e ora segretamente dai vicini Thailandesi, alleati USA

Solo in seguito all’arrivo al Cremlino di Gorbačëv nel 1985 ed al crollo dell’Unione Sovietica, nel 1989, le truppe vietnamite si ritirarono definitivamente dal territorio cambogiano.

Il popolo cambogiano paga gli errori

A fare le spese di anni di giochi di potere e conflitto di ideologie fu in fin dei conti la popolazione, le persone comuni, che probabilmente neppure avevano un’idea del perché si fosse deciso di stare da una parte o dall’altra. Alla fine dei conflitti interni degli ultimi anni, la Cambogia si trovava con un paese devastato e con una popolazione maltrattata, disorientata, in buona parte povera ed affamata.

A questo punto le Nazioni Unite caldeggiarono un programma di pace, che alla fine del 1989 portò alla formazione di un governo eterogeneo, composto da vincitori e vinti, presieduto da Sihanouk e con le Nazioni Unite come garanti.Questo permise al paese di sopravvivere, grazie anche agli aiuti internazionali, ma senza risolvere i problemi di fondo. 

Infatti, appena l’ONU lasciò il paese nel 1997, un colpo di stato riportò al potere i comunisti che ancora oggi governano il paese con il PM Hun Sen in carica dal 1985.

Nessuno ha pagato il debito alla giustizia per i crimini del regime, una macchia nella storia della Cambogia moderna

Fonti

  • Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Cambogia
  • Tourism Cambodia :https://www.tourismcambodia.com/about-cambodia/cambodian-history.htm
  • varia documentazione

Proposte di Viaggio in Cambogia

  • Cambogia, nella terra dei sorrisi, tour di gruppo a date fisse per minimo 2 persone con guida in italiano: un’introduzione alla Cambogia per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Mini Tour del Regno Cambogiano. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Cambogia, gran tour del Regno Khmer. Viaggio completo attraverso i paesaggi più belli ed affascinanti della Cambogia.
  • Tour combinato di Cambogia e Vietnam, della durata di minimo 12 giorni ed ulteriormente personalizzabile.
  • Per qualsiasi informazione potete scrivermi.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

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Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 24/07/2023
Mala il rosario buddista di 108 grani

Il Mala: 108 perle nel Rosario Buddista

di Max Pubblicato: 14/07/2023
Indocina written by Max

Il Mala o Rosario Buddista

Mala è un termine sanscrito che significa corona o ghirlanda. Nel buddismo e nell’induismo, in genere identifica un rosario composto di grani, similmente al rosario cristiano ed ha lo scopo di tenere il conto dei mantra o dei suoni recitati.

Il nome deriva dalla semplificazione dei termini Japamala o Jaap Maala, e letteralmente può essere tradotto come ghirlanda (mala) dei mantra o dei suoni rituali (japa).

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ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il Mala o Rosario Buddista
  • Origine del Mala
  • Testimonianze storiche sul Mala 
  • Come è fatto un mala: la struttura
  • Come è fatto un mala: i materiali
  • Come si usa un Mala
  • Uso del mala nel buddismo
  • Numerologia del mala: il numero 108
  • Le 108 passioni umane, le 108 tentazioni a cui si deve resistere per raggiungere iil Nirvana
  • Scegli il tuo mala
  • Video: la benedizione dei Mala in Cambogia
  • Faq sul Mala il Rosario buddista
  • Per saperne di più sul sull’Indocina

Origine del Mala

La vera origine del mala o rosario buddista ed induista è sconosciuta e può essere fatta risalire ad antiche tradizioni dell’India bramanica o addirittura ad epoche precedenti.

Secondo varie fonti un testo del IV secolo a.C. noto come Mokugenji Sutra racconta dell’origine del Mala. Per onestà intellettuale non sono riuscito a reperire il testo originale, ma solo varie citazioni; pertanto riporto quanto sotto a titolo di citazione non verificata.

Il sutra narrerebbe che un giorno Re di Vahisali, Haruri, avesse mandato un messaggero al Buddha perché il suo regno era devastato dalle malattie, dalle bestie feroci e da altre calamità, per chiedergli come potesse fare per dare sollievo alla popolazione.
Il Buddha, pieno di compassione, rispose che una via di salvezza c’era e consisteva nel portare sempre con sé 108 grani dell’albero di saponaria, legati insieme e recitare con fervore i nomi di Buddha, del Dharma e del Sangha.

Re, se vuoi eliminare i desideri terreni e porre fine alla sofferenza, crea un filo circolare di 108 grani fatti con i semi dell’albero Mokugenji. Tienilo sempre con te. Recita Namu Buddha – Namu Dharma – Namu Sangha. Conta una perlina ad ogni ripetizione. (onore o lode al Buddha, onore o lode alla legge, onore o lode alla comunità monastica)

Buddha

Il mantra riportato nel Sutra aveva il triplice significato della devozione al risveglio (o illuminazione), al giusto modo di vivere e alla comunità

Simbologia buddista il mala o rosario buddista
Simbologia buddista – il rosario buddista

Testimonianze storiche sul Mala 

Una delle prime immagini che raffigurano un mala utilizzato come strumento per la recitazione, piuttosto che come accessorio o monile, proviene da un’immagine di un bodhisattva della dinastia Wei settentrionale del IV-VI secolo in Cina, dove il mala è tenuto in mano, invece che indossato. Nelle bibliografie ufficiali, invece le prima citazioni fanno riferimento a testi tradotti in cinese nel IV – V secolo da opere in sanscrito di epoca precedente.

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Come è fatto un mala: la struttura

Ogni Mala è composto da un numero variabile di grani, in genere 108, in alcuni casi 54 o 27, ma comunque un multiplo di 9, in base alla numerologia sacra. Per ogni grano si recita una frase (un mantra) o un suono.

Una pietra Meru o Pietra del Guru, più grande dei grani e che non è inclusa nel conteggio dei 108 e segna la fine del rosario, corredata da una nappa o frangia, fatta di uno o più fili che simboleggiano le connessioni spirituali.

A volte i 108 grani possono anche essere inframezzati da perline di dimensioni differenti che hanno la funzione di demarcatori.

Come è fatto un mala: i materiali

A seconda delle tradizioni, il Mala può essere realizzato con materiali di diversa provenienza.

Nell’induismo per i devoti di Shiva le perline sono ricavate dal frutto dell’albero rudraksha (Elaeocarpus ganitrus), che può essere tradotto come l’albero delle lacrime di Shiva, il cui altro nome è Rudra, mentre i devoti di Vishnu prediligono le perline ricavate dal legno della pianta del tulsi, il basilico sacro

Mala 108 perle del rosario buddista

Nel buddismo in genere, a seconda delle tradizioni e dei paesi vengono usati materiali differenti. Il legno di sandalo, di cocco o di altre essenze sono i più ricorrenti, così come il cristallo, perle o madreperla. Raramente vengono usati materiali più preziosi quali argento, rame e, a volte, oro. Sempre più spesso si trovano in commercio mala di materiale plastico, destinati in genere ai turisti.

Nel buddismo tibetano i mala sono in genere semi di rattan (una specie di palma) di color avorio, che sono chiamati luna e stelle dai tibetani per la presenza di scaglie sul guscio. Si possono trovare in commercio col nome di radice o seme di loto e noce di tiglio.

Pare che in passato fossero fatti anche con ossa di animali o reliquie sacre, ma anche per questo non ho trovato bibliografia, nonostante se ne parli in vari ritrovamenti archeologici.

Come si usa un Mala

Secondo la tradizione, il Mala si indossa al collo oppure al polso sinistro e durante la recitazione dei mantra si tiene nella mano destra, anche se nella pratica non è raro vedere il mala al polso destro.

I grani si fanno scorrere fra il pollice ed il dito medio, evitando di usare l’indice ed il mignolo che a seconda delle tradizioni hanno significati negativi, ma che differiscono da paese a paese e dalla pratica buddista a quella induista.

Per tenere il conto della recitazione si contano i grani in senso orario e, una volta raggiunto il Meru si torna indietro girando il mala per mantenere la direzione in senso orario.

Uso del mala nel buddismo

I mala sono stati usati nel tempo non solo per la recita dei mantra, ma nel buddismo tibetano ed occasionalmente in altre correnti, essi erano usati per alcune forme di divinazione (fonte), di queste pratiche si trova traccia nei testi tantra (III – VIII secolo), ma ancora oggi sono oggetto di studi da parte di appassionati (vedi articolo in inglese)

Numerologia del mala: il numero 108

Il numero delle perline o grani nel mala non è casuale. Il numero 108 infatti pare che inizialmente facesse riferimento alle 108 passioni umane, ma il 108 è un numero che ricorre speso nella numerologia buddista ed induista, così come in molte culture dell’Asia. 

108 sono i nomi di Vishnu, 108 erano gli assistenti di Shiva, 108 le gopi di Krishna, 108 sono le Upanishad, testi sacri induisti.

Nell’alfabeto sanscrito ci sono 54 lettere, ognuna con un’energia maschile o femminile, 108 in totale.

Nel Buddismo, secondo Bhante G, un famoso monaco buddista cingalese, questo numero si raggiunge moltiplicando i sensi olfatto, tatto, gusto, udito, vista e coscienza a seconda che siano dolorosi, piacevoli o neutri, e poi ancora a seconda che questi siano generati internamente o esternamente, e ancora una volta attraverso passato, presente e futuro. 6 sensi × 3 sensazioni × 2 (interno esterno) × 3 tempi = 108 sentimenti.

Nell’astrologia cinese e vedica erano riconosciute 27 costellazioni moltiplicate per i 4 punti cardinali, mentre ad esempio il diametro del sole si riteneva fosse 108 volte (in realtà 109 circa) quello della terra.

Insomma le motivazioni per considerare 108 un numero sacro sono molteplici.

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Le 108 passioni umane, le 108 tentazioni a cui si deve resistere per raggiungere iil Nirvana

Secondo i buddisti, ciascuna delle 108 perle rappresenta una passione umana che impedisce l’illuminazione: abuso – aggressività – ambizione – rabbia – arroganza – viltà – sentirsi culturalmente superiori – sminuire – blasfemia – essere calcolatori – insensibilità – essere capricciosi – censura – presunzione – disprezzo – crudeltà – imprecazione – falsità – inganno – delusione – derisione – desiderio di fama – astuzia – dipsomania – scontento – discordia – mancanza di rispetto – insoddisfazione – dogmatismo – sfrontatezza – egoismo – gelosia – invidia – eccesso – infedeltà – falsità – gioco d’azzardo – parlare troppo – golosità – avidità – bramosia di denaro – rancore – indurimento – odio – superbia – irruenza – prepotenza – ostilità – umiliazione – ipocrisia – ignoranza – impostura – imperiosità – impudenza – disattenzione – indifferenza – ingratitudine – insaziabilità – astuzia – intolleranza – intransigenza – irresponsabilità – gelosia – mancanza di comprensione – libidine – brama di dominio – sete di potere – malignità – manipolazione – masochismo – mentalità – spietatezza – negatività – ossessione – ostinazione – oppressione – ostentazione – pessimismo – pregiudizio – presunzione – finzione – orgoglio – prodigalità – litigiosità – rabbia – rapacità – derisione – sadismo – sarcasmo – seduzione – abnegazione – odio di sé – dipendenza sessuale – spudoratezza – avarizia – testardaggine – tormento – tirannia – scortesia – inflessibile – vanità – vendicatività – violenza – carattere violento – voluttà – ira

Scegli il tuo mala

Adesso che avete tutte le informazioni non vi resta che scegliere il vostro mala, io vi mostro i miei!

Video: la benedizione dei Mala in Cambogia

Faq sul Mala il Rosario buddista

Quanti grani o perline ha un Mala?

In genere i Mala sono composti da 108 grani, a volte da 54 o 27, ma sempre un multiplo di 9.

In che senso si contano i grani del Mala?

I grani o perline del mala vanno contati in senso orario.

Quali dita si usano per contare i grani del Mala?

In genere i grani del mala si contano fra il dito pollice ed il medio, evitando di usare indice e mignolo.

Per saperne di più sull’Indocina

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Pubblicato: 14/07/2023
come arrivare ad Angkor e Siem Reap

3 modi per arrivare ad Angkor e Siem Reap

di Max Pubblicato: 08/07/2023
Indocina written by Max

Il miglior modo per arrivare ad Angkor e Siem Reap è il tuo

Il modo più comune per raggiungere ad Angkor e Siem Reap è arrivare in aereo o con un tour guidato, di solito di Vietnam e Cambogia, a volte esteso al Laos.

Pochi sanno che Siem Reap ha un aeroporto internazionale, che è servito da diverse compagnie aeree e che un altro aeroporto più grande è in corso di costruzione.

Se arrivate da un altro paese dell’Asia, Air Asia può essere una buona soluzione, con l’app si comprano i biglietti e si fa il check-in rapidamente. 

Se arrivate dall’Europa cercate qualche offerta: dipende dal periodo e da quanto tempo prima prenotate, ma il biglietto parte da 800 euro in su. Di solito c’è un trasferimento gratuito dall’aeroporto all’hotel o alla guest-house.

Per non restare senza connessione comprate una E-Sim solo dati per Cambogia, Vietnam e altri sei stati* della zona. Si mantiene il proprio numero e si naviga liberamente (verificate quali Smartphone supportano la E-Sim).

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Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il miglior modo per arrivare ad Angkor e Siem Reap è il tuo
  • Guide e libri per la Cambogia
  • Arrivare ad Angkor e Siem Reap da Phnom Penh
    • Da Phnom Penh a Siem Reap in Aereo
    • Da Phnom Penn a Siem Reap in Autobus o minivan
    • Da Phnom Penn a Siem Reap in barca sul Mekong
  • Arrivare ad Angkor o Siem Reap da Bangkok – Thailandia
  • Siem Reap dal Vietnam
  • Proposte di Viaggio in Cambogia
  • Faq come arrivare ad Angkor e Siem Reap
  • Per saperne di più sull’Indocina

Guide e libri per la Cambogia

Pianifica subito la visita: acquista la nuova versione della guida* della Cambogia della Lonely Planet. La guida del National Geographic* sulla Cambogia, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia

Arrivare ad Angkor e Siem Reap da Phnom Penh

Partendo da Phnom Penh, per arrivare ad Angkor e Siem Reap c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il metodo più veloce è sicuramente l’aereo, anche se un viaggio in minivan può regalarvi l’esperienza di godervi il paesaggio spendendo veramente poco.

Da Phnom Penh a Siem Reap in Aereo

Da Phnom Penh a Siem Reap è praticamente d’obbligo usare la compagnia di bandiera Angkor Air che opera voli giornalmente ad un costo che parte da circa 75 dollari.

Il volo dura circa 55 minuti e in alta stagione costa un po’ di più. Se avete bagagli il prezzo lievita, visto che la franchigia sono 7 kg. L’aeroporto di Siem Reap dista circa 10 minuti dal centro.. perfetto!

Da Phnom Penn a Siem Reap in Autobus o minivan

Uno dei mezzi più economici è l’autobus e su questa tratta sono attivi diversi operatori, da Mekong Express (il sito è proprio lento così), a Sorya a Virak Buntham. Potete anche consultare il sito 12go.asia per vedere una serie di offerte di bus e van (anche per altre destinazioni).

Il minivan è invece la soluzione più comoda. In poco più di cinque ore, soste comprese, si arriva a destinazione e la spesa non raggiunge i 15 dollari. Potete prenotare un passagio in una delle numerose agenzie di viaggio che sitrovano lungo le vie delle città.

Per essere comodi chiedete di non avere un posto in ultima fila, la più scomoda (in genere sono i numeri di sedile superiore a 10).

Siem Reap Phnom Penh 100

Elenco delle destinazioni raggiungibili da Siem Reap e relativi tempi di percorrenza

Agenzia di Viaggi a Siem Reap
Agenzia di Viaggi a Siem Reap

Da Phnom Penn a Siem Reap in barca sul Mekong

Un modo originale per arrivare ad Angkor e Siem Reap è quello di viaggiare sull’acqua. Il viaggio costa dura più o meno 6 ore ed i prezzi partono ad 40 dollari circa. Nella stagione secca, da novembre a marzo, il viaggio potrebbe durare di più, perché il conducente deve fare attenzione alle secche ed andare più piano e spesso il servizio viene sospeso, informatevi prima.

Il servizio è in disuso, ma ci sono un paio di servizi ancora attivi. Uno è quello di Tara boats e l’altro quello di Angkor Express. Sulle barche c’è l’aria condizionata e di solito fa abbastanza freddo da farvi desiderare una felpa. Potete anche viaggiare comodamente sulla terrazza del tetto, ma occhio alle scottature.

Il molo di Phnom Penh si trova vicino al Psar Chas – Mercato Vecchio ed il viaggio si snoda lungo i villaggi, dandovi modo di vedere il modo di vivere delle persone che abitano lungo il fiume. Il viaggio continua poi sul lago Tonle Sap ed arriva al molo di Chong Khneas, a poche miglia a sud di Siem Reap.

Molte guest-house e hotel offrono il trasferimento gratuito dal molo alla residenza prescelta.

Arrivare ad Angkor o Siem Reap da Bangkok – Thailandia

Siem Reap non è distante dal confine thailandese e per questo motivo alcuni visitatori scelgono di volare su Bangkok perché i voli sono solitamente più economici. Da Bangkok si può prendere un autobus fino al valico di frontiera di Poipet e poi dalla frontiera proseguire in autobus o minivan per arrivare ad Angkor in Cambogia.

Anche in questo caso potete trovare un tour operator a Bangkok o prenotare online dal sito 12go.asia. Altra opzione è volare con una compagnia locale come Air Asia, con un costo di solito inferiore ai 100 euro. La terza alternativa è raggiungere la frontiera di Poi Pet in treno e poi proseguire in autobus. In tutti i casi il viaggio via terra può durare dalle 7 alle 9 ore e può costare dai 20 ai 50 dollari a seconda degli orari e dei mezzi di trasporto scelti (il bus è il più conveniente, il treno il più comodo, l’aereo il più costoso).

Siem Reap dal Vietnam

Da Ho Chi Minh è conveniente raggiungere Phnom Penh e poi proseguire da lì per raggiungere Angkor. Si può raggiungere Phnom Penh in autobus o con un van/minibus in circa sei ore con prezzi che partono dai 30 dollari in su. Se non avete un tour operator conosciuto potete usare il solito sito online che ho già consigliato, altrimenti provate a chiedere in hotel. 

Un’altra soluzione interessante può essere quella di raggiungere Chau Doc in autobus e da lì risalire il Mekong con un battello o una barca. Ci sono diverse soluzioni, come Mekong Eyes o Blue Cruiser, ma se non siete sicuri è meglio affidarsi ad un tour operator, magari locale.

Proposte di Viaggio in Cambogia

  • Cambogia, nella terra dei sorrisi, tour di gruppo a date fisse per minimo 2 persone con guida in italiano: un’introduzione alla Cambogia per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Mini Tour del Regno Cambogiano. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Cambogia, gran tour del Regno Khmer. Viaggio completo attraverso i paesaggi più belli ed affascinanti della Cambogia.
  • Tour combinato di Cambogia e Vietnam, della durata di minimo 12 giorni ed ulteriormente personalizzabile.
  • Per qualsiasi informazione potete scrivermi.
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Faq come arrivare ad Angkor e Siem Reap

Qual è la distanza fra Siem Reap e Phnom Penh?

Siem Reap dista poco più di 310 km da Phnom Penh ed occorrono circa 5 ore in auto o minivan, circa 6 ore con il bus.

Qual è la distanza fra Siem Reap e Battambang?

Siem Reap dista circa 165 chilometri da Battambang ed occorrono circa due ore e mezza in auto o minivan, circa 4 ore con il bus.

Qual è la distanza fra Siem Reap e Mondulkiri?

Siem Reap dista circa 385 chilomteri da Kratié, circa 6 ore in auto o minivan, da 12 a 14 ore con il bus.

Qual è il codice dell’aeroporto internazionale di Siem Reap?

Il codice dell’Aeroporto Internazionale di Siem Reap è REP.

Quanto costa un volo da Siem Reap a Phnom Penh?

Il volo ha un costo che parte da 75 dollari in bassa stagione con una franchigia bagaglio di 7kg.

Quanto costa un volo da Phnom Penh aSiem Reap?

Il volo ha un costo che parte da 75 dollari in bassa stagione con una franchigia bagaglio di 7kg.

Quanto costa il viaggio da Phnom Penh a Siem Reap in minivan?

Il viaggio in minivan costa intorno ai 15 dollari.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 08/07/2023
visa on arrival per il vietnam e-visa 2023

Agosto 2023: Visa on Arrival per il Vietnam o e-Visa?

di Max Pubblicato: 05/07/2023
Indocina written by Max

Visa On Arrival per il Vietnam, e-Visa o visto ordinario, quale scegliere per tua vacanza nel 2023

Vediamo come funzionano il Visa On Arrival per il Vietnam, l’e-Visa e il visto ordinario, quale scegliere e come ottenerlo in modo semplice per non avere sorprese! 

Se siete pronti a partire per il Vietnam saprete sicuramente che per entrare nel paese è necessario ottenere un visto e che ci sono diversi modi per ottenerlo.

Per i turisti ne esistono infatti di tre tipi:

  • il visto che si può ottenere all’arrivo in Vietnam, cosiddetto Visa On Arrival, che si ottiene senza formalità, ma dura solo 15 giorni
  • l’e-Visa, ottenibile online al costo di 25 dollari che è valido per un mese
  • il visto ordinario, che è in disuso

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Visa On Arrival per il Vietnam, e-Visa o visto ordinario, quale scegliere per tua vacanza nel 2023
  • Aggiornamenti 2023 Visa On Arrival per il Vietnam ed e-Visa
  • Il Visto all’arrivo – Visa On Arrival
  • E-Visa
  • Visto ordinario per il Vietnam
  • Per saperne di più sull’Indocina

Aggiornamenti 2023 Visa On Arrival per il Vietnam ed e-Visa

Il 24 giugno 2023, il Governo vietnamita ha introdotto alcune modifiche alla normativa in materia di visti d’ingresso per cittadini stranieri. Tali modifiche entreranno in vigore dal 15 agosto 2023.
A partire da tale data, i cittadini dei Paesi che beneficiano del Visa On Arrival per il Vietnam (tra cui l’Italia) potranno fare ingresso in Vietnam senza necessità di visto per soggiorni sino a 45 giorni.
Inoltre, sempre a partire da tale data sarà possibile ottenere online un visto ad ingresso multiplo per turismo (“e-visa”) per soggiorni sino a 90 giorni. Il visto va richiesto tramite la piattaforma https://immigration.gov.vn

Ragazza con passaporto per articoli in cui si parla di visto per la Cambogia vietnam laos stati uniti india
Ragazza con passaporto

Il Visto all’arrivo – Visa On Arrival

Ovviamente il Visa on Arrival per il Vietnam è la soluzione più semplice perché non richiede alcuna formalità e permette attualmente ai cittadini italiani ed a quelli di alcuni altri paesi di entrare nel paese per ragioni di turismo e di rimanerci per 15 giorni senza alcuna formalità. 

Si può ottenere il visto in tutti gli aeroporti ed in alcune frontiere marittime e terrestri, di solito gli addetti all’immigrazione sono super gentili e non creano alcun tipo di problema. 

I requisiti principali per ottenere questo tipo di visto è avere un passaporto italiano con almeno sei mesi di validità residua e la prenotazione di un biglietto aereo per lasciare il paese.

Dal 15 agosto i cittadini dei Paesi che beneficiano del Visa on Arrival per il Vietnam (tra cui l’Italia) potranno fare ingresso nel paese senza necessità di visto per soggiorni sino a 45 giorni.

Se arrivate per via aerea tutti gli aeroporti internazionali sono abilitati al rilascio del Visa On Arrival per il Vietnam, ma se arrivate via terra o via mare, solo alcune frontiere possono rilasciare il visto agli stranieri.

Per esempio tra la Cambogia ed il Vietnam i valichi di frontiera abilitati sono: 

  • Moc Bai (Vietnam) – Bavet – (Cambogia), il principale valico di frontiera
  • Ting Bien (Vietnam) – Phnom Den (Cambogia)
  • Ha Tien (Vietnam) – Prek Chakille (Cambogia)
  • Vinh Xuong (Vietnam) – Camp Samnor (Cambogia)

Se avete intenzione di passare la frontiera via terra o mare, meglio verificare in anticipo.

Se avete intenzione di entrare e di uscire dal Vietnam per prolungare la permanenza, sappiate che non è fattibile, i siti dei due consolati Vietnamiti in Italia specificano che tra la concessione di un “Visa on Arrival” ed il successivo devono passare almeno 30 giorni. 

Chi invece avesse programmato di uscire e poi rientrare nel paese deve chiedere un nuovo visto prima dell’uscita dal Vietnam.

E-Visa

L’e-Visa per il Vietnam è una relativa novità e consiste in un visto rilasciato dal dipartimento immigrazione vietnamita agli stranieri tramite un sistema elettronico. Il visto elettronico per il Vietnam è valido per un massimo di 30 giorni, per un singolo ingresso e, nel caso che lo facciate in autonomia, costa 25 dollari.

I cittadini italiani e quelli degli altri paesi autorizzati possono richiedere il visto personalmente oppure tramite i consolati, l’ambasciata o le agenzie accreditate, al costo di un piccolo sovrapprezzo.

Oltre ad essere cittadino di uno dei paesi accreditati, per ottenere il visto elettronico e-visa occorre anche avere un passaporto con almeno sei mesi di validità residua e non rientrare nei casi di sospensione dall’ingresso previsti dall’articolo 21 della legge sull’ingresso, l’uscita, il transito e la residenza degli stranieri in Vietnam, come specificato sul sito.

Dal 15 agosto di quest’anno sarà possibile ottenere online un visto e-visa ad ingresso multiplo per turismo per soggiorni sino a 90 giorni. 

Il visto va richiesto tramite la piattaforma https://immigration.gov.vn ed il processo è un po’ macchinoso, ma in ogni caso gestibile. La risposta di solito arriva velocemente ed è garantita entro i tre giorni lavorativi.

Questa è l’unica piattaforma ufficiale, tutte le altre sono agenzie che vi faranno pagare un sovrapprezzo.

L’e-Visa non è utilizzabile in tutti i posti di frontiera, solo alcuni sono abilitati per l’ingresso, qui di seguito c’è un elenco tratto dal sito ufficiale, ma cliccate sul link per il documento aggiornato.

Dovrete inoltre decidere in anticipo i luoghi di ingresso ed uscita, perché dovrete indicarli nella richiesta del visto.

Lista dei punti di frontiera che ammettono l’accesso con e-Visa (via mare – terra – aria):

  • Frontiere terrestri: Cha Lo, Cau Treo, Huu Nghi, Ha Tien, Lao Bao, Lao Cai, La Lay, Moc Bai, Mong Cai, Nam Can, Na Meo, Song Tien, Tinh Bien, Tay Trang, Xa Mat.
  • Aeroporti: Aeroporto internazionale di Cat Bi (Hai Phong), Aeroporto internazionale di Cam Ranh (Khanh Hoa), Aeroporto internazionale di Can Tho, Aeroporto internazionale di Da Nang, Aeroporto Internazionale di Noi Bai (Ha Noi), Aeroporto internazionale di Phu Bai, Aeroporto Internazionale di Phu Quoc, Aeroporto Tan Son Nhat Int (Ho Chi Minh City).
  • Frontiere marittime: Porto marittimo di Chan May, Porto marittimo di Da Nang, Porto marittimo di Duong Dong, Porto marittimo di Hon Gai, Porto marittimo di Hai Phong, Porto marittimo di Nha Trang, Porto marittimo di Quy Nhon.

Visto ordinario per il Vietnam

Per ottenere un visto ordinario per il Vietnam occorre prendere contatto con l’ambasciata del Vietnam a Roma o con un consolato (ce ne sono uno a Torino e uno a Napoli).

Anche se al momento sul sito dei consolato di Torino c’è un comunicato nel quale si avvisano i viaggiatori che nessuna delle ambasciate e dei consolati rilascia visti e che l’unico visto disponibile è l’e-visa, sul sito del consolato di Napoli le Autorità vietnamite ribadiscono che il visto per affari e casistiche specifiche come ricongiungimento familiare va richiesto presso i Consolati in Italia (Napoli e Torino) o all’Ambasciata di Roma.

Se non andate in Vietnam per turismo, conviene informarsi al consolato – i riferimenti sono in fondo all’articolo.

Scoprite di più sui siti ufficiali:
Sito del Consolato del Vietnam a Torino: https://www.consolatovietnam.it/
Sito del Consolato del Vietnam a Napoli: https://www.consolatovietnam.com
Ambasciata del Vietnam a Roma: https://vnembassy-roma.mofa.gov.vn/en-us/Pages/default.aspx

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

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Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Pubblicato: 05/07/2023
visitare il Delta del Mekong in uno o piu giorni

Visitare il Delta del Mekong in uno o più giorni

di Max Pubblicato: 25/06/2023
Indocina written by Max

Il Delta del Mekong

Il Delta del Mekong, che in Vietnam prende il nome del Fiume del Drago a Nove Code – Song Cuu Long, rappresenta l’epilogo e l’apoteosi di un fiume maestoso e leggendario. 

Il Mekong nasce sull’Altopiano del Tibet e sfocia nel Mar Cinese Meridionale dopo aver attraversato Cina, Myanmar, Laos, Thailandia, Cambogia ed infine il Vietnam. 

Il Mekong, fin dalle sorgenti è un prezioso ricettacolo di diversità biologica, che si sublima nella regione del delta, in cui ancora ai giorni nostri vengono scoperte nuove specie, e nel quale vivono molti animali minacciati come le Orcelle del Mekong, bellissimi delfini d’acqua dolce strappati all’estinzione e la Pastinaca d’acqua dolce gigante, un pesce simile ad una razza, che può raggiungere un peso di 300 kg (anche se alcune fonti dicono 600).

Ma il Delta del Mekong non è solo biodiversità, è anche cultura e storia: una storia millenaria che ha visto passare diverse civiltà, ognuna delle quali ha lasciato un’impronta. 

E nelle regioni più remote del Delta queste culture sono ancora visibili, in piccole comunità che mantengono le loro tradizioni inalterate da secoli, in una convivenza pacifica ed in armonia con la natura, per quanto lo sia possibile nei tempi moderni.

Cominciamo il nostro viaggio nel delta. Lo potete seguire sulla mia mappa.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il Delta del Mekong
  • Quando andare nel Delta del Mekong
  • Come visitare il Delta del Mekong
  • Go Cong
  • Pagoda di Vinh Trang
  • Dong Tong Snake Farm – Rettilario
  • Ben Tre
  • Cai Be e il Mercato galleggiante
  • Vinh Long
  • Sa Dec
  • Basi Viet Cong di Xeo Quyt
  • Can Tho
  • Mercato Galleggiante di Cai Rang
  • Oc Eo e Ba The
  • Chau Doc e la frontiera con la Cambogia
  • Natura e birdwatching nel Delta del Mekong
  • Escursioni in giornata da Città di Ho Chi Minh
  • Proposte di Viaggio
  • Guide e libri per un viaggio in Vietnam
  • Faq Delta del Mekong
  • Per saperne di più sull’Indocina

Quando andare nel Delta del Mekong

Il Delta del Mekong gode di un clima tropicale, piacevole durante tutto l’arco dell’anno, con due stagioni ben distinte per quanto riguarda le precipitazioni.

La stagione delle piogge, che va da maggio a novembre, durante la quale sono frequenti gli acquazzoni, anche se difficilmente durano tutto il giorno. Il livello delle acque è al massimo, ma solo occasionalmente questo diventa un problema per chi viaggia.

La stagione secca dura da dicembre a maggio, non ci sono precipitazioni o quasi e spesso il cielo è azzurro, mentre il livello delle acque non causa problemi. Questo è il periodo migliore per visitare il Delta, con un clima più fresco e giornate più limpide.

Clima del Vietnam nelle città di Hanoi, Sapa, Hoi An e Saigon - Ho Chi Minh City
Clima del Vietnam nelle città di Hanoi, Sapa, Hoi An e Saigon – Ho Chi Minh City

Come visitare il Delta del Mekong

In fondo all’articolo propongo alcuni itinerari nel Delta del Mekong, a seconda dei giorni a disposizione. 

Il mio obiettivo è sempre quello di esplorare e di restare a contatto con la reatà più vera del paese, non quello del mordi e fuggi, solo per dire ci sono stato. 

Gli spostamenti si possono fare in autobus oppure in maniera autonoma in moto o in taxi, anche se ovviamente l’ultima opzione è quella più costosa.

Chi non parla bene l’inglese o non è abituato e vuole risparmiarsi disagi e difficoltà può invece affidare l’organizzazione ai viaggi che propongo.

L’opzione di affidarsi a una delle escursioni guidate in loco e che troverete nei link di questo articolo è sempre da considerare rammentando che di solito i tour sono in lingua inglese.

Go Cong

Go Cong, oltre ad essere conosciuta come il luogo di nascita di Nam Phuong, moglie di Bao Dai, l’ultimo imperatore della dinastia Nguyen, è famosa in Vietnam per la produzione degli altari che molte famiglie hanno in casa per onorare gli antenati. L’altare è infatti una presenza costante nella vita spirituale del Vietnam del sud, una caratteristica culturale che è segno anche di un risveglio spirituale. 

La cittadina è al di fuori delle rotte turistiche più battute e rappresenta un’ottima opportunità per vedere un po’ del Vietnam vero a pochi chilometri dalla capitale, oltre che l’occasione per fare del birdwatching.

I nidi di rondine di Go Cong

Dopo aver lasciato il villaggio artigianale, è possibile visitare, più o meno da vicino, quella che è un po’ croce e delizia di questa zona: le fabbriche dei nidi di rondine. I nidi di rondine per i vietnamiti sono una vera prelibatezza e sono oggetto di un fiorente commercio. Nel Vietnam del sud e specialmente nel Delta del Mekong questo business sta causando non pochi problemi, etici ed ecologici. Produrre nidi di rondine è infatti così redditizio che alcuni proprietari comprano interi palazzi nei quali, al posto degli inquilini “umani”, vengono messi in piedi veri e propri hotel per le rondini, causando lo sfratto delle persone più povere e problemi ai residenti per inquinamento acustico delle città e non solo. 

Secondo un articolo di un giornale locale, a Go Cong, i nidi di rondine vengono venduti a 1500 dollari al chilo e una struttura di 100 metri quadrati può produrre fino a cinque chilogrammi di nido di uccelli.

È un business molto redditizio: basta sistemare l’ultimo piano della propria abitazione ed attirare gli uccelli all’interno per guadagnare una fortuna (vedi fonte). Certo per i vicini non è il massimo, perché giorno e notte un altoparlante riproduce il richiamo delle rondini a volumi elevatissimi!.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 60 km – meno di due ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

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Pagoda di Vinh Trang

Tre statue giganti del Buddha accolgono i visitatori negli splendidi giardini di questa Pagoda appena un chilometro fuori da My Tho:

  • la statua del Buddha Sakyamuni, Gautama Buddha, in posizione sdraiata e con gli occhi chiusi, a significare il suo ingresso nel Nirvana
  • la statua del Buddha Amithaba (A Di Da in vietnamita) o Buddha Celestiale, in posizione eretta a simboleggiare l’atto di insegnare
  • il Buddha Maitreya, o Buddha futuro, in posizione seduta e sorridente 

Ma per chi arriva per la prima volta in Vietnam la vera sorpresa è quella di notare accanto all’ingresso una statua monumentale di una donna, che agli occidentali potrebbe ricordare la Madonna Cattolica. È Quan Am, l’equivalente Vietnamita della Pusa Guan Yin Cinese, un Bodhisattva in veste femminile, che in Vietnam è venerata come una dea.

La realizzazione originaria della Pagoda risale alla metà del XVIII secolo, ma dopo varie vicissitudini e danneggiamenti, il Tempio fu ricostruito nelle forme attuali intorno al 1930. 

Il giardino è sempre in ordine e ben tenuto dai monaci che si occupano anche della manutenzione, oltre ad accogliere poveri e bisognosi della zona.

Pagoda di Vinh Trang nel Delta del Mekong, vicino a My Tho
Due delle tre grandi statue dei Buddha alla Pagoda di Vinh Trang nel Delta del Mekong, vicino a My Tho

All’interno del Santuario vero e proprio c’erano originariamente tre statue in bronzo che rappresentavano il Buddha Amitabha ed i Bodhisattva Avalokiteshvara e Dai The Chi, ma la statua di Avalokiteshvara, perduta da molto tempo, è stata sostituita con una in legno. Altre sculture interessanti sono i 18 grandi Aharat (gli illuminati) e la statua del Ngoc Hoang, l’Imperatore di Giada a grandezza umana.

All’ombra di un albero è stato eretto lo stupa di Thich Chanh Hau, un monaco molto famoso che fra l’altro si occupò della ricostruzione e manutenzione di Vinh Trang agli inizi del 1900 e del quale sono custodite le ceneri all’interno dello Stupa.

Il tempio è attualmente l’ufficio del consiglio dell’Associazione buddista provinciale della provincia di Tien Giang ed un’importante meta per i pellegrini, oltre che ovviamente per i turisti.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 76 km – meno di un’ora e 45 di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa oppure raggiungi la destinazione con questo tour

Dong Tong Snake Farm – Rettilario

Non lontano dalla pagoda di Vinh Trang, la Dong Tam Snake Farm è uno dei più grandi centri di allevamento di serpenti del paese, dove il veleno viene prodotto per uso locale ed esportazione.

Un luogo unico dove appassionati e semplici curiosi possono ammirare gli splendidi rettili o morire di paura! Trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 73 km – meno di un’ora e 45 di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Ben Tre

Ben Tre è un luogo tristemente famoso, fu qui infatti che, con l’attacco a una guarnigione di soldati sudvietnamiti, nel 1959 cominciò ufficialmente la seconda guerra d’Indocina, che conosciamo meglio come Guerra del Vietnam. Ma sarebbe cominciata comunque (ndr).

A parte questo triste episodio, oggi Ben Tre è una ridente cittadina che è diventata popolare fra i turisti grazie alle escursioni in giornata che si organizzano da Saigon – Ho Chi Minh City per esplorare i paesaggi rurali del Delta.

La maggior parte dei turisti raggiunge Ben Tre con una gita di un giorno. Le principali destinazioni sono le numerose aziende artigianali che producono le caramelle al cocco. In queste aziende si possono conoscere le varie fasi della lavorazione, dalla raccolta al confezionamento – tutto manuale – ed assaggiare altre prelibatezze che si producono nel delta, come la frutta, il miele e le grappe artigianali, alcune insaporite dalle spire dei cobra. 

Donna che confeziona a mano le caramelle al cocco
Donna che confeziona a mano le caramelle al cocco

Ovviamente la gita è molto turistica, ma questo non toglie nulla all’esperienza e permette di assaporare per qualche ora il clima e le tradizioni di questo fantastico angolo di mondo.

Ma la vera chicca della giornata è l’esplorazione dei canali secondari del Delta del Mekong, per vedere attimi di vita vera. Si lasciano le grandi barche e ci si imbarca in canoe più piccole per godersi un attimo di pace prima di rientrare a Saigon.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 85 km – due ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Cai Be e il Mercato galleggiante

Cai Be è conosciuta in Vietnam soprattutto per il mercato della frutta, ma è anche un’altra delle destinazioni turistiche più gettonate fra coloro che vogliono godere delle meraviglie del Delta del Mekong con un’escursione giornaliera da Saigon – Ho Chi Minh City.

Qui l’attrazione principale è il mercato galleggiante, che la maggior parte dei turisti vede solo quando sta volgendo al termine. I momenti più affollati e più pittoreschi sono infatti nelle prime ore del mattino e già dopo le otto il mercato è virtualmente terminato.

Un’altra delle destinazioni interessanti è l’isola di Than Phong, accessibile con la barca o con un traghetto. L’isola è un vero e proprio paradiso tropicale traboccante di alberi da frutta e di piccole aziendine familiari che mostrano ai visitatori le loro attività e propongono di assaggiare le delizie del luogo. Il tutto condito da musica, canti e piccole rappresentazioni di commedie vita tradizionale. Anche qui non manca una visita alle attività artigianali di produzione di caramelle al cocco e il momento relax con la gita in barca fra i canali del Delta, a mio avviso il momento più bello di ogni gita. 

Di solito le escursioni giornaliere a Cai Be e Ben Tre abbinano la visita alla Pagoda di Vinh Trang, che si trova più o meno di strada.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 110 km – due ore e un quarto di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Mercati galleggianti nel Delta del Mekong
Mercati galleggianti nel Delta del Mekong

Vinh Long

Vinh Long di solito non è inclusa nelle rotte del turismo e per chi vuole vivere un’esperienza più autentica a pochi (140) chilometri dalla capitale potrebbe essere una scelta alternativa. Questa tranquilla cittadina è un buon posto per visitare i villaggi più isolati, al costo di doversi organizzare i trasferimenti in autonomia o chiedere espressamente al tour operator prescelto di organizzarlo. 

Se ci andate durante la vostra esplorazione nel Delta del Mekong non mancate di visitare una delle centinaia di vecchie fabbriche di mattoni e ceramiche, uniche nel loro genere. 

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 123 km – due ore e un quarto di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Sa Dec

Una meta imperdibile per coloro che amano rivivere scene del passato è Sa Dec. Qui soggiornò, tra il 1928 ed il 1932, Marguerite Duras, autrice del famoso libro L’amante, oggi tradotto anche in un film. La scrittrice visse in questo luogo la sua storia d’amore con il figlio di un ricco mercante cinese, del quale racconta appunto nel libro.

Il luogo simbolo della storia d’amore fra i due fu la Huynh Thuy Ancient Home (indirizzo 255A Duong Nguyen Hue, Phuong 2, Sa Dec, Dong Thap, Vietnam) che si può visitare ancora oggi a Sa Dac.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 140 km – due ore e tre quarti di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Gita in canoa nei canali secondari del Delta
Gita in canoa nei canali secondari del Delta

Villaggio dei fiori Tan Qui Dong (Sa Dec)

Poco fuori Sa Dac non si può mancare una visita al famoso villaggio dei fiori Tan Qui Dong. In questa area che copre 600 ettari troviamo coltivazioni tra le più disparate. Soprattutto prima delle vacanze del Tet, il Capodanno Vietnamita, uomini e donne lavorano giorno e notte per preparare fiori e bonsai per i mercati. Durante il Capodanno è infatti tradizione offrire fiori alle divinità in segno di riconoscenza e per propiziare un buon anno nuovo o semplicemente per addobbare le case.

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Basi Viet Cong di Xeo Quyt

Ancora una destinazione fuori dalle rotte più battute del Delta del Mekong. Questa tranquilla porzione di foresta inframezzata da stagni e canneti fu scelta dal Comitato del Partito Comunista che la utilizzò dal 1960 al 1975 come base strategica per la resistenza ed è oggi un luogo dove le vestigia storiche sono inserite in un contesto naturalistico unico. Xeo Quit occupa circa 50 ettari ed è quasi interamente allagata e coperta da una intricata foresta di Melaleuca (tea tree), dove vivono anche specie animali rare e dove la visita si trasforma in esplorazione vera a propria. Solo per i più avventurosi. (vedi più info qui)

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 140 km – due ore e tre quarti di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Can Tho

Can Tho è la città più grande del Delta e spesso utilizzata come base per esplorare le zone limitrofe. Per arrivare da Saigon occorrono circa tre ore e mezza, nel caso non si facciano soste, ma spesso ne occorrono di più.

Chi viene qui, non lo fa certo per visitarne i monumenti, dei quali gli unici con un reale valore storico ed artistico sono la Sala delle Assemblee di Quang Trieu, nota ai locali con l’appellativo di pagoda Ong, un tempio fondato dalla comunità Cantonese ed il Tempio Munirensay che testimonia la storica influenza cambogiana nella regione e che qualcuno sostiene che sia l’Angkor Wat del Delta. 

La vera attrazione è infatti il mercato galleggiante di Cai Rang

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 165 km – tre ore e un quarto di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Mercato Galleggiante di Cai Rang

Il mercato galleggiante di Cai Rang è il più grande del Delta. L’attività comincia ancora prima dell’alba, quando le barche dei produttori di frutta e verdura arrivano dai villaggi vicini e si preparano alle contrattazioni. Anche i compratori arrivano presto, sperando di spuntare un prezzo migliore e contando su una scelta più ampia di fornitori. Qui si trattano soprattutto frutta, verdura e attrezzi per l’agricoltura, insomma tutto quello che è necessario per le attività essenzialmente agricole della zona.

Una curiosità che potrete notare subito è il lungo palo che sta sulla prua delle imbarcazioni. Il palo è un po’ come la vetrina e mette in mostra quello che si può comprare sulla barca. In questo modo, già da lontano, ognuno può individuare i prodotti che più gli interessano e non cercare fra le tante barche che difficilmente stanno ferme nello stesso posto per molto tempo.

Mercato di Cai Rang a Can Tho, Delta del Mekong sul palo la merce in esposizione
Mercato di Cai Rang a Can Tho, Delta del Mekong sul palo la merce in esposizione

Per visitare il mercato nel momento migliore bisogna trovarsi all’imbarcadero del molo di Ninh Kieu non più tardi delle cinque e mezza, contando che per raggiungere i luoghi di contrattazione ci vogliono più di 30 minuti. Questa è l’ora più affollata e rumorosa, quando potrete vedere un grande fermento di scambi e pagamenti ed addirittura prendere il vostro primo caffè acquatico, servito direttamente da un bar ambulante su una piccola barchetta.

Fra le otto e le nove di mattina è tutto finito e la maggior parte delle barche è già rientrata.

Venditori al Mercato di Cai Rang a Can Tho, Delta del Mekong
Venditori al Mercato di Cai Rang a Can Tho, Delta del Mekong

Scopri dove alloggiare a Can Tho

Song Ngư Pisces Homestay

Una soluzione economica di qualità che offre un soggiorno rilassante e senza problemi.

La struttura ha uno splendido giardino, un ristorante, una reception aperta 24 ore su 24, un bar e una terrazza.Tutte le camere hanno un piccolo patio, una TV a schermo piatto ed il bagno privato con bidet e asciugacapelli. Il Song Nginitpisces Homestay serve una colazione alla carta o asiatica. Simpatica sistemazione.

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Adora Central Park Hostel

A dispetto del nome, non è solo un ostello, ma offre anche camere ben arredate. La posizione è centrale e comodissima, a 1,4 km dal molo di Ninh Kieu. Nella struttura c’è un bar, un parcheggio privato gratuito, un salone in comune e un giardino. Potete avere il servizio in camera e c’è un servizio di lavaggio a secco, una cucina in comune per chi desidera fare da se’ e il servizio di cambio valuta. Oltre ovviamente alla connessione WiFi gratuita in tutte le aree. La reception è aperta 24 ore su 24 e le camere hanno l’aria condizionata. e armadio. In loco troverete anche una terrazza. Prezzi mini per il dormitorio, in media per le camere.

Can Tho Ecolodge

Per chi desidera un esperienza più rilassata ed elegante il Can Tho Ecolodge è la soluzione ideale. La reception è aperta 24 ore su 24 e le camere sono eleganti e dotate di bagno privato con vasca. Ogni camera ha un salotto e il balcone con vista sul giardino, l’aria condizionata e gli ospiti possono usufruire di una colazione a buffet. La struttura offre biciclette gratuite, una piscina all’aperto, un giardino, un bar e un ristorante, servizio in camera e la connessione WiFi gratuita.

Visitare il Delta del Mekong in uno o più giorni > https://www.massimobasso.com/articoli/page/12/

Oc Eo e Ba The

Oc Eo e Ba The sono due luoghi Patrimonio dell’umanità dell’Unesco che si trovano nella città di Oc Eo, a circa 40 km da Long Xuyen ed altrettanto da Rach Gia. Nel sito sono custoditi una quarantina di reperti storici che vanno dalle costruzioni residenziali, alle tombe ed ai siti per il culto religioso. Le vestigia furono scoperte negli anni 40 del secolo scorso e non sono ancora state completamente esplorate.

I reperti testimoniano l’esistenza, già nei primi secoli d.C., di un sistema economico mondiale con rotte commerciali che collegavano la Cina ed il sud-est asiatico con il Golfo Persico ed il Mediterraneo, passando attraverso l’India. Oc Eo fu in quel periodo l’area di collegamento fra l’Occidente e l’Oriente con il livello di produzione e commercio più sviluppato del sud-est asiatico, un luogo dove le influenze di civiltà estranee contribuirono allo sviluppo di una civiltà multiculturale. Il sito è paragonato dall’Unesco a My son in Vietnam e Angkor in Cambogia.

Oltre ai reperti dell’epoca commerciale sono stati rinvenuti altri oggetti di epoche precedenti che fanno risalire gli insediamenti a epoche ben più remote, a testimonianza dell’importanza della zona. 

Non aspettatevi di vedere monumenti, gli scavi hanno portato alla luce per la maggior parte rovine di edifici.

Solo se siete veramente appassionati.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 225 km – quattro ore e un quarto di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Chau Doc e la frontiera con la Cambogia

Chau Doc è veramente una destinazione al di fuori delle comuni rotte turistiche.

In genere i tour guidati e le proposte degli operatori turistici nel Delta del Mekong non arrivano in questa cittadina che si trova sulla zona di confine con la Cambogia.

Il fatto di essere una città di frontiera si riflette nella sua popolazione, che risulta un mix culturale e religioso, a dire la verità non unico nel delta. Gli abitanti sono in buon parte vietnamiti, ma convivono con Khmer, cinesi e altre minoranze come quella particolare dei Cham. 

I Cham trovano le loro radici storiche e culturali nel grande Regno Champa, che occupò i territori dell’attuale Vietnam Centrale, fino al XV secolo e fu un avversario temibile per l’impero Khmer e sono di tradizione musulmana sunnita, divenuti tali in seguito a contatti commerciali con l’Islam nel X secolo (fonte Wikipedia)

Una caratteristica della zona sono i villaggi galleggianti, oltre alle tradizionali palafitte che si vedono un po’ ovunque nel Delta. Per visitare i villaggi un’ottima soluzione è quella di noleggiare una barca sul molo locale e farsi trasportare dal conducente nell’esplorazione dei canali.

Villaggio galleggiante nei pressi di Chau Doc - Delta del Mekong - Vietnam
Villaggio galleggiante nei pressi di Chau Doc – Delta del Mekong – Vietnam

I conducenti vorranno portarvi a comprare qualcosa da amici e conoscenti per guadagnare qualche soldo di commissione, potete accettare o rifiutare con un sorriso, anche questa è un’esperienza ed un modo di sostenere la popolazione locale.

Distanze: da Saigon – Ho Chi Minh City circa 200 km – cinque ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa. Il trasferimento in bus da Saigon a Chau Doc dura circa 6 ore e costa 6-8 euro, mentre il trasferimento in minivan da Can Tho a Chau Doc dura meno di due ore e costa più o meno uguale.

Se decidete di dormire a Chau Doc le opzioni disponibili sono molteplici, in homestay o piccoli hotel frequentati soprattutto dalla popolazione locale. Se volete un hotel con un tocco di eleganza dovrete scegliere il Victoria, un po’ costoso, ma il prezzo riflette il fatto che la cittadina non ha un’ampia ricettività turistica.

Proseguire per la Cambogia

Da Chau Doc è possibile imbarcarsi su una barca veloce e raggiungere Phnom Penh via fiume. La traversata che parte intorno alle 7 del mattino dura 5-6 ore con sosta alle frontiere per ottenere il visto d’uscita e quello necessario per l’ingresso in Cambogia. Il viaggio vero e proprio dura meno di quattro orre, ma occorre calcolare una sosta di circa mezz’ora alla frontiera vietnamita e un’ora a quella Cambogiana, immersa però in un bellissimo giardino dove ci si può rilassare all’ombra. Se avete ancora Dong, alla frontiera vietnamita è possibile cambiarli.

La barca è comoda e se il tempo è bello, il viaggio propone dei bellissimi panorami fluviali. Il costo è di circa 90 euro compreso il visto.

Natura e birdwatching nel Delta del Mekong

Il Vietnam non è una destinazione famosa per il birdwatching, ma nel Delta del Mekong ci sono alcuni siti importanti per l’avifauna, e, avendo tempo e passione, è possibile visitarne qualcuno.

Se cerchi informazioni più dettagliate leggi l’articolo su dove fare Birdwatching nel Delta del Mekong.

Parco nazionale di Ca Mau Cape

l parco nazionale di Mui Ca Mau si trova all’estremo sud del Vietnam e protegge alcune aree molto importanti l’avifauna.

La zona è stata inserita fra le aree umide di interesse mondiale della convenzione di RAMSAR, insieme ad altre quattro aree nella zona del Delta del Mekong (su nove dell’intero paese). Queste sono la riserva di Lang Sen, il Parco Nazionale di Tram Chim, il Parco Nazionale di U Minh Thuong ed il Parco Nazionale di Com Dau.

Distanze: da Can Tho circa 250 km – sei ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Parco nazionale di Tram Chim

Il parco è relativamente recente, creato solo nel 1999, ma è già un luogo eccezionale. Grazie ad alla creazione di canali per lo scolo delle acque, il terreno del parco si asciuga più rapidamente delle zone circostanti creando un’area privilegiata per gli uccelli che non amano le zone umide.

Distanze: da Can Tho circa 110 km – due ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Riserva Naturalisitica di Tra Su 

La Riserva Naturale di Tra Su si trova 25 km a sud di Chau Doc.

La riserva è conosciuta soprattutto per la rigogliosa foresta pluviale di Melaleuca, un albero conosciuto impropriamente come albero del tè e commercializzato in erboristeria col nome di Tea Tree.

Distanze: da Can Tho circa 110 km – tre ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Parco Nazionale U Minh Thuong

il Parco Nazionale di U Minh Thuong è uno dei tre siti chiave per la conservazione delle zone umide nel delta del Mekong e si trova a circa 365 km a sud-ovest di Ho Chi Minh City. 

Il parco è diviso in due sottosezioni: U Minh Thuong (Parco Superiore) e U Minh Ha (Parco inferiore). U Minh Thuong è caratteristico per la sua diversità di flora e fauna, mentre U Minh Ha è più apprezzato per il paesaggio.

Distanze: da Can Tho circa 90 km – due ore e mezza di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Pescatori nel Delta del Mekong
Pescatori nel Delta del Mekong

Escursioni in giornata da Città di Ho Chi Minh

In giornata da Ho Chi Minh City – Saigon conviene non occupare molto tempo con gli spostamenti e limitare le escursioni alle zone più vicine. Le località che è possibile visitare sono:

  • Cai Be
  • Ben Tre
  • Go Cong
  • Pagoda Vinh Trang

Non consiglio di avventurarsi verso località più lontane, se non siete mai stati nel Delta visitate bene un posto vicino e ve lo godrete meglio.

Itinerari di 2 giorni

Potendo fermarsi un po’ di più gli orizzonti si allargano e le possibilità sono numerose. In questo modo ci si può svegliare moooolto presto e visitare i mercati galleggianti all’alba o ammirare un tramonto sull’acqua. 

Gli itinerari più comuni e facili da organizzare sono:

  • Ho Chi Minh City (Saigon) – Ben Tre o Cai Be con notte in loco e visita mattutina ai mercati – Ho Chi Minh City
  • Ho Chi Minh City (Saigon) – Vinh Trang – Can Tho (notte in hotel o guest house) Cai Rang e ritorno

Prova questo itinerario

Itinerari di 3 giorni

Tre giorni nel Delta cominciano ad essere un’esperienza e gli itinerari possono essere studiati meglio e con più calma:

  • Ho Chi Minh City (Saigon) – Cai Be (notte in hotel o guest house) – Can Tho (notte in hotel o guest house) – Ho Chi Minh City 
  • Ho Chi Minh City (Saigon) – CanTho (notte in hotel o guest house) – Chau Doc (notte in hotel o guest house) – prosecuzione del viaggio in Cambogia con trasferimento in barca fino a Phnom Penh (lo consiglio vivamente)

Itinerari di molti giorni

Chi ha tanto tempo a disposizione può scegliere di dedicare alla regione 4 o 5 giorni e godere appieno dell’esperienza, magari mentre si dirige verso Phnom Penh o verso la Thailandia.

Allora si possono visitare con la dovuta calma Cai Be, Sa Dec e Can Tho, pernottando in loco e poi proseguire verso Chau Doc o altre destinazioni, magari verso le isole o la costa della Cambogia.

Proposte di Viaggio

Questa zona può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito, opportunamente adattato alle preferenze personali.

  • Vietnam Classico, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
    • Come estensione per il Tour di gruppo del Vietnam, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.

Per qualsiasi informazione potete scrivermi.

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Se volete entrare nel mood potete leggere il libro Quando le montagne cantano* di Phan Que Mai Nguyen: tutti abbiamo sentito parlare della guerra inVietnam, ma forse mai dal punto di vista di una donna che la guerra l’ha subita. In alternativa potete leggere il libro di Gianluca Gotto Succede sempre qualcosa di meraviglioso*, un inno alla speranza ed alla voglia di vivere ambientato in Vietnam.

Faq Delta del Mekong

Dove nasce il Mekong?

Il Mekong nasce da una catena montuosa sull’altopiano del Tibet, sebbene non tutti siano concordi, studi cinesi affermano che nasca dalla sorgente di Lasagongma nei pressi della città di Ganasongdou (fonte Wikipedia)

Quali paesi attraversa il Mekong?

Il Mekong attraversa la Cina, la Birmania o Myanmar, la Thailandia, il Laos, la Cambogia e il Vietnam.

Quanto è lungo il Mekong?

Il Mekong è lungo circa 4.880 chilometri.

Quale posizione occupa il Mekong nei fiumi più lunghi del mondo?

Il Mekong è il dodicesimo fiume più lungo del mondo.

Perché il Mekong è chiamato il Fiume del Drago a Nove Code?

l Mekong è chiamato il Fiume del Drago a Nove Code (in alcuni testi “a Nove Teste”) perché il suo Delta si ramifica in nove rami principali.

Come arrivare al Delta del Mekong?

Si può raggiungere il Delta del Mekong con un tour privato o in autonomia con bus o mini van da Ho Chi Minh City. Controlla le varie cittadine descritte nell’articolo per avere tempi e distanze

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 25/06/2023
Delta del Mekong

Birdwatching nel Delta del Mekong

di Max Pubblicato: 22/06/2023
Indocina written by Max

Dove fare birdwatching nel Delta del Mekong

Il birdwatching nel Delta del Mekong non è popolare come si potrebbe credere, ma nel Delta del Mekong ci sono alcuni siti importanti per l’avifauna, e, avendo tempo e passione, è possibile visitarne qualcuno, per una vacanza fuori dall’ordinario.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Dove fare birdwatching nel Delta del Mekong
  • Proposte di Viaggio
  • Parco nazionale di Ca Mau Cape
  • Parco nazionale di Tram Chim
  • Riserva Naturalisitica di Tra Su 
  • Parco Nazionale U Minh Thuong
  • Risorse per il birdwatching in Vietnam
  • Guide e libri per un viaggio in Vietnam
  • Per saperne di più sull’Indocina

Proposte di Viaggio

Questa città può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito:

  • Vietnam Classico*, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature*, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Tour di gruppo del Vietnam*, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.

Parco nazionale di Ca Mau Cape

l parco nazionale di Mui Ca Mau si trova all’estremo sud del Vietnam nella Provincia di Ca Mau e protegge alcune aree molto importanti per la vita dell’avifauna, come quella di Dat Mui.

Il parco nazionale è stato istituito nel 2003 e occupa una superficie di oltre 40.000 ettari ed è attraversato dal fiume Lon, che nel tempo ha dato forma alle isole di Con Trong and di Con Ngoai.

La parte meridionale, che è ora la riserva naturale di Dat Mui, era originariamente una foresta di mangrovie devastata durante la seconda Guerra d’Indocina (Guerra del Vietnam) e, successivamente, dalla bonifica illegale, per ricavarne stagni per l’acquacultura o terreni agricoli. Ora l’acquacultura è in declino e la natura si è in parte riappropriate dei terreni lasciati a loro stessi, mentre le mangrovie colonizzano la costa crescendo fino a 50 metri all’anno. La zona è stata inserita fra le aree umide di interesse mondiale della convenzione di RAMSAR, importanti aree per la conservazione della biodiversità. Ci sono altre quattro aree nella zona del Delta del Mekong (su nove dell’intero paese) e sono la riserva di Lang Sen, il Parco Nazionale di Tram Chim, il Parco Nazionale di U Minh Thuong ed il Parco Nazionale di Com Dau.

Informazioni Utili

Birdwatching nel Delta del Mekong: leggi qui la lista degli uccelli del parco. 

Vedilo sulla Mappa del Delta del Mekong.

Distanze: da Can Tho circa 250 km – sei ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Parco nazionale di Tram Chim

Il parco è relativamente recente, creato solo nel 1999, ma è già un luogo eccezionale. Grazie ad alla creazione di canali per lo scolo delle acque, il terreno del parco si asciuga più rapidamente delle zone circostanti creando un’area privilegiata per gli uccelli che non amano le zone umide. Proprio per questo ogni anno, tra l’inizio di gennaio e la fine di maggio, le gru antigone tornano nel parco par sfuggire alle alluvioni del Mekong. I cieli tersi rendo questo periodo il migliore anche per godersi splendide albe e tramonti e magari fare qualche bella fotografia.

Tram Chim si trova a circa 40 chilometri da Cao Lanh e all’interno del parco nazionale, è possibile noleggiare barche con cui raggiungere i migliori siti di birdwatching o semplicemente per farsi un giro tra i canali. A differenza di altre zone del Delta, qui non mancano le strutture per i turisti, soprattutto se si è disposti ad un minimo di adattamento. Nella vicina città di Tam Nong si trovano infatti guest house e piccole pensioni.

Birdwatching nel Delta del Mekong - parco di Tram Chim
Birdwatching nel Delta del Mekong – parco di Tram Chim

Informazioni Utili

Birdwatching nel Delta del Mekong: leggi qui la lista degli uccelli del parco, fra i quali molti in pericolo d’estinzione.

Vedilo sulla Mappa del Delta del Mekong.

Distanze: da Can Tho circa 110 km – due ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Riserva Naturalisitica di Tra Su 

La Riserva Naturale di Tra Su si trova nella provincia di An Giang, 25 km a sud di Chau Doc.

Più che per il birdwatching nel Delta del Mekong, la riserva è conosciuta soprattutto per la rigogliosa foresta pluviale di Melaleuca, un albero conosciuto impropriamente come albero del tè e commercializzato in erboristeria col nome di Tea Tree.

La Riserva di Tra Su ospita all’interno dell’intricata rete di canali e foreste oltre 70 specie di uccelli acquatici, tra i quali gli aironi, le cicogne e il pollo sultano testagrigia, particolarmente colorato.

Informazioni Utili

Birdwatching nel Delta del Mekong: trova qui gli uccelli della zona di Chau Doc (elenco non specifico).

Vedilo sulla Mappa del Delta del Mekong.

Distanze: da Can Tho circa 110 km – tre ore di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Parco Nazionale U Minh Thuong

Parco Nazionale di U Minh Thuong è uno dei tre siti chiave per la conservazione delle zone umide nel delta del Mekong e si trova nella provincia di Kien Giang e a circa 365 km a sud-ovest di Ho Chi Minh City. Questa zona, durante la prima e soprattutto nella seconda guerra d’Indocina (Guerra del Vietnam) era utilizzata come base della Resistenza e a causa di questo buona parte della foresta primaria andò distrutta. U Minh Thuong è uno dei pochi luoghi dove è possibile vedere il paesaggio nel suo aspetto originale e dove è possibile trovare siti archeologici risalenti alla civiltà Oc Eo. Il Parco Nazionale di U Minh Thuong è costituito da foreste paludose di torba e praterie stagionalmente inondate. Nella zona centrale del parco un sistema di dighe e canali consente di gestire in modo controllato il livello dell’acqua. In passato, il parco era una delle più grandi colonie riproduttive di uccelli acquatici nel delta, ma un incendio nel 2002 ha causato un cambiamento nelle abitudini degli uccelli che ad oggi devono ancora riprendere confidenza con la zona.

Il parco è diviso in due sottosezioni: U Minh Thuong (Parco Superiore), che si trova a 65 km dalla città di Rach e U Minh Ha (Parco inferiore) che dista 25 km dalla città di Ca Mau. 

U Minh Thuong è caratteristico per la sua diversità di flora e fauna, mentre U Minh Ha è più apprezzato per il paesaggio che per il birdwatching nel Delta del Mekong – parco di Tram Chim

Informazioni Utili

Birdwatching nel Delta del Mekong: trova qui gli uccelli della zona di U Minh Thuong

Web: https://asean.chm-cbd.net/u-minh-thuong-national-park

Vedilo sulla Mappa del Delta del Mekong.

Distanze: da Can Tho circa 90 km – due ore e mezza di viaggio in auto – Lo potete seguire sulla mia mappa.

Risorse per il birdwatching in Vietnam

Guida per il Birdwatching in Vietnam online: birdwatchingvitenam.net

Tour operator specializzati: Vietnam Wild Tour

Collins Birds of South East Asia: se dovessi comprare una guida comprerei la Collins, sempre una garanzia di affidabilità – luglio 2017, in inglese

Birds of Vietnam LYNX EDICIONS; 1° edizione del 28 novembre 2018, in inglese

AVITOPIA – birds of Vietnam – pubblicazione indipendente del 30 gennaio 2022, in inglese

Birdwatching nel Delta del Mekong
Birdwatching nel Delta del Mekong

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Se volete entrare nel mood potete leggere il libro Quando le montagne cantano* di Phan Que Mai Nguyen: tutti abbiamo sentito parlare della guerra inVietnam, ma forse mai dal punto di vista di una donna che la guerra l’ha subita. In alternativa potete leggere il libro di Gianluca Gotto Succede sempre qualcosa di meraviglioso*, un inno alla speranza ed alla voglia di vivere ambientato in Vietnam.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 22/06/2023
Tempio e Pagoda di Thien Mu a Hue Vietnam

Il Tempio e la Pagoda di Thien Mu a Hue

di Max Pubblicato: 18/06/2023
Indocina written by Max

Pagoda di Thien Mu, la Dama Celeste della Leggenda

La Pagoda di Thien Mu o Tempio della Dama Celeste e la sua l’imponente costruzione a sette piani sono il simbolo non ufficiale della cittadina di Hue.

Il tempio si trova sulla collina di Ha Khe, a circa 5 chilometri dalla Cittadella, affacciato sulla riva settentrionale del Fiume dei Profumi. Molti lo raggiungono con una gita sul fiume, condotta su un battello con la prua a forma di drago. La barca non è molto originale, ma la gita è divertente e sul battello si possono anche comprare dei souvenir.

Leggi anche: Gli innamorati e la maledizione del Tempio di Thien Mu

Proposte di Viaggio

Questa città può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito:

  • Vietnam Classico*, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature*, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Tour di gruppo del Vietnam*, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Pagoda di Thien Mu, la Dama Celeste della Leggenda
  • Proposte di Viaggio
  • La costruzione della Pagoda di Thien Mu
  • Lavori di ampliamento
  • Visita alla Pagoda di Thien Mu
  • Come arrivare alla Pagoda di Thien Mu
  • Guide e libri per un viaggio in Vietnam
  • Per saperne di più sull’Indocina

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

La costruzione della Pagoda di Thien Mu

Il tempio fu costruito nel 1601, quando ancora la città di Hue non esisteva come la conosciamo oggi. 

Tempio di Thien Mu - Hue - Particolare del Santuario
Tempio di Thien Mu – Hue – Particolare del Santuario

A quel tempo il nome delle città era Than Long e, nonostante la Dinastia Le dominasse nominalmente anche questa parte del Vietnam, Nguyen Hoang, della dinastia Nguyen, ne era di fatto il sovrano.

Secondo gli annali reali, Nguyen Hoang si trovava in viaggio per visitare i suoi possedimenti quando, passando accanto alla collina dove ora sorge la Pagoda Thien Mu, sentì parlare di un’anziana signora, conosciuta come Thien Mu o Signora Celeste, che aveva predetto che una persona importante sarebbe venuta sulla collina e avrebbe eretto una Pagoda per pregare per la prosperità del paese, svanendo subito dopo la profezia.

Quando Nguyen Hoang lo venne a sapere, ordinò subito la costruzione del tempio e lo chiamò Thien Mu Tu. Il tempio originale fu costruito con uno stile essenziale e per sviluppare la comunità monastica nel 1695 venne chiamato un illustre monaco Zen cinese.  

Leggi anche Visitare Hue: cosa vedere in 1 giorno e itinerario
Pagoda di Thien Mu - Particolare dei giardini
Pagoda di Thien Mu – Particolare dei giardini

Lavori di ampliamento

A partire dal 1710 vennero avviati una serie di ampliamenti, fra cui la realizzazione di una campana gigante, non più in funzione, ma visibile ancora oggi, che si dice fosse possibile udire fino a 10 miglia di distanza.

Per iniziativa dei regnanti fu anche organizzata una spedizione per riportare in Vietnam copie del Canone Tripitaka e dei sutra Mahayana, i libri sacri del buddismo, che comprendono più di mille volumi e che furono in seguito sepolti nella pagoda. 

Durante il XIX secolo la dinastia Nguyen continuò a finanziare la manutenzione e gli ampliamenti del tempio, che culminarono con la costruzione, nel 1844, della Pagoda a sette piani. 

La pagoda è alta 21 metri, ha base ottagonale e conta sette piani, ognuno dei quali è dedicato a un Buddha diverso. Una scala interna conduce all’ultimo piano, di solito non visitabile, dove è custodita una statua dorata del Buddha.  

La tempesta del 1904 danneggiò gran parte della pagoda, facendo crollare molti edifici che in parte furono ricostruititi grazie all’intervento dell’imperatore Thanh Thai, senza tuttavia ritornare alle dimensioni precedenti. 

Visita alla Pagoda di Thien Mu

La tartaruga di Pietra del Tempio di Thien Mu
La tartaruga di Pietra del Tempio di Thien Mu

Nel tempio oggi sono visibili una statua del Buddha Maitreya, affiancata da due bodhisattva, mentre un’altra statua di pregio è quella della grande tartaruga di marmo, animale sacro e simbolo di longevità. Accanto alla torre su entrambi i lati ci sono strutture che registrano la storia architettonica della torre, così come varie poesie composte da Thieu Tri. 

Durante l’estate del 1963, il Tempio di Thien Mụ, come molti nel Vietnam del Sud, divenne un focolaio di proteste nei confronti del presidente Ngo Dinh Diem e della sua politica favorevole al cattolicesimo ed avversa al buddismo. A ricordo delle proteste oggi Il Tempio ospita l’auto con cui il monaco buddista Thich Quang Duc si diede alle fiamme a Saigon per opporsi alla politica di repressione del buddismo.

Come arrivare alla Pagoda di Thien Mu

Dal piccolo porticciolo turistico sul Fiume dei Profumi, situato in centro città, si naviga con le Barche Drago lungo il Fiume dei Profumi per circa 30 minuti, raggiungendo la Pagoda dalla riva del fiume in uno splendido scenario.

In alternativa si può raggiungere la pagoda in taxi o mototaxi e per percorrere i circa 2 chilometri dal centro città ci vogliono più o meno 10 minuti.

Tempio di Thien Mu con la Pagoda a sette piani
Tempio di Thien Mu con la Pagoda a sette piani

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Se volete entrare nel mood potete leggere il libro Quando le montagne cantano* di Phan Que Mai Nguyen: tutti abbiamo sentito parlare della guerra inVietnam, ma forse mai dal punto di vista di una donna che la guerra l’ha subita. In alternativa potete leggere il libro di Gianluca Gotto Succede sempre qualcosa di meraviglioso*, un inno alla speranza ed alla voglia di vivere ambientato in Vietnam.

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Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

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Pubblicato: 18/06/2023
Visitare Hue cosa fare in in 1 giorno itinerario - copertina

Visitare Hue: cosa vedere in 1 giorno e itinerario

di Max Pubblicato: 14/06/2023
Indocina written by Max

Visitare Hue in 1 giorno (anche se meriterebbe di più)

Visitare Hue è un’esperienza indimenticabile. Scopriamo insieme cosa vedere!

La cittadina di Hue si trova all’incirca al centro del paese, a 700 chilometri da Hanoi e 1100 da Ho Chi Minh City – Saigon, vicino al mare e sulle rive del Fiume dei Profumi.

Il patrimonio artistico e culturale ne fanno una destinazione di tutto rispetto, forte del fatto che per quasi 400 anni, fino al 1945, Hue fu la capitale prima dei signori feudali Nguyen e poi, dal 1802, del Vietnam unificato.

Nonostante le discutibili architetture dell’era post-bellica, la città conserva un carattere aristocratico, a differenza di città più importanti come Saigon ed Hanoi, che hanno luoghi di grande interesse, ma hanno perso molto dell’atmosfera storica.

Anche rispetto ad Hoi An, qui si respira un profumo del passato meno ostentato e presentato con un tono più dimesso, ma sincero. 

Hue, oltre ad essere importante per il complesso dei monumenti storici, dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, è anche il luogo dove è nata la musica reale la Nha Nhac o musica della Corte Vietnamita, che dal novembre 2003, è stata classificata come patrimonio intangibile dell’umanità dall’UNESCO. 

Una città piena di storia e tradizioni.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Visitare Hue in 1 giorno (anche se meriterebbe di più)
  • Guide e libri per un viaggio in Vietnam
  • Periodo migliore per visitare Hue
  • Cosa vedere a Hue in 1 giorno: spunti per un tour “relax”
  • Nei dintorni di Hue
  • Mappa di Hue
  • Mezzi di trasporto a Hue
  • Dove alloggiare a Hue
  • Proposte di Viaggio
  • Fonti più rilevanti
  • Faq Hue
  • Per saperne di più sull’Indocina

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Se volete entrare nel mood potete leggere il libro Quando le montagne cantano* di Phan Que Mai Nguyen: tutti abbiamo sentito parlare della guerra inVietnam, ma forse mai dal punto di vista di una donna che la guerra l’ha subita. In alternativa potete leggere il libro di Gianluca Gotto Succede sempre qualcosa di meraviglioso*, un inno alla speranza ed alla voglia di vivere ambientato in Vietnam.

Particolare di un portale della Cittadella Imperiale di Hue
Particolare di un portale della Cittadella Imperiale di Hue

Periodo migliore per visitare Hue

Hue, come tutto il resto del Vietnam, ha un clima fortemente influenzato dai monsoni, con quattro stagioni distinte nel corso dell’anno.

Da metà gennaio ad aprile la temperatura media oscilla fra i 22 ed i 25° C e da febbraio le precipitazioni diminuiscono moltissimo. Questo è forse il periodo il più piacevole dell’anno per visitare Hue.

È anche il periodo in cui si celebra il capodanno lunare (che cade fra gennaio e febbraio) e, negli anni pari, anche del festival di Hue, che di solito si tiene in aprile, anche se pare che per il futuro avrà una durata più lunga.

Da maggio ad agosto il clima si scalda e le temperature si attestano fra i 30 ed i 38 gradi, con un grado di umidità molto elevato. In questa stagione non piove, ma il caldo può in qualche giornata essere fastidioso.

Da metà agosto a settembre le temperature si fanno più fresche e scendono a volte anche un po’ al di sotto dei 20° C. Questa è la stagione delle piogge, un periodo in cui le folle dell’alta stagione si sfoltiscono ed è possibile visitare Hue godendo delle bellezze del luogo in pieno relax, al costo di qualche acquazzone.

Verso la fine dell’anno, fra ottobre e dicembre le piogge cadono copiose e le inondazioni non sono rare, forse non il momento migliore per visitare Hue.

Cosa vedere a Hue in 1 giorno: spunti per un tour “relax”

Se avete un solo giorno per visitare Hue, tra le mete imperdibili ci sono senza dubbio la Cittadella Imperiale, il Tempio di Thien Mu e le tombe imperiali.

In un giorno, per non farne un lavoro, o peggio ancora, un incubo, non potrete visitare più di 3 o 4 monumenti, specialmente se includete il Mausoleo di Khai Dinh, che richiede un po’ di tempo per lo spostamento, oltre che per l’esplorazione del luogo.

Se poi non siete stanchi, potete includere anche un’altra visita, ad esempio alla Pagoda di Tu Hieu o a un mercato cittadino.

Un’esperienza da non perdere mattutina (o serale) è la gita con i battelli dalla testa di drago, un po’ “kitsch”, ma caratteristica.

Con più giorni a disposizione si possono visitare anche aree al di fuori della città.

Le Barche Drago del Fiume dei Profumi a Hue
Le Barche Drago del Fiume dei Profumi a Hue

Tempio di Thien Mu

Il Tempio di Thien Mu o Tempio della Dama Celeste, ma soprattutto la sua imponente pagoda a sette piani Phuoc Duyen sono il simbolo della cittadina di Hue.

Il tempio, costruito nel 1601, si trova sulla collina di Ha Khe, a circa 5 chilometri dalla Città Imperiale, affacciato sulla riva settentrionale del Fiume dei Profumi. Molti lo raggiungono con una gita sul fiume, condotta sui battelli con la prua a forma di drago. La barca, come ho già detto, non è molto originale, ma la gita è divertente e sul battello si possono anche comprare dei souvenir.

Tempio e Pagoda di Thien Mu a Hue - Vietnam
Tempio e Pagoda di Thien Mu a Hue – Vietnam

Nel tempio oggi sono visibili una statua del Buddha Maitreya, affiancata da due bodhisattva, mentre un’altra statua di pregio è quella della grande Tartaruga di Marmo, animale sacro e simbolo di longevità. Accanto alla torre su entrambi i lati ci sono strutture che registrano la storia architettonica della torre, così come varie poesie composte dall’imperatore Thieu Tri. 

Il parco del Tempio è veramente un gioiello ed ospita angoli eccezionali: val la pena rilassarsi un po’ mentre si ammirano le bellezze architettoniche.

Durante l’estate del 1963, il Tempio di Thien Mụ, come molti nel Vietnam del Sud, divenne un focolaio di proteste nei confronti del presidente Ngo Dinh Diem e della sua politica favorevole al cattolicesimo ed avversa al buddismo. A ricordo delle proteste oggi Il Tempio ospita l’auto con cui il monaco buddista Thich Quang Duc si diede alle fiamme a Saigon per opporsi alla politica di repressione del buddismo.

Thich Quang Duc
Thich Quang Duc
Leggi anche: Gli innamorati e la maledizione del Tempio di Thien Mu

La Città Imperiale di Hue

Una dei motivi principali per visitare Hue, è sicuramente la Città Imperiale, uno dei sette siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO del Vietnam, un monumento storico unico nel suo genere per storia, bellezza e grado di conservazione.

L'immagine di copertina mostra l'ingresso alla Città Imperiale di Hue

Nel giugno 1802, dopo più di un secolo di divisioni e dopo aver sconfitto la dinastia Tay Son, Nguyen Anh salì al trono come imperatore Gia Long, unificando il Vietnam dal delta del fiume Rosso al delta del Mekong e trasferendo la capitale da Thang Long (l’attuale Hanoi) a Hue.

Il padiglione di Hien Lam alla città imperiale di Hue
Il padiglione di Hien Lam alla Città Imperiale di Hue

Dentro la città ci si potrebbe passare più di una giornata volendo ammirare nel dettaglio le costruzioni e le simbologie delle decorazioni, ma anche volendo fare in fretta, non calcolate meno di due ore.

Città Imperiale di Hue - Portale del lato est
Città Imperiale di Hue – Portale del lato est

Fra i monumenti più significativi è la porta di Ngo Mon, l’enorme struttura che si vede all’ingresso, una bella presentazione per dare subito l’impressione della grandiosità della realizzazione.

All’interno troviamo il Thai Hoa, il Palazzo della Suprema Armonia, vicino all’ingresso principale, attualmente in fase di ristrutturazione, che si prevede non sarà completata prima del 2025. Un altro edificio da non perdere è il padiglione Hien Lam, uno degli edifici più importanti della città imperiale, che ha nove grandi nicchie che rappresentano gli imperatori della dinastia Nguyen.

L’ultima spettacolare costruzione, prima di abbandonare il complesso è il Bastione Est, un portale riccamente decorato con bassorilievi e colori vivaci.

Mausoleo dell’imperatore Gia Long

Gia Long fu il primo re Nguyen e una delle figure storiche più significative del Vietnam. Diffuse i valori confuciani, trasferì la capitale a Hue, iniziò la costruzione della Città Imperiale di Hue e inventò persino il nome Viet Nam.

Dopo la riunificazione del paese, per avere la benedizione dell’Imperatore Cinese, Gia Long inviò in Cina un ambasciatore. Il messaggero aveva il compito di comunicare all’Imperatore Cinese che il nuovo nome dei due territori riuniti, la regione di An Nam e la regione dei Viet Thuong, sarebbe stato Nam Viet. All’imperatore cinese però non piaceva che il nome Nam Viet richiamasse l’antico regno di Nam Viet Dong, si decise quindi di invertire l’ordine delle parole e di chiamare il nuovo regno Viet Nam. 

Il Mausoleo di Gia Long è il più lontano dal centro città e forse quello peggio conservato.

La costruzione fu completata nel 1820 ed è la più antica delle tombe di Hue, anche se è spesso ignorata dai turisti, soprattutto perché si trova a 16 km dalla città.

In realtà già arrivarci è un’avventura tra paesaggi rurali e vivaci monasteri buddisti, ovviamente per chi ha tempo.

La tomba è enorme, con varie strutture sparse in un’area lussureggiante

Mausoleo dell’imperatore Minh Mang

Figlio di Gia Long, l’imperatore Minh Mang consolidò le conquiste del padre, reprimendo le ribellioni e resistendo alla minaccia coloniale. 

Il Mausoleo di Minh Mang è una delle più belle tombe Nguyen. Cominciato mentre l’Imperatore era in vita, la costruzione fu terminata nel 1843, dal figlio, Thieu Tri, che espresse nella costruzione l’affetto e l’ammirazione per il padre, celebrandone la gloria e le imprese.

Il complesso di ben 40 monumenti, rinchiusi in un parco ed inframezzati da giardini rigogliosi, si presenta ai visitatori con la spettacolare Porta Dai Hong Mon, decorata con un impeccabile stile orientale. 

Mausoleo dell'imperatore Minh Mang a Hue
Mausoleo dell’imperatore Minh Mang a Hue

Come per le altre tombe ed i palazzi imperiali, tutti i passaggi attraverso i vari monumenti sono dotati di tre porte, delle quali quella centrale era riservata al Re. 

In questo ed altri complessi le porte centrali furono aperte una sola volta per permettere il passaggio della salma e sono ancora oggi chiuse. In fondo al complesso si giunge alla collina dove si ritiene sia sepolto l’imperatore, la cui tomba, segreta per sfuggire ai tombaroli, non fu mai trovata.

Un bel luogo di pace e armonia da visitare con calma

Mausoleo dell’imperatore Thieu Tri

Thieu Tri era il figlio maggiore dell’imperatore Minh Mạng e regnò dal 14 febbraio 1841 fino alla sua morte, avvenuta il 4 novembre 1847.

Se volete visitare Hue fuggendo dalle folle, forse il Mausoleo di Thieu Trị fa per voi. Delle tombe vicine al centro città, questa è probabilmente la meno visitata e, a parte il cancello anteriore accuratamente restaurato, gran parte della tomba di Thieu Tri risente dell’usura del tempo.

È l’unica tomba che non ha una cinta muraria, mentre per il resto la costruzione segue uno stile classico, immersa in un paesaggio suggestivo.

Non fosse altro che per godere di un po’ di pace, val la pena una visita.

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banner vietnam

Mausoleo dell’imperatore Tu Duc

L’imperatore Tu Duc è noto per la sua passione per l’arte e cercò di esprimere questa sua inclinazione anche nella realizzazione di quella che sarebbe stata la sua immagine per i posteri. 

Tu Duc aveva il desiderio di lasciare a sua testimonianza una tomba che fosse allo stesso tempo artistica ed in armonia con la natura e possiamo dire che sia riuscito in pieno, infatti il suo mausoleo è considerato il più armonioso e pittoresco.

L’imperatore supervisionò direttamente la realizzazione della tomba con frequenti visite, proprio mentre il proprio paese stava collassando a causa delle pressioni coloniali francesi. Come anche per Minh Mang, l’ubicazione esatta della vera tomba di Tu Duc è sconosciuta, per nascondere i suoi tesori ai tombaroli.

Mausoleo di Duc Duc

La storia imperiale di Duc Duc si concluse in soli 3 giorni, dopodiché fu deposto e condannato a morte in circostanze sospette.

La tomba dell’imperatore Duc Duc è forse una delle scelte di visita più particolari.

Il Mausoleo si trova entro i limiti cittadini ed è una buona opzione per risparmiare tempo e strada, al costo di visitare una tomba piccola ed umile, che rispecchia la breve storia del suo occupante. La moglie, il figlio e il nipote di Duc Duc sono tutti sepolti in questo luogo, notevole più per l’aspetto paesaggistico, che artistico.

Da visitare solo se avete tempo o da includere in un tour generale della città.

Mausoleo di Khai Dinh

Khai Dinh fu il re più eccentrico della dinastia Nguyen, un Re che, in quanto amante del lusso e della cultura occidentale, si schierò a favore del colonialismo francese. 

Egli fu uno degli ultimi reggenti della dinastia Nguyen, poco amato in Vietnam per il suo vergognoso appoggio ai colonialisti e le discutibili e impopolari riforme che ne conseguirono, ma nonostante tutto, la sua è una delle tombe più visitate dai turisti stranieri.

Hue - Tomba dell'Imperatore Khai Dinh
Hue – Tomba dell’Imperatore Khai Dinh

Il Mausoleo, nel quale Khai Dinh investì ingenti somme, rispecchia questa sua personalità. Fra le tombe imperiali questa è sicuramente la più imponente, composta da una serie di terrazze abbarbicate su una collina, quasi a voler rendere difficile l’accesso ed a simboleggiare la vicinanza al cielo. 

L’aspetto architettonico ed artistico è controverso, come il personaggio, il Mausoleo incontra pareri discordanti, soprattutto per la sua miscela di stili orientali e occidentali. 

Nella costruzione si notano influenze architettoniche cinesi, vietnamite ed anche khmer, oltre ovviamente a quelle francesi. Gli interni, infine, sono riccamente decorati con profusione di arredi e dipinti murali. 

Uno spettacolo ed a mio avviso il Mausoleo più bello di Hue.

Hue - Statue alla Tomba dell'Imperatore Khai Dinh
Hue – Statue alla Tomba dell’Imperatore Khai Dinh

Thuy Xuan: il villaggio dell’incenso

Una degli aspetti più interessanti del viaggio in Vietnam è sicuramente l’incontro con la cultura locale. La cultura qui, oltre che alla pesca ed all’agricoltura, è legata ai villaggi artigianali e fra questi, uno dei più pittoreschi e fotogenici è il villaggio dell’incenso Thuy Xuan, che sicuramente avrete già avuto modo di vedere in quelche post sui social.

Una meta interessante per foto uniche e colorate.

Tempio di Dieu De e Pagoda

Il Tempio o Pagoda di Dieu De si trova sulla sponda del fiume, poco distante dalla Città Imperiale ed è uno dei Templi buddisti più antichi ed importanti in città. 

Questo tempio ha da sempre rappresentato una testimonianza storica, tanto che l’imperatore Thieu Tri la fece inserire nella lista delle Pagode sotto la tutela diretta della casa imperiale.

Oltre alla visita alla sala di preghiera, non perdetevi una passeggiata nei giardini per godere della pace e della misticità del luogo.

Van Mieu

Dove abbiamo già sentito questo termine? È il Tempio della Letteratura, che fa il paio con quello di Hanoi. Il Tempio fu infatti costruito dopo il trasferimento della capitale e si trova a poca distanza dal Tempio di Thien Mu, anche se non si può dire che abbia goduto della stessa fortuna. 

La costruzione fu infatti duramente danneggiata durante la guerra d’Indocina e dei suoi 50 edifici rimane ben poco, ma quel poco val bene una visita, se non altro per celebrarne la maestosità e gli antichi fasti.

Museo di Ho Chi Minh

Poteva mancare un Museo di Ho Chi Minh? Il Padre della Nazione è sempre nel cuore dei vietnamiti, pertanto, almeno un museo pareva d’obbligo anche a Hue.

Solo se non avete visitato l’omonimo museo ad Hanoi.

Pagoda Tu Hieu o Pagoda delle Pietà Filiale

Una gita sicuramente un po’ fuori dai luoghi comuni è la visita alla Pagoda di Tu Hieu.

Fu l’Imperatore Tu Duc a dare il nome alla pagoda, dopo aver appreso la storia del fondatore della Pagoda, il Venerabile Nhat Dinh, che, incurante delle maldicenze della gente, contravvenne ai precetti monacali cucinando carne e pesce che erano stati prescritti alla madre malata dal medico del villaggio.

Il nome Tu Hieu significa infatti, Pietà filiale, una delle virtù più importanti del buddismo.

Altra figura importante del buddismo che è legata a questo Tempio è Thich Nhat Hanh, noto maestro zen vietnamita, poeta e pacifista, che qui fu ordinato monaco nel 1942 e tornò nel 2016, dopo anni e anni di insegnamento in giro per il mondo.

Thich Nhat Hanh è un autore conosciuto per i tantissimi libri sul buddismo e nel 1967 fu addirittura proposto per il Premio Nobel per la pace nientedimeno che da Martin Luther King.

Il Maestro fu anche a capo della delegazione buddhista vietnamita durante gli accordi di pace di Parigi. La vista è un omaggio al grande personaggio del quale potete leggere per esempio Camminare in Consapevolezza o altri libri di grande ispirazione.

I vietnamiti si recano a questo Tempio per ricordare a se stessi quella che nella cultura vietnamita è la responsabilità più importante della propria vita: amare e prendersi cura dei genitori e della famiglia.

Nel caso in cui vogliate sentire i canti dei monaci, passate di qui alle 10 di mattina o alle 4 del pomeriggio.

Nei dintorni di Hue

Zona demilitarizzata e Tunnel di Vinh Moc

Se siete stati ai Tunnel di Cu Chi o se non ci potrete andare, forse non vorrete perdervi questo altro pezzo di storia della Guerra del Vietnam. La Zona demilitarizzata è, infatti, l’area che fungeva da zona franca tra il Vietnam del Nord ed il Vietnam del Sud. Si tratta di alcune vestigia e di un piccolo museo con i resti del conflitto.

Da queste parti si trova anche la zona nella quale dal 21 gennaio 1968 al 9 luglio dello stesso anno venne combattuta la sanguinosa battaglia di Khe Sanh, per la conquista da una parte e la liberazione dall’altra, di una base militare statunitense.

Sempre legata alla guerra è l’area dei Tunnel di Vinh Moc, dove, similmente a Cu Chi, un intero villaggio venne trasferito a 30 metri di profondità, con gallerie però più ampie e ariose.

Mappa di Hue

Mezzi di trasporto a Hue

Molti dei sit storici e culturali di Hue sono distanti del centro della città, pertanto è necessario in alcuni casi affidarsi ad un Taxi. Per chi è da solo c’è l’opportunità di sfruttare i mototaxi, più spartani, ma anche più economici. Potete anche scaricare l’app GRAB e prenotare con quella, di solito si paga in contanti al conducente.

Dove alloggiare a Hue

Quella di alloggiare in centro è sempre una buona idea, in questo caso vicino al fiume è anche meglio, sia nel caso ci si muova con mezzi pubblici, che con mezzi privati. In centro ci si trova vicino ai negozi, ai ristoranti ed ai locali per fare un aperitivo o un giro dopo cena.

Per la mia esperienza vi consiglio il Thanh Lich Royal Boutique Hotel, con accesso a una delle strade pedonali, bello, ma scegliete una stanza ai piani alti.

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Proposte di Viaggio

Questa città può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito:

  • Vietnam Classico*, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature*, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Tour di gruppo del Vietnam*, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.

Fonti più rilevanti

Hue: https://en.wikipedia.org/wiki/Imperial_City_of_Hu%E1%BA%BF#Layout

Thien Mu: https://en.wikipedia.org/wiki/Pagoda_of_the_Celestial_Lady

THICH NHAT HANH https://plumvillage.org/about/thich-nhat-hanh/thich-nhat-hanhs-health/thich-nhat-hanh-returns-to-vietnam/

Dinastia Nguyen: https://it.wikipedia.org/wiki/Dinastia_Nguy%E1%BB%85n#Fondazione_della_dinastia

Faq Hue

In che anno Hue è diventata la capitale del Vietnam?

Hue è diventata la capitale del Vietnam unificato nel 1802.

Quanto dista Hue da Hanoi?

Fra Hue ed Hanoi ci sono circa 700 chilometri e con il treno occorrono circa 14-15 ore.

Quanto dista Hue da Saigon – Ho Chi Minh City?

Fra Hue ed Hanoi ci sono circa 1.050 chilometri e con il treno occorrono circa 19-20 ore.

Qual è l’aeroporto più vicino a Hue?

L’aeroporto più vicino a Hue è Phu Bai International Airport, ma le compagnie che vi operano sono limitate. Un altro aeroporto che serve Hue è l’aeroporto di Da Nang, con più vettori disponibili, ma più distante.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 14/06/2023
vietato innamorrsi alla Pagoda di Thien Mu a Hue

Gli innamorati e la maledizione del Tempio di Thien Mu

di Max Pubblicato: 08/06/2023
Indocina written by Max

La maledizione del Tempio di Thien Mu, una storia d’amore del medioevo

Uno dei luoghi del Vietnam che ricorderai con più piacere sarà sicuramente la cittadina di Hue, nel Vietnam Centrale.

La Cittadella Imperiale, il tranquillo Fiume dei Profumi ed il giro sulla Barca-Drago sono ricordi che si imprimono in maniera indelebile e che contribuiranno a farti rivivere il viaggio una, dieci, cento volte.

E la leggenda della Maledizione del Tempio di Thien Mu contribuirà a mantenere vivo questo ricordo.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • La maledizione del Tempio di Thien Mu, una storia d’amore del medioevo
  • Il Tempio o Pagoda di Thien Mu
  • Un amore impossibile al Tempio di Thien Mu
  • Follia d’amore di due ragazzi
  • La maledizione del Tempio di Thien Mu sugli innamorati
  • Cosa dicono i locali
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Proposte di Viaggio

Questa città può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito:

  • Vietnam Classico*, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature*, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Tour di gruppo del Vietnam*, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.
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Il Tempio o Pagoda di Thien Mu

Thien Mu è uno dei Templi più antichi di Hue e del Vietnam centrale, risalente al 1601. Intorno a questo complesso religioso, nel corso degli anni, sono nate storie che hanno contribuito a farne un mito per la popolazione locale e anche per i turisti di passaggio.

Oltre alla leggenda della Signora Celeste legata alla sua fondazione da parte di Nguyen Hoang, della quale parlo nell’articolo su cosa fare a Hue, una leggenda più strana e misteriosa viene raccontata ancora oggi e in parte condiziona la visita delle coppie più superstiziose.

La leggenda della maledizione del Tempio di Thien Mu: l'ingresso e la Pagoda a sette piani
La leggenda del Tempio di Thien Mu: l’ingresso e la Pagoda a sette piani

Un amore impossibile al Tempio di Thien Mu

Nella notte dei Tempi, quando i Signori di Nguyen ancora regnavano sulla città di Hue e sull’intero Annam (Vietnam Centrale), i matrimoni combinati dalle famiglie erano all’ordine del giorno. 

A volerla proprio raccontare tutta, in alcune regioni la pratica sembra sia ancora in uso, anche se in gran parte superata dalla cultura moderna.

Ritornando alla nostra leggenda, a quel tempo erano i genitori a decidere chi si dovesse sposare e quando, a prescindere dagli affetti e dalla volontà dei figli, ma non sempre i ragazzi erano d’accordo.

Accadde così che una ragazza di buona famiglia, frequentando le strade del paese, si innamorò di un coetaneo, che aveva però la colpa di essere un diseredato e di avere alle spalle una famiglia che non possedeva nulla. 

Un matrimonio di questo genere non avrebbe portato vantaggi alla famiglia della sposa, poiché i genitori del ragazzo non avevano nulla da portare in dote. Pertanto, nonostante le insistenze ed i pianti, i genitori della ragazza si opposero fermamente.

Leggi anche Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e cosa significano
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Follia d’amore di due ragazzi

Gli innamorati, però, non volevano desistere e un giorno si recarono al Tempio di Thien Mu, si giurarono eterno amore e si scambiarono una promessa di matrimonio, prostrandosi davanti alle statue del Buddha.

I genitori della giovane, quando lo vennero a sapere, andarono su tutte le furie e si recarono dai genitori del promesso sposo, minacciandoli che se non se ne fossero andati via dalla città portando con loro il ragazzo, avrebbero passato dei guai. 

I giovani innamorati, quando lo scoprirono, ne furono sconvolti e perciò, sostenuti dalla forza del loro amore, pianificarono un gesto estremo. Si recarono nuovamente al Tempio di Thien Mu e decisero che se non avessero potuto vivere insieme, almeno avrebbero potuto morire insieme: davanti alla stazione dei battelli del drago, che sta di fronte alla Pagoda di Thien Mu si gettarono nelle acque del Fiume dei Profumi. 

Ma la buona sorte non li voleva proprio assistere, infatti, il ragazzo morì, mentre la ragazza fu portata in salvo da una barca di pescatori e in seguito, fu costretta dalla famiglia a sposare un ricco funzionario locale. Suo malgrado, con l’andare degli anni, si rifece una vita, dimenticando il vecchio amore.

Leggi anche I simboli Buddisti, esempi e significati

La maledizione del Tempio di Thien Mu sugli innamorati

L’anima del promesso sposo, sentendosi tradita, per molto tempo vagò per le acque del fiume aspettando l’amata, ma questa non si presentò mai.

Fu così che un giorno, stanca di aspettare e al colmo dell’ira, l’anima del ragazzo lanciò una maledizione: tutte le coppie di innamorati, ma non ancora sposati, che si fossero recate insieme al Tempio di Thien Mu, prima o poi si sarebbero lasciate.

Le Barche Drago del Fiume dei Profumi a Hue
Le Barche Drago del Fiume dei Profumi a Hue

Cosa dicono i locali

Ancora oggi, le persone più superstiziose (ed in Vietnam la superstizione non è una rarità) non osano sfidare questa leggenda, soprattutto i genitori più anziani ed i nonni si raccomandano di non portare la persona amata al Tempio e, se ci si vuole andare, di andarci da soli

Alcuni invece sostengono che questa leggenda sia stata creata dai monaci perché le coppiette erano solite appartarsi all’interno del bellissimo parco del Tempio per scambiarsi effusioni amorose. In fin dei conti si tratta di suolo Sacro, come se si andasse a pomiciare in chiesa!!

Voi cosa ne pensate della maledizione del Tempio di Thien Mu, sfidereste la sorte?

Io non so..

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Se volete entrare nel mood potete leggere il libro Quando le montagne cantano* di Phan Que Mai Nguyen: tutti abbiamo sentito parlare della guerra inVietnam, ma forse mai dal punto di vista di una donna che la guerra l’ha subita. In alternativa potete leggere il libro di Gianluca Gotto Succede sempre qualcosa di meraviglioso*, un inno alla speranza ed alla voglia di vivere ambientato in Vietnam.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 08/06/2023
Visitare Hanoi in 1 giorno - Gita in Risciò

Hanoi: cosa vedere in 1 o 2 giorni e itinerario

di Max Pubblicato: 04/06/2023
Indocina written by Max

Itinerario per visitare Hanoi in 1 giorno o 2 giorni 

Volete visitare Hanoi in 1 giorno? Partiamo!

Hanoi, come molte capitali del sudest asiatico, è una città affascinante che si lascia scoprire timidamente. Per questo consiglio, se possibile di dedicare il giusto tempo per prendere confidenza con i luoghi, le abitudini e le stranezze dei suoi abitanti. 

Prendetevi il tempo necessario per scoprire le unicità di questo angolo di mondo. 

Spesso offuscata dalla fama di Saigon, che a volte qualcuno crede sia la capitale, Hanoi conserva numerosi siti di importanza storica, artistica e culturale, disseminati soprattutto nei quartieri storici, mentre nei quartieri più moderni è curioso confrontarsi con lo stile di vita singolare della capitale. 

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Itinerario per visitare Hanoi in 1 giorno o 2 giorni 
  • Introduzione alla visita
  • Guide e libri per un viaggio in Vietnam
  • Periodo migliore per visitare Hanoi
  • Esplorare Hanoi in 1 giorno: tour “relax”
  • Esplorare Hanoi in 1 giorno: estensione “explorer”
  • Mappa di Hanoi
  • Hanoi: mezzi di trasporto
  • Dove alloggiare a Hanoi
  • Proposte di Viaggio
  • Servizi prenotabili online
  • Faq Hanoi
  • Fonti più rilevanti
  • Per saperne di più sull’Indocina

Introduzione alla visita

Spesso Hanoi, per il turista disattento, non è altro che una base o un rapido intermezzo fra una gita alla baia di Ha Long, un’escursione a Sa Pa o un itinerario alla scoperta delle minoranze etniche delle vicine montagne. A volte invece è la visita da sacrificare per chi ha poco tempo, ma dedicare ad Hanoi due giorni sarebbe la scelta ottimale, non fosse altro che per vederla con un po’ di calma.

Ciò detto, visto che il tempo è tiranno e non c’è sempre modo di fare tutto ciò che si vorrebbe, vediamo cosa si può visitare con un itinerario di uno o due giorni, cercando di godersi il meglio di questa splendida città.

Questa città può essere visitata con uno dei nostri tour individuali Vietnam Classico o Vietnam Signature, o con uno dei nostri tour di gruppo del Vietnam.

Monaci in visita al Tempio della Letteratura ad Hanoi
Monaci in visita al Tempio della Letteratura ad Hanoi

Guide e libri per un viaggio in Vietnam

Prima di partire comprate la Guida Vietnam* Lonely Planet, nuovamente disponibile nella nuova versione. Anche la guida del Vietnam del National Geographic* è ottima per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

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Periodo migliore per visitare Hanoi

Hanoi ha un clima tropicale con solo due stagioni: quella secca, con temperature fresche ma accettabili e che corrisponde al nostro inverno e quella delle piogge, che corrisponde alla nostra estate. I periodi per visitare la città senza troppa pioggia sono quindi i mesi di aprile ed inizio maggio, ma soprattutto da novembre a febbraio. 

Ad aprile e maggio il caldo può essere un impedimento, mentre in autunno ed inverno il clima è piuttosto fresco, con temperature che arrivano fino a 15° C.

Temperature medie (min – max in °C) 

Gennaio e febbraio: 14-20, marzo: 18-23, aprile: 21-27, maggio: 24-32, giugno, luglio, agosto e settembre: 25-33, ottobre: 22-29, novembre: 19-25, dicembre: 15-22.

Precipitazioni

La stagione secca corrisponde ai mesi più freddi, da fine ottobre alla prima settimana di marzo. Le precipitazioni non cessano del tutto, ma si tratta sempre di lievi e sporadiche pioggerelline.

Da fine maggio a metà ottobre invece le precipitazioni sono spesso abbondanti, soprattutto a luglio e ad agosto. Da fine agosto fino a ottobre è inoltre possibile incappare in un tifone… un’esperienza anche questa.

Esplorare Hanoi in 1 giorno: tour “relax”

L’itinerario è pensato per una breve visita e comprende alcuni dei punti più interessanti della città. Ovviamente è possibile includere o escludere a piacimento alcune destinazioni. 

Non è necessario partire dal punto che ho indicato per primo, perché l’itinerario è circolare. Ho pensato di partire dal Mausoleo di Ho Chi Minh per godersi il tramonto sul lago della Spada Restituita e passare la serata nel quartiere vecchio, ma qualsiasi altra scelta può essere valida.

Un’altra valida alternativa potrebbe essere di partire dal Tempio della Montagna di Giada per godersi il lago al mattino presto, con meno folla.

Itinerario

Mausoleo di Ho Chi Minh, Pagoda a Una sola colonna, Cittadella Imperiale, Tempio delle Letteratura e Accademia Imperiale, Museo delle Donne Vietnamite, Lago di Hoan Kiem, Tempio della Montagna di Giada, Torre della Tartaruga e Quartiere Vecchio.

L’itinerario percorre i luoghi più interessanti dal punto di vista artistico e storico-culturale di Hanoi e copre una distanza di meno di 7 chilometri, percorribili, se non ci si volesse mai fermare, in un’ora e mezza circa.

Ovviamente, vista la concentrazione dei luoghi di interesse, per godersi la passeggiata occorre almeno un giorno intero, pertanto, sarebbe meglio soggiornare ad Hanoi la notte precedente e quella successiva alla visita.

Quasi tutti i musei e attrazioni aprono alle 7, quindi se siete mattinieri, potete guadagnare del tempo e fare le cose con più calma e poi godervi la serata, magari con uno spettacolo di marionette sull’acqua

Marionette sull'acqua a Hanoi - Visitare Hanoi in un giorno
Marionette sull’acqua a Hanoi

Mausoleo di Ho Chi Minh (abitazione, museo e palazzo presidenziale)

Uno dei luoghi simbolo di Hanoi è sicuramente il Mausoleo di Ho Chi Minh, il Padre della Nazione ed oggetto di venerazione da parte della quasi totalità dei vietnamiti. Interessante l’architettura che strizza l’occhio agli amici russi, imponente per celebrare la grandezza dell’opera del Patriarca. 

Mausoleo di Ho Chi Minh
Mausoleo di Ho Chi Minh

Vicino al mausoleo si trovano anche il Museo di Ho Chi Minh, dove sono raccolte per lo più fotografie ed alcune automobili presidenziali. Sempre all’interno del complesso ci sono la Casa di Ho Chi Minh, in stile orientale e dall’aspetto molto essenziale, suggestiva e ben conservata ed il Palazzo Presidenziale che è possibile ammirare dall’esterno, poiché viene aperto solo in occasioni speciali. 

Questo complesso è l’anima della città e della nazione ed è un luogo che non è possibile non vedere.

  • Indirizzo: 8 Hung Vuong, Dien Bien, Ba Dinh, Ha Noi 100000, Vietnam
  • Aperto martedì, mercoledì, giovedì dalle 8 alle 11, sabato e domenica dalle 8 alle 11:30, lunedì e venerdì chiuso
  • Sito internet: https://www.bqllang.gov.vn/ (non c’è un sito in inglese)

Pagoda ad una sola colonna – Chua Mot Cot

Sempre nella zona centrale di Ba Dinh, a pochi passi dai precedenti monumenti e a destra del Mausoleo di Ho Chi Minh si trova la Pagoda a una sola colonna o Chua Mot Cot, Tempio buddista caro ai cittadini per le vicende storiche ed i racconti ai quali è legato. Il Tempio fu distrutto dai francesi quando fuggirono in seguito alla dichiarazione d’indipendenza del Vietnam e diventò uno dei simboli della ricostruzione.

La Pagoda ad Una Sola Colonna fu eretta nel 1049 per incarico dell’imperatore Ly Thai Tong, (1028-1054), in onore del Bodhisattva della Compassione, Quan Am, una figura femminile che in Vietnam è venerata come una Dea. La costruzione vuole rappresentare simbolicamente un fiore di loto, simbolo di purezza 

Pagoda ad una sola colonna ad Hanoi Chua Mot Cot
Pagoda ad una sola colonna ad Hanoi – Chua Mot Cot

La leggenda di Ly Thai Tong

Ly Thai Tong era un Imperatore che da tempo stava aspettando la nascita di un primogenito maschio.

Una notte in sogno incontrò Quan Am, la quale gli consegnò un bambino seduto su un fiore di loto. Quando si svegliò, il re raccontò la sua storia al monaco Thien Tue, che gli consigliò di costruire una Pagoda su un unico pilastro di pietra nel mezzo di uno stagno quadrato di fiori di loto, simile a quello che aveva visto nel sogno.

Non molto tempo dopo, la regina diede alla luce un figlio. 

La Pagoda è chiamata anche Dien Huu Tu (che significa lunga benedizione) per il fatto che, prima che fosse terminata, i monaci avevano sempre pregato per la longevità del monarca girando intorno alla Pagoda. Il 10 settembre 1954, le truppe francesi distrussero la pagoda prima di ritirarsi dal Vietnam, alla fine della prima guerra in Indocina. Dopo la riconquista della capitale (10/10/1954), il Ministero della Cultura ne cominciò subito il restauro.

All’interno del tempio c’è una statua di Quan Am con molte braccia, mentre sul tetto due draghi guardano la luna. Nel giardino del Tempio si trova un albero della Bodhi Indiano, donato dal presidente Rajendra Prasad in occasione della visita del presidente Ho Chi Minh in India nel 1958.

Ogni anno qui, in occasione del Vesak, il compleanno del Buddha, vengono organizzati grandi festeggiamenti.

  • Indirizzo: pho P. Chua Mot Cot, Doi Can, Ba Dinh, Ha Noi 100000, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 7 alle 18

Cittadella Imperiale

La Cittadella Imperiale di Thang Long è piccolo complesso dell’epoca imperiale costruita sui resti di una fortezza cinese risalente al VII secolo. Fu recuperata per la prima volta nell’XI secolo dai vietnamiti della dinastia Ly e, fra alterne fortune, rimase la sede della corte reale vietnamita fino a quando la capitale fu trasferita a Hué nel 1810.

Nel 2010 l’UNESCO ha inserito la Cittadella imperiale di Thang Long nella lista dei patrimoni mondiali in quanto testimonianza di una cultura del Sud-est asiatico unica nel suo genere, influenzata dall’antica Cina a nord e dall’antico regno di Champa a sud.

La maggior parte degli edifici che si possono visitare oggi, tuttavia, hanno una storia più recente. Infatti, dopo l’abbandono, il Palazzo Reale cadde in rovina fino all’arrivo dei francesi nel 1896. Molte parti furono quindi demolite dai colonizzatori per dare spazio a nuovi edifici, lasciando invece intatta la Torre della Bandiera di Hanoi, la porta Doan Mon, ingresso meridionale del Palazzo Reale e il Palazzo della Principessa.

Nel 1965, durante il conflitto con gli Stati Uniti, sotto la Cittadella fu costruita una rete di bunker dei quali il più importante è conosciuto come Bunker D67, che divenne un famoso centro di comando. Abbandonato nel 1975 oggi è possibile nuovamente visitarlo, dopo la riapertura al pubblico nel 2017.

  • Indirizzo: 19C Hoang Dieu, Dien Bien, Ba Dinh, Ha Noi 100000, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17
  • Sito internet: https://www.hoangthanhthanglong.com/

Tempio della Letteratura

Il complesso comprende due monumenti diversi: Van Mieu, il Tempio della Letteratura e Quoc Tu Giam, l’Accademia Imperiale, mete imperdibili, che esprimono il forte legame del Vietnam con la visione del mondo confuciana. 

La disposizione del tempio ricalca quello costruito nel luogo di nascita di Confucio, con lunghi viali e cinque cortili interni, che rappresentano i cinque elementi derivati dalla tradizione cinese: metallo, legno, acqua, fuoco e terra.

Mappa del Tempio della Letteratura ad Hanoi - Van Mieu - Quoc Tu giam map
Mappa del Tempio della Letteratura ad Hanoi – Van Mieu – Quoc Tu giam map

Il cancello principale si apre su tre percorsi, dei quali il centrale era riservato al monarca, quello di sinistra per i mandarini amministrativi e quello di destra per i militari. 

I primi due cortili sono zone tranquille con alberi secolari e prati curati, dove gli studiosi si rilassavano lontano dal trambusto del mondo esterno.

Il terzo cortile è il Cortile della Conoscenza. Dal 1484, su ordine dell’imperatore Ly Thanh Tong, in questo cortile, furono erette stele per registrare i nomi, i luoghi di nascita ed i successi degli studenti che si erano diplomati durante l’anno. Delle originarie 116 stele, solo 82 rimangono in piedi, quasi tutte posizionate su piedistalli a forma di tartaruga, ritenuto un animale sacro.

Durante il periodo 1945-1954, i francesi demolirono, infatti, parti del tempio per fare spazio ai malati e ai feriti poiché gli ospedali erano pieni a causa della guerra. 

Questo cortile, con la Porta delle Pleiadi e la grande vasca Thien Quang, Pozzo della Chiarezza Celeste, figura oggi sulle banconote da 100.000 dong (vedi foto).

Porta delle Pleiadi al Tempio della Letteratura - Cortile della Conoscenza
La Porta delle Pleiadi al Tempio della Letteratura e il Cortile della Conoscenza

Per accedere al quarto cortile si passa attraverso la Porta del Successo. Solo chi aveva terminato con successo gli studi poteva farlo, gli altri dovevano passare attraverso le porte laterali. Il cortile è protetto da uno Nghe, un animale immaginario metà cane e metà leone, che valuta la buona volontà di chi entra lasciando passare solo le anime buone a pregare nel Tempio.

Qui si arriva alla sala di preghiera, dove la gente si reca con doni, veri o simbolici, come cibo, soldi, bevande, anche alcoliche, da donare ai santi e agli antenati. Alla fine della preghiera i doni verranno consumati per buona sorte o donati ai poveri.

Avanzando ulteriormente si arriva al Santuario vero e proprio con le cinque statue principali. Confucio sta al centro in posizione di pace, attorniato dai quattro discepoli che lo hanno aiutato a diffondere la dottrina.

Il sito storico ospita anche l’Accademia Imperiale Quoc Tu Giam, la prima università nazionale del Vietnam. La scuola fu fondata nel 1076 all’interno del tempio durante il regno di Ly Nhan Tong per le classi elitarie del regno (i cd. Mandarini). L’università rimase aperta dal 1076 al 1779, poi, nel 1802, i monarchi della dinastia Nguyen fondarono una nuova accademia imperiale a Hue, dove avevano da poco trasferito la capitale.

In origine l’ammissione all’università era riservata esclusivamente ai rampolli delle famiglie nobili, ma dopo il 1442 l’accesso agli studi fu concesso anche ai soggetti più meritevoli delle classi meno abbienti.

All’interno del Tempio ancora oggi alcuni artisti calligrafi dipingono gli ideogrammi di buon auspicio per gli studenti, le famiglie e, ovviamente i turisti. 

  • Indirizzo: 58 P. Quoc Tu Giam, Van Mieu, Dong Da, Ha Noi 100000, Vietnam 
  • Apertura: tutti i giorni dalle 8 alle 17
  • Sito internet https://vanmieu.gov.vn/
Calligrafo al Tempio della Letteratura di Hanoi
Calligrafo al Tempio della Letteratura di Hanoi

Museo delle donne Vietnamite

Come già a Saigon, anche qui troviamo il Museo delle Donne Vietnamite. In questo museo vengono celebrate eroine e donne comuni che con il loro lavoro, coraggio ed abnegazione hanno contribuito a rendere un servizio di valore inestimabile al Vietnam.

Il museo espone oggetti di vita quotidiana, beni culturali, oggetti artistici e devozionali legati agli usi ed alle credenze delle diverse comunità che popolano il paese. Ovviamente non mancano le celebrazioni di alcune importanti donne combattenti nelle due Guerre di Indocina. 

  • Indirizzo: 36 P. Ly Thuong Kiet, Hang Bai, Hoan Kiem, Ha Noi, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17
  • sito internet: https://baotangphunu.org.vn/en/home/

Lago di Hoan Kiem o della Spada Restituita

Il Lago di Hoan Kiem o Lago della Spada Restituita, è un tranquillo ed affollato specchio d’acqua punteggiato da piccoli edifici storici. Il lago si trova al centro della città e divide il quartiere antico dal quartiere francese. 

Un tempo era chiamato il lago dell’Acqua Verde, mentre il nuovo nome gli venne dato dopo il 1428. In quel tempo il Vietnam era stato invaso e conquistato dagli imperatori cinesi e un generale, di nome Le Loi, aveva cercato di portare a termine una rivolta, ma era stato sconfitto. 

Un giorno un pescatore di umili origini, di nome Le Thanh, pescò nel lago una grande spada di ferro e capì subito che la spada rappresentava un segno del destino. Donò allora la spada al generale Le Loi che divenne così invincibile, liberò il Vietnam dall’invasore e divenne il nuovo re.

Un giorno, mentre camminava sulle rive del lago, al Generale, ora Re, apparve la Tartaruga d’Oro Kim Quy, messaggera del Maestro, Lac Long Quan, il mitico antenato del popolo vietnamita, Imperatore delle Acque. La Tartaruga lo pregò di restituire la spada magica, visto che il paese ora era in pace e lui non ne aveva più bisogno.

Il Re restituì la spada ed il lago prese il nome da quell’evento. 

In altre versioni è la Tartaruga d’Oro a consegnare la spada a Le Loi, ma il resto della leggenda non è differente.

Per moltissimi anni il lago è stato effettivamente popolato da una specie particolare di tartarughe giganti, considerate un portafortuna da tutti gli abitanti di Hanoi.

Di questa specie sopravvivono solo quattro esemplari, di cui due in Cina e due ad Hanoi, uno nel lago Dong Mo e l’altro nel lago Xuan Khanh. L’ultimo esemplare della specie Rafetus swinhoei che ha vissuto nel lago Hoan Kiem è morto nel 2016 (fonte VNExpress) ed il corpo, insieme ad un altro esemplare morto nel 1967, è stato imbalsamato ed è conservato in una struttura del Tempio della Montagna di Giada.

Alcuni vietnamiti raccontano che nel lago ci sia ancora una tartaruga e che vederla sia di buon auspicio.

  • Indirizzo: Hang Trong, Hoan Kiem, Hanoi, Vietnam 
Lago Hoan Kiem o della Spada Restituita ad Hanoi
Lago Hoan Kiem o della Spada Restituita ad Hanoi

Tempio della Montagna di Giada

Sul lato nord del lago si trova l’isola di Giada, così chiamata perché sempre ricoperta da piante rigogliose. Sull’isola troviamo il Tempio della Montagna di Giada – Ngoc Son, realizzato in onore del Generale Tran Hung Dao e delle sue truppe che difesero il paese dalle invasioni delle orde mongole del Kubilai Khan nel XIII secolo.

Il tempio fu costruito inizialmente per essere un Tempio Taoista, ma nel corso dei secoli le varie ristrutturazioni ne hanno in parte modificato la struttura ed i contenuti portandolo a diventare un Tempio animista, senza peraltro abbandonare completamente la destinazione originale.

La struttura è realizzata in tipico stile cinese ed al suo interno, in tre stanze, sono collocati altari e piccoli santuari dei quali l’ultimo dedicato al Generale, oltre ad una collezione di ceramiche ed altri oggetti antichi.

In una delle sale adiacenti, in alcune teche di vetro, si trovano gli esemplari delle tartarughe del lago, imbalsamate e venerate come si fa con gli antenati.

Per accedere al tempio si attraversa il celebre e sempre affollatissimo ponte dipinto di rosso, il Ponte del Sole Nascente – Cau The Huc, che di sera si illumina a festa e rallegra il paesaggio cittadino.

  • Indirizzo: P. Dinh Tien Hoang, Hang Trong, Hoan Kiem, Ha Noi 100000, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18
Tempio della Montagna di Giada
Tempio della Montagna di Giada – Interno

Torre della Tartaruga

La Torre della Tartaruga si trova al centro del lago Hoan Kiem. Il luogo era storicamente utilizzato dai pescatori, ma già nel XV secolo fu costruita una prima torre per agevolare le battute di pesca del Re. 

Col succedersi delle varie dinastie, la torre subì demolizioni e restauri, sostituita anche da un tempio che poi nel XVIII secolo scomparve.

Durante l’occupazione francese, 1886 un musicista che lavorava in segreto per gli invasori francesi, fece costruire la torre in memoria di Le Loi e in ossequio alla leggenda della Tartaruga, ma progettando in segreto di farne un mausoleo per il padre defunto. Il piano fu scoperto e la salma del padre rimossa, ma la torre rimase.

Nel 1890, i francesi posizionarono in cima alla torre una miniatura della Statua della Libertà, che fu rimossa poi nel 1945 dal governo del Vietnam libero.

  • Indirizzo: Hang Trong, Hoan Kiem, Hanoi, Vietnam
Leggi anche : Viaggio in Vietnam: cosa fare prima di partire e cosa mettere in valigia

Quartiere Vecchio

Il Quartiere Vecchio si trova a nord del Lago Hoan Kiem ed è indicativamente racchiuso fra le vie Hang Bo e Cau Go lungo l’asse nord-sud e le vie Hang Be e Thuoc Bac lungo l’asse est-ovest. Un quartiere tradizionale dove lo stile di vita si mantiene colorato ed originale, compatibilmente con quella che è l’inarrestabile strada della modernizzazione.

Oltre a visitare le case ed i negozi storici, quello che si può fare per prendersela un po’ comoda e fare una cosa godibilmente (il termine esiste!) turistica: un giro in risciò per osservare in tranquillità, la vita quotidiana, fermarsi ad un bar per gustare il caffè vietnamita con l’uovo e scattare qualche fotografia indisturbati.

  • Indirizzo di riferimento: 99 P. Hang Gai, Hang Gai, Hoan Kiem, Ha Noi 10000, Vietnam
  • Aperto sempre

Esplorare Hanoi in 1 giorno: estensione “explorer”

In aggiunta al percorso precedente, per chi ha tempo e si sente più “esploratore”, consiglio di visitare Train Street e magari assaggiare il famoso caffè vietnamita in uno dei baretti (piccoli bar) che si affacciano sulla ferrovia. Si può continuare la visita esplorando un’area più ampia nel Quartiere Vecchio ed i templi di Quan Tanh e Tran Quoc, e con l’occasione vedere anche il Lago Settentrionale.

Train Street

Una delle attrazioni turistiche più gettonate della capitale è stata e rimane Train Street. Qui è possibile vedere il treno sfrecciare per la stretta viuzza, mentre i locali e le persone si affrettano a ritirare tavolini e tende, per far passare il treno che sfiora le case ed i passanti.

Purtroppo, nel tempo si sono registrati diversi incidenti dovuti ad incauti turisti e per questo le autorità hanno regolamentato i tour organizzati. È comunque un’esperienza arrivare alla strada e godersi una consumazione, in attesa del passaggio del treno.

Attenzione: fate quello che dicono i proprietari dei locali, perché si rischia veramente la vita.

Il punto che ho visitato si trova sulla mia mappa, altri luoghi dai quali è possibile accedere alla ferrovia in mezzo alle case sono il vicolo 224 su Le Duan street, e il 5 su Tran Phu street, e la sezione di via Phung Hung.

Train Street Hanoi
Train Street ad Hanoi

Tempio di Tran Quoc

Il Tempio di Tran Quoc risale al Vi secolo ed è il più antico Tempio buddista della città.

Originariamente il tempio si trovava sul Fiume Rosso, tuttavia, a causa delle frequenti inondazioni, nel 1615 il tempio fu ricostruito nell’isolotto di Kim Ngu, in prossimità della sponda sud-orientale del Lago Settentrionale, dove si trova tutt’oggi.

La costruzione più rilevante è sicuramente la Pagoda ad 11 piani, di costruzione recente, oltre ai numerosi Stupa dove sono sepolti i monaci più meritevoli.

All’interno del Tempio, oltre alle figure dei vari Buddha della tradizione buddista Mahayana e a varie figure di Bodhisattva, si trovano rappresentazioni di antiche dee ancestrali oltre ad altari dedicati alla venerazione dei defunti. Tutte queste credenze e religioni convivono in questo spazio in deliziosa armonia.

Il luogo è molto frequentato sia dai turisti che dai locali; quindi, un po’ di affollamento è normale, se volete visitarla con più calma, le prime ore del mattino possono essere le migliori.

  • Indirizzo: 46 Đ. Thanh Nien, Truc Bach, Tay Ho, Ha Noi, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 07:30 alle 11:30 e dalle 13:30 alle 17:30

Tempio di Quan Thanh *

Si dice che il tempio di Quan Thanh sia stato fondato durante il regno dell’imperatore Ly Thai To (1010-1028) e dedicato a Tran Vu (Xuanwu in cinese), divinità del nord e dell’inverno nel taoismo, i cui simboli di potere sono il serpente e la tartaruga. 

È uno dei Quattro Templi Sacri che furono costruiti in direzione dei quattro punti cardinali per proteggere la capitale dagli spiriti maligni. Quan Thanh protegge dal nord, mentre gli altri tre templi proteggono dalle altre direzioni: Bach Ma da est, Kim Liem da sud e Than Linh Lang da ovest. Ad Hanoi c’è anche un secondo tempio Tran Vu, a testimonianza dell’importanza di questa figura. Si trova nel distretto di Gia Lam ed ospita una statua della divinità di 9 tonnellate. 

  • Indirizzo: D. Thanh Nien, Quan Thanh, Ba Dinh, Ha Noi 118810, Vietnam
  • Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 17

Mappa di Hanoi

Hanoi: mezzi di trasporto

L’area interessata da questo itinerario è piuttosto limitata. Si può andare ovunque a piedi ma poiché il tempo è molto limitato si possono di compiere alcune tratte in taxi.

Dove alloggiare a Hanoi

Per una visita a Hanoi di un solo giorno è consigliato soggiornare in centro. Questa è infatti la soluzione più pratica e più conveniente sotto ogni punto di vista. 

Un hotel che ho provato e che consiglio con un budget medio alto è The Ann Hanoi Hotel (prenotate una camera ai piani alti). E’ un quattro stelle situato a soli 700 metri dal quartiere storico della città, ed ha una piscina all’aperto, un ristorante e un bar. Per budget più limitati c’è, ad esempio, il Hanoi Chic Boutique Hotel, sempre in ottima posizione.

Proposte di Viaggio

Questa città può essere visitata con un tour individuale, come quelli che propongo qui di seguito:

  • Vietnam Classico*, tour individuale con guida in italiano: un’introduzione al Vietnam per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Vietnam Signature*, per chi ha un po’ più di tempo ed un budget più elevato. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Tour di gruppo del Vietnam*, con partenze fisse e durate da 9 a 11 giorni.

Servizi prenotabili online

Trasferimenti dall’Aeroporto di Noi Bai a Hanoi

Trasferimento dall’aeroporto in Van privato per piccoli gruppi

Faq Hanoi

Quanti giorni servono per visitare Hanoi

Hanoi può essere visitata in un giorno, ma due giorni è il periodo ottimale per godere delle bellezze della città.

Qual è il periodo migliore per visitare Hanoi?

Hanoi può essere visitata tutto l’anno, i periodi migliori sono aprile e maggio, ma soprattutto da novembre a febbraio, quando le temperature sono più fresche.

Cosa si può fare la sera ad Hanoi?

Ad Hanoi uno degli intrattenimenti classici è il teatro di marionette sull’acqua. In alternativa o in aggiunta, di sera è possibile passeggiare nei pressi del lago della Spada Restituita o nel quartiere vecchio. Hanoi è anche ricca di pub e locali dove passare la serata in allegria sorseggiando un drink.

Cosa vuol dire Hanoi?

Hanoi significa città sull’ansa del fiume, per il fatto che si trova sulle rive del Fiume Rosso.

Fonti più rilevanti

Torre della Tartaruga – Wikipedia – Ansa

Tan Vu Wikipedia

Quan Tanh Wikipedia

Quan Am Mylinh Shattan

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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