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Articoli Recenti

Correnti principali del buddismo - monaci buddisti in Cambogia

Le Correnti del Buddismo nel Sud Est Asiatico e oltre

di Max Pubblicato: 31/05/2023
Indocina written by Max

Una semplice panoramica sulle diverse correnti del Buddismo (in preparazione ad un viaggio)

Perché parlo di correnti del Buddismo? Per chi lo guarda dall’esterno, il Buddismo potrebbe sembrare uguale in tutto il mondo, ma in realtà coesistono molte scuole di pensiero.

In Asia ce ne sono diverse ed in Asia orientale le più diffuse sono le scuole Theravada, Mahayana e Vajrayana. Quando si prepara un viaggio nel sudest asiatico, comprendere queste differenze può essere utile per apprezzare e comprendere meglio le persone e le opere artistiche dei vari paesi. 

Non pretendo di fare un trattato, ma l’articolo sulle correnti del Buddismo è inteso a scopo puramente informativo per i viaggiatori. Le informazioni riportate sono generali e vanno approfondite, se l’intento è quello religioso.

Le suddivisioni sono proposte in questo articolo, lungi dall’essere esaustive, forniscono solo un primo approccio, nell’ottica di informazione e non di un approfondimento religioso, non è questa la sede.

Indice

  • Una semplice panoramica sulle diverse correnti del Buddismo (in preparazione ad un viaggio)
  • Varie versioni della stessa storia del Buddha
  • Buddismo Theravada
    • Un sentiero comune, ma percorso singolarmente
    • Il Canone Pali
  • Buddismo Mahayana
    • I Bodhisattva
    • Chiunque può essere Bodhisattva
  • Buddismo Vajrayana
    • I Mantra
    • I Mandala
  • Fonti e approfondimenti sulle correnti del Buddismo
  • Per saperne di più sull’Indocina

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Varie versioni della stessa storia del Buddha

Ciascuna delle scuole del Buddismo, pur attenendosi ad una dottrina di fondo, basano i loro insegnamenti su documenti che hanno origine in luoghi e periodi storici differenti. Le diverse versioni delle scritture riguardanti la vita del Buddha ed i suoi insegnamenti non devono essere considerate in termini storici e, anche se differenti in alcuni punti, non possono essere considerate contraddittorie. Ogni presentazione è stata scritta in un contesto diverso che mira a fornire insegnamenti specifici, più che avere lo scopo di narrare una verità storica dimostrabile. In questo senso vanno interpretati i vari canoni e questo è anche il motivo dell’esistenza di diverse correnti, che fanno riferimento a testi e tradizioni differenti.

Vinh Trang Pagoda figura del Buddha 100
Vinh Trang Pagoda figura del Buddha 100

Buddismo Theravada

Il Buddismo Theravada – che tradotto in senso letterale significa scuola degli anziani – rappresenta una delle interpretazioni più antiche della dottrina buddista.

È l’evoluzione della scuola di buddismo Hinayana (un termine coniato dai buddisti Mahayana in senso dispregiativo ed oggi poco usato) ed è considerata la più antica e più ortodossa forma di buddismo. 

È la scuola sopravvissuta più o meno intatta dal periodo dei 500 Anziani che seguirono la tradizione della prima Sangha o Comunità Monastica Buddista. Il Buddismo Theravada non ha una struttura gerarchica così come intesa nelle altre religioni, anche se, nella Sangha, l’anzianità viene tenuta in considerazione e rispettata.

L’obiettivo di ogni persona nel Buddismo Theravada è quello di divenire un Arhat o Arahant, ovvero di ottenere l’illuminazione sulla vera natura dell’esistenza e con questo raggiungere il Nirvana e non rinascere. Questa scuola sostiene che ogni persona che persegue questo fine passare attraverso tre stadi prima di rinascere in paradiso come Arhat, rendendo di fatto la salvezza un obiettivo strettamente personale. 

Un sentiero comune, ma percorso singolarmente

Ognuno percorre un unico sentiero della salvezza singolarmente ed i progressi dipendono esclusivamente dall’individuo. Questa visione porta in sé un insegnamento morale: la vita non è una serie di fatalità, ma dipende in gran parte dalle proprie azioni. 

In questa forma di buddismo anche la pratica quotidiana diventa individuale, e ad eccezione delle giornate Sacre e delle festività Buddiste, ognuno visita i templi quando ne sente la necessità.

La scuola prende come testo di riferimento il Canone Pali, un insieme di regole scritte in lingua Pali, che è la lingua con la quale si ritiene si sia espresso il Buddha durante i suoi insegnamenti.

Pagoda Wat Phnom - Phnom Penh - Cambogia
Interno della Pagoda Wat Phnom – Phnom Penh – Cambogia

Il Canone Pali

Il canone Pali fu compilato durante il terzo concilio tenutosi durante il regno di Ashoka (circa due secoli dopo la morte del Buddha), sovrano indiano del III secolo a.C. che contribuì in modo decisivo alla diffusione del Buddismo in India. Quello che è giunto ai giorni nostri pare che sia stato oggetto di aggiunte o rimaneggiamenti parziali in epoche successive e gli storici ritengono che non sia del tutto coerente con gli insegnamenti del Buddha storico. 

La diffusione capillare della scuola Theravada nello Sri Lanka e nel Sud-est asiatico si deve principalmente al sovrano singalese Parakkamabahu I che, nel 1164, costrinse tutti i monaci buddisti a uniformare le dottrine a quelle insegnate dal monastero di Anuradhapura, su suggerimento del monaco Theravada Mahākassapa, che divenne successivamente capo dell’ordine monastico.

Questa corrente del buddismo è la religione ufficiale dello Sri Lanka, della Birmania, della Thailandia, del Laos e della Cambogia.

Buddismo Mahayana

Il Buddismo Mahayana o del Grande Veicolo (Maha = grande e Yana = veicolo), fu quella che si diffuse in India nel corso del primo secolo a.C. 

Gli insegnamenti di questa scuola possono essere trasmessi in forme diverse e adattati ad ogni tipo di persona, quale che sia la sua cultura e la sua sensibilità.

Mentre il Buddismo Theravada rappresenta il Buddha storico come una figura terrena, venuto sulla terra per diffondere un insegnamento di verità il Buddismo Mahayana fa assurgere il Buddha alla manifestazione terrestre di un Buddha celestiale.

Vinh Trang Pagoda figura del Buddha 103
Vinh Trang Pagoda figura del Buddha 103
Leggi anche: Viaggio in Vietnam: cosa fare prima di partire e cosa mettere in valigia

I Bodhisattva

Questa corrente del Buddismo propone la figura del Bodhisattva come una chiave per la salvezza universale. 

I Bodhisattva sono considerati manifestazioni del Buddha eterno, e sono oggetto di culto specialmente nell’est dell’Asia. Il più popolare di questi Bodhisattva fu Avalokiteshvara, il Buddha della Compassione, manifestazione di Amithaba che sorveglia il mondo dalla partenza del Buddha originale fino alla comparsa di Maitreya, il Buddha futuro e creatore dei quattro mondi. In Cina e in Giappone a volte è rappresentato in forma femminile, mentre nel buddismo tibetano si ritiene che si rincarni in ciascun Dalai Lama per poter preservare gli insegnamenti del Buddha.

Nel Buddismo Mahayana il Bodhisattva rinuncia nell’immediato ad ottenere il Nirvana per poter aiutare gli altri nell’illuminazione, in contrapposizione all’Arath Theravada che consegue l’illuminazione per se stesso. 

Il cammino dell’illuminazione è ispirato dalla Grande Compassione che collega in maniera indissolubile l’illuminazione individuale a quella degli altri. L’obiettivo del Bodhisattva è quella di arrivare ad essere simile al Buddha originale ed aiutare tutti gli esseri.

Chiunque può essere Bodhisattva

Secondo la corrente Mahayana, chiunque può essere Bodhisattva, perché l’Illuminazione può essere raggiunta da qualsiasi essere senziente, un concetto che dà la possibilità di accedere all’illuminazione sia ai monaci che ai laici e rendendola più a misura d’uomo.

I Sacri Testi sono raccolti oggigiorno nel Canone cinese e nel Canone tibetano, in base alle lingue con cui sono riportati. Esistono anche altre opere integrali in altre lingue originali come il sanscrito e diversi frammenti in altre lingue rinvenuti in varie parti d’Asia.

Secondo la tradizione Mahayana molti di questi Sutra furono predicati dallo stesso Buddha Sakyamuni, anche se le tradizioni mahayana stesse contraddicono queste affermazioni. La tradizione vuole, infatti, che questi Sutra fossero stati trasmessi dal Buddha solo a dei bodhisattva che li nascosero per centinaia di anni, facendoli riaffiorare solo nei primi secoli della nostra Era. 

I Testi Sacri di maggiore rilevanza sono il Sutra del Loto, Il Sutra della Ghirlanda fiorita, il Sutra del Diamante, il Sutra del Cuore ed i vari Sutra della perfezione e della Conoscenza in varie declinazioni. 

Monaci buddisti intenti alla vestizione
Monaci buddisti intenti alla vestizione

Buddismo Vajrayana

La terza grande corrente del Buddismo è la scuola Vajrayana, il veicolo del Diamante o Buddismo Tantrico, che si sviluppò in India nel corso VI-VII secolo d.C.

Questa scuola consiste in un sincretismo tra alcune dottrine induiste ispirate al tantrismo e fondate anche su pratiche sciamaniche, con il Buddismo Mahayana. 

Nonostante i testi sacri della scuola Vajrayana, secondo gli storici, si siano sviluppati a partire dal VI secolo, è possibile che si basino su tradizioni orali precedenti e per questo motivo i Buddisti di questa scuola ritengono questi insegnamenti assolutamente ortodossi. 

Differentemente dalla scuola Mahayana, nella quale l’illuminazione può essere raggiunta esclusivamente grazie ad una vita condotta con rettitudine e con azioni, la dottrina Vajrayana utilizza anche tecniche di purificazione a livello fisico ed energetico, che consentono di raggiungere l’illuminazione in questa stessa vita 

I Mantra

Una delle tecniche tantriche più utilizzate è il Mantra: recitare frasi ripetute in modo sistematico e ritmato è un metodo utilizzato nella pratica buddista per infondere calma e generare uno stato mentale ed emotivo positivo. Si recitano i Mantra perché la mente sia più compassionevole, più aperta alla comprensione si acquisisca una maggiore lucidità. 

Monaco in Cambogia
Monaco in Cambogia

I Mandala

Un’altra tecnica tantrica è quella della costruzione dei Mandala. I Mandala sono dei simboli spirituali, misconosciuti in Occidente e visti semplicemente come disegni realizzati con figure geometriche. Da un punto di vista spirituale non si tratta soltanto di una semplice forma d’arte, i Mandala aiutano l’individuo nella gestione dello stress, calmano la mente, incrementano la consapevolezza e migliorano la concentrazione, il tutto per raggiungere più velocemente l’illuminazione

Il Buddismo Vajrayana è particolarmente diffuso in Tibet e Giappone.

Fonti e approfondimenti sulle correnti del Buddismo

  • Tipi di buddismo – La mente meravigliosa
  • Che differenza c’è tra Hynayana, Mahayana e Vayrayana Liber Rebil
  • The Eight Auspicious Symbols of Buddhism. Explore Tibet
  • Mandala – Wikipedia
  • Tibetan Buddhist Encyclopedia https://www.tibetanbuddhistencyclopedia.com
  • Buddhist offering https://en.wikipedia.org/wiki/Offering_(Buddhism)

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 31/05/2023
come comportarsi in un tempio buddista - immafine di copertina

Visitare un Tempio Buddista nel sud-est asiatico: 7 regole e consigli

di Max Pubblicato: 27/05/2023
Indocina written by Max

Le 7 regole da conoscere (e i comportamenti da evitare) se visiti un Tempio buddista nel Sud-est Asiatico

Durante un viaggio nel sud-est asiatico prima o poi capita a tutti di visitare un Tempio buddista o una Pagoda. Questi luoghi sono, infatti, una fonte di ispirazione sia per la gente del luogo che per i visitatori.

I monumenti religiosi sono fra i monumenti più frequentati in ogni paese e se da una parte ci sono fedeli che cercano raccoglimento e spiritualità, dall’altra ci sono turisti, attratti, invece, della bellezza e dalla particolarità dei luoghi.

Quando culture, interessi e sensibilità differenti si trovano ad occupare lo stesso spazio fisico, si possono, però, creare situazioni di attrito o conflitti che sarebbe meglio evitare.

Seguire poche regole, semplici da ricordare e da mettere in atto vi permetterà di sentirvi sempre i benvenuti ed essere ripagati con sorrisi e cordialità.

Quanto esposto di seguito è utile per chi vuole visitare un Tempio buddista nel sud-est asiatico: Cambogia, Laos, Thailandia, Myanmar ed in parte anche per il Vietnam. In altri paesi le consuetudini potrebbero essere differenti.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Le 7 regole da conoscere (e i comportamenti da evitare) se visiti un Tempio buddista nel Sud-est Asiatico
  • Quando visitare i templi buddisti
  • Fotografare in un Tempio Buddista
  • Come comportarsi all’interno dei Templi
    • 1. Togliete le scarpe
    • 2. Il Saluto
    • 3. Vestitevi in modo appropriato
    • 4. Mostrate rispetto (valido in ogni parte del mondo)
    • 5. Non toccate le statue del Buddha
    • 6. Non puntate il dito
    • 7. Alzatevi per mostrare rispetto
  • Interazione con i monaci quando visitate un Tempio buddista
    • Non mangiare quando ci sono i monaci
    • Il linguaggio del corpo
    • Usate sempre la mano destra
    • Donne e monaci
  • Altre regole utili dentro e fuori dai Templi Buddisti
  • Bruciare gli incensi
  • Ottenere le benedizioni dai monaci
  • Come e cosa donare
  • Faq Tempio buddista regole generali
    • Come ci si deve vestire per visitare un Tempio Buddista?
    • Con quale piede si entra in un Tempio buddista?
    • Posso fare fotografie in un Tempio Buddista?
    • E’ obbligatorio togliere le scarpe prima di visitare un Tempio buddista?

Quando visitare i templi buddisti

Il momento migliore per visitare un Tempio buddista è la mattina presto (subito dopo l’alba) quando la temperatura è ancora fresca e i monaci stanno tornando dalla raccolta delle elemosine. Visitare i Templi in altri momenti è sempre possibile, fate attenzione a non disturbare le attività quotidiane dei monaci.

Visitare un tempio buddista o una pagoda nel sud-est asiatico - Monaco buddista in Cambogia
Monaco buddista in Cambogia

Fotografare in un Tempio Buddista

In genere nessuno si lamenta delle fotografie, a meno che sia espressamente vietato, ma non dimenticate che un Tempio non è un set fotografico e che i monaci non sono attori alle vostre dipendenze. 

La parola d’ordine è discrezione… e tutto andrà per il meglio!

Come comportarsi all’interno dei Templi

Qui di seguito le regole basilari sul comportamento all’interno di un Tempio Buddista, ma se adotterete le stesse regole anche negli altri templi, in linea generale andranno comunque bene.

1. Togliete le scarpe

Prima ancora di entrare a visitare un Tempio buddista, ecco la prima regola importante.

In quasi tutti i luoghi di culto è richiesto di entrare scalzi. Dovete togliere le scarpe e lasciarle fuori dall’area di culto. Potete vedere dove lasciare le scarpe seguendo quello che fanno gli abitanti del luogo. Se non potete proprio farcela ad andare a piedi nudi, in genere è permesso tenere le calze: se non le indossate, programmate di averle nello zaino o nella borsa. In alcuni paesi come il Myanmar, non è solo un’indicazione, ma si tratta di una vera e propria legge e violandola potreste passare dei guai. Attenzione!

Leggete anche: I simboli Buddisti, esempi e significati
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2. Il Saluto

Il saluto tradizionale per un monaco è quello a mani giunte, in un gesto che noi definiremmo di preghiera, con un cenno delle mani e del capo appena percettibile. 

Questo gesto in Thailandia è conosciuto come Wai ed in Cambogia come Sampeah o Som Pas.

I fedeli di solito, per portare rispetto ai monaci ed alle rappresentazioni del Buddha, portano le mani all’altezza della fronte ed abbassano il capo.

Inoltre, se il gesto è rivolto ad un’immagine sacra, spesso le persone tengono fra le mani alcuni bastoncini d’incenso accesi e muovono le mani giunte verso il basso tre volte.

In generale più le mani sono tenute in alto e più il capo è chinato, maggiore è il rispetto mostrato. 

Ricordatevi però che non sempre è appropriato mostrare troppo rispetto, questo va dimostrato solo nei confronti di monaci, immagini sacre o persone importanti.

Nelle altre occasioni un gesto meno cerimonioso è più appropriato.

3. Vestitevi in modo appropriato

Visitare un Tempio buddista: cosa fare e cosa non fare in un tempio o una pagoda buddista nel sud est asiatico.
Monaco buddista in Cambogia

L’abbigliamento è sempre un tasto dolente. Coprire braccia e gambe è un obbligo per chi vuole visitare un Tempio buddista, ma è anche la regola più ignorata dai turisti, soprattutto dalle donne. L’abbigliamento consono ad un Tempio prevede che le spalle siano coperte e che gonne o pantaloncini arrivino almeno fin sotto il ginocchio.

I siti più turistici in genere sono più tolleranti, ma mostrarsi rispettosi è sempre apprezzato. In alcuni casi invece la tolleranza è poca, quindi per evitare spiacevoli inconvenienti (considerando sempre che ci si trova in un paese straniero) meglio vestirsi con maglietta, pantaloni e gonne lunghe o portarsi un pareo per coprirsi all’occasione. Alcuni templi forniscono teli monouso o capi di abbigliamento di fortuna per consentire l’accesso, di solito dietro pagamento di un piccolo contributo o di un’offerta.

4. Mostrate rispetto (valido in ogni parte del mondo)

Il Tempio è un’area sacra, dove gli abitanti vanno a cercare una connessione con il Divino, qui come in ogni altro luogo di culto, non essere rispettosi può offendere la sensibilità delle persone.

Essenziale è il contegno. È buona regola abbassare la voce, spegnere lo smartphone o almeno togliere o abbassare la suoneria, togliere le cuffie (se non sono quelle dell’audioguida), rimuovere cappelli e berretti e non fumare o mangiare (anche evitando di masticare chewing gum).

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5. Non toccate le statue del Buddha

Le statue sono oggetto di culto e pertanto devono essere trattate con rispetto. Nessun selfie con Buddha! Non toccate le statue, non sedetevi accanto e non arrampicatevi sui piedistalli per una foto. In genere, come ho già detto, non è vietato fare fotografie, ma sarebbe buona regola chiedere prima e non fotografare i fedeli mentre stanno pregando. Uscendo allontanatevi dalla statua del Buddha prima di voltarle le spalle… sì, anche se non siete buddisti!

6. Non puntate il dito

Puntare il dito non è buona educazione. E questa regola è valida anche al di fuori del Tempio. Se ci pensate mentre lo fate, scoprirete che siamo propensi a puntare il dito più volte di quello che possiamo pensare… parlo per esperienza personale.

Indicare col dito le persone, ma anche le cose, dentro o intorno al Tempio è considerata maleducazione. Per indicare qualcuno o qualcosa, usate la mano destra con il palmo rivolto verso l’alto.

Anche i piedi hanno la loro importanza. Se vi capiterà di sedervi in un Tempio buddista non dovrete mai farlo con i piedi rivolti verso il Buddha. In genere la pianta dei piedi deve rimanere puntata verso l’uscita o almeno di lato, quindi la posizione perfetta è stare un ginocchio o con le gambe raccolte (la posizione del loto non va bene davanti al Buddha).

7. Alzatevi per mostrare rispetto

Se siete seduti ed entra un monaco o una monaca, alzatevi in segno di rispetto. Mostrate rispetto anche aspettando che abbiano finito di fare le loro offerte o incombenze prima di risedervi, in alternativa potrebbero essere loro a dirvi o a farvi capire che non è necessario.

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Interazione con i monaci quando visitate un Tempio buddista

Entrando ed uscendo da una Pagoda o da un Tempio buddista sarà inevitabile incontrare qualche monaco. I monaci sono persone normali, di solito molto cordiali ed a volte, almeno nel nostro modo di interpretare i comportamenti, un po’ stravaganti.

Immagino che chiunque, pensando ad un monaco, lo immagini concentrato sulla preghiera, in silenzio e profonda meditazione, magari seduto nella posizione del loto.

Ma la realtà spesso si discosta dal nostro immaginario. La maggior parte delle volte si incontreranno i monaci intenti a parlare i visitatori dei luoghi sacri, a dare benedizioni (magari con l’acqua come in Cambogia), ma spesso anche intenti a fare i lavori più disparati, specialmente nelle zone più remote e dove la scarsità di risorse impone che debbano badare in autonomia al Tempio.

Proprio per entrare subito in empatia con loro, bisogna approcciarsi nelle maniera più consona e ricordandosi che gli “alieni” siamo noi.

Monaco intento a lavorare alla manutenzione della Pagoda nei pressi di un villaggio galleggiante sul lago Tonlé Sap
Monaco intento a lavorare alla manutenzione della Pagoda nei pressi di un villaggio galleggiante sul lago Tonlé Sap

Non mangiare quando ci sono i monaci

I monaci non mangiano dopo mezzogiorno. Mettersi a fare uno spuntino nel Tempio è inappropriato a qualsiasi ora, ma dopo mezzogiorno è inopportuno ovunque, se siete in compagnia di un monaco. Se proprio avete fame allontanatevi.

Il linguaggio del corpo

Essere consapevoli del proprio corpo è difficile, ma non impossibile, fate attenzione quindi a come vi muovete e a cosa fate. In occidente questo aspetto del comportamento è sottovalutato, ma le posizioni che si assumono sono importanti e simboliche. Se un monaco è seduto, ponetevi al suo stesso livello prima di cominciare una conversazione: sedetevi anche voi. Fate però attenzione a non sedervi più in alto. Questo atteggiamento nel linguaggio del corpo viene interpretato come una ostentazione di superiorità.

Inoltre, come ho già detto per le statue del Buddha, non rivolgete mai le piante dei piedi verso il vostro interlocutore.

Leggi anche: Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e cosa significano

Usate sempre la mano destra

Quando prendete o consegnate qualcosa ad un monaco usate sempre la mano destra, eventualmente la sinistra reggerà il polso della mano destra, in segno di rispetto.

Anche usare entrambe le mani va bene.

Donne e monaci

Nelle pagode, nei templi e anche al di fuori, le donne non dovrebbero mai toccare o dare nulla a un monaco. Quando capita che una donna tocchi inavvertitamente un monaco o il suo vestito, questo dovrà digiunare ed eseguire un rituale di pulizia.

Per quanto riguarda le donazioni, spesso le donne consegnano i loro doni a un uomo che poi li consegna al monaco.

Se una donna deve consegnare un’offerta o un oggetto ad un monaco e non ci sono uomini nelle vicinanze, deve appoggiare l’oggetto su un tavolo o sul pavimento ed allontanarsi così da permettere al monaco di raccoglierlo.

Altre regole utili dentro e fuori dai Templi Buddisti

Ci sono altre usanze che pur avendo una valenza più relativa, possono aiutare a creare un’atmosfera di empatia con coloro che si incontrano visitando i Templi buddisti, siano essi monaci o laici. Attenersi a certe regole o abitudini, sicuramente darà modo agli interlocutori di apprezzare che si è fatto un minimo di studio sulle usanze locali – prima o durante la visita, creando così un’atmosfera più cordiale.

  • In un monastero buddista si dovrebbe entrare col piede sinistro ed uscire col piede destro. Questo gesto, che crea una immaginaria chiusura di un cerchio, rappresenta simbolicamente il tutto. 
  • Molti templi hanno una soglia d’ingresso rialzata, che si dovrebbe oltrepassare senza camminarci sopra. Ad esempio, in Thailandia si ritiene che sugli ingressi dimorino degli spiriti sacri, pertanto cercate di oltrepassare la soglia senza calpestarla o fermarvi.
  • Una volta entrati nel Tempio o un nel luogo sacro se ci sono Stupa, altari o statue del Buddha, ricordatevi di girarci intorno solamente in senso orario

Bruciare gli incensi

Bruciare i bastoncini d’incenso è un modo per comunicare il Divino e purificare l’ambiente circostante. Il fumo che sale verso l’alto porta in cielo preghiere e desideri. 

Se volete partecipare al rito ed accendere uno o più bastoncini d’incenso questo è quasi sempre possibile. Di solito ci sono bastoncini d’incenso di fianco ai bracieri, a disposizione dei fedeli. In altri casi all’esterno o all’interno del tempio ci sono piccoli banchetti che li vendono. Se li comprate, visto che non sono venduti singolarmente, lasciate quelli inusati a disposizione degli altri. Per accenderli, di solito, ci sono accendini o candele già accese.

Assicuratevi che il bastoncino sia ben acceso e poi spegnete la fiamma con le dita o agitando il bastoncino. Non soffiateci sopra, non è buona educazione. 

Reggete l’incenso o gli incensi (uno, tre, cinque o più, di solito in numero dispari) con i palmi delle mani giunte, esprimete un desiderio o una preghiera e mettetelo nella sabbia dell’incensiere. In alcuni templi ci sono delle grosse spirali d’incenso appese al soffitto, per quelle potete chiedere aiuto perché qualcuno le appenda per voi.

Spirali di incenso in un Tempio buddista in Vietnam
Spirali di incenso in un Tempio buddista in Vietnam

Ottenere le benedizioni dai monaci

Oltre a visitare un Tempio buddista, in alcune giornate dedicate, è possibile partecipare alle cerimonie e ricevere una benedizione dai monaci locali. 

Leggete anche Uposatha o Buddha day, il giorno di osservanza Buddista

Le cerimonie di benedizione possono essere per le persone o per le cose e di solito includono una preghiera (o il salmo della benedizione), l’offerta degli incensi e un cerimoniale con l’acqua, come il water blessing in Cambogia. 

Nella maggior parte dei rituali bisogna portare un’offerta, che può essere un piccolo dono simbolico o del cibo, in alternativa potete fare una donazione in denaro, sempre bene accetta. A seconda del paese o del tempio le regole e le usanze cambiano, nel caso siate interessati a partecipare ad una di queste cerimonie dovreste chiedere alla guida, se ne avete una, oppure rivolgervi alla gente del luogo, per un’esperienza indimenticabile.

Water blessing in Cambogia, la benedizione con l'acqua
Water blessing in Cambogia, la benedizione con l’acqua

Come e cosa donare

I Templi vivono sulle donazioni, quindi donare qualcosa (con moderazione) è un gesto apprezzabile.

In quasi tutti i Templi c’è una piccola scatola, di metallo o di legno, fatta apposta per le donazioni. Queste permettono al Tempio di sopravvivere, di solito con un budget molto limitato. 

Se il Tempio vi ha suscitato un’emozione, dimostratelo. 

Nel caso non voleste donare del denaro, in alcuni templi è possibile acquistare dei bastoncini di incenso o altri doni e lasciarli a disposizione dei monaci e dei fedeli che li utilizzeranno in seguito. Nel caso siate propensi a donare una piccola somma, un dollaro o anche meno andrà bene.

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Faq Tempio buddista regole generali

Come ci si deve vestire per visitare un Tempio Buddista?

Quando si visita un Tempio buddista è buona regola coprire le spalle e indossare pantaloni o gonne che coprano almeno il ginocchio. In alternativa potete portare una sciarpa grande per le spalle o un pareo per le gambe.

Con quale piede si entra in un Tempio buddista?

La regola dice che è buona abitudine entrare con il piede sinistro ed uscire con il piede destro.

Posso fare fotografie in un Tempio Buddista?

Di solito non ci sono problemi a fare fotografie, ma in alcuni casi è espressamente vietato. Ricordatevi di non fare selfie con le statue, di non fotografare le persone di proposito e che la Pagoda o il Tempio non sono un set cinematografico. Moderazione è la parola d’ordine.

E’ obbligatorio togliere le scarpe prima di visitare un Tempio buddista?

Di solito è obbligatorio essere scalzi per entrare, ma si possono tenere i calzini.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 27/05/2023
Fusi orari degli Stati Uniti - USA

I 6 fusi orari degli Stati Uniti

di Max Pubblicato: 24/05/2023
Stati Uniti written by Max

Impariamo i 6 fusi orari degli Stati Uniti per non perdere nessun appuntamento

Questo articolo tratta dei 6 fusi orari degli Stati Uniti.

Pensate che se voleste attraversare tutti gli stati, comprese le Hawaii da est verso ovest (o al contrario), durante il viaggio negli Stati Uniti incontrereste ben sei fusi orari, capiamo come districarci con le indicazioni. 

In genere quando si legge l’ora di qualsiasi città americana, a questa possono essere associati due tipi di informazioni: uno potrebbe essere l’indicazione UTC-x, mentre un altro, più local e decisamente americano potrebbe essere ET o EST, CT o CST ecc. 

La voce UTC-“n” si riferisce al numero di ore di differenza rispetto all’Universal Time, che a noi europei suona più familiare come GMT, Greenwich Mean Time o GST, Greenwich Standard Time.

Siccome l’Italia adotta il fuso orario GMT+1, la differenza di orario tra America ed Italia è di un’ora in più rispetto al numero indicato. Ovviamente per ottenere l’ora americana occorre sottrarre il numero dall’ora corrente in Italia.

L’altro tipo di suffisso (EST, MST ecc) si riferisce alle sigle in uso negli Stati Uniti per identificare i vari fusi orari.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Impariamo i 6 fusi orari degli Stati Uniti per non perdere nessun appuntamento
    • Nomi dei fusi orari e differenze rispetto all’Italia
    • Alcuni Stati hanno più di un fuso orario
  • Faq Fusi Orari Stati Uniti
    • Quanti fusi orari ci sono negli Stati Uniti?
    • Qual è il paese con più fusi orari nel mondo?
    • Che ora è a New York?
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
    • Non ti piacciono le città?
Cartina con i fusi orari degli Stati Uniti - USA
Cartina con i fusi orari degli Stati Uniti

Nomi dei fusi orari e differenze rispetto all’Italia

Sapete già in quale fuso orario vi troverete durante il viaggio in USA? E’ importante per programmare eventuali chiamate a casa o per ricordare ad amici e parenti di non svegliarvi nel cuore della notte. Ricordate che negli Stati Uniti non si usano le 24 ore, ma le 12 ore, quindi le 14:00 sono le 2 PM (PM nel caso delle ore pomeridiane) e le otto di mattina le 8 AM (AM prima del mezzogiorno).

  • Eastern Standard Time o EST, UTC -5: differenza con l’Italia di 6 ore. Il fuso orario comprende ad esempio New York, Boston e le città della costa orientale degli Stati Uniti, compresa Miami. Possiamo immaginare che se a Milano sono le 15:00 a New York sono le 9 di mattina (9AM).
  • Central Standard Time o CST, UTC -6: differenza con l’Italia di 7 ore. Questo fuso orario comprende ad esempio Chicago, Dallas e New Orleans
  • Mountain Standard Time o MST, UTC -7: differenza con l’Italia di 8 ore. Quando a Milano è mezzanotte, a Denver e Yellowstone sono le 16 o 4:00 PM. 
  • Pacific Standard Time o PST, UTC -8: differenza con l’Italia di 9 ore. A Los Angeles è mezzanotte, ma in Italia sono già le nove del mattino. E’ il fuso orario della California e di Seattle 
  • Alaska Standard Time o AKST, UTC -9: differenza con l’Italia è di 10 ore. Quando a Biella sono le 10 in Alaska è mezzanotte, e se è estate, probabilmente c’è ancora il sole.
  • Hawaii-Aleutian Standard Time o HAST, UTC -10: differenza con l’Italia di 11 ore. Questo è il fuso orario più occidentale e quello con il maggior numero di ore di differenza rispetto alla nostra amata Patria. Ad Honolulu si festeggia ancora la mezzanotte ed a Comacchio stanno cucinando il risotto con l’anguilla.

A volte il termine “Standard” non viene indicato (e anche le sigle a volte perdono la “S”): ad esempio Eastern Standard Time diventa –> Eastern Time –> abbreviato ET.

Alcuni Stati hanno più di un fuso orario

Alcuni Stati, soprattutto quelli che hanno un’estensione maggiore (in senso longitudinale), osservano fusi orari differenti a seconda delle città:

  • Florida: la zona nord ovest, vicino al confine con l’Alabama non è più Eastern S. Time ma Central S. Time
  • Tennessee e Kentucky sono divise tra Eastern S. Time e Central S. Time
  • South Dakota e Nebraska sono divise tra Central S. Time e Mountain S. Time
  • North Dakota e Kansas: alcune aree più ad ovest sono Mountain S. Time 
  • Idaho: la zona nord osserva il Pacific S. Time mentre la zona meridionale è Mountain S. Time
  • Texas: El Paso e dintorni sono Central S. Time e mentre il resto dello stato è Mountain S. Time

Insomma, un casino, ma gestibile. Per semplicità fate riferimento alla cartina.

Faq Fusi Orari Stati Uniti

Quanti fusi orari ci sono negli Stati Uniti?

Gli Stati uniti hanno 6 fusi orari:
– Alaska Standard Time (AKST) 
– Hawaii-Aleutian Standard Time(HST)
– Pacific standard time (PST) 
– Mountain standard time (MST) 
– Central standard time (CST) 
– Eastern standard time (EST) 

Qual è il paese con più fusi orari nel mondo?

La Russia ha ben 9 fusi orari.

Che ora è a New York?

New York si trova nella East Coast americana 6 ore indietro rispetto all’ora italiana. Questo significa che se in Italia sono le 2 del pomeriggio nella Grande Mela sono appena le 8 e la gente sta andando al lavoro. A marzo la differenza d’orario diminuisce a -5 ore per via dell’ora legale.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 24/05/2023
Cosa fare a New York a Maggio - La Grande Mela ed i pass per le attrazioni di New York

5 considerazioni prima di acquistare un Pass per New York

di Max Pubblicato: 22/05/2023
Stati Uniti written by Max

Conviene acquistare i Pass per le attrazioni principali di New York? Scopriamolo!

La domanda che spesso ci si pone quando si programma un viaggio a New York è se convenga o meno acquistare i tanto pubblicizzati Pass per le attrazioni principali della Grande Mela.

Certo, decidere non è semplice, in rete vengono proposte diverse tipologie di abbonamenti ed ognuno è valido a modo suo, ma riuscirete scegliere quello che fa proprio al caso vostro?

Se siete indecisi, prima di buttarvi in un acquisto sconsiderato, leggete l’articolo fino in fondo e magari avrete le idee più chiare (magari no).

Le mie verifiche, partendo da zero, non sono semplici ne’ indispensabili, ma qui le trovate già pronte, perché non approfittarne?

Indice

  • Conviene acquistare i Pass per le attrazioni principali di New York? Scopriamolo!
  • Premessa
  • 1) Elenco delle attività di New york:
  • 2) Attività gratuite a New York
  • 3) Cosa visitare e dove
  • 4) Cosa offrono i Pass per New York?
  • 5) Decidere secondo il proprio stile e pianificare la visita a New York
  • La mia scelta ed il mio consiglio
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Premessa

Prima di decidere se conviene acquistare i pass per le attrazioni principali di New York, occorre:

  1. un elenco delle attività a pagamento nella Grande Mela
  2. esplorare quali sono le visite e le attività gratuite
  3. pianificare i luoghi che si desidera visitare e come arrivarci
  4. controllare cosa offrono i vari pass acquistabili per New York
  5. Scegliere secondo il proprio stile
Leggi anche: La metropolitana di New York: consigli e trucchi
Cosa fare a New york a Giugno
Statua della Libertà di New York, la Grande Mela

1) Elenco delle attività di New york:

A New York quello che certamente non manca sono le attività. Tante di queste sono a pagamento e le ho riportate in questa tabella. Ho riportato solo quelle più popolari ed ho indicato all’inizio della lista le attività che ritengo più interessanti, con un ordine basato sulla mia esperienza e certamente non assoluto.

AttrazionePrezzo 
Empire State Building – un must$40-48
Museum of Modern Art (MoMA)$25
Solomon R. Guggenheim Museum$25
Terrazza panoramica Top of the Rock (altrimenti da dove lo fotografate l’Empire?)$40-48
Memoriale e Museo dell’11 settembre$33
Metropolitan Museum of Art (The Met)$30
Museo Intrepid Sea, Air and Space$36
One World Observatory$40-48
Edge$48
Crociere Circle Line Sightseeing$40
Hop on Hop off con Big Bus di New York$59
Luna Park di Coney Island$39
Museo Americano di Storia Naturale$23
Madame Tussauds (non in programma, ma interessante)$40-45
Ruota Panoramica di Coney Island$9
Statua della Libertà biglietto traghetto e Ellis Island **$19
The Ride – bus turistico$69
Traghetto Hop-On Hop-Off: biglietto giornaliero$37
9/11 Memorial Audio Tour e 9/11 Tribute Museum$20-15
Giardino Botanico di New York interessante in primavera$25
Hudson River Sightseeing: noleggio biciclette$40
International Center of Photography Museum$14/35
Noleggio bici ad Harlem$40
Tour dei Gospel ad Harlem (funzione domenicale)$45
Tour dei Gospel ad Harlem: il mercoledì$25

** il prezzo riguarda solo il traghetto e l’accesso all’Isola, non l’accesso al piedistallo o alla corona, pagabile a parte e non incluso nei Pass

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2) Attività gratuite a New York

New York offre molte attività gratuite. Alcune lo sono sempre, mentre altre lo sono in determinati periodi del giorno, della settimana o dell’anno. Prima di comprare un pass conviene controllare anche se qualcuna di queste può fare al caso vostro ed aiutarvi a risparmiare qualcosa in una delle città più care del mondo.

Il Grand Central Terminal vanta il record di più grande stazione ferroviaria del mondo, con un traffico giornaliero di quasi un milione di persone. All’interno è possibile ammirare il cielo stellato affrescato sulla cupola del soffitto, oltre al più grande orologio Tiffany del mondo. L’ingresso è gratuito sempre.

Il memoriale dell’11 settembre 9/11 Memorial & Museum si può visitare gratuitamente tutti i martedì dalle 17 fino all’orario di chiusura.

Il Ponte di Brooklyn è sempre gratuito ed è un ottimo punto panoramico dove scattare un selfie memorabile o assistere alle esibizioni degli artisti di strada. Meglio in una bella giornata di sole.

La sera a Time Square è una giostra di luci e di colori dove è possibile evedere ogni sorta di stranezze ed a volte assistere anche qui ad esibizioni gratuite

La High Line è un parco gratuito che costeggia in parte l’Hudson River ed è stato realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line facente parte della più ampia New York Central Railroad. Un ottimo punto per godersi il panorama e farsi una passeggiata sentendosi veramente Newyorkesi

Il Bronx Museum of the Arts, il Fashion Institute of Technology e l’American Folk Museum sono gratuiti sempre

Corona Park - Flushing - New York
Corona Park a Flushing Meadows

Corona Park, nel quartiere di Flushing, è un altro parco gratuito dove passare qualche ora nel più completo, relax ammirando la straordinaria realizzazione che rappresenta una visione fantastica del mondo

I negozi a tema natalizio a New York sono un vero spettacolo e vale veramente la pena di visitarne uno. Fra i più conosciuti c’è House of Holiday 90-02 Atlantic Ave, Jamaica, un po’ fuori, ma credo il più grande, oppure Christmas Village in NY 530 5th Ave, New York City.

Inoltre ci sono altri parchi, come Bryant Park, il mio preferito, ed alcuni musei che sono gratuiti in determinati giorni. Qui di seguito un elenco. Controllate che i giorni e gli orari siano ancora validi. Alcune gratuità sono riservate ai residenti, ma potete sempre provare a spacciarvi per un “local”.

In alcuni musei ed in determinati giorni vige il PWYW – Pay What You Wish (paga ciò che vuoi), ovvero l’offerta libera, un bel risparmio, ma a volte anche questo è riservato ai residenti.

Museo o attrazioneGiornoOrario
New York Botanical gardendomenica9:00 – 10:00
The Frick Collectiondomenica11:00 – 13:00 PWYW
Staten Island Museummartedì12:00 – 14:00
New York Botanical gardenmercoledì 
Bronx ZoomercoledìPWYW
Museum of Art and Designgiovedì18:00 – 21:00
The Jewish Museumgiovedì17:00 – 20:00
Museum of Modern Art (MoMA)venerdì16:00 – 20:00
Museum of the Moving Imagevenerdì16:00 – 20:00
Brooklyn Botanic Gardenvenerdì8:00 – 12:00
Whitney Museum of American Artvenerdì19:00 – 21:00 PWYW
The Jewish Museumsabatogiornata
Guggenheim Museumsabato7.45 – 19.45 PWYW
Brooklyn Museum of Art – solo il primo sabato del mesesabato11.00 – 17.00 PWYW
Bronx Museum of the Artssempre 
American Folk Art Museumsempre 
FIT – Fashion Institute of Technologysempre 
New York Public Librarysempre 
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3) Cosa visitare e dove

Per cominciare ad ambientarsi a New New York considerate anche di lasciare un giorno intero per girare un po’ “a vuoto” per Lower Manhattan e per esplorare i quartieri periferici, se avete più tempo.

Girare senza una meta precisa, a mio avviso, è l’essenza della vacanza. E’ l’occasione per visitare qualche luogo originale, per andare oltre gli schemi e gli itinerari classici e scoprire qualcosa di unico e di vero. Una vera opportunità di dare sfogo ad una sana curiosità.

Per questo dedicare un giorno intero a bighellonare per New York è un must!

E sarà anche ottimo per comprare i souvenirs e qualche regalo originale da portare a casa per parenti o amici, magari anticipando qualche regalo in vista del Natale.

Ora avete visto a grandi linee quali sono le attività che si possono fare nella Grande Mela.

Ma quante sono veramente interessanti? E quante si riescono a fare in una giornata senza dimenticarsi di essere in vacanza e godendosi un po’ la città ai propri ritmi?

Diciamo che fra spostamenti e un po’ di curiosità una visita al mattino ed una al pomeriggio sono più che sufficienti, altrimenti diventa lavoro!

4) Cosa offrono i Pass per New York?

New York Pass Tutto Compreso

Con questi Pass per New York potete usufruire di tutte le attrazioni che riuscite a visitare nel tempo di validità prescelto.

The New York Pass

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  • Oltre 100 attrazioni

    Nessun limite giornaliero sulle attrazioni visitabili

  • Attrazioni esclusive

    Oltre 20 musei, 4 osservatori sugli edifici più alti, bus turistici, gite in barca, e visite guidate della città

  • Validità da 1 a 10 giorni

    Più è lunga la durata del Pass, maggiore è la convenienza

  • Prezzo

    Prezzo di partenza elevato da 144 dollari per un giorno (varia a seconda dalla stagione)

  • Tempo limitato

    Bisogna obbligatoriamente usare il pass in giornate consecutive

  • Ingresso singolo

    Le attrazioni possono essere visitate una sola volta

Per questo Pass di New York, il funzionamento è semplice. Scegliete il numero di giorni di validità del Pass, pagate e visitate tutto ciò che volete. I prezzi partono da 144 dollari per un giorno. A mio giudizio un po’ elevati, a meno di fare tutto di fretta, non si riuscirà a renderlo troppo conveniente.

Verifica qui prezzi e disponibilità*

Sightseeing Day Pass (Day o Flex)

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app–new-york seightseeing pass
  • Oltre 100 attrazioni

    Nessun limite giornaliero sulle attrazioni visitabili

  • Due opzioni flessibili

    E’ possibile scegliere fra durata temporale e numero di attrazioni

  • Prezzo conveniente

    Più è lunga la durata del Pass, maggiore è la convenienza, ma è possibile scegliere il numero di attrazioni

  • Prezzo

    Prezzo di partenza elevato da 149 dollari per un giorno (varia a seconda dalla stagione)

  • Tempo limitato

    Bisogna obbligatoriamente usare il pass in giornate consecutive

  • Ingresso singolo

    Le attrazioni possono essere visitate una sola volta

Con questo pass è possibile scegliere di visitare un numero di attrazioni illimitate per un numero di giorni prefissato (opzione DAY) o scegliere un numero di attrazioni limitato da visitare in 60 giorni (opzione FLEX), la scelta che io preferisco, anche se questo non è il Pass che consiglio.

L’opzione DAY funziona esattamente come il precedente.

Come funziona l’opzione FLEX?

  • Scegliete tra oltre 100 attrazioni di New York da visitare, il pass è conveniente anche quando visitate solo 2 luoghi.
  • Visitate da 2 a 12 attrazioni, a seconda delle vostre scelte di acquisto entro 60 giorni dall’attivazione del pass (prima visita).
  • Ricevete ulteriori sconti convenzionati e offerte speciali su shopping, ristoranti, teatro e altre attività.
  • Consegna immediata del vostro pass mobile da utilizzare con lo smartphone
  • Prezzi da 80 dollari per 2 attrazioni a 169 dollari per cinque attrazioni a 289 dollari per 12 attrazioni. Più attrazioni intendete visitare, più diventa conveniente.

Verifica qui prezzi e disponibilità*

Pass con numero fisso di attrazioni

In questi Pass il numero di attrazioni da visitare è fisso e viene lasciato a disposizione dell’acquirente un lasso di tempo predefinito per completare le visite.

New York CityPASS

NY citipass
  • 5 di 8 attrazioni incluse

    2 piattaforme panoramiche (le più richieste), 4 musei e due gite in barca

  • Valido per 9 giorni consecutivi

    Molto tempo a disposizione per pianificare le visite nei giorni e negli orari migliori

  • Prezzo conveniente

    A partire da 130 dollari

  • Attrazioni disponibili limitate

    Le attrazioni fra le quali scegliere sono abbastanza vincolate

  • Ingresso singolo

    Le attrazioni possono essere visitate una sola volta

La semplicità e il prezzo sono la forza di questo Pass, il mio preferito. Se siete alla ricerca delle migliori cose da fare in New York, con questo Pass sono tutte incluse – o quasi.

Come funziona? Il biglietto comprende sempre l’ingresso all’Empire State Building e al Museo di Storia Naturale. In aggiunta potete visitare altre 3 attrazioni a scelta fra:

  • Top of the Rock Observation Deck
  • Statua della Libertà ed Ellis Island
  • Memoriale e Museo dell’11 settembre
  • Crociere Circle Line
  • Intrepid Sea, Air & Space Museum
  • Museo Guggenheim

Tutto questo nell’arco di 9 giorni al prezzo di circa 130 dollari. Semplice e conveniente.

L’ingresso all’Empire State Building comprende un ingresso standard all’osservatorio dell’86° piano e ingresso al museo del 2° piano, oltre all’ingresso generale gratuito per la stessa sera della prima visita.

Vedi qui i prezzi e le disponibilità*

New York Explorer Pass

gocity
  • Da 2 a 10 attrazioni incluse

    Scegliete quante attrazioni includere nel Pass

  • 60 giorni di tempo per visitare tutte le attrazioni

    Abbastanza tempo per ogni esigenza di visita

  • Prezzo

    A partire da 70 euro circa per 2 attrazioni. Maggiore il numero delle attrazioni, maggiore il risparmio

  • Ingresso singolo

    Le attrazioni possono essere visitate una sola volta

  • Potete scegliere da 2 a 10 attrazioni di New York da visitare in base ad una selezione proposta dal Pass Explorer
  • Sfogliate la guida digitale inclusa per verificare i requisiti di ingresso per ogni attrazione e pianificare il tuo itinerario
  • Il Pass viene attivato alla prima visita
  • Avete 60 giorni di tempo per utilizzare i rimanenti ingressi
  • Pass digitale e guida ricca di informazioni sulle attrazioni, comprese istruzioni e suggerimenti per la prenotazione

Verificate costi e disponibilità qui*

5) Decidere secondo il proprio stile e pianificare la visita a New York

Penso che in un giorno si potrebbero visitare anche 10 o più attrazioni, ma a meno che non lo facciate per lavoro o sotto minaccia non ve lo consiglio. Ci sono un sacco di cose da vedere a New York e se includete anche quelle gratuite il numero aumenta a dismisura.

Se vorrete godervi al vacanza e far le cose con calma non sarà possibile visitare più di un paio di attrazioni a pagamento. D’altro canto il bello della vacanza è anche mangiare in un ristorantino caratteristico e al di fuori delle rotte più turistiche, magari nel in un tvolino all’aperto.

Consideriamo cinque giorni?

E quindi dal nostro “budget” abbiamo tolto un giorno per bighellonare, due mezze giornate in partenza ed in arrivo per il transfer da e all’aeroporto. Ecco: della classica settimana ci rimangono 5 giorni.

Due, tre o cinque giorni?

Quanti giorni rimangono: due, tre, cinque? Non importa. ne trarremo il massimo. Difficile visitare più di due-tre attrazioni al giorno, considerando anche gli spostamenti, le perdite di tempo e le soste impreviste, oltre a programmare un break per un pranzo, anche se magari in un fast food.

Personalmente anche in città, se il tempo lo permette, sono più incline a fare una bella passeggiata e a visitare a piedi, cercando di cogliere lo stile di vita, le abitudini, magari visitando anche zone meno note, piuttosto che entrare in un museo.

Partendo da questo mio personale punto di vista, facendo tesoro delle considerazioni fatte prima in merito ai tempi e ad i giorni a disposizione, il pass è utile, ma non indispensabile.

Le motivazioni a favore sono che avrete tutto in un unica applicazione, l’acquisto dei biglietti per la maggior parte delle visite non sarà indispensabile e in alcuni casi vi sarà un accesso prioritario

La mia scelta ed il mio consiglio

Dopo tutte queste elucubrazioni, il mio consiglio è quello di scegliere il NYC Pass*, o il New York Explorer Pass*, i due più economici e che permettono di visitare alcune dei luoghi iconici di New York senza per forza diventare dei forzati della visita. Lasciando spazio in questo modo all’esperienza e ad un pizzico di sana avventura, da sempre il sale della vacanza.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 22/05/2023
Monaco in posizione del loto - sullo sfondo statue del Buddha - quella Nera sovrastata dai Naga, tipica della Cambogia

Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e cosa significano

di Max Pubblicato: 19/05/2023
Thailandia written by Max

Quali sono le posizioni del Buddha e qual è il loro significato nell’iconografia Buddista?

Quali sono le posizioni del Buddha? Nell’iconografia Buddista, così come in altre filosofie, credenze o religioni, nulla è lasciato al caso. Le posizioni del corpo e delle mani del Buddha hanno un significato preciso e conoscerlo aiuta a comprendere il messaggio che vuol essere trasmesso.

Queste pose, dette Asana per il corpo e Mudra per le mani, variano a seconda delle correnti del Buddismo e allo stesso modo variano la raffigurazione del viso o del capo. In questo articolo verranno presi in considerazione per lo più i canoni rappresentativi del Buddismo Theravada e Mahayana.

Mudra è una parola usata per descrivere gesti delle mani o sigilli.
Asana è una posizione del corpo, il termine è diffuso in occidente grazie allo Yoga

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Quali sono le posizioni del Buddha e qual è il loro significato nell’iconografia Buddista?
  • I quattro Asana fondamentali del Buddha
  • Le posizioni più ricorrenti nelle rappresentazioni del Buddha
  • Asana, le posizioni del corpo del buddha
    • Buddha seduto
    • Buddha sdraiato
    • Buddha in piedi
    • Buddha che cammina
  • Tutti i Mudra del Buddha
    • Bhumisparsha Mudra
    • Dhyana Mudra
    • Dharmachakra Mudra
    • Abhaya Mudra
    • Varada Mudra
    • Karana Mudra
    • Vitarka Mudra
    • Namaskara Mudra
  • Altre rappresentazioni del Buddha
    • La bellezza Interiore del Buddha che cammina
    • La raccolta delle offerte
    • La medicina
    • L’insegnamento
    • Il Nirvana
  • Fonti e approfondimenti

I quattro Asana fondamentali del Buddha

Le posizioni del corpo del Buddha più ricorrenti sono essenzialmente quattro:

  • il Buddha seduto 
  • il Buddha sdraiato
  • il Buddha in piedi
  • il Buddha che cammina

Il Buddha sdraiato fa riferimento agli ultimi momenti terreni dell’Illuminato, prima di raggiungere il Nirvana, mente le tre rimanenti sono si riferiscono alle attività svolte quotidianamente dal Buddha, come l’insegnamento, la meditazione e la protezione fisica e spirituale dei suoi discepoli. Di queste ultime quella meno ricorrente è sicuramente quella nell’atto di camminare.

Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Buddha con Naga
Stautetta di Buddha con Naga tipico della Cambogia

Le posizioni più ricorrenti nelle rappresentazioni del Buddha

Per quanto riguarda la posizione in piedi, il Mudra più comune è Abhaya. Il Buddha è in piedi con una mano alzata e offre protezione ai suoi discepoli e una rassicurazione atta a liberare le persone dalle proprie paure. Il gesto è usato anche nell’iconografia induista, per esempio, nelle rappresentazioni di Shiva, Vishnu, Ganesha e Hanuman.

Per la posizione seduta il Mudra più ricorrente è invece detta Bhumisparsa e rappresenta il Buddha con la mano sinistra appoggiata sulle gambe e la mano destra che tocca il suolo. In realtà nelle statue la mano spesso è appoggiata sul polpaccio sinistro, piuttosto che in terra, con le dita che puntano verso il terreno.

Un’altra rappresentazione del Buddha seduto è Dhyana. In questa posa le mani sono appoggiate sulle gambe all’altezza della pancia ed entrambi i palmi sono rivolti verso l’alto, con la mano destra sopra la sinistra a simboleggiare uno stato di meditazione.

Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e cosa significano > https://www.massimobasso.com/articoli/page/13/

Asana, le posizioni del corpo del buddha

Come già accennato, nell’iconografia Buddista, l’Illuminato viene raffigurato in molte posizioni, ciascuna delle quali assume un significato e coincide con un periodo preciso della sua esistenza terrena. 

Buddha seduto

Il Buddha seduto rappresenta la meditazione ed in base alla posizione delle mani assume diversi significati, come viene spiegato più avanti nell’articolo. La posizione è quella più diffusa e conosciuta in occidente.

Buddha sdraiato

La posizione del Buddha sdraiato rappresenta la conclusione dell’esistenza terrena dell’illuminato. Se in questa rappresentazione viene raffigurato con gli occhi aperti è addormentato, con gli chiusi ha già raggiunto il Nirvana.

Buddha sdraiato con gli occhi aperti
Buddha sdraiato con gli occhi aperti

Buddha in piedi

La posizione in piedi rappresenta il Buddha nell’atto dell’insegnamento.

Rappresentazione del Buddha ad Angkor Wat
Rappresentazione del Buddha in piedi ad Angkor Wat

Buddha che cammina

La raffigurazione del Buddha che cammina sta ad indicare protezione e benevolenza nei confronti dei suoi discepoli

Statua dorata di Buddha che cammina
Statua dorata di Buddha che cammina

Tutti i Mudra del Buddha

Mudra è una parola usata per descrivere gesti delle mani, sono gesti ovviamente simbolici ed ognuno di essi esprime un significato preciso. 

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Bhumisparsha Mudra

Bhumisparsha è il mudra più diffuso. Il Buddha è sempre seduto, con la mano destra appoggiata sul polpaccio o sul ginocchio e le dita rivolte verso la terra. La mano sinistra è sulla coscia con il palmo rivolto verso l’alto. 

Questa posizione delle mani ricorda il momento della meditazione sotto l’albero della Bodhi in India, dove il Buddha raggiunse l’Illuminazione dopo essere stato tentato da Mara, che rappresenta il Male. In questa posizione il Buddha tiene un contatto con la terra, ricevendo dalla natura la forza per contrastare le tentazioni ed un aiuto a resistere fino a perseguire l’Illuminazione, che secondo le scritture avvenne proprio in questa posizione.

Bhumisparsha significa letteralmente toccare la terra. È noto anche come Mudra del testimone della terra. Bhūmī-Devī nell’induismo è la personificazione della Madre Terra. (Bhumi Wisdomlib)

Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Bhumisparsha Mudra
Le posizioni del Buddha: Fronte a destra Bhumisparsha Mudra, a seguire verso sinistra Dhyana Mudra

Dhyana Mudra

Anche in questo caso il Buddha è quasi sempre seduto e le mani sono entrambe appoggiate sulle cosce, con la mano destra sopra la sinistra, a volte i pollici si toccano, formando il triangolo mistico. È la posizione della saggezza e della meditazione.

Talvolta, soprattutto in Cambogia, l’immagine è sovrastata da una corona di Naga, i mitologici serpenti della tradizione Induista e Buddhista, che proteggono il capo del Buddha, facendo riferimento alla narrazione su Buddha e Mucalinda.

A questo proposito leggi anche l’articolo: Naga, i mitologici serpenti in Cambogia

Dhyana è un termine sanscrito che nell’accezione comune identifica un tipo di meditazione. Da questa parola derivano i termini Chan in cinese e Zen in giapponese.

Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Dhyana Mudra
Le posizioni del Buddha: il dipinto mostra il Buddha nella posizione di Dhyana Mudra

Dharmachakra Mudra

Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Dharmachakra Mudra
Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Dharmachakra Mudra

Dharmachakra Mudra è la posizione dell’insegnamento

In questa posizione il pollice e l’indice di entrambe le mani si toccano e formano un anello, che simboleggia la Ruota del Dharma.

Un altro significato di questo anello è anche l’unione del metodo e della saggezza. Le altre tre dita di entrambe le mani rimangono tese: il medio della mano destra rappresenta gli ascoltatori degli insegnamenti del Buddha, l’indice rappresenta i realizzatori degli insegnamenti e il mignolo rappresenta il Mahayana o il grande veicolo.

Specularmente le tre dita estese della mano sinistra rappresentano i tre gioielli dei princìpi buddisti. Sono: Buddha, Dharma e Sangha. In genere le mani sono alte davanti al lato sinistro del petto, o davanti al cuore, a significare che gli insegnamenti provengono direttamente dal cuore del Buddha.

Ci sono molte varianti del Dharmachakra Mudra dove le mani assumono posizioni diverse a seconda delle epoche storiche e delle influenze esterne.

DharmaChakra è la ruota del Dharma. Il sostantivo sanscrito Dharma significa ciò che è stabilito o fermo e quindi in un certo senso ha il significato di Legge.  Mahayana in sanscrito significa grande veicolo e si riferisce al percorso del Bodhisattva per raggiungere l’Illuminazione ed aiutare a sua volta tutti gli esseri senzienti a liberarsi dal dolore e dalle. Questo è chiamato Bodhisattvayana o Veicolo del Bodhisattva. 

Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e cosa significano > https://www.massimobasso.com/articoli/page/13/

Abhaya Mudra

Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Abhaya Mudra
Le posizioni del Buddha- Asana e Mudra: Abhaya Mudra

Questa posizione simboleggia il coraggio e la capacità di scacciare ogni paura, un gesto di pace.

La tradizione narra che il Buddha si trovasse in difficoltà a causa di un elefante ubriaco che voleva attaccarlo perché istigato da Devadatta, un cugino del Buddha protagonista di uno scisma. Proprio grazie all’imposizione della mano nell’atto di questo Mudra, l’Illuminato riuscì a fermarlo ed a ricondurlo alla ragione. 

Nel buddismo Theravada, di solito il Buddha in questa posizione è in piedi e raffigurato con la mano destra alzata all’altezza delle spalle, il braccio piegato e il palmo rivolto verso l’esterno con le dita dritte e unite, mentre la mano sinistra è lasciata sul fianco. In Thailandia e Laos, questo mudra è associato al Buddha che cammina, spesso mostrato con entrambe le mani nella stessa posizione. Nel buddismo Mahayana, spesso questo Mudra è usato in abbinamento ad altre pose.

Abhaya in sanscrito significa “assenza di paura”, ed è il nome di una delle più importanti mudrā, gesti o atteggiamento raffigurati nelle immagini divine ed usati anche nel culto delle medesime.

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Varada Mudra

Buddha nella posizione di Varada Mudra
Buddha nella posizione di Varada Mudra

In questa posizione del Buddha il braccio destro è disteso verso il basso con il palmo aperto e le dita distese. Questo Mudra indica un atto di generosità, sincerità, pazienza, impegno e compassione.

Un altro significato è quello dell’offerta, dell’accoglienza  e della carità. Il Varada Mudra può essere rappresentato con il braccio leggermente piegato e il palmo offerto leggermente rivolto verso l’alto o nel caso del braccio rivolto verso il basso il palmo presentato con le dita dritte o leggermente piegate.  Come già detto è quasi sempre accompagnato dall’Abhaya mudra. A volte viene confuso con il Vitarka mudra, a cui assomiglia molto.

Un altro significato è la connessione tra il dono e il perdono. Chi dona sarà perdonato, mentre chi perdona sarà ricompensato e benedetto. Il perdono è un aspetto stimolante della natura umana e la mano aperta lo incoraggia.

Varada in sanscrito significa concedere un vantaggio o può indicare un evento propizio o un benefattore. Un altro significato e quello di offrire una preghiera o concedere un dono. (DDSA: The Practical Sanskrit-English Dictionary)

Karana Mudra

Karana mudra è anche conosciuto come il gesto che allontana il male.

Nel Karana Mudra la mano destra del Buddha è in posizione verticale o orizzontale, con il palmo rivolto in avanti o verso il lato sinistro. Il dito medio è tocca la punta del pollice formando un anello e anche l’anulare è curvato verso il basso mentre l’indice e il mignolo puntano verso l’alto. A voler essere irrispettosi assomiglia allo scaramantico gesto delle corna.

Questo Mudra simboleggia la rimozione degli ostacoli e della paura. È un gesto che indica protezione e aiuta a tenersi lontani dal male e da altre influenze negative. Il Mudra indica la rimozione delle emozioni negative come ansia, paura, depressione e favorisce le emozioni positive come felicità e appagamento. 

Karana è un parola sanscrita che significa fare (Wikipedia)

Dettaglio di statua di Buddha con la mano in posizione di Karana Mudra
La posizione della mano in Karana mudra esprime un’energia con la quale viene respinta l’energia negativa. Questo gesto della mano serve ad allontanare il male.

Vitarka Mudra

Questo è il Mudra del dibattito o della discussione e si può osservare sia nelle statue del Buddha seduto che in piedi.

In questa posizione la punta del pollice e dell’indice sono unite, mentre le altre dita rimangono distese, similmente all’Abhaya e al Varada. L’anello formato dal pollice e dall’indice simboleggia il flusso costante di energia e informazioni. La mano con le punte del pollice e dell’indice unite insieme è tenuta attaccata al petto (più vicina della posizione Abhaya) ed il palmo è rivolto verso l’esterno. Le altre tre dita della mano sono rivolte verso l’alto. 

Vitarka è una parola sanscrita usata per descrivere il pensiero, il ragionamento, la discussione positiva o l’insegnamento. 

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Namaskara Mudra

Nella posizione del Namaskara Mudra le mani sono giunte, con le dita estese verso l’alto e i pollici che si toccano sulla punta. In genere si ritiene che puntino al chakra del cuore, allo sterno, o al chakra del terzo occhio.. 

Questa posizione rappresenta un gesto di saluto, preghiera e adorazione e nel Buddismo Vajrayana l’unione delle due palme simboleggia in alcuni casi l’esistenza di due regni del Grembo e del Diamante fusi in un’unica entità, le due sfaccettature di un’unica vita spirituale.

In realtà le statue del Buddha non si vedono quasi mai fare questo Mudra (o l’anjali che è simile), in quanto il Buddha non ha bisogno di mostrare la devozione perché è l’unica potente energia della luce e divina.

Namaskar deriva dalla parola sanscrita namaha che significa pagare/rendere omaggio

Altre rappresentazioni del Buddha

La bellezza Interiore del Buddha che cammina

Il Buddha che cammina rappresenta la grazia e la bellezza interiore. Buddha ha la mano destra alzata e rivolta verso l’esterno e la mano sinistra che si muove accanto al corpo con il piede destro avanti. Questa postura raffigura il ritorno del Buddha sulla terra dopo aver pronunciato un sermone in paradiso. La mano destra simboleggia un gesto di rassicurazione.

La raccolta delle offerte

In alcune rappresentazioni il Buddha ha le braccia congiunte, che portano una ciotola utilizzata per la raccolta delle offerte del Tak Bat.

Nel Buddismo Theravada questa è una vera e propria cerimonia che si ripete quotidianamente da oltre 2,500 anni ed è descritto Vinaya Pitaka, uno dei tre libri del Canone Pali. La raccolta si svolge una volta al giorno, all’alba ed il cibo donato dovrà essere l’unica forma di sostentamento dei monaci e deve essere rigorosamente consumato il giorno stesso, senza avanzi.

In teoria le offerte devono rigorosamente essere solo cibo ed i fedeli non dovrebbero offrire altri beni e, soprattutto, devono astenersi dall’offrire denaro.

Questa rappresentazione rappresenta la compassione per tutti gli esseri senzienti.

La medicina

Una delle figure più ricorrenti, ad esempio, in Giappone è Il Buddha della Medicinao Yakushi Nyorai, è particolarmente ossequiata e venerata dalle persone con problemi di salute.

L’immagine è caratterizzata dalla mano destra con il palmo rivolto all’esterno e leggermente abbassata verso il suolo, mentre la mano sinistra porta un ciotola contenente le erbe medicinali.

L’insegnamento

Tale immagine, caratterizzata dalla mano destra alzata al livello della spalla, con il palmo rivolto verso l’esterno, fa riferimento al primo insegnamento del Buddha dopo aver raggiunto l’Illuminazione (vedi Dharmachakra Mudra)

Il Nirvana

Il Buddha sdraiato sul lato destro, con la mano destra a sostegno del capo, rappresenta il Buddha in punto di morte, appena prima di raggiungere il Nirvana, in questa posizione il Buddha ha gli occhi chiusi, mentre se ha gli occhi aperti sta riposando.

Cosa Fare a Bangkok

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Fonti e approfondimenti

  • Dhyana: https://it.wikipedia.org/wiki/Dhyāna
  • Mudra: https://it.wikipedia.org/wiki/Mudra
  • Asana: https://en.wikipedia.org/wiki/Asana
  • Abhaya: https://www.yoga-magazine.it/2017/01/abhaya-mudra-gesto-del-coraggio/
  • Abhaya: https://www.ayurvedicpoint.it/la-parola-del-mese/357-abhaya-mudra-1-1
  • Varada: https://www.originalbuddhas.com/about-buddha-statues/hand-positions/varada-mudra – foto nomo/michael hoefner, https://www.zwo5.de, CC BY 3.0
  • Karana: https://www.originalbuddhas.com/about-buddha-statues/hand-positions/karana-mudra
  • Namaskara e altro: https://www.antiquities.co.uk/blog/gandhara-india-bactria/understanding-the-gandhara-buddha-poses-and-postures/
  • Dharmachakra: Foto di emoro

Per saperne di più sull’Indocina

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Pubblicato: 19/05/2023
Tempio Cao Dai Vietnam

Il Tempio Cao Dai

di Max Pubblicato: 15/05/2023
Indocina written by Max

Il Tempio Cao Dai e il Caodaismo (fuori Ho Chi Minh City)

Il Tempio Cao Dai: il movimento Cao Dai, o Caodaismo, è un culto religioso fondato nel 1926 presso Tay Ninh, nel Vietnam meridionale, da Ngo Van Chieu e da alcuni altri discepoli. I fondatori sostenevano di avere ricevuto una rivelazione divina nel corso di una seduta spiritica e di aver ricevuto il compito di fondare una nuova religione aggregando vari elementi mutuati da dottrine orientali ed occidentali.

Indice

  • Il Tempio Cao Dai e il Caodaismo (fuori Ho Chi Minh City)
  • Guida e mappa del Vietnam
  • Storia ed origine del Caodaismo
  • Architettura e particolarità del Tempio Cao Dai
  • Per saperne di più sull’Indocina

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Guida e mappa del Vietnam

Pianifica subito la visita nel sud del Vietnam sulla mappa e compra la nuova versione della guida del Vietnam della Lonely Planet. In formato cartaceo è quasi introvabile, io l’ho trovata in libreria per puro caso ed era l’ultima. La guida del Vietnam del National Geographic*, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

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Storia ed origine del Caodaismo

La storia di Cao Dai inizia nel 1919 quando Ngo Van Chieu, funzionario dell’amministrazione coloniale francese e spiritista, cominciò a condurre esperimenti di esoterismo con ragazze medium. Durante le sedute un nome che spesso veniva pronunciato era quello di Cao Dai, un’entità che si proponeva come somma divinità. Fu durante una di queste sedute, nella notte di Natale del 1925, che ai presenti fu indicato di fondare la chiesa e chi doveva essere il primo sommo sacerdote: l’anziano mandarino Le Van Trung. La sede del Caodaismo si trova vicino a Tay Nihn, dove si trova anche il Grande Tempio del Cao Dai (Thanh That Cao Dai), costruito tra il 1933 e il 1955.

Architettura e particolarità del Tempio Cao Dai

Il tempio ricorda una cattedrale cattolica, con una grande navata centrale, un altare e due navate laterali, mentre la facciata è caratterizzata dalle due torri a pianta quadrata. Nonostante l’apparenza esterna che rimanda all’architettura europea, gli interni si presentano decisamente più simili ad un tempio cinese, con colonne-drago e cobra a sette teste oltre a riferimenti a complesse simbologie e numerologie. I colori prevalenti sono il giallo, il blu e il rosso, associati rispettivamente buddismo, taoismo e confucianesimo.

Tempio Cao Dai Vietnam
Tempio Cao Dai Vietnam

La navata centrale è composta di nove sezioni, intervallate da gradini che simboleggiano quelli della scala per il paradiso. Al termine della navata, in alto, si trova una cupola che rappresenta il paradiso, che sormonta una sfera blu con simbolo dell’Occhio Divino, riportato anche sulle tuniche dei sacerdoti.

Per i più curiosi da non perdere è il momento della preghiera collettiva, accompagnata da musica e canti. Le funzioni si celebrano ogni 6 ore a partire dalle sei del mattino (a mezzogiorno, alle 18 e a mezzanotte). 

Si entra con abiti consoni al luogo: gonne e pantaloni sotto al ginocchio, capo scoperto e piedi nudi.

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Pubblicato: 15/05/2023
viaggio in Cambogia Faq

Faq Cambogia: indicazioni, consigli e stranezze Khmer

di Max Pubblicato: 30/04/2023
Indocina written by Max

Faq Cambogia, le risposte a quasi tutte le domande sulla terra Khmer.

48 Faq Cambogia, rapidi riferimenti e risposte alle domande che possono venire in mente a chi sta organizzando un viaggio in terra Khmer.

Se ne avete altre scrivetemi!

Immagine di Copertina in collaborazione con Macrovector

Indice

  • Faq Cambogia, le risposte a quasi tutte le domande sulla terra Khmer.
  • Cosa fare in Cambogia: guide, libri e utilità
  • Faq sulla lingua in Cambogia
  • Faq su orari e fuso orario in Cambogia
  • Faq sui trasporti in Cambogia e per la Cambogia
  • Faq sui Taxi in Cambogia
  • Faq visti e requisiti per entrare in Cambogia
  • Faq sui bagni pubblici in Cambogia
  • Faq su Wi.Fi e Cellulare in Cambogia
  • Faq Cambogia su valuta, pagamenti e carte
  • Faq su elettricità, prese di corrente ed adattatori
  • Faq capitale altre città
  • Faq sul cibo in Cambogia
  • Faq sulle mance in Cambogia
  • Faq Cambogia periodo migliore
  • Faq su cosa vedere in Cambogia
  • Faq su informazioni, salute e sicurezza in Cambogia
  • Faq su civiltà e religione in Cambogia
  • Proposte di Viaggio in Cambogia
  • Per saperne di più sull’Indocina

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Cosa fare in Cambogia: guide, libri e utilità

Pianifica subito la visita: acquista la nuova versione della guida* della Cambogia della Lonely Planet. La guida del National Geographic* sulla Cambogia, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia

Per non restare senza connessione comprate una E-Sim solo dati per Cambogia, Vietnam e altri sei stati* della zona. Si mantiene il proprio numero e si naviga liberamente (verificate quali Smartphone supportano la E-Sim).

Faq sulla lingua in Cambogia

Qual è la lingua ufficiale della Cambogia?

La lingua ufficiale del paese è lo Khmer, che è parlata da quasi il 90% della popolazione.

In Cambogia parlano inglese? 

L’inglese è parlato dalle persone che hanno a che fare col turismo o con l’estero, in genere la popolazione non parla inglese.

In Cambogia parlano francese?

Il francese è stata la lingua ufficiale al tempo della colonizzazione francese dell’Indocina e oggi, solo pochi fra i cambogiani più anziani parla francese.

In Cambogia parlano italiano?

Generalmente l’italiano non è una delle lingue parlate in Cambogia, a parte rare eccezioni.

In Cambogia i cartelli stradali sono scritti solo in caratteri Khmer?

In genere i cartelli sono scritti sia con la scrittura locale che in caratteri latini.

Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia
Angkor Wat il monumento simbolo della storia della Cambogia

Faq su orari e fuso orario in Cambogia

La Cambogia quale fuso orario osserva?

La Cambogia si trova nel fuso orario dell’Indocina, o UTC+07:00. Quando in Italia si osserva l’ora solare, la Cambogia si trova avanti di 6 ore, quando in Italia c’è l’ora legale, di 5 ore. Se a Siem Reap è mezzogiorno, con l’ora legale da noi sono le 7 di mattina, senza l’ora legale sono le 6.

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Faq sui trasporti in Cambogia e per la Cambogia

Come sono i treni in Cambogia

I treni ad oggi non sono affidabili. I viaggi sono lenti e le carrozze perlopiù destinate al trasporto merci, con orari incerti e poche carrozze. Viaggiare in treno può essere interessante se non avete fretta.

Cos’è un Tuk-Tuk?

il Tuk-Tuk è un mezzo di trasporto collettivo usato in oriente per le distanze brevi ed in città. Si tratta di una specie di motocicletta a tre ruote che può trasportare nel retro da una a tre-quattro persone. In genere l’abitacolo ha un tetto, ma è aperto ai lati.

Quanto costa un Tuk-tuk in Cambogia

Il prezzo di un Tuk-tuk in Cambogia è variabile. In genere parte da un minimo di un dollaro-un dollaro e mezzo per un breve tragitto. Tre dollari in genere per attraversare una città. Il costo dall’aeroporto a Phnom Penh intorno ai 6 dollari.
Ricordate sempre di contrattare prima il prezzo, dopo può essere spiacevole. Anche tirare troppo sul prezzo non è corretto, se non sapete esattamente dove si può arrivare.

Quanto costa e quanto dura un volo per la Cambogia?

Un volo per la Cambogia può durare dalle 12 alle 18 ore con scalo intermedi e costare dai 700 euro dei periodi meno cari a oltre 2.000 euro nei mesi più affollati, soprattutto ad agosto. Se volete fare un viaggio in Cambogia e risparmiare, prenotate con largo anticipo e valutate se volare su Ho Chi Minh o Bangkok per poi raggiungere la Cambogia via terra (ovviamente se avete tempo).

Cos’è un Cyclo

Il Cyclo è una specie di bicicletta a tre ruote, caratteristica dell’Indocina e soprattutto di Phnom Penh, utilizzato come mezzo di trasporto pubblico in città. Si tratta di una sorta di risciò a pedali utilizzato per il trasporto di una o in casi eccezionali più persone. Fu introdotto in Cambogia nel 1936. Ne sopravvivono pochi.

Faq sui Taxi in Cambogia

Quanto costa un Taxi in Cambogia

In genere la tariffa dipende dalla destinazione e viene contrattata sul momento, prima di salire. Alcuni taxi operano anche con tassametro, soprattutto a Phnom Penh, ma in genere si contratta. Global Taxi è stata la prima compagnia di taxi in Cambogia a utilizzare il tassametro. Di solito si trovano nelle zone turistiche fino a tarda notte. Il prezzo parte da 4.000 Riel (circa 1 dollaro) per i primi 2 km, poi costa circa 400 Riel per km.
Questo è un esempio, ma occorre valutare volta per volta. Ci sono anche 4 app che vanno per la maggiore: PassApp, GrabTaxi, Tada, and WeGo Taxi App, soprattutto nelle grandi città e alcune attive in una città e non nell’altra.

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Faq visti e requisiti per entrare in Cambogia

Ci vuole un visto per entrare in Cambogia?

Per i turisti è richiesto un visto che può essere richiesto all’arrivo, dura 30 giorni e costa 30 dollari.

Posso acquistare online il visto per la Cambogia?

Potete acquistare il visto online e controllare le altre informazioni sul sito. Attenzione che non tutti i valichi di frontiera accettano il visto elettronico
Se non siete sicuri potete anche rivolgervi ad un sito online per ottenere il visto, ovviamente Vi costerà un po’ di più.

C’è un’ambasciata di Cambogia in Italia

L’ambasciata di Cambogia a cui rivolgersi dall’Italia è quella di Francia a Parigi.

C’è l’Ambasciata Italiana in Cambogia?

L’Ambasciata d’Italia non presente nel Paese. E’ competente l’Ambasciata d’Italia in Thailandia.
Ambasciata d’Italia a Bangkok
All Seasons Place – CRC Tower (27mo e 40mo piano) – 87 Wireless Road – Bangkok 10330, Thailandia
Tel.: +66 2504970 – Fax Cancelleria Diplomatica: +66 2504985 – Fax Cancelleria Consolare: +66 2504988 – Cellulare per le sole effettive emergenze: +66 818256103
E-mail: ambasciata.bangkok@esteri.it
Rete consolare Console Onorario a Phnom Penh:
Dott. Aurelio Flacco
Telefono: +855 (0)17 540 544
email: consolare.cambogia@gmail.com
Borey Peng Houth Boeung Snor – Street P-22, Nr. 4, Sangkat Niroth – Khan Chbar Ampov -12123 Phnom Penh – Cambogia
Per l’assistenza in loco ai connazionali in casi di necessità ci si può rivolgere anche a:
Ambasciata di Francia
1 Bd Monivong, Phnom Penh
Tel: (+855) 23 430 020 (da fuori Paese), 023 430 020 (localmente); E-mail: ambafrance@online.com.kh

Ragazza con passaporto per articoli in cui si parla di visto per la Cambogia vietnam laos stati uniti india
Ragazza con passaporto per articoli in cui si parla di visto per la Cambogia vietnam laos stati uniti india

Faq sui bagni pubblici in Cambogia

Ci sono i bagni pubblici in Cambogia?

In genere ci sono bagni pubblici, spesso con la turca. Portarsi sempre fazzoletti e salviette. Controllate se le salviette vanno depositate in un contenitore a parte. In alcuni luoghi può essere richiesto un piccolo contributo.

Faq su Wi.Fi e Cellulare in Cambogia

Si trova il Wi-Fi in Cambogia?

Il Wi-Fi si trova agevolmente nelle principali città, ma potrebbe anche essere lento e a volte è a pagamento nelle aree pubbliche. Meglio la rete cellulare.

Posso usare il mio cellulare in Cambogia?

Ti consiglio di verificare con il tuo operatore, se dovesse essere troppo costoso puoi comprare una scheda eSIM per la Cambogia (puoi verificare se il tuo cellulare supporta le eSim da questa pagina sul sito di un operatore virtuale).

Qual è il prefisso internazionale della Cambogia?

Il prefisso internazionale della Cambogia è +855

Faq Cambogia su valuta, pagamenti e carte

Qual è la moneta della Cambogia?

La valuta nazionale è lo riel cambogiano, ma i dollari sono accettati in tutto il paese, quando non preferiti.

Ci sono gli ATM (Bancomat) in Cambogia?

In Cambogia si trovano ATM in tutte le maggiori città.

Gli ATM distribuiscono solo riel o anche dollari?

In gernere gli ATM distribuiscono sia riel che dollari americani.

Devo portare contanti in Cambogia? 

Al di fuori delle aree urbane è difficile trovare degli sportelli automatici, pertanto è consigliabile munirsi di contante. La maggior parte dei negozianti accetta solo valuta locale o dollari di piccolo taglio, per problemi nel dare il resto.

Posso usare le carte di credito?

Le carte di credito sono in genere accettate negli hotel e nei ristoranti delle zone urbane, ma al di fuori delle città è meglio avere sempre i contanti.

Faq su elettricità, prese di corrente ed adattatori

Ho bisogno di un adattatore per l’elettricità in Cambogia

Prese di corrente in Cambogia

La Cambogia utilizza la corrente a 230V, 50Hz AC, come in Europa, ma le presedi corrente possono essere differenti, di tipo europeo, americano (con le due linguette parallele) o di tipo anglosassone con le tre barrette a triangolo. Meglio avere un adattatore universale.

Faq capitale altre città

Qual è la capitale della Cambogia?

La capitale della Cambogia è Phnom Penh

Quali sono le città principali della Cambogia?

Le città più grandi della Cambogia sono Phnom Penh, Siem Reap, Sihanoukville, Battabang.

Faq sul cibo in Cambogia

L’acqua corrente o del rubinetto si può bere in Cambogia?

La qualità dell’acqua varia da regione a regione in Cambogia e berla non è sicuro. È meglio limitarsi all’acqua filtrata, che può essere trovata in hotel e ristoranti. Per ridurre il consumo di plastica portati una borraccia come la mia Nalgene, nella sua versione aggiornata che puoi usare con le bibite gassate. Oppure puoi acquistare una borraccia termica con materiali di qualità come questa e riempila prima di uscire dall’hotel. Non usare borracce dei quali non conosci i materiali, potrebbero trattenere odori e sapori o essere pericolose. Puoi trovare una vasta selezione anche presso Outpost Mountaineering a FinalBorgo (SV), dove potrai toccare con mano ed avere consigli utili.

Come si mangia in Cambogia?

La cucina cambogiana è simile a quella della Thailandia e Laotiana, con alcune particolarità tipiche dei vari luoghi e meno speziata. 

In Cambogia posso mangiare vegetariano?

Come in tutti i paesi buddisti, non è un problema trovare cibo vegetariano. Per i vegani o le persone con allergie potrebbe essere più difficile farsi capire al di fuori delle grandi città e degli alberghi dove si parla inglese.

Faq sulle mance in Cambogia

A quanto ammontano le mance in Cambogia? 

Gli importi delle mance variano ampiamente, ma in genere si aggirano intorno a 3-5 dollari al giorno per le guide e 1-3 dollari per gli autisti. Se portate regali da casa, evitate di portare imballaggi in plastica e, per quanto possibile cose in plastica che poi debbano essere smaltite.

Faq Cambogia periodo migliore

Qual è il periodo migliore per andare in Cambogia?

Il paese è caldo durante tutto l’arco dell’anno. La stagione più secca e fresca va da novembre a febbraio ed è considerata alta stagione. Da marzo a maggio fa più caldo, ma è comunque piacevole viaggiare. Da giugno ad ottobre sono i mesi più piovosi, durante i quali i giorni di pioggia possono essere anche 2 su 3.

Com’è il clima della Cambogia ad Agosto?

Le temperature massime a Phnom Penh ad agosto vanno dai 30° ai 35°, mentre le minime intorno ai 26°. Il tempo è umido e piovoso, ma questo non impedisce di godersi la vacanza. Gli acquazzoni di solito non durano tutto il giorno sono più persistenti nel nord del paese. In certe zone più remote alcune strade potrebbero essere difficilmente percorribili.

Faq su cosa vedere in Cambogia

Quali sono le feste o eventi principali in Cambogia?

La Cambogia ha molte feste nazionali ed eventi locali. Alcuni fra i più sentiti sono il 24 gennaio, la festa di Angkor e , ad aprile, il Capodanno Khmer. Ci sono poi il giorno dell’aratura reale, che cade in aprile o maggio e altre feste come il Meak Bochea (Festa dei monaci), che si tiene il 9 febbraio, il festival dell’acqua e della luna fra ottobre e novembre e il compleanno di Buddha, che viene celebrato il 15 giugno.

Quali sono le guide turistiche da acquistare per la Cambogia?

Per la Cambogia esistono diverse guide, le più affidabili, in italiano, sono Guida Cambogia Lonely Planet, ultima versione in italiano o guida Cambogia di National Geographic, meno dettagliata, ma con molte più fotografie, oltre al il frasario delle Lonely Planet per capire e farsi capire in birmano, khmer, lao e vietnamita.

Dove posso vedere un centro di recupero per gli orsi in Cambogia

Puoi far visita ad un centro di recuper per gli orsi appena fuori da Phnom Penh. Clicca qui per saperne di più sulla possibilità di vedere questi fantastici animali liberati da atroci sofferenze-

Faq su informazioni, salute e sicurezza in Cambogia

La Cambogia è adatta alle famiglie?

La Cambogia è una destinazione adatta alle famiglie, specialmenrte a quelle un po’ avventurose, ma non solo.

La Cambogia è consigliata per i viaggiatori LGBTQ+?

La Cambogia è molto accomodante nei confronti di qualsiasi viaggiatore, ma il paese è conservatore; quindi, le manifestazioni pubbliche di affetto sono disapprovate indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Cosa devo mettere in valigia per un viaggio in Cambogia?

In Cambogia quasi certamente non patirete il freddo, pertanto occorrono abiti leggeri e traspiranti, creama solare e poco altro. Non dimenticate di mettere in valigia magliette con maniche lunghe e pantaloni lunghi per le visite ai Templi. I Templi sono luoghi sacri e non si può entrare con braccia e gambe scoperte.

La Cambogia è un paese sicuro?

La Cambogia è un paese abbastanza sicuro sia nelle zone rurali che nelle città. Come sempre, occorre tenere gli occhi aperti e, nelle ore notturne, limitarsi alle zone più frequentate. Attenzione ai borseggiatori nelle zone affollate, come in tutte le parti del mondo.

Quali vaccinazioni sono obbligatorie per la Cambogia?

Al momento non sono richieste vaccinazioni per visitare la Cambogia. È necessaria avere il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla se si arriva da un altro paese a rischio di febbre gialla. In genere per tutti i viaggi le vaccinazioni più raccomandate sono epatite A, tifo e colera. A seconda del luogo anche la profilassi antimalarica, ma il consiglio è quello di consultare sempre il proprio medico.

Per un viaggio in Cambogia è consigliata un’assicurazione di viaggio?

Assolutamente sì, l’assicurazione di viaggio è sempre consigliata. Si trovano ottime assicurazioni che includono copertura sanitaria, bagaglio e annullamento.

Faq su civiltà e religione in Cambogia

Che cos’è il Reamker, il poema epico Cambogiano?

Il Reamker è un poema epico cambogiano basato sul poema epico indiano Ramayaṇa ed il titolo significa semplicemente: Gloria di Rama. Il Reamker si divide in due parti, entrambe incomplete ed adatta le idee hindu ai temi buddhisti mostrando l’equilibrio tra bene e male nel mondo. Come il Ramayana, il Reamker richiama gli ideali di giustizia e fedeltà rappresentati dai protagonisti, il principe Rama e la regina Sita, ma mentre nel Ramayana il principe Rama è la personificazione di una divinità che ha il compito di combattere il male sulla terra, nel Reamker Rama è rappresentato come il Buddha stesso. La storia è visibile oggi in alcuni dei bassorilievi di Angkor e diventò in seguito il tema preferito degli affreschi sulle pareti dei templi.

Qual è la religione principale in Cambogia?

In Cambogia la maggior parte della popolazione è Buddista Theravada, mentre circa il 2% della popolazione è musulmana.

Cosa significa il termine Wat?

Un wat in lingua Khmer è tempio buddista o indù ed il termine è usato a volte in Cambogia ed in altri paesi del sud est asiatico. La parola wat è una parola thailandese mutuata dal sanscrito vāṭa, che significa “recinto”. Il termine ha significati diversi in ciascuna regione, indicando di volta in volta tipi diversi di templi di religioni diverse.

Quali sono le regole da rispettare nei templi?

Fra le cose da non fare: non mangiare all’interno dei templi e ricordarsi che le donne non possono toccare i monaci, non volgere le piante dei piedi o puntare col dito verso i monaci o le statue di Buddha. Fra le cose da fare invece: togliersi il cappello nel parco del monastero, togliersi le scarpe all’interno degli edifici, sedersi in ginocchio con i piedi nascosti dietro piuttosto che le gambe incrociate, parlare piano, chiedere prima di scattare foto e non entrare in luoghi chiusi senza permesso.

Proposte di Viaggio in Cambogia

  • Cambogia, nella terra dei sorrisi, tour di gruppo a date fisse per minimo 2 persone con guida in italiano: un’introduzione alla Cambogia per chi tempo e budget limitato, che vi darà comunque modo di innamorarvi del paese.
  • Mini Tour del Regno Cambogiano. Viaggio individuale con guida in italiano per tutti coloro che vogliono farsi un’idea più approfondita di questo fantastico paese.
  • Cambogia, gran tour del Regno Khmer. Viaggio completo attraverso i paesaggi più belli ed affascinanti della Cambogia.
  • Tour combinato di Cambogia e Vietnam, della durata di minimo 12 giorni ed ulteriormente personalizzabile.
  • Per qualsiasi informazione potete scrivermi.

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 30/04/2023
Immaginde di copertina dell'articolo Le parole del Buddismo e dell’Induismo che devi conoscere se visiti Angkor

Le parole del Buddismo e dell’Induismo che devi conoscere se visiti Angkor

di Max Pubblicato: 25/04/2023
Indocina written by Max

Parole del Buddsimo e dell’induismo in Cambogia

Questo articolo nasce per spiegare il significato di alcune parole del Buddismo e dell’Induismo in Cambogia, termini Khmer usati nei templi o per indicare luoghi, personaggi o divinità. La conoscenza di questi termini buddisti è sicuramente utile se si visitano i templi di Angkor e più in generale tutto il paese, per aiutare a comprendere meglio la religione, la cultura e la geografia e locale.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Parole del Buddsimo e dell’induismo in Cambogia
  • Un occhio all’abbigliamento e alle buone maniere
  • Libri e guide per la Cambogia
  • I nomi dei luoghi e degli edifici
  • I personaggi e le divinità del Buddismo e dell’Induismo
  • Altre parole ed aggettivi
  • Fonti più rilevanti
  • Per saperne di più sull’Indocina
Monaco in meditazione - Cambogia
Monaco in meditazione – Cambogia

Un occhio all’abbigliamento e alle buone maniere

Prima di entrare in un tempio o Wat vediamo alcuni consigli.

  • Toglietevi scarpe e cappello e depositateli all’ingresso del complesso, a maggior ragione quando si entra nella Pagoda. le scarpe e il cappello quando entrate in un edificio, specialmente nella pagoda
  • Vestitevi con rispetto, coprendo le spalle e indossando una gonna ed un pantalone che copra le ginocchia.
  • Non fate rumore se si stanno celebrando dei riti o ci sono eventi in corso, in ogni caso il silenzio è d’oro.
  • Lasciate una donazione, per piccola che sia, sarà un segno di rispetto.
  • Non rivolgetevi alle persone o alle divinità puntando con il dito, non è rispettoso.
  • Ed ora conosciamo insieme un po’ di terminologia per aiutarci a comprendere quello che stiamo visitando.
  • Imparate i termini buddisti più ricorrenti e familiarizzate con essi

Libri e guide per la Cambogia

Pianifica subito la visita: acquista la nuova versione della guida* della Cambogia della Lonely Planet. La guida del National Geographic* sulla Cambogia, invece, è meno dettagliata, ma è indicata per chi, come me, ama vedere qualche foto in più (in realtà l’ottimo sarebbe averle entrambe).

Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia

I nomi dei luoghi e degli edifici

Angkor

Angkor, che significa “città” o “capitale”, è una forma volgare della parola Nokor, che deriva dalla parola sanscrita nagara.

Wat

Wat è il complesso dei templi che fanno parte di una costruzione, l’insieme di tutti gli edifici e si potrebbe tradurre in Santuario. Wat è la parola khmer per “tempio” derivata dal sanscrito: vata o recinto.

Tempio di Ta Prohm in Cambogia
Tempio di Ta Prohm in Cambogia

Bannalay

Bannalay è la biblioteca

Banteay

Banteay nella terminologia Khmer significa Cittadella o fortezza, come ad esempio Banteay Srei, la cittadella delle donne o Banteay Kdei, la cittadella delle camere.

Baray

Un baray è un serbatoio o invaso d’acqua artificiale. Non si sa con certezza quale fosse lo scopo dei baray, ma gli archeologi ritengono che facessero parte del sistema di irrigazione o servissero a uno scopo religioso. Al centro dei baray gli Khmer costruivano i templi su un’isola artificiale. Il più grande baray di Angkor è il Baray Occidentale che era lungo più di 7 chilometri e largo 1,7 chilometri.

Chedi (Thai) o Stupa

Gli Stupa o i Chedi in Thailandia contengono principalmente le reliquie o i resti di monaci, reali o coloro che hanno pagato per esservi sepolti. Alcuni possono contenere reliquie del Buddha e manufatti preziosi. Questo è uno dei termini buddisti più ricorrenti.

Dharmasala

Il significato della parola buddista Dharmasala (da non confondere con Dharamsala) è la Casa del Fuoco, è il nome dato a un luogo dove i pellegrini possono riposarsi durante un viaggio. Si apprende dalla stele di Ta Prohm che c’erano 121 Case del Fuoco sulle strade principali che portavano da Angkor a diverse città importanti Questi edifici sono stati costruiti durante il regno di Jayavarman VII della fine del XII secolo e che si possono vedere a Preah Khan, Ta Prohm e Banteay Chhmar.

Gopura

Gopura è portale o un padiglione d’accesso ad un complesso templare. I Gopura sono strutture o padiglioni a volte anche molto grandi con decorazioni e bassorilievi. Molti dei templi più grandi hanno un Gopura al centro di ciascun lato delle mura di cinta.

Linga

Il Linga è la rappresentazione del Dio Shiva e uno fra in termini induisti più ricorrenti. Il Linga ha forma cilindrica (rappresentazione fallica) ed è posto in genere al centro del tempio.

Monte Meru

Il Monte Meru rappresenta la Montagna Sacra ed il centro dell’universo nella mitologia induista ed in quella buddista.  Nell’Induismo il Monte Meru segna il centro dell’universo si trova nella regione dei paradisi mentre sulla sua cima, a nord, si trova il paradiso di Indra e al di sopra splende la Stella del Nord.

I Templi Montagna di Angkor come il Bakong e il Phnom Bakheng furono costruiti per essere una rappresentazione del Monte Meru.

Pachaa

Pachaa nei templi in Cambogia è il crematorio

Pagoda

La Pagoda è l’edificio principale del tempio per l’adorazione del Buddha e lo spazio delimitato per i rituali. La Pagoda di solito ha pianta rettangolare, a volte con colonne all’interno e all’esterno e con il Buddha all’estremità occidentale, rivolto ad est (come si pensa fosse al momento dell’illuminazione). Sono comunemente decorate con pitture murali che spesso raffigurano i momenti della vita di Buddha e del poema epico Reamker.

Phnom

Phnom significa montagna o collina, come ad esempio Phnom Penh la collina di Penh o Phnom Bakheng il tempio della montagna, situato su una collina.

Prasat

Prasat è un termine khmer che significa palazzo o castello e si riferisce agli antichi edifici khmer (templi propriamente detti, ma anche cappelle, ostelli ecc.). Torre o tempio, ad es. Prasat Kravan, Prasat Suor Prat.

Rajavihara

Rajavihara è di solito riferito ad un Tempio o una Dimora Reale

Sema o Sima

I Sema oggetti che delimitano l’area sacra di un sito buddista Theravada. I sema si vedono in genere nelle pagode in tutta la Cambogia spesso realizzati con una pietra a forma di foglia, a volte con rilievi o caratteri decorati, e collocati nei punti cardinali che circondano l’area sacra. 

Stele

La stele è una tavola in pietra incisa con informazioni sul tempio, come la data di fondazione, il re che ne ordinò la costruzione e gli dei a cui era dedicato il tempio.

Stupa

Gli Stupa (vedi anche chedi) in origine dovevano contenere le reliquie del Buddha. Oggigiorno contengono di solito le reliquie di monaci venerabili, reali o coloro che hanno pagato per esservi sepolti. Alcuni possono ancora contenere reliquie del Buddha e manufatti preziosi.

Vihear

Il Vihear o Pagoda è l’edificio principale del tempio per l’adorazione del Buddha e lo spazio delimitato per i rituali. Di solito ha una pianta rettangolare, con grandi colonne all’interno e all’esterno e con il Buddha situato all’estremità occidentale e rivolto ad est (come si pensa che fosse al momento dell’illuminazione). Gli interni sono spesso decorati da dipinti murali che raffigurano i momenti della vita di Buddha o del poema epico Khmer, il Reamker.

I personaggi e le divinità del Buddismo e dell’Induismo

Apsara

Apsara sono le ninfe celesti della mitologia buddista e indù. Di solito sono raffigurate come figure danzanti e sorridenti. Si possono trovare nei bassorilievi di molti dei templi di Angkor, come Angkor Wat e Bayon. Le Apsara mitologicamente sono emerse durante la zangolatura dell’oceano di latte, uno dei più famosi miti dell’induismo che si trova in testi sacri quali i Purana e il Mahabharata.

Bassorilevo ad Angkor in Cambogia
Bassorilevo ad Angkor in Cambogia

Devata o Thewada

Devata o Thewada (Thai) è un essere celeste maschile o femminile, ciò che nel cristianesimo potrebbe essere simile ad un angelo custode. Devata deriva dal sanscrito Deva, che significa Divinità. Come le Apsara, si trovano spesso raffigurati nei bassorilievi dei templi di Angkor come Preah Khan e Angkor Wat.

Leggi anche Danza Apsara o Balletto Reale della Cambogia – Apsara Dance

Dvarapala

I Dvarapala sono guardiani armati, delle divinità che sono raffigurate nei Templi o nei monasteri buddisti e induisti. Le rappresentazioni possono a volte assumere sembianze umane, a volte demoniache e solitamente si trovano in coppia su entrambi i lati dei cancelli d’’ingresso ai Templi.

Essi provengono dalla tradizione popolare asiatica e sono ispirati alle divinità tutelari ed alle figure di guerrieri mitologici. 

A seconda delle dimensioni e della ricchezza del tempio, i guardiani potevano essere collocati da soli, in coppia o in gruppi. Le strutture più modeste potrebbero avere un solo Dvarapala, mentre alcuni siti più grandi potrebbero averne quattro a presidio dei punti cardinali, a volte anche di più, generalmente in numero pari.

Garuda

Garuda è una rappresentazione della mitologia induista e buddista, il mitico uccello, cavalcatura di Vishnu e l’unico tra gli animali della mitologia indiana ad essere dotato di ali. A volte è raffigurato come metà uccello e metà uomo, mentre altre volte gli attributi umani scompaiono del tutto. 

Hamsa

L‘Hamsa è un uccello che viene citato negli antichi testi sanscriti e che vari studiosi hanno identificato spesso, con l’oca, con il cigno o con il fenicottero. Questa immagine viene usata in India e nel sud-est asiatico come simbolo religioso ed elemento decorativo. A questo uccello mitologico è attribuita la capacità di estrarre il latte dalla miscela di latte ed acqua, simboleggiando la capacità di estrarre il bene tralasciando il male. Hamsa viene spesso indicato come Vahana (o veicolo), fra gli altri, di Brahma, Gayatri e Saraswati

Ingresso ai templi in Cambogia
Ingresso ai templi in Cambogia

Kala o Kirtimukha

Kala è una figura mitologica di derivazione induista, spesso indicato come il destino o il dio della morte (in alternativa a Yama). Non è una delle parole nel buddismo fra le più frequenti, ma presente in molti templi cambogiani

Mushika

Krauncha era un maldestro musicista celeste, che, dopo aver calpestato distrattamente i piedi ad un rishi di nome Vamadeva, venne maledetto e trasformato in un topo grandissimo. Una volta prese le sembianze del topo Krauncha cominciò ad infastidire tutti, rubando il cibo e distruggendo tutto quello che trovava sul suo cammino. Ganesha corse allora in aiuto degli amici terrorizzati e dopo varie peripezie riuscì ad intrappolare il topo con una corda, obbligandolo così a diventare il suo Vahana prendendo il nome di Mushika.

Naga 

I Naga sono delle creature mitologiche metà uomo e metà serpente. Essi sono presenti nella mitologia induista vedica e nella tradizione orale del V millennio a.C.

La parola Naga deriva dal sanscrito: nag significa serpente. Questa rappresentazione fa parte della cultura popolare induista e buddista e queste figure si ritrovano spesso nei bassorilievi e nelle sculture dei templi. Nel Sud dell’India si ritiene che donino la fertilità ai fedeli e sono considerati i servi di Varuna, dio vedico delle tempeste.

Nandi

Nandi è un toro bianco, simbolo di purezza, e le sue quattro zampe rappresentano la Verità, la Rettitudine, la Pace e l’Amore.

Nandi è il costante e immancabile compagno di Shiva in tutti i suoi spostamenti ed in ogni tempio dedicato a Shiva, di fronte al santuario principale, non può mancare una scultura di Nandi. Nel corso dei secoli Nandi ha acquisito un’importanza sempre maggiore, fino a diventare una divinità a se’ stante, infatti sono presenti in India vari templi dedicati esclusivamente a lui.

Neak Ta

I Neak Ta sono le divinità ancestrali o tutelari che nella tradizione Cambogiana si crede veglino su persone, luoghi e cose, e che devono ricevere il dovuto rispetto. Neak Ta in Khmer ha più o meno il significato di antenato. Un Neak Ta può essere di genere femminile o maschile, e molto spesso si tratta di una coppia.

I cambogiani di solito custodiscono una specie di casetta vuota posizionata su un palo o appesa ad un albero all’esterno dell’abitazione. Si tratta di una sorta di altare al quale si portano offerte in natura per ingraziarsi gli spiriti benevoli o mantenere gli spiriti maligni lontano dalla casa.

Paravani

Kartikeya, il dio della guerra noto come Murugan nell’India meridionale ha come veicolo il pavone di nome Paravani. Questo pavone era originariamente un demone chiamato Surapadma che aveva avuto l’ardire di sfidare il dio della guerra in combattimento. Il demone capì subito che non poteva vincere e si pentì del suo gesto, prendendo la forma di un albero e pregando di essere risparmiato. 

Murugan tagliò l’albero in due e da una metà estrasse un gallo, di cui fece il suo emblema, mentre dall’altra estrasse un pavone, di cui fece la sua cavalcatura.

Vahana

Vahana deriva dal sanscrito e significa ciò che trasporta o ciò che tira e nella mitologia Induista è l’animale usato come veicolo dalle varie divinità. Ogni divinità in India è associata ad un animale che è il suo veicolo, come l’aquila Garuda di Vishnu o il toro Nandi di Shiva. Le divinità sono spesso raffigurate mentre cavalcano il proprio Vahana, ma a volte il Vahana si trova di fianco alla divinità e altre volte ancora viene raffigurato e venerato come una figura a sé stante.

Ta

Ta significa nonno o antenato, ad esempio nel Tempio Ta Prohm significa Antenato Brahma.

Altre parole ed aggettivi

Preah

Preah Significa Dio o Re e può anche essere usato come aggettivo che significa sacro o santo, come ad esempio in Preah Khan, dove significa spada sacra.)

Prei

Prei significa bosco o foresta, come ad esempio in Banteay Prei, la Cittadella della foresta.

Reamker

Il Reamker è un poema epico cambogiano sullo stile del Mahabharata Induista.

Srei

Srei Significa donna, ad esempio, Banteay Srei significa cittadella delle donne.

Thom

Thom significa grande, come ad esempio in Angkor Thom, dove significa grande città

Fonti più rilevanti

Kirtimukha https://kirtimukha.com/devilsMask.htm, https://en.wikipedia.org/wiki/Kirtimukha

Kala https://it.frwiki.wiki/wiki/Kala

Nandi https://it.wikipedia.org/wiki/Nandi

Valakhilya https://www.wisdomlib.org/definition/valakhilya

Airavata https://en.wikipedia.org/wiki/Airavata

Garuda https://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php/Garuda

Dvarapala https://it.frwiki.wiki/wiki/Dvarapala

Ponti Naga https://helloangkor.com/the-amazing-ancient-mythical-bird-statues-of-preah-khan-the-secret-wall-trail/

Dharmasala https://en.wikipedia.org/wiki/Dharmasala

Kubera https://www.hindu-blog.com/2010/10/man-as-vahana-of-kubera-symbolism-in.html

Rajavihara https://www.wisdomlib.org/definition/rajavihara

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 25/04/2023
immagine di copertina come fare il caffè vietnamita ca phe sura da caffè ghiaccciato

Il caffè Vietnamita come farlo e dove gustarlo

di Max Pubblicato: 24/04/2023
Indocina written by Max

Il caffè vietnamita, come si fa e da dove deriva la tradizione

Il caffè vietnamita è una tradizione ed un’abitudine in Vietnam paragonabile a quella dell’espresso in Italia. Dolce, amaro, freddo ghiacciato o, meno sovente, anche caldo, il caffè, come in ogni parte del mondo, si beve ovunque, ma quello vietnamita ha delle particolarità. 

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il caffè vietnamita, come si fa e da dove deriva la tradizione
  • Cenni storici sul caffè in Vietnam
    • Informazioni sul caffè vietnamita
  • La mia prima esperienza col caffè vietnamita
  • Vietnam lifestyle
  • Gusto e cultura
  • Caffè e tè freddo compagni in Vietnam
  • Come si prepara il caffè vietnamita
  • Guida alla preparazione passo dopo passo
  • Fonti e Crediti
  • English Version

Cenni storici sul caffè in Vietnam

Il caffè fu introdotto in Vietnam nel 1857 da un prete cattolico francese che importò nel paese delle piante di caffè Arabica. Nel giro di pochi decenni la coltura ebbe una forte espansione e già nel 1890, i francesi avevano creato una fiorente industria del caffè nella regione dell’Annam (Vietnam centrale). 

Nel 1950 fu costruito il primo vero e proprio impianto di trasformazione ed il Vietnam divenne il principale produttore di caffè dell’Asia.La produzione fu messa in crisi negli anni ‘70 dello scorso secolo, a causa della guerra, ma già dai successivi anni ’90, il Vietnam diventò di nuovo il secondo esportatore di caffè al mondo.

Da italiani è curioso apprendere che i principali esportatori di caffè torrefatto al mondo sono Svizzera, Germania e Italia, mentre per quanto riguarda il green coffee, ovvero il caffè nella fase precedente la tostatura, i principali esportatori sono Brasile, Vietnam e Colombia (Fonte: Statista). 

Quindi in qualche modo siamo un po’ simili.

Tazze per il caffè vietnamita
Tazze per il caffè vietnamita

Informazioni sul caffè vietnamita

Attualmente, la robusta costituisce circa il 95% della produzione di caffè del Vietnam, mentre l’arabica costituisce il restante 5%.  

Oggi, la robusta vietnamita viene venduta ad acquirenti che spesso la tostano e la trasformano in caffè istantaneo, ecco perché il Vietnam non è noto in Italia per la produzione di caffè, noi consumiamo principalmente arabica

La mia prima esperienza col caffè vietnamita

Di solito mi sveglio presto al mattino, specialmente quando sono in vacanza, per non perdermi nulla del viaggio.. il mio motto è: si può dormire anche a casa.

Una delle prime mattine a Saigon sono uscito per fare colazione fuori dall’hotel. La sera prima avevo notato un piccolo caffè decisamente carino nella zona del mercato di Ben Thanh: Saigonese Baguette e volevo proprio fare colazione lì, per sperimentare quanto gusto francese è rimasto nel paese.

Non volevo per forza un caffè caldo, ma chiesi un caffè americano caldo, se possibile. Subito mi dissero che non era possibile, se avessi voluto qualcosa di caldo avrei dovuto bere un tè. Dissi che andava bene, ma mi dissero anche che se volevo un caffè, c’era la possibilità di averlo ghiacciato. Allora risposi che andava bene anche il caffè ghiacciato.

Fu la mia prima esperienza con il caffè vietnamita, e siccome era molto dolce e con un gusto molto deciso, mi piacque subito. La cosa più curiosa, però, fu che i ragazzi del caffè, per cercare di accontentarmi, anche se non avevo insistito, mi portarono in sequenza: caffè vietnamita, tè caldo, un caffè americano di fortuna e tè freddo.. e io ovviamente bevvi tutto per cortesia!

A proposito, i dolci per la colazione, anche se non proprio uguali a quelli francesi, sono buonissimi..

Saigonese baguette caffè ad Ho Chi Minh City Saigon
Saigonese baguette caffè ad Ho Chi Minh City Saigon

Vietnam lifestyle

Come già detto, al giorno d’oggi, il caffè, eredità della cultura francese, come la baguette, è parte integrante della cultura vietnamita e viene consumato, in linea di massima, in tre versioni:

  • Ca phe sura da, il caffè mescolato con latte condensato e ghiaccio
  • Ca phe den da, caffè puro, sempre mescolato con ghiaccio
  • Bac xiu, una versione meno forte e più dolce del Ca phe sura da

Mentre la maggior parte degli uomini vietnamiti preferisce bere il caffè nero, donne e turisti di solito scelgono la versione dolce.

Un’altra versione di questo modo fantasioso di fare il caffè è il Ca Phe Trung o caffè all’uovo. Anche questo il caffè viene preparato alla maniera vietnamita, con un buon caffè robusta, dopodiché viene guarnito con una creama simile allo zabaione, preparata con il tuorlo d’uovo, il latte condensato e lo zucchero.

Un’altra prelibatezza da provare!

Gusto e cultura

Sicuramente con il caffè vietnamita non è un amore a prima vista, specialmente per gli italiani e specialmente per i “fondamentalisti”. A molti turisti ed a coloro che si fermano poco nel paese, all’inizio il giusto non piace. Ci vuole più di qualche sorso perché il palato si abitui all’intenso sapore amaro del Ca phe den da o al gusto dolcissimo del Ca phe sura da. Ma una volta scoccata la scintilla è amore per sempre.

Ed il caffè diventa anche un rito. Occorre prendersi del tempo per attendere che il caffè filtri goccia a goccia e scenda pian piano nella tazza, diverso da “un espresso e via”, un momento di relax e di riflessione prima di partire con la giornata o per rallentare durante i momenti di maggiore stress. Penso che ci si possa abituare.

Caffè e tè freddo compagni in Vietnam

Il caffè vietnamita viene quasi sempre servito con una tazza di tè freddo dal sapore molto delicato (tra da), qualcosa senza cui i vietnamiti non possono immaginare di bere il loro caffè, un po’ come il bicchierino di acqua frizzante.

Come si prepara il caffè vietnamita

Il sapore profondo del caffè vietnamita si ottiene utilizzando il latte condensato come crema e dolcificante e un processo di filtrazione a tazza singola, utilizzando uno speciale filtro in acciaio chiamato Cafe Phin.

Il caffè macinato viene messo nel filtro, che viene posto sopra una tazza riempita con una generosa quantità di latte condensato. L’acqua bollente versata nel filtro metallico scende lentamente nella tazza e si mescola con il latte condensato, dopodiché il tutto viene mescolato con un cucchiaio, ottenendo una bevanda eccezionale.

In genere viene poi aggiunta la giusta quantità di ghiaccio ed il gioco è fatto. L’aroma, anche se mitigato dal latte condensato, è molto più forte del caffè in stile occidentale.

I filtri per caffè in metallo vietnamiti possono essere acquistati anche online: vedi qui.

Guida alla preparazione passo dopo passo

cafe phin tazza caffè vietnamita
Cafe Phin tazza per il caffè vietnamita
  • Riempi un bicchiere grande di ghiaccio.
  • Usa un autentico caffè vietnamita, come Trung Nguyen, ovviamente se lo compri in vietnam costa meno e, sicuramente ce ne altri sono più a buon mercato anche online, solo meno autentici. Verrebbe da chiedersi quali siano le differenze fra i vari numeri del caffè Trung Nguyen (e mi sembra un dubbio legittimo), potete trovare qui una tabella comparativa delle diverse miscele. 
  • Metti 20 g di caffè macinato in una piccola ciotola.
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 1,2 e 3
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 1,2 e 3
  • Prepara 2 cucchiai da tavola di latte condensato in una piccola tazza da tè o caffè.
  • Metti il filtro inferiore e la tazza in metallo sopra la tazza da tè.
  • Riempi la tazza di metallo con caffè macinato.
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 4,5 e 6
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 4,5 e 6
  • Inserisci la pressa di metallo in modo che si adatti perfettamente al caffè, ma non premere verso il basso, aggiungi 20 ml di acqua bollente e lasciala sgocciolare attraverso il filtro.
  • Aggiungi altri 45 ml di acqua bollente.
  • Metti il coperchio sulla tazza di metallo e attendi che tutta l’acqua passi attraverso il filtro (circa 5 minuti).
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 7,8 e 9
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 4,5 e 6
  • Togli il filtro dalla tazza da tè.
  • Mescola caffè e latte condensato con un cucchiaio fino a quando non saranno ben amalgamati.
  • Versa il caffè sul ghiaccio e gustati la bevanda!
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 10,11 e 12
Come fare il caffè vietnamita, passaggi 10,11 e 12

Fonti e Crediti

Articolo originale su https://www.nextdestinationvietnam.com/specials/vietnamese-coffee (non più in linea)

Perfect Daily Grind https://perfectdailygrind.com/2021/12/a-breakdown-of-vietnamese-coffee-producing-regions/

The Woks of Life https://thewoksoflife.com/how-to-make-vietnamese-coffee/

Delicious Vietnam https://deliciousvietnam.net/ca-phe-den-da-vietnamese-iced-black-coffee/

Hey Explorer https://heyexplorer.com/vietnamese-coffee-culture/

Immagine di copertina di vinden

English Version

Here you can download the english version (original pdf)

vietnamese-coffeeDownload
Pubblicato: 24/04/2023
Ballerine di Danza Apsara Robam Tep Apsara

Danza Apsara o Balletto Reale della Cambogia – Apsara Dance

di Max Pubblicato: 22/04/2023
Indocina written by Max

La Danza Apsara o Apsara Dance o Robam Tep Apsara

La Danza Apsara chiamata anche Robam Tep Apsara o Apsara Dance è il famoso balletto reale della Cambogia che nel tempo è stato esportato anche in altri paesi quali la Thailandia, il Laos e, in ultimo, negli Stati Uniti. 

Lo spettacolo fu rappresentato al di fuori dei confini nazionali per la prima volta agli inizi degli anni ’60 dello scorso secolo con il nome The Khmer Royal Ballet o Robam Tep Monorom. La prima ballerina reale ad interpretare questo ruolo fu Norodom Bopha Devi, una figlia di Norodom Sihanouk.

La danza Apsara si ispira allo stile delle numerose statue Apsara che si possono ammirare nei templi di Angkor, testimonianza dell’epoca d’oro degli antichi regni Khmer.

English version at the bottom of the article

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Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • La Danza Apsara o Apsara Dance o Robam Tep Apsara
  • Storia
    • Splendore e decadenza
  • La rinascita della danza Apsara
  • La Danza Apsara Oggi
  • La Danza Apsara Patrimonio Unesco
  • Contenuto sponsorizzato
  • Video del Balletto Reale della Cambogia
  • English Version Cambodia Apsara Dance

Storia

Bassorilievo con ballerina di Danza Apsara -Apsara Dance - Robam Tep Apsara
Bassorilievo con ballerina di Danza Apsara -Apsara Dance – Robam Tep Apsara

La Danza Apsara è una delle principali forme di danza Khmer e trae le sue origini dall’antica danza tradizionale popolare. Le radici di questa danza vanno ricercate nell’animismo e nelle pratiche magiche, che si fusero con le credenze religiose dell’induismo a partire dal I secolo d.C. 

Queste danze, ispirate alla mitologia riproducevano i mitici movimenti attribuiti alle ninfe celesti, chiamate appunto Apsara. Tuttavia, durante i regni di Jayavarman II e Jayavarman VII, e durante tutto il periodo Agkoriano, la pratica assunse connotati unici, con l’aggiunta di movimenti e significati tipici della cultura del tempo. Nel corso del XIII secolo la danza sviluppò quindi un proprio carattere ed una identità tipica della cultura Khmer differenziandosi da quella Indiana e da ogni altra forma di danza nel mondo. 

La Danza Apsara presentava infatti movimenti morbidi e sinuosi, accompagnati da musica khmer tradizionale ad alto volume e diventò di fatto uno spettacolo esclusivo per una platea elitaria, costituita principalmente dalla famiglia reale e dagli ospiti di corte

Non ci sono testimonianze sull’identità delle danzatrici, nessuna delle quali fu mai famosa al punto di essere citata nelle testimonianze giunte fino a noi, ma pare che durante il periodo di Angkor ci fossero a corte qualcosa come 3.000 danzatrici dedicate a questa attività. 

Bassorilievo con danzatrici Apsara
Bassorilievo con danzatrici Apsara

Splendore e decadenza

Tra i XII e il XV secolo la danza ebbe il suo periodo di massimo splendore fino all’epoca dell’invasione di Angkor da parte del regno Thai ed il conseguente saccheggio di Angkor. Con esso molte delle danzatrici Apsara furono deportate in Thailandia e di conseguenza il Balletto Reale della Cambogia (Cambodia Royal Ballet), conobbe un rapido declino dal quale non si riprese più e degli antichi fasti rimase solo la testimonianza nei bassorilievi di Angkor.

Nel corso dei secoli successivi non si ebbero più performance pubbliche, ma la danza rimase viva e praticata in forma più contenuta, sia in quel che rimaneva delle corti, sia nelle tradizioni popolari, soprattutto nell’area di Siem Reap e di Surin, ora in Thailandia. La danza tuttavia perse parte della sua originalità a causa della conoscenza incerta delle origini, soprattutto nella zona thailandese.

La rinascita della danza Apsara

Nel 1940, la regina Sisowath Kosamak Naryrath, moglie del re Norodom Suramarit, invitata alla scuola elementare di Sothearath, vide che la maestra della scuola preparava uno spettacolo che si ispirava alla tradizione dell’antica Danza Apsara di Angkor. La maestra aveva preparato costumi di carta, corone, fiori ed il tradizionale Sampot, la lunga gonna attillata ispirata ai bassorilievi di Angkor Wat e molto usata in epoca antica.

Ballerina di Danza Apsara- Apsara Dance - Robam Tep Apsara
Ballerina di Danza Apsara

La regina ebbe così l’idea di riportare la danza Apsara agli antichi fasti e spronò la sua prima nipote, la principessa Norodom Bopha Devi, una figlia di Norodom Sihanouk a prepararsi ed allenarsi per diventare la prima Apsara dei tempi moderni. La principessa cominciò a praticare la danza da quando aveva 5 anni e fece la sua prima performance come danzatrice Apsara durante il regno del re Norodom Sihanouk.

Nel 1967, la giovane e minuta principessa, vestita di seta e gioielli scintillanti, si esibì sotto le stelle nel padiglione aperto all’interno delle mura del palazzo, accompagnata dalla compagnia di danza reale e dall’orchestra Pinpeat, l’orchestra reale con gong, tamburi, xilofoni, corni e strumenti a corda. 

La regina Sisowath Monivong Kossomak Neary Rath Vattana scelse la nipote Norodom Bopha Devi quando era solo una bambina e ne fece l’ambasciatrice della nuova versione del classico balletto Cambogiano, la nuova Apsara di una danza vecchia di 2000 anni fatta di gesti sinuosi delle mani e aggraziati movimenti del corpo, con profondi significati storici ed evocativi

Norodom Bopha Devi fu l’artefice della rinascita della cultura, divenne il simbolo della danza classica Khmer, sopita da XV secolo, quando con l’invasione Thai svanì la gloria di Angkor e con essa il dominio culturale Khmer del sud-est asiatico. 

La Danza Apsara Oggi

Nel far rivivere la danza classica, la regina Kossomak e la principessa Bopha Devi hanno restituito la danza non solo al mondo ma anche – per la prima volta dopo secoli – al popolo cambogiano, trasformandola in un fenomeno popolare e culturale

Questa nuova versione della danza Apsara nel tempo ha acquisito uno stile moderno, più tranquillo e differente dalla Danza Apsara di Angkor Wat a partire dai vestiti, dalla corona, stile ecc. Lo stile ha continuato ad evolversi, ma la cosa più importante per il pubblico odierno è che la nuova Apsara Dance non è rimasta un fenomeno elitario, riservato al Re ed alla sua corte, ma chiunque ne può godere ed ammirarne la bellezza.

La Danza Apsara Patrimonio Unesco

La Danza apsara è stata iscritta nel 2008 (3.COM) nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (originariamente proclamata nel 2003) Vedi il link: Patrimonio Unesco

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Video del Balletto Reale della Cambogia

post originale sul sito Web of Cambodia - https://www.web-cambodia.com/en/article/Cambodian_Apsara_Dance-36065.html

English Version Cambodia Apsara Dance

Originally Posted by Web of Cambodia. Dance

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Pubblicato: 22/04/2023
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