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Birdwatching Ecuador papallacta quito guango lodge -1

Ecuador Birdwatching e relax da Quito a Papallacta a Guango

di Max Pubblicato: 14/01/2018
Centro e Sudamerica written by Max

Sulle Ande in Ecuador birdwatching e relax, ma occorre prepararsi al freddo.

Sono solo 4 anni che rimandiamo il viaggio in Ecuador birdwatching e relax sono i nostri obiettivi (ed ovviamente la fotografia).

Finalmente è venuta l’ora di visitare Guango Lodge, Cabana San Isidro, Papallacta e altre destinazioni.  Dopo un’attenta (e mai sufficiente) preparazione giungiamo a destinazione. Ecco.. scesi dall’aereo ci attende Quito. All’aeroporto che dista circa 40 minuti dalla città chiamiamo un taxi, senza sorprese ci porta a destinazione al nostro Hotel.

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Siamo oltre i 3.000 metri e si sente. Per il freddo e per il fiato corto. La città non è nulla di entusiasmante, arrampicata sulle rive di una montagna. In lontananza si vede il vulcano Cotopaxi che con un’altitudine di 5.872 m s.l.m. è la seconda montagna più alta dell’Ecuador, per questa volta non ci andiamo.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Papallacta e Guango Lodge.. arriviamo..

Ecuador birdwatching pappalacta quito guango lodge -1
La strada per Quito – Ecuador

Oltre i 4000 metri al passo Papallacta nelle terre dell’orso.

Dopo quito passiamo dal passo Papallacta, per la Riserva Ecologica Cayambe-Coca. Ci sono molti cartelli di avvisi sugli orsi (si tratta dell’orso dagli occhiali – Tremarctos ornatus), ma non ne vediamo. Forse dovuto all’altitudine, che raggiunge i 4.145 metri, lungo la vecchia strada panoramica non riusciamo a vedere tantissimi uccelli, complice il fatto che non abbiamo molto tempo e che l’altezza si fa sentire rendendo impegnativa la passeggiata. A questo si aggiungono poi  il freddo ed il vento che spingono gli animali e gli uccell a stare al riparo. Ma la vista è comunque molto suggestiva.

CAYAMBE COCA PARCO NAZIONALE ECUADOR
Cayambe Coca Parco Nazionale in Ecuador

Lungo la strada ci fermiamo al lago Papallacta appena sotto il passo, vicino alle Terme di Papallacta. Questo lago provvedeva un tempo al fabbisogno idrico di Quito. Sotto la trada che ci passa accanto corre però l’oleodotto proveniente dall’Amazzonia. Nel 2003 una fuoriuscita di materiale provocò un grave inquinamento, rendendo il lago di fatto inservibile a fini idrici e non più balneabile (e l’inquinamento perdura tutt’oggi).

La giornata non è buona.. nessun avvistamento.

Birdwatching Ecuador papallacta quito guango lodge -1
Foresta in Ecuador

Le foreste andine a queste altitudini sono perennemente immerse nella nebbia a causa dell’elevata umidità che causa frequenti piogge.

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Guango Lodge

E finalmente eccoci alla nostra prima meta in Ecuador birdwatching, camminate ed un po’ di relax qui a Guango Lodge.

Non fa molto caldo. Complice anche la pioggia il clima è un po’ rigido, fra i 10 e i 12 gradi umidi.. Però il posto è molto bello.

Il nostro obiettivo primario in questo luogo è il colibrì becco a spada (ensifera ensifera – sword-billed hummingbird) e subito si presenta puntuale come un orologio, insieme a molte altre specie di colibrì (anche se pensavo di vederne molti di più – come quantità totale, non come diversità di specie).

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Ecuador Birdwatching: non solo colibrì a Guango Lodge

Il brutto tempo non ci ha impedito di fare qualche bella escursione intorno a Guango lodge, ma senza grossi avvistamenti. Anche i colibrì sono stati un po’ restii a farsi vedere. Tanto che pur avendo predisposto un bel set fotografico non sono riuscito a fare foto soddisfacenti.

Ma Guango non è solo colibrì, anche altri uccelli hanno fatto capolino in mezzo alla foresta, con protagonisti i trogoni maschio e femmina, oltre alla star, la Pitta formichiera corona rossiccia (Chestnut crowned antpitta, Grallaria ruficapilla) timido uccello del sottobosco molto difficile da vedere perché vive a terra e vola raramente.

Per quanto riguarda il set fotografico rimandiamo a Mindo.. quindi seguite il blog per saperne di più sull’Ecuador, visto che andremo fino alla foresta Amazzonica.

Per ora godetevi altre immagini..

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

E le orchideee?

Ci sono un sacco di orchidee, alcune molto piccole e speciali.. le mie foto non rendono loro giustizia e ve le risparmio, ma dal vivo sono uno spettacolo..

Se vuoi qui puoi vedere alcune foto di orchidee, del mio viaggio in Costa Rica.SalvaSalva

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Scopri di più su Centro e Sudamerica

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Il Centro ed il Sud America sono destinazioni imperdibili, dove la natura e la cultura si fondono in maniera superba.

Scopri il Costa Rica, dove la natura è protagonista! Puoi vedere splendide fotografie dei colibrì, scoprire le tartarughe del parco Tortuguero o ammirare le splendide piante ed i fiori del Costa Rica.

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Un po’ di avventura? Prova a cercare l’oro in un villaggio del Darien con gli indigeni Embera a Panama e a scoprire la favolosa natura di questa destinazione.

Se questo non ti basta scopri la foresta amazzonica in Ecuador, il parco Yasuni, un’esperienza che difficilmente ti lascerà indifferente

Se vuoi esplorare in modo più mirato puoi trovare un elenco degli articoli su Centro e Sudamerica oppure scegliere dagli argomenti presenti a fondo pagina.

Ciao, a presto!

Pubblicato: 14/01/2018
Stambecchi del parco Nazionale del gran paradiso

Stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso

di Max Pubblicato: 30/12/2017
Italia written by Max

Valnontey, Stambecchi del Parco Nazionale del gran Paradiso

Gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso possono considerarsi dei fortunati sopravvissuti.

Essi devono la propria sopravvivenza all’istituzione del Parco nazionale del Gran Paradiso nel lontano 3 dicembre del 1922. Questo è il più antico Parco nazionale italiano, nato per la salvaguardia dello stambecco (Capra ibex), anche se all’inizio la storia non fu ispirata alla conservazione. Il Parco si trova fra la Valle d’Aosta e il Piemonte, mentre dal lato francese confina con il Parco della Vanoise. 

Lo stambecco, un tempo diffuso ad alta quota su tutto l’arco alpino, dopo essere stato oggetto di caccia indiscriminata giunse sull’orlo dell’estinzione agli inizi del diciannovesimo secolo.

I motivi per cui lo stambecco era una preda così ricercata erano la carne, le corna da esibire in trofeo ed anche il fatto che alcune parti del suo corpo erano considerate medicinali. Un suo osso, la croce del cuore era persino considerato afrodisiaco e spesso veniva indossato come talismano portafortuna.

Indice

  • Valnontey, Stambecchi del Parco Nazionale del gran Paradiso
  • La salvezza degli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso
  • La Riserva Reale di Caccia per gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ma non solo..
    • Reali Cacciatori Guardie
  • Galleria di immagini

La salvezza degli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso

Una speranza per lo stambecco si accese il 21 settembre 1821 quando il re di Sardegna Carlo Felice emanò un decreto, che salvò gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso dall’estinzione. Il decreto in realtà non fu ispirato da compassione o lungimiranza ambientale. Il Re infatti, vista la rarità di questi esemplari decise che sarebbe stato il solo a poterli cacciare.

Più tardi, nel 1850 il re Vittorio Emanuele II, su suggerimento del fratello Fernando, che durante una visita alla miniera di Cogne era stato a caccia, decise di visitare di persona il territorio valdostano.

Partendo dalla valle di Champorcher raggiunse Cogne attraversò le montagne e re rimase colpito dal paesaggio e dall’abbondanza di animali. Fu così che decise di istituire in quei luoghi una Riserva reale di caccia.

Ci vollero alcuni anni affinché i funzionari di Casa Savoia riuscissero a stipulare i di contratti con cui i valligiani e i comuni cedevano al sovrano l’utilizzo esclusivo dei diritti venatori.

La Riserva Reale di Caccia per gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ma non solo..

Così nel 1856 nacque la Riserva Reale di Caccia del Gran Paradiso, con un territorio che all’epoca comprendeva anche Champorcher, Champdepraz, Fénis, Valgrisenche e Brissogne, furono poi esclusi dai confini del Parco.

Reali Cacciatori Guardie

Con il Parco il Re istituì anche un corpo di vigilanza chiamato Reali Cacciatori Guardie e avviò opere di restauro e di migliorie per chiese, argini e case comunali. Furono inoltre costruite sedi per i guardaparco e case di caccia.

L’opera più importante fu però sicuramente la costruzione della rete di mulattiere selciate che collegano i paesi con le case di caccia. Queste strade furono progettate per permettere al re ed al suo seguito di spostarsi comodamente a cavallo all’interno della riserva.

La maggior parte di queste strade e mulattiere sono ancor oggi percorribili. Superano dei ripidi versanti con innumerevoli, ampissimi tornanti mantenendo sempre una lieve e costante pendenza. Si snodano in buona parte oltre i duemila metri ed in taluni casi superano i tremila (Colle del Lauson 3296 m e Colle della Porta 3002 m).

Il tratto meglio conservato si trova in Valle Orco. Dal Colle del Nivolet la mulattiera reale raggiunge la casa di caccia del Gran Piano per poi scendere al paese di Noasca.

Stambecchi del parco Nazionale del gran paradiso
Valnontey, nel pressi del rifugio Vittorio Sella al Lauson

Galleria di immagini

Finalmente, dopo tanto disquisire, ecco qualche immagine non solo degli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ma anche qualche immagine dell’ambiente e di qualche camoscio.

Le foto sono state scattate in Valnontey alla fine di ottobre, riprendendo quella che era una mia abitudine di salire proprio in questo periodo al rifugio Vittorio Sella al Lauson (di proprietà del CAI di Biella), per godere della pace e della tranquillità che questi luoghi riservano ai visitatori nelle mezze stagioni.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

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Pubblicato: 30/12/2017
Autunno-metropolitano-massimo-basso-600x399_258340cee11b3a2f4d3ffaee262758e7

Autunno Metropolitano, fra pioggia e foglie cadute

di Max Pubblicato: 12/11/2017
Italia written by Max

Autunno metropolitano a Torino

In giro per Torino camminando tra foglie ed asfalto bagnato, con i primi freddi dell’Autunno metropolitano che ti sferzano il viso, nella luce tagliente del mattino dopo un giorno di pioggia.

Una stagione di moderatezza:

Consapevole della sua bellezza, più dell’esplosiva primavera che ci inebria con i suoi fiori, più della calda estate che ci abbaglia con la sua luce, l’autunno ci conforta, ci scalda e ci illumina con i suoi colori, prima di abbandonarci al gelido abbraccio dell’inverno.

Autunno metropolitano a Torino

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Pubblicato: 12/11/2017
Filatura del Baco da seta a mano India Orissa

Filatura del baco da seta in India – Orissa

di Max Pubblicato: 15/10/2017
India written by Max

Tessitura e Filatura del baco da seta in Orissa

Della filatura del baco da seta solo un piccolo video dal mio viaggio in Orissa – India ad ottobre 2016 e qualche foto dall’incontro con la famiglia nel cuore della notte.

Pochi secondi per un’esperienza unica e molto emozionante, infatti la famiglia mi aveva accolto per permettermi di acquistare alcuni tessuti di seta filata e tessuta a mano.

Della mia esperienza in Orissa leggi anche La tribù Bonda delle colline dell’Orissa

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Il video

Fotografie della filatura artigianale della seta

Qui di seguito alcune fotografie scattate all’interno della casa privata, mentre la donna filava la seta estraendola direttamente dai bozzoli e ritorcendola sulla propria gamba.

Il gesto era talmente abituale che la gamba aveva una sorta di callo dovuto al continuo sfregamento.

Immagini uniche di una tradizione che dalle nostre parti si è persa.

Filatura del Baco da seta a mano India Orissa
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Proposte di viaggio in India

India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.

India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 15/10/2017
Sciacallo Dorato - Canis Aureus

Sciacallo dorato (canis aureus): cittadino d’Europa

di Max Pubblicato: 29/07/2017
Europa written by Max

Lo sciacallo dorato: qualche informazione

Lo sciacallo dorato (Canis aureus) è un mammifero di medie dimensioni ed è diffuso in Europa sud-orientale e centrale, Asia Minore, Medio Oriente e Asia sud-orientale. Viene classificato dalla IUCN tra le specie a rischio minimo, dato che ha un vastissimo areale adatto al suo stile di vita. Vive in famiglie formate da coppie e dai relativi cuccioli ed è un animale opportunista. Infatti lo sciacallo dorato (canis aureus) è capace di cibarsi di praticamente qualsiasi cosa, dai frutti agli insetti ai piccoli ungulati.

Lo sciacallo dorato è simile a un lupo, ma di di taglia più contenuta, è snello, con un muso appuntito e coda corta. Malgrado il nome, è più simile al lupo ed al coyote che non allo sciacallo dalla gualdrappa o allo sciacallo striato.

Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Indice

  • Lo sciacallo dorato: qualche informazione
  • Cosa si dice dello sciacallo dorato
  • La specie in Italia
  • La mia esperienza con lo sciacallo dorato in Romania

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Cosa si dice dello sciacallo dorato

Lo sciacallo viene citato nel folclore e nella letteratura mediorientale e asiatica. Anche nell’immaginario comune in Europa e Nord America è proposto come figura negativa al pari di volpe e coyote.

La specie in Italia

In Italia la specie si trova nel nordest. I primi avvistamenti furono fatti nella Provincia di Belluno e nei pressi di Udine a metà degli anni ’80. Dopo vari avvistamenti , all’inizio degli anni ’90 la sua presenza era confermata in Provincia di Gorizia e nell’entroterra del Golfo di Trieste, ma il primo insediamento accertato di un gruppo familiare fu nell’Agordino nel 1994.

Oggi la sua presenza è confermata dalla val Pusteria alla provincia di Modena, ma sicuramente è destinato a raggiungere tutta la penisola nel giro di qualche anno.

Lo sciacallo dorato è un animale protetto (in Italia) ed il WWF ha dichiarato che il numero di esemplari Italiani è probabilmente sottovalutato.

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La mia esperienza con lo sciacallo dorato in Romania

Per incontrare lo sciacallo dorato sono andato fino in Romania, nel Delta del Danubio, le foto sono state fatte da capanni appositamente costruiti all’interno di una zona selvaggia ed estrema, dove sorge un piccolo lodge appositamente creato per gli appassionati di fotografia.

Il posto si chiama Ultima Frontiera e mai nome fu così azzeccato. Per arrivarci dalla capitale sono necessarie svariate ore di auto e un trasferimento di tre ore in motoscafo. Un luogo veramente speciale ed incantevole, così come remoto, il sito è anche patrimonio dell’UNESCO.

Se ti interessano altri articoli sullo stesso luogo clicca qui

E adesso qualche foto:

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Viaggia in Europa

Di questi luoghi racconto le mie impressioni: emozioni, sorprese e delusioni. Viaggio per fare fotografie e fotografo per avere una scusa per viaggiare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie della natura in Europa leggendo gli articoli sul Delta del Danubio, con i suoi animali ed i suoi panorami, naviga verso le Isole Shetland oppure lasciati affascinare dalla Finlandia e dai suoi orsi bruni (che abbiamo visto anche con gli orsacchiotti in Romania)

Esplora la Francia viaggia dalla profumata Provenza con i suoi girasoli e la sua lavanda, alla Camargue, con le sue tradizioni e la Course Camarguaise, la corrida incruenta o attraversa le fredde acque della baia di Mont Saint Michel.

A presto!

Pubblicato: 29/07/2017
Course Camarguase o corrida della Camargue

Course Camarguaise, corrida della Camargue

di Max Pubblicato: 23/06/2017
Europa written by Max

La Course Camarguaise o Corrida della Camargue

La Course Camarguaise o Corrida della Camargue è uno spettacolo tradizionale e non cruento.

Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. 

Mahatma Gandhi

La Course camarguaise o Corrida della Camargue, anche nota come Corsa della coccarda – Course à la cocarde è uno sport tradizionale  praticato nel sud della Francia.

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Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • La Course Camarguaise o Corrida della Camargue
  • Dove vederle la Course Camarguaise
  • Lo scopo della Course Camarguaise
  • I premi
  • Come si svolge
  • La mia esperienza

In particolare la Course camarguaise o Corrida della Camargue è praticata nella zona tra Bouches du Rhône e Vaucluse, zone meravigliose da visitare, ricche di tradizione, natura e anche di piacevoli sorprese culinarie.

A rendere questo spettacolo godibile e interessante è il fatto che i tori non vengono uccisi. Infatti a differenza della corrida, lo scopo della corsa è il gesto atletico dei concorrenti che sfidano l’animale in una prova di coraggio e abilità.

Dove vederle la Course Camarguaise

Le corse più importanti si svolgono nelle arene di Arles e nei mesi estivi nel suo anfiteatro romano. Quella alla quale ho assistito invece si è svolta nelle Arènes du Grau du Roi, a Le Grau du Roi appunto, cittadina sul mare a 50 km da Nîmes nella regione Languedoc – Roussillon.

Gli animali appartengono alla razza dei tori della Camargue, simile ai tori della razza da combattimento spagnola ma più piccoli e agili, con le corna rivolte verso l’alto anziché in avanti.

Il toro in realtà è spesso un bue, ovvero un castrato, ma per me sempre toro è.. :-).  Il toro della Camargue, dicevo, è il protagonista dell’evento sportivo tanto che nei manifesti sono indicati i nomi dei tori e non quelli dei concorrenti come capita per i toreri spagnoli. A dare supporto al carattere sportivo delle manifestazioni dal 1975 la Course camarguaise è stata riconosciuta come sport dal “Segretariato di Stato per la gioventù e gli sport”.

Una vera tradizione non è la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva che anima e informa di sé il presente.

Igor Stravinskij
Course Camarguase o corrida della Camargue
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Lo scopo della Course Camarguaise

Lo scopo della Course Camarguese è quello di sottrarre al toro piccole coccarde. Queste sono fissate sulla testa e sulle corna dell’animale servendosi di uno strumento chiamato crochet. Gli sfidanti o raseteurs sono vestiti in abiti bianchi e sulla maglietta è riportato il loro nome in nero.

I tourneurs sono aiutanti che si occupano di distrarre il toro attirandolo con il loro movimento, facilitando così il compito dei raseteurs. Sono vestiti in abiti bianchi e sulla maglietta è riportato il loro nome in rosso.

I raseteurs, quando sono caricati dal toro, possono sfuggire oltrepassando le barriere di legno esterne all’arena, laddove il toro non riesce a raggiungerli (diciamo “quasi mai”).

I premi

Nella Course camarguaise o Corrida della Camargue vi sono tre tipi di attributi che devono essere presi secondo un ordine preciso::

  • cocarde: un fiocco rosso posto in mezzo alla fronte dell’animale mediante una molletta.
  • gland: ponpon di lana bianca. Ne vengono legati due, uno per corno, mediante un filo ritorto svariate volte alla base di ciascun corno.
  • ficelle: un nastro molto sottile che viene arrotolata attorno alle corna un numero di volte tanto più grande quanto più il toro è pericoloso.

Ogni tipo di attributo ha un punteggio diverso e alla fine della corsa viene attribuito un punteggio ai raseteurs in base al tipo di attributi che sono stati conquistati. La coccarda vale 1 punto, la rimozione di ogni stringa 4 punti e così via. I raseteurs sono remunerati con dei premi, spesso in denaro, che dipendono dagli attributi che sono riusciti a conquistare.

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Come si svolge

La corsa comincia con il capelado, una sfilata si svolge mentre viene suonata l’ouverture della Carmen. I partecipanti sfilano allineati in due file e la sfilata termina con il saluto alla Presidenza. L’arrivo del toro nell’arena è annunciato da uno squillo di tromba. Dopo aver lasciato un breve periodo di tempo all’animale (cocardier) affinché si possa abituare all’arena, un secondo squillo indica l’inizio della corsa vera e propria.

I Tourneurs distraggono il toro, mentre i raseteurs studiano la situazione. Le coccarde, per una regola di cavalleria, vanno sfilate dal toro correndogli incontro e non con l’inganno, rendendo il gioco più pericoloso e interessante, e al tempo stesso più leale.

Dopo quindici minuti il toro viene fatto uscire dall’arena e ne viene fatto entrare un altro con lo stesso rituale.

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La mia esperienza

Io ho assistito ad una Course dopo essere stato diverse volte in Camargue, incuriosito da questa tradizione. Nel mio caso era il Trophée des As, la cui finale si svolge alternativamente a Nimes e a Arles e premia il miglior raseteur della stagione.

Sono entrato un po’ scettico senza sapere realmente cosa aspettarmi. Lo spettacolo di questi atleti che sfidano la sorte e riparano sugli spalti con gesti atletici e spettacolari mi ha entusiasmato.

Vi lascio qualche foto per godervi lo spettacolo, ma il consiglio è di vederlo dal vivo.

Per farlo basta prenotare il biglietto e via, nessuna controindicazione particolare.

Alla prossima avventura!!

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Course Camarguase o corrida della Camargue
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Se vi è piaciuto questo articolo potete dare un’occhiata agli altri articoli sulla Francia, oppure scegliere fra un argomento o una categoria in fondo a questa pagina. Potete dare un’occhiata anche ai miei video.

Viaggia in Europa

Di questi luoghi racconto le mie impressioni: emozioni, sorprese e delusioni. Viaggio per fare fotografie e fotografo per avere una scusa per viaggiare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie della natura in Europa leggendo gli articoli sul Delta del Danubio, con i suoi animali ed i suoi panorami, naviga verso le Isole Shetland oppure lasciati affascinare dalla Finlandia e dai suoi orsi bruni (che abbiamo visto anche con gli orsacchiotti in Romania)

Esplora la Francia viaggia dalla profumata Provenza con i suoi girasoli e la sua lavanda, alla Camargue, con le sue tradizioni e la Course Camarguaise, la corrida incruenta o attraversa le fredde acque della baia di Mont Saint Michel.

A presto!

Pubblicato: 23/06/2017
Festival di Holi la festa dei colori

Il Festival di Holi 2024 e il significato della Festa dei Colori

di Max Pubblicato: 20/06/2017
India written by Max

Comprendere il significato del Festival di Holi, la festa dei colori.

Il Festival di Holi, conosciuto in Italia come festa dei colori, è una ricorrenza importante in molte zone dell’India. Superando le apparenze di una festa gioiosa e irriverente si scoprono infatti i molti significati di una la tradizione così importante e sentita.

Qui di seguito alcune immagini di turisti accorsi per fotografare la festa.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Comprendere il significato del Festival di Holi, la festa dei colori.
  • La leggenda di Holika e la genesi del Festival di Holi
    • La più importante è la leggenda di Prahlad e Hiranyakshyap.
    • Il rogo di Holika il giorno precedente il Festival di Holi
  • Altre tradizioni mitologiche
    • La leggenda di Shiva e Kamadeva
  • Ragioni culturali e insegnamenti del Festival di Holi
  • Aspetti Sociali del Festival di Holi
  • Riflessioni sulle ragioni scientifiche della celebrazione
  • Organizzarsi per il Festival di Holi
    • Come si svolge il Festival
  • Consigli pratici per fotografare il Festival di Holi
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Faq sul Festival di Holi (festa dei colori)
    • Quanto dura la festa di Holi?
    • Qual è la data del Festival di Holi 2025?
    • Qual è la data del Festival di Holi 2024?
    • Cosa significano i colori di Holi?
    • Quale sono le divinità celebrate con Holi?
    • A quando risalgono le prime celebrazioni di Holi?
    • Dove si celebra il festival di Holi
    • Quanto dura la festa di Holi?
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali
Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

La leggenda di Holika e la genesi del Festival di Holi

Holi trae origine dalla religione Induista e dalla sua tradizione mitologica e così nel tempo sono numerose le storie che sono state associate alla nascita questo Festival.

Per approfondire alcuni aspetti dell’induismo puoi anche leggere il mio articolo sui luoghi sacri dell’Induismo e sulle regole di comportamento.

La più importante è la leggenda di Prahlad e Hiranyakshyap.

La leggenda narra che un tempo vivesse un re-demone potente e malvagio di nome Hiranyakshyap, al quale Brahma dopo mille lusinghe aveva fato dono di essere immortale. Egli infatti non poteva essere ucciso durante il giorno ne’ durante la notte. Non poteva essere ucciso all’interno della casa e neppure fuori, ne’ sulla terra, ne’ in cielo. Non poteva essere ucciso da un uomo e neanche da un animale, né da una lancia ne’ da una spada.

holika
Holika

Puoi leggere questo articolo per alcune informazion i su chi è Brahma e sulla Trimurti Induista

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

L’immortalità lo indusse perciò a considerarsi un Dio e come tale pretendere di essere adorato. Solo una persona non lo adorava come Dio ed era suo figlio Prahlad invece era un devoto di Vishnu.

Hiranyakshyap riteneva questa devozione del figlio un affronto talmente insopportabile che per liberarsi di lui tentò di avvelenarlo. Prahlad però era protetto da Vishnu che trasformò il veleno in nettare. Allora il padre prima tentò di scatenargli addosso un branco di elefanti e poi lo rinchiuse in una stanza con decine di serpenti velenosi, ma il figlio ne uscì sempre illeso perché Vishnu lo proteggeva per la sua devozione.

Il rogo di Holika il giorno precedente il Festival di Holi

Il Re Hiranyakshyap allora chiese alla sorella Holika che aveva ottenuto il potere di essere resistente al fuoco ed alle bruciature, di buttarsi in un rogo con Prahlad in braccio per fare in modo che questi morisse. Holika acconsentì, prese in braccio il nipote e si gettò nel fuoco. Quel che Holika non sapeva era che il suo potere non poteva essere usato per fare del male, così quando il fuoco divampò Holika morì, mentre Prahlad fu salvato ancora una volta.

La tradizione di bruciare Holika la sera prima di Holi – Holika Dahan – deriva principalmente da questa leggenda ed è una delle tante celebrazioni della vittoria del Bene sul Male. Un’altra allegoria di questa Festa dei Colori.

Immagine di Holika alla festa dei colori
Immagine di Holika alla festa dei colori

Altre tradizioni mitologiche

il Festival di Holi celebra anche la leggenda di Radha e Krishna e descrive l’estrema passione che Krishna aveva di decorare con i colori Radha, la sua amata, e altre gopi. Questa abitudine di Krishna in seguito, diventò una tradizione ed è parte della festa di Holi.

In base alla Mitologia inoltre Holi sarebbe anche la celebrazione della morte della Demone Putana che cercò di uccidere il neonato, Krishna, allattandolo al seno con latte avvelenato.

La leggenda di Shiva e Kamadeva

Un’altra leggenda di Holi che è estremamente popolare nell’India meridionale è quella di Shiva e Kama (Kamadeva), il dio dell’Amore.Nel Ramayana si racconta come gli dei, preoccupati del disinteresse di Shiva nei confronti dell’amore di Parvati avessero inviato in missione il dio Kama nel tentativo di richiamarlo dalla meditazione.

Trovato Shiva, Kama provò allora a svegliarlo scoccando una delle sue frecce, ma così facendo lo fece adirare e Shiva col terzo occhio lo incenerì. Solo dopo infinite suppliche di Rati, la sposa di Kama, Shiva concesse a Kama di tornare in vita, ma in forma invisibile: da allora Kama è conosciuto come “ananga” o “senza corpo”. I falò celebrativi del Sud dell’India durante la celebrazione del Festival di Holi ricordano proprio come Kamadeva fu incenerito.

Puoi leggere questo articolo per approfondire la conoscenza su Shiva

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

Ragioni culturali e insegnamenti del Festival di Holi

La celebrazione delle varie leggende associate a Holi è una guida per i fedeli sul potere della verità, così come la morale di tutte queste leggende è la vittoria del Bene sul Male. La leggenda di Hiranyakshyap e Prahlad insegna anche il fatto che l’estrema devozione a Dio è premiante. Tutte queste leggende hanno l’obiettivo di indurre le persone a seguire una buona condotta, ad essere sinceri e a combattere il male.

Aspetti Sociali del Festival di Holi

Il Festival di Holi, come tutte le celebrazioni, è anche un modo anche per consolidare il tessuto sociale del Paese, infatti la festa dei colori è celebrata anche dalle persone di altre religioni in maniera molto inclusiva, una qualità propria della cultura di questi luoghi. Tutti si sentono parte di questa festa così gioiosa, anche quelli che, come me, ci sono andati da spettatori e, con un po’ di presunzione, da osservatori.

io massimo basso al festival di holi la festa dei colori in india
Questo sono io al festival di Holi, la festa dei colori in india

Altra particolarità del Festival di Holi è che viene celebrato in un periodo dell’anno in cui i campi sono in piena fioritura e la gente si augura un buon raccolto. Questa celebrazione dà al popolo un’altra buona ragione di ottimismo rallegrandosi con una festa e così colorata.

Holi è anche una festa di celebrazione della pace e dell’uguaglianza, In questa giornata nemici si trasformano in amici mettendo da parte ruggini e rancori mentre ricchi e poveri celebrano il festival insieme. In questa occasione vengono anche superate anche le tradizionali discriminazioni legate al sistema delle caste in India rendendo la festa acnhe un momento di liberazione. Infine alla sera le persone visitano amici e parenti scambiando regali, dolci e saluti e rafforzando così anche i legami tra le persone.

Riflessioni sulle ragioni scientifiche della celebrazione

È interessante notare che il Festival di Holi ha anche radici biologiche per la vita ed il corpo in altri modi oltre la gioia e il divertimento.

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

C’è una ragione scientifica per celebrare Holi, ma questo riguarda principalmente la tradizione di Holika Dahan. Il periodo di trasformazione legato alla fine dell’inverno ed all’inizio della primavera porta una crescita dei batteri nell’atmosfera e nel corpo. Quando Holika viene bruciata, le persone eseguono Parikrima ovvero girano intorno al fuoco. In passato eseguendo questo rito nel quale il calore del fuoco scalda il corpo, le persone giovavano anche di una sorta di purificazione dalle impurità. Il giorno dopo la festa invece le persone erano costrette a lavarsi, cosa che durante l’inverno non avevano potuto fare spesso a causa del freddo.

Non ci sono certezze sulle origini della festa, tuttavia il Festival moderno ha avuto probabilmente origine nel Bengala. Anche a Mathura, che io ho scelto per assistere alla festa è un altro luogo importante per il fatto che è il luogo dove è cresciuto Krishna, qui l’amore divino tra Radha e Krishna viene festeggiato addirittura per 16 giorni, con diverse celebrazioni.

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori
Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

Organizzarsi per il Festival di Holi

Holi è celebrato alla fine della stagione invernale, l’ultimo giorno di luna piena del mese lunare di Phalguna, che secondo il calendario indù cade nel mese di febbraio o marzo di ogni anno e nel 2024 sarà lunedì 25 marzo

Ho scelto Mathura per vedere la festa di Holi perché è il luogo di nascita di Krishna e quindi, oltre ad essere un luogo comodo al mio itinerario, aveva anche un significato logico, per le ragioni che ho spiegato.

Immagine durante il festival di Holi, la festa dei colori, a Mathura in India
Immagine durante il festival di Holi, la festa dei colori, a Mathura in India

Come si svolge il Festival

Il Festival di Holi (vedi anche qui su Wikipedia), che nel 2024 sarà lunedì 25 marzo, comincia il giorno prima della data vera e propria di Holi ed è chiamato Choti Holi. E’ la celebrazione di Holika Dahan e durante il giorno la gente si reca nei templi e cammina per le strade buttando polvere colorata. La festa in questa giornata ha un carattere religioso e giocoso.

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori
Immagine durante il festival di Holi, la festa dei colori, a Mathura in India

Alla sera agli angoli delle strade vengono preparate cataste di legname sulle quali vengono posizionate le immagini di Holika con in braccio piccolo Prashad. Appena scende il buio la tradizione vuole che i devoti appicchino il fuoco cataste di legna, salvando simbolicamente il bimbo e lasciando che Holika bruci in uno spettacolo di fuoco.

Il giorno successivo, il Festival di Holi vero e proprio comincia la festa dei colori. Ognuno si libera dalle proprie inibizioni e da’ sfogo alla parte irriverente. Se volete partecipare siate pronti a tutto: polvere colorata, acqua colorata spruzzata con pistole, gavettoni dall’alto, insomma tanto, tanto, a volte quasi troppo.

Ecco come ne sono uscito io, se ci andate, siate preparati.

Immagini dal Festival di holi la festa dei colori

Consigli pratici per fotografare il Festival di Holi

L’imperativo per vivere al meglio il Festival di Holi è siate pronti a tutto. Vestitevi comodi, con abiti che potete permettervi di buttare, oppure comprate le tute in carta usa e getta in ferramenta. Se ci andate con la macchina fotografica un’ottima scelta per evitare danni è quella di coprirla con un sacchetto di nylon fissato con nastro adesivo e di riparare l’obiettivo con un filtro e il paraluce. Si perde la funzionalità di molti controlli, ma si può resistere.

Se volete essere più sofisticati sono in vendita equipaggiamenti subacquei economici, ma forse sono peggio della custodia fatta in casa. Date un’occhiata alle prime foto di questo articolo per vedere alcune soluzioni.

Vi butteranno addosso di tutto e se non sarete preparati vi perderete la festa cercando di riparare i vostri averi e la macchina fotografica, mentre gli altri si divertono. Ricordate che le polveri sono fastidiose per gli occhi, se proprio non resistete potete provare una maschera da sub. Di questo consiglio però non rispondo..  😉

Leggi anche La migliore fotocamera compatta da viaggio 2024

Libri e guide per un viaggio in India

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Proposte di viaggio in India

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Faq sul Festival di Holi (festa dei colori)

Quanto dura la festa di Holi?

La festa di Holi vera e propria dura due giorni

Qual è la data del Festival di Holi 2025?

Nel 2025 il Festival di Holi sarà venerdì 14 marzo.

Qual è la data del Festival di Holi 2024?

Nel 2024 il Festival di Holi sarà lunedì 25 marzo.

Cosa significano i colori di Holi?

Il rosso simboleggia l’amore e la fertilità, il giallo è il colore della curcuma, una polvere originaria dell’India e utilizzata come rimedio naturale, il blu rappresenta Krishna e il verde è per i nuovi inizi.

Quale sono le divinità celebrate con Holi?

Holi celebra fra gli altri il Signore Krishna e la leggenda di Holika e Prahlad.

A quando risalgono le prime celebrazioni di Holi?

Holi è una delle più antiche feste indù e probabilmente iniziò diversi secoli prima della nascita di Cristo. Sulla base di questo, Holi è menzionato in antichi libri religiosi come Purvamimamsa-Sutra e Kathaka-Grhya-Sutra di Jaimini.

Dove si celebra il festival di Holi

Il festival di Holi è popolare in tutta l’India, anche se il festival è più sentito nell’India del nord. Uno dei luoghi più significativi è Mathura in Uttar Pradesh.

Quanto dura la festa di Holi?

Il festival di Holi vero e proprio dura due giorni.

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

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Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

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Pubblicato: 20/06/2017
Cerimonia Aarti varanasi Chitrakoot (11 di 24)

Cerimonia Aarti a Chitrakoot e Varanasi

di Max Pubblicato: 28/05/2017
India written by Max

Arti, la cerimonia del fuoco a Varanasi e Chitrakoot

Vedere la cerimonia Aarti e Varanasi è stata una delle ragioni principali di questo viaggio in India (l’altra era la festa di Holi). Non volevo proprio perdermi l’opportunità di assistere ad uno dei riti più interessanti e spettacolari dell’Induismo e per giunta nella città Sacra per eccellenza.

Indice

  • Arti, la cerimonia del fuoco a Varanasi e Chitrakoot
  • Origine della cerimonia Aarti, l’offerta del fuoco
  • Diversi significati della parola Aarti o Arti
  • Come si svolge la cerimonia
  • La cerimonia Aarti a Varanasi
  • Differenze fra le cerimonie a Chitrakoot ed a Varanasi
  • Altre occasioni per fare Aarti
  • Immagini della cerimonia a Chitrakoot
  • Immagini della cerimonia a Varanasi a Dashashwamedh Ghat
  • Cerimonia Aarti a Varanasi la seconda sera.
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Origine della cerimonia Aarti, l’offerta del fuoco

Arti o Aarti (pronunciato ‘aarti’) è una cerimonia di preghiera molto ricorrente nei riti Induisti. Questa pratica rappresenta una preghiera di saluto alle divinità e di ringraziamento per quanto esse hanno dato o daranno in futuro.

La cerimonia trae origine dagli antichi rituali vedici del fuoco detti homa, poi declinati in riti diversi ed evoluti attraverso la tradizione. 

Un’altra possibile origine del rito è attribuibile alla pratica in uso nei secoli di illuminare le immagini sacre all’interno di grotte o negli angoli più bui dei templi. Durante i rituali i sacerdoti intonavano canzoni o mantra e agitavano lampade ad olio davanti alle Murti, allo scopo di permettere ai devoti il contatto visivo con l’immagine sacra.

Nel tempo questa pratica si è sviluppata nella cerimonia che oggi viene celebrata in molte parti dell’India.

Leggi anche Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento

Cerimonia Aarti Varanasi Chitrakoot India massimobasso.com
i ghats di Chitrakoot

Diversi significati della parola Aarti o Arti

In sanscrito aarati è composta dal prefisso “aa”, che significa completo, e “rati”, che significa amore. In questo senso Aarti è una dimostrazione del proprio amore verso la Divinità. Anche i canti sono eseguiti con riverenza e come segno di adorazione.

Altre fonti fanno derivare il significato della parola Aarti da ārātrika, che in sanscrito significa “che rimuove l’oscurità”

Cerimonia Aarti Varanasi Chitrakoot India massimobasso.com (23 di 24)

Come si svolge la cerimonia

Aarti è chiamata spesso cerimonia della luce e consiste nell’agitare stoppini accesi davanti alle immagini sacre per infondere l’amore, l’energia e le benedizioni delle Divinità. Il rito viene eseguito dai pandit o dai Sadhu, a seconda delle località, con l’assistenza dei fedeli. Le lampade in genere sono fatte da stoppini imbevuti di burro chiarificato o Ghee e, a volte, anche di canfora.

Durante la cerimonia si offrono si offrono anche oggetti di buon auspicio come incenso, acqua e fiori. Le cerimonie più elaborate, come quella di Varanasi, prevedono altri diversi rituali specifici, con simbologie che cambiano a seconda del luogo o della divinità.

La parola “arti” indica anche la preghiera cantata in lode delle Divinità. La cerimonia è spesso annunciata e conclusa dal soffio di una conchiglia e accompagnata dal suono di strumenti musicali, come tamburi, campanelle e gong.

Dopo la preghiera gli stoppini accesi vengono fatti passare fra la gente, perché riceva la benedizione del fuoco. I fedeli passano le mani rivolte verso il basso sulla fiamma e poi si toccano gli e la testa in segno di riverenza, in questo modo la benedizione, trasmessa dalla Divinità alla fiamma, viene veicolata alla persona.

La cerimonia viene eseguita più volte durante il giorno, ma la celebrazione culminante è quella della sera.

Leggi anche Chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno

La cerimonia Aarti a Varanasi

Sul Dasaswamedh Ghat a Varanasi, viene eseguita un’elaborata puja (rituale di offerta) in un’atmosfera molto mistica e coinvolgente. Varanasi è la città di Shiva, pertanto è a questa divinità ed alla dea Ganga che viene dedicata la cerimonia.

Il Ganga Aarti viene eseguito su un palco da un gruppo di giovani pandit vestiti con abiti colorati.

Si inizia con il suono di una conchiglia, si prosegue bastoncini di incenso agitati in elaborati volteggi e poi si passa a grandi lampade illuminate dal fuoco che creano giochi di luce e forme nel cielo scuro. Il tutto è accompagnato da canti, inni e campanelli.

Durante la cerimonia uno o più Sacerdoti offrono alla divinità vari oggetti che rappresentano gli otto elementi della creazione del mondo materiale.

  • Il Fiore e il Tessuto rappresentano la Terra
  • L’Acqua rappresenta l’elemento dell’Acqua
  • La Lampada alimentata con il Ghee (burro chiarificato) rappresenta il Fuoco
  • Il Ventaglio (fatto con le piume di Pavone ) rappresenta l’Aria
  • Il suono della Conchiglia rappresenta il suono dell’OM, il suono della creazione, che disperde le energie negative
  • Il coinvolgimento emotivo nelle Canzoni e nei Mantra rappresentano la Mente
  • L’attenzione intellettuale allo scopo dell’arte rappresenta l’Intelligenza
  • Gli omaggi posti su un vassoio di metallo e illuminati dalla fiamma del burro chiarificato che brucia senza residui rappresentano l’Ego che scompare senza lasciar traccia raggiunta la realizzazione spirituale.
  • Anche gli abiti dei sacerdoti, color zafferano e rosso simboleggiano rispettivamente l’energia vitale e la spiritualità.

Gli oggetti offerti si trasformano in portatori di misericordia, in questo modo le fiamme diventano un veicolo dalle quali ricevere l’energia divina. Passando le mani sulle fiamme e poi sulla fronte, bagnandosi la testa con l’acqua sacra ed inspirando il profumo dei fiori santificati, l’energia si trasferisce alla persona.

Durante tutta la cerimonia si canta lodando la gloria delle divinità e raccontando come sia possibile ottenerne le benevolenze, accompagnati dal suono di campanelle e avvolti dai profumi di incenso e di sandalo.

Differenze fra le cerimonie a Chitrakoot ed a Varanasi

Questa cerimonia è praticata in molte parti dell’India con diversi significati e declinazioni, ma i luoghi dove si celebra il Ganga Aarti sono le tre Città Sacre bagnate dal Gange: Varanasi, Haridwar e Rishikesh. In questo caso il rituale è dedicato alla Dea Madre Ganga, la Dea del sacro fiume indiano.

Prima di arrivare a Varanasi, abbiamo fatto tappa in un centro meno turistico e popolare: Chitrakoot, dove si svolge una cerimonia quasi identica, ma più intima, non per questo meno spettacolare.

In questo caso non si parla di Ganga Aarti in quanto Chitrakoot si trova sulle rive di un altro fiume il Mandakini.

Altre occasioni per fare Aarti

Aarti non è una cerimonia che si limita a un’offerta per una divinità. La cerimonia può essere eseguita in tono minore in favore di ogni forma di vita e anche per gli oggetti.

Il significato più profondo è che ogni persona, animale e oggetto porta dentro di se’ una parte di Divino e che chi esegue il rituale rispetta e venera proprio questo aspetto.

È una pratica che si esegue comunemente per esempio sulle auto, sui telefonini o computer e su altre cose quando si comincia ad usarle. Un’usanza solo in apparenza materiale, in realtà un gesto di rispetto e una preghiera perché questo oggetto aiuti chi lo usa ad eccellere nelle suo compito.

Immagini della cerimonia a Chitrakoot

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Immagini della cerimonia a Varanasi a Dashashwamedh Ghat

Vi lascio con qualche immagine.

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Cerimonia Aarti a Varanasi la seconda sera.

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Pubblicato: 28/05/2017

Relitti di navi sulle coste della Bretagna

di Max Pubblicato: 10/04/2017
Europa written by Max

Carrette del mare sulle coste della Bretagna

Durante una recente (? ma neanche tanto) vacanza in Francia che includeva le coste della Bretagna sono stato attirato da questi giganti che giacciono nei porti.

Si tratta di esseri inanimati e imponenti, a volte ingombranti, ma non del tutto spiacevoli alla vista, che possono anche avere una loro bellezza, quantomeno in ottica fotografica.

Certamente non sono le immagini della vita, ma mi sono divertito a fotografare e a interpretare questa visione, in maniera anche esagerata, ma soprattutto semiseria, una rappresentazione tragicomica di una nobiltà decaduta.

coste della bretagna

Detto fra noi volevo dare poca importanza a queste fotografie, ma mi è riuscito il contrario, non riesco proprio ad essere “easy” come vorrei..

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Viaggia in Europa

Di questi luoghi racconto le mie impressioni: emozioni, sorprese e delusioni. Viaggio per fare fotografie e fotografo per avere una scusa per viaggiare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie della natura in Europa leggendo gli articoli sul Delta del Danubio, con i suoi animali ed i suoi panorami, naviga verso le Isole Shetland oppure lasciati affascinare dalla Finlandia e dai suoi orsi bruni (che abbiamo visto anche con gli orsacchiotti in Romania)

Esplora la Francia viaggia dalla profumata Provenza con i suoi girasoli e la sua lavanda, alla Camargue, con le sue tradizioni e la Course Camarguaise, la corrida incruenta o attraversa le fredde acque della baia di Mont Saint Michel.

A presto!

Pubblicato: 10/04/2017
natura del costa rica

Natura del Costa Rica in soli 3 minuti

di Max Pubblicato: 06/03/2017
Centro e Sudamerica written by Max

La Natura del Costa Rica in 3 minuti!

Dopo il video “da Seattle a Yellowstone in 3 minuti“, mi cimento in un altro superFAST video.

La natura del Costa Rica: Uccelli, mammiferi, rettili e anfibi, fiori e piante  in un’esplosione di forme e colori sono l’arte della Biodiversità

Anche questo non sarà un viaggio emozionante come quello che ho fatto io, ma l’obiettivo di questa proiezione di immagini naturalistiche è di metterVi la voglia di partire.

Naturalmente non finisce qui, potete vedere un sacco di altre immagini negli altri articoli che riguardano il Costa Rica

Ciao e buon divertimento!

Scopri di più su Centro e Sudamerica

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Il Centro ed il Sud America sono destinazioni imperdibili, dove la natura e la cultura si fondono in maniera superba.

Scopri il Costa Rica, dove la natura è protagonista! Puoi vedere splendide fotografie dei colibrì, scoprire le tartarughe del parco Tortuguero o ammirare le splendide piante ed i fiori del Costa Rica.

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Un po’ di avventura? Prova a cercare l’oro in un villaggio del Darien con gli indigeni Embera a Panama e a scoprire la favolosa natura di questa destinazione.

Se questo non ti basta scopri la foresta amazzonica in Ecuador, il parco Yasuni, un’esperienza che difficilmente ti lascerà indifferente

Se vuoi esplorare in modo più mirato puoi trovare un elenco degli articoli su Centro e Sudamerica oppure scegliere dagli argomenti presenti a fondo pagina.

Ciao, a presto!

Pubblicato: 06/03/2017
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