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Articoli Recenti

Museo della casa di Jim Thompson

Il museo della casa di Jim Thompson, il re della seta di Bangkok

di Max Pubblicato: 24/03/2024
Thailandia written by Max

Prima di visitare il Museo della casa di Jim Thompson, la domanda sorge spontanea: ma chi è Jim Thompson, perché a Bangkok una casa di uno straniero diventa un museo e per quale motivo dovrei visitarla?

In questo articolo provo a dare una risposta a queste ed altre domande, ma, se vi fidate, per me è uno dei luoghi da non perdere assolutamente quando si visita Bangkok.

Vuoi visitare ancora un luogo, ma hai già fatto il check-out dall’hotel? Lascia i tuoi bagagli in un deposito comodo ed economico: scopri qui dove depositare il tuo bagaglio* a Bangkok (o in un’altra città)

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Chi è Jim Thompson
  • Jim Thompson in America
  • Jim Thompson arriva in Thailandia
  • La riscoperta della seta Thai
  • Un lavoro dignitoso per le donne di Bangkok
  • La casa di Jim Thompson sul Klong
  • La misteriosa scomparsa di Jim Thompson
  • Il Museo della Casa di Jim Thompson
  • Biglietti, orari e indirizzo del Museo della Casa di Jim Thompson
  • Il negozio della seta di Jim Thompson
  • Altri articoli interessanti

Chi è Jim Thompson

Jim Thompson, al secolo James Harrison Wilson Thompson nacque nel primo giorno di primavera (21 marzo) dell’anno 1906 e durante la sua esistenza relativamente breve, divenne uno degli uomini d’affari Americani più famosi in Asia, noto soprattutto per il commercio della seta thailandese, ma anche per la sua generosità ed il suo amore per le cose belle.

Nell’aprile del 1958 la rivista Time affermava, infatti, che quasi da solo aveva salvato la tradizione della seta thailandese dall’estinzione (vedi l’art. originale) 

Fotografie di Jim Thompson
Fotografie di Jim Thompson

Jim Thompson in America

Jim Thompson nacque a Greenville, Delaware USA nel 1906, ultimogenito di una famiglia benestante, il padre, infatti, era un ricco industriale tessile, mentre la madre era la figlia di un generale.

Nel 1928 il giovane Jim si laurea all’Università di Princeton e nella stessa estate partecipa alle olimpiadi come velista nella squadra statunitense. Non è un modello di studente, infatti si iscrive ad un corso post-laurea alla Scuola di Architettura dell’Università della Pennsylvania, che però non finirà mai.

Il museo della casa di Jim Thompson, il re della seta di Bangkok > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Nonostante non abbia una laurea, grazie alla conoscenza personale di Arthur Cort Holden, suo compagno di università a Princeton, Jim, dal 1931 al 1940, lavora per la Holden, McLaughlin & Associates a New York, e si occupa di design e ristrutturazioni per le case delle famiglie ricche. Durante questi anni tenta per ben tre volte di passare l’Esame di Stato per diventare Architetto, sempre senza successo, tanto che alla fine è costretto ad abbandonare la professione.

Nel 1941 si arruola quindi nella Guardia Nazionale del Delaware, dove conosce Edwin Fahey Black, che lo convince a raggiungere il neonato Office of Strategic Services (OSS), quello che diventerà poi la CIA.

Museo della casa di Jim Thompson - Interni - 1
Museo della casa di Jim Thompson – Interni

Jim Thompson arriva in Thailandia

La Seconda guerra mondiale volge al termine e dopo una breve esperienza in Nord Africa, Thompson viene assegnato ad un progetto per la liberazione della Thailandia dall’invasione Giapponese, in collaborazione con il reggente del re Rama VIII di Thailandia e dell’ambasciatore thailandese negli Stati Uniti.

Ma quando Thompson arriva in Thailandia, la guerra è praticamente finita e così la sua occupazione diventa quella di organizzare il nuovo ufficio dell’OSS a Bangkok. 

Durante questi anni, Thompson lavora come addetto militare per il suo ex compagno di Università a Princeton Charles W. Yost, incaricato d’affari del nuovo Re. Proprio nello stesso periodo comincia una lunga relazione con la moglie dell’amico, Irena, che nel 1950 dà alla luce un figlio, del quale la paternità non viene mai accertata.

Durante i frequenti contatti con i gruppi di liberazione, Jim Thompson conosce Margaret Landon, l’autrice di Anna e il re del Siam, da cui forno tratti i film Anna and the King del 1946, e The King and I del 1956, che segnarono la fortuna dell’industria della seta Thai.

Nel frattempo, Thompson si sposa nel 1943 con Patricia Thraves, ma la storia dura poco e nel 1946 i due divorziano.

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La riscoperta della seta Thai

Sempre nel ’46 Jim Thompson fa ritorno a Bangkok per mettersi in affari, ma senza successo, fino a che non prende a cuore la produzione della seta.

Nel 1947, infatti, viene a conoscenza di una zona di Bangkok chiamata Ban Krua, dove una comunità di tessitori locali provvede al sostentamento delle famiglie producendo tessuti di seta con tecniche tradizionali. È amore a prima vista: l’imprenditore fa subito spedire a New York una selezione di sete tessute a mano, che vanno a ruba fra i nomi più importanti della moda, tra cui Edna Woolman Chase, l’influente editrice di Vogue Magazine che lo lancia sulla propria rivista.

Nel frattempo, Thompson stringe accordi con circa 200 artigiani della seta e parte con la produzione. Molti degli artigiani hanno già abbandonato il mestiere, da tempo in declino, ma si rimettono al lavoro sui telai domestici tradizionali con la seta che Thompson fornisce loro, insieme ai coloranti, così la produzione decolla. In breve, i suoi prodotti diventano talmente popolari che ogni diplomatico che sbarca a Bangkok vuole visitare “il posto di Jim Thompson”. 

Le sete di Jim Thompson-2
Le sete di Jim Thompson

Nel 1948, insieme a George Barrie fonda coraggiosamente la Thai Silk Company Limited, sulla quale vengono narrate le storie più differenti, ma la cosa certa è che già nel primo anno vengono vendute stoffe per oltre 36.000 dollari, che diventano oltre 650.000 nel 1958. Solo il 18% del capitale della società appartiene a Thompson, una pari quota appartiene a Barrie ed il resto è diviso fra investitori thailandesi e stranieri.

Il vero successo per l’azienda arriva, però, nel 1951, quando la stilista Irene Sharaff utilizza i tessuti di seta di Thompson per il musical The King and I, facendo così conoscere il prodotto in tutto il mondo.

Un lavoro dignitoso per le donne di Bangkok

Oltre a introdurre i toni brillanti e le sgargianti combinazioni di colori, Thompson contribuisce a far prosperare migliaia delle persone più povere della Thailandia, mantenendo la lavorazione dei suoi tessuti localizzata nelle famiglie, anziché industrializzarla. In questo modo contribuisce all’emancipazione delle donne che costituiscono la maggior parte della sua forza lavoro. 

Permettere loro di lavorare da casa, consente infatti, di non abbandonare il ruolo di madri e al contempo di diventare il vero sostentamento per tutta la famiglia. Solo dopo la scomparsa di Thompson, la Thai Silk Company trasferì le sue operazioni di tessitura a Korat, venendo meno in questo caso alle volontà del fondatore.

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La casa di Jim Thompson sul Klong

Thompson era differente dalla maggior parte degli americani nel sud-est asiatico: era una persona che amava veramente il paese nel quale si era trovato a vivere. Parte di questa sua ammirazione lo spinse, negli anni ad acquistare, ad ogni occasione, oggetti d’arte e di antiquariato per la sua collezione, che, a differenza di altri uomini d’affari occidentali, raccoglieva nella sua casa in Thailandia.

Dopo vari anni in Thailandia, Thompson incomincia ad accarezzare il sogno di dare una dimora adeguata alla sua collezione, che nel frattempo si era arricchita di pezzi veramente unici e singolari. Nel 1958, per dare forma a questo suo progetto, acquista un terreno adiacente ad un klong, uno dei tipici canali di Bangkok, dove fa trasportare sei dimore in Tek, costruite in differenti stili tradizionali Thailandesi, acquistate principalmente nella zona di Ayutthaya e smantellate per essere ricostruite nella sua tenuta.

Museo della casa di Jim Thompson - Interni - 2
Museo della casa di Jim Thompson – Interni

Fedele alla tradizione, le case sono sopraelevate come le costruzioni originali, vengono acquistate le tegole in stile antico e Jim cura personalmente ogni particolare, rivedendo la disposizione delle stanze, costruendo le scale all’interno, anziché all’esterno, ma facendo poche concessioni alla modernità, salvo per alcuni particolari di utilità pratica come i grandi lampadari in vetro.

Le case sono progettate per accogliere la sua grande collezione, come il soggiorno, nel quale le quattro grandi finestre di due case adiacenti vengono trasformate in nicchie e collegate da un pavimento ed un tetto di nuova costruzione, seppure nello stile e con materiali originali.

La collezione vanta oggetti provenienti da tutto il sud-est asiatico, con pezzi unici come statue in pietra antiche e anche un tavolo da pranzo che un tempo era appartenuto al re Rama V di Thailandia.

Thompson completò l’opera in meno di due anni e si trasferì ben presto nella nuova casa. 

Nel 1962 fu vittima di un incidente giudiziario che lo segnò personalmente. Fu infatti accusato di aver comprato cinque teste di Buddha rubate, che dopo varie vicende fu costretto a restituire, nonostante avesse comunicato al Dipartimento di Belle Arti della Thailandia la sua intenzione di destinare la collezione a beneficio della nazione. In seguito a quella che ai suoi occhi apparve un’accusa ingiustificata, l’imprenditore revocò il testamento con il quale lasciava la sua casa e la collezione d’arte che conteneva alla Siam Society, tanto che oggi la casa ha ora una propria fondazione, che raccoglie tutto quello che era stato accumulato con la passione di una vita. Si dice infatti che quando scomparve nella giungla malese, Thompson avesse sul proprio conto pochi spiccioli perché con ogni soldo che aveva comprava qualcosa per la sua collezione.

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La misteriosa scomparsa di Jim Thompson

Il 3 aprile del 1959, durante uno dei suoi viaggi, Jim incontra un monaco che realizza il suo tema astrale secondo lo zodiaco. Il monaco gli predice che nel suo sessantunesimo anno (il 1967) avrebbe dovuto fare particolare attenzione ad alcuni eventi pericolosi.

Tema Natale di Jim Thompson
Tema Natale di Jim Thompson

Domenica 26 marzo 1967, durante una vacanza nelle Cameron Higlands Malesi, Jim Thompson parte per un breve trekking sulle colline dal quale non farà mai ritorno. La sua scomparsa dà il via ad una delle più grandi ricerche nella storia del sud-est asiatico e rimane a tutt’oggi un mistero irrisolto, tanto che il corpo non sarà mai ritrovato.

Voci di complotti e di rapimenti si sono susseguite nel tempo, ma l’unica cosa certa, ad oggi, è la sua eredità, che continua ad affascinare i visitatori della sua grande casa museo e gli acquirenti delle stoffe di seta da lui ideate.

Cosa Fare a Bangkok

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Trova qualcosa da fare!*

Il Museo della Casa di Jim Thompson

La Casa–Museo, dove si trovano le sei abitazioni Thai in legno, si trova oggi affacciata sullo stesso klong in Rama I road dove fu costruita originariamente ed è raggiungibile con il BTS, scendendo alla fermata National Stadium, con altri mezzi pubblici o con un tuktuk. 

La struttura ospita una delle più interessanti collezioni di antiquariato della Thailandia e la visita vale ben oltre i 200 baht che si pagano all’ingresso. 

Museo della casa di Jim Thompson - Interni - Teiere senza coperchio
Museo della casa di Jim Thompson – Interni – Teiere senza coperchio

Si possono visitare in autonomia sia l’esterno delle abitazioni che il giardino, ma l’interno delle case è accessibile solo con una visita guidata che dura circa 45 minuti, disponibile in molte lingue, ma non in Italiano. 

Le accompagnatrici, molto preparate, guidano i turisti nelle varie stanze spiegando le particolarità dei pezzi più rilevanti, i dettagli dell’arredamento e delle strutture. 

La collezione offre pezzi di raro pregio artistico e oggetti curiosamente unici come lo stupendo gioco della casa dei topi cinese o le tazze da tè senza coperchio sempre di provenienza cinese.

Ovviamente dovrete togliervi le scarpe, perché i pavimenti sono in legno.

Da una persona come Thompson ci si sarebbe aspettati che conducesse da sé le trattative e le conversazioni durante i colloqui di lavoro, invece, come avevo premesso in apertura, probabilmente non era un genio in ogni campo e non imparò mai il Thailandese, pur vivendo nel paese per oltre 20 anni. Al suo seguito aveva infatti sempre un traduttore fidato che lo accompagnava in ogni spostamento.

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Biglietti, orari e indirizzo del Museo della Casa di Jim Thompson

Il museo apre tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 con ultima visita guidata alle 17.00. I tour sono in inglese, francese, giapponese, cinese e Thailandese… italiano, come già detto, manco a chiedere… Nella nostra lingua per ora è disponibile solo una piccolissima brochure che viene fornita in biglietteria. 

Il biglietto costa 200 baht e saranno quelli meglio spesi della vostra vacanza a Bangkok.

  • Indirizzo: 6 Soi Kasemsan 2, Rama 1 Road, Bangkok,
  • Web: Casa di Jim Thompson e quartiere tradizionale di Jim Thompson

Il negozio della seta di Jim Thompson

Annessa alla casa c’è una piccola esposizione che parla della vita dell’Imprenditore e dell’industria da lui fondata. Alla fine dell’esposizione si trova lo shop dove si possono acquistare i capi prodotti ancora oggi con la pregiata seta Thailandese. La merce esposta non è proprio a buon mercato, grazie anche al rilancio del marchio effettuato negli ultimi anni, ma sulla qualità non c’è dubbio.

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Altri articoli interessanti

  • TIME: The Architect Who Changed the Thai Silk Industry and Then Disappeared, 2016 https://time.com/4319751/jim-thompson-history/
  • TIME: Business Abroad – The Silk King https://content.time.com/time/subscriber/article/0,33009,810324,00.html

Thailandia

Paesaggi, mare, città, montagne, persone, storia, tradizioni e spiritualità: la Thailandia offre tutto questo e molto di più. Il Paese del Sorriso accoglie i visitatori con un calore ed una gentilezza unica che vi conquisterà fin dal primo giorno.

Dal 1 maggio 2025 la Thailandia adotta il sistema digitale di registrazione prima dell’arrivo nel paese: il TDAC – Thailand Digital Arrival Card, obbligatorio per tutti i viaggiatori. Scopri cos’è e come compilarlo.

Partiamo dalla capitale: Bangkok è una città che da sola potrebbe valere il viaggio. Scopritene le meraviglie e le gemme nascoste con la mia guida Bangkok anche in PDF: cosa fare in uno, due o più giorni con itinerario.

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Dirigiti a Nord a scopri la magnifica Ayutthaya ed il suo parco storico a solo un’ora di viaggio da Bangkok. Se hai tempo procedi verso Sukhothai, la culla della civiltà Thai e la sua gemella Si Satchanalai. Fermati alla tranquilla Lampang prima di proseguire verso lo storico Regno di Lanna: Chiang Mai e Chiang Rai ti aspettano con la loro cultura vibrante ed i movimentati mercati

Impara le frasi essenziali in Thailandese per ordinare al ristorante e contrattare come un local nei mercatini con questo Frasario della Lonely Planet*, semplice ed efficace

Immergetevi nelle ricche culture di questo incredibile paese mentre scoprite le sue storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

Prima di partire controllate il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo 10 libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

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Pubblicato: 24/03/2024
Itinerario di 3 giorni a New York City

Cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario

di Max Pubblicato: 10/03/2024
Stati Uniti written by Max

Avete deciso di passare 3 giorni a New York City? Scopriamo insieme l’itinerario migliore …se poi avrete più tempo, potrete dedicarvi anche a scoprire parti meno note della città!

New York City è la metropoli più grande degli Stati Uniti nonché una delle destinazioni più gettonate nella costa nord-orientale degli States, una realtà che va vissuta almeno una volta nella vita.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Informazioni generali su New York City
  • Mobilità a New York
  • Dove alloggiare a New York
  • Itinerario di 3 giorni a New York
    • Il primo giorno a New York
    • Il secondo dei 3 giorni a New York
    • Il terzo ed ultimo dei 3 giorni a New York
  • Mappa online dell’itinerario di 3 giorni a New York
  • Organizzare altre visite dopo i 3 giorni a New York

La Grande Mela, così come viene soprannominata, si è sviluppata lungo la sponda est del fiume Hudson, nell’omonimo stato di New York, fra le città di Washington e Boston. È suddivisa in cinque distretti: Liberty Island, Brooklyn, Bronx, Queens e Manhattan, il più visitato in assoluto.

Gli olandesi la fondarono e la battezzarono New Amsterdam, successivamente gli inglesi la conquistarono ribattezzandola New York. Diversamente da quanto si possa pensare, non è la capitale dello stato, ruolo che spetta ad Albany, ma la città può vantarsi di essere stata capitale degli Stati Uniti dal 1785 al 1790.

Itinerario di 3 giorni a New York City
Itinerario di 3 giorni a New York City

Informazioni generali su New York City

Generalmente un viaggio a New York City non è una cosa che si organizza tutti i giorni, pertanto un minimo di programmazione è d’obbligo, per sfruttare al meglio quello che la città offre e fissarsi nella memoria dei ricordi indimenticabili. 

Per questo motivo, nell’organizzare le giornate, occorre tenere presente l’orario di arrivo in città e quello della ripartenza, dopodiché ricordarsi controllare gli orari ed i giorni di apertura delle singole attrazioni a seconda del giorno della settimana e della stagione. Pensate anche a quanto tempo occorre per visitarle all’interno o se, in alcuni casi, non sia il caso di ammirarle solo dall’esterno, anche perché molti degli ingressi sono a pagamento e non sempre valgono il costo del biglietto.

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Consiglio di valutare se sia conveniente acquistare un Pass che comprenda più ingressi cumulativi. Ci sono diversi tipi di pass ed ognuno ha delle particolarità: se intendete approfondire potete leggere il mio articolo sui PASS di New York, ma se non avete tempo io consiglio il City Pass*, uno dei più economici e con il miglior rapporto qualità/prezzo.

Anche se non intendete acquistare un PASS, per ottimizzare significativamente il tempo a disposizione acquistate in anticipo i biglietti d’ingresso, compreso il tour alla Statua della Libertà*. Potete scegliere anche di vedere la Statua della Libertà dall’alto facendo un giro in elicottero*.

New York, passeggiando fra il Greenwich village e Soho
New York, passeggiando fra il Greenwich village e Soho

Mobilità a New York

Camminare a cielo aperto consente di gustare al meglio la metropoli, ma a volte è necessario spostarsi più velocemente o raggiungere aree distanti. A seconda dei casi e dell’orario, metropolitana (leggi la mia guida), taxi, autobus o bike sharing sono di aiuto. Non vi consiglio l’auto a noleggio, il traffico è caotico ed il costo dei parcheggi è elevato. 

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Dove alloggiare a New York

L’isola di Manhattan è suddivisa in tre aree: Uptown (o upper Manhattan) a nord, Midtown al centro e Downtown (o Lower Manhattan) a sud. 

Per una gestione ottimale degli spostamenti può essere utile scegliere un albergo nella zona di Midtown, ma se volete risparmiare qualcosa dovrete scegliere una sistemazione più lontana dal centro. Un’alternativa originale e divertente può essere quella di soggiornare a Flushing, considerata un po’ la nuova Chinatown, anche la popolazione proviene in realtà da tutta l’Asia. Qui i prezzi sono più contenuti e le camere più grandi. Dovrete però spostarvi con la metropolitana e, se cenate in loco, quasi certamente dovrete fare un’esperienza di cibo orientale.

Una destinazione per viaggiatori incalliti, se è la vostra prima volta a New York, midtown Manhattan è una destinazione più consona.

I love New York
I love New York

Itinerario di 3 giorni a New York

New York offre davvero tantissime attrattive che possono veramente soddisfare chiunque. Quello che propongo è una itinerario di 3 giorni a New york suddiviso giornalmente per zone, con tutto quello che non vi potete proprio perdere. L’itinerario si può adattare e rimaneggiare in base alle preferenze e al tempo a disposizione, per ottenere una personalizzazione ideale. 

Andare a visitare la Statua della Libertà con il brutto tempo non è sicuramente il massimo; pertanto, guardate il meteo e per prima programmate questa escursione (potete scambiare i giorni proposti). Anche Central Park è più attraente in una bella giornata di sole, ma si può visitare anche con la pioggia. Se volete vedere un po’ della vita di New York programmate la visita a Central Park di sabato o di domenica, quando le famiglie ci vanno a rilassarsi o a fare il picnic. Insomma, cercate di non lasciare troppo al caso durante questi 3 giorni a New York.

Come raccomando sempre, riservate una giornata, o mezza, a girare a vuoto, senza una meta e senza pregiudizi, potreste scoprire degli angoli inattesi e nascosti o innamorarvi di un posto, quello che renderà il viaggio unico e solo vostro.

Ma bando alle ciance e cominciamo la nostra maratona di 3 giorni a New York.

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Il primo giorno a New York

Oggi visitiamo Downtown! Simbolo della downtown di New York è il grattacielo One World, nel complesso One World Trade Center; dove al 100°, 101° e 102° piano si gode il panorama privilegiato della parte meridionale di Manhattan con il Brooklyn Bridge, il porto e la Statua della Libertà, uno dei monumenti più rappresentativi di New York, donato dai francesi agli Stati Uniti il 4 luglio 1884. Appartengono al complesso le Memorial Fountains, due grandi fontane commemorative di forma quadrata con le incisioni dei nomi delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle. 

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Stilfehler at wikivoyage shared, CC BY-SA 1.0

Da Battery Park, affacciato al porto nella punta meridionale di Manhattan, si gode la vista in lontananza della Statue of Liberty. Da qui partono i tour in traghetto per Liberty Island che ospita la gigantesca Statua della Libertà e il relativo museo. Sicuramente avrete già i biglietti, ma forse ne potrete trovare ancora direttamente sul posto.

Proseguite per Wall Street, la strada della finanza con il New York Stock Exchange, la borsa di New York, passando per la piacevole zona portuale di South Street Seaport con i suoi edifici ristrutturati risalenti agli inizi del 19° secolo e il vicino, imperdibile, Ponte di Brooklyn. Risalendo il downtown, il quartiere di Chinatown accoglie i visitatori con le sue insegne, la sua operosità; è l’anima orientale di New York con la grande porta ornamentale che dà il benvenuto. 

Finiamo la giornata con Little Italy, dove potete fermarvi per una pizza o un piatto di spaghetti.

Se vi svegliate un po’ prima al mattino, prima di dirigervi al One World Trade Center potete vistare il quartiere residenziale di Tribeca e cercare la casa di qualche VIP

Broadway - New York
Broadway – New York

Il secondo dei 3 giorni a New York

Di buon mattino raggiungete Columbus Circle e addentratevi in Central Park, immenso cuore verde della Grande Mela, dove, oltre ad una piacevole passeggiata, potete cercare la statua di Balto e scattare una foto con il cane più famoso dell’Alaska, visitare il Museum of Natural History con il planetario, il Belvedere Castle con lo scenario dei dintorni del parco circondato dai grattacieli ed anche il Conservatory Garden, un curatissimo giardino con fiori, piante e fontane.

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Quando vi siete riempiti gli occhi di verde, scendete lungo la famosa 5th Avenue, che non ospita solo i negozi con le più prestigiose firme; infatti, sovrastata da grattacieli, troverete la Cattedrale di St. Patrick’s, dedicata al santo patrono irlandese, che conquista i visitatori con il suo fascino gotico. L’esplorazione della 5th Avenue prosegue con una deviazione al Grand Central Terminal, la stazione di New York,  la New York Public Library, in stile beaux arts, per poi continuare fino al Flatiron Building, caratteristico edificio dall’insolita forma triangolare, che potete anche vedere con l’itinerario del terzo giorno.

In questa zona c’è il mio parco preferito: Bryant Park, un’oasi di pace nella frenesia di New York. Fermatevi per un caffè o anche solo per riposare le gambe. Potete anche comprare i biglietti* per il SUMMIT One Vanderbilt e godervi questa meraviglia del design che si trova nelle vicinanze.

In questo itinerario non vi potete perdere il Rockefeller Center, maestoso complesso che si sviluppa per tre isolati con slanciati grattacieli, negozi e l’iconica piazzetta dove in inverno i tavoli lasciano il posto alla pista di pattinaggio; a Natale un suggestivo albero decorato troneggia nella piazza per dare un tocco chic all’atmosfera natalizia. Per godere della città dall’alto di un grattacielo, vi suggerisco la vista panoramica dalla cima del Top of the Rock, grattacielo nel Rockefeller Center, con i suoi osservatori al 67°, 69° e 70° piano (vedi quanto costa l’ingresso*). La visuale della città è grandiosa, e potrete ammirare Central Park, fare una bellissima foto con lo sfondo dell’’Empire State Building e vedere le sagome dello One World Trade Center. Se ci andate di sera è ancora più suggestivo.

Se siete amanti dell’arte non potete perdervi Il Metropolitan Museum of Art (Met), vicino al Central Park, che spazia dalle civiltà antiche, egiziana, greca e romana, fino ai tempi moderni con opere realizzate dai più grandi talenti artistici. L’organizzazione delle sale interne l’ho trovata un po’ confusionaria e devo dire che in Europa ci sono musei meno blasonati e più interessanti, ma magari è stata solo una mia impressione. Non è una delle visite che consiglio. Poco più a nord lungo la 5th Avenue il Guggenheim Museum, progettato da Frank Lloyd Wright con una particolare forma a spirale, ospita dipinti, sculture e fotografie che spaziano dagli impressionisti all’arte contemporanea passando per l’arte moderna. Infine, il Museum of Modern Art (MoMa) che si trova a pochi passi dalla 5th Avenue, nella W53rd street, è considerato il museo con la miglior collezione di opere d’arte moderna e contemporanea del mondo occidentale.  

Potete vivere una splendida serata apprezzando un locale con buona musica o assistendo ad un evento presso il Madison Square Garden.

Se avete più tempo potete suddividere questo itinerario in due giorni.

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Il terzo ed ultimo dei 3 giorni a New York

Oggi alzatevi per tempo al mattino e non perdete l’occasione di fare una colazione nell’atmosfera di un classico musical americano da Ellen Stardust Diner… vivamente consigliato: kitsch quanto basta per diventare uno dei vostri momenti magici a New York.

Dopo aver nutrito per bene lo stomaco e le orecchie, immergetevi nell’atmosfera di Broadway, dei suoi teatri, e, magari datevi la possibilità di vivere la magia di un musical. Poi addentratevi nella vivacità dell’iconica Times Square con le gigantesche insegne luminose. Qui migliaia di persone si riversano ogni anno per celebrare il Capodanno che culmina con i fuochi d’artificio. Non distante da Times Square lungo la West 34th Street, non passa inosservato Macy’s, il più famoso grande magazzino di New York, che si sviluppa su 11 piani. Siete pronti a spendere più di quanto pensate?

A poca distanza da Macy’s, lungo l’arteria di Broadway, la grande chitarra dell’Hard Rock Cafè richiama l’attenzione. Nel locale si può cenare o semplicemente visitare il negozio, per vedere cimeli di un’epoca o per comprare un souvenir.

Cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Con la suggestione delle luci della sera, consiglio gli osservatori dell’Empire State Building, all’86°e 102° piano, da cui la grandiosa vista sulla metropoli spazia a 360°. Potete vedere quasi tutto, da Central Park alla Statua della Libertà al il fiume Hudson. Nelle giornate più terse la vista spazia ben oltre i confini cittadini.

Se non l’avete visto il giorno prima potete andare a vedere il famoso Fuller Bulding o Flatiron Building, un edificio in stile beaux arts costruito nel 1902 e dalla caratteristica forma di ferro da stiro.

Flatiron Building New York
il Flatiron Building a New York

La punta dell’edificio è larga solamente 2 metri e i circa 87 metri di altezza sono suddivisi in ventidue piani. I newyorkesi furono subito incuriositi dall’edificio tanto da scommettere che non avrebbe resistito a lungo alle raffiche di vento. Una scommessa persa.

E’ la giornata ideale per girare un po’ a vuoto e magari acquistare qualche souvenir.

Mappa online dell’itinerario di 3 giorni a New York

Vedi qui la mappa dell’itinerario di tre giorni a New York.

Organizzare altre visite dopo i 3 giorni a New York

Se avete più tempo, vi sentite più avventurosi o avete già visitato i luoghi iconici provate a dare un’occhiata a questi articoli, con destinazioni più specifiche, sagre, feste ed avvenimenti curiosi! 

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Prima di tutto non dimenticate il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! 

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Due consigli: per non rimanere senza connessione scoprite i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA e poi… non dimenticate un buon libro per la vostra vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire potete rinfrescarvi le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci siete mai stati, farvi un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Leggete le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela e scoprite come muovervi in città con la metropolitana di New York oppure prendendo un Taxi.

Cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 10/03/2024
Sharm el Sheik Mar Rosso

Sharm El Sheikh e Mar Rosso, cosa sapere per organizzare la vacanza

di Max Pubblicato: 29/02/2024
Africa written by Max

Sharm El Sheikh e Mar Rosso, cosa sapere per organizzare la vacanza 

Il Mar Rosso, con Sharm El Sheikh in particolare, ma anche Hurgada e Marsa Alam, è un paradiso naturale situato tra Africa e Asia. Grazie al fatto di essere uno dei mari più caldi del mondo e di avere una temperatura poco variabile durante tutto l’anno, questo angolo del pianeta risulta essere un vero paradiso per le specie acquatiche, sia animali che vegetali, che trovano in queste condizioni climatiche il loro habitat naturale ideale.

Caldo, sole, natura e disponibilità di strutture sono gli elementi fondamentali che hanno contribuito nel tempo a rendere il Mar Rosso una destinazione che attrae ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo ed in particolar modo dall’Italia.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

INDICE dei contenuti
(clicca qui per espandere)

  • Facilità di accesso e disponibilità alberghiere
  • Un paradiso per le immersioni
  • Cosa vedere a Sharm el Sheikh
  • Il periodo migliore per una vacanza a Sharm el Sheikh
  • Ora Ufficiale
  • Documenti e visti per il Viaggio nel Mar Rosso
    • Visto per Sharm el Sheikh
  • Voli aerei per Sharm el Sheikh
  • Vaccini
  • Elettricità e prese di corrente
  • Sicurezza e zone da evitare
  • Numeri e indirizzi utili
  • Mappa di Sharm el Sheikh

Facilità di accesso e disponibilità alberghiere

Anche se nel tempo ha subito alterne fortune, dovute a ragioni politiche ed economiche, il Mar Rosso è sicuramente una delle mete preferite dagli italiani.

Ciò è dovuto principalmente alla vicinanza all’Italia, ai prezzi convenienti, alla moderata differenza di fuso orario e al fatto che, nel Mar Rosso, fa caldo tutto l’anno. 

Ma tutto questo è stato possibile anche perché, negli anni, sono sorte numerose strutture alberghiere gestite da italiani o dedicate ad un’utenza italiana, che hanno permesso ai nostri compatrioti di trovarsi a proprio agio non solo per il clima, ma anche per il cibo e le bevande.

Veniamo alle informazioni importanti 

Sharm el Sheik Mar Rosso

Un paradiso per le immersioni

Grazie alla varietà ed al numero di specie marine acquatiche osservabili, insieme alla limpidezza del mare che offre un’eccellente visibilità, il Mar Rosso è diventato un vero e proprio paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni!

Proprio grazie alla popolarità nella zona sono sorti anche moltissimi ed attrezzatissimi centri diving che portano i visitatori alla scoperta di luoghi e di fauna marina spettacolari.

Cosa vedere a Sharm el Sheikh

Inutile dire che l’attrazione principale di Sharm el Sheikh è il mare, sia per chi ama starsene sulle spiagge dorate, sia per chi ama lo Snorkeling, che per coloro che preferiscono il Diving.

La fantastica barriera corallina, che ospita un’incredibile biodiversità, è infatti facilmente raggiungibile indossando pinne, boccaglio ed occhiali, ma sicuramente riserva il meglio per coloro che fanno immersioni.

Una della destinazioni più gettonate per questo tipo di attività è sicuramente Ras Mohamed. Situato nel sud della penisola del Sinai, questo parco marino di 480 chilometri quadrati ospita un’incredibile biodiversità e da solo vale il viaggio.

Un’altra attrazione da non perdere è il Blue Hole, una dolina marina che è stata poi riempita dal mare. Anche qui è possibile osservare la barriera corallina in tutto il suo splendore.

Chi ama la storia non può perdersi il monastero di Santa Caterina e alcune meravigliose oasi come Ein Khudra, uno splendido angolo di paradiso nel cuore arido del deserto. Durante la gita potrete ammirare il Canyon Bianco ed il Canyon Colorato, con le falesie dai colori spettacolari, che vanno dal mattone all’oro.

Imperdibile, tra le cose da vedere a Sharm, il Deserto Blu, l’oasi di Ein Umm Ahmed e la rigogliosa oasi di Ein Kid

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Il periodo migliore per una vacanza a Sharm el Sheikh

Sharm el Sheikh ha un clima ottimo che permette di andare in vacanza in ogni periodo dell’anno. 

In questo angolo di paradiso è possibile fare il bagno al mare e godersi un po’ di riposo tutto l’anno, con dei distinguo.

Anche nei mesi invernali, infatti, la temperatura minima non scende quasi mai sotto i 23 gradi, permettendo sempre di godersi la spiaggia e l’acqua del Mar Rosso, ma non aspettatevi di avere i 28 gradi in acqua che si raggiungono solo durante i mesi estivi.

Anche nei mesi estivi, nonostante il caldo raggiunga temperature elevate, il Mar Rosso ha un clima vivibile e quasi mai troppo afoso.

Probabilmente però i periodi migliori per visitare Sharm el Sheikh sono le stagioni intermedie. Nel periodo che va da Febbraio a Maggio e da Settembre a Dicembre, le temperature sono ottimali per godersi la vacanza, anche per quanto riguarda il mare. Il clima di solito è sereno ed il caldo non è eccessivo di giorno, mentre alla sera le temperature sono piacevolmente fresche.

Sharm el Sheik Mar Rosso

Ora Ufficiale

L’orario ufficiale dell’Egitto è sempre di un’ora in più rispetto a quella italiana, tranne nei mesi in cui è in vigore l’ora legale.

Attenzione, però, perché quando si parla di ora legale l’Egitto è un po’ indeciso.

L’ora legale fu, infatti, introdotta al termine della Seconda Guerra Mondiale, per essere abbandonata nel 1975 e reintrodotta nel 1982. Nel 2011 l’ora legale fu nuovamente eliminata e tre anni dopo reintrodotta, ma a Sharm el Sheikh molti ignorarono i cambiamenti, per evitare di confondere gli ospiti.

Proprio il 2014 fu un anno Horribilis per gli orari, infatti fra variazioni per il Ramadan e altri variazioni, ci furono parecchi problemi ed incomprensioni, soprattutto per chi doveva prendere un aereo. Nel 2016 l’ora legale fu nuovamente revocata e reintrodotta solo il 29 aprile 2022.

Stay Tuned per le prossime avventure! 

Documenti e visti per il Viaggio nel Mar Rosso

Viaggiatori gioite: per viaggiare a Sharm el Sheikh a noi italiani in linea di massima non serve il passaporto. 

Per aggiornamenti però consultate sempre il sito della Farnesina: https://www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/EGY(Consultare la Sezione “Requisiti di Ingresso” di questa Scheda per maggiori informazioni.)

Solo per turismo, è possibile l’ingresso nel Paese con carta d’identità cartacea o elettronica valida per l’espatrio, con validità residua superiore ai sei mesi, accompagnata da due foto formato tessera, necessarie per ottenere il visto che si richiede alle locali Autorità di frontiera, all’arrivo nel Paese (in mancanza delle foto NON viene rilasciato il visto di ingresso): caldamente raccomandato, quindi, di munirsi delle foto prima della partenza dall’Italia, perché sarà difficile e costoso farle in loco, se non impossibile. 

Le Autorità di frontiera egiziane non consentono l’accesso nel Paese ai viaggiatori in possesso di carta di identità elettronica con certificato di proroga (cedolino cartaceo di proroga di validità del documento). Ugualmente non è accettata la carta di identità cartacea con validità rinnovata mediante apposizione di timbro sul retro.  

Visto per Sharm el Sheikh

Se durante la vacanza rimarrete nell’area dei resort della costa meridionale del Sinai e non si intende raggiungere altre destinazioni, il visto è semplicissimo. 

Per periodi fino a 14 giorni non è richiesto il visto turistico ordinario, ma è sufficiente l’ONLY SINAI VISA, una sorta di Visa On Arrival gratuito ottenibile direttamente in aeroporto, tramite timbro sul passaporto. Per chi ha la carta d’identità viene rilasciato un visto in cartoncino, che va conservato per tutto l’arco del soggiorno e va esibito all’aeroporto prima dell’imbarco per il volo di ritorno in Italia. 

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Voli aerei per Sharm el Sheikh

Sharm el Sheikh è relativamente vicino all’Italia e ci sono numerose offerte di voli da quasi tutti gli aeroporti italiani. Ecco nel dettaglio le distanze dai vari aeroporti dell’Italia 

  • Da Milano Malpensa e Bergamo Orio Al Serio, Verona Villafranca e Bologna Borgo Panigale 4 ore circa
  • Da Roma Fiumicino 3 ore e 40 minuti, mentre da Napoli e Bari meno di 3 ore e mezza

Sepoffà?

Vaccini

Per viaggiare in Egitto non è necessario nessun vaccino in particolare, ma come per tutti i paesi che non siano europei, consiglio di consultare il vostro medico per un consiglio, senza panico 😊

Elettricità e prese di corrente

Per Sharm el Sheikh non è necessario nessun adattatore, infatti, le prese elettriche sono simili a quelle italiane e la corrente elettrica è di 220 Volt. 

Sicurezza e zone da evitare

L’Egitto, se vi limitate a i classici circuiti turistici, è un paese sicuro per viaggiare. Ci sono tuttavia zone che è meglio evitare: al riguardo vi consigliamo di leggere, prima della partenza, la pagina della Farnesina, dove potrete trovare informazioni aggiornate riguardo alle aree di particolare cautela.

Numeri e indirizzi utili

Qui di seguito alcuni indirizzi e numeri di telefono utili per il viaggio e le emergenze:

  • Polizia: 122.
  • Informazioni turistiche: 126.
  • Prefisso dell’Egitto: +20.
  • Centralino dell’Ambasciata d’Italia (attivo h24 7 giorni su 7): +20 2 27943194 / +20 2 27943195 / +20 2 27940658 https://ambilcairo.esteri.it/it/chi-siamo/numeri-di-emergenza/
  • Sito Web dell’Ambasciata Italiana al Cairo https://ambilcairo.esteri.it/it/  

Mappa di Sharm el Sheikh

mappa Sharm el Sheikh e Sinai mar rosso
Mappa di Sharm El Sheikh link alla mappa interattiva

Mappa di Sharm El Sheikh link alla mappa interattiva

Per saperne di più sull’Africa

Benvenuto nella sezione dedicata ai Viaggi in Africa! Qui troverai ispirazione, consigli pratici e racconti autentici per scoprire il continente africano in tutte le sue sfumature.

Dalle maestose savane del Serengeti, alle foreste dell’Uganda, alle spiagge incontaminate dell’Oceano Indiano, ai parchi naturali ricchi di fauna selvatica, ogni articolo ti guiderà alla scoperta di luoghi straordinari, culture affascinanti e tradizioni millenarie.

Che tu sogni un safari avventuroso, un viaggio culturale o una fuga rilassante, questa categoria è il punto di partenza ideale per organizzare la tua prossima esperienza africana. Preparati a lasciarti sorprendere dalla varietà, dalla bellezza e dall’energia di un continente tutto da esplorare!

Se vuoi un’idea per una prima avventura africana leggi l’articolo sul Parco Nazionale Kruger, Sudafrica, puoi anche curiosare tra gli ultimi articoli pubblicati, oppure scegliere dall’elenco a fondo pagina. E mi raccomando, dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

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I leoni del Serengeti e la migrazione degli gnu, I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda, Safari avventura nel delta dell’Okawango, Gorilla a Bai Hoku in Repubblica Centrafricana, Caccia con le reti con i pigmei ba’aka, Primati in Uganda: gorilla e tante altre specie.

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Puoi leggere anche delle esperienze di volontariato alla Pediatria di Kimbondo in Repubblica Democratica del Congo: Volontario Pediatria di Kimbondo Rep. Dem. del Congo, Primi giorni alla Pediatria di Kimbondo, RD del Congo, Fabbrica di fiammiferi in Congo ma ce ne sono tanti altri.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 29/02/2024
la teoria dei cinque elementi wu xing e lo zodiaco cinese_1

La Teoria dei Cinque Elementi e lo Zodiaco Cinese

di Max Pubblicato: 14/02/2024
Cina written by Max

Origine della Teoria dei Cinque Elementi o Wu Xing in cinese

La teoria dei Cinque Elementi o del Wu Xing, è parte della filosofia cinese ed è utilizzata per delineare le relazioni di tutto nell’universo e viene utilizzata anche per definire caratteri e relazioni sia nell’Oroscopo Cinese che in altre discipline come il Feng Shui.

Il termine cinese wuxing, per semplicità tradotto in Cinque elementi, in realtà si riferisce a cinque fasi, uno schema che si ritrova in tutto il pensiero tradizionale cinese. 

Le Cinque Fasi o Cinque Elementi sono Legno (mu), Fuoco (huo), Terra (tu), Metallo (jin) e Acqua (shui) che sono considerati aspetti dinamici e interdipendenti dell’esistenza e dello sviluppo dell’universo.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Origine della Teoria dei Cinque Elementi o Wu Xing in cinese
  • La natura costruttiva e distruttiva dei Cinque Elementi del Wu Xing
  • I Cinque Elementi nello Zodiaco Cinese
  • Interazioni tra gli elementi
    • Interazioni positive generatrici
    • Interazioni negative o di superamento
  • Un elemento per ogni anno, anzi due
  • I cinque elementi ed il Feng shui
  • Caratteristiche dei Cinque Elementi
    • Metallo: anni con finale 0 e 1
    • Acqua: Anni con finale 2 e 3
    • Legno: Anni con finale 4 o 5
    • Fuoco: Anni con finale 6 e 7
    • Terra: Anni con finale 8 e 9
  • Per saperne di più sulla Cina

Questo schema di pensiero richiama alla mente l’antico concetto greco dei quattro elementi, ma gli elementi cinesi, che sono cinque, uno in più, rappresentano forze materiali in continua evoluzione, mentre gli elementi greci sono elementi immutabili della materia. 

Il Wuxing era già presente nella tradizione Cinese da centinaia di anni, come un modo per descrivere i processi naturali astratti, ma durante il regno della dinastia Han, dal II secolo a.C., divenne una vera e propria scuola di pensiero.

Da allora, il sistema wuxing è stato applicato alla spiegazione dei fenomeni naturali ed a molti aspetti della scienza e della vita quotidiana, stringendo un legame indissolubile con la tradizione e con la vita e la storia stessa della Cina.

La Teoria dei Cinque Elementi - Wu Ching
La Teoria dei Cinque Elementi – Wu Ching

La natura costruttiva e distruttiva dei Cinque Elementi del Wu Xing

Secondo la teoria del Wuxing, ognuno dei Cinque Elementi ha una doppia natura, creativa e distruttiva e le interazioni fra gli elementi governano le fasi di generazione e di superamento. 

La fase creativa (o di generazione) promuove lo sviluppo, mentre la fase distruttiva (o di superamento) lo controlla e lo contiene. Promuovendo e limitandosi nelle loro interazioni, gli elementi armonizzano l’Universo e ne mantengono l’equilibrio.

Ogni elemento, nel suo ciclo di generazione positiva origina un altro elemento ad esso affine, mentre nel ciclo di distruttivoesercita il suo rapporto di supremazia al fine di contenere la crescita di un elemento antagonista.

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Secondo questa teoria, durante il ciclo di generazione, l’Acqua crea il Legno nutrendo e dissetando le piante, il Legno accende il Fuoco fornendo combustibile per bracieri e stufe, il Fuoco genera la Terra con la cenere che rimane dopo che il Fuoco si è esaurito e la Terra crea il metallo, infatti, tutti i metalli vengono estratti dal sottosuolo. Per chiudere il cerchio, il Metallo lavorato trattiene e contiene l’Acqua, rendendola fruibile per essere riutilizzata.

Durante la fase di contenimento o di superamento, al contrario, l’Acqua viene assorbita dalla Terra, il Legno viene tagliato dal metallo, il Fuoco viene spento dall’Acqua, la Terra viene prosciugata dal Legno (la pianta assorbe umidità dal terreno) ed infine il Metallo viene fuso nel Fuoco.

Interazione fra i Cinque Elementi - Wu Ching
Interazione fra i Cinque Elementi – Wu Ching

I Cinque Elementi nello Zodiaco Cinese

Come abbiamo visto la teoria dei Cinque Elementi è molto radicata nella tradizione cinese, che applica i Cinque Elementi a diversi ambiti della vita quotidiana come la medicina, la musica, le arti marziali, ed il Feng Shui, solo per citarne alcuni.

Uno degli ambiti in cui la Teoria viene applicata è l’astrologia. Per fare un’analogia con un argomento a noi familiare, i cinque elementi influenzano ogni Animale dello Zodiaco cinese, come fa l’ascendente per il nostro oroscopo occidentale. 

Ad ogni anno, infatti, oltre ad essere associato ad un animale, viene anche associato uno dei Cinque Elementi, che determina altri tratti e modelli comportamentali, aggiungendo varietà e ricchezza alla personalità di ciascun individuo. 

Differentemente, però, da quanto avviene per gli Animali dello Zodiaco, i Cinque Elementi non seguono un ciclo annuale, ma ogni elemento influenza lo zodiaco per due anni consecutivi, secondo un ciclo di combinazioni animale/elemento che si completa e si ripete puntualmente ogni 60 anni (12 animali x 5 elementi)

Solo per fare un esempio, il 2024 è l’Anno del Drago ed è anche l’Anno del Legno. Una persona Drago nato nel 2024 non sarà uguale ad una persona Drago nato nel 2000 o nel 1988, ma sarà simile ad una persona nata nel 1964. 

Siccome il ciclo del Legno dura due anni, anche il 2025 sarà un anno del Legno, mentre l’Animale dello Zodiaco sarà il Serpente.

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Interazioni tra gli elementi

L’interazione fra gli elementi, nello Zodiaco cinese influenza il carattere e le relazioni interpersonali e risulta importante per stabilire la compatibilità delle persone, sia che si intenda stabilire un rapporto lavorativo o commerciale, sia per una relazione sentimentale. 

Interazioni positive generatrici

Le interazioni generatrici sono come  due elementi che si completano a vicenda. La parola per generazione, in cinese, ha anche il significa anche di dare alla luce, nutrire e vivere la vita reciproca. Quando due persone di elementi che hanno un’interazione generativa si uniscono, i loro potenziali si moltiplicano con un risultato che è più della somma delle parti.

Interazioni negative o di superamento

Quando uno dei due elementi supera l’altro, invece, i due individui si trovano in contrasto e questo può ovviamente essere motivo di conflitti.

Questo è un aspetto negativo per le relazioni, e qualcosa che nell’antichità i sensali sconsigliavano in modo particolare. Un matrimonio fra elementi con interazioni negative o di superamento è foriero di insoddisfazione e conflitti coniugali.

Un elemento per ogni anno, anzi due

Determinare l’elemento al quale è associato l’anno (che sia il proprio anno di nascita o qualsiasi altro anno) non è poi così complicato. Infatti, basandosi sul fatto che ogni elemento occupa due anni e che ci sono Cinque Elementi, ne consegue che ogni ciclo completo dura dieci anni. Ogni elemento occuperà quindi sempre due anni consecutivi con lo stesso numero finale: se l’ultimo numero dell’anno di nascita è 

0 o 1 Metallo  2 o 3 Acqua  4 o 5 Legno  6 o 7 Fuoco 8 o 9 Terra

la teoria dei cinque elementi wuxing

I cinque elementi ed il Feng shui

Una piccola digressione dallo Zodiaco cinese lo merita il Feng Shui. 

Secondo la Teoria del Wuxing o dei Cinque Elementi, a tutto ciò che vediamo è stato assegnato un elemento, comprese le forme, i colori, le direzione e le stagioni. Tutte queste conoscenze sono la base dell’arte popolare del Feng Shui, che fornisce una guida sul posizionamento più propizio degli oggetti nell’ambito domestico e delle abitazioni in genere.

Ognuno a seconda del suo elemento ha una direzione più propizia, un colore, una forma e così via. Nella vostra casa, soprattutto nelle stanze in cui trascorrete molto tempo, cercate di riportare il colore che si sposa meglio con il vostro elemento e posizionate i mobili più grandi ed importanti in una direzione che sia di buon auspicio, come un’àncora di buona fortuna.

Caratteristiche dei Cinque Elementi

Andiamo ora ad esaminare le caratteristiche di ciascuno dei Cinque Elementi. Per ciascuno ho anche riportato i dati essenziali per un corretto Feng Shui. 

Ricordo che stiamo parlando di una disciplina orientale, basata su tratti ed esperienze dell’antica Cina. Inoltre, ogni persona, secondo lo Zodiaco Cinese, viene influenzata dall’animale dell’anno, dal giorno in cui è nato e da una molteplicità di altri fattori soggettivi, quindi, potreste non ritrovarvi con le caratteristiche.

Tenete conto, infine, che si tratta di un articolo a scopo divulgativo non scientifico; pertanto, per eventuali approfondimenti fate riferimento a testi specifici.

Cinque elementi - wuxing - metallo

Metallo: anni con finale 0 e 1

Se l’ultimo numero del vostro anno di nascita è 0 o 1, il vostro elemento è Metallo.

Coloro che nascono in un anno dell’Elemento Metallo in genere sono persone attraenti e con una bella voce, particolarmente piacevole da ascoltare. Raffinati ed affabili di solito fanno una bella impressione sull’interlocutore.

Spesso hanno il dono della chiarezza. Sanno quello che vogliono e si sentono sicuri di poter far accadere le cose. Inoltre, la loro chiarezza di visione consente loro di stabilire confini chiari. Se una persona dell’Elemento Metallo non vuole fare qualcosa, dirà semplicemente di no. 

Questo li rende bravi nella pianificazione e nel coordinare altre persone.

Tuttavia, le loro qualità possono portarli ad essere eccessivamente perfezionisti, il che può essere un problema per se’ stessi e per chi li circonda, tanto che il perfezionismo può a volte far sì che non finiscano i progetti che hanno iniziato perché insoddisfatti che il risultato sia meno che perfetto.

Non hanno paura di esprimere la propria opinione, ma questo può essere un problema e possono ferire altre persone con opinioni o punti di vista troppo sinceri.

  • Colore: Bianco
  • Direzione: Ovest
  • Forma: Cerchi
  • Stagione: Autunno
  • Pianeta: Venere
  • Simbolo: Tigre
  • Clima: Secco
  • Segno zodiacale favorevole: Scimmia, Gallo
Cinque elementi - wuxing - acqua

Acqua: Anni con finale 2 e 3

Se l’ultimo numero del vostro anno di nascita è 2 o 3, il vostro elemento è Acqua.

Coloro che sono governati dall’Elemento Acqua sono eleganti e gentili, simili al flusso e riflusso delle onde. Possono essere abbastanza innocenti, persino ingenui, e questa natura fiduciosa li rende attraenti.

Le persone nate durante gli anni dell’Acqua sono sensibili e introverse e in genere dedicano molto tempo all’introspezione. Questo spesso li porta a sfuggire dai luoghi affollati e a rifugiarsi in piccoli gruppi di amici.

Sebbene l’Elemento Acqua sia bravissimo nell’introspezione, spesso ha difficoltà quando si tratta di portare a compimento i propri pensieri. Ciò fa sì che queste persone abbiano difficoltà ad agire, anche quando hanno grandi idee.

In ogni caso, i nati negli anni d’Acqua sono generalmente impavidi e dotati di una forte forza di volontà. Attenzione a non sottovalutarli!

  • Colore: Nero
  • Direzione: Nord
  • Forma: Onde
  • Stagione: Inverno
  • Pianeta: Mercurio
  • Simbolo: Tartaruga
  • Clima: Freddo
  • Segno zodiacale favorevole: Topo, Maiale
Cinque elementi - wuxing - legno

Legno: Anni con finale 4 o 5

Se l’ultimo numero del vostro anno di nascita è 4 o 5, il vostro elemento è Legno.

Coloro che sono governati dall’Elemento Legno sono visionari e non mancano di immaginazione e di determinazione. Se decidono di creare qualcosa, lo realizzano, indipendentemente dalle sfide che devono affrontare. Ciò consente loro di fare grandi cose, anche quando gli altri non lo ritengono possibile.

Di solito sono imparziali e guidati dalla giustizia. Soffrono se gli altri vengono trattati ingiustamente e sono disposti a lottare per sistemare le cose. 

Spesso, però, sono eccessivamente competitivi o polemici e poco inclini ai compromessi.

  • Colore: Verde
  • Direzione: Est
  • Forma: Rettangolo
  • Stagione: Primavera
  • Pianeta: Giove
  • Simbolo: Drago
  • Clima: Ventoso
  • Segno zodiacale favorevole: Tigre, Coniglio
Cinque elementi - wuxing - fuoco

Fuoco: Anni con finale 6 e 7

Se l’ultimo numero del vostro anno di nascita è 6 o 7, il vostro elemento è Fuoco.

Chi è governato dall’Elemento Fuoco è un entusiasta della vita. Di solito queste persone amano stare in compagnia, partecipare a grandi incontri ed essere al centro dell’attenzione. Sono spesso gentili, compassionevoli e premurosi, il che può renderli molto bravi a trattare con il pubblico o con i colleghi.

La loro gioia e la loro l’esuberanza sono spesso contagiose e se avete bisogno di tirarvi su il morale, probabilmente stare con loro sarà una cura.

Sebbene la passione per la vita abbia molti vantaggi, non è priva di sfide. Spesso chi è governato dall’Elemento Fuoco può impegnarsi in troppe cose, essere dispersivo e trascurare i propri bisogni personali.

  • Colore: Rosso
  • Direzione: Sud
  • Forma: Angoli
  • Stagione: Estate
  • Pianeta: Marte
  • Simbolo: Fenice
  • Clima: Caldo
  • Segno zodiacale favorevole: Cavallo, Serpente
Cinque elementi - wuxing - terra

Terra: Anni con finale 8 e 9

Se l’ultimo numero del vostro anno di nascita è 8 o 9, il vostro elemento è Terra.

Le persone governate dall’’Elemento Terra in genere, sono educati, gentili, autentici e onesti. 

Per questo possono essere ottimi genitori, partner e amici. Spesso scelgono di mettersi al servizio degli altri sfruttando la loro naturale capacità di far sentire le persone sicure e protette.

Attenzione però a non lasciarli strafare, in alcuni casi eccezionali, infatti, le persone governate dall’elemento Terra possono arrivare a trascurarsi ed esaurirsi nei rapporti.

  • Colore: Giallo o Marrone
  • Direzione: Centro
  • Forma: Quadrato
  • Stagione: transizione tra l’Estate e l’Autunno
  • Pianeta: Saturno
  • Simbolo: Pentolone
  • Clima: Piovoso e Umido
  • Segno zodiacale favorevole: Drago, Cane, Bue, Capra

Cina

La Cina, a dispetto dell’immagine che ci siamo fatti nei tempi moderni, è un paese pieno di fascino e di storia. Un paese che è stato teatro di importanti scoperte che hanno cambiato il corso della storia, come la carta, la stampa, la bussola e, tristemente, la polvere da sparo.

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Per immergerti nell’atmosfera, prima, durante o dopo leggi un libro, magari scelto fra quelli che consiglio nell’articolo otto libri per un viaggio in Cina

Altri articoli interessanti sulla cultura della Cina sono quelli su Guan Yin, la Signora della Compassione, sul calendario tradizionale cinese, sul Capodanno Cinese e sulla leggenda di Nian Shou il mostro del Capodanno cinese.

Scopri le destinazioni più interessanti come Hong Kong, il porto profumato o la riserva di Chengdu con i suoi Panda Giganti.

Ciao, a Presto!

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Pubblicato: 14/02/2024
Rahu eclissi di sole eclissi di luna oceano di latte amrita

Rahu, le Eclissi, l’Oceano di Latte e l’Amrita

di Max Pubblicato: 05/02/2024
Indocina written by Max

Rahu è il signore delle eclissi, una figura mitologica di tradizione Induista, ma venerata anche nel Buddismo. Si tratta di un essere a metà tra un demone ed una Divinità, apparso inizialmente negli antichi testi puranici e ripreso poi anche dalla cosmologia e dall’astrologia. 

In Thailandia è la Divinità che governa l’antitesi tra il giorno e la notte, è un demone: il signore dell’oscurità, di solito raffigurato di colore nero, mentre in Cambogia ad esempio è a volte associato al Kirtimukha.

Luce e ombra sono considerati da sempre come i due principali fenomeni di contrapposizione, che esistono solo l’uno in relazione all’altro. L’eterno ciclo del giorno e della notte ed il susseguirsi di luce e buio simboleggiano il rapporto tra la nascita e il crepuscolo della vita. Ed in questo Rahu è specialista, ingoiare la luce e ridarle la vita.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Rahu e Ketu, l’oceano di latte e l’origine delle eclissi.
  • Rahu nella cultura Buddista Thai
  • Rahu nell’astrologia
  • Rahu nell’Astronomia
  • Rahu in Cambogia
  • Fonti:
  • Per saperne di più sull’Indocina

Rahu e Ketu, l’oceano di latte e l’origine delle eclissi.

Una storia narra della nascita di Rahu ed è direttamente correlata ad uno dei miti più rappresentati nell’arte dei templi Thai e Khmer: la zangolatura dell’Oceano di Latte, una rappresentazione che si può ammirare anche all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Bangkok e nei templi di Angkor.

Rahu eclissi di sole eclissi di luna oceano di latte amrita
Immagine di Rahu che ingoia la Luna

Una volta Durvasa, uno dei grandi saggi della tradizione, mentre stava passeggiando per la campagna, incontrò una ninfa dell’aria, che aveva al collo una bella ghirlanda. Durvasa le chiese se gliela poteva donare e la ninfa acconsentì. Il saggio proseguì poi nel suo cammino fino ad incontrare Indra, alla guida del suo elefante Airavata.

Durvasa allora, in segno di rispetto, fece dono ad Indra della sua ghirlanda. Indra la prese e la adagiò sulla testa del suo elefante, ma l’animale, infastidito dal profumo dei fiori, prese la ghirlanda e la gettò in terra.

Durvasa la prese come un’offesa e lanciò una maledizione ad Indra, predicendo che avrebbe perso il suo dominio sui tre mondi. Indra si scusò immediatamente, ma, nonostante le suppliche, il Saggio non ritirò la maledizione.

A partire da quel giorno Indra ed il suo esercito dei Deva – le Divinità buone – ebbero un costante declino fino a perdere il potere, sopraffatti dagli Asura, i nemici Demoni.

Indra, quindi, chiese aiuto a Brahma, ma anche lui non sapeva come vincere le battaglie e gli consigliò di andare da Vishnu.

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Vishnu allora propose di fare un accordo e convincere i Demoni ad un’alleanza allo scopo di frullare l’oceano di latte, ed estrarne l’Amrita – l’elisir di immortalità. In seguito, Vishnu avrebbe fatto sì che l’Amrita fosse consegnata unicamente alle Divinità di Indra. I Demoni accettarono senza esitare.

Divinità e Demoni buttarono allora varie piante ed erbe medicinali nell’oceano, attorcigliarono il serpente Vasuki intorno al monte Mandara, che si trova al centro dell’oceano e cominciarono a tirare l’animale, i Demoni dalla testa e le Divinità dalla coda.

Così facendo la montagna cominciò a ruotare su sé stessa e dopo un po’ di tempo dall’oceano di latte uscì il Vaso con l’Amrita che era stato dato in custodia a Dhanwantari, la Divinità associata all’Ayurveda.

Appena il vaso dell’Amrita apparve in superficie, i Demoni lo rubarono, ma subito Vishnu prese le sembianze di una donna di nome Mohini, li sedusse e sottrasse loro il vaso. 

Venne quindi organizzato un banchetto e Mohini cominciò a distribuire l’elisir alle Divinità. Nel frattempo, uno dei Demoni, Svarbhanu, si sedette in mezzo agli Dei e, così camuffato, ne bevve un sorso, divenendo immortale. Surya e Chandra – il Sole e la Luna – informarono subito Mohini, che per punizione tagliò in due il Demone. Svarbhanu, però, era diventato immortale e perciò le due metà del suo corpo sopravvissero come due esseri distinti: la sua testa prese il nome di Rahu, che mangia senza mai saziarsi, mentre il corpo prese il nome di Ketu che cerca senza poter vedere.

Rahu e Ketu, memori del fatto che Surya e Chandra avevano denunciato l’inganno del Demone, divennero loro acerrimi nemici. Proprio per questo motivo Rahu insegue i due pianeti tentando di ingoiarli, ma quando ci riesce, non avendo più un corpo, li vede quasi subito sfuggire dal suo ventre.

Il ciclo delle eclissi, in sanscrito Grahana, si ripete costantemente e rappresenta la temporanea vendetta di Rahu sui due avversari, che riescono comunque sempre a fuggire.

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Rahu nella cultura Buddista

Pur essendo di origine Induista, Rahu è stato adottato dal Buddismo come molte altre figure mitologiche. Rahu viene menzionato nel Canone Pali: in un Sutra si narra che in due occasioni afferrò prima Candima (dio della Luna), e poi Surya (dio del Sole) ed entrambi furono salvati con l’intervento del Buddha. Questo racconto fa riferimento al mito indiano delle eclissi e la leggenda fu riutilizzata per glorificare il potere e la compassione del Buddha.

In un altro Sutra, Rahu viene descritto come un essere immenso alto quattromila ottocento leghe (qualcosa come quindicimila chilometri) con braccia e mani altrettanto immense. Si racconta che Rahu, geloso del Sole e della Luna, stia sul loro cammino con la bocca spalancata, aspettando di catturarli. Quando, però, il Sole o la Luna cadono nella sua bocca, subito fuggono per salvarsi la vita. A volte Rahu non riesce ad ingoiarli, ma li accarezza solo con la mano, o con la parte inferiore della mascella, o con la lingua. A volte li prende e se li appoggia alla guancia, in tutti questi casi causando le eclissi parziali, ma non può fermare il loro cammino e quindi viaggia insieme a loro.

Immagine di Rahu - Bangkok
Immagine di Rahu a Wat Khunjan – Bangkok

Rahu nell’astrologia

Nell’astrologia Induista, Rahu rappresenta il materialismo, la malizia, la paura, l’insoddisfazione, l’ossessione e la confusione. Rahu è anche associato alla scienza e all’occultismo. Come Ketu, anche Rahu è un nemico del Sole e della Luna ed è generalmente considerato un pianeta negativo.

Rahu rappresenta ciò che ci attrae in questa esistenza e che fatichiamo ad ottenere, o ciò che, una volta ottenuto, non ci soddisfa, infatti Rahu mangia senza mai saziarsi. Rahu spesso indica l’inizio di un ciclo karmico.

Ketu indica ciò che siamo riusciti ad ottenere in passato e ora non ci interessa più. Ketu spesso indica la fine di un ciclo karmico.

Poiché Rahu e Ketu sono due nodi Lunari opposti, negli oroscopi appaiono sempre in case diametralmente opposte. Entrambi i nodi sono sempre in movimento retrogrado.

Rahu nell’Astronomia

Rahu è uno dei nove corpi celesti principali nei testi induisti e rappresenta il Re delle Meteore. Esso rappresenta l’ascensione della Luna nella sua orbita di precessione attorno alla Terra ed è un pianeta ombra, cioè un pianeta che provoca eclissi. Nonostante non esista fisicamente, a Rahu è stato assegnato lo status di pianeta dagli antichi veggenti a causa della sua forte influenza in astrologia.

Astronomicamente, invece, Rahu e Ketu indicano i punti di intersezione dei percorsi del Sole e della Luna mentre si muovono sulla sfera celeste. Pertanto, Rahu e Ketu sono chiamati rispettivamente i nodi Lunari nord e sud. Le eclissi si verificano quando il Sole e la Luna si trovano in uno di questi punti e Rahu è responsabile dell’eclissi solare.

Rahu in Cambogia

Nella Mitologia Cambogiana Rahu viene raffigurato come il fratello del Sole e della Luna, e la loro inimicizia mortale deriva da un banale problema di rispetto.

Secondo un’antica leggenda cambogiana, infatti, il Sole, il Fuoco, il Tuono, il Vento, la Pioggia, la Stella Rahu e la Luna, erano sette fratelli, dei quali la Luna era la più giovane.

Un giorno furono tutti invitati ad una cena, ma solo la Luna mise da parte del cibo per la madre, vedova e sola in casa. I fratelli gelosi, fra cui Rahu, cercarono quindi di rubarle ciò che aveva messo da parte, ma dopo una rissa, la Luna riuscì a scappare per portare il cibo a sua madre. 

Altre leggende cambogiane narrano che Sole, Luna e Rahu sono solitamente fratelli e che quest’ultimo ingoia i primi due e provoca l’eclissi un po’ per rabbia ed un po’ per amore fraterno. 

Fonti:

Web:

  • Canone Pali del Buddismo Theravada Nomi Pali: Rahu
  • Wikipedia: Rahu
  • Pharecircus miti e storie della Cambogia
  • Pra Rahu un Demone fra le Divinità di Sak Yant Italia

Libri: 

  • Asian Mythologies di Yves Bonnefoy
  • The roles of the Buddha in Thai myths: reflections on the attempt to integrate Buddhism into Thai local beliefs di Poramin Jaruworn
  • Rahu, Mars, and Saturn the Villain Stars and the Making of a Villain in Thai Astrology di Matthew Kosuta

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Il Kirtimukha è una figura mitologica usata molto spesso nell’architettura dei templi Khmer, Indiani, Nepalesi e Cinesi ed in genere è raffigurata nella parte superiore di porte, finestre ed archi. La figura dall’aspetto aggressivo e raccapricciante è spesso confusa con la figura del leone che ha la funzione di proteggere l’ingresso, ma il Kirtimukha viene raffigurato nell’atto della deglutizione, poiché è la figura di colui che tutto consuma.

Kirtimukha è riconoscibile perché sempre raffigurato mentre sta ingoiando qualcosa, a significare la necessità di abbandonare la vanità prima di entrare nel tempio

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • La leggenda di Kirtimukha
  • Kirtimukha divora se’ stesso
  • Passaggio dall’induismo al Buddismo
  • Fonti
  • Per saperne di più sull’Indocina

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Libri sul tema: The Sky Face Kirtimukha and related Hybrid Creatures in the Architecture of Nepal South and Southeast Asia vedi su Amazon*.

Leggi anche Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia

La leggenda di Kirtimukha

Kirtimukha, il cui nome ha il significato di Volto della Gloria (la parola mukha in sanscrito si riferisce al volto mentre kirti significa fama o gloria) trae le sue origini dall’Induismo e spesso viene associato alla figura di Kala, il destino o il dio della morte nella sua fase distruttrice (in alternativa a Yama). Il termine Kala, infatti, in sanscrito significa Tempo ed indica anche il colore nero. 

Una leggenda indiana racconta che Jalandhara fosse un demone molto potente e che per nutrire il suo sconfinato ego avesse sfidato tutti gli Dei fino ad arrivare in ultimo sfidare il Supremo Shiva. Un giorno, infatti, preso dalla smania di essere il più grande, decise di inviare il suo messaggero Rahu a chiedere a Shiva che gli cedesse la sua sposa Parvati, per rispetto al grande potere acquisito. 

Shiva si arrabbiò molto e per punire l’insolenza di Jalandhara mandò un lampo dal cielo che fece apparire un demone raccapricciante, grande e vorace, perché si divorasse il messaggero. Rahu allora invocò pietà, dicendo che lui era solo un messaggero e Shiva, notoriamente generoso, non poté negargliela. Ma rimaneva pur sempre il demone insaziabile che egli stesso aveva creato, che era molto affamato e minacciava di divorarsi il mondo. 

esempio di Kala o Kirtimukha a Banteay Srei
esempio di Kala o Kirtimukha a Banteay Srei

Kirtimukha divora se’ stesso

Shiva allora, per placare la grande fame del mostro che aveva creato, gli ordinò di divorare sé stesso, cosa che lui fece fino a quando riuscì, salvando in questo modo solo lo spaventoso volto.

Shiva volle allora che fosse per sempre conosciuto come Volto della Gloria e che rimanesse sempre davanti ad ogni porta. Chiunque trascurasse di adorare Kirtimukha prima di entrare non avrebbe mai ottenuto i favori di Shiva, che era in qualche modo la rappresentazione di Shiva stesso

Passaggio dall’induismo al Buddismo

esempio di Kirtimuka a Banteay Srei
esempio di Kirtimuka a Banteay Srei

Nel tempo il simbolo fu trasmesso anche ai luoghi di fede Buddista e come rappresentazione di una divinità protettrice che distrugge i demoni e difende dalle forze tiranniche del mondo. Ammonisce chi entra a liberarsi dall’ego, l’elemento più distruttivo del tratto umano che non permette di crescere nella conoscenza ne’ aiuta a mantenere il prestigio e la prosperità.

Alcuni Kirtimukha in Cambogia hanno però mani e braccia, a volte monili e portano ghirlande. La presenza di braccia è gambe è incongruente con la rappresentazione classica e riporta al leone o ad un’altra figura leggendaria, quella di Rahu, il demone associato alla figura di Vishnu, e protagonista della stessa leggenda di Kirtimukha. 

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Fonti

Kirtimukha: https://en.wikipedia.org/wiki/Kirtimukha

Driftaway: https://drifteradwait.com/kirtimukha/

Hinduwisdom: https://www.hinduwisdom.info/Symbolism_in_Hinduism.htm

The face of glory: https://kirtimukha.com/devilsMask.htm

Per saperne di più sull’Indocina

Paesaggi, città, persone e spiritualità: l’Indocina, ovvero Vietnam, Cambogia e Laos sono tutto questo. Coadiuvati da una popolazione sorridente e cordiale. Non troverete solo fotografie, ma appunti di viaggio e qualche riflessione.

Prima di tutto il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo Otto libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

Vietnam e Cambogia sono due paesi dell’Indocina che offrono un affascinante mix di cultura, storia e avventura. Dagli antichi templi di Angkor alle animate strade di Saigon (Ho Chi Minh City), Hanoi, alla Città Imperiale di Hue in Vietnam, al Delta del Mekong fino a Phnom Penh, questi due paesi offrono qualcosa per tutti.

Anche la Thailandia è una meta dalle mille sorprese: scoprite Bangkok con un itinerario di uno, due o più giorni.

Immergetevi nelle ricche culture di questi due incredibili paesi mentre scoprite le loro storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

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Scoprite la cultura tradizionale vietnamita esplorando antiche pagode o visitando vivaci mercati, senza dimenticare la guerra in Vietnam che potete conoscere meglio visitando il War Remnants Museum Ho Chi Minh City Saigon ed i Tunnel di Cu Chi. Esplorate poi la Cambogia! Dopo la capitale Phnom Penh dirigetevi verso Siem Reap e Angkor, uno dei siti archeologici più impressionanti del mondo, dove potrete ammirare la splendida Angkor Wat o il Tempio Bayon ad Angkor Thom. Qui potete esplorare antiche rovine risalenti a secoli fa e farvi rapire dalla Apsara, le mitiche danzatrici. Se invece preferite le spiagge cercate mille modi per rilassarvi sulle splendide spiagge di Sihanoukville.

Viaggiare qui è facile: tuktuk, motorini, voli convenienti e regolari servizi di autobus vi portano ovunque. Senza dimenticare l’originale viaggio in barca veloce per passare la frontiera sul Mekong

Ciao, ci vediamo in Indocina!

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Pubblicato: 05/02/2024
Tempio dell'Alba Wat run a Bangkok itinerario di un giorno nella città degli angeli

Bangkok cosa fare in uno o due giorni itinerario PDF

di Max Pubblicato: 03/02/2024
Thailandia written by Max

Bangkok è una città dai grandi contrasti, dove lentezza e frenesia, tradizione e modernità, ricchezza e povertà, spiritualità e dissolutezza convivono in armonia. Proprio questi grandi contrasti, insieme alla storia, alla disponibilità delle persone ed al buon cibo, rendono la capitale della Thailandia una meta turistica da non perdere assolutamente.

La città sorge sulle rive del fiume Chao Phraya, un fiume ampio e navigabile, sul quale sfrecciano imbarcazioni commerciali e barche turistiche, oltre ad un sistema di traghetti che collega molte parti della città. Bangkok si è meritata l’appellativo di Venezia dell’est grazie ad una complessa rete di canali (khlong), molti dei quali nel corso del XX secolo sono stati coperti, mentre i pochi rimasti sono ancora utilizzati come vie di comunicazione e per il trasporto di merci e passeggeri.

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Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Cosa fare prima di partire
  • Cenni storici su Bangkok
  • Consigli ed etiquette per godersi la visita di Bangkok
  • Itinerario consigliato per un giorno a Bangkok
  • Itinerario consigliato per due giorni a Bangkok
  • Itinerario consigliato per tre o quattro giorni a Bangkok
  • Descrizione dei luoghi più importanti di Bangkok
  • Wat Arun, il Tempio dell’Alba
  • Wat Pho – Tempio del Buddha sdraiato
    • Corso di massaggi a Wat Pho (Wat Po)
  • Palazzo Reale 
  • Wat Phra Kew, il Tempio del Buddha di Smeraldo
  • Amulet Market, il Mercato degli Amuleti
  • Wat Mahatat
  • Museo nazionale di Bangkok (o Museo Nazionale della Thailandia)
  • Khao San Road
  • Wat Saket – Il Tempio della Montagna Dorata
  • Chinatown
  • Wat Traimit – il Tempio del Buddha d’oro
  • Tempio di Kuan Yim a Chinatown (Guan Yin)
  • Wat Benchamabophit – Il Tempio di Marmo Bianco
  • Palazzo Vimanmek – chiuso per restauro
  • Sala del Trono Ananta – chiuso per restauro
  • Museo della casa di Jim Thompson
  • Bangkok Art e Culture Centre (BACC)
  • Siam Square
  • Altre attrattive da visitare
  • Lumphini Park
  • King Power MahaNakhon SkyWalk
  • Chatuchack Week End Market
  • Mercato dei fiori
  • Mercato sulla ferrovia di Maeklong
  • Mercati galleggianti
  • Mercato Galleggiante di Damnoen Saduak
  • Altri mercati galleggianti di Bangkok
  • Ko Kret
  • Rooftop Bars
  • Incontri di Muay Thai: la Boxe Thailandese
  • Ayutthaya
  • Eastern and Oriental Express – al momento non arriva in Thailandia
  • Bangkok quando andare
  • Fuso Orario Bangkok e Thailandia
  • Mappa di Bangkok
  • FAQ Bangkok

Cosa fare prima di partire

Prima di partire controllate cosa mettere in valigia con la mia lista da stampare per il viaggio perfetto. Per chi vuole informazioni più dettagliate consiglio la Guida della Thailandia della Rough Guides*, in edizione rinnovata a gennaio 2024 (la più aggiornata al momento) o la guida del National Geographic*, un po’ più ricca di fotografie, ma aggiornata al 2019.

Per le prese di corrente consiglio di acquistare un Adattatore Universale da Viaggio*: oltre ad essere una presa universale, ha due prese USB-A e tre USB-C integrate per caricare i vostri dispositivi, comodo, no?

Ultimo consiglio, per non rimanere senza dati, utilizzando il proprio telefono potete acquistare una SIM in loco, ma dovrete cambiare numero di telefono, il che a volte può essere scomodo. I telefoni abilitati possono invece utilizzare una e-SIM solo dati per la Thailandia come quella di Holafly*, con piani personalizzabili e costi contenuti.

Cenni storici su Bangkok

Bangkok nacque come un piccolo villaggio portuale chiamato Bang Makok*, dove si era insediata una comunità di immigrati cinesi che commerciavano con la città di Ayutthaya, l’allora capitale del Siam. Ayutthaya fu rasa al suolo dai birmani nel 1767, ma nel giro di pochi mesi, il nuovo re Taksin cacciò gli invasori e stabilì la capitale a Thonburi, in una zona più difendibile e strategicamente vicina al mare, sulla riva opposta del fiume Chao Phraya rispetto a Bang Makok.

Nel 1782 il re Rama I , fratello e successore di Taksin, trasferì la capitale del regno a Bang Makok e la comunità cinese fu traslocata in quella che è l’odierna e prosperosa Chinatown della capitale. A Bang Makok il sovrano fece costruire una serie di maestosi edifici, tra cui il Grande Palazzo Reale, ribattezzando il luogo col nome di Rattanakosin, ovvero Città del Gioiello di Indra, la divinità guerriera di origine Induista venerata anche nel buddhismo e molto popolare in Thailandia.

vista aerea di Bangkok
Vista aerea di Bangkok

In seguito, il re fece costruire un fossato a difesa della città creando così l’isola di Rattanakosin, che è il nucleo attorno a cui si è sviluppata la capitale. 

Rama I diede a Bangkok anche un complesso nome cerimoniale, che il re Rama IV tramutò a suo volta in quello che può essere tradotto come:

Città degli Angeli, la grande città, la città della gioia eterna, la città impenetrabile del dio Indra, la magnifica capitale del mondo dotata di gemme preziose, la città felice, che abbonda nel colossale Palazzo Reale, il quale è simile alla casa divina dove regnano gli Dei reincarnati, una città benedetta da Indra e costruita per Vishnukam (il Dio Induista grande Architetto dell’Universo).

Il nome intero non viene quasi mai usato e fu presto abbreviato in Krung Thep Maha Nakhon o Capitale degli Angeli, Grande Città, che è l’attuale nome ufficiale. I Thailandesi e i Laotiani la chiamano semplicemente Khrung Thep, ma nel resto del mondo si è sempre continuato a chiamarla Bangkok, un adattamento di Bang Makok.

* makok è il nome Thailandese del mombino, una pianta da frutto che abbondava in quel luogo

Consigli ed etiquette per godersi la visita di Bangkok

Prima di iniziare l’itinerario vale la pena fare una premessa. Bangkok è una città cosmopolita e i Thailandesi sono un popolo aperto e tollerante, ma quando si visitano monumenti storici e luoghi di culto sono richiesti serietà e rispetto.

Il rispetto comincia dal tono di voce, passa per gli atteggiamenti e per un codice di abbigliamento e come tutte le cose approda nel buon senso. 

Perciò se volete essere viaggiatori e non turisti vi consiglio di attenervi agli avvisi, che in alcuni luoghi vietano – per esempio – le fotografie o avvisano di rispettare il dress code. Quest’ultimo prevede di non indossare magliette senza maniche o gilet, top corti che mostrino le spalle o l’addome, non indossare bermuda troppo sopra il ginocchio, gonne corte o shorts, niente pantaloni strappati o da bici.

Il rispetto comincia dal tono di voce, passa per gli atteggiamenti ed un codice di abbigliamento, infine, come per tutte le cose, approda nel buon senso.

Se volete essere veramente trasgressivi attenetevi alle regole!

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Itinerario consigliato per un giorno a Bangkok

I dettagli di questo e degli altri itinerari descritti sono trattati nei capitoli riferiti a ciascun monumento o attrazione.

Se avete solo un giorno non potete perdere tempo, perché ci sono un sacco di luoghi da visitare. L’itinerario consigliato per chi ha poco tempo è abbastanza scontato e tocca i luoghi più iconici di Bangkok.

Street food a Bangkok
Street food a Bangkok

Per ottimizzare, anche se i primi tre luoghi non sono distanti fra loro, consiglio di seguire questo percorso:

Al mattino: Wat Arun, in Tempio dell’Alba, Wat Pho, il Tempio del Buddha Sdraiato. Pausa pranzo nei pressi del molo, dove consiglio il Pad Thai Kraton Thong, dove si può gustare un ottimo Pad Thai, ovviamente se riuscirete a trovare un posto. I due templi sono alla distanza di un traghetto, che parte ogni quarto d’ora circa e impiega pochi minuti per la traversata.

Al pomeriggio: camminate per meno di un chilometro e raggiungete Palazzo Reale e Wat Phra Kew, se avanza un po’ di tempo fate una puntata all’Amulet Market nelle vicinanze e poi via, diretti a Chinatown, che dista circa 3 km. Da Palazzo Reale o dall’Amulet Market si può raggiungere Chinatown anche via fiume prendendo il Chao Praya Express Boat da Tha Chang fino a Ratchawong. Chiedete alla cassa perché non tutte le linee fermano in tutti i moli.

Alla sera: Khao San road (altri 3 chilometri) e per cena, rigorosamente Street Food.

In alternativa potete optare per un tour guidato della città*

Bangkok cosa fare in uno o due giorni itinerario PDF > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Itinerario consigliato per due giorni a Bangkok

Due giorni sono un tempo più ragionevole per una visita di Bangkok.

Anche in questo caso si tratta di ottimizzare il percorso, ma non è obbligatorio vedere tutti i monumenti. Ad esempio la prima volta che ci sono stato avevo solo due giorni ed ho dedicato mezza giornata per fare un fantastico giro in bicicletta* per Thonburi, che mi sento di consigliare a tutti, per l’originalità e l’unicità dell’esperienza.

Ma veniamo all’itinerario.

Il primo giorno consiglio di visitare la zona Reale, cominciando da Wat Arun, in Tempio dell’Alba e Wat Pho, il Tempio del Buddha Sdraiato. Imperdibili il Palazzo Reale col Wat Phra Kew e l’Amulet Market e, visto che si è in zona, si può approfittare per una visita al Wat Mahatat e al Museo Nazionale di Bangkok che contiene pezzi unici della storia Thailandese. La sera non può mancare Khao San road per cenare con un ottimo Street Food. 

Con un po’ più di tempo si può percorrere l’intero itinerario a piedi o farsi dare uno strappo in Tuktuk e godersi la giornata bighellonando fra le bancarelle ed i negozietti che si incontrano lungo le strade di Bangkok.

Per il secondo giorno propongo due soluzioni. Se il primo giorno ha un percorso che possiamo quasi definire obbligato, il secondo giorno può essere lasciato, infatti, al gusto personale.

Le attività possono essere interamente all’interno di Bangkok oppure si può optare per una gita di un giorno ad Ayutthaya*, o una visita ai Mercati Galleggianti e al Mercato della Ferrovia*. Inutile dire che i tour privati ed in genere quelli con guida italiana hanno un prezzo più elevato.

Per chi vuole restare a Bangkok e risparmiarsi treo ore di trasferimento, la giornata può cominciare con lo splendido Tempio della Montagna Dorata. Al mattino, se il cielo è limpido, la vista è straordinaria e la pace impagabile, allietata dalle cascatelle – artificiali, sì, ma suggestive. Nei pressi del Tempio ci son alcuni negozietti che vendono immagini sacre ed un artigiano che produce campane sonore (tipo tibetane) e ciotole per le elemosine fatte a mano, ovviamente ne ho una nel mio Wat (in realtà il mio piccolo ufficio casalingo).

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Si prosegue per Chinatown, dove il tempo può dilatarsi in maniera significativa, specialmente se vi lasciate ammaliare dagli odori e dai suoni del mercato e delle viuzze. A questo punto è d’obbligo una visita al Wat Traimit, il Tempio del Buddha d’Oro e, se rimane del tempo al Wat Benchamabophit, il Tempio di marmo bianco di Carrara progettato da ingegneri italiani.

Per il pomeriggio del secondo giorno in alternativa propongo questo giro in bicicletta di uno dei sobborghi di Bangkok*. Al di là del piacere di farsi un giro in bici, le guide vi accompagneranno in molti luoghi storici minori di Bangkok e vi racconteranno storie, usanze e riti della popolazione locale. Avrete la possibilità di conoscere e di chiacchierare con la gente del posto e finirete il pomeriggio in un mercatino che offre dell’ottimo street food originale e non turistico, non come quello quello di Khao San Road. A me è piaciuto tantissimo!

tour in bici di Bangkok
Questo sono io in giro per le strade di Bangkok

Per chi non ama questo genere di attività è possibile visitare un altro dei mercati, dei monumenti o delle attrazioni che ho elencato in questo articolo, vedere Bangkok dall’alto del grattacielo MahaNakhon o farsi un giro in un centro commerciale, come ad esempio Siam Paragon, vicino a Siam Square, uno dei centri commerciali più grandi dell’Asia.

Consiglio anche di ritagliarvi del tempo per visitare la casa museo di Jim Thompson (ma chi è Jim Thompson?), una delle collezioni d’arte più suggestive di Bangkok. Ci vuole un po’ per arrivarci, ma ne vale la pena.

Itinerario consigliato per tre o quattro giorni a Bangkok

Fermo restando i primi due giorni, con tre o quattro giorni le possibilità si espandono.

Innanzitutto fate un bel corso di cucina Thai, un’esperienza davvero sensazionale! Vi consiglio quello della Tingly Thai Cooking School*, che ho provato personalmente e che mi ha entusiasmato per l’organizzazione e la simpatia della squadra! Ci sono corsi in diversi orari..

Poi consiglio di programmare almeno un giorno ad Ayutthaya o, in alternativa una mezza giornata per visitare il Chatuchak Weekend Market (se la permanenza comprende almeno un sabato o una domenica). Scoprite assolutamente chi è Jim Thompson e visitate il suo museo e magari dedicate del tempo a scoprire uno dei mercati galleggianti meno frequentati.

Ma soprattutto un consiglio: girate a vuoto e perdetevi per le strade ed i vicoli di Bangkok, potreste scoprire qualcosa di meraviglioso!

Descrizione dei luoghi più importanti di Bangkok

Qui di seguito elenco una serie dei luoghi più iconici e curiosi di Bangkok, per permettervi di approfondire gli itinerari e di farvi un’idea di cosa ci si può aspettare dalla visita.

Wat Arun, il Tempio dell’Alba

Il Wat Arun è un Tempio Reale di Prima Classe e prende il suo nome dal sanscrito Aruna che significa alba, ma che è anche il nome del cocchiere del Dio del Sole dell’Induismo, fratello di Garuda. Il Wat Arun è infatti chiamato il Tempio dell’Aurora. 

Il monastero sorge sul luogo di un antico Tempio Buddista dell’epoca di Ayutthaya. Il Tempio era conosciuto come Wat Makok, dal nome del villaggio di Bang Makok in cui era costruito.

Il Tempio fu ribattezzato Wat Chaeng o Tempio Chiaro da Taksin quando stabilì la sua nuova capitale a Thonburi. Si dice che Taksin avesse promesso di restaurare il Tempio arrivandoci un giorno all’alba, dopo aver sconfitto in battaglia l’esercito birmano. 

Rama II attribuì al complesso il nuovo nome di Wat Arun Ratchatharam, subito cambiato in Wat Arun Ratchawanaram da re Rama IV. 

Il monumento principale è una magnifica torre in stile Khmer alta quasi 82 metri e decorata con pezzi di porcellana provenienti dalla Cina, contornata da quattro torri più piccole.

Sulla torre principale si può notare una immagine di Indra, mutuata dalla tradizione Induista

La pianta del complesso risulta un quadrato con la torre principale al centro e secondo la cosmologia induista rappresenta simbolicamente il Monte Meru, la dimora degli Dei e centro dell’universo, secondo uno schema che si ritrova anche nei Templi Khmer di Angkor.

Wat Arun a Bangkok
Wat Arun a Bangkok

La terrazza principale è accessibile attraverso quattro ripide scale, poste in corrispondenza dei punti cardinali, mentre intorno alla torre principale ci sono quattro torri secondarie che custodiscono statue e immagini del Buddha. 

Nonostante, a mio avviso, il luogo non sia per nulla fotogenico, ovunque troverete giovani e meno giovani in abiti tradizionali intenti a farsi selfie, quando non addirittura veri e propri servizi fotografici.

Una curiosità: si dice che chi compie un’opera buona in questo Tempio e rende omaggio alla statua principale del Buddha, avrà una vita gloriosa e splendida come il sole nascente.

  • Orario: tutti i giorni dalle 8.00 – 17.00
  • Ingresso: 100 baht
  • Indirizzo: 158 Wang Doem Rd, Khwaeng Wat Arun, Khet Bangkok Yai, Krung Thep Maha Nakhon 10600, Bangkok
  • Web: https://www.facebook.com/watarunofficial/?mibextid=ZbWKwL
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Wat Pho – Tempio del Buddha sdraiato

Il Tempio Wat Pho o, detto in lingua locale il Wat Phra Chetuphon Wimon Mangkhalaram Rajwaramahawiha, è uno dei monasteri più importanti di Bangkok e della Thailandia, non a caso è il primo nell’elenco dei sei Templi Reali Thailandesi di prima classe

Agli inizi del XVIII secolo, nello stesso luogo, sorgeva un Tempio più piccolo, il Wat Phodaram, sede della prima scuola di medicina della Thailandia. Nel 1788, il re Rama I decise di ampliarlo e di renderlo più imponente affinché il monastero diventasse un centro culturale e religioso di riferimento per tutti i suoi sudditi. I lavori durarono sette anni e furono assoldati i migliori artisti ed artigiani dell’epoca, ma il risultato fu meraviglioso.

Molte delle immagini e delle statue fiancheggiano i corridoi ed i portici del Tempio, altre sono racchiuse in costruzioni dedicate, ma la più famosa, nonché la più imponente, è quella che raffigura il Buddha sdraiato che attende al Paranirvana.

La statua, rivestita d’oro, è lunga ben 46 metri ed occupa un intero edificio. Gli occhi ed i piedi sono intarsiati di madreperla e sulla pianta dei piedi sono raffigurate 108 scene storiche in stile cinese e indiano. Le pareti sono affrescate con rappresentazioni di momenti storici e con ritratti di monaci e discepoli.

Oltre al famoso Buddha sdraiato, il Tempio ospita oggi più di mille fra immagini e altre statue del Buddha, oltre ad una collezione unica di iscrizioni su pietra, realizzate nel periodo fra il 1831 ed il 1841, dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO. 

Vedi qui la pianta del tempio

Anche i giardini meritano una visita, un po’ per cercare l’ombra nelle giornate più calde, ma soprattutto per ammirare le statue e gli alberi secolari, fra i quali il famoso albero della Bodhi le cui radici si dice derivino dall’albero sotto il quale il Buddha Sakyamuni attese all’illuminazione.

Wat Pho - Wat Po - il Tempio del Buddha sdraiato - Da includere in itinerario Bangkok in un giorno o due giorni_1
Wat Pho – Wat Po – il Tempio del Buddha sdraiato – Da includere in itinerario Bangkok in un giorno o due giorni_1

Corso di massaggi a Wat Pho (Wat Po)

Oltre ad essere uno dei templi più importanti di Bangkok, Wat Pho è stata anche la prima Università di Medicina Tradizionale della Thailandia. Inoltre, dal 1955 (anno 2498 del calendario Thai), all’interno delle mura è ospitata la Wat Po Traditional Medical and Ayuravate Association, una delle più importanti scuole di Massaggio Thai del Mondo, se non la più importante, con sedi anche in altre parti del paese, fra le quali Chiang Mai.

Il Massaggio tradizionale thailandese Nuad Thai, dal 2019 è entrato a far parte del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’UNESCO (Nomination file 01384) e questa è l’occasione per conoscerlo più a fondo.

Al Massage Pavilion, oltre alla possibilità di ricevere un massaggio da stimati professionisti, c’è anche la possibilità di partecipare a veri e propri corsi, da quelli che durano poche ore, fino a quelli professionali pluriennali. Tutte le info sul sito ufficiale.

Potete raggiungere Wat Pho in autobus, con un Tuk Tuk, in motorino o in Taxi, ma un mezzo di trasporto divertente ed economico di cui potete servirvi per raggiungere il Tempio è il battello Chao Praya Express Boat. Potete scendere al molo di Tha Thien e poi entrare attraverso l’ingresso di Thai Wang Road.

Si può visitare il Palazzo in autonomia, ma consiglio una visita guidata come questa*, in modo da conoscere i dettagli e la storia singolare del palazzo (anche in italiano, al costo di un prezzo un po’ più elevato, chiedetemi info).

  • Orario: tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00
  • Ingresso: 300 baht (dal 1 gennaio 2024)
  • Indirizzo: 2 Sanamchai Road, Grand Palace Subdistrict, Pranakorn District, dietro il Grand Palace, vicino al porto di Tha Tien – Bangkok
  • Web: https://www.watpho.com/ (scuola massaggio Thai)

Palazzo Reale 

Una premessa è d’obbligo: il complesso del Grand Palace è un’opera stupenda, ma il vero motivo per visitarlo è lo splendido Wat Phra Kew (nel paragrafo successivo), il Tempio del Buddha di Smeraldo.

Il Palazzo fu costruito nel 1782 quando il nuovo Re decise di spostare la capitale sulla riva sinistra del fiume Chao Phraya e per 150 anni fu la dimora della casa Reale Thailandese, mentre oggigiorno viene utilizzato solamente in occasione di festività ed eventi speciali.

Il complesso, come il resto dell’isola di Rattanakosin, è strutturato in modo molto simile ai palazzi di Ayutthaya, la gloriosa ex capitale del Siam saccheggiata dai birmani. 

uno Yaksa al Wat Phra Kew o Keo - il Tempio del Buddha di Smeraldo - Da includere in itinerario Bangkok in un giorno o due giorni_1
uno Yaksa al Wat Phra Kew o Keo – il Tempio del Buddha di Smeraldo – Da includere in itinerario Bangkok in un giorno o due giorni_1

Lo spazio più interno è quello dove si svolgeva la vita di Corte. Qui viveva la famiglia reale con la servitù e, nonostante al giorno d’oggi nessuno più vi risieda in pianta stabile, questa porzione dell’edificio è ancora oggi chiusa ai visitatori. 

La corte centrale è invece il luogo che ospitava la residenza del re e le sale di rappresentanza. Attualmente solo due delle sale del trono sono aperte al pubblico, mentre le altre possono essere osservate solo esternamente e sono aperte in occasioni speciali. 

Il cortile esterno, vicino all’ingresso, era il centro governativo ed ospitava gli uffici che facevano riferimento direttamente al Monarca, come l’esercito ed il Tesoro. Su un lato di questo cortile si trova il Wat Phra Kaew (vedi paragrafo successivo)

Si può visitare il Palazzo in autonomia, ma consiglio una visita guidata come questa*, in modo da conoscere i dettagli e la storia singolare del palazzo(anche in italiano, al costo di un prezzo un po’ più elevato, chiedetemi info).

  • Orario: Tutti i giorni dalle 8.30 alle 16.30
  • Ingresso: 500 baht – valido per una settimana
  • Indirizzo:Na Phra Lan Rd, Phra Nakhon, Bangkok              
  • Web: https://www.royalgrandpalace.th/en/home

Wat Phra Kew, il Tempio del Buddha di Smeraldo

Meraviglia è l’unica parola che può descrivere Wat Phra Kew, il Tempio del Buddha di Smeraldo. 

Già osservando dall’esterno si percepisce la grandezza dell’opera, ma solo avventurandosi all’interno ci si rende conto della magnificenza del luogo. Ci si trova sopraffatti da statue gigantesche dagli aspetti terrificanti e dai colori accesi, tetti dorati, torri appuntite che si stagliano contro il cielo e poi… oro ovunque. 

Questo luogo è il simbolo della spiritualità e l’ostentazione della potenza della famiglia Reale, non a caso è il monumento più famoso di Bangkok ed uno dei luoghi più sacri per i thailandesi. 

Il Tempio si trova a nord-est del cortile anteriore ed ha un chiostro che funge da muro di cinta e che custodisce tutte le strutture tipiche di un monastero buddista, tranne gli alloggi, perché al Wat Phra Kew non ci sono monaci residenti.

Monaci in preghiera a Wat Pho - Bangkok_1
Monaci in preghiera a Wat Pho – Bangkok_1

Il monastero fu costruito nel 1782 da Rama I per custodire il Buddha di Smeraldo, nume tutelare della Casa Reale Thailandese, fino ad allora custodito al Tempio Wat Arun. Il Re gli diede il nome di Wat Phra Sri Rattanasasadaram che può essere tradotto come l’immagine del Tempio del Buddha di buon auspicio realizzata con una pietra preziosa, ma il Tempio è chiamato semplicemente Wat Phra Kaew, che ha più o meno lo stesso significato, ma in termini meno cerimoniosi.

La cinta muraria è decorata con stupendi dipinti che rappresentano le scene del Ramakian, il Poema Epico Thailandese derivato dal famoso Ramayana induista, e simile dal Reamker Khmer scolpito nei muri di Angkor Wat e dipinto nel Palazzo Reale di Phnom Penh. All’entrata di ogni costruzione ci sono 12 Yaksa, demoni giganti alti sei metri protettori e guardiani del Tempio, anch’essi decorati con colori sgargianti e dall’aspetto terrificante, mentre all’esterno dei templi ci sono altre statue e piccole costruzioni votive.

A nord ed a sud del Tempio principale ci sono dodici padiglioni dove i fedeli o i semplici curiosi possono sedersi e ascoltare i sermoni o recitare preghiere nelle occasioni speciali del calendario buddista.

Curiosità: si crede che chi rende omaggio e rispetto al Buddha di Smeraldo, statua fatta di giada preziosa, riceverà ricchezza e prosperità infinita.

  • Orario: Ogni giorno dalle 08:30 alle 16:00      
  • Ingresso: incluso nel biglietto del Palazzo Reale (500 baht)
  • Indirizzo: Phra Borom Maha Ratchawang, Phra Nakhon, Bangkok                     
  • Web: https://www.royalgrandpalace.th/en/home
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Amulet Market, il Mercato degli Amuleti

Il Mercato degli Amuleti di Bangkok è un piccolo mercatino scarsamente frequentato dai turisti e poco lontano dal Grand Palace sulla Maha Rat Road. L’ingresso è anonimo, ma se si ha la curiosità di addentrarsi fra le strette viuzze, si apre un mondo di bancarelle stipate di amuleti di varie dimensioni, la maggior parte dei quali comunque è fatto per stare nel palmo di una mano o nelle pieghe di un portafogli. 

Gli amuleti qui sono usati per qualsiasi cosa: dall’allontanare le malattie e il malessere psicofisico, al propiziare un buon raccolto, al benedire una casa nuova.

Ogni amuleto ha la sua particolarità. Alcuni contengono reliquie provenienti da templi sacri lontani, altre contengono le sacralità più disparate, dall’incenso esaurito, alle benedizioni dei monaci e cose del genere.

Gli amuleti possono essere statuine, bassorilievi, schegge di ossa, medaglioni, pezzi di legno provenienti da luoghi sacri o la combinazione di più cose fino ad arrivare a parti umane tipo capelli o altro.

I prezzi variano in base al materiale, alla finezza o alla rarità della reliquia ed ognuno sceglie ciò che ritiene più adatto alla proipria situazione. Raramente i prezzi sono esposti e se volete comprare qualcosa contrattate senza esagerare, ma solo se siete veramente interessati, i venditori a volte sono suscettibili.

Anche lungo la Maha Rat Road ci sono bancarelle che espongono a volte oggetti interessanti, annegati in mezzo alle mille cianfrusaglie da poco prezzo.

  • Orario: dall’alba al tramonto
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: 1 Sanam Phra, accesso da Maha Rat Road, Bangkok
  • Web: N.D.

Wat Mahatat

Wat Mahathat Yuwaratrangsarit può essere una deviazione durante la visita del quartiere del Grand Palace di Bangkok. Grazie alla sua posizione tra il Grand Palace di recente costruzione e la residenza del viceré, il tempio in passato fu spesso usato per le cerimonie reali e funerali.

Nel corso degli ultimi due secoli, il tempio è stato ristrutturato ed ampliato fino a diventare uno dei Templi Reali di Prima Classe e sede del centro di meditazione Vipassana.

All’interno delle mura del Tempio si trova l’Università Mahachulalongkornrajavidyalaya, il più antico istituto di istruzione superiore per monaci buddisti della Thailandia, una delle università più importanti del paese.

Da non confondere con il tempio che porta lo stesso nome ad Ayutthaya.

  • Orario: sempre aperto      
  • Ingresso: gratuito
  • Indirizzo: 3 Tha Prachan – Wang Lang, Phra Borom Maha Ratchawang, Phra Nakhon, Bangkok 
  • Web: N.D.

Museo nazionale di Bangkok (o Museo Nazionale della Thailandia)

Il Museo Nazionale di Bangkok fu costruito nel 1887, nello stesso periodo del Grande Palazzo Reale ed utilizzato come residenza per i principi viceré per 5 anni, fino a quando il re Rama V non eliminò questa carica (già allora c’erano tagli del personale).

Dopo aver ospitato per qualche tempo unicamente gli antichi reperti provenienti dal Museo Reale del Grand Palace, su ordine di re Rama VII tutto il gruppo del palazzo Phra Maha Monthien del palazzo Boworn Sathan Mongkol fu designato come museo nazionale della città e dichiarato Museo nazionale Phranakorn nel 1934. 

La mostra è divisa per argomenti: 

  • Galleria di storia thailandese dalla preistoria a Sukhotai e attraverso le varie dinastie fino all’era Rattanakosin.
  • Galleria delle belle arti con capolavori esposti nella corte interna della residenza reale di Vimanmek, organizzati per categorie, ad esempio artigianato, strumenti musicali tradizionali, ceramica, abbigliamento e tessuti, sculture in legno, insegne e armi.
  • Galleria dell’arte thailandese attraverso le generazioni espongono tipologie ed evoluzione delle arti in Thailandia.
  • I siti storici di Wang Na, come la Sala del Trono di Bhutthaisawan, la casa consacrata dell’immagine del Buddha Phra Buddha Si Hing, la Casa Rossa ed altri edifici
Maschere al Museo Nazionale della Thailandia
Maschere al Museo Nazionale della Thailandia

Tra i pezzi più pregiati del museo figura la stele recante l’inscrizione di Ramkhamhaeng, inserita nel 2003 nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. L’iscrizione del re Ram Khamhaeng  del 1292 d.C. è considerata un documento unico, perché fornisce preziose informazioni su diversi temi importanti della storia e della cultura mondiale e segna l’invenzione della scrittura e della lingua thailandese.

  • Orario: da mercoledì a domenica dalle 9:00 alle 16:00
  • Biglietto: 200 baht
  • Indirizzo: 4 Na Phra That Road Phraborommaharatchawang Khet Phra Nakhon 
  • Web: sito Finearts oppure sito Museum Thailand

Khao San Road

Khao San Road è indubbiamente la strada di Bangkok più famosa fra i turisti. In pratica è un tratto di strada lungo circa 500 metri fiancheggiato da locali che durante il giorno offrono cibo, souvenir ed ogni genere di servizio turistico, dalle escursioni ai massaggi.

Ma il meglio di sé Khao San Road lo dà alla sera, quando, col buio, comincia a riempirsi di bancarelle di street food e di souvenir ed i locali cominciano ad accendere le luci colorate e ad alzare la musica.

Seppur criticata da molti per essere una zona troppo turistica e certamente non il luogo dove scoprire la vera Thailandia, è sicuramente un luogo iconico ed imperdibile, da visitare per poter almeno dire “non mi piace!”. 

La strada fu costruita nel 1892 durante il regno di Rama V e si trova circa 1 chilometro a nord del Grande Palazzo Reale e di Wat Phra Kaew, in una posizione molto comoda. In passato era famosa per il mercato del riso, da qui il nome Khao San che si può tradurre come riso macinato. 

Negli ultimi quarant’anni la strada è diventata, invece, uno dei luoghi più frequentati dai backpackers di tutto il mondo come luogo di ritrovo e per trovare alloggi a poco prezzo. 

Bisogna proprio andarci, ovviamente di sera.

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Wat Saket – Il Tempio della Montagna Dorata

Il Tempio della Montagna Dorata, Wat Saket Ratchawora Mahawihan sorge appena fuori al centro di Bangkok, a circa un chilometro e mezzo dal Palazzo Reale e a poche centinaia di metri da Khao San road, dove, chi segue il mio itinerario, ha terminato la prima giornata di visita.

La costruzione del Tempio, originariamente denominato Wat Sakae, risale al periodo del Regno di Ayutthaya. Con il trasferimento della capitale a Bangkok durante il Regno di Rattanakosin, il sovrano Rama I ordinò la ristrutturazione del Tempio, che fu rinominato Wat Saket Ratcha Wora Maha Vihan.

Il nome Wat Saket (secondo diverse fonti) avrebbe più o meno il significato di lavare i capelli. La spiegazione sta nella leggenda che proprio nelle vicinanze del Tempio, il Re Rama I si sarebbe fermato dopo essere rientrato dalla guerra, per fare un bagno e lavarsi i capelli, prima di rientrare ufficialmente nella capitale. Questa sarebbe stata un’abitudine che avrebbe mantenuto anche al rientro dalle successive campagne militari.

A quei tempi la città era circondata da un alto muro e da un profondo fossato ed il Tempio si trovava appena all’esterno. Per questo fu scelto come crematorio per la città, poiché era diffusa la credenza che la cremazione dei defunti all’interno delle mura portasse sfortuna. Durante un’epidemia di colera, non riuscendo far fronte alle cremazioni di tanti cadaveri, questi vennero lasciati per un po’ di tempo all’aria aperta e cominciarono ad attirare grossi stormi di avvoltoi in cerca di cibo facile. Gli avvoltoi infestarono la zona del Tempio per oltre sessant’anni, ma le leggende sugli avvoltoi continuano ancora oggi e sono commemorate in un monumento proprio vicino all’uscita.

Monumento per la commemoraizione della vicenda degli avvoltoi a Wat Saket - Bangkok_1
Monumento per la commemoraizione della vicenda degli avvoltoi a Wat Saket – Bangkok_1

Successivamente, per dare a Wat Saket una nuova dignità, il re Rama III, che regnò dal 1824 al 1851, fece costruire una collina artificiale per porre il Tempio in una posizione dominante e cominciò la costruzione di un Chedi, quello che in altri luoghi viene chiamato Stupa. Il tentativo non fu fortunato e l’intera collina crollò insieme al Chedi, perché il terreno paludoso era troppo soffice.

Durante il regno di Rama IV, fu nuovamente posizionato un piccolo Chedi sulla cima della collina. Il monumento fu completato dal figlio Rama V che lo fece ricoprire da uno strato d’oro. Successivamente la costruzione fu arricchita da una reliquia del Buddha portata direttamente dallo Sri Lanka dal principe Prittadang.

Una scala di 318 gradini sale in cima alla collina con un andamento a spirale e lungo l’intero percorso si trovano statue e fontane, che raffigurano momenti storici ed immagini sacre, una di queste rappresentazioni ricorda la storia degli avvoltoi.

Sulla cima della collina, alla base del Chedi dorato, c’è un piccolo banco che vende vario materiale per le offerte votive sotto forma di ghirlande di fiori, boccioli di loto e incenso per i devoti, mentre i turisti di solito sono più attratti dalla straordinaria vista di Bangkok.

Curiosità: la statua di Buddha nella sala delle statue dona una buona vista ai fedeli che vi si recano in pellegrinaggio. Un’atra tradizione dice che per rendere omaggio alla Montagna Dorata bisogna accendere 9 bastoncini di incenso, una candela e portare 3 fiori di Ioto. Questo porterà salute e una vita stabile proprio come la solida Montagna dorata. La festa annuale del Tempio si svolge ogni anno a novembre con una processione al lume di candela fino alla cima della collina.

  • Orario: ogni giorno dalle 8.00 alle 17.00
  • Biglietto: 50 baht
  • Indirizzo: 344 Khwaeng Ban Bat, Khet Pom Prap Sattru Phai, Krung Thep Maha Nakhon 10100
  • Web: N.D.
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Chinatown

La Chinatown di Bangkok è fra le più grandi del mondo e sicuramente una di quelle dalle origini più antiche.

Il quartiere attuale fu fondato ufficialmente nel 1782, quando gli abitanti del vecchio quartiere cinese di Bang Makok furono sfollati per far spazio alla nuova capitale del Regno di Rattanakosin. La nuova posizione in realtà favorì i commerci e ben presto la nuova Chinatown divenne il cuore commerciale della città.

In seguito all’espansione di Bangkok, le attività commerciali si sono spostate in altri distretti e il quartiere, ha perso importanza. Oggi resiste un’anima commerciale, ma Chinatown è soprattutto un centro della cultura cinese, con numerosi ristoranti e negozi che vendono prodotti tradizionali.

Yaowarat Road a Chinatown a Bangkok
Yaowarat Road a Chinatown a Bangkok

La moderna Chinatown si sviluppa lungo la Yaowarat Road partendo dall’ingresso di Odeon Circle, segnato da un tradizionale portale cinese, fino al Canale di Ang Ong, al limitare del quartiere Reale. La via principale è punteggiata da numerosi negozi di oreficeria, dove è possibile fare i migliori affari della città, ma è addentrandosi nei vicoli che si può esplorare il quartiere in tutta la sua originalità.  Nelle vie adiacenti è possibile trovare praticamente di tutto: stoffe, articoli di elettronica, orologi, gadget, generi alimentari e di tutto di più…

Ma Yaowarat Road è anche conosciuta dai turisti di tutto il mondo anche per lo street food e per i ristorantini che propongono piatti tipici di tutte le parti del mondo. Inoltre, lungo questa strada si svolgono tutti i festival più importanti come il Capodanno cinese ed il tradizionale Festival Vegetariano Thai.

  • Orario: sempre aperto
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: Yaowarat Road, Chinatown, Bangkok 
  • Web: N.D.

Wat Traimit – il Tempio del Buddha d’oro

Wat Traimit, il cui nome ufficiale è Wat Traimit Withayaram Worawihan, in linea con la complessità dei nomi Thai, si trova nel quartiere di Chinatown, vicino alla stazione ferroviaria Hua Lamphong.

Anche se non è classificato fra quelli di prima classe, questo Tempio custodisce una fra le opere d’arte più preziose di Bangkok e dell’intera Thailandia, il Phra Phutta Maha Suwan Patimakonuna, colloquialmente chiamato il Buddha d’Oro. Si tratta di una statua dell’Illuminato realizzata in oro massiccio, alta 5 metri del peso di circa 5 tonnellate e mezza, la statua in oro del Buddha più grande del mondo!

La preziosa immagine del Buddha fu realizzata durante il Regno di Sukhothai, fra il XIII ed il XIV secolo. Quando quest’ultimo fu annesso al regno di Ayutthaya, la statua del Buddha venne trasferita nella capitale dei nuovi regnanti, dove restò per un po’. 

Poco prima dell’invasione di Ayutthaya da parte dell’Impero Birmano la statua fu rivestita con uno strato di stucco per nasconderne il contenuto prezioso e scampò miracolosamente al saccheggio. Durante il regno di Rama III la statua fu recuperata e trasferita a Bangkok in un Tempio del quartiere cinese, ancora avvolta nello stucco, dove rimase fino all’inizio del XX secolo, quando il Tempio fu demolito e l’immagine trasferita al Tempio Wat Traimit, dove trovò una collocazione sotto una tettoia, viste le dimensioni ridotte del Tempio. 

Nel 1955 durante la ristrutturazione del Tempio, la statua fu spostata, ma durante il trasferimento cadde nel fango e visto che l’incidente sembrava un cattivo presagio, gli operai fuggirono dal cantiere.

In seguito alla ripresa dei lavori, analizzando la statua i monaci si accorsero che in realtà non era di stucco, ma d’oro e così fu eretto un santuario che ne fosse all’altezza-

In seguito alla ristrutturazione del 2008, la struttura si presenta oggi su tre piani, dei quali il primo è dedicato al Museo della comunità Cinese di Bangkok, il secondo alla Storia del Buddha d’Oro e al terzo piano alla statua dorata del Buddha.

Si può visitare il Tempio in autonomia, ma potete anche usufruire di una visita guidata italiano, al costo di un prezzo un po’ più elevato di quelle in lingua inglese, chiedetemi info.

  • Orario: ogni giorno dalle 8.30 alle 16.00
  • Biglietto: 40 baht, 100 baht per il museo
  • Indirizzo: Yaowarat Road, Chinatown
  • Web: N.D.
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Tempio di Kuan Yim a Chinatown (Guan Yin)

Il Tempio di Kuan Yim si trova presso la Fondazione Thien Fah in Yaowarat Road, nella Chinatown di Bangkok ed è uno dei Templi più frequentati della zona.

Il Tempio è dedicato a Kuan Yim (o Guan Yin), la figura più venerata dalla comunità Buddista cinese e comunemente definita la Dea della Misericordia, anche se in realtà non si tratta di una Dea, ma è più corretto definirla il Bodhisattva della Compassione, impropriamente paragonabile ai Santi Cristiani. 

La gente del posto si reca al Tempio a fare offerte e pregare per benedizioni come fertilità, successo, salute e felicità, ma al di fuori delle festività cinesi il Tempio non è mai troppo affollato e trasmette un senso di pace e familiarità. Fate una donazione ed accendete tre incensi per sentirvi parte della comunità.

il Tempio del Guan Yin - Kwan Yim a Chinatown - Da includere in itinerario Bangkok in due giorni_1
il Tempio del Guan Yin – Kwan Yim a Chinatown – Da includere in itinerario Bangkok in due giorni_1

La statua di Kuan Yim sull’altare della fondazione Thien Fah fu scolpita in Cina e nel 1958 fu portata in Thailandia per essere donata alla fondazione, sfuggendo in questo modo alla follia iconoclasta della rivoluzione culturale cinese. Si ritiene che la scultura, realizzata in legno di teak possa avere tra gli 800 ei 900 anni.

Anche le pareti del Santuario Kuan Yim sono decorate con bellissimi dipinti murali in stile cinese raffiguranti varie figure sacre. 

All’interno della Fondazione Thian Fa, un ente di beneficenza locale, trovano posto un piccolo ospedale di medicina tradizionale cinese che fornisce cure gratuite ai poveri ed ai senzatetto.

  • Orario: ogni giorno dalle 8.00 alle 16.00 circa
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: 660, Yaowarat Road, Chinatown, Bangkok
  • Web: https://www.thianfah.org/
Wat Benchamabophit a Bangkok itinerario di un giorno nella città degli angeli
Wat Benchamabophit a Bangkok itinerario di un giorno nella città degli angeli

Wat Benchamabophit – Il Tempio di Marmo Bianco

Wat Benchamabophit Dusitvanaram è l’occasione per noi italiani di vedere cosa i nostri connazionali sono in grado di fare all’estero. Wat Benchamabophit porta in grembo un’anima italiana: fu infatti progettato dagli architetti Annibale Rigotti e Mario Tamagno, entrambi formatisi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. 

Il Tempio in marmo di Carrara bianco è un esempio singolare dello stile architettonico neo-classico italiano combinato con l’architettura tradizionale buddhista Thailandese, un Tempio di tale bellezza e importanza religiosa da essere raffigurato sulla moneta da 5 baht.

Anche questo Tempio, conosciuto anche come il Tempio di Marmo o Wat Ben è un Tempio Reale di prima classe e il nome ufficiale significa il monastero del quinto re vicino al Palazzo Dusit.

Oltre alla struttura anche le quattro maestose colonne, i due leoni ai lati dell’ingresso ed il pavimento del chiostro sono in marmo bianco lucido. All’interno della sala delle ordinazioni troverete il Phra Buddha Chinnarat, una statua è in bronzo in stile Sukhothai che raffigura il Buddha con un bellissimo sfondo illuminato di blu: le ceneri di re Rama V sono sepolte nel piedistallo. 

Wat Ben è un Tempio attivo e già al mattino presto troverete molte persone che portano offerte ai monaci che qui difficilmente escono a chiedere le offerte, a differenza degli altri Templi. 

  • Orario: tutti i giorni dalle 08:00 alle 17:30
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: Khwaeng Dusit, Khet Dusit, Krung Thep Maha Nakhon 10300
  • Web: N.D.
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Palazzo Vimanmek – chiuso per restauro

Attualmente chiuso per restauro – non si sa se riaprirà
Leggi qui le informazioni

Nei dintorni del Tempio si può visitare anche la Sala del Trono Ananta Samakhom, dal momento che distano poche centinaia di metri. 

Entrambe fanno parte della zona di Bangkok chiamata Palazzo Dusit, il complesso delle residenze Reali che comprende anche Palazzo Chitralada, residenza del re Rama IX, Villa Amphorn Satharn, residenza dei re Rama V, Rama VI, Rama VIII, Rama IX e Rama X ed il parco Suan Anporn.

Vimanmek Mansion è la costruzione in legno di teak più grande del mondo e fu progettato agli inizi del XX secolo per diventare la residenza Reale. In realtà, dopo pochi anni cadde in disuso e fu abbandonato fino all’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo, per essere riscoperta da Sua Maestà la Regina che la ha trasformata in un museo.

Negli anni, al primo nucleo restaurato si aggiunsero molti altri edifici dell’antico palazzo Dusit ed oggi il Vimanmek Mansion Museum è diventato un grande museo che, oltre ad esporre una vasta collezione di manufatti e immagini che vanno dalla preistoria ai giorni nostri, è esso stesso un pezzo di storia.

Sala del Trono Ananta – chiuso per restauro

Attualmente chiuso per restauro – non si sa se riaprirà
Leggi qui le informazioni

La sala del Trono Ananta Samakhom fa parte della zona di Bangkok chiamata Palazzo Dusit, il complesso delle residenze Reali che comprende anche Palazzo Chitralada, residenza del re Rama IX, Villa Amphorn Satharn, residenza dei re Rama V, Rama VI, Rama VIII, Rama IX e Rama X ed il parco Suan Anporn. Il palazzo è fortemente influenzato dall’ammirazione che il re Rama V nutriva per l’arte europea. Rama V fu infatti il primo monarca Thailandese a visitare l’Europa e volle replicare, almeno in parte nella sua capitale, quello che aveva ammirato nelle grandi città dell’Europa. 

La Sala del Trono fu costruita a partire dal 1907 anch’essa con progetti e direzione di architetti italiani come Annibale Rigotti, Carlo Allegri, Emilio Gollo, Ercole Manfredi e Mario Tamagno. Italiani sono anche lo stile rinascimentale della sala, il marmo di Carrara utilizzato e la decorazione ad affreschi del pittore Galileo Chini. Oggi la sala viene utilizzata principalmente come sede museale ma viene chiusa al pubblico per permettere la celebrazione di eventi speciali come il Chulalongkorn Day e il Compleanno del Re.

  • Orario: CHIUSO.
  • Biglietto: N.D.
  • Indirizzo: Khet Dusit Soi U Thong Nai Khwaeng Dusit Krung Thep Maha Nakhon Bangkok 10300
  • Web: N.D.

Museo della casa di Jim Thompson

La prima cosa che viene da chiedersi è: ma chi è Jim Thompson?

Jim Thompson fu un ufficiale dei servizi segreti USA, che una volta abbandonato la professione, divenne un importante imprenditore della seta e collezionista dell’arte del sud-est asiatico. 

La sua collezione è composta di statue, dipinti e porcellane provenienti da Thailandia, Birmania, Cambogia e Laos. Nel 1958 prese casa in un parco che si affacciava su un klong (canale), acquistando e trasferendo a Bangkok parti di sei antiche case Thai in legno risalenti al XIX secolo, molte delle quali provenienti dall’antica capitale Ayutthaya.

Con queste case il collezionista realizzò una sorta di residenza che pian piano, nell’arco di due anni a con l’utilizzo di materiali sia locali che europei, trasformò in una sorta di esposizione per le proprie collezioni. La casa fu terminata nel 1959 e dopo la misteriosa scomparsa di Thompson, nel 1967, la casa divenne un museo accessibile al pubblico, con il patrocinio della principessa Sirindhorn.

Oggi la residenza ospita una delle più interessanti collezioni di antiquariato della Thailandia e vale bene una visita.

  • Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 con ultima visita guidata alle 17.00. I tour sono in inglese, francese, giapponese, cinese e Thailandese… italiano manco a chiedere.
  • Biglietto: 200 baht
  • Indirizzo: 6 Soi Kasemsan 2, Rama 1 Road, Bangkok
  • Web: Casa di Jim Thompson e quartiere tradizionale di Jim Thompson
Bancarelle per le strade di Bangkok
Bancarelle per le strade di Bangkok

Bangkok Art e Culture Centre (BACC)

Il Bangkok Art e Culture Center è la prima galleria d’arte dove i visitatori possono interagire con una gamma di media creativi a diversi livelli: sia che si tratti di un gioco, di un’opera d’arte o di una pellicola. E’ uno spazio innovativo, nato per celebrare il cuore artistico di Bangkok. L’edificio è di forma cilindrica ed al suo interno una scala a chiocciola conduce i visitatori ad esplorare le opere d’arte esposte in ognuno dei 9 piani.

  • Orario: dalle 10:00 alle 20:00 (chiuso il lunedì)
  • Biglietto: N.D.
  • Indirizzo: 939 Rama 1 Road, Bangkok
  • Web: www.bacc.or.th

Siam Square

Siam Square è una delle aree più gettonate per lo shopping a Bangkok. La piazza si trova all’angolo tra Phayathai Road e Rama I Road, di fronte alla stazione Siam BTS Skytrain e può essere considerata il centro e cuore pulsante della capitale.

  • Orario: sempre aperto
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: Siam Square, Bangkok
  • Web: N.D. 
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Altre attrattive da visitare

I luoghi da visitare a Bangkok non mancano, qui di seguito ne propongo qualcuno, per chi ha un po’ di tempo… 

Lumphini Park

Il parco Lumphini è uno dei pochi spazi verdi della capitale Thailandese ed al suo interno si trovano campi da gioco ed un lago artificiale, dove si possono noleggiare delle barche. Intorno al parco si snodano percorsi molto popolari soprattutto fra gli amanti delle passeggiate e dello jogging. 

Il Lumphini Park venne realizzato negli anni ’20 del XX secolo dal re Rama VI su un terreno di proprietà della Casa Reale e, dopo la Prima guerra mondiale, fu trasformato nel primo parco di Bangkok.

Il parco prende il nome da Lumbini, il luogo di nascita del Buddha in Nepal, e, mentre un tempo si trovava alla periferia della città, con l’espansione della città oggi si trova nel cuore del quartiere degli affari.

  • Orario: dalle 4:30 alle 22:00
  • Biglietto: gratuito
  • Indirizzo: Lumphini, Pathum Wan, Bangkok 10330, Thailandia
  • Web: N.D

King Power MahaNakhon SkyWalk

Sulla King Power MahaNakhon Skywalk* non c’è molto da dire, ma le piattaforme trasparenti in vetro a 310 metri di altezza, al 78° piano del grattacielo, comunque la pensiate, sono un’emozione. Sembra quasi di camminare nel vuoto… con un po’ di immaginazione!

Il posto è perfetto per chi vuole godere del fantastico panorama a 360 gradi e sfruttare l’occasione per scattare una bella foto panoramica o un selfie memorabile. Per mantenere limpide le superfici dovrete indossare un copriscarpe usa e getta. 

Potete trovare qui i biglietti per lo Skywalk* oppure sul sito ufficiale (vedi info)

  • Orario: dalle 10:00 alle 19:00
  • Biglietto: 1080 baht 
  • Indirizzo: Silom, Bang Rak, Bangkok
  • Web https://kingpowermahanakhon.co.th/
Venditore ambulante di uova, in giro per le strade di Bangkok
Venditore ambulante di uova, in giro per le strade di Bangkok

Chatuchack Week End Market

Il mercato di Chatuchack o Chatuchak Weekend Market è il mercato più grande di tutta la Thailandia. Le aziende e gli artigiani provenienti da ogni angolo del Paese espongono qui i loro prodotti.

A dirla proprio tutta, se si dovesse avere la velleità di girarlo tutto e vedere le cose per bene, forse non basterebbe un giorno intero, ma per una gita e per farsene un’idea programmate almeno mezza giornata, visto che bisogna anche spostarsi dal cento.  E poi ci sono un sacco di cose da vedere e da comprare!

Il mercato si presenta come un mare di negozietti in intricati labirinti e di bancarelle all’esterno, nel quale è più che possibile perdersi di vista. Datevi appuntamento sotto la torre dell’orologio, nel caso non riusciste a incontrarvi. è un ottimo come punto di riferimento!

In Thailandia come in tutto il Sud Est Asiatico dovete contrattare. A me piace da morire, non tanto per il prezzo che si riesce a spuntare, quanto per l’atto in se, che, se fatto con rispetto e simpatia, serve ad avvicinarsi alla cultura locale, ad entrare in empatia con le persone e, a volte a farsi delle amicizie. Quindi contrattate, ma con rispetto e senza pretendere l’impossibile. 

In questo mercato si trova di tutto ed è possibile comprare sia al dettaglio che all’ingrosso. Alcune aziende offrono anche un servizio spedizione via aerea per piccoli ordini e via nave per gli ordini più consistenti All’interno del Mercato ci sono diversi ATM (Bancomat) dove potete ritirare del denaro contante nel caso il venditore non accetti le carte di credito, oppure potete cambiare in una della poche banche del quartiere.

Bangkok cosa fare in uno o due giorni itinerario PDF > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Il contante ha sempre il suo fascino?

Il grande mercato Chatuchak è diviso in circa settori ed ogni settore ha un tema proprio, quindi, se cercate qualcosa in particolare, chiedete alla gente e se nessuno vi sa aiutare rivolgetevi al centro informazioni, dove vi daranno una mano. Qui si vende tutto: articoli nuovi e usati, oggettistica, statue del Buddha in vari materiali, manufatti in bambù, vestiti, stoffe, oli essenziali, unguenti argento oro e pietre preziose.

L’unico limite è quanto avete da poter spendere… non esagerate!

A dispetto del nome, che lascia intendere che il mercato sia aperto solo nel fine settimana, alcune sezioni del mercato aperte anche nei giorni feriali.  Chiaramente il week-end è il momento migliore, visto che tutti le attività sono aperte, date un’occhiata agli orari di apertura degli altri giorni. 

Vi consiglio di arrivare al mercato la mattina per evitare la folla ed il caldo, tuttavia, molte bancarelle non aprono tanto presto, quindi fate colazione con calma: arrivare al mercato per le nove di mattina è sufficiente.

  • Orario: 
    • Mercoledì e giovedì – Solo Piante e Fiori – dalle 6:00 alle 18:00
    • Venerdì – Giornata della vendita all’ingrosso – dalle 6:00 alle 18:00
    • Sabato e domenica – Giorni principali di mercato, tutto disponibile – dalle 6:00 alle 18:00
  • Biglietto: gratuito 
  • Indirizzo: 587, 10 Kamphaeng Phet 2 Rd, Khwaeng Chatuchak, Chatuchak, Bangkok
  • Web www.chatuchakmarket.org

Mercato dei fiori

Il mercato dei fiori di Pak Khlong Talat e si trova a sud della città ed è il centro di smistamento della maggior parte dei fiori che arrivano in città. Qui si trovano fiori di loto, rose, orchidee ed altre mille varietà di fiori provenienti da tutte le parti del paese venduti a prezzi davvero economici.

Oltre ai fiori è possibile acquistare vari prodotti come verdura, frutta, spezie e pesce e ci sono anche diverse bancarelle di cucina tipica Thailandese. C’è una anche una zona dove comprare composizioni votive già pronte per essere portate nei Templi ed offerte al Buddha. Di solito si tratta di fiori di loto combinati con vari tipi diversi di altri fiori, a formare mazzetti o ghirlande, spesso di colore giallo.

Il mercato dei fiori è aperto 24 ore su 24, ma le prime ore dell’alba sono le migliori per vedere un grande movimento e per fare gli affari migliori.

Mercato sulla ferrovia di Maeklong

Anche per il Talad Rom Hoop o mercato ferroviario di Maeklong, occorre precisare che si trova fuori città, a circa 75 km da Bangkok ed il suo nome, Room Hoop, si può tradurre in chiudere l’ombrello (o… meglio l’ombrellone).

Ciò che rende unico e spettacolare questo mercato è il fatto che c’è un treno che lo attraversa otto volte al giorno, tutti i giorni della settimana. Dopo aver percorso chilometri in mezzo a campagne e piccoli sobborghi, nei pressi della stazione di Maeklong il treno viene inghiottito dalle bancarelle e dai teli colorati del mercato. Il mercato in se’ non è speciale, un classico mercato dove si vende un po’ di tutto, ma quando il treno fischia gli acquirenti abbandonano velocemente la sede delle rotaie e si riparano dietro le bancarelle, mentre i venditori raccolgono tutto quello che si trova sul passaggio dei vagoni. Passato il treno, tutto ritorna normale.  Fino al passaggio del prossimo treno.

Gli orari dei treni sono ora riportati sul sito ufficiale State Railway of Thailand, ma se chiedete agli abitanti del posto, tutti conoscono gli orari a memoria, come a Train Street ad Hanoi.

Esistono diverse escursioni che partono da Bangkok* con ritorno in giornata e combinano anche il mercato galleggiante Damnoen Saduak. Alcuni che addirittura fanno anche altre tappe. Un consiglio: forse meglio vedere qualcosa in meno, ma con più calma. Ci sono anche dei tour con accompagnatore in lingua italiana, ovviamente costano un po’ di più, chiedetemi info.

Mercati galleggianti

Se avete intenzione di visitare un mercato galleggiante, avete in mente Damnoen Saduak. Questo è sicuramente il mercato più famoso e, forse, il più colorato, ma anche più turistico nei dintorni di Bangkok. Ci sono tuttavia alcuni mercati, meno blasonati e famosi, a volte meno spettacolari, ma più autentici e meno affollati. Per questi mercati occorre un minimo di organizzazione in più, ma verrete ripagati dall’originalità dei luoghi, dalla cordialità dei Thailandesi e dall’atmosfera rilassata. 

Bangkok ha moltissimi canali, ed è ricchissima di mercati galleggianti, anche se non tutti potrebbero essere come ve li immaginate. Qui riporto un breve elenco, scegliete in base al vostro gusto, senza escludere a priori Damnoen Saduak, che sicuramente ha un fascino travolgente

Mercato Galleggiante di Damnoen Saduak - Thailandia
Mercato Galleggiante di Damnoen Saduak – Thailandia

Mercato Galleggiante di Damnoen Saduak

Prima però descrivere una delle principali attrazioni di Bangkok, occorre una precisazione.

Il mercato galleggiante di Bangkok, è una delle escursioni più ricercate dai turisti, ma non tutti sono consapevoli che il celebre floating market non si trova a Bangkok, ma a circa 90 chilometri dalla capitale e per raggiungerlo occorrono circa due ore di viaggio.

Damnoen Saduak è il mercato galleggiante più famoso e nonostante oggigiorno sia meno autentico di quanto poteva apparire quarant’anni fa, si presenta come un colorato e vivace mercato ricco di bancarelle galleggianti e di banchi ricchi di spezie, frutta, carne, pesce, artigianato locale e souvenir. 

Anche può sembrare di vivere una tipica esperienza Thailandese, dovete farvene una ragione e pensare che in realtà si tratta di un mercato rivolto prevalentemente ai turisti, ma pur sempre carico di un fascino che difficilmente vi lascerà indifferenti

Se amate la calma e volete vedere Damnoen Saduak un po’ più da local, occorre partire molto presto al mattino e trovarsi sul posto almeno verso le 7:00. Visto le due ore di viaggio forse conviene dormire sul posto.

Esistono diverse escursioni che partono da Bangkok* con ritorno in giornata e combinano anche il mercato sulla ferrovia di Maeklong.  Alcuni che addirittura fanno anche altre tappe. Un consiglio: forse meglio vedere qualcosa in meno, ma con più calma. Ci sono anche dei tour con accompagnatore in lingua italiana, ovviamente costano un po’ di più, chiedetemi info.

Altri mercati galleggianti di Bangkok

MERCATO DI BANG NAM PHUENG.

Questo mercato si trova a pochi chilometri ad est di Bangkok, ma non è facile da raggiungere e non è molto conosciuto. Il mercato è frequentato soprattutto dai locali e si incontrano pochi turisti. La gente è molto cordiale e si trovano specialità locali, anche se, senza un guida, sarà difficle farsi spiegare di cosa si tratta. 

Raggiungere il mercato galleggiante non è semplicissimo, ma con un taxi è possibile raggiungere il luogo in circa 45/50 minuti e con una spesa contenuta. Se usate GRAB, un’ottima app sul genere della più nota UBER, non sarà difficile farsi portare e tornare indietro.

Il mercato è aperto il fine settimana dalle 07: 00 alle 15: 00, ma per vederlo al meglio arrivare la mattina presto.

MERCATO GALLEGGIANTE DI TALING CHAN

Il mercato galleggiante di Taling Chan si trova vicino a Bangkok, a circa 12 chilometri in una posizione che lo rende molto facilmente raggiungibile. Si sviluppa intorno ad una piattaforma galleggiante ed è circondato da piccole barche. Si tratta di un piccolo mercato che in genere viene associato ad un’escursione lungo il fiume Chao Phraya ed ai villaggi che circondano le sue sponde. Anche se raggiungete Taling Chan in taxi, potete tornare con la barca. fino a Wat Pho la corsa costa circa 200 bath e potrete sperimentare l’esperienza di passare le chiuse che collegano i khlong al fiume Chao Praya. In queste chiuse l’acqua sale o scende di oltre due metri per compensare la differenza di altezza fra il fiume ed i canali. Un’altra esperienza da provare.

Il mercato galleggiante di Taling Chan a Bangkok
Il mercato galleggiante di Taling Chan a Bangkok

MERCATO GALLEGGIANTE DI KLONG LAT MAYOM

Khlong Lat Mayom è un mercato galleggiante più piccolo e intimo, situato a una ventina di chilometri dal centro di Bangkok. Anche se meno noto, offre un’esperienza autentica. Qui puoi trovare artigianato locale, cibo fresco e piatti tipici thailandesi ad ottimi prezzi. E’ possibile raggiungere questo mercato con una barca dal mercato di Taling Chan. La gita costa circa 1500 bath e dura un’ora e mezza, a dire la verità un po’ poco per il prezzo, ma se riuscite a dividere l’esperienza con altri turisti, il prezzo non è poi così male. Prendetevi il tempo di passeggiare tra le bancarelle e goditevi l’ospitalità dei venditori, sempre pronti a farvi assaggiare qualcosa di originale, soprattutto gli squisiti dolci Thailandesi!

MERCATO GALLEGGIANTE DI BANG KHU WIANG

Il mercato galleggiante di Bang Khu Wiang si trova a circa 45 minuti dal porto di Tah Chang, nel centro di Bangkok e potrebbe essere l’ideale per coloro che vogliono visitare un mercato meno caotico.

La vera attrazione di questo mercato è il passaggio dei monaci buddisti la mattina presto intorno alle 7 per ricevere le offerte degli abitanti. Un tuffo nella vera tradizione Thailandese.

Ko Kret

Ko Kret è una delle oasi verdi più facile da raggiungere da Bangkok, un’isola che si è formata quasi tre secoli fa in seguito allo scavo di un canale realizzato per creare una passaggio per evitare un’ansa del fiume Chao Phraya. L’isola è famosa per i vasi di terracotta lavorati a mano, che poi vengono venduti nei mercati di tutta Bangkok.

Bangkok cosa fare in uno o due giorni itinerario PDF > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Rooftop Bars

Bangkok offre uno skyline frastagliato da imponenti grattacieli, che svettano sui Templi e sui mercati ed illuminano le caldi notti asiatiche. Il posto migliore per apprezzare ampi panorami sulla capitale Thailandese, se escludiamo la piccola collina del Wat Saket, è proprio dalla cima di uno di questi grattacieli. Non a caso, qui, come in altre capitali asiatiche, spopolano i Rooftop bar, bar costruiti sulla cima dei grattacieli, con viste mozzafiato e spesso anche musica per ballare.

Per coloro che desiderano trovare i luoghi più fotogenici per godersi questi panorami, ho raccolto un semplice elenco dei bar più in voga, che promettono viste imperdibili sulla città.

Tieni presente che il per alcuni di questi bar è smart casual e non sono permesse infradito, sandali o pantaloncini: controllate prima. Controllate anche i prezzi, per non trovarvi sorprese, di solito c’è il menu online.

Ah… non dimenticate di prenotare prima, alcuni sono spesso al completo!

Qui ho stilato una semplice lista dei più popolari, per tutte le tasche, ma ce ne sono a decine.

Vedi la posizione dei bar sulla mappa

SKYBAR ROOFTOP

  • Indirizzo: Lebua – Indirizzo: Lebua, 1055 Silom Road, Bangrak, Bangkok 
  • Web: vedi sito ufficiale

MAHANAKHON CUBE – BANGKOK SKYBAR

  • Indirizzo: 96 Naradhiwas Rajanagarindra Rd, Khwaeng Silom, Khet Bang Rak – Bangkok
  • Web: vedi sito ufficiale

VERTIGO AND MOON BAR ROOFTOP – BANYAN TREE 

  • Indirizzo: 21/100 S Sathon Rd, Thung Maha Mek, Sathon, Bangkok 
  • Web: vedi sito ufficiale

OCTAVE – BANGKOK MARRIOTT HOTEL SUKHUMVIT

  • Indirizzo: 2 Sukhumvit Soi 57, Klongtan Nua, Wattana, 10110 Bangkok
  • Web: vedi sito ufficiale

CRU Champagne 

  • Indirizzo: 999/99 Rama I Rd, Phatumwan, Pathum Wa – Bangkok
  • Web: vedi sito ufficiale
Cosa Fare a Bangkok

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Trova qualcosa da fare!*

Incontri di Muay Thai: la Boxe Thailandese

Un’altra delle esperienze da non perdere durante un viaggio in Thailandia è quella di vedere uno spettacolo di Boxe Thailandese, il Muay Thai.

Questa disciplina fonda le sue origini in epoche antiche, e pare che abbia avuto origine in India ed in qualche modo sia arrivata in Thailandia, come buona parte delle pratiche culturali e religiose. 

Quel che è certo è che oggi è uno degli sport più seguiti nel paese, e che gli incontri sono spettacolari, non solo per il combattimento in se’, ma anche per i rituali religiosi e scaramantici che gli fanno da contorno.

Vale quindi la pena, se ne avete il tempo, di passare una serata immergendosi nella vera cultura Thai seguendo un incontro di Boxe Thailandese Muay Thai.

Potete scegliere fra uno dei tanti stadi dedicati solo a questo sport come, ad esempio, il Lumpinee Boxing Stadium, il più famoso e antico stadio di Muay Thai a Bangkok, con prezzi che vanno dai 500 ai 10.000 baht. Potete vedere gli eventi sulla loro pagina Facebook. 

In alternativa potete scegliere il Rajadamnern Boxing Stadium, un altro stadio storico che ospita eccitanti combattimenti di Muay Thai. Questo stadio di solito ospita eventi cinque giorni a settimana, ma siccome il programma cambia spesso, è sempre meglio controllare Rajadamnern.com per un programma aggiornato. 

Potete prenotare un biglietto per il Rajadamnern Boxing Stadium Muay Thai anche da qui*

Un’esperienza particolare potrebbe essere quella di scegliere il Channel 7 Stadium. Questo stadio trasmette in diretta televisiva ogni domenica e, a volte il terzo mercoledì del mese alle 12:30 e l’ingresso è gratuito. Come potete ovviamente pensare, aggiudicarsi un posto non è semplice, ma neppure impossibile, per chi ha un po’ di pazienza. Controllate qui gli appuntamenti.

Infine, se state cercando un’esperienza di Muay Thai meno commerciale, allora il Siam Boxing Stadium potrebbe essere una scelta più di nicchia rispetto, ad esempio, al Rajadamnern Stadium o al Lumpinee Stadium.

Ayutthaya

L’antica città di Ayutthaya, o più precisamente Phra Nakhon Si Ayutthaya, è stata per oltre 400 anni, dal 1351 al 1767, la capitale del Siam, l’antico Regno della Thailandia. Il sito archeologico si trova a 76 km a nord di Bangkok e vanta imponenti rovine risalenti al tempo in cui era capitale del regno. Si dice che nel periodo di massimo splendore in città ci fosse ben 600 templi, le cui decorazioni in oro risplendevano sotto la luce del sole per diversi chilometri.

A causa di una grave epidemia che aveva colpito Lavo, l’odierna Lopburi, nel 1351 il principe siamese Ramathibodi fece costruire la città nei pressi di un antico insediamento Khmer e ne fece la capitale del nuovo regno di Ayutthaya, che aveva unificato gli antichi regni di Lavo e di Suphannaphum. L’insediamento scelto per la nuova città si trovava nel punto di confluenza dei fiumi Chao Phraya, Lopburi e Pa Sak e per poter creare un sistema di difesa più efficace venne scavato un canale che fungeva da fossato di difesa, cosicché la nuova città fu trasformata in un’isola.

Leggi anche Ayutthaya: come arrivarci e cosa vedere

Dopo alterne vicende e un periodo di grande espansione, nel 1760, dopo una prima sconfitta i Birmani posero la città sotto assedio, fino al 7 aprile del 1767, quando la città capitolò. La città fu saccheggiata e data alle fiamme dagli invasori e successivamente abbandonata. Buona parte della storia della città andò persa, insieme a tutti gli oggetti di valore, quel che oggi rimane sono le rovine di palazzi e di templi che lasciano immaginare un periodo di maestosa grandezza.

La vasta estensione dell’area archeologica e le testimonianze storiche dimostrano che Ayutthaya fu una delle città più grandi ed importanti del Sud-Est asiatico, basti pensare che la sua popolazione nel XVII secolo era di oltre un milione di abitanti e la città veniva spesso definita Venezia d’Oriente (tante Venezie, ma solo una è l’originale).

Ayutthaya
Ayutthaya

Phra Nakhon Si Ayutthaya nel 1991 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. A testimoniare la grandezza della città antica sono i magnifici Wat, i palazzi fortificati intorno alle mura cittadine e, più all’esterno, i forti: per la maggior parte situati alla confluenza di corsi d’acqua.

I templi più interessanti dell’intero sito sono il Wat Phra Mahathat e il Wat Ratburana, situati uno di fronte all’altro, vicino alla parte più moderna di Ayutthaya.

Il Wat Mahathat è uno dei monumenti più antichi di Ayutthaya. Narra la leggenda che re Boromaraja I (1370-1388) ebbe una rivelazione divina e si materializzò di fronte a lui una reliquia del Buddha, per custodire la quale, fece costruire il tempio, uno dei più importanti centri del Buddismo. Il luogo è famosissimo perché alla destra del Tempio c’è una Testa del Buddha in arenaria incastonata in un grande albero della Bodhi, probabilmente uno dei luoghi più fotografati della Thailandia

Ayutthaya - Testa in pietra del Buddha incastonata in un albero
Ayutthaya – Testa in pietra del Buddha incastonata in un albero

Il Wat Ratchaburana si trova proprio di fronte al Wat Mahathat ed è famoso perché nel 1957 alcuni tombaroli trafugarono più di 100.000 tavolette buddiste votive e gioielli in oro per oltre 100 chilogrammi. I ladri furono presi e la refurtiva, insieme a quella di successivi scavi e rinvenimenti, è esposta presso il Chao Sam Phraya National Museum. Una volta all’interno della torre si può scendere fino a raggiungere la piccola cripta dalla volta affrescata e dove furono rinvenute le reliquie.

Da Bangkok si organizzano escursioni giornaliere come questa gita di un giorno ad Ayutthaya*. Le gite durano tutto il giorno, attenzione perché alcune prevedono il viaggio, ma non un accompagnatore che faccia da guida ai monumenti, alcune comprendono i biglietti, mentre altre no. Verificate bene le opzioni e non scegliete solo sulla base del prezzo indicato.

Attenzione: specialmente quelle in italiano sono spesso sold out.

Eastern and Oriental Express – al momento non arriva in Thailandia

Attualmente attiva solo per la Malesia – non si sa se sarà ripristinata
Leggi qui le informazioni

Parlo dell’esperienza anche se al momento non è attiva, ma pare che potrebbe a breve riprendere le attività

Quando si parla di viaggi in treno, i veri amanti del lusso e della storia non possono che pensare al leggendario Eastern and Oriental Express. Purtroppo, il blasonato treno al momento non è attivo sulla storica tratta Thailandese, ma solo su quella Malese, dove tre notti partono da circa 2500 dollari a persona. Un lusso per pochi, ma spesso sold out.  Vedi il sito ufficiale.

Controllate per eventuali aggiornamenti.

Bangkok quando andare

Bangkok ha un clima tropicale monsonico, con una stagione delle piogge ed una stagione secca, che si traducono però in tre periodi climatici distinti. 

La stagione delle piogge comincia verso la metà di maggio e dura fino alla seconda metà di ottobre. I mesi tra giugno e ottobre coincidono con la bassa stagione, ma il periodo realmente sconsigliato a causa delle piogge va da settembre a metà/fine ottobre. Giugno, luglio e agosto sono mesi in cui il clima è caldo, ma non eccessivo, e il soggiorno in Thailandia costa meno rispetto alla stagione secca.

La stagione secca e fresca inizia a ottobre e finisce verso la metà di febbraio. Nei mesi invernali il clima diventa piacevolmente fresco. Di giorno continua a fare caldo, ma in dicembre e gennaio di notte la temperatura scende anche a 21° C.  Questo periodo coincide con l’alta stagione.

Verso fine febbraio comincia la stagione più calda e secca che dura fino a fine aprile – inizio maggio. Prima dell’inizio delle piogge la temperatura spesso è rovente, con le minime che mediamente non scendono sotto i 26 °C, mentre le massime spesso superano i 36 °C, con punte anche di 40° C. 

A volte il calore percepito nel mese di aprile può superare anche i 50°!

Non è un caso che proprio a metà aprile a Bangkok si tenga la famosa festa del Songkran, il Capodanno Thailandese, un grande festival durante il quale la gente si sfida in divertenti battaglie e giochi con l’acqua. Se partite in questa stagione, meglio bere molto e pianificare le escursioni nelle ore meno calde.

Durante l’anno la media delle temperature massime supera sempre i 31 °C mentre la media delle minime non scende mai sotto i 21 °C. Insomma, nessuno ha i termosifoni in casa.

Solo per dovere di cronaca la temperatura più bassa fu registrata nel gennaio 1955, e fu di 9,9 °C, mentre l’anno più freddo fu il 1975 con una temperatura media di “soli” 26,3 °C.

Fuso Orario Bangkok e Thailandia

La Thailandia ha un unico fuso orario per tutto il paese, che in gergo tecnico viene indicato come UTC+7 o GMT+7, Indochina Time. Questo significa che la Thailandia è sette ore in avanti rispetto a Greenwich, il meridiano riconosciuto come punto di riferimento.

Mentre l’Italia rispetta il fuso orario UTC+1 durante i mesi invernali (cosiddetta ora solare) e UTC+2 durante i mesi estivi (ora legale), la Thailandia non adotta l’ora legale quindi la differenza di fuso orario tra Italia e Thailandia non è costante durante l’anno.

Traducendo in termini pratici:

– nel periodo in cui in Italia è in vigore l’ora solare, tra fine Ottobre e fine Marzo, la Thailandia si trova 6 ore in avanti rispetto all’Italia
– nel periodo in cui in Italia è in vigore l’ora legale, tra fine Marzo e fine Ottobre, la Thailandia si trova 5 ore in avanti rispetto all’Italia

Per fare un esempio e in questo momento in Italia sono le 8.00 di mattina, in Thailandia è l’una del pomeriggio se è in vigore l’ora legale, le due del pomeriggio se è in vigore solare.

Tenetelo a mente quando chiamate a casa!!

Mappa di Bangkok

Vedi qui la Mappa di Bangkok con gli itinerari proposti ed i luoghi di interesse.

FAQ Bangkok

Qual è il periodo migliore per visitare Bangkok?

Il periodo migliore per visitare Bangkok va da metà-fine novembre fino a febbraio inoltrato, quando le temperature sono più frasche e ci sono poche probabilità che piova.

Qual sono le principali attrazioni di Bangkok?

Le principali attrazioni a Bangkok sono
– il Tempio del Buddha sdraiato (Wat Pho)
– il Tempio dell’alba (Wat Arun)
– il Palazzo Reale
– il Tempio del Buddha di smeraldo (Wat Phra Kaew)
– il Tempio di marmo (Wat Benchamabopit)
– la casa di Jim Thompson
– il Chatuchak Weekend Market
– il Centro Commerciale Siam Paragon
– il Parco Lumphini
.. e molto altro

Quanti giorni servono per visitare Bangkok?

Il tempo necessario per visitare Bangkok e vedere almeno una parte di quello che ha da offrire è almeno di tre o quattro giorni. Anche in due giorni ce ne si può fare un’idea, ma resta la voglia di tornare.

Quanto costa mangiare a Bangkok?

Se decidete di consumare pad thai, o una zuppa lungo le strade di Bangkok potete spendere meno di tre euro. se decidete invece di optare per un ristorante mediamente potrete spendere dai 10 ai 12 euro. I ristoranti più belli vanno dai 18 ai 25 euro a persona, ma possiamo considerarli già lussuosi.

Quanto costa una bottiglietta d’acqua a Bangkok?

In genere una bottiglietta d’acqua costa intorno ai 10 baht, circa 25 centesimi.

Quanto costa un massaggio thai?

Un’ora di trattamento si aggira intorno ai 300-400 (8-10 euro) baht nei posti più economici, fino a 600-1200 baht nei posti più eleganti.

Quanto vale un baht?

Un baht vale circa 0,026 euro, in termini pratici 100 baht corrispondono a circa 2 euro e 50 centesimi, mentre 400 baht equivalgono circa a 10 euro.

Quanti baht sono 10 euro?

Dieci euro equivalgono circa a 400 baht (al cambio di maggio 2024).

Chi è Jim Thompson?

Jim Thompson fu un ufficiale dei servizi segreti USA, che una volta abbandonato la professione, divenne un importante imprenditore della seta e collezionista dell’arte del sud-est asiatico.

Quante ore di differenza di fuso orario ci sono tra Italia e Thailandia?

Fuso Orario:
– nel periodo in cui in Italia è in vigore l’ora solare, tra fine Ottobre e fine Marzo, la Thailandia si trova 6 ore in avanti rispetto all’Italia
– nel periodo in cui in Italia è in vigore l’ora legale, tra fine Marzo e fine Ottobre, la Thailandia si trova 5 ore in avanti rispetto all’Italia

Thailandia

Paesaggi, mare, città, montagne, persone, storia, tradizioni e spiritualità: la Thailandia offre tutto questo e molto di più. Il Paese del Sorriso accoglie i visitatori con un calore ed una gentilezza unica che vi conquisterà fin dal primo giorno.

Dal 1 maggio 2025 la Thailandia adotta il sistema digitale di registrazione prima dell’arrivo nel paese: il TDAC – Thailand Digital Arrival Card, obbligatorio per tutti i viaggiatori. Scopri cos’è e come compilarlo.

Partiamo dalla capitale: Bangkok è una città che da sola potrebbe valere il viaggio. Scopritene le meraviglie e le gemme nascoste con la mia guida Bangkok anche in PDF: cosa fare in uno, due o più giorni con itinerario.

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Dirigiti a Nord a scopri la magnifica Ayutthaya ed il suo parco storico a solo un’ora di viaggio da Bangkok. Se hai tempo procedi verso Sukhothai, la culla della civiltà Thai e la sua gemella Si Satchanalai. Fermati alla tranquilla Lampang prima di proseguire verso lo storico Regno di Lanna: Chiang Mai e Chiang Rai ti aspettano con la loro cultura vibrante ed i movimentati mercati

Impara le frasi essenziali in Thailandese per ordinare al ristorante e contrattare come un local nei mercatini con questo Frasario della Lonely Planet*, semplice ed efficace

Immergetevi nelle ricche culture di questo incredibile paese mentre scoprite le sue storie affascinanti, le città vibranti, i paesaggi mozzafiato e il cibo delizioso.

Prima di partire controllate il bagaglio: date un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Potete anche stamparla e compilarla offline! E non dimenticate un buon libro, scegliendo fra quelli consigliati nel mio articolo 10 libri per un viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia.

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Pubblicato: 03/02/2024
Ben ming Nian e Tai Sui

Ben Ming Nian: combatti la sfortuna e onora il Tai Sui

di Max Pubblicato: 01/02/2024
Cina written by Max

Il termine cinese Ben Ming Nian individua l’anno nel quale ricorre lo stesso Segno o Animale Zodiacale dell’anno di nascita. Ad intuito io avrei detto che sarebbe stato un anno fortunato, ma nello Zodiaco cinese non tutto è scontato. Il Ben Ming Nian, infatti, è un anno che metterà a dura prova la vostra pazienza, regalandovi una fortuna instabile e contrattempi in tutte le vostre attività… come se ce ne fosse il bisogno!

Tuttavia, la cultura cinese ci insegna che ci sono diversi metodi per combattere la sfortuna e di ingraziarsi le divinità, in modo che ci aiutino ad affrontare le sfide di questo anno particolare.

Leggi anche Capodanno Cinese 2025 e l’anno del Serpente di Legno

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Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Cos’è il Ben Ming Nian?
  • Perché il Ben Ming Nian è un anno sfortunato?
  • Chi è il Tài Suì nella cultura cinese
  • Cosa fare per ingraziarsi il Tài Suì nel proprio Ben Ming Nian
  • Come avere fortuna nel tuo anno zodiacale
    • Preparare un Santuario per il Tài Suì 
    • Non guardare mai al Tài Suì in modo diretto.
    • Indossa un talismano del tuo animale zodiacale o Pixiu
    • Carte dorate con l’immagine del Granduca di Giove
    • Vestitevi di Rosso
    • Regali per il Ben Ming Nian
  • Ben Ming Nian nel 2025 e oltre

Cos’è il Ben Ming Nian?

Come ho raccontato nell’articolo sulla storia e le origini dello Zodiaco cinese, la tradizione vuole che ogni anno sia governato da uno dei 12 animali o segni dello zodiaco: il Topo, il Bue, la Tigre, il Coniglio, il Drago, il Serpente, il Cavallo, la Capra, la Scimmia, il Gallo, il Cane ed il Maiale. 

Il vostro Segno Zodiacale è quindi l’Animale che governava l’anno in cui siete nati e tutti gli anni governati dallo stesso animale saranno gli anni del vostro Ben Ming Nian.

Poiché ci sono dodici segni zodiacali, il Ben Ming Nian cade una volta ogni dodici anni. Un modo semplice per ricordarlo è che questo vi capiterà all’età di 12 anni, 24, 36 e 48 anni e così via.

zodiaco cinese ben ming niang e tai sui
Zodiaco Cinese
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Perché il Ben Ming Nian è un anno sfortunato?

Ora che sappiamo come calcolarlo, occorre capire a cosa si va incontro nell’anno del proprio Ben Ming Nian.

Che non sia un anno fortunato, questo è chiaro, infatti, tradizionalmente si pensa che in un anno del genere non mancheranno le battute d’arresto e, se non si dovessero prendere provvedimenti, potrebbe essere anche un anno di disastri.

Per capire il motivo di tanta sfortuna (vera o possibile) bisogna impratichirsi un poco della cultura e dell’astrologia cinese e conoscere una delle divinità che governano la fortuna: il Tài Suì.

Il Tài Suì è una divinità celeste – molto temuta nella cultura cinese – che ha il poco piacevole vizio di immischiarsi nel destino degli uomini. I suoi poteri gli permettono di influenzare tutto, dalla vita sentimentale, al lavoro, alle amicizie e soprattutto ha il potere di fare il bello e cattivo tempo con la fortuna.

Pertanto, bisogna fare bene attenzione a non offenderlo.     

Leggi anche La leggenda di Nian Shou il mostro del Capodanno cinese

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Chi è il Tài Suì nella cultura cinese

Secondo la filosofia Taoista il Cielo è governato dall’Imperatore di Giada, la divinità più potente dell’Universo. L’Imperatore ha il gravoso incarico di mantenere la pace, l’ordine e la prosperità sia nei cieli, che sulla terra, dove però si fa aiutare dai suoi fidati Generali.

I Generali dell’Imperatore di Giada, detti anche Granduchi di Giove, sono sessanta, ed in cinese sono chiamati appunto Tài Suì.

Se l’Imperatore di Giada si occupa del Regno Celeste, ognuno dei Generali si è incaricato di sovrintendere alle sorti Terrestri, ma per limitarne il potere, ognuno di essi esercita la propria influenza per un solo anno, dopodiché viene sostituito da un altro Generale e rimane in attesa per i 59 anni successivi. 

Non a caso il numero sessanta corrisponde ai 12 animali dello zodiaco moltiplicati per i 5 elementi del Wu Xing.

Il Tài Suì che governa l’anno corrente è chiamato Liu Nian Tài Suì ed è in suo potere influire sulla ricchezza, sulla salute, sulla carriera e sul matrimonio. 

Buona parte della cultura cinese si è sviluppata sotto il dominio Imperiale e in questo periodo era considerato un tabù condividere lo stesso nome dell’imperatore. Proprio per l’estensione di questo concetto il Dio del Tài Suì non vede di buon occhio coloro che condividono con lui lo stesso animale dello Zodiaco, cercando di mettere loro i bastoni fra le ruote per tutto l’anno.

L’unica arma che le persone hanno è cercare di ingraziarselo.

Considerando che i sessanta Tài Suì si alternano ciclicamente nell’arco di 60 anni, un’attenzione particolare va data al compimento del sessantesimo anno di età, che è particolarmente importante in quanto rappresenta (per quasi tutti) l’unico momento della vita in cui ci si può ricongiungere al proprio Tài Suì, il generale celeste che governava il mondo nell’anno della propria nascita.

Cosa fare per ingraziarsi il Tài Suì nel proprio Ben Ming Nian

Secondo il folklore, coloro che non faranno attenzione a non offendere il Tài Suì nell’anno del proprio Ben Ming Nian, nella migliore delle ipotesi potrebbero avere una fortuna altalenante, o dei ritardi nelle proprie attività, per arrivare fino a vere e proprie disgrazie.

In amore, ad esempio, la tradizione vuole che sia meglio evitare di sposarsi o fidanzarsi in questi anni, altrimenti il matrimonio potrebbe non durare. Per quanto riguarda il lavoro, cambiare azienda o mansione o avviare un’attività potrebbe portare a gravi difficoltà finanziarie. Anche altre attività importanti come cambiare casa o fare lunghi viaggi, sono generalmente sconsigliate. 

Ovviamente ognuno vorrebbe comunque disporre della propria vita come gli pare e piace; quindi, se non volete trascorrere l’anno del Ben Ming Nian rinchiusi in casa a sperare che non accada nulla, occorre prepararsi per tempo. 

La tradizione, infatti, viene in aiuto con metodi pratici per ingraziarsi il Tài Suì e chiedere con grazia la sua benedizione anche durante quest’anno difficile.

Leggi anche: Otto libri per un viaggio in Cina

Come avere fortuna nel tuo anno zodiacale

Cosa fare in pratica per contrastare le difficoltà nell’anno del Ben Ming Nian e coccolare il Tài Suì.

Preparare un Santuario per il Tài Suì 

Per prepararsi idoneamente a riverire il Tài Suì, sarebbe bene preparare un piccolo Santuario (di solito una piccola casetta tradizionale o un altarino o anche un piccolo spazio) dove rendere omaggio alla divinità e chiedere perdono per le eventuali offese (compresa quella di condividere indegnamente lo stesso segno zodiacale). Ogni Tài Suì predilige una direzione, quindi, occorrerà posizionare il santuario nella direzione più propizia.

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Non guardare mai al Tài Suì in modo diretto.

Rivolgere direttamente lo sguardo al Tài Suì potrebbe essere interpretato come un gesto poco rispettoso o di sfida, pertanto, nel vostro Ben Ming Nian, sarebbe meglio posizionare letti, divani e scrivanie in modo che siano rivolti verso una direzione diversa da quella preferita dal Tài Suì. Questo è un suggerimento importante nell’arte cinese del Feng Shui.

Tanto per farsi un’idea, riporto di seguito alcune indicazioni sulle direzioni del Tài Suì in questi anni

  • 2023, anno del Coniglio, la posizione preferita del Tài Suì  è Est (90°)
  • 2024, anno del Drago, la posizione preferita del Tài Suì è Sud Est (120°)
  • 2025, anno del Serpente, la posizione preferita del Tài Suì è Sud Est (150°)
  • 2026, anno del Cavallo, la posizione preferita del Tài Suì è Sud (180°)
  • 2027, anno della Capra, la posizione preferita del Tài Suì è Sud Ovest (210°)

Indossa un talismano del tuo animale zodiacale o Pixiu

Pixiu
Amuleto di buon auspicio

Potresti anche indossare un ciondolo* o un braccialetto con il tuo segno zodiacale, o la mitica creatura di Pi Yao, detto anche Pixiu o Bi Xie, il mitico animale con corpo di leone alato e testa di drago che si nutre solo di oro e di argento. Si ritiene che questo animale mitologico porti ricchezza a chi lo indossa. I cinesi di solito scelgono di indossare talismani fatti di giada, perché credono che la pietra possieda il potere di estrarre le impurità dal corpo, inclusa qualsiasi tipo di sfortuna.

Durante il Ben Ming Nian, potreste anche posizionare una piccola statua di questo portafortuna rivolta nella direzione preferita dal Tài Suì (nel 2024 a sud est).

Carte dorate con l’immagine del Granduca di Giove

Sempre in ottica di compiacere il Tài Suì potreste mettere in casa una carta Tài Suì d’oro. Nel 2025, il generale dominante per l’anno del Serpente di Legno Yin è Wú Suì Dà Jiāng Jūn, il Generale Wu Sui. 

Il Generale Wu Sui

Il Generale Wu Sui fu uno studioso e magistrato durante la dinastia Song, apprezzato per la sua intelligenza e per la capacità di risolvere anche i casi più complessi.
La sua reputazione di abile indagatore e l’assistenza fornita nella risoluzione dei casi più complessi, gli valse la carica di Governatore della contea di Xiuning.
Durante il suo mandato, una grave siccità colpì la regione, il generale Wu Sui, che aveva a cuora la sorte del suo popolo, si rinchiuse in un Tempio a pregare per tre giorni e tre notti.
alla fine della terza notte le sue preghiere furono esaudite e la pioggia cominciò a cadere su tutta la contea, mentre le zone vicine non videro la pioggia per diversi altri mesi e sperimentarono un periodo di grave carestia.
La mancanza di cibo e acqua portò le zone limitrofe allo stremo, tanto che in tutte le contee cominciariono rivolte e saccheggi.
Al contrario, il Generale Wu Sui, con una politica di esenzioni fiscali e assistenza ai meno fortunati, riuscì a mantenere la pace e la stabilità, rendendo la sua provincia un modello di ordine e prosperità durante un periodo di grave difficoltà.

Nel 2025, il Tai Sui si posiziona a Sud Est nella zona individuata come Southeast 3 (SE3).

Per ottenere il suo supporto, occorrerebbe posizionare una sua immagine in questa zona. Altre indicazioni sono quelle di mantenere questa parte della casa il più silenziosa possibile. Non mettete musica o accendete la televisione in questa zona, che non dovrebbe neppure essere sottoposta a ristrutturazione nel corso di questo anno.

Salvo che siate in Cina, sarà difficile, anche se non impossibile reperire la carta giusta ed essere certi di non sbagliare, forse il Pixiu è più semplice da reperire. Se volete approfondire le informazioni sui nomi dei Tài Suì, direzioni e altro seguite questo link.

Vestitevi di Rosso

Il rosso è uno dei colori preferiti dai cinesi perché significa prosperità e beatitudine. Viene indossato ai matrimoni, ai compleanni e nelle festività importanti. Dal momento che il tuo Ben Ming Nian non è foriero di buone notizie, potreste indossare ad esempio una cintura o una sciarpa o un accessorio di colore rosso per aiutare la fortuna. In alternativa potete anche indossare un talismano su un filo rosso*. 

I cinesi spesso indossano anche biancheria intima rossa e calzini rossi* per il Capodanno lunare, soprattutto se si tratta del Ben Ming Nian, ma questa è una tradizione anche in occidente. Chissà chi l’ha inventata per primo?

Lanterne cinesi rosse per la festa di Primavera
Lanterne cinesi rosse per la festa di Primavera

Regali per il Ben Ming Nian

Talismani zodiacali e vestiti rossi sono portafortuna più efficaci se sono regali di amici intimi e familiari. Questo perché nel regalare questi oggetti, i vostri cari vi stanno regalando anche un pezzo della loro fortuna e questo può essere veramente un rimedio efficace in questo anno particolare…

Ben Ming Nian nel 2025 e oltre

Il 2025 è l’anno del Serpente. Il Serpente dello Zodiaco Cinese è noto per la sua saggezza, intelligenza e intuizione. Le persone nate sotto questo segno sono affascinanti, misteriose e carismatiche. Sono determinate e persistenti, ma anche prudenti e riservate. I nati sotto il segno del Serpente possono essere gelosi e possessivi, nonché diffidenti e manipolativi. Apprezzano l’eleganza e il buon gusto.

Durante questo 2025, coloro che sono nati sotto questo segno potrebbero incontrare maggiori rischi finanziari, controversie o essere vittima di pettegolezzi. Inoltre, occorre essere cauti con i problemi di salute e guardare anche alla sicurezza personale. Di conseguenza, coloro che sono nati sotto il segno del serpente dovrebbero affrontare l’anno con determinazione e dare priorità al loro benessere per navigare queste sfide in modo efficace.

Cina

La Cina, a dispetto dell’immagine che ci siamo fatti nei tempi moderni, è un paese pieno di fascino e di storia. Un paese che è stato teatro di importanti scoperte che hanno cambiato il corso della storia, come la carta, la stampa, la bussola e, tristemente, la polvere da sparo.

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Pubblicato: 01/02/2024
La storia fantastica leggenda delgi animali dello zodiaco cinese

La storia delle origini dello Zodiaco Cinese

di Max Pubblicato: 18/01/2024
Cina written by Max

Scopriamo insieme la leggenda su come siano stati scelti i 12 animali dello Zodiaco cinese

Chi non conosce il proprio segno zodiacale alzi la mano! Forse gli animali dello Zodiaco cinese ci sono, invece, un po’ meno familiari. Come per il nostro oroscopo nell’astrologia cinese compaiono 12 animali: il Topo, il Bue, la Tigre, il Coniglio, il Drago, il Serpente, il Cavallo, la Capra, la Scimmia, il Gallo, il Cane ed il Maiale. Ognuno di essi occupa un intero anno nel calendario cinese, formando così dei cicli di 12 anni. 

In realtà il ciclo è più complesso e si integra con i cinque elementi in cicli di sessant’anni, ma non è questo il luogo per parlarne.

Ogni animale ha una personalità e delle caratteristiche che si ritiene siano anche le qualità – pregi e difetti – delle persone che nascono sotto quel segno. La tigre è aggressiva, la volpe furba e così via.

Ah no, la volpe non c’è :-) – Infatti, lo Zodiaco cinese si basa sugli animali più comuni in Cina nei tempi antichi e l’astuzia della volpe per gli antichi era superata da quella della scimmia. 

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Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Un solo segno zodiacale per ogni anno
  • La corsa leggendaria alle origini dello Zodiaco Cinese
  • Il Topo ed il Bue
  • La Tigre ed il Coniglio
  • il Drago ed il Serpente
  • Gli altri animali dello Zodiaco cinese
  • Il Maiale ultimo arrivato
  • Il Povero Gatto, escluso dai giochi
  • Altre ipotesi e leggende sullo Zodiaco Cinese
  • Scopri qual è il tuo animale dell’anno secondo lo Zodiaco Cinese
  • Per saperne di più sulla Cina

Un solo segno zodiacale per ogni anno

Differentemente da quanto accade in occidente, dove i segni zodiacali occupano un solo mese, il fatto che i segni occupino un intero anno, fa sì che a volte alcune persone possano programmare di far nascere i propri figli sotto un determinato segno zodiacale, perché anche il bambino possieda le caratteristiche dell’animale prescelto.

Sembra ad esempio che l’anno del Drago sia storicamente un anno prolifico.

Facendo un passo indietro, viene da chiedersi per quale motivo gli astrologi abbiano scelto questi animali e come sia stato deciso il loro ordine. Esistono tante teorie, ma la motivazione più popolare è raccontata in una storia che viene tramandata da millenni, di generazione in generazione.

topo bue tigre coniglio drago serpente dello zodiaco cinese
Topo, Bue, Tigre, Coniglio, Drago e Serpente dello Zodiaco cinese

La corsa leggendaria alle origini dello Zodiaco Cinese

Una leggenda narra che in un passato molto remoto non esistesse ancor un vero e proprio calendario e le persone non avessero modo di registrare il passare del tempo. 

Preoccupati di questa mancanza, un gruppo di contadini decisero allora di rivolgersi all’Imperatore di Giada, il sovrano della Corte Celeste, che si faceva carico di tutto ciò che accadeva sulla Terra.

L’imperatore, che era sempre gentile e disponibile, accettò di aiutarli. 

Disse che il tempo sarebbe stato diviso in cicli e per ogni ciclo ci sarebbero stati 12 anni. Per agevolare le persone a memorizzare ogni fase del ciclo e ogni anno avrebbe avuto come protettore in animale

Decretò infine che il giorno del suo compleanno avrebbe indetto una gara per selezionare i candidati. 

Il giorno del compleanno arrivò e l’Imperatore di Giada indisse quindi una gara che consisteva nell’attraversare più velocemente possibile il fiume: i primi 12 animali a tagliare il traguardo della riva opposta sarebbero stati i prescelti.

Tutti volevano far parte dello Zodiaco, quindi il giorno della gara c’era una gran folla ai nastri di partenza.

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Il Topo ed il Bue

Il Topo voleva assolutamente far parte dello Zodiaco, ma essendo così piccolo e non sapendo nuotare non sarebbe mai riuscito a battere gli animali più grandi. Fu così che andò dal Bue, che era operoso e di animo gentile e gli propose un’alleanza. Il Bue gli avrebbe dato un passaggio ed, in cambio, il Topo avrebbe fatto da vedetta per controllare se altri animali li stessero raggiungendo.

Il Bue pensò che fosse una buona offerta, anche perché non si sentiva minacciato da quell’essere così minuscolo e accettò. Grazie alla forza ed alla tenacia il Bue attraversò il fiume a nuoto davanti a tutti, arrivando per primo in vista del traguardo dell’altra riva.

Proprio mentre il Bue stava immaginando di essere il primo dello Zodiaco il Topo balzò giù dalla sua schiena e attraverso il traguardo per primo. L’Imperatore di Giada, gli dei e le dee, e soprattutto il Bue, non credevano ai loro occhi: il topo aveva vinto la gara!

L’Imperatore di Giada, stupito dalla vittoria del Topo gli chiese come avesse fatto a vincere, così piccolo e senza saper nuotare.

“Non tutto dipende dalle dimensioni”, rispose il Topo, dimostrando che seppur piccolo, era stato il più intelligente.

Fu così che l’onesto Bue non poté far altro che accettare il secondo posto e l’Imperatore di Giada decretò che l’astuto Topo sarebbe stato per sempre il primo animale dello Zodiaco.

La Tigre ed il Coniglio

Dopo il Bue ed il Topo, la Tigre uscì in terza posizione dal fiume e scuotendo l’acqua dalla pelliccia, bagnò tutti gli dei e le dee. Si guardò intorno e chiese se fosse stata la prima ad arrivare, ma il Topo cominciò a vantarsi ed a prenderla in giro. La Tigre irriverente andò su tutte le furie e si mise all’inseguimento del Topo, ma dopo vari tentativi non poté far altro che calmare la sua ira ed accettare il terzo posto.

Intanto arrivò anche il Coniglio, che opportunisticamente era saltato da un animale all’altro, facendosi strada attraverso il fiume senza toccare l’acqua!

L’agile Coniglio divenne così il quarto animale dello Zodiaco.

il Drago ed il Serpente

Il quinto ad arrivare fu il Drago che scese dal cielo, portando con sé un temporale.

Si scusò dicendo che avrebbe potuto arrivare molto prima, ma che si era fermato a far cadere un po’ di pioggia nell’Est, perché i campi stavano seccando.

L’Imperatore di Giada mostrò la sua approvazione, perché il Drago controllava la pioggia ed era un impegno che metteva al di sopra di ogni cosa.

Il Drago Altruista divenne il quinto animale dello Zodiaco.

E proprio mentre tutto guardavano lontano per indovinare chi sarebbe arrivato prima tra Cavallo, Capra e Scimmia, il subdolo Serpente strisciò oltre la linea di arrivo, diventando così il sesto animale dello Zodiaco.

Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale animali dello zodiaco cinese
Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane e Maiale animali dello Zodiaco cinese

Gli altri animali dello Zodiaco cinese

Dopo il Serpente si sentì un gran rumore di zoccoli ed ecco arrivare il Cavallo, che per poco non travolgeva il Serpente, anche lui deluso di occupare solo la settima posizione.

Dopo i grandi favoriti, arrivarono la Capra, la Scimmia ed il Gallo, che avevano sopperito all’agilità in acqua aggrappandosi ad un tronco ed attraversando uniti. 

La mite Capra divenne l’ottavo animale dello Zodiaco, la Scimmia intraprendente il nono e il Gallo capace il decimo.

Il Cane si era attardato a giocare e solo dopo un po’ si era ricordato della gara, quindi, anche se provetto nuotatore, il giocoso Cane si accontentò dell’undicesimo posto.

Il Maiale ultimo arrivato

Rimaneva solo un posto e nessuno si profilava all’orizzonte. L’Imperatore di Giada si sporgeva per vedere se arrivasse qualcuno, ma solo quando il sole stava già per tramontare il grugno del Maiale fece capolino dall’acqua, domandando se avesse saltato il pranzo…

Tutti risero e si congratularono con il pragmatico Maiale per essere il dodicesimo animale dello Zodiaco.

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Il Povero Gatto, escluso dai giochi

Fra tutti gli animali spiccava l’assenza del Gatto. Vero che i gatti non amano l’acqua, ma altri avevano trovato il modo di arrivare ugualmente. 

In realtà il Gatto aveva l’abitudine di dormire fino a tardi e quando aveva saputo della gara era andato dal Topo, da sempre vittima delle sue angherie, intimandogli di svegliarlo per tempo la mattina della gara.

Il Topo non trovò un’occasione migliore per vendicarsi: quando il Gatto si svegliò, la gara era iniziata da un pezzo ed era troppo tardi per recuperare. 

Il Gatto non gli avrebbe mai perdonato l’affronto e fu in questo modo che divenne il più grande nemico del Topo.

Altre ipotesi e leggende sullo Zodiaco Cinese

La leggenda ovviamente serve a spiegare in maniera semplice e fantasiosa ciò che non si sa o non si comprende. Lo Zodiaco cinese in realtà accoglie tutti gli animali domestici dell’antichità e si deice che il gatto sia stato escluso perché nell’antica Cina non ci fossero Gatti domestici o perlomeno che non fossero considerati come un animale domestico.

Una figura particolare è il Drago, una creatura con un posto speciale nell’immaginario orientale e nella mitologia, unica creatura fantastica a far parte dello Zodiaco.

Ovviamente esistono molte varianti della stessa storia, figlie di epoche differenti. Alcuni testi buddisti citano 12 Generali Celesti, divinità protettrici che governavano i quattro angoli del mondo, i quali possedevano ognuno un veicolo o una cavalcatura (i Vahana dell’Induismo).

Quelli che proteggevano il sud avevano Serpente, Cavallo e Capra, quelli dell’occidente Scimmia, Gallo e Cane, al nord Maiale, Ratto e Bue e ad oriente Tigre, Coniglio e Drago

Il buddismo, dopo il suo arrivo in Cina, ha avuto un profondo effetto sulla cultura cinese, quindi non si esclude che questi animali divinizzati siano stati chiamati a far parte dello Zodiaco o al contrario siano stati divinizzati perché parte dello Zodiaco.

Scopri qual è il tuo animale dell’anno secondo lo Zodiaco Cinese

Ognuno di questi animali dello Zodiaco occupa un anno intero, che inizia con la festa di Primavera o Capodanno Cinese, che cade fra gennaio e febbraio del calendario gregoriano.

Se non sai qual è il tuo animale dell’anno nello Zodiaco Cinese? Scoprilo con l’infografica qui sotto:

Zodiaco cinese con gli animali per ogni anno di di nascita
Gli Animali dello Zodiaco Cinese e l’anno di nascita corrispondente

– Immagine di copertina di zaie / Freepik

Cina

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Pubblicato: 18/01/2024
la straordinaria leggenda di Miao Shan

La straordinaria leggenda della Principessa Miao Shan

di Max Pubblicato: 17/01/2024
Cina written by Max

Quando la principessa Miao Shan nacque si dice che il Cielo ebbe un fremito, i fiori caddero e l’aria fu allietata da fragranze profumate, il creato aveva riconosciuto la nascita di un essere speciale. 

La leggenda narra Miao Shan fosse la figlia di un re ingiusto e crudele, intento solo ad accumulare denaro e potere, al quale poco importava dei suoi sudditi.

Il Re che oltre a Miao Shan aveva altre due figlie, voleva che tutte sposassero uomini ricchi e potenti, in modo da accrescere la ricchezza ed il prestigio della famiglia. Proprio per questo, quando giunse all’età giusta, ordinò alla figlia che andasse in sposa ad un uomo del paese molto ricco e potente.

Leggi anche Guan Yin la signora della Compassione (Quan Am, Kwan Yin)* per approfondire la conoscenza sul Bodhisattva della compassione.

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Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Altre versioni della morte di Miao Shan
  • La trasformazione di Miao Shan
  • Cenni storici Su Miao Shan
  • Scopri di più su questo blog

Miao Shan, che non aveva nessuna intenzione di sposarsi, gli rispose, allora, che avrebbe esaudito il suo desiderio solo se il suo matrimonio le avesse alleviato tre sofferenze.

Incuriosito, ma anche infastidito, il re chiese alla figlia quali fossero le tre sofferenze alle quali il matrimonio avrebbe dovuto portare sollievo. 

la leggenda di Miao Shan
la leggenda di Miao Shan

Miao Shan spiegò che la prima era rappresentata dalle pene che le persone sopportano con l’avanzare dell’età, la seconda era la sofferenza che le persone sopportano quando si ammalano ed infine, la terza era il dolore causato dalla morte. Se il matrimonio non fosse stato in grado di alleviare nessuna di queste sofferenze, allora avrebbe preferito ritirarsi per sempre a una vita monastica.

Quando suo padre le chiese chi avrebbe potuto alleviare queste sofferenze, Miao Shan gli rispose che forse un medico sarebbe stato in grado di farlo.

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Suo padre andò su tutte le furie, perché voleva che sposasse una persona ricca e potente, non un guaritore, così la costrinse ai lavori forzati e le fece ridurre le razioni di cibo e bevande, per indurla a cedere. 

Tutto questo, però, non faceva altro che rafforzare la determinazione di Miao Shan. Ogni giorno pregava il padre di poter entrare in un tempio e farsi monaca invece di sposarsi. 

Suo padre alla fine le permise di lavorare nel tempio, ma costrinse i monaci ad assegnarle lavori molto duri per scoraggiarla. I monaci costrinsero allora Miao Shan a lavorare giorno e notte, senza mai fermarsi, anche mentre gli altri dormivano. 

Tuttavia, Miao Shan era una persona così buona che gli animali che vivevano intorno al tempio cominciarono ad aiutarla nelle sue faccende. In poco tempo la giovane riprese il controllo della sua vita, tanto che il re, frustrato dalla situazione diede ordine ai suoi guerrieri di bruciare il tempio.

Quando vide il Tempio bruciare, Miao Shan si trafisse la lingua e soffiò il sangue in aria. Magicamente il sangue si trasformò in pioggia e spense l’incendio.

Non sapendo più cosa fare, il re ordinò che Miao Shan fosse portata sulla pubblica piazza e decapitata. Ma la cosa non si rivelò così semplice: quando il boia abbassò la spada sul collo di Miao Shan questa andò in mille pezzi. Il boia che non sapeva più che fare, prese allora una sciarpa di seta, l’attorcigliò intorno al collo di Miao Shan e la strangolò.

Fu allora che una Tigre Divina, venuta dal centro della terra, con un salto raggiunse la piazza, raccolse il corpo di Miao Shan e la portò via, facendole dono di una pillola dell’immortalità. 

Quando Miao Shan tornò in vita, si traferì su una montagna dove iniziò a meditare, per raggiungere l’illuminazione. 

La straordinaria leggenda della Principessa Miao Shan > https://www.massimobasso.com/articoli/page/9/

Altre versioni della morte di Miao Shan

In altre versioni la tigre la porta nel regno degli inferi. Una volta arrivata nel più oscuro dei luoghi, la Santa incanta i demoni con la sua musica e fa sbocciare fiori nel terreno arso, trasformando l’inferno in un paradiso.

Un’altra variante della leggenda racconta invece che dopo aver capito che il boia sarebbe stato ucciso dal padre se non avesse adempiuto ai suoi ordini, si lascò strangolare e perdonò il boia.

Statua dorata della dea Guan Yin Quan Am - Avalokiteshvara in un tempio buddista, in Vietnam
Statua dorata della dea Guan Yin Quan Am – Avalokiteshvara in un tempio buddista, in Vietnam

La trasformazione di Miao Shan

Comune a tutte le varianti è invece l’epilogo della storia.

Il padre di Miao Shan, dopo la sua morte si ammalò e nessun medico era in grado di curarlo. Il Monarca chiamò quindi a corte tutti i sapienti del regno e fra questi, un monaco venuto da lontano gli disse che avrebbe potuto guarire solo se qualcuno gli avesse donato volontariamente i suoi occhi e le sue braccia per farne un elisir.

Il monaco suggerì inoltre che la persona che poteva fare questo dono miracoloso si trovava sulla Montagna Profumata. Quando ii messaggero del Re si recò sul Monte dei Profumi, trovò una ragazza che si offrì volontariamente per il sacrificio. La ragazza si staccò occhi e braccia, ne fece una pozione e la consegnò al messaggero del Re, che di lì a poco guarì. Il Re si recò allora sul Monte dei Profumi per ringraziare la ragazza e quando scoprì che era sua figlia, scoppiò a piangere ed implorò il suo perdono. 

In quel momento un raggio di luce inghiottì Miao Shan che riapparve dopo poco come Guan Yin dalle mille braccia, che giurò di non abbandonare la terra fino a quando tutte le sofferenze del mondo non fossero finite.

Questa storia, sia che abbia un fondo di verità, sia che non lo abbia, è motivo di ispirazione

Basti pensare che ai tempi in cui è ambientata la storia, i tassi di criminalità erano elevati e il governo esercitava una forte repressione, senza alcuno spiraglio per la compassione.

Le aspirazioni di crescita sociale erano praticamente inesistenti e le persone avevano una strada che, nella maggior parte dei casi, era già tracciata fin dalla nascita. La strada verso il successo era pressoché impossibile, poiché milioni di studenti tentavano gli esami imperiali per competere per posizioni ambite, ma scarse, di funzionario pubblico.

In tali condizioni pochissime persone ebbero il coraggio di sognare, di impegnarsi e di agire per realizzare il proprio sogno.

La principessa Miao Shan, invece, coltivò il suo sogno in un ambiente ostile e maschilista, immaginando un mondo migliore grazie all’amore ed alla compassione e finendo per ispirare i sogni di intere generazioni.

Cenni storici Su Miao Shan

In Cina Guan Yin è venerata più frequentemente in forma femminile come Dea della Misericordia e la trasformazione da una divinità originariamente maschile in una femminile sembra essere avvenuta durante la dinastia Sung settentrionale (960-1126).

La più antica iscrizione relativa al culto di Miao-shan, incisa nel 1100, è attribuita al monaco buddista cinese Jiang Zhi qi (1031-1104). Miao Shan è assimilata a Guanyin, nella sua forma di Grande Compassionevole con mille braccia e mille occhi, venerata per diversi secoli nel monastero del Monte Putuo, il Monte dei Profumi, una dei Monti sacri della Cina.

Secondo il sinologo britannico Glen Dudbridge, la versione più antica della leggenda appare in una delle cronache del buddismo in Cina, il Long xing fu qiao bian ning lun (cronache complete degli insegnamenti del Buddha durante il periodo dell’imperatore Song Xiaozong), scritto nel 1164 dal monaco Tsu-hsiu. (fonte wikipedia)

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 17/01/2024
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