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Articoli Recenti

Lower Antelope Canyon

Lower Antelope Canyon, Upper Antelope Canyon o Antelope Canyon X

di Max Pubblicato: 27/06/2022
Stati Uniti written by Max

Antelope Canyon quando andare, cosa fare e quanto costa una gita nel paradiso della fotografia

Indecisi fra Lower Antelope Canyon, Upper Antelope Canyon ed il nuovo Antelope Canyon X?Conosciamoli un po’ meglio.

L’Antelope Canyon si trova in territorio Navajo, a circa 7 km da Page, in Arizona ed è forse lo slot canyon più visitato degli Stati Uniti. Il nome Antelope deriva dalle antilocapre (pronghorn) che in tempi passati abitavano queste zone, chiamate impropriamente “antelope”

Il Canyon si divide in due tronconi, più una nuova sezione staccata: l’Upper Antelope Canyon o superiore ed il Lower Antelope Canyon o inferiore. I due tratti originali sono separati dalla strada I98. La terza sezione, il nuovo Antelope Canyon X, si trova più a sud, a circa 14 chilometri dall’ingresso delle altre due.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Antelope Canyon quando andare, cosa fare e quanto costa una gita nel paradiso della fotografia
  • Una breve introduzione su Upper e Lower Antelope Canyon e sul nuovo Antelope Canyon X
  • Come si è formato il Canyon?
  • Dove si trova e come arrivare ad Antelope Canyon
  • Biglietto d’ingresso e orari dell’Antelope Canyon
  • Che tempo fa: il meteo ad Antelope Canyon
  • Dove dormire
  • Dove Mangiare
  • Mappa dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti
  • Fotografie di Antelope Canyon
  • Faq Antelope Canyon
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

Leggi anche 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

Escursione ad upper antelope canyon e lower antelope canyon

Una breve introduzione su Upper e Lower Antelope Canyon e sul nuovo Antelope Canyon X

Tutte le foto in questo articolo sono state scattate nel Lower Antelope Canyon. A soli 15 chilometri c’è un’altra delle attrazioni più visitate degli Stati Uniti: Horseshoe Bend, leggi l’articolo.

Upper Antelope Canyon

L’Antelope Canyon superiore (Upper Antelope Canyon) è lungo circa duecentosettanta metri, ed è anche conosciuto come The Crack (la crepa), mentre il nome originale Navajo è Tsé bighánílíní, che significa “il luogo in cui l’acqua scorre attraverso le rocce”, che mi sembra anche un nome appropriato. 

L’Upper Antelope Canyon è il più visitato dai turisti perché di facile accesso, ma anche per i raggi di luce solare diretta che si irradiano dalle aperture nella parte superiore del canyon. I fasci di luce iniziano a far capolino nel canyon il 20 marzo e spariscono il 7 ottobre di ogni anno.

È obbligatorio essere accompagnati da una guida navajo, che vi condurrà alla scoperta di questo posto magico, trovate qui un elenco delle agenzie

La visita dura in tutto circa un’ora, ma vi sembrerà molto più veloce, perché non avrete tempo di annoiarvi.

Importante è la prenotazione con anticipo, perché i tour che partono dalle 11 alle 13 – i migliori per via della luce che penetra all’interno del canyon – si esauriscono facilmente.

Lower Antelope Canyon

Più a valle l’Antelope Canyon inferiore (Lower Antelope Canyon) è detto anche The Corkscrew (il cavatappi) oppure Hazdistazí in lingua Navajo, che significa “archi di roccia a spirale”. E’ un canyon lungo oltre quattro chilometri, più stretto e scenografico, anche se il tratto visitabile è decisamente più corto. 

Il tratto aperto al pubblico è lungo circa 400 metri e per percorrerlo occorre passare in spazi angusti e superare cinque rampe di scale in ferro. Tenetene conto se avete qualche tipo di difficoltà. In tutti gli altri casi la bellezza del posto fa dimenticare facilmente la fatica.

Il luogo attira molti fotografi, anche se da un po’ di tempo non sono più disponibili tour specifici solo per la fotografia, come invece per gli altri canyon. Dovrete accontentarvi di scattare le vostre fotografie durante la visita standard, che dura all’incirca un’ora

La guida navajo vi accompagnerà all’ingresso del canyon e non vi abbandonerà per tutto il tempo della visita, che dura circa un’ora e mezza, compresa la performance di danza indiana. 

Noi abbiamo prenotato all’ultimo minuto tramite Dixie Ellis Sightseeing Tours e ci siamo trovati bene.

Per quanto riguarda le foto, il canyon inferiore ha la forma di una “V” meno profonda dell’Antelope superiore. L’illuminazione è migliore nelle prime ore e nella tarda mattinata. Io sfortunatamente ho trovato una giornata di tempo così così.. ma le foto non sono male.

Antelope Canyon X

L’Antelope Canyon X è relativamente nuovo e, almeno stando alle recensioni che si leggono ovunque, non ha nulla da invidiare ai più famosi cugini. Il posto è meno famoso e meno affollato, pertanto le gite promettono di essere ad un ritmo meno forsennato. Il tour durano un’ora e mezza e cominciano alle 8:45 fino alle 16:00. Per questa sezione, come per l’Upper, c’è la possibilità di effettuare un tour fotografico, della durata di tre ore portandosi il cavalletto e senza avere il fiato sul collo.

L’unico modo per accedervi è affidandosi all’agenzia Taadidiin Tours, gestita da Navajo. Il nome X deriva dal fatto che, se si guarda in alto in un preciso punto del canyon, la forma delle pareti sembra disegnare proprio una X nel cielo.

Per immergerti nell’atmosfera degli States scegli tra 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti.

Come si è formato il Canyon?

La stretta gola si è formata grazie al passaggio dell’acqua piovana che si infiltrava tra le rocce di arenaria dopo piogge abbondanti. L’acqua, con il passare dei secoli, ha scavato dapprima piccole fessure, poi si è creata varchi sempre più ampi erodendo le pareti e creando forme straordinarie.

E così si possono vedere un sacco di forme: una che assomiglia a una donna, una ad un leone ed altre ancora, molte che vedrete solo voi, perché ognuno ha il proprio personale punto di vista.

Escursione ad upper antelope canyon e lower antelope canyon

Dove si trova e come arrivare ad Antelope Canyon

Antelope Canyon si trova in Arizona, vicino a Page, a pochi chilometri dal confine con lo Utah, ad una altitudine di circa 1.200 metri sul livello del mare. 

Gli aeroporti più vicini sono l’aeroporto internazionale di Las Vegas e quello, più piccolo, di Flagstaff. Se arrivate da un altro parco, ho indicato in seguito le distanze.

Da Las Vegas ad Antelope Canyon

Per arrivare all’Antelope Canyon da Las Vegas non ci sono mezzi pubblici, pertanto, se non volete andarci a piedi (secondo il mio amico Google ci vogliono circa 95 ore) bisogna necessariamente noleggiare un’auto o prenotare un tour.

Anche nel caso decidiate di noleggiare un’auto, una volta arrivati dovrete affidarvi poi ad un tour guidato del Lower Antelope Canyon come quello che trovate qui o dell’Upper Antelope Canyon come quello che trovate qui.

Se invece volete organizzare la gita direttamente da Las Vegas potete prenotare questo tour.

In auto ci vogliono circa 4 ore e mezza per circa 450 km (il percorso più lungo 8 ore in auto).

Se avete tempo (almeno 2 giorni) e volete fare un giro un po’ più lungo, da LV seguite la I5 est fino all’uscita 16. Da qui seguite la UT-59 in direzione S (diventa poi AZ-389) verso Colorado City e poi la US 89A fino a Page. La strada è un più lunga, ma più panoramica. Durante il tragitto si passa per il Grand Canyon North rim, Vermilion Cliffs e Horseshoe Bend. In alternativa proseguite fino a Kanab e da lì prendete la US 89 in direzione sud verso Lake Powell e Page. 

Se potete fate una strada all’andata e l’altra al ritorno per godervi il panorama.

Informatevi sempre bene sulle condizioni delle strade.

Escursione ad upper antelope canyon e lower antelope canyon
Escursione upper antelope canyon e lower antelope canyon

Da Flagstaff ad Antelope Canyon

Per arrivare da Flagstaff, come da Las Vegas, non esistono trasporti pubblici, pertanto occorre affittare un auto o affidarsi ad un tour organizzato. Il percorso è molto semplice, una volta imboccata la US 89 verso nord seguitela fino all’incrocio con la US 89N, che seguirete fino a Page.  Imboccate poi la AZ 98 verso sud fino al Canyon, poco più di due ore e 210km.

In alternativa potete prenotare un tour online direttamente da qui.

Distanze da altri luoghi di interesse

  • Da Zion ad Antelope Canyon: 196 km, due ore e mezza
  • Da Bryce ad Antelope Canyon: 253 km, tre ore
  • Da Page ad Antelope Canyon: 10 km, 10 minuti
  • Dal Grand Canyon South Rim ad Antelope Canyon: 219 km, 2 ore e mezza
  • Dal Grand Canyon North Rim ad Antelope Canyon: 206 km, 2 ore e mezza
  • Da Monument Valley ad Antelope Canyon: 185 km, 2 ore
  • Dal Parco degli Arches o Moab ad Antelope Canyon: 430 km, 4 ore e mezza
Particolare della roccia
Particolare della roccia

Biglietto d’ingresso e orari dell’Antelope Canyon

Anzitutto bisogna chiarire che non è possibile visitare Antelope Canyon in autonomia, ma bisogna raggiungere uno dei tanti tour guidati. Trovate qui un elenco delle agenzie autorizzate. Il costo del biglietto in sé, quello che va alla Nazione Navajo, è di 8$, il resto varia in base all’agenzia.

In alterna potete trovare tanti tour online, che hanno all’incirca le stesse caratteristiche, prezzi simili e a volte sono più o meno facili da prenotare, a voi la scelta.

Che tempo fa: il meteo ad Antelope Canyon

Nei mesi invernali la temperatura scende spesso sotto lo zero di notte e c’è il rischio di nevicate, anche se non troppo abbondanti, in line adi massima

Da maggio a settembre di giorno fa molto caldo, soprattutto a luglio ed agosto

Il periodo migliore va dalla fine della primavera all’inizio autunno. Se potete andateci quando c’è il sole, nelle ore centrali del giorno, dalle 11 alle 13.

Non è consentito portare zaini o borse di nessun tipo, ma si può portare una borraccia o una bottiglietta d’acqua, alcune agenzie la forniscono.

Temperature e precipitazioni Antelope Canyon
Temperature e precipitazioni ad Antelope Canyon

Inondazioni ad Upper e Lower Antelope Canyon? Niente paura!

Entrambi i tratti dell’Antelope Canyon sono soggetti a inondazioni improvvise (flash flood), ma le guide sono attente a questi fenomeni e generalmente non ci sono pericoli.

Nel lontano 12 agosto 1997, undici turisti rimasero vittime di una inondazione improvvisa nel Lower Antelope Canyon. Quel giorno un temporale aveva scaricato una grande quantità d’acqua una decina di chilometri a monte del canyon, che fu inondato nonostante sul posto piovesse pochissimo. Da allora è obbligatori essere accompagnati.

Il 30 ottobre 2006 si è verificata un’inondazione durata 36 ore che ha costretto le autorità del Parco Tribale a chiudere Lower Antelope Canyon per cinque mesi.

Non si hanno notizie di incidenti successivi, grazie all’attento monitoraggio.

Dove dormire

Ad Antelope Canyon non ci sono strutture. La soluzione ideale è soggiornare a Page, come per la visita ad Horseshoe Bend. La cittadina di Page non è esattamente quel che si dice una città turistica. La città è relativamente giovane, nata nel 1957 per ospitare i lavoratori addetti alla costruzione della diga del Glen Canyon, dopo che il Governo degli Stati Uniti aveva riacquistato il terreno dalla Nazione Navajo. Oggigiorno è famosa soprattutto per essere vicino ad Horseshoe Bend, ad Antelope Canyon ed alla Glen Canyon Dam Recreation Area, punto privilegiato di accesso a Lake Powell. Scusate se è poco..

Sono presenti in città molte catene famose, noi abbiamo dormito al Comfort Inn & Suites, anonimo, ma pulito, comodo e con un’ottima colazione. Un’altra buona soluzione è il Best Western View of Lake Powell Hotel, con splendida vista e ottima colazione calda a buffet.

Dove Mangiare

A parte un piccolo snack bar ed alcuni chioschetti, ad Antelope Canyon non c’è disponibilità di cibo. Per mangiare (pranzo o cena) bisogna andare a Page, che si trova a dieci minuti e dieci chilometri di distanza,

Il posto migliore in città è Big John’s Texas BBQ  al 153 di South Lake Powell Boulevard. Un posto molto caratteristico, superaffollato (COVID permettendo) e con un rapporto qualità prezzo unico.

Sedendosi alle tavolate esterne è possibile fare conoscenza della gente del luogo e intavolare qualche conversazione divertente, provando a scoprire qualcosa di più di questo paese.

E’ uno dei posti che ricordo sempre con piacere e che in occasione della prossima visita visiterò di nuovo.

Lower Antelope Canyon, Upper Antelope Canyon o Antelope Canyon X > https://www.massimobasso.com/articoli/page/18/

Mappa dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti

Fotografie di Antelope Canyon

Preparatevi con anticipo per le fotografie: la luce è scarsa, non potrete utilizzare il cavalletto e la guida vi metterà fretta. Mescolate il tutto, agitate bene e ne verrà fuori una bella sfida. Partite preparati e in bocca al lupo!!

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Faq Antelope Canyon

Posso visitare il Antelope Canyon da solo (in autonomia)?

No, si può accedere al Canyon solo tramite una delle compagnie turistiche autorizzate ed accompagnati da una guida Navajo. Questo per ragioni di sicurezza e per prevenire atti vandalici.

A che ora posso vedere i raggi di luce nel canyon?

In genere i raggi di luce sono visibili con il tour delle 12, da aprile ad ottobre. Il brutto tempo potrebbe condizionarne la vista e le agenzie non accettano cancellazioni per il meteo, salvo i casi previsti

Le agenzie possono cancellare i tour?

Quando le temperature pomeridiane superano i 40° centrigradi (105°F), un evento frequente durante i mesi estivi, la compagnia turistica può cancellare il tour. La compagnia può anche cancellarlo per pericolo di inondazioni improvvise, che in genere si verificano durante i mesi estivi. In inverno i tour possono essere cancellati per la neve. In caso di cancellazione potrete ricevere un rimborso o riprogrammare la gita.

Posso vedere Antelope Canyon e Horseshoe Bend in un giorno?

I due luoghi distano circa 15 chilometri e potete comodamente visitarli nello stesso giorno.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 27/06/2022
Libri da leggere per un viaggio in Giappone 1

Otto libri per un viaggio in Giappone

di Max Pubblicato: 26/06/2022
Giappone written by Max

Libri sul Giappone da leggere prima di un viaggio nel paese del Sol Levante (senza citare i Manga)

Cercate ispirazione per i libri da leggere prima di partire per il Giappone? Fare un viaggio in Giappone è un’esperienza unica che va preparata con cura 

In questo paese più che in altri la difficoltà non è solo con la lingua, ma con il modo di pensare, la scrittura, usi e costumi

E allora cosa c’è di meglio di un libro? Ogni volta che viaggio cerco di sceglierne uno che mi aiuti ad ambientarmi ed a conoscere i luoghi che visito.

Per la destinazione specifica varrebbe la pena di studiare un po’ di lingua giapponese, ma potete cominciare con un frasario giapponese. In alternativa puoi seguire delle lezioni su YouTube. A me piace il canale YouTube di Ti Va di Giappare? L’ho scoperto da poco, ma è illuminante.

Qui di seguito vi propongo alcuni dei libri che ho letto che sono ambientati o hanno in qualche modo a che fare con il Giappone. Alcuni li ho letti recentemente, altri tempo fa, alcuni di questi sono nella coda di lettura perché ne ho sentito parlare da amici o conoscenti.

Ce ne sono altri che ho letto e non mi sono piaciuti; perciò, ve li risparmio e mi riprometto di aggiornare l’elenco con le nuove letture interessanti.

Leggi anche Viaggio in Giappone: costi, curiosità e notizie utili

Indice

  • Libri sul Giappone da leggere prima di un viaggio nel paese del Sol Levante (senza citare i Manga)
    • Lettori di e-book
    • Audiolibri
  • Libri che hanno il Giappone come tema o ambientazione
    • Stupore e tremori di Amélie Nothomb
    • Ne’ di Eva ne’ di Adamo di Amélie Nothomb
    • La nostalgia felice di Amélie Nothomb
    • Un litro di lacrime di Kito Aya
    • Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina
    • WA, la via giapponese dell’armonia di Laura Imai Messina
    • In Asia di Tiziano Terzani
  • Wish List libri sul Giappone
    • Autostop con Buddha di Will Ferguson
    • l Love Tokyo di La Pina
  • Guida Giappone Autori Vari Lonely Planet

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Libri da leggere per un viaggio in Giappone

Libri per il Giappone: cartacei, e-book o audiolibri?

Cosa portare durante una vacanza libri cartacei, e-book o altro? Devo dire che sono sempre stato un fanatico della carta e lo sono ancora. Entrare in una libreria per me è come immergersi in un mondo fatato e per certi versi anche cominciare un viaggio. Un viaggio fatto di parole, di sogni e di fantasia che prende vita sugli scaffali, dove le storie delle persone si intrecciano con luoghi lontani e culture differenti.

Questa è la teoria. La dura realtà è che non ho il tempo di leggere tutto quello che vorrei. 

Ma ritornando al tema del capitolo, nonostante prediliga la carta e compri spesso i libri cartacei, di solito quando vado in giro non me li porto. Ed i libri per il l’Indocina non sono un’eccezione.

Lettori di e-book

Fino a qualche tempo fa il mio compagno di viaggio è stato il Kindle*, del quale ho una bellissima versione Paperwhite*, molto utile per leggere al buio o con scarsa luce. Ci sono anche altri lettori di ebook, ma non li ho mai provati, con Calibre* ho potuto gestire anche gli ebook che non sono di Amazon. Se siete fanatici degli e-book potete provare Kindle Unlimited*, un servizio che consente di leggere illimitatamente, scegliendo tra più di 1 milione di titoli.

Nella collezione ci sono gialli, romanzi, fantascienza e molto altro. Puoi leggere su qualsiasi dispositivo ed il servizio è gratuito per i primi 30 giorni, dopo costa 9,99 € al mese, non pochissimo, ma il costo di un paio di e-book.

Audiolibri

Poi sono arrivati gli audiolibri. L’audiolibro, una volta superata la diffidenza iniziale, a mio avviso questa è la soluzione finale. Ascolto il libro quando porto a spasso il cane, vado a fare la spesa, sono seduto sull’aereo, in attesa dal dottore, passeggio per la città, mentre vado al lavoro.. sempre!

Per un po’ sono stato abbonato a Audible*, che costa 10 euro al mese, ma non sempre riesco a leggere più di un libro al mese e non sempre i contenuti sono quelli che cerco. Così sospendo e riattivo l’abbonamento a seconda delle esigenze. Se non l’avete mai usato potete fare una prova gratuita*

Ho provato audiolibri di altre case e devo dire che le app lasciano un po’ a desiderare, per contro è possibile acquistare libri singoli che a volte su Audible* non ci sono.

Ma veniamo al dunque, vi racconto le mie preferenze! 

Leggi anche Mangiare in Giappone: dove andare, cosa ordinare e quanto costa

Libri che hanno il Giappone come tema o ambientazione

Come avrete sicuramente modo di vedere, con i libri sul Giappone sono stato un po’ monotono. e ho anche pensato di mettere altri libri, per variare un po’ il mio elenco.

Mi sono fermato perché questo vuole veramente essere un articolo nel quale consiglio i libri sul Giappone che mi sono piaciuti di più. Amélie Nothomb e Laura Imai Messina sono le mie autrici preferite, magari diventano anche le vostre.

Stupore e tremori di Amélie Nothomb

Stupore e tremori. Se intendete leggere un libro di Amélie, partite da questo e poi magari leggerete gli altri nella sequenza proposta. La giovane Amélie è riuscita a trovare impiego in un’importantissima multinazionale giapponese, realizzando il sogno di tornare a vivere nel suo paese d’origine. L’incapacità di adeguarsi allo spietato automatismo di “una delle aziende più grandi dell’universo” la porterà però a subire, in un crescendo di umiliazioni, l’esperienza di una vertiginosa discesa agli inferi. Unica luce, l’altera bellezza di Fubuki, sottile e flessuosa come un arco. Ma anche lei, nonostante il fascino, resta pur sempre un superiore che ama ostentare il proprio piccolo potere.

Ne’ di Eva ne’ di Adamo di Amélie Nothomb

Ne’ di Eva ne’ di Adamo. Amélie torna in Giappone ma non più come un’impiegata sfigata di una multinazionale. E’ l’ora di sperimentare qualcosa di nuovo e di nuove acrobazie sentimentali, permeate dalla classica ironia dell’autrice. E sullo sfondo il paese del sol levante. 

La nostalgia felice di Amélie Nothomb

La nostalgia felice. Un bizzarro e coinvolgente viaggio sentimentale: sedici anni dopo le tragicomiche peripezie raccontate in “”Stupore e tremori”” e in “”Né di Eva né di Adamo””, Amélie Nothomb torna in Giappone. È l’occasione per rivedere i luoghi e le persone amati dopo lo spaventoso terremoto di Fukushima del 2011. Un viaggio sentimentale strano e coinvolgente, leggero, ma pieno di significato, in pieno stile Nothomb. E’ inutile dirlo, mi piace un sacco.. 

Un litro di lacrime di Kito Aya

Un litro di lacrime. Aya racconta se’ stessa. Un diario lungo dieci anni, che raccontano speranze, delusioni, ribellione, amore, sensi di colpa e fragilità di una ragazza senza la prospettiva di diventare grande. Aya racconta con tragica determinazione cosa vuol dire diventare e quante lacrime servono per affrontare le sconfitte. Inedito per trent’anni in Europa, è ora di leggerlo. Secondo me questo libro è il massimo ascoltato su Audible.

Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina

Quel che affidiamo al vento. Nel mezzo del giardino di Bell Gardia c’è una cabina con un telefono senza collegamento ad alcuna rete. Da tutto il Giappone arrivano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno: vengono a parlare con chi non c’è più. 

Laura Imai Messina ci conduce in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con delicatezza la tragedia dello tsunami del 2011, e consegnandoci un mondo fragile ma denso di speranza, dove la più grande magia consiste nella realtà. Da leggere.

WA, la via giapponese dell’armonia di Laura Imai Messina

WA, la via giapponese dell’armonia. L’antico nome del Giappone era Yamato che, scomposto nei suoi ideogrammi, significa oggi Grande Armonia. E’ un viaggio nella cultura giapponese attraverso le parole e la poesia che solo chi ama veramente un luogo e la sua cultura riesce a tramettere.

Un capolavoro che può essere letto tutto d’un fiato o nei ritagli di tempo o seguendo il ritmo delle 72 stagioni che compongono l’antico calendario giapponese.

Libri da leggere per un viaggio in Giappone
Wa di Laura Imai Messina (sentito su Audible non ho potuto non comprare il libro)

In Asia di Tiziano Terzani

In Asia. Non è un libro che parla esclusivamente di Giappone. E’ la storia di una vita. Un legame nato quasi per caso e, come succede ai grandi amori, rinsaldato non soltanto dalla passione, ma anche dalle difficoltà, dalle differenze e dai contrasti.

Per una buona parte del libro Tiziano racconta degli anni fra il 1987 ed il 1989, quando per un po’ di tempo prese dimora in Giappone. Sono anni densi di avvenimenti, che hanno segnato il corso della storia e dei quali l’autore è stato un testimone privilegiato.

Oltre a fornirci un resoconto da testimone oculare di questi fatti importanti, Tiziano offre anche un punto di vista critico ed a volte un po’ canzonatorio di un Giappone che da un lato è in piena espansione economica, mentre dall’altro in piena crisi di identità. Uno sguardo sul passato per capire il presente e, con un po’ di immaginazione e di presunzione, anche per indovinare il futuro.

Il resto del libro parla di altri luoghi dell’Asia. Come poteva non essere un ennesimo capolavoro? E poi Tiziano non poteva mancare fra i miei consigli.

Wish List libri sul Giappone

Autostop con Buddha di Will Ferguson

Autostop con Buddha. Viaggio in autostop attraverso il Giappone, seguendo il flusso, da sud verso nord, della fioritura del ciliegio, oggetto di culto nazionale. Il viaggio di uno che la terra la conosce veramente, per averci vissuto. Divertenti le note sulle diversità linguistiche che, oltre a dire molto sulla cultura nipponica, si prestano anche a equivoci e gag esilaranti. Interessanti le analisi sui modi di interagire dei giapponesi e sul loro culto per i rapporti gerarchici.  

l Love Tokyo di La Pina

I love Tokyo. La Pina è una conduttrice radiofonica. Dopo aver cominciato la sua carriera come rapper, è nella radio che trova la sua vera passione. Mi è piaciuta l’introduzione: “Se non siete mai stati in Giappone, se ci siete già andati mille volte, se Tokyo è il vostro sogno nel cassetto, se non ve ne potrebbe fregare di meno, questo libro fa per voi.”

Guida Giappone Autori Vari Lonely Planet

Prima di partire compra la Guida del Giappone* della Lonely Planet (controllate che sia l’ultima edizione, marzo 2020). Se andate a Tokyo, conviene comprare una guida specifica*, anche per questo Lonely Planet è sempre il meglio.

Guida Giappone
Guida del Giappone Lonely Planet (edizione precendente)

Per saperne di più sul Giappone

Il Giappone è un mondo nuovo da esplorare, dove tutto è diverso da quello a cui siamo abituati. Per imparare qualcosa sul paese, prima di partire leggi uno degli Otto libri per un viaggio in Giappone che consiglio nel mio articolo.

Innanzitutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

banner giappone

Prima di partire compra la Guida del Giappone della Lonely Planet (controlla che sia l’ultima edizione, marzo 2020). Se vai a Tokyo, conviene comprare una guida specifica, anche per questo Lonely Planet è sempre il meglio.

Organizza il viaggio per il Giappone, ma prima leggi Il periodo migliore per un viaggio in Giappone, magari sfruttando il Japan Rail Pass qualche consiglio per scegliere un hotel in Giappone e cosa mangiare nel paese del sol Levante.

Poi avventurati in questo fantastico paese partendo da Tokyo, che puoi vedere anche in questo breve video di Tokyo in tre minuti. Immergiti in una Onsen, come le scimmie delle nevi di Jigokudani o scatta un bellissimo selfie sullo sfondo dei coloratissimi Torii del santuario Fushimi-Inari Taisha.

Insomma, non c’è da annoiarsi..

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Banner: immagine di macrovector su Freepik

Pubblicato: 26/06/2022
Luoghi da vedere nello Stato di Washington snobbando Seattle

I luoghi che devi vedere nello Stato di Washington, snobbando Seattle

di Max Pubblicato: 25/06/2022
Stati Uniti written by Max

I 10 luoghi più belli dello Stato di Washington e molto altro (scommetto che li contate..)

Lo Stato di Washington si trova nel Nord Ovest degli Stati Uniti al confine col Canada. È un territorio magnifico e selvaggio, dove la natura svolge ancora un ruolo di primo piano.

E’ una terra fatta di coste frastagliate e selvagge, foreste primordiali e montagne selvagge.

In questo itinerario andiamo alla ricerca di spiagge solitarie e di panorami selvaggi, toccando tutte le destinazioni imperdibili, dalla Olympic Peninsula alle North Cascades al Mount Rainier.

Ultima in ordine cronologico e snobbata in questo articolo, la fantastica città di smeraldo, la piovosa ed intrigante Seattle dei grandi contrasti.

Se poi avete tempo proseguite verso sud: La costa dell’Oregon e l’entroterra “on the road” oppure dirigetevi verso est: Da Seattle a Yellowstone con qualche divagazione

Per immergerti nell’atmosfera degli States scegli tra 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • I 10 luoghi più belli dello Stato di Washington e molto altro (scommetto che li contate..)
  • Il periodo migliore per visitare lo Stato di Washington
  • Isole San Juan
  • Il Parco Nazionale delle North Cascades
  • Mount Rainier nello Stato di Washington
  • Mount Saint Helens
  • Olympic National Park
  • Qualche idea per l’Olympic Peninsula nello Stato di Washington
  • La costa occidentale dello Stato di Washington
  • La costa meridionale dell’Olympic Peninsula ( e dello Stato di Washington)
  • Guide e libri per una vacanza negli Stati Uniti
  • Proposte viaggi USA
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Il periodo migliore per visitare lo Stato di Washington

Non c’è un momento sbagliato per una vacanza nello Stato di Washington, ciascuna stagione ha delle ottime opportunità, ma sicuramente l’estate è il periodo che permette di vedere tutto. Alcuni luoghi sono difficilmente accessibili in inverno e altri sono addirittura chiusi, quindi programmate prima di partire.

  • Primavera: marzo pazzerello.. Il tempo è instabile, piovoso, nevoso e a volte inaspettatamente soleggiato e gradevole. Aspettatevi di tutto, anche di divertirvi! Una giacca antipioggia e stivali impermeabili sono l’abbigliamento ideale per una vacanza ben riuscita, ma questo tutto l’anno. Sperando di non usarli mai!
  • Estate. I passi di montagna sono sgomberi dalla neve e le giornate sono più lunghe. L’estate è un periodo eccellente per visitare tutti e tre i parchi nazionali dello Stato di Washington e anche sulle spiagge il tempo è più piacevole. Verso fine estate il tempo di solito è anche più asciutto e stabile.
  • Autunno. Settembre e ottobre sono mesi eccellenti per visitare lo Stato di Washington. L’intenso turismo estivo va scemando come le temperature. Le foreste, soprattutto quelle di larici, assumono un nuovo colore, molte attività estive sono ancora aperte e la maggior parte dei passi di alta montagna di Washington non chiudono che verso fine ottobre. Un’ottima alternativa!
  • L’inverno è dedicato allo sci ed alle escursioni con le ciaspole. Dimenticate le spiagge, eccezion fatta per i fotografi che in questo periodo possono cogliere occasioni memorabili. 

Dati climatici riferiti a Seattle

dati climatici Seattle
Dati climatici di Seattle

Isole San Juan

L’arcipelago delle San Juan Islands sono un angolo di paradiso in mezzo alla baia del Puget Sound e un luogo privilegiato per vedere, fra l’altro, le balene e le orche che stazionano in questa zona durante tutto l’arco dell’anno. La baia si trova tra Seattle, negli USA, Vancouver, in Canada e Victoria, capitale della British Columbia canadese sull’isola di Vancouver. Le isole sono in territorio Statunitense, ma sono facilmente raggiungibili anche dal Canada e vi assicuro che la traversata da sola vale la visita.  

Il metodo più semplice ed economico è prendere un traghetto dello Washington State Ferry da Anacortes, ma è possibile anche arrivarci in aereo, in idrovolante o con una barca privata. Ovviamente potete traghettare l’auto. Anacortes si trova a circa 130 km o un’ora e mezza di macchina da Seattle (se non è venerdì sera). Bisogna imboccare la I5 verso nord e seguirla fino all’incrocio con la State Route 20 (la stessa che porta alle North Cascades citate più avanti). Seguite la SR 20 in direzione ovest fino al porto.

Ferry dello Stato di Washington

I biglietti in teoria possono essere acquistati sul posto, ma, soprattutto se contate di traghettare anche l’auto, è meglio prenotare da questa pagina (dovete creare un account).

Avvistamento delle orche nelle Isole San Juan - Washington
Avvistamento delle orche nelle Isole San Juan

I biglietti e le prenotazioni viaggiano separatamente (che complicazione) i biglietti possono essere acquistati da questa pagina e con un costo di meno di 100$ potete traghettare l’auto e due passeggeri.

Cosa vedere nelle Isole San Juan

Le tre isole maggiori sono appunto San Juan, Orcas e Lopez Island ed ognuna ha un suo fascino. Oltre a darvi la possibilità di ammirare i daini sulle isole deserte ed a gustarvi i tramonti sorseggiando un aperitivo a Friday Harbour, le isole offrono molto di più.

Un’esperienza unica nel suo genere è fare un trekking lungo la costa alla ricerca delle balene, ma soprattutto delle orche, la possibilità di avvistarle è reale. Per chi vuole vedere più da vicino, sono disponibili Tours in barca per l’avvistamento di questi fantastici cetacei. Ovviamente non mancherà l’occasione per avvistare anche le foche, lungo la costa o, più probabilmente, vicino al porto.

Prima di partire per gli Stati Uniti assicurati di non restare senza connessione, acquista una eSIM con traffico dati a prezzo fisso*

Il Parco Nazionale delle North Cascades

Il parco nazionale delle North Cascades non è un Parco Nazionale come siamo abituati a vederli negli Stati Uniti. E’ più un parco all’italiana, senza cancelli all’ingresso e soprattutto gratuito. Questa impressione l’ho avuta da subito grazie al nome, che da buon italiano ho provato tradurre in modo brusco e a trarne una conclusione.

In realtà si tratta di una zona protetta nella catena montuosa denominata Cascades che attraversa l’America in senso longitudinale dalla British Columbia canadese, attraverso lo Stato di Washington e l’Oregon, fino al nord della California, dove comincia la Sierra Nevada.

Vista la latitudine e le altezze del Parco, il periodo consigliato per la visita va dalla primavera inoltrata fino alla fine dell’estate – inizio dell’autunno. Durante l’inverno una buona parte delle strade è inaccessibile a causa della neve e del ghiaccio.

Diablo Lake nel parco delle North Cascades - Washington - Viaggio da Seattle a Yellowstone
Diablo Lake nel parco delle North Cascades – Stato di Washington

Il North Cascades Visitor Center a Newhalem chiude da fine ottobre fino ai primi di maggio, potete trovare qui tutte le informazioni anche su eventuali chiusure delle strade.

Per visitare il parco è necessario avere un’auto, i trasporti pubblici sono molto limitati e anche dopo essere arrivati risulta difficile spostarsi.

Se per visitare questa porzione dello Stato di Washington arrivate da Seattle, è necessario percorrere la State Route 20 in direzione est (in direzione opposta porta alle Isole San Juan). La strada taglia in due il parco, ma per arrivare nella zona nordoccidentale, dovrete lambire il confine canadese con la SR 542. Altre zone sono accessibili solo dal Canada.

La maggior parte dei turisti si limita a percorrere la strada e ad ammirarne i panorami, se siete dei convinti esploratori, questo è il posto che fa per voi.

Diablo Lake nel parco delle North Cascades - Viaggio da Seattle a Yellowstone
Diablo Lake nel parco delle North Cascades – Viaggio da Seattle a Yellowstone

Mount Rainier nello Stato di Washington

Il Mount Rainier è un vulcano spento, la cui sagoma inconfondibile fa da sfondo allo skyline di Seattle e a quello di molte altre città dello Stato di Washington. L’area del parco è selvaggia e primordiale, con pascoli, ruscelli, cascate e, ovviamente, molte foreste da esplorare, con oltre 400 km di sentieri.

Mount Rainier - Stato di Washington
Mount Rainier – Stato di Washington

Il Mount Rainier National Park è aperto tutto l’anno, tutti i giorni 24 ore su 24. Il periodo più affollato va da inizio luglio a fine agosto, complice il clima caldo e le fioriture in montagna. In primavera e in autunno il tempo può condizionare la viabilità e nei mesi invernali molte strade, strutture e ingressi sono chiusi permanentemente.

Il biglietto d’ingresso al Parco costa 30$ per ogni veicolo con meno di 15 passeggeri e vale per 7 giorni consecutivi. I biglietti possono essere acquistati in anticipo online da questa pagina.

L’ingresso più comodo per chi proviene da Seattle è quello di Nisqually, situato nell’angolo sud-ovest del parco, che è anche l’unico aperto tutto l’anno alle auto. Per arrivarci, usando un GPS conviene cercare l’indirizzo “39000 State Route 706 E, Ashford, WA 98304”, perché di solito il GPS reindirizza agli uffici del parco ad Ashford. Meglio non sbagliarsi.

Anche l’ingresso nord ovest lungo la 165 in teoria sarebbe comodo, ma le restrizioni al passaggio delle auto rendono l’accesso più complicato. Se sceglieste questa via informatevi bene.

Uno dei sentieri più accessibili da Nisqually è lo Skyline loop trail, che offre un buon panorama con uno sforzo contenuto. L’accesso si trova a circa 25 chilometri dall’ingresso del parco e proprio sotto il Monte Rainier.

Pass annuale per i parchi gestiti da NPS

Se visitate più di un parco considerate di acquistare il pass annuale “America The Beautiful” che costa 80 dollari e garantisce l’accesso a quasi tutti i parchi gestiti dal National Park Service. Il pass è valido per il proprietario e per altre 3 persone a bordo dello stesso veicolo (esclusi i minori di 15 anni per i quali l’ingresso è sempre gratuito). Ecco una pagina dove è possibile vedere tutte le aree ed i parchi dove è possibile acquistare la tessera dei parchi.

La tessera può essere acquistata all’ingresso del primo parco visitato oppure online al USGS online store, cosa che personalmente sconsiglio, visti i tempi di spedizione ed i possibili intoppi nelle spedizioni internazionali (non si può fare il download).

Mount Saint Helens

Se vi piacciono i vulcani, nello Stato di Washington, vicino al Mount Rainier c’è anche Mount Saint Helens National Volcanic Monument, che esplose il 27 marzo del 1980. Non preoccupatevi, non esploderà durante la vostra prossima visita (spero).

Olympic National Park

L’Olympic National Park si trova nell’angolo nord-ovest dello Stato di Washington, nell’Olympic Peninsula, un territorio immenso di 3.700 km quadrati e separato dal vicino Canada solamente dallo stretto di Juan de Fuca.

E forse uno dei parchi dove meno si può notare il passaggio del tempo. Le foreste sono rimaste in buona parte intatte e le spiagge non hanno risentito del progresso.

Più che in altri parchi la biodiversità ha libera espressione, l’area infatti comprende diversi ecosistemi, che vanno dalla costa del Pacifico, alla foresta pluviale temperata, alle montagne innevate con ghiacciai perenni.

Mappa Olympic National Park
Mappa Olympic National Park

L’Olympic National Park non è un parco affollato e offre la possibilità di fare splendidi trekking – anche brevi – con una buona probabilità di avvistare gli animali selvatici, comprese le capre di montagna (mountain goat) e, con cautela, qualche orso nero.

Ingresso e info

Port Angeles, la porta d’ingresso al parco e sede del Centro Visitatori si trova a circa due ore e mezza di auto da Seattle.

Il biglietto d’ingresso costa 30$ per ogni veicolo con meno di 15 passeggeri e vale per 7 giorni consecutivi. I biglietti possono essere acquistati in anticipo online da questa pagina. Il parco è aperto 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, mentre i campeggi e le altre attività sono stagionali.

Anche qui potete usare il pass “America the Beautiful“

Cosa fare nell’Olympic National Park

Le passeggiate lungo le spiagge solitarie ti potrebbero regalare un incontro magico, magari non proprio da vicino, con l’aquila di mare dalla testa bianca, l’aquila simbolo d’America. Lungo la costa del Pacifico è possibile anche avvistare i pellicani e magari passare un po’ di tempo ad ammirare il loro splendido volo a pelo d’acqua.

Al Visitor Center potete trovare una brochure dei numerosi sentieri e un consiglio sui luoghi più accessibili del momento, o magari su dove fare un avvistamento memorabile. Se volete provare a fare da soli scaricate una cartina da qui, ma occhio agli orsi!

Qualche idea per l’Olympic Peninsula nello Stato di Washington

Dopo una fermata obbligatoria al centro potreste considerare alcune opzioni:

Hurricane Ridge

Dirigetevi verso Hurricane Ridge passando dalla costa alle pianure ricoperte di foreste secolari, alla zona dove gli abeti lasciano il posto alla tundra. Non capita spesso, ma con un po’ di fortuna in una giornata limpida, il panorama è mozzafiato ed arriva fino al Canada. Calcolate circa 45 minuti d’auto per la sola andata, soste escluse.

Lake Crescent

In alternativa potete andare ad Ovest. Da Port Angeles, imboccate la 101 fino a Lake Crescent, per un po’ di relax lungo le sponde del lago o una splendida passeggiata. Il lago è lungo e magari non ne vedete la fine, ma il mare è ancora lontano.

Rialto Beach

Se non dovete tornare indietro proseguite ancora verso ovest. Una volta giunti a Forks, in soli 20 minuti raggiungerete la spiaggia di Rialto, a La Push. Si sentono l’odore dell’oceano e il rumore delle onde. Magico! Se non vi basta provate First, Second e Third Beach..

Viaggio nello stato di Washington - La Push
Viaggio nello stato di Washington – La Push

La costa occidentale dello Stato di Washington

Il viaggio prosegue verso ovest e poi verso sud e la costa presenta tantissimi scorci interessanti da scoprire, per scoprirne di nuovi seguite le numerose indicazioni e non fatevi fuorviare dal fatto che la strada sia stretta.

L’unico consiglio è di programmare con cura dove pernottare, perché a volte le strutture sono piene e altre volte sono semplicemente distanti. E’ il prezzo da pagare per un ambiento più integro..

Neah Bay, riserva degli indiani Makah

Visitando la penisola vale la pena una visita alla riserva degli indiani Makah, la spettacolare Neah Bay. Il nome Makah è stato dato alla Tribù dalle tribù vicine e significa “persone generose con il cibo ” in lingua Salish. Intorno agli anni 70 una tempesta portò alla luce i resti di un antico villaggio risalente a 300-500 anni prima e una parte dei reperti ben conservati è esposta presso il museo locale.

Dopo la visita al museo è possibile godersi la spiaggia, le foreste o semplicemente rilassarsi, magari pernottando in una baracca di tronchi splendidamente attrezzata per vivere una notte da pionieri.

Hoh Rainforest

La foresta pluviale di Hoh è una tra le poche foreste pluviali temperate protette e se non ne avete mai vista una, questa non ve la dovete proprio perdere.

Hoh Rainforest Olympic Peninsula - Stato di Washington

Hoh Rainforest Olympic Peninsula – Stato di Washington

Nella foresta di Hoh ed in quelle delle vicine valli di Queets e Quinault, le precipitazioni annuali possono raggiungere fino a 5.000 millimetri di pioggia (la città più piovosa d’Italia ne riceve in media 1.000). Gli alberi sono letteralmente ricoperti da muschi e licheni, tanto che possono sembrare quasi animati. Trovate le indicazioni lungo la 101, il Visitor Center si trova a circa 30 chilometri dalla deviazione. Nei pressi del centro tre percorsi ad anello offrono l’opportunità di addentrarsi nella foresta con relativa facilità e con percorsi per tutte le gambe.

Ruby Beach

Ruby Beach è una delle spiagge più famose al di fuori del Parco Nazionale Olympic, e ovviamente ci sono delle buone ragioni. Questa è la prima di una serie di spiagge raggiungibili semplicemente uscendo dall’autostrada 101. Niente lunghe camminate per l’acceso, ma molti tronchi su cui sedersi, rocce fotogeniche e, cosa non scontata, è accessibile anche con l’alta marea: perfetta.

Proseguendo verso sud si incontrano le spiagge di Kalaloch, tutte piccoli scorci interessanti, ma anonimi al confronto.

La costa meridionale dell’Olympic Peninsula ( e dello Stato di Washington)

Dirigetevi a sud verso Aberdeen. La costa si apre con due grandi baie, protette entrambe da lingue di terra. Sono Grey’s Harbor e Willapa Bay, ultime tappe prima di abbandonare la costa dello Stato di Washington ed avventurarvi alla scoperta della Costa dell’Oregon!

Grays Harbor

Il nome Grays Harbor (o Gray’s Harbor) non ha niente a che fare con Grey’s Anatomy di Seattle, giusto per fare subito chiarezza. La baia prende il nome dal capitano Robert Gray, che nel 1792 fu il primo uomo bianco ad esplorare la zona. Il nome alla baia fu dato in realtà dal secondo esploratore, il capitano Vancouver.

Due basse lingue di sabbia e terra separano i circa 500 chilometri quadrati della baia dall’Oceano Pacifico, lasciando spazio solo per un’apertura larga circa due 3 km.

La zona è uno dei sei principali ecosistemi estuariali sulla costa del Pacifico e annovera una delle più grandi concentrazioni di uccelli costieri sulla costa occidentale, a sud dell’Alaska. Le pianure regolarmente allagate dalle maree, le saline ed il mare aperto forniscono un habitat eccezionale per pesci e fauna selvatica.

Qui sorge il  Grays Harbour National Wildlife Refuge, parte di un più grande progetto internazionale per la conservazione degli habitat degli uccelli costieri. Il WHSRN è un sistema di 114 aree protette in 18 paesi fra Nord, Centro e Sudamerica, un’ancora di salvezza per gli uccelli migratori.

Il periodo migliore per vistare questo ed il successivo Willapa NWR cade tra metà aprile e metà/fine maggio, quando centinaia di migliaia di uccelli stazionano in questa zona, prima di ripartire sulla rotta migratoria che raggiungerà i luoghi di riproduzione in Alaska.

Leggi anche La migrazione del Gambecchio dell’Alaska

Pellicani bruni lungo la costa occidentale dello Stato dell'Oregon a Grey's Harbor
Pellicani bruni lungo la costa occidentale dello Stato dell’Oregon a Grey’s Harbor

La mia prima foto di un pellicano l’ho fatta qui..

Willapa Bay

Willapa Bay è il secondo estuario più grande della costa del Pacifico degli Stati Uniti. I primi coloni chiamarono la baia Shoalwater Bay (baia poco profonda) e questo nome si trova su vecchie mappe e carte geografiche della regione. E’ separata dall’oceano dalla penisola di Long Beach, che funge da riparo verso il mare aperto. 

In tutta la baia l’acqua non è mai profonda e più della metà della baia si asciuga con la bassa marea. Per preservare questo ecosistema unico sono stati creati una serie di parchi statali ed il Willapa National Wildlife Refuge, dove è possibile osservare un’ampia varietà di animali selvatici. 

Il rifugio fu creato per preservare l’habitat di riproduzione dei salmoni, ma qui sono anche presenti fra gli altri, il cervo di Roosevelt e l’orso nero. Il rifugio è anche importante zona di passo e riproduzione di numerose specie di uccelli, fra le quali alcune in via di estinzione, come ad esempio il piviere delle nevi, l’urietta marmorizzata ed il pellicano bruno, oltre ovviamente alle aquile di mare e altri rapaci.

Quasi quasi riparto..

Per chiedere informazioni su questo itinerario compila il modulo senza impegno

Guide e libri per una vacanza negli Stati Uniti

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

Leggi anche 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

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Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 25/06/2022
Cape Arago - costa dell'Oregon

La costa dell’Oregon e l’entroterra “on the road”

di Max Pubblicato: 23/06/2022
Stati Uniti written by Max

Un itinerario di viaggio e le mappe per scoprire le meraviglie della costa dell’Oregon e dell’entroterra.

La costa dell’Oregon e tutto l’entroterra di questa parte degli Stati Uniti sono dei veri gioielli per chi ama la natura ed i posti più originali e meno sfruttati!

Oltre alla costa l’Oregon, infatti, l’Oregon ha moltissimo da offrire. Potete scegliere fra splendide cittadine, montagne innevate, i tantissimi parchi statali gestiti da Oregon State Parks o fra le aree gestite da US Forest Service. In ogni caso non c’è da annoiarsi.

Vediamo dunque dove si può andare viaggiando lungo la costa e nell’interno, snobbando per una volta la famosa California.

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

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Indice

  • Un itinerario di viaggio e le mappe per scoprire le meraviglie della costa dell’Oregon e dell’entroterra.
  • Pacific Coast Scenic Byway
  • Le Tidal Pools, pozze d’acqua create dalla marea
  • Cannon Beach ed Haystack Rock
    • Chapman Point e Bird Rocks
    • Ecola State Park sulla costa dell’Oregon
  • Three Capes Scenic Drive – Cape Meares
    • Cape Lookout State Park
    • Cape Kiwanda State Park
  • Cape Perpetua – Costa dell’Oregon
  • Le grotte dei leoni di mare – Costa dell’Oregon
  • Cape Arago
  • Oregon Dunes National Recreation Area
  • Andare oltre o tornare indietro?
  • Crater Lake National Park
    • Pass Annuale
  • John Day Fossil Beds National Monument e Painted Hills
  • Il Monte Hood e la strada panoramica
  • Historic Columbia River Highway
  • Finire in bellezza
  • Il clima in Oregon
  • Il periodo migliore per visitare l’Oregon
  • Mappa dei luoghi del viaggio in Oregon
  • Proposte viaggi USA
  • Proposte di viaggi negli USA
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
    • Non ti piacciono le città?

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Pacific Coast Scenic Byway

La maggior parte dell’itinerario proposto lungo la costa percorre quella che è una delle 3 più importanti strade panoramiche dell’Oregon: la Pacific Coast Scenic Byway (vedi info qui).

La strada si sviluppa lungo la costa per 584 chilometri e a volerla percorrere tutta d’un fiato si potrebbero impiegare meno di 12 ore, ma, se date retta a me, le dedicherete più tempo.

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Le Tidal Pools, pozze d’acqua create dalla marea

Una delle meraviglie di un viaggio lungo la costa del Pacifico Settentrionale e quindi anche della Costa dell’Oregon sono le cosiddette Tide o Tidal Pools. Brutalmente tradotte come pozze di marea, in realtà sono piccole piscine che si formano sulla costa rocciosa, intrappolando l’acqua quando si ritira la marea.

In queste piccole pozze l’acqua non evapora tra una marea e l’altra, ma si scalda molto con l’esposizione al sole, creando un habitat ideale per alcune specie di vita marina.

Qui si possono trovare lumache marine, cirripedi, cozze, anemoni, ricci, stelle marine, crostacei, alghe, e piccoli pesci. Divertitevi a cercare le Tide Pools ed a fotografarle durante questo itinerario.

Tidal Pool @ Seal Rock
Tidal Pool @ Seal Rock

Cannon Beach ed Haystack Rock

Una delle destinazioni imperdibili della costa dell’Oregon è senza dubbio la mitica Cannon Beach. La spiaggia è una delle più ambite dai surfisti e una della più fotografate d’America, grazie sicuramente ad Haystack Rock, il fotogenico monolite di roccia che domina la baia. Nel 2013 la spiaggia è stata definita da National Geographic una delle 100 spiagge più belle del mondo, lo stesso National Geographic la inserisce nel 2014 fra gli “staff picks” delle spiagge più belle d’America. Oltre alla sabbia ed alla vista dell’oceano, infatti, il posto offre di più. Da aprile ad agosto le rocce di Haystack Rock ospitano una delle più grandi colonie di pulcinella di mare dell’Oregon, un altro motivo per organizzare una sosta, ma i raccomando osservate gli uccelli a distanza, stanno nidificando! 

Cannon Beach e Haystack Rock sulla costa dell'Oregon
Cannon Beach e Haystack Rock sulla costa dell’Oregon

Chapman Point e Bird Rocks

Nelle vicinanze potete raggiungere altri punti panoramici dove fare una camminata, rilassarvi o semplicemente cercare un posto carino per fare una splendida foto al tramonto. Uno di questi Chapman point, dal quale si vedono le Bird Rocks, una serie di formazioni rocciose che emergono dal Pacifico. Queste sono un luogo di nidificazione delle urie (un uccello marino, da cui il nome del luogo), ma in una buona giornata e con un buon binocolo è possibile vedere anche i pellicani bruni e tantissime altre specie più rare, come la bellissima beccaccia di mare.

Ecola State Park sulla costa dell’Oregon

Altro punto panoramico è l’Ecola State Park, un parco statale che si estende per oltre 14 chilometri, con numerosi sentieri che raggiungono le varie spiagge, fra le quali la splendida Indian Beach, vista nel film cult Point Break, dove veniva spacciata per una spiaggia australiana.  

In questo parco dall’aspetto selvaggio, amplificato dalle onnipresenti nebbie mattutine del pacifico, è possibile avvistare i cervi o le aquile dalla testa bianca, osservate bene sugli alberi o nel cielo! I più fortunati, in inverno ed in primavera potrebbero anche avvistare le balene grigie che passano di qui durante la migrazione annuale.

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Three Capes Scenic Drive – Cape Meares

Anche questo pezzo di strada panoramica offre uno scorcio sugli splendidi scorci della costa. Partendo dal centro di Tillamook, dove è facile trovare una sistemazione, la strada passa attraverso alcuni dei paesaggi più maestosi della costa dell’Oregon. La strada è facile da seguire e ben segnalata e vi conduce ad ovest lungo la Tillamook Bay e Bay Ocean Spit, per arrivare a Cape Meares, dove è possibile fare una sosta e fare una passeggiata fino al piccolo faro. Da qui potete tornare a Tillamook, ma trovo più conveniente proseguire verso sud.

Cape Lookout State Park

Scendendo a sud si incontrano altri due parchi statali. Il primo è Cape Lookout, dove è possibile passeggiare, ma che è famoso per un’attività singolare. In questo, posto più che in altri lungo la costa dell’Oregon, pare sia possibile trovare, sulla spiaggia o fra le rocce, i galleggianti di vetro per le reti, usati un tempo dai pescherecci giapponesi. E’ un’attività molto popolare negli Stati Uniti, ne troverete in vendita ovunque.

Cape Kiwanda State Park

Uno dei motivi per fermarsi a Cape Kiwanda è la grande duna di sabbia, accessibile dal lato nord della spiaggia pubblica. Questa duna, alta circa 75 metri, domina la costa ed è un’occasione per sgranchirsi le gambe. Una volta arrivati in cima, godere della splendida vista sulla costa.

Attenzione ai segnali di pericolo, nonostante la passeggiata in se’ sia facile, meglio non correre rischi inutili.

Cape Perpetua – Costa dell’Oregon

Cape Perpetua deve il suo nome al grande esploratore inglese James Cook, che nel 1778 scoprì il posto durante una delle sue esplorazioni.

La costa dell'Oregon e l'entroterra "on the road" > https://www.massimobasso.com/articoli/page/18/
Thor’s Well

Vedendolo dal mare ne rimase affascinato e gli volle dare il nome di una santa a lui cara, Perpetua, appunto. Con i suoi quasi 250 metri di altitudine è il punto panoramico più alto dell’intera costa dell’Oregon. L’area, gestita da USDA, offre numerosi sentieri per godersi la costa cercando angoli nascosti. Sul posto c’è anche un Visitor Center che fornisce informazioni e cartine dei sentieri (che trovate online anche qui)

Vale la pena di prendersi un po’ di tempo e di raggiungere due punti spettacolari della costa dell’Oregon. Uno di questi è il Devil’s Churm (la gioia del diavolo), un’insenatura dove nelle giornate ventoso, le onde dell’oceano si insinuano ad una velocità tale da creare spruzzi altissimi.

Ancora più singolare è il Thor’s Well. Questo è un pozzo naturale in mezzo alle rocce che con l’alta marea crea scenografiche esplosioni d’acqua. Un peccato non vederlo.

Thor's Well
Clicca per vedere su YouTube (apre una nuova pagina)

Le grotte dei leoni di mare – Costa dell’Oregon

Se non avete mai visto Leone Marino da vicino approfittate dell’occasione!

Sea Lion Cave - Oregon
Sea Lion Cave – Oregon

Lungo la strada incontrerete le Sea Lion Caves, dove, per il prezzo non proprio contenuto di 16$, potrete ammirare da vicino questi fantastici animali, accedendo dall’alto alle grotte. Non è uno zoo e gli animali sono in libertà e fanno un frastuono assordante, ci sono stato molti anni fa ed allora non avevo mai visto un leone di mare da vicino. Mi era piaciuto!

In realtà dal parapetto adiacente il parcheggio, guardando in basso sulla scogliera, è possibile a volte scorgere altre colonie di leoni marini, anche se da distanze maggiori. A voi la scelta, anche in base alla vostra curiosità.

Cape Arago

Il Cape Arago State Park si trova alla fine della Cape Arago Highway a circa 23 chilometri a sud-ovest di Coos Bay. Il luogo, già noto ovviamente ai nativi, fu ri-scoperto durante una delle spedizioni di Sir Francis Drake alla fine del 1500.  Il sentiero della baia sud conduce a una spiaggia sabbiosa e alle tide pools che pullulano di molluschi colorati e altri piccoli animali marini.

La singolarità di questo posto è sicuramente la colonia di foche e leoni marini di Shell Island, un National Wildlife Refuge. Il sentiero per arrivare ad avvicinare la colonia è chiuso dal 1° marzo al 30 giugno per proteggere i cuccioli di foca. I più fortunati potrebbero addirittura avvistare un elefante marino, il più grande animale pinnato della costa settentrionale. Alcuni di questi esemplari stazionano regolarmente nella zona e sono difficilmente visibili in altre zone lungo la costa dell’Oregon.

Cape Arago e Shell Island, un National Wildlife Refuge.
Cape Arago e Shell Island, un National Wildlife Refuge.

Oregon Dunes National Recreation Area

Un’altra desinazione singolare della fantastica costa dell’Oregon è il parco delle dune di sabbia, Oregon Dunes National Recreation Area. Questa è senza dubbio una delle più grandi distese di dune di sabbia delle zone temperate. Qui si possono ammirare panorami singolari, uno dei quali è sicuramente vedere le dune avvolte dalla nebbia al mattino o il contrasto con la foresta temperata che circonda l’area. Una occasione ghiotta per foto memorabili.

Andare oltre o tornare indietro?

Arrivati a questo punto, se dovete ritornare a Portland o a Seattle, occorre invertire la rotta, mentre i più fortunati proseguono verso la mitica California in cerca di nuove spiagge assolate.

Per non rifare la stessa strada (ma se vi è piaciuta così tanto nessuno lo impedisce) vediamo quali sono i luoghi interessanti nell’entroterra.

Crater Lake National Park

Il motivo che spinge la maggior parte delle persone a visitare Crater Lake è il colore delle sue acque. Queste sono infatti di un colore blu così profondo da sembrare artefatto.

Il lago si è generato 7.700 anni fa, in seguito ad un’eruzione vulcanica devastante che di fatto scoperchiò la montagna. Non ci sono affluenti né emissari e tutta l’acqua proviene dalle piogge e dallo scioglimento della neve, il che contribuisce a mantenere le sue acque pulitissime.

Crater Lake è uno dei parchi meno conosciuti dai turisti internazionali, perché al di fuori dei classici circuiti turistici, nella classifica del 2021 si trova infatti solo al 101mo posto. 

La strada panoramica che corre intorno al lago regala stupendi scorci, oltre a darvi la possibilità di fare una fotografia memorabile a qualsiasi ora del giorno. 

Visitarlo però non è sempre così semplice. In estate nessun problema, ma attenzione: da ottobre a giugno informatevi sul sito del parco, perché in genere la strada panoramica è chiusa alle auto. Potete sempre andare a piedi, ma non è consigliato. Problemi di neve a parte, gli altri ingressi del parco sono aperti 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.  Il biglietto d’ingresso costa 30$ in estate e 20$ in inverno, valido per ogni auto che trasporti meno di 15 persone e dura 7 giorni. Potete anche acquistarlo online da qui.

Pass Annuale

Se visitate più di un parco considerate di acquistare il pass annuale “America The Beautiful” che costa 80 dollari e garantisce l’accesso a quasi tutti i parchi gestiti dal National Park Service. Il pass è valido per il proprietario e per altre 3 persone a bordo dello stesso veicolo (esclusi i minori di 15 anni per i quali l’ingresso è sempre gratuito). Ecco una pagina dove è possibile vedere tutte le aree ed i parchi dove è possibile acquistare la tessera dei parchi.

La tessera può essere acquistata all’ingresso del primo parco visitato oppure online al USGS online store, cosa che personalmente sconsiglio, visti i tempi di spedizione ed i possibili intoppi nelle spedizioni internazionali (non si può fare il download).

Crater Lake National Park, Oregon
Crater Lake National Park, Oregon

John Day Fossil Beds National Monument e Painted Hills

Un’altra destinazione da non perdere è il John Day Fossil Beds, tanto per vedere ancora qualcosa di completamente diverso. Sono poco meno di 60 km quadrati suddivisi in tre unità separate ben distinte: Sheep Rock, Painted Hills e Clarno. 

Spiacente di deludervi, ma qui non troverete i dinosauri, per quello dovrete andare ben più lontano, come a Dinosaur National Monument, ma il posto non vi deluderà.

In questo posto si trovano stratificazioni di depositi vegetali ed animali compresi in un arco di tempo fra i 44 milioni ed i 7 milioni di anni fa. Quasi 40 milioni di anni di evoluzione! 

La parte più visitata e famosa del parco sono le Painted Hills, 15 chilometri a nord-ovest della città di Mitchell. Qui le stratificazioni hanno assunto tonalità di colore diverse che vanno dal rosso al marrone chiaro, all’arancione, al nero, pennellando di fatto il paesaggio.

Le altre due unità sono sicuramente altrettanto importanti, ma decisamente meno scenografiche.

Il parco è aperto 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, mentre il Visitor Center è chiuso il martedì e nella maggior parte delle festività. Meraviglia delle meraviglie, l’ingresso è gratuito!

Painted Hills Oregon
Painted Hills Oregon

Il Monte Hood e la strada panoramica

E’ ora di tornare verso Portland e una deviazione obbligata lungo la via del ritorno è la strada panoramica del Monte Hood, Mt. Hood Scenic Byway.

La strada comincia a Hood River (che, a dispetto del nome, è una cittadina) ed è lunga circa 170 chilometri. Con un itinerario che passa attraverso una molteplicità di ecosistemi, vi porterà a vedere le cime spesso innevate del monte Hood, che con i suoi 3.427 metri è il monte più alto dello stato, prima di rituffarvi di nuovo verso la pianura.

Historic Columbia River Highway

Arrivati in pianura dopo cotanta bellezza, il mio consiglio è di tornare indietro!

Non intendo ovviamente farvi risalire la strada, questa volta, bensì il fiume, almeno un pezzo. Potete farlo lungo un’altra fantastica strada panoramica: la Historic Columbia River Highway. La strada è meravigliosa e punteggiata di numerose cascate dai nomi non troppo fantasiosi. Diciamoci la verità: se avete girato un po’ gli Stati Uniti quante Bridal Veil Falls avete contato? Almeno una ventina, ce n’è una anche in Alaska. 

Lasciando a parte le considerazioni personali, la strada è molto bella e le Multnomah Falls sono un ottimo spettacolo. Non amo le cascate quindi per le altre non faccio testo.

Finire in bellezza

Giunti a questa tappa finale in giro per l’Oregon, non rimane che tornare a casa. Nonostante Portland sia anche un aeroporto internazionale probabilmente, se avete fatto un giro ad anello dovrete prendere un aereo a Seattle. Leggete quindi l’articolo Seattle: visitare la città di Smeraldo in un giorno o una settimana e se siete fan delle serie, non perdetevi i luoghi di Grey’s Anatomy e Station 19.

Il clima in Oregon

L’Oregon è uno stato molto vasto con un clima variabile in maniera anche significativa da zona a zona. Il territorio è diviso in senso longitudinale dalla catena montuosa denominata Cascade Range, la quale determina anche una sorta di linea di divisione per quanto riguarda il clima. Nella zona occidentale l’Oregon presenta un clima di tipo oceanico temperato con estati mai troppo calde ed inverni umidi e perturbati, ma mai troppo rigidi. Nella zona orientale il clima è più asciutto in estate con frequenti precipitazioni solo durante l’inverno, soprattutto sotto forma di nevicate. Le estati sono più calde e gli inverni più freddi.

Il periodo migliore per visitare l’Oregon

Il periodo migliore per visitare l’Oregon va da giugno ad agosto, quando il clima è più secco. In questa stagione la natura è rigogliosa ed entro la metà di luglio anche le montagne si ornano coi colori dell’estate. In questo periodo il clima è mite, ma imprevedibile. In primavera e all’inizio dell’estate, in alcuni anni, è possibile trovare ancora la neve. 

Da settembre il tempo sulla costa è più secco e stabile. Le temperature nella zona occidentale sono gradevoli, in quella orientale un po’ calde. Anche l’inizio dell’autunno, da metà a fine ottobre è un buon periodo per vedere lo spettacolo del fall foliage, gli alberi che si tingono di colori caldi, specialmente lungo le strade panoramiche dell’interno.

Da dicembre a febbraio sono i mesi peggiori per visitare l’Oregon, ma a qualcuno potrebbe piacere.

Mappa dei luoghi del viaggio in Oregon

Se non sei esperto vedi qui come utilizzare My Maps le mappe personalizzate di Google

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 23/06/2022
raccolta di libri sull'India

10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

di Max Pubblicato: 22/06/2022
India written by Max

Libri nuovi e datati da leggere prima, durante e dopo un viaggio in India, se non ci vai per un soggiorno di Yoga

Cerchi ispirazione per i libri da leggere prima di partire per l’India? Fare un viaggio in India è un’esperienza unica che per alcuni può significare anche un cambiamento nel modo di pensare.

Quello che fino al giorno prima ti faceva paura, adesso è il tuo sogno!

Quando sono andato in India la prima volta ero impreparato al ciclone di emozioni che questa fantastica destinazione ti trasmette e per questo, col senno di poi, dopo alcuni viaggi, molte letture e tanto interesse, mi sento di caldeggiare un minimo di informazione preventiva.

E allora cosa c’è di meglio di un libro? Ogni volta che viaggio cerco di sceglierne uno che mi aiuti ad ambientarmi ed a conoscere i luoghi che visito.

Qui di seguito vi propongo alcuni dei libri che ho letto che sono ambientati o hanno in qualche modo a che fare con l’India. Alcuni li ho letti recentemente, altri tempo fa, alcuni di questi sono nella coda di lettura perché ne ho sentito parlare da amici o conoscenti.

Ce ne sono altri che ho letto e non mi sono piaciuti, perciò ve li risparmio e mi riprometto di aggiornare l’elenco con le nuove letture interessanti.

Leggi anche chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Libri e guide per un viaggio in India

Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.

E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).

Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

Libri per l’India di carta, ebook o audiolibri

Cosa portare durante una vacanza libri cartacei, e-book o altro? Sono un fanatico della carta e a volte compro gli ebook o l’audiolibro, ma mi compro anche il libro cartaceo, solo per amore del libro in se’. Entrare in una libreria per me è come immergersi in un mondo fatato e per certi versi anche cominciare un viaggio. Un viaggio fatto di parole, di sogni e di fantasia che prende vita sugli scaffali, dove le storie delle persone si intrecciano con luoghi lontani e culture differenti.

La dura realtà è che non ho abbastanza tempo per leggere tutti i libri sull’India che vorrei.

In ogni caso, nonostante la mia predilezione per la carta che mi induce spesso a comprare i libri cartacei, di solito quando vado in giro non me li porto. Ed i libri per l’India non fanno eccezione.

Libri sull'India
Libri sull’India

Lettori di e-book

Fino a qualche tempo fa il mio compagno di viaggio è stato il Kindle, del quale ho una bellissima versione Paperwhite, molto utile per leggere al buio o con scarsa luce. Esistono ovviamente anche altri lettori di ebook, ma non li ho mai provati e con Calibre ho potuto gestire anche gli ebook che non sono di Amazon. Se siete fanatici degli e-book potete provare Kindle Unlimited, un servizio che consente di leggere illimitatamente, scegliendo tra più di 1 milione di titoli.

Nella collezione ci sono gialli, romanzi, fantascienza e molto altro. Puoi leggere su qualsiasi dispositivo ed il servizio è gratuito per i primi 30 giorni, dopo costa 9,99 € al mese, non pochissimo, ma il costo di un paio di e-book.

Audiolibri

Poi sono arrivati gli audiolibri. L’audiolibro, una volta superata la diffidenza iniziale, a mio avviso questa è la soluzione finale. Ascolto il libro quando porto a spasso il cane, vado a fare la spesa, sono seduto sull’aereo, in attesa dal dottore, passeggio per la città, mentre vado al lavoro.. sempre!

Per un po’ sono stato abbonato a Audible, che costa 10 euro al mese, ma non sempre riesco a leggere più di un libro al mese e non sempre i contenuti sono quelli che cerco. Così sospendo e riattivo l’abbonamento a seconda delle esigenze. Se non l’avete mai usato potete fare una prova gratuita

Ho provato audiolibri di altre case e devo dire che le app lasciano un po’ a desiderare, per contro è possibile acquistare libri singoli che a volte su Audible non ci sono.

Ma veniamo al dunque, vi racconto le mie preferenze!

Leggi anche Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento

Libri ambientati in India

Shantaram

Shantaram di Gregory David Roberts. Un romanzo epico, le avventure di un giovane ricercato che attraversa mezzo mondo per sfuggire alla giustizia, ma che ha come sfondo l’India e Bombay. Un vero “mattone” per le dimensioni, che si lascia però leggere senza annoiare mai. Mi dilungo un attimo.. Di Shantaram ho ascoltato l’audiolibro edito da Emons Edizioni, a quanto ne so l’unico audiolibro di Shantaram esistente in italiano. Un plauso particolare al narratore, Stefano Fresi, un vero artista, ma l’app per ascoltare l’audiolibro è veramente una vergogna. Quindi se comprate l’audiolibro siate preparati a perdere il segno, a subire blocchi quando si cambia capitolo e altri piccoli inconvenienti. Siete avvisati!

La città della gioia

La Città della Gioia, di Dominique Lapierre. La storia di un medico americano che si trova ad affrontare la dura realtà dell’India, fatta di povertà e di sporcizia negli slum di Calcutta. Un libro che lascia il segno.

Mezzanotte e cinque a Bhopal

Mezzanotte e cinque a Bhopal di Dominque Lapierre. Il 2 dicembre 1984 (a mezzanotte e cinque) una fabbrica esplode causando la morte di migliaia di persone e compromettendo gravemente la salute di molte altre, a causa delle emissioni di gas nocivi. Un libro che vi aprirà gli occhi sul potere del denaro (se ce ne fosse bisogno) e sull’impotenza della povera gente.

Il dio delle piccole cose

Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy. Una storia d’amore vista attraverso gli occhi di due bambini, in un Paese, conteso fra tradizione e progresso. Un caso letterario da leggere.

Libri sull'India
Libri sull’India

Un altro giro di giostra

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani. Tiziano non delude mai ed in questo libro ci porta a spasso per l’India anche con aneddoti e leggende. Se dovessi scegliere un libro sceglierei questo.

Siddharta

Siddharta di Herman Hesse. Questo breve romanzo del 1922 è un sempreverde ed è stato recentemente ricoperto dai giovani di tutto il mondo. Chi è Siddharta? È un giovane che cerca il modo di dare un senso compiuto alla propria esistenza. Siddharta vuole fare esperienza e passa dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari. E ci lascia un messaggio. E’ un libro che non puoi non avere letto.

Il sari rosso

Il sari rosso di Javier Moro. La storia epica e appassionante di Sonia Gandhi, un’italiana che affronta con coraggio le sfide che la vita le presenta e diventa figlia dell’India. Almeno il cinquanta per cento delle persone che incontrerete in India e alle quali direte di essere italiani vi dirà: “Italiano? Sonia Gandhi!”. Tanto vale conoscere la storia..

Il dio dalla pelle azzurra

Il dio dalla pelle azzurra di Jonah Blank, quasi introvabile nuovo, ma che potete trovare usato, di tanto in tanto anche online. Un viaggio curioso attraverso l’India moderna, sulle tracce di Rama, il dio dalla pelle azzurra. Una narrazione coinvolgente ed aneddoti curiosi. Bello!

L’odore dell’India

L’odore dell’India di Pierpaolo Pasolini. Un diario di viaggio che è divenuto un culto. Non l’ho letto, ma è nella mia wishlist.

Altri libri che non sono romanzi sull’India

L’induismo

L’induismo di Giorgio Renato Franci. Una bella panoramica semplice e ricca di curiosità e dettagli sull’universo dell’Induismo. Utile come primo approccio, ma anche fonte di scoperte per i più esperti. Un libro che consiglio vivamente prima del vostro primo viaggio in India.

Baghavad Gita

Baghavad Gita Un poema di soli settecento versi, uno dei testi fondamentali dell’Induismo che è stato d’ispirazione per infinite generazioni. Io ho ascoltato l’audiolibro. Consigliato se avete un po’ di dimestichezza con l’induismo e da leggere senza pregiudizi.

Guide utili

Potete partire senza una guida naturalistica? Certo che no. Da malato di birdwatching posso consigliarvi Birds of India di Collins, una guida pratica agli uccelli dell’India, molto ben fatto e con ottimi disegni. Non è l’unica ma è la più economica e ben fatta. Non ne ho trovata una in italiano.

Libri e guide per un viaggio in India

Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.

E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).

Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga


Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 22/06/2022
Monument Valley Riserva Dine' Navajo Monument

Monument Valley: quando andare e cosa fare nel 2023

di Max Pubblicato: 22/06/2022
Stati Uniti written by Max

Scoprire la Oljato – Monument Valley patria della Nazione Navajo nel 2023

La Monument Valley, divisa fra Utah ed Arizona in territorio Navajo, è senza dubbio uno dei luoghi più iconici degli Stati Uniti. Il panorami, venuti alla ribalta in Italia con gli Spaghetti Western degli anni ’70, evocano epiche battaglie fra indiani e cowboys, cavalcate al seguito di mandrie ed eserciti, esploratori solitari e cacciatori di taglie.

Personalmente, con il termine Navajo, mi tornano alla mente i fumetti di Tex Willer e del suo amico Kit Carson, che mi hanno accompagnato per tanti anni e dei quali posso vantare una bella raccolta.

E’ un po’ come immergersi nella storia e nella leggenda.

Se vuoi entrare ancora più in sintonia con l’atmosfera del Selvaggio West, scegli una lettura adatta tra i 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Scoprire la Oljato – Monument Valley patria della Nazione Navajo nel 2023
  • Tappa imperdibile di un viaggio nelle terre rosse
  • La Navajo Nation o Diné Bikéyah o Navajoland
  • Dove si trova e come arrivare alla Monument Valley
  • Biglietto d’ingresso: quanto costa visitare le Monument Valley
  • Orari e chiusure della riserva Navajo
  • Che tempo fa nella Monument Valley
  • Dove Mangiare fuori e dentro la Riserva
  • Dove dormire nella Monument Valley
  • Visite ed escursioni nella zona con guida Navajo
  • Mappa dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti
  • La storia della Riserva Navajo
  • Condizioni al limite della povertà
  • Minacce per l’ambiente nella Monument Valley
  • L’estrazione dell’Uranio nelle riserve Navajo
  • Fotografie della Monument Valley
  • Proposte viaggi USA
  • Proposte di viaggi negli USA
  • Faq Monument Valley
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
Monument Valley Navajo Monument
Panorama al tramonto

Tappa imperdibile di un viaggio nelle terre rosse

La zona della Oljato – Monument Valley si trova in quello che circa 150 milioni di anni fa era l’altopiano del Colorado, ricoperto di mari caldi e poco profondi.

A partire da 13 milioni di anni fa, questa area subì importanti trasformazioni, generate dai corrugamenti del suolo terrestre che ne elevarono l’altezza fino ai 3.000 metri, come è successo ad esempio al Bryce Canyon.

E’ così si creò la zona chiamata Escalante o “grande scalinata” che si estende fra Bryce ed il Grand Canyon e che comprende la Monument Valley.

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

Leggi anche 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

La Navajo Nation o Diné Bikéyah o Navajoland

Dine’ è il nome con il quale i Navajo chiamano se’ stessi. Questa riserva indiana è la più grande area di terra posseduta da una tribù di nativi americani, oltre che la più grande Nazione Indiana degli Stati Uniti.

La riserva ha una superficie di circa 70.000 chilometri quadrati e oltre 350.000 abitanti (censimento del 2016). La riserva è più grande di almeno 10 degli Stati americani, per un paragone con uno stato europeo, diciamo che è po’ più piccola della Repubblica Ceca.

Prima che i coloni iniziassero ad espandersi verso Occidente, i Navajo avevano un’economia basata sull’agricoltura, la pastorizia, la caccia e il baratto. A partire dalla fine del 1800 i Navajo convertirono gradualmente il loro modo di vivere al commercio, con un’accelerazione negli anni ’20 quando fu scoperto il petrolio all’interno della riserva.

In quegli anni, tra l’altro, il governo degli Stati Uniti caldeggiò la creazione di un consiglio tribale di sei uomini, al solo scopo di avere un interlocutore riconosciuto per firmare contratti di locazione mineraria con grandi società, soprattutto americane.

Monument Valley Navajo Monument

Dove si trova e come arrivare alla Monument Valley

La riserva Navajo si estende in tre stati: Utah, Arizona e New Mexico e comprende il Monument Valley Tribal Park, il Navajo National Monument, il Canyon De Chelly e il Rainbow Bridge National Monument.

Anche il famoso Antelope Canyon si trova all’interno del territorio Navajo. Vediamo come arrivarci.. e dovrete farlo in auto, tranne che per i pochi fortunati che potranno usare un piccolo aereo privato ed arrivare nel minuscolo aeroporto vicino al Goulding’s Lodge.

Trova qui i biglietti per Antelope Canyon

Dal Grand Canyon alla Monument Valley

Prendere la AZ64 in direzione Est fino a Cameron, Seguire la US89 verso Nord e dopo circa 22 chilometri svoltare a destra sulla US160 in direzione Est, in direzione di Tuba City. Proseguire fino Kayenta e poi imboccare la US163 in direzione Nord fino al parco. Dal Village sono quasi 290 chilometri ed occorrono più di tre ore per arrivare alla Monument Valley, soste escluse

Da Page alla Monument Valley

Prendere la US98 in direzione Sud, la stessa che porta ad Antelope Canyon e proseguire fino ad incrociare la US160. Girare a sinistra in direzione Est e poi imboccare la US163 in direzione Nord fino al parco. La distanza da coprire è di circa 200 chilometri, percorribili in poco meno di due ore, se non effettuate soste.

Dal Parco degli Arches o Moab alla Monument Valley

Imboccare la US191 in direzione Sud, oltrepassare la cittadina di Bluff e, all’incrocio con la US163 imboccarla, questa volta in direzione Ovest, fino al parco. Sono 238 chilometri, con possibilità di fermarsi in punti panoramici, ma con pochi servizi. Calcolate poco meno di tre ore, escluse le soste.

Biglietto d’ingresso: quanto costa visitare le Monument Valley

Il biglietto d’ingresso costa 8$ a persona (luglio 2023) e consente di percorrere i circa 27 chilometri del circuito che attraversa il parco ed alcuni sentieri. Queste porzioni della Monument Valley possono essere visitate autonomia, con la propria auto o a piedi, le altre zone del parco sono soggette a permessi. E’ possibile ache acquistare il biglietto online sul sito ufficiale, ma non da’ diritto ad un ingresso prioritario e per ogni prevendita c’è un costo di 1 dollaro aggiuntivo.

C’è anche la possibilità di effettuare delle visite al di fuori del circuito classico, ma solo se accompagnati da una guida locale.

Qui non è possibile utilizzare il pass "America The Beautiful" perché il parco non è gestito dal NPS.

Orari e chiusure della riserva Navajo

Il parco osserva i seguenti orari:

  • dal 1 aprile al 30 settembre (alta stagione): tutti i giorni dalle 7:00 alle 18:00, MST (vedi qui per i fusi orari).
  • dal 1 ottobre al 30 marzo (bassa stagione): tutti i giorni dalle 8:00 alle 16:00, MST.

Tutti i parchi Navajo sono chiusi nel Giorno del Ringraziamento (25 novembre), nel Family Day (26 novembre), a Natale e a Capodanno.

Panorama della Riserva Navajo Dine'

Che tempo fa nella Monument Valley

La Monument Valley è accessibile tutto l’anno, ma i periodi migliori per una visita sono la primavera e l’autunno che permettono di godersi al meglio l’ambiente desertico senza il sole cocente dei mesi estivi.

Il torrido caldo estivo, infatti, di solito comincia a fine maggio e può durare anche oltre la metà settembre. L’autunno, per contro, offre il clima più stabile e più piacevole dell’anno. Le giornate serene, calde e soleggiate, alternate dalle notti fresche, invitano anche a compiere qualche bella passeggiata per raggiungere i punti panoramici del parco.

L’inverno è spesso freddo e ventoso, anche se non mancano belle giornate con temperature gradevoli. Attenzione: la Monument Valley con una spruzzata di neve può offrire l’occasione per fotografie memorabili.

Grafico delle temperature alla Monument Valley
Grafico delle temperature alla Monument Valley

Dove Mangiare fuori e dentro la Riserva

Non sono molti i luoghi per mangiare nella Monument Valley e, soprattutto, non sono sicuramente da annoverare tra le destinazioni culinarie più memorabili. Inoltre, se pensate di accompagnare il vostro piatto con una birra fresca o un bicchier di vino, rimarrete delusi. All’interno della riserva, infatti, potrete bere solo birre analcoliche, visto che nella riserva gli alcolici sono vietati.

All’interno della Monument Valley

Dentro al parco troverete il The View Restaurant, senza infamia e senza lode per quanto riguarda il cibo, impareggiabile per la vista e la comodità.

Un’altra opzione è il Linda’s frybread stand, un chioschetto specializzato in frybread, una specie di schiacciata tipica dei Nativi Americani. Anche qui il panorama è spettacolare.

Fuori dal parco

Appena fuori dal parco c’è il Goulding’s Stagecoach Dining Room, anche qui il cibo non è degno di nota, però il posto è comodo. Vicino c’è un piccolo market, dove vendono cibi da asporto, che potete consumare anche in loco. Qui ho comprato la torta per il mio compleanno, ma non era buonissima.

Più fuori dal parco potrete trovare alcuni ristoranti anche a Kayenta e a Mexican Hat, entrambi distanti circa 35 chilometri.

Dove dormire nella Monument Valley

Per godersi al meglio la visita alla Oljato-Monument Valley, la scelta migliore è dormire all’interno o nelle immediate vicinanze del parco.

Dentro il parco

Dentro al parco, i più organizzati possono dormire al The View Hotel – www.monumentvalleyview.com, dal quale si gode di una splendida vista sul parco. Le stanze partono da 219$ e si esauriscono velocemente, pertanto occorre un minimo di organizzazione o un pizzico di fortuna. 

La stessa gestione offre anche le più rustiche, ma ugualmente confortevoli ed esclusive Cabins at the View – www.cabinsattheview.com ed un campeggio, il The View Campground – www.theviewcampground.com

Fuori dal Parco

Il posto più vicino al parco è sicuramente il Goulding’s Lodge è una sistemazione meno dispendiosa, ma ugualmente strategica e panoramica per godere delle albe e dei tramonti sulla Monument Valley. Nei pressi si possono trovare un supermarket, alcuni negozietti ed un museo, forse fra quelli di cui non vi ricorderete. L’hotel dispone anche di piccole “villas” o bungalows, confortevoli e con un piccolo dehors vista Parco, dove ho festeggiato il mio compleanno nell’ultimo viaggio. L’hotel offre anche uno spazio dedicato al campeggio, con posti per le tende, camper e anche alcune “Cabins” molto rustiche in stile tutto americano.

Per una sistemazione più insolita potete scegliere di alloggiare in una classica tenda indiana al Tipi Village, appena fuori dal parco. Un’esperienza sicuramente diversa ed in pieno clima “far west”.

Allontanandosi dal parco troverete altre sistemazioni a Kayenta, verso sud ed a Mexican Hat verso nord. Entrambi distano circa 35 chilometri, non certo una distanza folle, ma, se potete, restate vicino al parco.

Monument Valley Navajo Monument
John Ford’s Point

Visite ed escursioni nella zona con guida Navajo

Per visitare meglio la Monument Valley è possibile raggiungere uno dei numerosi tour gestiti dagli indiani Navajo, che offrono l’opportunità di visitare angoli più remoti e meno accessibili del parco, magari anche cavallo.

Potete trovare le informazioni sul sito ufficiale, anche se in molti casi è possibile prenotare solo per telefono o via mail, con una scarsa interattività dell’interlocutore.

Tour prenotabili su piattaforma online

L’alternativa è prenotare prima su una piattaforma online (fate sempre riferimento al sito di destinazione per le info complete). Fra quelli che vi consiglio ci sono:

  • il Tour di 3 ore al tramonto, che permette di vedere il parco in uno dei suoi momenti più suggestivi. Inclusi nel prezzo ci sono ovviamente la presenza di una guida locale Navajo, l’accesso all’area riservata della Monument Valley, la visita ad una tradizionale casa Navajo ed una performance di musica tradizionale eseguita dalla guida. Nel prezzo non è compreso il biglietto d’ingresso al Parco che dovrete acquistare a parte.
  • Il Tour di 3 ore e mezza, rispetto ai classici che durano un po’ meno vi darà il tempo di esplorare con più calma e di godere di qualche scorcio aggiuntivo rispetto al tour classico. Anche in questo tour sono compresi la presenza di una guida locale Navajo, l’accesso all’area riservata della Monument Valley, la visita ad una casa Navajo e la classica performance di musica tradizionale eseguita dalla guida.

Entrambi i tour prevedono di viaggiare a bordo di un veicolo stile safari all’aperto con un massimo di 12 passeggeri nella stagione calda o a bordo di SUV chiuso con un massimo di 7 persone in caso di temperature troppo fredde o troppo calde.

Attenzione: gli orari sono da considerarsi con il fuso orario dello Utah (Mountain Standard Time), un'ora in più rispetto all'Arizona da marzo a novembre: calcolate di partire 1 ora prima siete alloggiati in Arizona

Sentieri nel parco

Il Wildcat Trail è l’unico sentiero che vi permette di inoltrarvi nel parco senza una guida. E’ un’escursione ad anello di circa 6,5 chilometri in totale ed attraversa una delle aree più panoramiche che la Monument Valley abbia da offrire. L’itinerario vi porterà a spasso verso le famose Mitten Buttes e Merrick Butte, con la possibilità di incontrare i cavalli al pascolo (vedi foto).

Il sentiero comincia all’angolo nord-ovest del parcheggio del centro visitatori dove c’è un cartello indicatore e richiede da 2 a 3 ore di cammino in un terreno poco accidentato, ma a tratti sabbioso. Portatevi dell’acqua.

Monument Valley Riserva Dine' Navajo Monument
Sui sentieri della Monument Valley

Mappa dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti

Mappa degli stati uniti sud ovest e parchi
Mappa degli stati uniti sud ovest e parchi clicca qui per la mappa interattiva

La storia della Riserva Navajo

Era il 1° giugno 1868 ed una delegazione di leader navajo firmava con una “X” un “trattato e accordo” con gli Stati Uniti. Questo pezzo di carta poneva fine all’esilio dei Navajo dalla loro patria e la loro segregazione a Fort Sumner. (Potete trovare l’intera storia qui)

Navajo Monument

Appena quattro anni prima, l’esercito aveva radunato i Navajo e li aveva costretti a marciare per oltre 550 chilometri fino a Fort Sumner con l’intento di una integrazione forzata, segregandoli di fatto in una riserva.

Per i Navajo quello del 1868 fu un passo memorabile. Essi divennero l’unica Nazione Indiana Nativa a stipulare un accordo con il governo federale per tornare a casa.

I capi della Nazione ebbero la lungimiranza di stringere un accordo con il governo federale per permettere la sopravvivenza del popolo Navajo, che non era così scontata. Ma in questi anni non tutto è stato facile.

Condizioni al limite della povertà

Nella maggior parte della riserva ci sono poche strade asfaltate. Molti abitanti vivono senza acqua corrente, elettricità, telefoni e computer, molti non hanno accesso all’assistenza sanitaria.

Questo territorio è anche in buona parte un “deserto alimentare”, con pochi prodotti freschi coltivati ​​sul posto e pochissimi negozi distanti tra loro.

Secondo uno studio del 2014 del Diné Policy Institute, in tutta la nazione solo 10 negozi fornivano una gamma di prodotti alimentari completa. Pensate: in un territorio grande quasi come la Repubblica Ceca.

La maggior parte dei rimanenti piccoli rivenditori erano (e sono tuttora) stazioni di servizio dove non si trova cibo fresco, ma solo cibi conservati, altamente elaborati, ipercalorici e a bassa nutrizione.

Questo provoca tantissime malattie causate dall’alimentazione fra le quali il diabete, con un tasso di incidenza all’epoca degli studi di circa l’8,3%

Chi volesse leggere il documento a cui si fa riferimento può trovarlo qui.

Monument Valley Navajo Monument

Minacce per l’ambiente nella Monument Valley

A minacciare questi bellissimi parchi, secondo molti ambientalisti, c’è anche l‘Intermountain Power Plant, una delle più grandi centrali elettriche a carbone del mondo, della potenza di 1900 Megawatt,  a lungo criticata per essere una indiscutibile fonte di inquinamento. Nel 2019 sono cominciati i lavori per riconvertire la centrale all’idrogeno. I lavori, però, sono cominciati solo nel 2022 e promettono di arrivare a generare il 30% dell’elettricità con questa tecnologia entro il 2026. La completa riconversione a zero emissioni arriverà, secondo le stime, solo nel 2045

La parte meno conosciuta è che, a pochi chilometri di distanza, in piena zona Navajo, esisteva un altro impianto simile e anche più potente, il Navajo Generating Station, della potenza di 2.250 Megawatt.

L’impianto consumava circa 8 milioni di tonnellate di carbone bituminoso ogni anno, fornito dalla miniera Peabody Energy nei pressi di Kayenta, in Arizona, in territorio Navajo.

Alcune statistiche

Secondo alcuni report il Navajo Generating station era nella top 10 degli impianti più inquinanti per le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti. Ma la cosa singolare era che questo impianto non veniva quasi mai citato perché tecnicamente non si trovava negli Stati uniti, ma in una riserva indiana.

Stando al sito dei proprietari dell’impianto, questo ha cessato di funzionare il 18 novembre 2019 ed i dipendenti saranno ricollocati secondo un piano di intenti fornito dall’azienda.

Monument Valley Navajo Monument
Incontri inaspettati

L’estrazione dell’Uranio nelle riserve Navajo

A partire dal 1943 negli Stati Uniti crebbe la domanda di produzione di uranio a causa della corsa agli armamenti nucleari con l’Unione Sovietica. Grandi giacimenti di uranio furono trovati nella riserva Navajo, nel sud-ovest e zone limitrofe. A causa della mancanza di regolamenti per l’ambiente, l’industria mineraria causò danni ingenti ai lavoratori Navajo, oltre a contaminare l’aria e le falde acquifere delle terre dei Navajo.

Potete trovare la storia nel museo all'interno del centro visitatori della Monument Valley

Le compagnie private assunsero spesso dipendenti Navajo per lavorare nelle miniere. Le società private e la Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti non informarono adeguatamente i lavoratori dei pericoli e omisero di regolamentare l’estrazione per ridurre al minimo la contaminazione. Tutto questo nonostante i rischi fossero ampiamente noti.

Una vittoria storica, ma insufficiente

Dopo anni di battaglie nel 1990 il Congresso degli Stati Uniti approvò la Radiation Exposure Compensation Act, per risolvere tali casi e fornire il risarcimento necessario.

Nonostante gli sforzi compiuti per ripulire i siti di uranio, persistono oggi notevoli problemi legati allo sviluppo dell’uranio nella Navajo Nation e negli stati dello Utah, Colorado, New Mexico e Arizona. Moltissime miniere abbandonate non sono state decontaminate, contribuendo non poco ad aggravare problemi ambientali e sanitari in molte comunità.

Tutt’oggi la qualità dell’aria e dell’acqua non rispettano standard di sicurezza e la gente si ammala e muore di malattie legate all’inquinamento da uranio.

Monument Valley Riserva Dine' Navajo Monument

Fotografie della Monument Valley

La premessa era per significare che quello che agli occhi di un turista può sembrare il Paradiso, a volte non lo è per chi ci abita, anche se queste persone la considerano la loro casa. E la Monument Valley non fa eccezione.

A questo punto, però, dopo avervi tediato con i problemi non dimentico che siamo in giro per godere delle bellezze di questi stati. Per questo vi propongo ancora alcune fotografie scattate durante la mia visita.

Ciao e arrivederci presto nella Monument Valley!

Monument Valley Navajo Monument

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Faq Monument Valley

Quanto costa il biglietto d’ingresso alla Monument Valley?

Il biglietto d’ingresso costa 8$ a persona

Quali sono i film più famosi girati nella Monument Valley?

I film più famosi che hanno almeno una ambientazione nella Monument Valley sono:
– Ombre Rosse di John Ford del 1939
– C’era una volta il West di Sergio Leone del 1968
– 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick del 1968
– Ritorno al futuro con Michel J Fox del 1985
– Forrest Gump con Tom Hanks del 1994
– The lone ranger con Johnny Depp del 2013
Forrest Gump alla Monument Valley

Qual è il periodo migliore per visitare la Monument Valley?

I mesi migliori per visitare la Monument Valley sono quelli primaverili ed ancora di più quelli autunnali, a partire dalla metà di settembre, quando le giornate sono più terse.

Com’è la copertura del cellulare nella Monument Valley?

La copertura per i cellulari è intermittente, spesso lenta e dipende soprattutto dall’operatore utilizzato. Considerate che potrebbe, per qualsiasi motivo, non essere garantita al di fuori delle zone più frequentate.

Quanto tempo ci vuole per visitare la Monument Valley?

Spesso i turisti hanno poco tempo e visitano il parco passando velocemente con l’auto, scattando qualche foto dai punti panoramici. Il mio consiglio è di prendersi almeno 3 ore e, se possibile e se le temperature lo permettono, di fare una passeggiata lungo uno dei percorsi. Se ne avete la possibilità affidatevi ad un tour guidato con una guida Navajo.

Cosa scrivo sul navigatore per arrivare alla Monument Valley?

Per arrivare alla Monument Valley digita sul navigatore “Indian Rte 42, Oljato-Monument Valley, AZ 84536, Stati Uniti”, è l’indirizzo del The View Hotel che si trova all’ingresso del parco. In questo modo arriverete precisi a destinazione!. Se hai un app di mappe sul telefono clicca qui.

Posso portare il cane nella Monument Valley?

La Monument Valley è pet friendly! I cani (ed i gatti) si possono portare dentro l’auto. Attenzione alle alte temperature ed a non lasciarli uscire. Specialmente in estate se si perdono rischiano di non sopravvivere.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 22/06/2022
Sapta Badri o Panch Badri il tempio di Badrinath dedicato a Vishnu

Sapta Badri, i sette Templi di Vishnu

di Max Pubblicato: 20/06/2022
India written by Max

Sapta Badri: sette templi di Vishnu in Himalaya

Il Sapta Badri è un circuito di pellegrinaggio che porta i fedeli a visitare sette Templi dedicati al dio Vishnu. I luoghi sacri si trovano tutti nelle le montagne Himalayane della regione del Garhwal in Uttarakhand, India e fanno un po’ da contraltare al pellegrinaggio Panch Kedar, che tocca cinque Templi dedicati a Shiva. 

In alcuni casi il pellegrinaggio viene ridotto a cinque templi e prende il nome di Panch Badri, in altri casi i templi sono scambiati fra di loro o sostituiti.

In realtà i devoti durante il loro pellegrinaggio visitano molti Templi dedicati a diverse divinità, con lo spirito di offrire i propri sacrifici anche ad altri Dei, per dimostrare la loro buona volontà e migliorare così il proprio karma.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice

  • Sapta Badri: sette templi di Vishnu in Himalaya
  • I sette templi del Sapta Badri dedicati a Vishnu
  • Badrinath
  • Adi Badri
  • Vridha Badri
  • Bhavishya Badri
  • Yogadhyan Badri
  • Dhyan Badri
  • Ardha Badri
  • L’eccezione ai Sapta Badri: Narasingh Badri
  • Mappa Sapta Badri – Panch Badri e altre destinazioni
  • Accesso ai Sapta Badri
  • Glossario
  • Per saperne di più sull’India

Leggi anche Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento

I sette templi del Sapta Badri dedicati a Vishnu

Il principale tempio di questo pellegrinaggio si trova a Badrinath e si chiama Badri-vishal, dove Badri è un altro nome di Vishnu e Vishal significa Altitudine. Questo è anche il tempio che i devoti di Shiva visitano dopo aver concluso il pellegrinaggio dei Panch Kedar. 

Gli altri sei templi sono Adi Badri, Vridha Badri, Dhyan Badri, Ardha Badri, Bhavishya Badri, e Yogadhayan Badri.  Esiste anche una versione ridotta del pellegrinaggio, il Panch Badri (cinque templi) che esclude Ardha Badri e Dhyan Badri o qualche volta Vridha Badri. 

Più raramente viene incluso nella lista del Panch Badri o del Sapta Badri il tempio di il tempio Narasingh Badri.

Badrinath

E’ il primo dei Sapta badri e la dimora di Vishnu, nella valle del fiume Alaknanda, conosciuta come Badri-Kshetra, nella quale sono situati tutti i templi di Badri (Vishnu). Anticamente il tempio era accessibile solo a cavallo, ora è ragiungibile in auto, anche se spesso la strada risulta un po’ avventurosa, a causa di frane e smottamenti.

Leggende su Badrinath

Una leggenda narra che alla dea Ganga fu chiesto di scendere sulla terra per aiutare l’umanità sofferente, ma la terra non sarebbe stata in grado di resistere alla potenza delle sua acque, per cui la potente Ganga (il fiume Gange) fu diviso in due canali sacri, dei quali uno è l’attuale fiume Alaknanda.

Un’altra leggenda spiega che questo luogo, un tempo, era coperto di cespugli di Badri (parola sanscrita per l’albero delle giuggiole indiano) e Vishnu lo scelse come luogo per meditare. La Dea Lakshmi, per proteggere il suo signore (Nath) dal sole durante la meditazione si trasformò in un cespuglio di badri, per fargli ombra, da qui il nome BadriNath

Si dice che Shiva inizialmente scelse Badrinath come propria dimora, ma che Vishnu lo costrinse ad andarsene con un inganno, per questo Shiva prese dimora a Kedarnath. 

Sapta Badri o Panch Badri il tempio di Badrinath dedicato a Vishnu
Sapta Badri o Panch Badri il tempio di Badrinath dedicato a Vishnu – foto di VIJAY RICHHIYA su Pixahive

Badrinath inclusa anche nei Char Dham e Chota Char Dham

Badrinath è anche il Dham del nord, dei quattro sacri centri di pellegrinaggio chiamati dimore degli Dei o Char Dham, ai quattro punti cardinali dell’India. Gli altri tre dhams sono Rameshwaram a sud, Dwarka ad ovest e Puri ad est.

L’altro Char Dham noto come Chota Char Dham situato in Himalaya, a differenza del grande Char Dham è prevalentemente vaishnavita. Tuttavia, sempre nello spirito di unione e di tolleranza, il Chota Char Dham rappresenta tutte e tre le principali correnti dell’induismo: Shaktismo, Shivaismo e Vaishnavismo. 

Struttura del tempio di Badrinath

Il tempio di Badrinath si compone di tre strutture: Garbhagriha, il Sanctorum, Darshan Mandap, la sala di preghiera e Sabha Mandap, la sala delle conferenze. In questo luogo Vishnu viene venerato nella forma di Nara Narayan, il quarto avatar di Vishnu, considerato un’incarnazione gemella di Krishna e Arjuna.

Nel tempio si venerano anche le immagini sacre di leader religiosi quali Adi Shankara, Swami Vedanta Desikan e Ramanujacharya.

Nonostante la distanza geografica, tradizionalmente i sacerdoti sono Bramini di Nambudiri dello stato del Kerala, nel sud dell’India.

Adi Badri

L’Adi Badri è un antico santuario dedicato a Vishnu vicino a Karnaprayag a 3 chilometri da Chandpur. 

Anticamente, quando l’accesso al santuario principale di Badrinath era chiuso in inverno, i pellegrini adoravano Vishnu in questo tempio. Il tempio principale è costituito da una costruzione piramidale sopra una piattaforma rialzata e custodisce un’immagine in pietra nera di Vishnu. L’immagine raffigura il Dio che tiene una mazza, un loto e un chakra (il disco)

La leggenda dice che Vishnu risiedesse qui durante le epoche del Satya, Dreda, e Dvapara Yuga, prima di spostarsi a Badrinath nel Kali Yuga

Tempio Adi Badri
Tempio Adi Badri – Chamoli, Uttarakhand – foto di Sivaprasadsujatha, CC BY-SA 4.0

Cosa sono gli Yuga

Nella religione induista, lo Yuga è l’equivalente di un’era cosmica. Le quattro ere dell’evoluzione della terra sono :

  • Satya Yuga – Krita Yuga o l’età dell’oro, periodo in cui sulla terra regna l’armonia
  • Treta Yuga o età dell’argento, dove il conseguimento della virtù (sattva) è possibile solo perseguendo la pratica religiosa della conoscenza
  • Dvapara Yuga o età del bronzo, quando sulla terra cominciano a sorgere le passioni tra gli umani, la pratica religiosa è caratterizzata da norme (dharma) e da sacrifici (yajna)
  • Kali Yuga che è l’attuale età del ferro nella quale si assiste alla violazione delle leggi divine, i beni si ottengono con delitti e violenza e regnano violenza, confusione e corruzione. La pratica religiosa più diffusa è la donazione.

Il ciclo delle quattro età, insieme a periodi intermedi di albe e crepuscoli, è chiamata mahāyuga o chaturyuga, della durata di 12.000 anni divini, corrispondenti a 4.320.000 anni umani.

È una credenza indù comune che il Signore Vishnu faccia il bagno a Rameswaram (Treta Yuga), mediti a Badrinath (Satya Yuga), pranzi a Puri (Kali Yuga) e e si riposi a Dwarka (Dwapara Yuga).

Vridha Badri

Vridha Badri è un santuario è situato nel villaggio di Animath ad un’altitudine di circa 1400 metri, a 7 chilometri da Josimath.

La leggenda di Vridha Badri racconta che Vishnu apparì in questo luogo sotto forma di un vecchio ed è infatti questa la rappresentazione che si trova all’interno del tempio. 

Bhavishya Badri

Bhavishya Badri è situato in un villaggio chiamato Subhain, a una distanza di 17 chilometri da Joshimath, ad un’altitudine di 2744 metri e raggiungibile solo con un trekking. 

Questo piccolo tempio è noto per essere la futura sede di Badrinath. 

Secondo la leggenda di Bhavishya Badri (Badri del futuro), quando il male dominerà il mondo, le montagne di Nara e Narayana si chiuderanno e bloccheranno l’accesso a Badrinath. Il mondo presente sarà distrutto e ne nascerà uno nuovo, Badri apparirà in questo nuovo tempio, invece che a Badrinath. 

Un’altra leggenda racconta che Vishnu avesse stabilito la sua dimora in Tibet, ma che gli abitanti del luogo, irrispettosi, avessero cominciato a mangiare carne ed a bere alcool. Indispettito Vishnu cominciò a cercare un altro luogo dove stabilirsi e quando visitò Bhavishya Badri stabilì che quella sarebbe stata la sua futura residenza.

Nel tempio Vishnu è raffigurato come Narasimha, l’incarnazione di Vishnu con un viso da leone.

Vedi foto qui

Yogadhyan Badri

Yogadhyan Badri, anche chiamato lo Yoga Badri, si trova a Pandukeshwar, ad un’altitudine di 1.829 metri. Il luogo è facilmente raggiungibile in auto e dista 18 chilometri da Josimath e 23 da Badrinath. In questo tempio Vishnu è rappresentato in posizione di meditazione, da qui il nome del tempio.

Dhyan Badri

Dhyan Badri si trova ad un’altituidine di 2.135 metri, nella valle dell’Urgam. Il Tempio può esser raggiunto solo con un trekking di 3 chilometri con partenza da Urgam, un piccolo paesino a circa 20 chilometri da Josimath. Vishnu è raffigurato con quattro braccia, e l’immagine è in pietra nera e in posizione meditativa. Qui vicino c’è anche un tempio dedicato a Shiva: Kalpeshwar, uno dei Panch Kedar.

Ardha Badri

Ardha Badri si raggiunge dalla strada che da Joshimath porta a Tapovan. Il Tempio si trova in un villaggio sperduto nelle montagne e può essere raggiunto solo con un trekking, lungo un ripido sentiero. Il nome del Tempio deriva dal fatto che le dimensioni dell’idolo sono piccole, infatti il significato letterale di Ardh Badri è metà di Badri.

L’eccezione ai Sapta Badri: Narasingh Badri

Il tempio di Narasimha a Joshimath, chiamato anche Narasingh Badri, è legato alla leggenda di Bhavishya Badri, citata nei precedenti paragrafi. 

Anche se non è considerato uno dei Panch Badri o Sapta Badri, in alcuni casi viene incluso nell’elenco al posto dell’Ardha-Badri o nel Panch Badri al posto di Dhyan Badri. In questo tempio Vishnu viene rappresentato nella sua quarta incarnazione, l’avatar mezzo leone e mezzo uomo chiamato Narsimha e durante l’inverno il tempio diventa la residenza dell’idolo di Badrinath.

La credenza narra che l’idolo custodito in questo tempio si sia manifestato in modo autonomo e non collocato da alcuna persona.

E’ credenza comune, supportata da non meglio specificate prove scientifiche, che il polso destro dell’idolo di anno in anno rimpicciolisca. Quando il polso si staccherà dall’idolo, una frana cadrà distruggendo per sempre la strada per Badrinath ed in quel momento la divinità si sposterà al Tempio di Bhavishya Badri, come già detto nel paragrafo dedicato.

Questo evento catastrofico concluderà il Kali Yuga dando vita ad un nuovo ciclo terrestre.

Mappa Sapta Badri – Panch Badri e altre destinazioni

Mappa Sapta Badri, Panch Badri, Panch Kedar e Panch Prayag
Mappa Sapta Badri, Panch Badri, Panch Kedar e Panch Prayag
Ho redatto la mappa con il solo scopo di fornire una visione d'insieme delle varie destinazioni della zona e dare un'idea delle distanze. Per raggiungere i luoghi consiglio sempre di utilizzare una cartina aggiornata.

Accesso ai Sapta Badri

Mentre ad alcuni santuari del pellegrinaggio Sapta Badri o Panch Badri si trovano su un carrozzabile, altri templi possono essere raggiunti solo con un trekking più o meno impegnativo. Qui di seguito alcune informazioni sulle distanze, consiglio sempre di andare con una guida o un autista del luogo, se non avete tempo di sbagliare strada..

L’aeroporto più vicino ai Sapta Badri è l’Aeroporto Jolly Grant a 20 chilometri da Rishikesh.

Qui di seguito le distanze dei sette santuari da Rishikesh:

  • Badrinath: 299 chilometri,
  • Adi Badri: 217 chilometri (140 chilometri da Badrinath)
  • Vriddha Badri: 250 chilometri fino a Joshimat poi 7 km di trekking,ma raggiungibile anche in auto (44 chilometri da Badrinath)
  • Bhavishya Badri – 275 chilometri (62 chilometri da Badrinath)
  • Yogadhyan Badri: 277 km (23 chilometri da Badrinath)
  • Dhyan Badri – 250 chilometri a Joshimath e poi 12 chilometri di trekking da Helang (vicino a Joshimat)
  • Ardha Badri – come Bhavishya, dalla quale dista circa 20 chilometri, raggiungibile con trekking

Glossario

Sapta = sette

Panch = cinque

Kedar = altro nome di Shiva

Badri = altro nome di Vishnu

Ardh = metà

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 20/06/2022
Parco nazionale del Grand Canyon - Grand Canyon National Park Arizona

Grand Canyon: quando andare, cosa fare e quanto costa nel 2023

di Max Pubblicato: 17/06/2022
Stati Uniti written by Max

Il periodo migliore, le escursioni e dove alloggiare al Grand Canyon National Park

Il Parco Nazionale del Grand Canyon in Arizona è da sempre considerato una delle meraviglie del mondo ed ogni anno attrae milioni di visitatori, oltre a centinaia di pazzi che compiono le acrobazie più strane per un selfie nei punti più estremi, rischiando a volte la vita.

A parte i soggetti singolari che sicuramente incontrerete durante la vostra visita, qui avrete veramente l’opportunità di verificare con mano quello che la natura può produrre nel corso dei millenni a partire da una semplice goccia d’acqua.

Stando ai dati del 2022, con un afflusso di circa 4,73 milioni di visitatori, il Grand Canyon National Park è il secondo Parco Nazionale più visitato d’America dopo le Great Smoky Mountains, che conta il triplo dei visitatori. Se vi chiedete qual è il terzo parco più visitato.. ebbene è il piccolo Parco Nazionale dello Zion Canyon con 4,69 milioni di visitatori.

La pandemia per un po’ ha cambiato la geografia del turismo e il povero Parco Nazionale del Grand Canyon dell’Arizona è scivolato al 13° posto nel 2021, ma nel 2022 ha recuperato la seconda posizione, che gli spetta di diritto. (fonte https://edition.cnn.com/travel/article/most-visited-us-national-park-sites-2022/index.html)

Sono sicuro che in nessuno di questi parchi vi sentirete soli, specialmente in estate.

Prima di programmare la visita, vale la pena di conoscere un po’ il Parco Nazionale. In questo articolo troverete alcune notizie sulla storia, su come arrivarci, il periodo migliore, cosa fare e quanto costa.

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Se avete fretta dall’indice scegliete l’argomento che vi interessa dall’indice.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il periodo migliore, le escursioni e dove alloggiare al Grand Canyon National Park
  • Guide e libri per gli Stati Uniti
  • Come si è formato il Grand Canyon?
  • Storia del Parco Nazionale
  • North Rim, South Rim e Grand Canyon West Rim
  • Come arrivare al Grand Canyon in Arizona
  • Navette da e per il Grand Canyon
  • Navette all’interno del Parco – trasporto sostenibile
  • Biglietto d’ingresso e prenotazioni
  • Orari e chiusure del Parco Nazionale del Grand Canyon
  • Che tempo fa nel grand Canyon?
  • Dove mangiare dentro e fuori dal Parco
  • Dove dormire dentro e fuori il Grand Canyon National Park
  • Visite ed escursioni nel parco
  • Punti panoramici del grand Canyon
  • Mappa dei punti panoramici del Grand Canyon e dove mangiare
  • Letture Consigliate per un Viaggio negli Stati Uniti
  • Proposte viaggi USA
  • Faq Parco Nazionale del Grand Canyon
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
escursione nel grand canyon
Uno sguardo sul Grand Canyon

Guide e libri per gli Stati Uniti

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Come si è formato il Grand Canyon?

Il Grand Canyon è un’erosione che si è formata nel corso dei millenni lungo il fiume Colorado, in Arizona, ma per capire meglio facciamo un passo indietro.

Il fiume Colorado nasce dal Lago La Poudre Pass, nel parco della Montagne Rocciose nello stato del Colorado, per sfociare 2.330 chilometri dopo, dissanguato dai numerosi prelievi idrici, nel golfo di California.

Pensate che in certe annate, proprio a causa dei molti prelievi effettuati durante il suo corso, il fiume non riesce neppure a raggiungere il mare.

Fino al 1921 il Colorado – dalla sorgente nelle Montagne Rocciose fino alla confluenza con il Green River nello Utah – era conosciuto come Grand River. Questo nome non è più in uso, ma Grand rimane un appellativo per molte località connesse al fiume, come il Grand Canyon.

Il fiume nel corso dei secoli, durante il suo percorso verso il mare, ha plasmato e modellato l’altopiano, creando questa immensa erosione. La gola – o canyon – è lunga circa 450 chilometri e profonda in alcuni punti oltre 1800 metri. La larghezza varia dai 500 metri a quasi 30 chilometri, proprio per questo offre panorami stupendi e colori variegati.

L’erosione è inclusa per la maggior parte nel parco nazionale del Grand Canyon, uno dei primi parchi nazionali degli Stati Uniti d’America.

Escursione nel Grand Canyon
Uno sguardo sul Grand Canyon

Storia del Parco Nazionale

Il parco nazionale del Grand Canyon fu istituito il 26 febbraio 1919 e dal 1979 è stato inserito nella lista dei Patrimoni UNESCO. Nell’anno della sua inaugurazione, il parco ricevette circa 44.000 visite, un vero record per l’epoca. In seguito la sua popolarità crebbe così tanto che nel 1932 fu fondata la Grand Canyon National History Association (oggi Grand Canyon Conservancy).

La prima esplorazione del Parco si deve ad una spedizione spagnola, che già nel 1540 si avventurò nella zona, grazie all’aiuto delle guide Hopi. Si dovrà aspettare fino al 1869 per la prima spedizione scientifica, condotta da John Wesley Powell, che aprì ufficialmente la via allo studio del Grand Canyon.

Fu anche grazie a questi studi che nel 1908 il presidente Teddy Roosvelt decise di istituire il Grand Canyon National Monument, poi trasformato in National Park nel 1919.

North Rim, South Rim e Grand Canyon West Rim

Il North Rim a nord, meno visitato e più selvaggio, offre viste tranquille del canyon. Le strutture del North Rim sono aperte da metà maggio fino a metà ottobre.

Il South Rim è accessibile da sud, in mezzo scorre il Colorado e nel parco non ci sono ponti carrabili. E’ aperto tutto l’anno e spesso molto affollato, aspettatevi di non trovare facilmente un parcheggio se arrivate dopo le 10 del mattino.

I due ingressi sono separati un canyon lungo 446 km e anche se la larghezza media del canyon è di soli 16 chilometri, ci vogliono cinque ore di auto e 354 km per andare da un ingresso all’altro.

Qui potete trovare una pubblicazione in italiano piena di informazioni che vi aiuterà a pianificare il vostro viaggio. E’ edita dall’ente che gestisce il parco (NPS) ed è gratuita. Cliccate qui per scaricare il PDF.

La terza sezione del parco: il West Rim

Negli ultimi anni sta diventando popolare anche l’ingresso ovest del Grand Canyon o West Rim, grazie alla vicinanza a Las Vegas, che si sposa bene con i popolarissimi day tour.

Il posto è sicuramente bello, ma non è come andare a South o North Rim. Il canyon è meno profondo e per contro il fiume Colorado si vede facilmente, ma è un’esperienza diversa rispetto alla visita del Grand Canyon National Park.

Il Grand Canyon West inoltre non fa “ufficialmente” parte del Grand Canyon National Park. Questa porzione di Canyon è amministrata dagli indiani Hualapai, che vivono nella riserva e si occupano di riscuotere il biglietto. Se avete più tempo visitate l’originale, se siete invece siete di fretta godetevi questo tour di un giorno.

Come arrivare al Grand Canyon in Arizona

Al Grand Canyon non ci si arriva per caso, diciamo che il posto è un po’ fuori mano e bisogna proprio programmare di andarci. Non ci sono linee ferroviarie che colleghino il parco e, salvo che decidiate di scendere il fiume Colorado in canoa o facendo rafting, ci potete arrivare solo in auto.

L’aeroporto più vicino al Grand Canyon è quello di Las Vegas (LAX), dove potete noleggiare un’auto. Se siete proprio di fretta potete anche prendere un aereo da Boulder City, Nevada, nei pressi di Las Vegas fino al Grand Canyon Airport a Tusayan, Arizona.

Come arrivare all’ingresso North Rim del Parco Nazionale del Grand Canyon

  • Las Vegas: Las Vegas è anche la città con l’aeroporto più prossimo al Parco. L’ingresso più vicino è il North Rim, ma in genere i visitatori si concentrano sul South Rim. Per arrivare al Grand Canyon Village da Las Vegas, occorrono circa 5 ore per percorrere circa 490 chilometri. Da Las Vegas si imbocca la US-93 sud fino alla I-40. Al bivio imboccare I-40 est fino alla US-64, da seguire in direzione Nord fino al South Rim.
  • Los Angeles: Los Angeles dista 800 chilometri, un bel tiro! Da Los Angeles imboccare I-15 est fino alla I-40. Proseguire sulla I-40 in direzione est fino alla US-64, al bivio imboccare poi la US-64 in direzione nord fino al South Rim.
  • Monument Valley: L’ingresso orientale del Grand Canyon è abbastanza vicino alla Monument Valley, solo 2 ore e mezza di auto e 260 chilometri. Dalla Monument Valley imboccare la US-163 in direzione sud e seguirla fino a Kayenta. Da Kayenta seguire la US-160 in direzione ovest fino all’incrocio con la US-89. Proseguire poi in direzione sud sulla US-89 fino a Cameron e al bivio imboccare poi la AZ-64 in direzione ovest fino al Village. La strada è molto panoramica e permette numerosi punti di sosta. Consigliatissima!
  • Page: Se state visitando Antelope Canyon o Horseshoe Bend, potete raggiungere il South Rim da Page in circa due ore percorrendo 195 chilometri. Da page imboccate la Indian Route 20 e seguite poi Coppermine Road fino alla US-89. Imboccate la US-89 in direzione sud fino a Cameron e al bivio imboccare poi la AZ-64 in direzione ovest fino al Village. Come già detto la strada è molto panoramica e consigliatissima!

Come arrivare all’ingresso South Rim del Parco Nazionale del Grand Canyon

  • Las Vegas: 4 ore e mezza e 430 chilometri. Come già detto Las Vegas è anche la città con l’aeroporto più prossimo al Parco. Da Las Vegas imboccare la I-15 in direzione nord fino all’uscita 16 per entrare in UT-9 E/W State St. verso Hurricane. Imboccare poi la prendi UT-59 S/E che diventerà 389. Arrivati Fredonia, proseguire sulla 89/A e al bivio con la US-67 seguire quest’ultima in direzione sud fino all’ingresso del Grand Canyon National Park.
  • Page: l’ingresso nord dista circa 200 chilometri e due ore e mezza. Da page imboccare la US-89 in direzione sud e seguirla fino al bivio con la SU-89A da imboccare in direzione nord, per il Marble Canyon, che potete visitare lungo la strada. Al bivio con la US-67 seguire quest’ultima in direzione sud fino all’ingresso del parco.
  • Monument Valley: raggiungete Page e seguite le indicazioni sopra riportate
  • Los Angeles: raggiungete Las Vegas e poi seguite le indicazioni sopra riportate
Escursione nel Grand Canyon
Vista del Grand Canyon National Park

Navette da e per il Grand Canyon

Groome Transportation che era Arizona Shuttle fornisce un servizio di navetta tra Flagstaff ed il Grand Canyon, con opzioni anche da altre città.

Trans Canyon Shuttle opera con viaggi giornalieri tra il North Rim e South Rim da metà Maggio
a metà Ottobre. In bassa stagione dal 16 Ottobre al 15 Novembre bisogna prima chiamare per avere conferma.

Il N.P.S. gestisce un bus navetta tra Tusayan e il Grand Canyon, in modo che i visitatori che dormono al di fuori del parco possano comodamente lasciare la macchina in un parcheggio all’esterno e raggiungere il Canyon in navetta.

Navette all’interno del Parco – trasporto sostenibile

Escursione nel Grand Canyon

Elenco dei bus navetta in funzione e loro percorso. Alcuni nomi sono onomatopeici.

Percorso Village (Blu) – Tutto l’anno, dalle 4:00 alle 23:00, 50 minuti andata e ritorno.

Un anello che collega il Terminal Bus Shuttle del Visitor Center con lodge, campeggi, il Backcountry Information Center e Market Plaza (mercato, bancomat all’aperto e ufficio postale).

Percorso Kaibab Rim (arancione) – Tutto l’anno, dalle 4:00 a 20 minuti dopo il tramonto, 50 minuti andata e ritorno.

In direzione est dal Terminal delle navette del Visitor Center, South Kaibab Trailhead, Yaki Point e Pipe Creek Overlook, quindi torna al Visitor Center. In direzione ovest dal Terminal delle navette del Visitor Center, Mather Point, Museo Yavapai. Quindi ritorna al Terminal Bus Navetta Visitor Center.

Hermit Road (rosso) – fino al 30 novembre, dalle 4:00 fino a 30 minuti dopo il tramonto, 80 minuti andata e ritorno.

Dallo svincolo di Hermit Road, sul lato ovest del Village Historic District lungo strada panoramica di 11 km con viste spettacolari sul Grand Canyon. Potete scendere ai vari punti panoramici. In alta stagione non si può percorrere la strada con la propria auto.

Navetta Express per escursionisti – Tutto l’anno. Un autobus mattutino con servizio dal Grand Canyon Village al South Kaibab Trailhead.

Tusayan (viola) – Da maggio a settembre, non garantito nelle altre stagioni, dalle 8:00 alle 21:30, 40 minuti andata e ritorno.

Da Tusayan, dove fa quattro fermate, al Visitor Center del South Rim all’interno del parco e ritorno. Gli autobus passano ogni 20 minuti. Una valida opzione per chi vuole risparmiare qualcosa e dorme fuori dal parco.

Escursione nel Grand Canyon

Biglietto d’ingresso e prenotazioni

Il biglietto d’ingresso al Grand Canyon National Park costa 35 dollari a veicolo e vale per tutti gli occupanti del veicolo (fino a 15!) per una settimana. Le moto pagano 30 dollari ed i pedoni 20 dollari.

Se visitate più di un parco considerate di acquistare il pass annuale “America The Beautiful” che costa 80 dollari e garantisce l’accesso a quasi tutti i parchi gestiti dal National Park Service. Il pass è valido per il proprietario e per altre 3 persone a bordo dello stesso veicolo (esclusi i minori di 15 anni per i quali l’ingresso è sempre gratuito). Ecco una pagina dove è possibile vedere tutte le aree ed i parchi dove è possibile acquistare la tessera dei parchi.

La tessera può essere acquistata all’ingresso del primo parco visitato oppure online al USGS online store, cosa che personalmente sconsiglio, visti i tempi di spedizione ed i possibili intoppi nelle spedizioni internazionali (non si può fare il download).

Biglietterie automatiche

Visto il notevole afflusso al parco, per evitare intasamenti agli ingressi del parco, sono state istituite delle biglietterie automatiche, presso il cinema IMAX di Tuyasan, la stazione di servizio Chevron di Valle (AZ) ed il centro visitatori di Williams. Inoltre ci sono diversi concessionari nella zona che effettuano il servizio di prevendita. Le biglietterie automatiche non accettano contanti, solo carte.

Biglietti online

I biglietti di accesso al parco possono anche essere acquistati online in anticipo, agli stessi prezzi delle biglietterie fisiche. Per farlo potete collegarvi a questa pagina e poi scaricare il pass in formato .pdf.

Il consiglio è di fare il download per tempo e possibilmente stampare il biglietto, visto che la connessione nel parco non è assicurata.

Giorni con ingresso gratuito

L’ingresso al parco è gratuito in questi giorni:

  • Festa dedicata a Martin Luther King, Jr.
  • Primo giorno del National Park Week
  • Anniversario del Great American Outdoors Act
  • Giornata nazionale del suolo pubblico (National Public Lands Day)
  • Giornata dei Veterani

Orari e chiusure del Parco Nazionale del Grand Canyon

Il South Rim è aperto tutto l’anno 24 ore su 24, mentre il North Rim durante l’inverno è chiuso. In dettaglio, durante il mese di novembre il North Rim è aperto dall’alba al tramonto, mentre è completamente chiuso dal 1° di dicembre al 14 maggio. Durante il periodo di apertura anche il Grand Canyon North Rim è aperto 24 ore su 24.

Che tempo fa nel grand Canyon?

Il clima nel Grand Canyon è vario, ma in genere presenta inverni freddi ed estati miti e piacevoli, umidità moderata ed escursione termica elevata tra il giorno e la notte, più accentuata man mano che si sale di quota. La parte inferiore del Canyon, verso il letto del fiume, presenta temperature più elevate, estati calde e secche ed inverni freschi e umidi.

Qui di seguito il grafico delle temperature a South Rim. Se vi avventurate in un sentiero del parco, man mano che scenderete, aspettatevi temperature più calde e clima secco.

Temperature a Grand Canyon South Rim - escursione giornaliera
Temperature a Grand Canyon South Rim – escursione giornaliera a livello strada

Dove mangiare dentro e fuori dal Parco

Per sapere dove mangiare vedi anche la cartina.

All’interno del Grand Canyon è possibile consumare i pasti all’interno dei lodge, nelle caffetterie e in alcuni di punti di sosta e panoramici del parco.

Mangiare nel Grand Canyon

Ci sono ristoranti e negozi al Grand Canyon Visitor Center, al Grand Canyon Village e a Market Plaza e a Desert View.

Alla fine del sentiero panoramico che porta ad Hermits Rest, durante la stagione è possibile consumare spuntini o bere qualcosa.

Ci sono ristoranti al Village, a Market Plaza, al Visitor Center e a Desert View. Sui sentieri non sono disponibili servizi di ristorazione. Un unica eccezione è rappresentata da Phantom Ranch, situato vicino al Colorado, con oltre 1.200 metri di dislivello in discesa e raggiungibile con i sentieri Bright Angel Trail e South Kaibab Trail.

Cibo da asporto è disponibile Note about dining: a The Fountain at Bright Angel Lodge and Hermit’s Rest Snack Bar. Fred Harvey Tavern, Fred Harvey Burger, Maswik Food Court, e Arizona Steakhouse sono aperti solo per consumo sul posto. Se non volete restare senza cena, prenotate.

Mangiare fuori dal Grand Canyon

Ovviamente potete mangiare fuori dal parco. Il posto più vicino è Tusayan, a circa 10 km dal Village, dove troverete un po’ di tutto, dal fast food al gourmet. Se andate invece in direzione est il posto più vicino è Cameron, che non è una metropoli e che dista 50 km dal Village e circa 40 da Desert View, (da 25 a 45 minuti a seconda del traffico).

Escursione nel Grand Canyon
Uno sguardo sul Grand Canyon

Dove dormire dentro e fuori il Grand Canyon National Park

All’interno del Parco potete alloggiare in uno dei lodge gestiti dai concessionari. Fate attenzione perché la disponibilità si esaurisce presto!

South Rim

Bright Angel Lodge, El Tovar Hotel, Kachina Lodge, Thunderbird Lodge e Maswik Lodge che si trovano nell’Historic District e sono gestiti da Xanterra (prenotazioni qui).

Yavapai Lodge e Trailer Village RV Park, gestiti da Delaware North (prenotazioni qui)

North Rim

Grand Canyon Lodge, gestito da Aramark (prenotazioni qui)

Camping nel Grand Canyon

Per campeggiare dentro al canyon (intendo scendendo davvero nel canyon) occore farsi rilasciare un permesso. Il permesso si può ottenere di persona al Centro Informazioni Backcountry oppure online.

I campeggi autorizzati sono Indian Garden Campground, lungo il Bright Angel Trail ed il Bright Angel Campground, situato sul lato nord del fiume Colorado a Phantom Ranch.

Fuori dal Parco

Fuori dal parco il posto più vicino al South Rim è Tusayan a 11 km dal Visitor Center, servito anche dalla Navetta Viola.

Più lontano, verso sud ci sono le cittadine Valle – 50km, Red Lake – 60km, Williams – 100km e Flagstaff -130km. Verso est ci sono Cameron e Tuba City, rispettivamente 48 e 85 km da Desert View e ancora Flagstaff a 120km.

Verso il North Rim del Grand Canyon National Park le possibilità sono limitate, programmate per tempo.

Visite ed escursioni nel parco

Escursione fino al Colorado

L’escursionismo è uno dei modi più gratificanti per visitare il Grand Canyon ed è anche il più impegnativo. L’escursione fino al Colorado, che permette di raggiungere anche Phantom Ranch, è di circa 12 chilometri se si percorre il South Kaibab Trail (il tempo medio di percorrenza è di 4-5 ore in discesa). I chilometri diventano 16 se si percorre il Bright Angel Trail (il tempo medio di percorrenza in discesa è di 4-6 ore, il tempo medio di percorrenza in salita è di 6 -10 ore).

Una buona regola pratica è che per ogni ora che ci impiegate a scendere, ce ne vorranno due per salire. Le temperature estive possono superare i 45° C, mentre le condizioni invernali possono essere gelide.

Se fate un’escursione e volete portarne un bel ricordo, partite preparati!

Mappa dei sentieri del Grand Canyon
Mappa dei sentieri del Grand Canyon

Se non ti bastano queste escursioni, puoi provare il Tour in Elicottero del Grand Canyon (se vedi altri tour in elicottero, controlla il luogo di partenza, molti partono dal West Rim, che si trova da un’altra parte rispetto al Parco vero e proprio.

Bright Angel Trail - Panorama a Plateau Point
Bright Angel Trail – Panorama a Plateau Point

Bright Angel Trail

Il Bright Angel Trail è il sentiero escursionistico più popolare del parco. Questa popolarità è dovuta sicuramente al fatto che l’imbocco del sentiero si trova nella zona del Village, che è una delle più frequentate.

Il sentiero è largo e ben tenuto ed è in apparenza molto facile. Il panorama favoloso ed il fatto che sia in discesa aiuta a perdere il conto dei chilometri. Meglio ricordarsi sempre che la parte più impegnativa è il ritorno.

La maggior parte del dislivello, in discesa, si concentra nei primi 6 chilometri, che si superano grazie a numerosi tornanti. Il sentiero diventa più pianeggiante man mano che ci si avvicina Indian Garden, a 7,2 km e oltre 900 metri di dislivello. Se non vi basta potete proseguire fino a Plateau Point, a circa 2 chilometri e mezzo, da dove si vede finalmente il Colorado.

In estate il sentiero è molto impegnativo e se non siete allenati non lasciatevi prendere dall’entusiasmo. Sul sentiero ci sono punti d’acqua e servizi igienici ogni 2-3 chilometri, ma portate comunque dell’acqua.

Lungo il sentiero compare sempre questa scritta:

Non siete obbligati a scendere, ma siete obbligati a risalire..
Bright Angel Trail - Panorama con vista del sentiero in discesa
Bright Angel Trail – Panorama con vista del sentiero in discesa

In questo articolo ci sono un po’ di fotografie del mitico Bright Angel trail che tanti percorrono a dorso di mulo, ma che “coraggiosamente” abbiamo affrontato con le nostre gambe.

Se non avete paura della fatica lo consiglio vivamente, considerate che sono circa 20km andata e ritorno, con 940 metri di dislivello fino a Plateau Point. Sono 30 km per arrivare a Bright Angel Campground. Una persona non troppo allenata può metterci dalle 9 alle 12 ore andata e ritorno, quelli più in forma 5-6 ore. Lo so, si può fare anche in meno tempo, ma siete al Grand Canyon anche per godervi il panorama, no?

South Kaibab Trail

Il South Kaibab Trail è un sentiero panoramico che scende nel Canyon e permette di arrivare fino al fiume Colorado, esattamente nello stesso punto di arrivo del Bright Angel Trail, al quale si unisce, ma solo oltre il fiume Colorado. Si parte dal South Kaibabi Trailhead, a est del Visitor Center e raggiungibile con la navetta arancio.

Il percorso offre un panorama più aperto di qualsiasi altro sentiero nel Parco. La linea di discesa segue infatti la cresta del crinale, proprio per questo motivo è difficile trovare zone in ombra e non c’è acqua.

La discesa fino al fiume è più corta, ma per contro c’è più dislivello. Pianificate con cura e soprattutto in estate contate di portare molta acqua. In tutto sono 11 chilometri fino a Bright Angel Campground e 1430 metri di dislivello.

South Kaibab Trail
South Kaibab Trail

North Kaibab Trail

North Kaibab Trail scende dal North Rim ed è il sentiero più lungo del Parco, oltre 40 km andata e ritorno con 750 metri di dislivello. Un’avventura che difficilmente porterete a termine in un giorno. La partenza da una zona ad altitudine molto più elevata rispetto ai sentieri del South Rim, vi permetterà di attraversare quasi tutti gli ecosistemi che potete trovare tra il Canada e il Messico. Un viaggio nel viaggio, ma solo per esperti. In alternativa ne potete fare un pezzo in base al tempo a disposizione.

Tantissime informazioni sui sentieri potete trovarle in questo PDF.

Escursione coi muli

Le escursioni coi muli che conducono nelle parti più intime del parco partendo dal South Rim sono organizzate dai Grand Canyon National Park Lodges (303-297-2757), potete trovare info e prenotare da qui.

Dall 15 maggio al 15 ottobre ci sono escursioni coi muli che partono anche dal North rim, anche se queste non arrivano fino in fondo al canyon. Per prenotare queste escursione chiamare Grand Canyon Trail Rides (435) 679-8665, potete anche trovare info e prenotare da questa pagina.

Qui potete trovare una serie di attività interessanti da prenotare al Grand Canyon

Navigare sul fiume Colorado nel Grand Canyon

Solo a titolo informativo chi fosse interessato a navigare il Colorado all’interno del Grand Canyon può visitare questa pagina.

Grand Canyon: quando andare, cosa fare e quanto costa nel 2023 > https://www.massimobasso.com/articoli/page/18/

Punti panoramici del grand Canyon

Arrivati nel Parco al Visitor’s Center potete cominciare la vostra escursione nel Grand Canyon visitando la Hermit Road, chiusa al traffico dal 1 marzo al 30 novembre ed accessibile con navetta gratuita. Sono 11 chilometri con 9 punti panoramici e relative fermate della navetta, ognuno con la possibilità di scattare qualche bella fotografia e fare una breve passeggiata.

Un sentiero pedonale corre lungo tutto il bordo del Grand Canyon e potete percorrere dei tratti a piedi. Quasi ovunque è possibile sporgersi o scendere fin sul bordo, a picco sulle pareti verticali. Durante la vostra escursione nel Grand Canyon vedrete persone correre rischi inenarrabili per uno scatto d’effetto. Fortunatamente gli incidenti sono meno di quello che potreste pensare, ma non sfidate la sorte.

Mappa dei punti panoramici del Grand Canyon e dove mangiare

Apri il menu cliccando sul simbolo della mappa in alto, a sinistra dell’avatar e attiva – o disattiva – i vari raggruppamenti selezionando o deselezionando la casella (vedi questo breve video per un descrizione su come funziona la mappa).

Escursione nel Grand Canyon

Mappa dei Parchi degli Stati Uniti Sud Ovest con itinerario

Qui potete trovare la mappa degli Stati Uniti sud-occidentali

Letture Consigliate per un Viaggio negli Stati Uniti

Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson. A quarantaquattro anni Bill Bryson, in compagnia di un amico, decisamente sovrappeso e fuori forma, si cimenta nell’impresa di percorrere il leggendario Appalachian Trail, 3400 chilometri che tagliano gli Stati Uniti da Nord a Sud. Un’avventura tra il comico e l’epico nella natura degli USA.

Le strade per Quoz. Cos’è un quoz? Un pizzico d’insolito, una manciata di imprevedibilità, un cucchiaio di casualità, due pugni di imprevisto ed una buona dose di curiosità. I Quoz sono oggetti, paesaggi, accadimenti, ma soprattutto persone, incontri che fai lungo strada e che si trasformano in un ricordo. Il Quoz è tutto quello che resta una volta tornati a casa. 

Sulla strada di John Kerouac. Sal Paradise, un giovane newyorkese con il sogno di diventare scrittore, incontra Dean, appena uscito dal riformatorio. Insiemoe girano l’America sfidando le regole ed il comune buon senso. Pubblicato, come il successivo “i Vagabondi del Dharma“, verso la fine degli anni 50, è il manifesto della beat generation ed un icona della letteratura di viaggio. Per un viaggio “on the road2 sono il massimo:

Puoi trovare queste di lettura nel mio articolo: 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

Escursione nel Grand Canyon

Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

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Faq Parco Nazionale del Grand Canyon

Posso usare il mio cellulare nel Parco del Grand Canyon?

La copertura cellulare nel Grand Canyon è scarsa. Al di fuori dei Visitor Center e dei lodge, soprattutto se vi allontanate dalla strada la copertura può essere assente. Lungo la strada per molti operatori funziona la linea telefonica, ma difficilmente la linea dati dà risposte soddisfacenti. E’ allo studio l’installazione di nuove torri di comunicazione all’interno del parco, ma data la morfologia e la vastità non ci sono previsioni sulle tempistiche nelle varie aree.

C’è il Wi-Fi nel Parco

A South Rim: a Canyon Village Market Deli c’è Wi-Fi pubblico gratuito dalle 8:00 alle 18:00. A Yavapai Lodge c’è Wi-Fi pubblico gratuito nella lounge. In tutto il parco la connessione è lenta e la banda è limitata, quindi non aspettatevi di far molto di più che consultare l’email. A North Rim c’è WiFi pubblico gratuito al General Store (Camper Store) situato all’ingresso del Campeggio North Rim.

Qual è il periodo migliore per visitare il Grand Canyon?

Il parco è visitabile tutto l’anno. I mesi primaverili, estivi e autunnali sono i più affollati. I periodi con minor afflusso sono l’inizio della primavera o il tardo autunno. Il South Rim è aperto tutto l’anno, ma forti nevicate chiudono la strada per il North Rim da fine ottobre a metà maggio.

E’ difficile fare un’escursione nel Grand Canyon?

A differenza delle escursioni in montagna, i sentieri del Grand Canyon prevedono prima la discesa e poi una faticosa risalita. Informatevi sempre bene sui tempi di percorrenza e portate molta acqua, soprattutto in estate. A livello tecnico non ci sono difficoltà particolari ed i sentieri più popolari sono ben tracciati.

Ho bisogno di un permesso per fare un’escursione nel Grand Canyon?

Per le escursioni in giornata non sono richiesti permessi, ma è necessario ottenere un permesso se si prevede di campeggiare la notte.

Occorre prenotare il pernottamento nel Grand Canyon?

Assolutamente si, salvo che il periodo sia proprio fuori stagione. I posti letto sia all’interno che all’esterno del Parco Nazionale del Grand Canyon si esauriscono in fretta ed è meglio prenotare con largo anticipo.

Dove si trova il Grand Canyon?

Il Grand Canyon si trova nella parte settentrionale dell’Arizona, nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Dista circa 367 km da Las Vegas, 893 km da Los Angeles, 1135 da Denver e 850 km da Salt Lake City.

Quanto tempo ci vuole per visitare il Grand Canyon National Park?

Puoi vedere il panorama del Grand Canyon in un giorno, ma se vuoi vedere tutti i punti panoramici e percorrere qualche sentiero devi almeno fermarti un paio di giorni.

Come si arriva da New York al Grand Canyon?

Il metodo più veloce per arrivare al Grand Canyon da New York, come da qualsiasi città degli USA, è volare su Flagstaff o Las Vegas. Da Flagstaff ci sono parecchi autobus che portano direttamente al Grand Canyon (vedi il paragrafo dedicato). Las Vegas è più distante, ma ci sono tour con il bus in giornata fino al West Rim, che però è una zona marginale del Canyon. Sconsiglio i tour in giornata da Las Vegas al South Rim o al North Rim: sono massacranti e poco godibili. Nel caso vogliate raggiungere il cuore del Grand Canyon consiglio di noleggiare un’auto e di fare la gita in almeno in due giorni.

Dove dormire tra Grand Canyon e Monument Valley?

L’itinerario consigliato se non si hanno problemi di tempo è quello di raggiungere e sostare a Page, sfruttando l’occasione per visitare altre due meraviglie: Antelope Canyon e Horseshoe Bend. A Page (212 km da Grand Canyon e 194 da Monument Valley) ci sono molti hotel e campeggi nelle vicinanze. Per coloro che hanno fretta è possibile dormire a Kayenta (246 km dal Grand Canyon e 35 km da Monument Valley) o a Cameron ( 88 Km da Grand Canyon e 190 km da Monument Valley), con possibilità di alloggio un po’ più limitate, da programmare in anticipo.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 17/06/2022
Libri da leggere prima dopo o durante un viaggio in USA

20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

di Max Pubblicato: 13/06/2022
Stati Uniti written by Max

Libri nuovi e datati da leggere prima, durante e dopo un viaggio negli USA

Cerchi ispirazione per i libri da leggere prima di partire per gli Stati Uniti? Fare un viaggio negli USA per qualcuno è il sogno di una vita, per altri un’abitudine della quale non si può fare a meno.

Personalmente ogni volta che viaggio cerco di scegliere un libro che mi aiuti ad ambientarmi ed a conoscere i luoghi che visito.

Qui di seguito vi propongo molti dei libri che ho letto che sono ambientati o hanno in qualche modo a che fare con gli Stati Uniti. Tre di questi non li ho letti: Uomini e Topi, Pomodori Verdi Fritti e Il Caso Alaska Sanders. Wild l’ha letto Sabrina, gli altri sono già nella mia coda di lettura, ma aspetto il prossimo viaggio!

Ce ne sono altri che ho letto e non mi sono piaciuti, perciò ve li risparmio e mi riprometto di aggiornare l’elenco con le nuove letture interessanti. Nelle foto si vede il libro “Alce Nero Parla“.. non me lo ricordo (ho altri libri che ho comprato e mai letto), rimedierò!

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

Leggi anche 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

Leggi anche Partire per gli Stati Uniti: le cose importanti da sapere

Indice

  • Libri nuovi e datati da leggere prima, durante e dopo un viaggio negli USA
  • Libri per gli Stati Uniti di carta, ebook o audiolibri
    • Lettori di e-book
    • Audiolibri
  • In America di Tiziano Terzani
  • A Nord contro i Sioux di Kenneth Ulyatt
  • Memorie di un guerriero Cheyenne di Gambe di Legno
  • Una Passeggiata nei Boschi e America Perduta di Bill Bryson
  • Sulla strada e I Vagabondi del Dharma di Jack Kerouac
  • Tropico del Capricorno di Henry Miller         
  • Il Buio Oltre la Siepe di Harper Lee               
  • La Verità sul Caso Harry Quebert di Joel Dicker              
  • Il Caso di Alaska Sanders il nuovo romanzo di Joel Dicker
  • Cercando Alaska di John Green
  • Into The Wild – Nelle Terre Estreme di Jon Krakauer        
  • La Strada alla Fine del Mondo di Erin Mc Kittrick
  • Le Strade per Quoz di William Least Heat-Moon
  • Pomodori Verdi Fritti di Fannie Flagg
  • Molto forte Incredibilmente Vicino di Jonathan Safran Foer
  • Radici di Alex Haley
  • Venivamo Tutte per Mare e di Julie Otsuka
  • Quando l’Imperatore era un Dio di Julie Otsuka
  • Uomini e Topi di John Steinbeck
  • Wild di Cheryl Strayed
  • Libri ambientati negli Stati Uniti da leggere in inglese
    • The Call of the Wild
    • The Lost Slave German Girl
    • Lonesome – Memoirs of a Wilderness Dog
  • Guide utili
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
    • Non ti piacciono le città?

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Libri per gli Stati Uniti di carta, ebook o audiolibri

Cosa portare durante una vacanza libri cartacei, e-book o altro? Devo dire che sono sempre stato un fanatico della carta e lo sono ancora. Entrare in una libreria per me è come immergersi in un mondo fatato e per certi versi anche cominciare un viaggio. Un viaggio fatto di parole, di sogni e di fantasia che prende vita sugli scaffali, dove le storie delle persone si intrecciano con luoghi lontani e culture differenti.

Questa è la teoria. La dura realtà è che non ho il tempo di leggere tutto quello che vorrei.

Ma ritornando al tema del capitolo, nonostante prediliga la carta e compri spesso i libri cartacei, di solito quando vado in giro non me li porto. Ed i libri per gli Stati uniti non sono un’eccezione.

Raccolta di libri per un viaggio negli Stati Uniti
Raccolta di libri per un viaggio negli Stati Uniti

Lettori di e-book

Fino a qualche tempo fa il mio compagno di viaggio è stato il Kindle*, del quale ho una bellissima versione Paperwhite*, molto utile per leggere al buio o con scarsa luce. Ci sono anche altri lettori di ebook, ma non li ho mai provati, con Calibre* ho potuto gestire anche gli ebook che non sono di Amazon. Se siete fanatici degli e-book potete provare Kindle Unlimited*, un servizio che consente di leggere illimitatamente, scegliendo tra più di 1 milione di titoli.

Nella collezione ci sono gialli, romanzi, fantascienza e molto altro. Puoi leggere su qualsiasi dispositivo ed il servizio è gratuito per i primi 30 giorni, dopo costa 9,99 € al mese, non pochissimo, ma il costo di un paio di e-book.

Audiolibri

Poi sono arrivati gli audiolibri. L’audiolibro, una volta superata la diffidenza iniziale, a mio avviso questa è la soluzione finale. Ascolto il libro quando porto a spasso il cane, vado a fare la spesa, sono seduto sull’aereo, in attesa dal dottore, passeggio per la città, mentre vado al lavoro.. sempre!

Per un po’ sono stato abbonato a Audible*, che costa 10 euro al mese, ma non sempre riesco a leggere più di un libro al mese e non sempre i contenuti sono quelli che cerco. Così sospendo e riattivo l’abbonamento a seconda delle esigenze. Se non l’avete mai usato potete fare una prova gratuita*

Ho provato audiolibri di altre case e devo dire che le app lasciano un po’ a desiderare, per contro è possibile acquistare libri singoli che a volte su Audible* non ci sono.

Ma veniamo al dunque, vi racconto le mie preferenze!

Leggi anche Mangiare negli Stati Uniti: dove, cosa ordinare, quanto costa.

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In America di Tiziano Terzani

In America*, il primo dei libri per gli USA che vi propongo, narra di un giovanissimo Tiziano Terzani che nel 1966 comincia la sua eccezionale avventura di giornalista e viaggiatore. Con la moglie Angela coglie al volo l’occasione della vita: una borsa di studio per imparare il cinese in America. E’ un periodo in cui emergono con prepotenza i conflitti tra le generazioni e le classi politiche e sociali del ’68, destinati di lì a poco a travolgere l’intero Occidente. Per due anni Terzani scrive dell’America, delle elezioni, dei neri, della protesta contro la guerra in Vietnam, della marcia su Washington e degli assassinii di Robert Kennedy e Martin Luther King. Sono cronache da un mondo in rivolta, di ideali forti e di delusioni brucianti, eventi che hanno fatto la storia.

A Nord contro i Sioux di Kenneth Ulyatt

a nord contro i sioux
Copertina del libro A nord contro i Sioux

Una vera chicca: A nord contro i Sioux*, introvabile nuovo, ma non usato. In questo libro Kennet Ulyatt riesce a dare un’immagine vera di quello che è stato il mondo della frontiera americana. I protagonisti del libro ed i luoghi sono realmente esistiti ed i fatti realmente accaduti. Consigliato per un viaggio nel West e per chi non vuole leggere i soliti libri sugli indiani d’America.

Memorie di un guerriero Cheyenne di Gambe di Legno

Memorie di un guerriero Cheyenne* di Gambe di Legno. Un libro autobiografico che narra le ultime gesta di un popolo che sta morendo, attraverso le avventure di uno dei protagonisti di quello che è stato un epico capitolo della storia degli indiani d’America. Da non perdere assolutamente, soprattutto se andate in Wyoming.

Una Passeggiata nei Boschi e America Perduta di Bill Bryson

Una passeggiata nei boschi*. A quarantaquattro anni Bill Bryson, in compagnia di un amico, decisamente sovrappeso e fuori forma, parte per percorrere il leggendario Appalachian Trail, 3400 chilometri che tagliano gli Stati Uniti da Nord a Sud. Un’avventura tra il comico e l’epico che vi travolgerà.

America Perduta*. La storia di un viaggio nell’altra America, quella delle piccole città in cui la vita è rimasta ferma agli anni Cinquanta, il racconto di un americano che ha voluto realizzare un viaggio di scoperta, tornando nei luoghi magici della sua fanciullezza. Viene voglia di partire immediatamente..

Sulla strada e I Vagabondi del Dharma di Jack Kerouac

Sulla strada* di John Kerouac. Sal Paradise, un giovane newyorkese con il sogno di diventare scrittore, incontra Dean, appena uscito dal riformatorio. Insieme girano l’America sfidando le regole ed il comune buon senso. Pubblicato, come il successivo “i Vagabondi del Dharma”, verso la fine degli anni 50, è il manifesto della beat generation ed un icona della letteratura di viaggio. A volte viene da chiedersi, ma perché? Fermati un attimo, ragiona .. ti prenderei a pugni. Un libro che non potrete dimenticare.

I vagabondi del Dharma* di John Kerouac. Se hai letto “Sulla strada”, non puoi non leggerlo. Il libro racconta le avventure dei beatnik impegnati nella ricerca, disordinata e folle ma sincera, di una nuova verità che Kerouac e i suoi identificano con il Dharma dei buddhisti. La storia di un sogno che ti fa capire il senso di smarrimento che genera la nuova libertà del dopoguerra, che si concretizza in una controllata follia e nella ricerca degli ideali di un’America che non c’è più. Il mio preferito fra i due e uno dei miei preferiti in assoluto.

Guide degli Stati Uniti
Guide degli Stati Uniti

Tropico del Capricorno di Henry Miller         

Tropico del Capricorno* è innanzitutto un inno ai sensi. Nella Parigi del 1939, il romanzo rafforza lo scandalo suscitato dal precedente romanzo Tropico del Cancro*. È Henry Miller schietto e dissacrante a raccontare in prima persona gli anni spesi a vivere, scrivere, bere e godere della New York di inizio Novecento. 

Nel primo di questi due libri, ambientato negli Stati Uniti, tutto è narrato con una sincerità disarmante, nulla è lasciato all’immaginazione, tutto viene descritto in modo comprensibile e diretto, senza giudizi e quasi in modo asettico, ma sempre coinvolgente. Chi legge si ritrova a fianco dell’autore sulle strade, nelle stanze da letto, al bar a sorseggiare il gusto della libertà.

Pensate che il romanzo gemello Tropico del Cancro (io ho letto solo Tropico del Capricorno) venne pubblicato negli Stati Uniti per la prima volta nel 1961 e portò ad un processo per oscenità che indusse a modificare le leggi statunitensi sulla pornografia.

Tropico del Capricorno va contestualizzato e letto senza pregiudizi, un libro che va ben oltre il “politically correct” e che oggi non avrebbe più potuto essere scritto, per questo unico.

Il Buio Oltre la Siepe di Harper Lee               

Il Buio Oltre la Siepe* narra del profondo sud degli Stati Uniti, dove il razzismo è un socialmente un dato di fatto. Un avvocato d’ufficio difende un afroamericano accusato dello stupro di una ragazza bianca, ma nonostante l’uomo riesca a dimostrare la propria innocenza viene ugualmente condannato a morte. Uno spaccato di una società, una finestra sull’America razzista, sulle ingiustizie e sulla ricerca della verità. La piccola Scout, racconta la storia di Maycomb, Alabama, della famiglia, delle signore della buona società che vorrebbero farla crescere come una di loro, di differenze, di uguaglianza e della struggente, ma vana battaglia per salvare un innocente.

La Verità sul Caso Harry Quebert di Joel Dicker              

La verità sul caso Harry Quebert*: estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di quindici anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Dopo oltre trent’anni un giovane scrittore in crisi di ispirazione inizia un’inchiesta per scagionare il suo amico e professore Harry Quebert dalle accuse di aver commesso l’odioso omicidio, ancora irrisolto e ritornato d’attualità per il ritrovamento dei resti della giovane. Coinvolgente e ricco di colpi di scena, il romanzo vi porterà in viaggio nel New England, tranquillo e sonnacchioso, ma con un alone di mistero.      

Il Caso di Alaska Sanders il nuovo romanzo di Joel Dicker

Il caso di Alaska Sanders*: appena uscito. E’ sempre ambientato nel New England il nuovo, attessissimo romanzo dell’autore della “verità sul caso Harry Quebert”. New Hampshire. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago. L’inchiesta viene rapidamente chiusa, ma undici anni più tardi  Marcus Goldman, che ha appena ottenuto un enorme successo con il caso Harry Quebert, si mette sulle tracce dell’assassino. Ma si aggiunge un mistero al mistero: la scomparsa di Harry Quebert.

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Cercando Alaska di John Green

Cercando Alaska*: un solitario ragazzo che colleziona le “Ultime Parole Famose”, abbandona le certezze della sua comunità per cercare quello che lui definisce il suo “Grande Forse” a Culver Creek in Alabama. È qui che conosce Alaska, una simpatica ed eccentrica ragazza, imprevedibile e attraente che lo attirerà nel vortice ella sua esistenza complicata.

Into The Wild – Nelle Terre Estreme di Jon Krakauer        

Nelle Terre Estreme* è un altro dei libri sugli Stati Uniti dove ricorre la parola Alaska. Questa volta il romanzo è ambientato proprio in questa regione. Nell’aprile del 1992, quando Chris si addentra, da solo e senza preparazione, negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. La sua idea di libertà, cominciata due anni prima lasciando tutti i suoi averi, deve trovare in questa avventura il suo culmine. La mancanza di preparazione alle condizioni estreme ed alla geografia dei luoghi, conduce il giovane alla morte per inedia, intrappolato a pochi passi dalla possibile salvezza.

Jon Krakauer racconta questa vicenda prima sulla rivista Outside ed in seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, ne fa un libro epico e un manifesto folle della ricerca della purezza.

Da leggere assolutamente, il film che ne segue la vicenda non coglie i punti salienti della vicenda.

La Strada alla Fine del Mondo di Erin Mc Kittrick

La strada alla fine del mondo
La strada alla fine del mondo

Ancora Alaska per l’epica storia narrata nel libro La Strada alla Fine del Mondo*. Seimila chilometri a piedi nella natura selvaggia fra gioie, emozioni, paure ed inconvenienti di ogni tipo. Un’avventura moderna lunga un anno di una coppia di giovani ambientalisti. Un libro che vi lascerà senza fiato. Consigliatissimo!

Le Strade per Quoz di William Least Heat-Moon

Le strade per Quoz* La strada per Quoz non è lineare e veloce, è un sentiero che deve essere percorso lentamente, con l’animo di chi è disponibile all’incontro. Ma cos’è un Quoz? Un pizzico d’insolito, una manciata di imprevedibilità, un cucchiaio di casualità, due pugni di imprevisto ed una buona dose di curiosità. I Quoz sono oggetti, paesaggi, accadimenti, ma soprattutto persone, incontri che fai lungo strada e che si trasformano in un ricordo. Il Quoz è tutto quello che resta una volta tornati a casa. Dello stesso autore anche Strade Blu     

Pomodori Verdi Fritti di Fannie Flagg

Pomodori Verdi Fritti* è uno dei libri ambientati negli Stati uniti che non ho ancora letto, ma è nella mia coda di lettura. Il libro, vero caso letterario alla sua uscita, ci racconta della società degli anni Trenta-Quaranta che, pur cominciando a cambiare, fatica ancora ad accettare la popolazione nera al di fuori dell’ottica della servitù.

Scopri i Parchi degli Stati Uniti dove è necessario prenotare in anticipo!

Guide degli Stati Uniti
Guide degli Stati Uniti

Molto forte Incredibilmente Vicino di Jonathan Safran Foer

Molto forte incredibilmente vicino*. L’undici settembre a New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio dal padre, che è al lavoro alle Torri Gemelle. Tra gli oggetti del padre, il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave. La vicenda ruota intorno alla ricerca di un indizio che possa riallacciare il rapporto troncato con il padre scomparso. Sarà poi un ultimo enigmatico incontro a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.               

Radici di Alex Haley

Radici* è ambientato nella seconda metà del Settecento. Il giovane Kunta Kinte viene strappato dal suo villaggio africano e portato in America come schiavo. La sua vita cambierà, come quella dei suoi discendenti: Bell, Kizzy, Chicken George e tutti gli altri, fino a giungere ad Alex Haley, l’autore del libro pagine. Non ho letto il libro, ma ho visto la serie TV.. se tanto mi dà tanto..

Venivamo Tutte per Mare e di Julie Otsuka

Venivamo tutte per mare* è la storia delle migliaia di giovani donne giapponesi che giunsero in America all’inizio del Novecento come “spose in fotografia”. Arrivano in America su una nave affollata, col cuore pieno di speranza, pregando per un futuro incerto in una terra straniera. Dopo l’arrivo a San Francisco l’incognita della prima notte con il nuovo marito, a volte più anziano, il lavoro, la fatica di imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, i figli da crescere in una terra straniera. Poi sopraggiunge la guerra, con l’attacco di Pearl Harbour e la decisione di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici. Fin dalle prime righe, la voce collettiva inventata dall’autrice attira il lettore dentro un vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua. L’audiolibro di Audible* non vi permetterà di staccarvi dal racconto.

Quando l’Imperatore era un Dio di Julie Otsuka

Quando l’imperatore era un Dio* è il seguito ideale di “Venivamo tutte per mare” e racconta un’altra storia poco nota della storia americana.  In seguito all’attacco Giapponese a Pearl Harbour, un padre di famiglia viene arrestato nel cuore della notte e internato insieme ad altri cittadini di origine giapponese nei campi di lavoro dello Utah. Contemporaneamente la moglie ed i figli sono costretti a un viaggio verso l’ignoto. Due libri che parlano del trattamento riservato alle minoranze nella terra dei sogni: i mitici USA.

Uomini e Topi di John Steinbeck

Uomini e Topi* è la storia di un’amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. La storia di George Milton che si è sempre occupato di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il ritratto di un’America soffocata dalla crisi e di un’umanità gretta e gelosa. Scritto nel 1937, è un breve racconto ricco di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura.

Wild di Cheryl Strayed

Wild*: non l’ho letto io, ma l’ha letto Sabrina. Dopo la morte prematura della madre, il traumatico naufragio del suo matrimonio, una giovinezza disordinata e difficile, Cheryl a soli ventisei anni si ritrova con la vita sconvolta. Alla ricerca di sé oltre che di un senso, decide di attraversare a piedi l’America selvaggia tra montagne, foreste, animali selvatici, rocce impervie, torrenti impetuosi, caldo torrido e freddo estremo. Una storia di avventura e formazione, di fuga e rinascita, di paura e coraggio. Una scrittura intensa come la vicenda che racconta, da cui emergono con forza il fascino degli spazi incontaminati e la fragilità della condizione umana di fronte a una natura grandiosa e potente.

Libri ambientati negli Stati Uniti da leggere in inglese

Avrei potuto inserirli fra i libri sugli Stati Uniti elencati sopra, ma io li ho letti in inglese e mi piace inserirli in una sezione a parte. E poi un po’ di allenamento prima di partire o durante la vacanza non fa male.

The Call of the Wild

Lonesome - Memoirs of a wilderness dog
Lonesome – Memoirs of a wilderness dog

The Call of The Wild* (il Richiamo della Foresta) di Jack London, fra i libri in inglese ambientati negli Stati Uniti non poteva mancare un classicone, come il cugino White Fang* o Zanna Bianca. Sono coinvolgenti, facili e brevi, se non li avete letti vi perdete un pezzo di storia! Io ho un’edizione nella quale sono insieme, anche ad un terzo libro “To Build a Fire”, corto, ma carino.

The Lost Slave German Girl

The Lost Slave German Girl* di John Bailey. La storia vera del famoso caso di Sally Miller, una ragazza tedesca che rapita e venduta come schiava a New Orleans. Un classico sulle ingiustizie della schiavitù e una pagina poco conosciuta della storia americana.

Lonesome – Memoirs of a Wilderness Dog

Lonesome – Memoirs of a Widerness Dog* di Chris Czajkowski è forse il meno conosciuto ed il più originale dei libri che propongo, ritengo che non sia mai stato tradotto in italiano. Affascinante, umoristico e coinvolgente, questo è un libro che vi farà ridere, ma anche piangere. Il narratore non è la padrona, ma Lonesome, il cane, che parla in prima persona. Con le sue osservazioni ed i suoi pensieri vi rivelerà dei punti di vista e spunti inediti ed inaspettati. “Ero fatto per stare in appartamento e non per rischiare la vita in mezzo ad orsi e lupi..” dirà al colmo dello stress. Uno dei miei libri preferiti.

Sibley - guida agli uccelli del nord America
Sibley – guida agli uccelli del nord America (vecchia edizione)

Guide utili

Potete partire senza una guida naturalistica? Certo che no. Da malato di birdwatching posso consigliarvi Sibley Birds of West*, una guida pratica agli uccelli degli Usa occidentali, molto ben fatto e con ottimi disegni. consiglio anche la Sibley Birds of East*, nonostante io abbia una guida differente. Sibley è molto meglio.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!


Pubblicato: 13/06/2022
zion canyon national park parco nazionale utah

Escursione nel Parco Nazionale Zion Canyon

di Max Pubblicato: 08/06/2022
Stati Uniti written by Max

Visitare il Parco Nazionale Zion Canyon, una meta piena di sorprese

La prima volta che visitai il Parco Nazionale Zion (Zion Canyon National Park), dedicai poco tempo a questo parco. Erano altri tempi e l’imperativo per me era vedere più cose possibili, visto che il tempo a disposizione era sempre poco. Obiettivamente questo parco a prima vista non ha la stessa attrattiva ed imponente scenografia ad esempio del Grand Canyon o della Monument Valley.

Col passare degli anni il tempo a disposizione per i viaggi non è aumentato, ma il mio stile di viaggiare sì. Ora preferisco fermarmi e visitare meglio, cercando posti meno noti che a volte riservano sorprese inaspettate.

Visto che Zion Canyon National Park e Bryce Canyon sono relativamente vicini (la distanza è circa 150km, fattibile in un paio d’ore) a qualcuno potrebbe venire in mente di vederli entrambi in un giorno. In realtà sia l’uno che l’altro parco meritano ben più di una visita superficiale.

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ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Visitare il Parco Nazionale Zion Canyon, una meta piena di sorprese
  • Prime impressioni arrivando al parco Zion
  • Geografia dello Zion Canyon
  • Biglietto d’ingresso e prenotazioni
    • Giorni con ingresso gratuito
  • Come arrivare al Parco Nazionale Zion da varie destinazioni
  • Meteo del Parco Nazionale Zion
    • Primavera ed autunno
    • Estate
    • Inverno
  • Tabella delle temperature del Parco
  • Qual è la stagione migliore per Zion Canyon National Park
  • Orientarsi nel Parco Nazionale Zion
  • Passeggiate nel Parco
  • Tre escursioni facili nel Parco Nazionale Zion
    • Canyon Overlook Trail
    • Emerald Pool Trail
    • Riverside Walk
  • Tre escursioni di media difficoltà nel Parco Nazionale Zion
    • Angels Landing
    • Observation Point
    • The Narrows ovvero canyoning al Parco Nazionale Zion
  • Kolob Canyon
    • Come raggiungere il Kolob Canyon
    • Escursioni nel Kolob Canyon
  • Libri e guide per gli Stati Uniti
  • Proposte viaggi USA
  • Mappa illustrata dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti
  • Faq Parco Nazionale Zion
    • Posso usare l’auto per accedere al Parco dello Zion Canyon?
    • Posso andare in bicicletta nello Zion Canyon?
    • Cos’è il Red Permit
    • Si può fare il bagno nel Parco?
    • Ci sono campeggi all’interno del Parco Nazionale Zion Canyon?
    • Ci sono ristoranti nel Parco?
    • Il telefono cellulare funzione nel Parco Nazionale Zion Canyon
    • All’interno del parco c’è il Wi-Fi?
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
    • Non ti piacciono le città?

Prime impressioni arrivando al parco Zion

Il parco nazionale Zion si presenta in maniera dimessa, con una strada che lo attraversa e poco prima dell’ingresso una piccola cittadina con qualche albergo: Springdale. La strada segue in parte il corso del fiume, poi si biforca. Seguendo il fiume si prosegue fino al canyon vero e proprio, nella zona cosiddetta dei “Narrows“, risalendo invece la montagna si abbandona il parco in direzione di Mt. Carmel e della I89.

Il parco è percorribile in auto in meno di un paio d’ore, fermate incluse. Lo Zion Canyon National Park, però mostra il suo vero carattere solo quando si abbandona l’auto in uno dei pochi parcheggi disponibili e ci si avventura nei suoi sentieri.

Parco Nazionale Zion National Park Utah

Geografia dello Zion Canyon

Il Parco nazionale di Zion Canyon si trova nello Utah. Ha una superficie di oltre 500 km quadrati e un’altitudine tra i mille e i 2.600 metri.

Cuore del parco è il canyon, dal quale il parco prende il nome: una gola lunga 24 km e profonda fino ad 800 metri, creata dall’erosione del Virgin River (North Fork Virgin River). Nel 1909, al fine di proteggere il canyon, venne istituito il Monumento Nazionale Mukuntuweap, trasformato poi nel Parco Nazionale di Zion nel 1919. Nel 1957 venne accorpata al parco anche la sezione dei Kolob Canyons.

Il nome Zion, adottato nel 1918, è dovuto ad Isaac Behunin, uno dei primi coloni mormoni del 1863, il quale pensò di aver trovato in quel luogo la Sion descritta dal profeta Isaia nella Bibbia. Altri nomi di derivazione biblica sono stati dati anche alle rocce, che sono le principali attrazioni del parco.

Zion Canyon National Park USA

Biglietto d’ingresso e prenotazioni

Il biglietto d’ingresso allo Zion National Park costa 35 dollari a veicolo e vale per tutti gli occupanti del veicolo (fino a 15!) per una settimana. Le moto pagano 30 dollari ed i pedoni 20 dollari.

Zion non prevede prenotazioni (tranne che per la passeggiata ad Angel’s Landing) e non vende i biglietti d’ingresso online, li potete acquistare solo di persona in una qualsiasi delle stazioni di ingresso. È preferibile pagare con carta di credito o di debito, ma si accettano anche contanti.

Se visitate più di un parco considerate di acquistare il pass annuale “America The Beautiful” che costa 80 dollari e garantisce l’accesso a quasi tutti i parchi gestiti dal National Park Service. Il pass è valido per il proprietario e per altre 3 persone a bordo dello stesso veicolo (esclusi i minori di 15 anni per i quali l’ingresso è sempre gratuito). Ecco una pagina dove è possibile vedere tutte le aree ed i parchi dove è possibile acquistare la tessera dei parchi.

La tessera può essere acquistata all’ingresso del primo parco visitato oppure online al USGS online store, cosa che personalmente sconsiglio, visti i tempi di spedizione ed i possibili intoppi nelle spedizioni internazionali (non si può fare il download).

Giorni con ingresso gratuito

L’ingresso al parco è gratuito in questi giorni:

  • Festa dedicata a Martin Luther King, Jr.
  • Primo giorno del National Park Week
  • Anniversario del Great American Outdoors Act
  • Giornata nazionale del suolo pubblico (National Public Lands Day)
  • Giornata dei Veterani

Come arrivare al Parco Nazionale Zion da varie destinazioni

  • Las Vegas – 262 chilometri. Da Las Vegas imboccare la I-15 verso nord e dopo St George svoltare ad est sulla State Route Utah n.9 in direzione di Hurricane/Zion National Park. Con traffico regolare, calcolate circa 3 ore e mezza.
  • Bryce Canyon National Park – 137 Km. Da Bryce imboccare la UT-12 verso ovest. All’incrocio con la US-89 dirigersi a sud fino a Mt Carmel Jct e poi percorrere la strada panoramica UT-9 fino a Springdale attraverso il famoso Mount Carmel Tunnel. Occorrono circa 2 ore, ma solo in teoria, perché ci sono un sacco di punti panoramici interessanti.
  • Page/Lake Powell – 188 Km. Imboccare la US-89 verso ovest passando da Kanab. A Mt Carmel Jct svoltare verso ovest sulla UT-9, poi come da Bryce. Occorrono circa 2 ore e mezza.

Meteo del Parco Nazionale Zion

Ogni stagione è buona per visitare Zion.

Primavera ed autunno

Il clima autunnale e primaverile a Zion è ottimo. In questi periodo le temperature sono piacevoli durante il giorno e fresche al mattino ed alla sera. Se in primavera è possibile trovare sentieri ghiacciati o occasionalmente qualche residuo di neve, durante l’autunno le escursioni in genere non presentano sorprese, neanche nell’acqua fredda dei Narrows, se ben protetti dalle mute.
La maggior parte del tempo potrete indossare T-shirt e pantaloncini, ma è sempre una buona idea tenere una giacca a portata di mano.

Parco Nazionale Zion National Park Utah
Panorama del Parco Nazionale Zion Canyon a marzo, con le cime ancora innevate

Estate

Nei mesi estivi di solito fa molto caldo con temperature che spesso superano i trenta gradi durante le ore diurne, mentre di notte la temperatura in genere rimane piacevole. In questi periodi le escursioni nel parco sono rese difficoltose dal clima, per cui occorre prevedere di portarsi sempre una scorta d’acqua. Per contro l’escursione nei Narrows, coi piedi costantemente a mollo nell’acqua può essere veramente piacevole. Attenzione ai temporali che possono far crescere rapidamente il livello dell’acqua. Consultate le previsioni locali.

Inverno

Clima invernale a Sion
Zion durante i mesi invernali (novembre-febbraio) il parco rallenta i ritmi, ma rimane aperto. Le temperature, soprattutto in dicembre e gennaio, sono rigide ed i sentieri possono essere ghiacciati e spesso innevati e impercorribili senza le dovute precauzioni e da camminatori esperti. Piove e nevica di più, prevedi quindi di vestirti a strati e con un abbigliamento pesante.

Tabella delle temperature del Parco

Temperature parco nazionale zion mese per mese
Temperature del Parco Nazionale Zion mese per mese

Qual è la stagione migliore per Zion Canyon National Park

Ci sono stato l’ultima volta in Marzo, ma ci ero già stato in ottobre.

A marzo potete trovare la neve (come potete vedere dalle fotografie), sentieri ghiacciati e anche un po’ di freddo. Se poi capitate nel bel mezzo dello Spring Break, ovvero delle vacanze di primavera, anche un bel po’ di gente.

In compenso il cielo, quando è sereno, è di un blu intenso e la luce fantastica.

D’estate fa molto caldo, a volte troppo. Personalmente non amo le folle e pertanto consiglio la fine marzo o l’inizio aprile, fino a metà maggio, come pure l’autunno. Insomma, visitate il parco quando potete, ne vale veramente sempre la pena, è il mio parco preferito.

Parco Nazionale Zion National Park Utah

Orientarsi nel Parco Nazionale Zion

La strada che si inoltra nello Zion Canyon è lunga circa 10 chilometri ed arriva al Tempio di Sinawava (il dio coyote degli indiani Paiute). In questo punto il canyon si restringe e la strada lascia il posto ad un sentiero che prosegue fino all’imboccatura di Zion Narrows, una gola con pareti altissime e una larghezza variabile da 12 a 30 metri.

Passeggiate nel Parco

Per la maggior parte dei due milioni e mezzo di turisti che arrivano nel parco ogni anno la visita consiste nel percorrere il canyon principale, una formalità. Per far fronte al crescente traffico, soprattutto durante i mesi estivi, è attivo un bus gratuito che arriva fino al Tempio di Sinawava, all’imbocco dei Narrows (obbligatorio dal 1º aprile al 31 ottobre), il resto dell’anno si può usare l’auto.

Noi invece abbiamo fatto tante escursioni a piedi. Ad esempio la passeggiata ad Angel’s Landing è una bellissima escursione di 4 ore circa, con molti punti panoramici e parecchi spunti per le fotografie, soprattutto al tramonto (le fotografie prima e dopo questo paragrafo sono scattate durante questa escursione).

Nel parco di Zion è possibile praticare alpinismo e arrampicata libera, torrentismo e passeggiate a cavallo. Insomma, non è un posto adatto per annoiarsi. Inoltre se avrete il coraggio di percorrere qualche centinaio di metri in più potrete ritagliarvi il vostro angolo di paradiso e momenti di solitudine e pace.

Tre escursioni facili nel Parco Nazionale Zion

Canyon Overlook Trail

Il Canyon Overlook Trail è un’escursione breve e tranquilla, che conduce ad un ottimo punto panoramico che domina Zion Canyon. L’escursione perfetta per tutte le età e tutti le gambe. Attenzione al parcheggio che può essere molto affollato.

La passeggiata è lunga circa un chilometro e mezzo e parte dalla Highway 9, a est del tunnel del Mount Carmel. Prevedete un’ora di cammino su un terreno facile, con bellissimi panorami.

Parco Nazionale Zion National Park Utah
Fotografie da Canyon Overlook Trail

Emerald Pool Trail

L’Emerald Pool Trail o sentiero delle piscine di smeraldo è una delle escursioni più popolari, tanto che la prima volta che visitai Zion fu la mia prima escursione. La passeggiata comincia molto tranquilla, ma se percorrete l’intero sentiero può diventare più impegnativa, anche se mai veramente faticosa.. e poi si può sempre ritornare sui propri passi. Da Zion Lodge si raggiungono prima le Lower Emerald Pools per salire poi alla Upper Emerald Pool, più impegnativa, ma di grande soddisfazione, in mezzo ad alte pareti.

La passeggiata è lunga da 2 chilometri e mezzo a circa 5 chilometri a seconda che ci si voglia fermare alle Lower piuttosto che alla Upper. Il sentiero parte da Zion Lodge, fermata n.5, ma potete anche arrivarcipercorrendo il Kayenta Trail dal The Grotto. Prevedete da due a quattro ore, facile fino alle prime piscine.

Riverside Walk

Il sentiero pianeggiante e lastricato chiamato Riverside Walk o passeggiata lungo il fiume, segue il Virgin River e termina dove inizia The Narrows. Questa facile escursione è perfetta per tutte le età e tutti i livelli di abilità.

La passeggiata è lunga circa tre chilometri e mezzo, compreso il ritorno e parte dalla fermata n.9 – Temple of Sinawawa. Prevedete un’ora e mezza di cammino facile facile, ma con la possibilità di vedere gli scoiattoli e qualche altro animaletto.

Parco Nazionale Zion National Park Utah
Incontri lungo la Riverside Walk

Tre escursioni di media difficoltà nel Parco Nazionale Zion

Angels Landing

Angels Landing è l’escursione più popolare nel Parco nazionale di Zion. La parte finale del sentiero prevede il passaggio su una stretta cresta sopra il fondovalle, con una serie di catene alle quali aggrapparsi in caso di difficoltà. L’ultima sezione è un po’ esposta, ma con vista mozzafiato. Per chi è alla ricerca di avventure, questa è sicuramente un’escursione eccezionale.

Parco Nazionale Zion National Park Utah
Panorama in discesa da Angels Landing

Il sentiero è lungo circa 8,5 chilometri con un dislivello importante. Prevedete da 3 a 5 ore per il percorso completo. Si parte dalla fermata n. 6 – The Grotto della navetta. Faticoso.

Per accedere a questo sentiero è necessario prenotarsi. La prenotazione in realtà è basata su un sistema di lotterie, in pratica un’estrazione a sorte, che prevede come premio l’accesso al sentiero. 

Potete accedere alle varie lotterie per periodi specifici oppure ad una lotteria “del giorno prima”, che si tiene quotidianamente dalle 12:00 Per farlo dovete collegarvi a questo indirizzo dove ci sono le informazioni dettagliate.

In ogni caso dovete poi raggiungere questa pagina e nella sezione “Activities & Experiences”  e scegliere la data (in realtà il periodo) in cui volete recarvi ad Angel’s Landing e compilare la richiesta. Quando la disponibilità è esaurita il modulo non è attivo, trovate le date di attivazione delle prenotazioni per i periodi successivi.

Il costo per poter partecipare alla lotteria è di 6$ non rimborsabili, in caso di successo occorre pagare altri 3$ per persona, questa volta rimborsabili fino a 48 ore prima della data scelta.

Observation Point

Per avere un’ottimo panorama Parco nazionale di Zion potete raggiungere Observation Point. L’escursione è tanto bella quanto impegnativa. Il sentiero sale costantemente durante tutta la passeggiata per un dislivello totale di circa 700 metri. Se avete tempo vale veramente la pena, attenzione in estate a portare l’acqua. Viste eccezionali premieranno le vostre fatiche.

La passeggiata è lunga quasi 13 chilometri e parte da Weeping Rock, fermata n. 7. Calcolate da 4 a 6 ore a seconda del passo e della forma fisica. Faticoso.

The Narrows ovvero canyoning al Parco Nazionale Zion

Per i più avventurosi dal tempio di Sinawawa parte una delle passeggiate più belle ed avventurose dello Zion Canyon: la risalita del canyon, che vi obbligherà a guadare più e più volte il fiume. D’estate non ci sono grandi problemi, ma nelle altre stagioni occorre prepararsi. Infatti per accedere alle parti più intime ed interessanti delle gole dello Zion Canyon occorre munirsi di calze in neoprene e scarpe da canyoning oltre a pantaloni a tenuta stagna.

Un’esperienza veramente originale.

Le pareti dello Zion canyon sono talmente vicine che in molti punti occorre camminare immersi nell’acqua, guadando il fiume o risalendolo con l’acqua che può arrivare anche alla vita. Se escludiamo l’estate, le temperature dell’acqua sono molto basse e la temperatura esterna si avvicina a volte allo zero. Con l’attrezzatura adatta comunque la passeggiata è piacevolissima e molto divertente, i piedi, anche se bagnati, rimangono caldi.

D’estate la temperatura diurna supera spesso i 35 gradi, ma di notte il termometro scende a 18 – 20. Da metà luglio a metà settembre sono frequenti temporali pomeridiani, che possono causare piene improvvise nei corsi d’acqua, pertanto occorre fare molta attenzione soprattutto all’interno della gola.

Numerosi negozi appena fuori dal parco Vi noleggeranno l’attrezzatura necessaria per vivere questa avventura in comfort e sicurezza (costo circa 50 dollari a testa nel 2021).

Parco Nazionale Zion National Park Utah

Kolob Canyon

Una zona meno nota del Parco Nazionale di Zion, ma ugualmente spettacolare è la parte che comprende il Kolob Canyon.

Questa sezione, annessa al parco solo nel 1956, ospita spettacolari Finger Canyon con falesie verticali di arenaria rossa Navajo e profondi canyon. 

Kolob è la parte meno frequentata del Parco, ma ciò non significa che non sia spettacolare come la sezione principale. Quello che sicuramente offre è un’esperienza più intima e lontana dalle folle, alla scoperta di scenari mozzafiato in un ambiente tranquillo, più di ogni altro parco che visiterete in questo lembo d’America.  

Anche la parola Kolob, come Zion, deriva dalla tradizione mormone e significa “la dimora più vicina al paradiso”.

Kolob Canyon condivide con la zona principale il clima ed è un posto bellissimo da visitare in qualsiasi stagione dell’anno. In inverno, potrete ammirare le vette innevate ed in primavera le fioriture che sia arrampicano fino sulle rocce.

Come raggiungere il Kolob Canyon

Il Centro Visitatori del Kolob Canyon è un po’ fuori mano. Dall’ingresso principale di Zion Canyon bisogna torna verso Springdale e percorrere la UT-9 fino a La Verkin e poi deviare verso nord sulla UT-17. All’incrocio con la I15 dirigersi verso nord fino all’uscita n. 40. Il Visitor Centrer si trova a poche centinaia di metri. Sono circa 70 chilometri, percorribili in tre quarti d’ora

Escursioni nel Kolob Canyon

Nei Kolob Canyons non ci sono servizi, quindi occorre partire preparati. Quando fate un’escursione nei Kolob Canyons portate sempre molta acqua, una mappa e non dimenticate la macchina fotografica. 

Parco Nazionale Zion National Park Utah
Fotografie da Canyon Overlook Trail – Zion National Park

Libri e guide per gli Stati Uniti

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

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Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

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Mappa illustrata dei parchi del Sud Ovest degli Stati Uniti

Mappa degli stati uniti sud ovest e parchi
Mappa degli stati uniti sud ovest e parchi – clic per aprire la mappa

Qui di seguito un breve video sull’utilizzo della mappa con le sue varie funzioni di itinerario.

Faq Parco Nazionale Zion

Posso usare l’auto per accedere al Parco dello Zion Canyon?

Da marzo a novembre è possibile accedere alla Zion Canyon Scenic Drive solo con il bus navetta. I veicoli privati ​​possono accedere alla Scenic Drive solo quando il Sistema Navetta non è attivo o al di fuori di questo periodo.

Posso andare in bicicletta nello Zion Canyon?

L’accesso in bici è sempre consentito, ricordate solo che i bus navetta hanno sempre la precedenza.

Cos’è il Red Permit

Il Red Permit permette agli ospiti dello Zion Canyon Lodge di parcheggiare nel parcheggio del Lodge

Si può fare il bagno nel Parco?

Si può fare il bagno nel Virgin River, non si può fare il bagno nelle Emerald Pools. Prima di fare il bagno nel Virgin River leggete le avvertenze sulle alghe tossiche.

Ci sono campeggi all’interno del Parco Nazionale Zion Canyon?

No. I campeggi più vicini sono Watchman e South, situati vicino all’ingresso sud.

Ci sono ristoranti nel Parco?

A Zion Lodge ci sono un ristorante aperto tutto l’anno e uno snack bar aperto solo durante l’alta stagione.

Il telefono cellulare funzione nel Parco Nazionale Zion Canyon

La copertura cellulare all’interno del Parco è limitata e sporadica. Nei Narrows la copertura cellulare è praticamente inesistente. Il telefono prende abbastanza bene nella zona del Visitor Center.

All’interno del parco c’è il Wi-Fi?

Lo Zion Canyon Visitor Center ed il Museo offrono un Wi-Fi pubblico e gratuito, ma non così affidabile. Il Wi-Fi è disponibile in alberghi e ristoranti a Springdale.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 08/06/2022
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