Viaggio ControMano
  • Africa
  • America
    • Alaska
    • Canada
    • Centro e Sudamerica
    • Stati Uniti
  • Asia
    • Cina
    • Giappone
    • India
    • Indocina
    • Indonesia
    • Thailandia
  • Europa
    • Italia
  • Video
  • Divagazioni
  • Contatti
    • Per Contattarmi
    • Un po’ di me
    • Facciamo la differenza
    • Eventi fino al 2011
    • Eventi dal 2011 al 2013
    • Eventi dal 2014 al 2019
    • Mostra aniMALi d’AFRICA
    • Menzione d’onore per una mia foto all’Oasis Photo Contest 2013
    • Medaglia al concorso Life in Colour Hipa.ae
    • Copyright
    • Mappa del sito
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Cookie Policy (UE)
    • Imprint
    • Disconoscimento
  • Apri un blog
sabato, 2 Agosto 2025
+ salva preferito
Articoli in evidenza >>
Livigno in estate: quando andare come arrivare
8 libri per un viaggio in Cina
I simboli Buddisti, esempi e significati
Il Mala: 108 perle nel Rosario Buddista
10 📚 libri per un viaggio in Vietnam,...
La Teoria dei Cinque Elementi e lo Zodiaco...
Un weekend a Salisburgo – itinerario 1 o...
Asana e Mudra, le posizioni del Buddha e...
Cosa fare a New York ad Agosto 2025
Chiang Mai in tre giorni: mappa e itinerario...
Viaggio ControMano
  • Africa
  • America
    • Alaska
    • Canada
    • Centro e Sudamerica
    • Stati Uniti
  • Asia
    • Cina
    • Giappone
    • India
    • Indocina
    • Indonesia
    • Thailandia
  • Europa
    • Italia
  • Video
  • Divagazioni
  • Contatti
    • Per Contattarmi
    • Un po’ di me
    • Facciamo la differenza
    • Eventi fino al 2011
    • Eventi dal 2011 al 2013
    • Eventi dal 2014 al 2019
    • Mostra aniMALi d’AFRICA
    • Menzione d’onore per una mia foto all’Oasis Photo Contest 2013
    • Medaglia al concorso Life in Colour Hipa.ae
    • Copyright
    • Mappa del sito
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Cookie Policy (UE)
    • Imprint
    • Disconoscimento
  • Apri un blog
SCARICA LE GUIDE PDF
PREPARA LA VALIGIA
Viaggio ControMano
Viaggio ControMano
  • Africa
  • America
    • Alaska
    • Canada
    • Centro e Sudamerica
    • Stati Uniti
  • Asia
    • Cina
    • Giappone
    • India
    • Indocina
    • Indonesia
    • Thailandia
  • Europa
    • Italia
  • Video
  • Divagazioni
  • Contatti
    • Per Contattarmi
    • Un po’ di me
    • Facciamo la differenza
    • Eventi fino al 2011
    • Eventi dal 2011 al 2013
    • Eventi dal 2014 al 2019
    • Mostra aniMALi d’AFRICA
    • Menzione d’onore per una mia foto all’Oasis Photo Contest 2013
    • Medaglia al concorso Life in Colour Hipa.ae
    • Copyright
    • Mappa del sito
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy
    • Cookie Policy (UE)
    • Imprint
    • Disconoscimento
  • Apri un blog
Copyright Viaggio ControMano 2025 - All Right Reserved

Articoli Recenti

I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda

di Max Pubblicato: 24/03/2019
Africa written by Max

I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda

I gorilla di montagna sono stati per me un sogno per molti anni. Poi, preso il coraggio a quattro mani, mi sono deciso ad organizzare un viaggio.

Tempo di lettura stimato: 12 minuti

Indice

  • I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda
  • Qualche cenno sui gorilla di montagna
  • Le famiglie
  • Gorilla nella nebbia – il film che ha reso famosi i gorilla di montagna
  • International Gorilla Conservation Program
  • Dove si vedono i gorilla di montagna?
  • Alla ricerca dei gorilla di montagna
  • I gorilla di montagna “abituati”
  • Uganda, Ruanda o Repubblica Democratica del Congo?
  • La mia escursione
  • Il Trekking dei gorilla di montagna
    •  

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Qualche cenno sui gorilla di montagna

Questi Gorilla si distinguono dalle altre specie per diverse caratteristiche (vedi qui per altre specie). Innanzitutto le dimensioni, infatti i gorilla di montagna sono più grandi ed hanno il pelo più lungo. Il colore del pelo è più scuro, quasi nero, al contrario dei gorilla di pianura che hanno pelo più chiaro, più corto e tendente al rossiccio.

I gorilla di montagna hanno abitudini diurne e vivono principalmente a terra, anche se a volte è possibile vederli arrampicati sugli alberi per mangiare o riposarsi. Proprio sugli alberi alla sera le femmine costruiscono un nido dove poter dormire al sicuro durante la notte. Il nido il giorno successivo viene abbandonato perché le famiglie si spostano continuamente per cercare nuovo cibo.

Sono le uniche scimmie quasi completamente vegetariane, si nutrono di frutti, erbe e germogli e di ogni altro prodotto della foresta. L’unico apporto di proteine è dato dagli insetti ed altri piccoli invertebrati.

Le famiglie

I gruppi famigliari di solito sono formati da un numero variabile di individui fino ad un massimo di 25-30. I maschi arrivati all’età di circa 12 anni assumono il caratteristico colore argenteo sulla schiena, che ha fatto loro guadagnare l’appellativo di Silverback o schiena d’argento. Uno di questi maschi, di solito il più grande e potente, diventa il maschio dominante che funge da guida, difensore e capofamiglia.

Sono animali molto timidi e per comunicare tra di loro usano gesti e versi, come il caratteristico battersi sul petto.

I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda
I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

Gorilla nella nebbia – il film che ha reso famosi i gorilla di montagna

Pensando ai gorilla, quelli della mia generazione vanno subito col pensiero al famoso film Gorilla nella nebbia (Gorillas in the Mist). Film del 1988 di Michael Apted tratto dall’autobiografia di Dian Fossey (1983).

La storia racconta dell’omicidio di Dian Fossey, ricercatrice primatologa che stava effettuando ricerche sui Gorilla di montagna a cavallo tra il Ruanda e l’attuale Repubblica Democratica del Congo. La storia si snoda fra amori, passioni e conflitti con gli indigeni. Si narra delle difficoltà riscontrate con la burocrazia e degli scontri con gli interessi dei bracconieri. Dopo anni di battaglie nel drammatico finale la Fossey viene barbaramente uccisa da mani ignote e da mandanti mai scoperti.

A lei, oltre agli studi più approfonditi mai fatti su questa specie, si deve riconoscere il merito di aver restituito al gorilla l’immagine di un animale intelligente e pacifico, diverso da come era stato precedentemente dipinto dalla letteratura e dai film fino a quel momento.

Un momento del trekking nella foresta in Uganda

International Gorilla Conservation Program

L’International Gorilla Conservation Program è una coalizione unica di organizzazioni internazionali per la conservazione che hanno unito le forze con associazioni nazionali e locali per garantire la sopravvivenza a lungo termine dei gorilla di montagna ora in pericolo di estinzione.

Se volete supportare l’organizzazione potete farlo da qui

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Dove si vedono i gorilla di montagna?

La popolazione complessiva di questa sottospecie da meno di 700 esemplari nel 2010 ora è arrivata a oltre 1000. I gorilla sono distribuiti fra due zone non comunicanti: la prima nei Monti Virunga, al confine tra Uganda (Parco Nazionale Mgahinga), Repubblica Democratica del Congo (Parco Nazionale Virunga) e Ruanda (Parco Nazionale dei Vulcani). La seconda si trova inUganda nel parco di Bwindi.

Durante il mio viaggio ho potuto osservarli all’interno del Parco nazionale di Bwindi, in Uganda.

In realtà sono stato anche nel parco di Mgahinga, ma essendo un parco di confine non in tutte le stagioni è possibile osservare i gorilla che si spostano fra il Ruanda e l’Uganda. Nel periodo della mia visita i gorilla si trovavano in Ruanda ed il tempo a mia disposizione non era infinito, pertanto mi sono “accontentato” di andare a vedere le Scimmie Dorate e di un’esperienza con i pigmei Ba’twa (vedi altri articoli sull’Uganda)

I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

Alla ricerca dei gorilla di montagna

Vedere i gorilla di montagna liberi in natura, incontrandoli per caso non è possibile o, perlomeno, non è probabile. Dico così perché in verità mi è capitato nelle giornate antecedenti l’escursione. Eravamo infatti usciti insieme alla guida di birdwatching per andare a vedere gli uccelli nella foresta e a circa 10 minuti dalla strada incontrammo un gorilla arrampicato su di un albero che mangiava, ma la guida ci disse che non è  possibile avvicinarli senza permesso: una foto da lontano e via, comunque un assaggio ed una bella emozione.

A meno che  non siate esperti birdwatchers della zona alcuni uccelli non li vedrete mai, perché sono rintracciabili solo riconoscendone il canto, occorre pertanto affidarsi ad una guida. Se volete rintracciare un uccello dal canto potete cominciare di qui: Xeno-Canto

Vi potrebbe capitare che alcuni abitanti del luogo, in cerca di facili guadagni, si offrano di accompagnarVi a vedere i gorilla per pochi soldi al di fuori dei canali ufficiali. Non fatelo, danneggereste gli animali, soggetti ad inutile stress perché al di fuori della loro normale routine e dareste fiato ad un commercio illegale che a lungo andare potrebbe portare a conseguenze gravi.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

I gorilla di montagna “abituati”

Come già detto incontrare i gorilla di montagna in natura è escluso. Per vederli occorre andare a visitare una delle famiglie che sono state abituate alla presenza dell’uomo, accompagnati dalle guide e dai guardiaparco e pagando un prezzo abbastanza elevato, peraltro giustificato.

I gorilla, come tutte le altre scimmie, per essere osservate hanno bisogno di essere abituate alla presenza dell’uomo. Con un lungo processo di avvicinamento e di non interazione, semplicemente con la presenza costante di guide che compiono ogni giorno le stesse operazioni di avvicinamento. Le guide sono sempre le stesse, vestite allo stesso modo e seguono i gorilla ogni giorno per mesi, finché questi animali (come pure altre specie di primati) accettano la presenza dell’uomo arrivando ad ignorarlo.

Da quel momento sono detti “abituati” e possono essere oggetto delle visite dei turisti, con particolari cautele. Le cautele sono innanzitutto non avvicinarsi troppo, non fare rumore, muoversi lentamente ed essere in buona salute. sì, in buona salute perché questi animali sono così simili all’uomo che potrebbero contrarne le malattie, con conseguenze catastrofiche.

I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

Uganda, Ruanda o Repubblica Democratica del Congo?

Esistono famiglie di gorilla di montagna abituati in tutti e tre i paesi, nei seguenti luoghi:

  • Buhoma, nel parco nazionale di Bwindi
  • Nkuringo, che si trova vicino al settore Buhoma, dal quale dista circa 10 km, nel parco nazionale di Bwindi, meglio accessibile da sud
  • Ruhija, famoso per il birdwatching oltre che per i gorilla, è il settore più remoto del parco di Bwindi
  • Rushaga che si trova tra Kabale e Nkuringo provenienti da Ruhija o Kampala, sempre nel parco nazionale di Bwindi
  • Il parco nazionale Mgahinga Gorilla, dove la presenza dei gorilla è stagionale
  • In Ruanda nel parco dei Vulcani, nella stessa zona del parco nazionale Mgahinga
  • In Repubblica Democratica del Congo è possibile una visita raggiungendo il parco Virunga. Al momento questa soluzione è complicata a causa dei conflitti interni ed alle restrizioni della Repubblica Democratica del Congo. In ogni caso se scegliete questa soluzione non affidatevi al primo che passa..

A mio parere Bwindi offre le migliori opportunità di visita, sia per le sistemazioni che per l’esperienza in se’, visto che ci si trova in un’area veramente remota e selvaggia, tutta da esplorare.

Mappa della distribuzione dei gorilla di montagna
Mappa della distribuzione dei gorilla di montagna
I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

La mia escursione

Per la nostra gita abbiamo scelto il settore di Ruhija, per due motivi. Il primo motivo è che è il più selvaggio, il secondo perché volevamo soggiornare in un posto gestito da persone del posto e un po’ rustico.

A mio avviso, avendone la possibilità meriterebbe un doppio soggiorno e una doppia escursione, ma fermarsi solo in un posto è già di per se’ un’esperienza meravigliosa ed indimenticabile. Dicevo doppio soggiorno perché ad esempio Buhoma e Ruhija sono ad altezze differenti e la vegetazione, gli uccelli e la temperatura sono differenti (a Rujija si sta volentieri con una felpa). Questo fa si che si possa fare un po’ di birdwatching in zone diverse con specie diverse, oltre ovviamente a visitare differenti famiglie di gorilla.

In ogni caso se dovete scegliere un solo posto per esempio Buhoma è più caldo e ha le sistemazioni migliori, mentre Ruhija è più selvaggia.

Il Trekking dei gorilla di montagna

Si parte presto la mattina. Tutta la notte i ranger e gli aiutanti hanno seguito la famiglia dei gorilla di montagna che abbiamo scelto e per la quale abbiamo il permesso, pertanto sanno esattamente dove sono. La macchina ci porta in un punto di accesso, ogni volta diverso e ci lascia con le guide ed i ranger.

Si comincia a camminare prima fra piantagioni di té e poi nella foresta fra felci alte tre o quattro metri e vegetazione selvaggia. Bwindi, l’impenetrabile foresta ci accoglie, ci ingloba e noi la percorriamo la calpestiamo e ne facciamo parte. Le guide si fanno strada tagliando rami  e piccole piante, su e giù per la montagna per almeno una o due ore. Chi non ce la fa si fa aiutare, i portatori aiutano tutti a portare a termine quest’escursione.

Poi improvvisamente compaiono i gorilla: uno, due, cinque, dieci e più. Ci si perde ad osservare questi volti dall’aspetto umano, a vedere le loro movenze goffe. Si percepisce la loro dolcezza ed allo stesso tempo la potenza ed il rispetto che incutono, nella loro calma.

Un’ora passa in fretta.. non si può restare oltre, abbiamo invaso e dobbiamo lasciare la famiglia alla loro intimità.

Addio amici, speriamo di vederci ancora..

I gorilla di montagna del Parco di Bwindi in Uganda

Altri articoli su argomenti simili: Gorilla a Bai Hokou nella foresta in Repubblica Centrafricana e Gli Orangutan di Sumatra nella giungla di Bukit Lawang 

 

Per saperne di più sull’Africa

Benvenuto nella sezione dedicata ai Viaggi in Africa! Qui troverai ispirazione, consigli pratici e racconti autentici per scoprire il continente africano in tutte le sue sfumature.

Dalle maestose savane del Serengeti, alle foreste dell’Uganda, alle spiagge incontaminate dell’Oceano Indiano, ai parchi naturali ricchi di fauna selvatica, ogni articolo ti guiderà alla scoperta di luoghi straordinari, culture affascinanti e tradizioni millenarie.

Che tu sogni un safari avventuroso, un viaggio culturale o una fuga rilassante, questa categoria è il punto di partenza ideale per organizzare la tua prossima esperienza africana. Preparati a lasciarti sorprendere dalla varietà, dalla bellezza e dall’energia di un continente tutto da esplorare!

Se vuoi un’idea per una prima avventura africana leggi l’articolo sul Parco Nazionale Kruger, Sudafrica, puoi anche curiosare tra gli ultimi articoli pubblicati, oppure scegliere dall’elenco a fondo pagina. E mi raccomando, dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Ecco alcuni articoli che potrebbero interessarti:

I leoni del Serengeti e la migrazione degli gnu, I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda, Safari avventura nel delta dell’Okawango, Gorilla a Bai Hoku in Repubblica Centrafricana, Caccia con le reti con i pigmei ba’aka, Primati in Uganda: gorilla e tante altre specie.

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Puoi leggere anche delle esperienze di volontariato alla Pediatria di Kimbondo in Repubblica Democratica del Congo: Volontario Pediatria di Kimbondo Rep. Dem. del Congo, Primi giorni alla Pediatria di Kimbondo, RD del Congo, Fabbrica di fiammiferi in Congo ma ce ne sono tanti altri.

Arrivederci presto!

ALTRI ARTICOLI SULL’AFRICA

Africa
  • Attraversando il Camerun e la foresta equatoriale – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Autogrill della savana sulle strade del Botswana – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Buone e cattive notizie da Sangha Lodge – Dzanga Sangha – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Caccia con le reti con i pigmei ba’aka – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Cercopiteco barbuto nella foresta di Bwindi, Uganda – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Continua l’avventura attraverso il Camerun – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Cosa da sapere sul virus Ebola – Ultima Modifica 11/02/2023
  • E allora Mimbo – il vino di palma – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Fabbrica di fiammiferi in Congo – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Fenicotteri minori a Lake Natron in Tanzania – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Gorilla a Bai Hokou nella foresta in Repubblica Centrafricana – Ultima Modifica 11/02/2023
  • I gorilla di montagna del parco di Bwindi in Uganda – Ultima Modifica 11/02/2023
  • I leoni del Serengeti e la migrazione degli gnu – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Il Parco Nazionale Kruger, paradiso degli animali – Ultima Modifica 19/02/2023
  • Il Pigliamosche del Paradiso africano – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Incontro con Louis Sarno ed Pigmei Ba’aka – Ultima Modifica 11/02/2023
  • La frontiera con la Repubblica Centrafricana – Ultima Modifica 14/06/2022
  • La strada per il Lago Natron – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Licaoni: quando il branco è tutto – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Mostra: Volontario alla Pediatria di Kimbondo – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Old Bridge Backpackers, Campeggio a Maun Botswana – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Pediatria di Kimbondo: racconti ed esperienze – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Primati in Uganda: gorilla e tante altre specie – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Primi giorni alla Pediatria di Kimbondo, RD del Congo – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Queen Elizabeth National Park, Uganda – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Safari avventura nel delta dell’Okawango – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Safari in Botswana nello Nxai Pan – Makgadikgadi – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Safari in Zambia, Zimbabwe e Botswana – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Serengeti, prove di pioggia. – Ultima Modifica 14/06/2022
  • Sharm El Sheikh e Mar Rosso, cosa sapere per organizzare la vacanza – Ultima Modifica 03/01/2024
  • Volontario Pediatria di Kimbondo Rep. Dem. del Congo – Ultima Modifica 11/02/2023
Pubblicato: 24/03/2019
Lontre e pulcinella di mare alle Isole Shetland in giugno

Lontre e pulcinella di mare alle Isole Shetland

di Max Pubblicato: 18/03/2019
Europa written by Max

Isole Shetland alla ricerca di lontre e pulcinella di mare

Le isole Shetland sono un arcipelago di isole Scozzesi e si trovano a circa 170 km a nord della terraferma, tra le isole Orcadi che sono 80 km a sud e le Isole Faeroer che sono circa 280 km a nordovest.
L’isola più estesa, Mainland, è la terza isola più grande della Scozia. L’arcipelago conta inoltre una molteplicità di isole minori. Solo 16 delle circa 100 isole sono però abitate stabilmente; oltre a Mainland tra le maggiori vi sono Yell, Unst e Fetlar, tutte collegate da traghetti.
Le isole disabitate comprendono Mousa, conosciuta per il Broch di Mousa, l’esempio meglio conservato in Scozia delle torri rotonde dell’età del ferro. Abbiamo visitato il Broch al tramonto per veder gli uccelli delle tempeste. E’ stato, uno spettacolo incredibile, con gli uccelli che volano in tondo ed emettono i loro versi come canti ammalianti.

Tempo di lettura stimato: 7 minuti

Indice

  • Isole Shetland alla ricerca di lontre e pulcinella di mare
  • Come arrivare alle Isole Shetland
  • La mia esperienza alle Isole Shetland a giugno
  • Le lontre marine
  • I pulcinella di mare
  • Le foto dei pulcinella di mare
  • Mille meraviglie delle Isole Shetland a giugno

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Lontre e pulcinella di mare alle Isole Shetland in giugno
Mousa Broch
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Come arrivare alle Isole Shetland

Le Shetland sono raggiungibili in aereo dai maggiori aeroporti britannici o in traghetto a partire da Aberdeen, con scalo opzionale alle Orcadi.
Io ho scelto il traghetto.
La traversata dura circa 12 ore e si parte verso sera, cosicché è comodo farsi una dormita a bordo. I prezzi? Assolutamente popolari ed arrivare alla capitale Lerwick dal mare al mattino è uno spettacolo impagabile.

Lo stile di vita locale è a metà tra la Scandinavia e la Scozia: tra le tradizioni da segnalare il festival del fuoco Up Helly Aa, l’ultimo martedì di gennaio di ogni anno.
Le Shetland hanno un clima oceanico temperato marittimo, con un temperature moderate e con giornate normalmente ventose, piovose e nuvolose. I mesi meno piovosi vanno da aprile ad agosto. Non fatevi spaventare da questa descrizione: il clima è piacevole!

Le attività di maggiore importanza sono l’allevamento (anche di pesci e crostacei) e la pesca. Affascinanti sono le pecore delle Shetland, (descritte in quest’altro articolo), insieme al pony delle Shetland.

La mia esperienza alle Isole Shetland a giugno

La mia visita in giugno alle Isole Shetland ha trovato un clima fresco, ma piacevole ed è stata dedicata alla fauna locale.
Le opportunità per vedere animali interessanti non mancano e non c’è tempo per annoiarsi. Inoltre le giornate in questa stagione sono lunghissime e non si sente l’esigenza di andare a dormire se non quando si è completamente esausti.

Gli obiettivi principali della mia visita erano due, ovvero la lontra marina e i pulcinella di mare.

Le lontre marine

E’ curioso constatare, che a differenza delle lontre marine dell’Alaska (delle quali potete vedere alcune fotografie qui) che sono una specie distinta, le lontre delle Isole Shetland sono normali lontre di acqua dolce.
Col tempo questi animali si sono adattati all’acqua salata e vivono e cacciano le prede in mare. Per queste lontre, dopo ogni giornata passata in mare, è rimasta l’esigenza di lavarsi nell’acqua dolce allo scopo di preservare il pelo e la pelle dal sale, vivono pertanto vicino alle foci di fiumi e ruscelli.

I pulcinella di mare

I pulcinella di mare sono favolosi ed imprevedibili. Hanno ali piccole che battono a frequenze molto elevate ed atterrano con acrobazie incredibili sulle scogliere, a volte terminando con disastrosi capitomboli.
Nidificano in colonie sulle coste e passano l’inverno al largo in mare. Il nido viene fatto in cunicoli sotterranei, solitamente utilizzando tane abbandonate, dove vengono deposte due uova.
Dopo circa 45 giorni i pulcini lasciano i nidi la notte, per evitare i predatori, di solito altri uccelli.

Le foto dei pulcinella di mare

Ci siamo recati per vedere questi uccelli sulla scogliera di Sumburgh, a sud di Mainland. Proprio quel giorno molti volontari spiegavano alcuni aspetti del comportamento di questi simpatici volatili, contribuendo a rendere più interessante la visita.
Dopo aver arroventato la macchina fotografica mi ero riproposto di ritornare nei giorni seguenti per riprendere la caccia fotografica magari al tramonto o con un tempo più clemente.
Ma nei giorni seguenti dei pulcinella non abbiamo più visto nemmeno l’ombra..
Questo insegna di cogliere l’attimo. Sono rimaste delle belle fotografie, e anche un po’ di voglia di tornare.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Mille meraviglie delle Isole Shetland a giugno

Oltre a queste due simpatiche specie alle Shetland ci sono tantissime altre curiosità, come il faloropo beccosottile  (Phalaropus lobatus) specie poliandrica (una femmina si può accoppiare con più maschi) nella quale il maschio o più maschi covano le uova della nidiata. Vi sono poi urie, sule bassane, stercorari, ma di questi, FORSE, parlerò in un altro articolo.

Ciao!!

Viaggia in Europa

Di questi luoghi racconto le mie impressioni: emozioni, sorprese e delusioni. Viaggio per fare fotografie e fotografo per avere una scusa per viaggiare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie della natura in Europa leggendo gli articoli sul Delta del Danubio, con i suoi animali ed i suoi panorami, naviga verso le Isole Shetland oppure lasciati affascinare dalla Finlandia e dai suoi orsi bruni (che abbiamo visto anche con gli orsacchiotti in Romania)

Esplora la Francia viaggia dalla profumata Provenza con i suoi girasoli e la sua lavanda, alla Camargue, con le sue tradizioni e la Course Camarguaise, la corrida incruenta o attraversa le fredde acque della baia di Mont Saint Michel.

A presto!

Pubblicato: 18/03/2019
alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito

Alaska in primavera, un itinerario insolito

di Max Pubblicato: 04/03/2019
Alaska written by Max

Un insolito itinerario in Alaska in primavera

Un viaggio in Alaska in primavera è stato per molto tempo un sogno, maturato a seguito dei molti viaggi estivi.

L’Alaska è stata da sempre una delle mie mete preferite e posso dire di averla esplorata in maniera approfondita. Nonostante tutto, sono ancora tanti  i luoghi che mi rimangono da scoprire e spero di colmare presto questo vuoto. Per intanto Vi racconto dell’Alaska in primavera.

Il viaggio è nato come al solito da un obiettivo specifico che era quello di andare a vedere e fotografare la migrazione del Gambecchio dell’Alaska che avviene ogni anno intorno alla fine di aprile.

Tempo di lettura stimato: 13 minuti

Indice

  • Un insolito itinerario in Alaska in primavera
  • Programmare l’itinerario in Alaska in primavera
    • Libri e guide per un viaggio in Alaska
    • Vantaggi e svantaggi di un viaggio in primavera
  • Prima Tappa: il parco del Denali e il Monte McKinley
    • Il Denali State Park
    • Itinerari primaverili nel Parco del Denali
  • Ci spostiamo sulla costa: dal Denali a Cordova
    • Il Turnagain Arm ed il Mascheretto
  • Ad Hartney Bay, Cordova per la migrazione del gambecchio
    • Uccelli e migrazioni
    • Hartney Bay
  • Galleria di immagini dell’Alaska in primavera

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Programmare l’itinerario in Alaska in primavera

Muovendosi verso l’altro lato del mondo un minimo di programmazione e di obiettivi occorre averli. Il mio programma di viaggio comprendeva, tra le altre mete, l’immancabile visita al parco del Denali (Monte McKinley info qui), una visita al Turnagain Arm, una piccola crociera da Whittier a Cordova e ovviamente una permanenza per qualche giorno nei dintorni di Hartney Bay.

Libri e guide per un viaggio in Alaska

Per immergerti nell’atmosfera degli States scegli tra 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti.

Non dimenticare di comprare una guida dell’Alaska (sono antico, ma la carta funziona sempre). Purtroppo quelle della Lonely Planet sono solo in inglese, le altre non sono molto valide. Un libretto che è veramente irrinunciabile e viene stampato ogni anno è il famoso The Milepost. La bibbia di ogni viaggiatore in Alaska. Non è esattamente una guida, ma contiene un sacco di informazioni super aggiornate su luoghi, mappe, pubblici esercizi e curiosità. Un peccato non averlo!

Vantaggi e svantaggi di un viaggio in primavera

Andare in Alaska in primavera porta una serie di vantaggi. Ad esempio è possibile osservare gli animali ancora con la livrea invernale, ma con temperature accettabili. Inoltre è possibile visitare il Parco Denali in autonomia senza essere obbligati a salire sui bus come in estate, anche se le strade sono solo parzialmente liberate dalla neve. Non da ultimo è possibile ammirare un sacco di uccelli che si preparano per la nidificazione, soprattutto i gambecchi dell’Alaska, che migrano a centinaia di migliaia.

Ci sono anche delle limitazioni, prima fra tutte la mancanza quasi totale di orsi e, nel caso di una visita a Cordova, non sarà possibile vedere il Million Dollar Bridge, perché la strada quasi sicuramente sarà chiusa per neve.

A dire la verità la strada negli ultimi anni è chiusa anche in estate a causa di un ponte pericolante, ma in estate è possibile raggiungere il Million Dollar Bridge in barca, cosa impossibile in primavera a causa dei ghiacci.

Vedi l’articolo Viaggio in Alaska in auto: esplora il grande nord!, dove si parla anche del Million Dollar Bridge

Scoiattolo di terra nel Parco del Denali, Alaska
Scoiattolo di terra nel Parco del Denali, Alaska in Maggio

Ovviamente avvicinasi agli animali non è sempre semplice e a volte richiede passione, dedizione e qualche piccola astuzia. a volte invece occorre strisciare ai loro piedi…

viaggio in Alaska in primavera - behind the scene

Prima Tappa: il parco del Denali e il Monte McKinley

Prima tappa di questo insolito itinerario a spasso per l’Alaska in primavera è il parco del Denali. A dire la verità la Montagna (quella con la M maiuscola) in questo periodo non la vedrete dalla strada del Parco Nazionale perché le strade interne sono chiuse. Potrete ammirare la grandezza del McKinley dal Denali State Park, 160km circa a nord di Anchorage (info qui) e sulla strada per il Denali NP.

Il Denali State Park

Il Denali State Park è un “piccolo” parco statale di 1300 kmq rapportato ai 19.186 kmq del grande Parco Nazionale. La statale lo taglia in due e al suo interno ci sono diversi campeggi oltre che una buona rete di sentieri. Fra i tanti campeggi uno dal nome iconico: K’esugi Ken Campground (info qui). Il K’esugi ridge è una piccola catena montuosa di circa 50 km che cinge la parte sudest del parco.

“Kesugi” è una parola dialettale indiana Tanaina che significa “l’Antico”. Il termine è un complemento perfetto della parola degli indiani Tanana “Denali” che significa “il Grande”. Infatti con i suoi 6.190 metri di altezza, il Denali è la vetta più alta del Nord America.

Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Immagini dall’articolo Alaska in primavera Il Monte McKinley o Denali

Itinerari primaverili nel Parco del Denali

Come ho già detto in questo periodo potrete girovagare per il Denali con la Vostra auto invece che con i Bus, obbligatori nella stagione estiva. Sfortunatamente  buona parte delle strade saranno occupate dalla neve, mentre gli addetti saranno alacremente al lavoro per renderle transitabili in vista dell’apertura ufficiale del parco.

Le opportunità di incontrare la fauna selvatica sono molteplici. In questo periodo gli incontri più probabili sono le pernici e le lepri variabili in livrea invernale, i girfalchi appollaiati sulle conifere, i caribu’ e gli alci.

Se sarete fortunati potrete incrociare anche qualche lupo.. niente paura scapperanno prima che possiate estrarre la macchina fotografica. Si sentirà solo una grande mancanza: gli orsi con tutta probabilità saranno ancora nelle tane aspettando periodi migliori per muoversi.

Ovviamente non ci sono strutture nel Denali, quindi portatevi una tenda doppio telo, di notte non fa molto caldo!

Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Alaska in primavera: un alce al pascolo
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Ci spostiamo sulla costa: dal Denali a Cordova

Il programma di questo viaggio in Alaska in Primavera dopo la visita al Denali prevedeva di ritornare ad Anchorage e di raggiungere il Potter Marsh, un’area di palude protetta dall’Alaska Department of Fish and Game. Questo luogo è ideale per avvistare gli uccelli che in primavera si preparano per la nidificazione.

Il Turnagain Arm ed il Mascheretto

In seguito l’itinerario prevedeva una visita al Turnagain Arm per vedere il mascheretto.

Il mascheretto è onda di marea che risale l’estuario di un fiume o l’imboccatura di una baia, di solito ad elevata velocità. Il fenomeno si forma quando una massa d’acqua sospinta dalla marea risale l’estuario di un fiume o una baia (come nel caso del Turnagain Arm).  A causa delle differenti velocità del flusso e del riflusso si crea un fronte turbolento che può assumere grande potenza. Altri luoghi famosi per il mascheretto sono il fiume Qiantang, in Cina, il Rio delle Amazzoni e il Brahmaputra in India.

Purtroppo a causa imprevisti questa visita è in parte saltata. Anche se non ho potuto ammirare il mascheretto, e magari anche i beluga che a volte si avvistano dalla riva, il Turnagain Arm è stata comunque una sosta interessante e spettacolare.

Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Porto di Cordova, la città senza strade

Ad Hartney Bay, Cordova per la migrazione del gambecchio

Avrei dovuto prendere il traghetto per Cordova da Whittier, ma a causa delle cattive condizioni meteorologiche ho dovuto fare una gita forzata in auto fino a Valdez e prendere il traghetto per Cordova da lì. Dopo qualche peripezia eccomi finalmente a Hartney Bay, meta di questo viaggio in Alaska in primavera.

Uccelli e migrazioni

Migliaia di uccelli ogni primavera migrano lungo la costa occidentale degli Stati Uniti fino all’Alaska.

Proprio ad Hartney Bay, vicino a Cordova, decine di migliaia di gambecchi dell’Alaska si danno appuntamento ogni anno nella prima settimana di maggio, dopo aver già percorso parecchie migliaia di chilometri. La loro migrazione terminerà nei siti di nidificazione sparsi lungo le coste dell’Alaska e del Canada settentrionale.

Hartney Bay

La baia è raggiungibile per gli umani percorrendo pochi chilometri lungo l’unica strada presente a Cordova, mentre Cordova è raggiungibile solo in traghetto da Whittier o da Valdez.

Se arrivate ad Hartney Bay nel momento sbagliato rischiate di non vedere nulla e di scambiare questo posto per una delle innumerevoli spiagge della costa.

Invece il posto è magico. A partire da un’ora circa prima dell’alta marea una folla di uccelli, in alcuni anni fino a oltre un milione, congregano qui e iniziano la loro colazione colorando di bianco e nocciola le spiagge. Frugano, scavano, mangiano, poi volano in stormi immensi, inglobando curiosi e fotografi nelle loro evoluzioni.

Occorre munirsi di una tavola delle maree e programmare la giornata in funzione delle variazioni che regolano gli afflussi degli uccelli alla baia. La tavola delle maree, per noi un illustre sconosciuta, è reperibile su internet e in questi luoghi è appesa praticamente ovunque.

Migrazione del Gambecchio dell'Alaska nei pressi di Cordova, Alaska
Migrazione del Gambecchio dell’Alaska nei pressi di Cordova, Alaska

In ogni caso la visita ad Hartney bay ci permette di vivere un ambiente ed un’emozione unica, oltre a testimoniare una delle grandi migrazioni del nostro pianeta. Per dar il benvenuto a questi discreti ospiti a Cordova, Alaska è stato creato anche un festival, occasione per parlare di uccelli e ambiente: il COPPER RIVER DELTA SHOREBIRD FESTIVAL

Immagini dall'articolo Alaska in primavera un itinerario di viaggio insolito
Migrazione del Gambecchio dell’Alaska a Hartney Bay nei pressi di Cordova, Alaska
Migrazione del Gambecchio dell'Alaska a Hartney Bay nei pressi di Cordova, Alaska
Gambecchio dell’Alaska a Hartney Bay nei pressi di Cordova, Alaska

Galleria di immagini dell’Alaska in primavera

Non mi rimane che salutarvi con una galleria d’immagini dell’Alaska in Primavera.

Leggi anche: Viaggio in Alaska in auto: esplora il grande nord, Crociera in Alaska nell’Inside Passage, Immagini dell’Alaska che non ti immagini.

Alla prossima!

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Per saperne di più sull’Alaska

Se vuoi l’idea per una prima avventura in Alaska leggi l’articolo immagini dell’Alaska che non ti immagini.

Innanzitutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! 

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

E non dimenticare di portare con te un buon libro, un ottimo compagno di viaggio. Leggi i miei consigli nell’articolo 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti, ci sono alcuni libri che parlano proprio dell’Ultima Frontiera.

Se pensi di fare una tappa a New York puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure a piedi, in taxi o autobus. Ma se invece il tuo volo fa scalo a Seattle, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e magari da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Ciao, a presto!

Pubblicato: 04/03/2019
Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro

Riserva Tangkoko alla ricerca del macaco nero e del tarsio spettro

di Max Pubblicato: 09/01/2019
Indonesia written by Max

A spasso per la Riserva Naturale di Tangkoko alla ricerca di macachi neri e tarsi spettri

Il Parco Nazionale Riserva Naturale Tangkoko è una zona di foresta protetta che si trova a circa due ore di strada da Manado nel nord del Sulawesi in Indonesia, istituita anche per proteggere dall’estinzione i macachi neri e i tarsi spettri
L’area è adiacente al mare e vi si trovano tratti di costa con spiagge di sabbia oltre ovviamente a zone di foresta, mentre l’accesso principale avviene dall’entroterra.

Tempo di lettura stimato: 9 minuti

Indice

  • A spasso per la Riserva Naturale di Tangkoko alla ricerca di macachi neri e tarsi spettri
  • Le mie impressioni
  • Il tarsio spettro
  • I macachi neri ed altri ospiti
  • Famosi per uno dei primi selfie della storia
  • Le mie fotografie dei macachi neri
  • Come arrivare

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Le mie impressioni

La riserva è importante per la conservazione della fauna del luogo, facilmente osservabile camminando lungo i sentieri e le stradine lastricate all’interno della foresta.
Rispetto ai parchi nazionali intesi all’occidentale, l’impressione che si ha immediatamente entrando nella zona protetta, è di un giardino zoologico. Mi spiego: il fatto di avere molti sentieri lastricati e alcune costruzioni in muratura ruba alla Riserva Naturale Tangkoko un po’ di sensazione di selvaggio, che è una delle cose che ricerco in luoghi di questo tipo.
La foresta inoltre, almeno quella esplorata da noi, non è foresta primaria come mi sarei aspettato di trovare. Infatti la zona sembre in fase di recupero dopo un passato di scarsa attenzione.

Ciò detto per dovere di cronaca, il posto è in verità è molto interessante perché nella Riserva Naturale Tangkoko è possibile avvistare tanti animali particolari ed interessanti

Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Macaco Nero

Una particolarità del parco Tangkoko è la spiaggia di sabbia nera a pochi metri dall’ingresso. Appena ci si arriva si rimane un po’ spaesati.. ci si aspetta una spiaggia bianca, mare chiaro, luce. Invece ci si trova a camminare nella sabbia nera, calda come non ve lo aspettereste, con un mare scuro scuro che da’ l’impressione quasi di un mare freddo.

Invece siamo in Sulawesi, Indonesia, il mare è caldo e questa spiaggia di sabbia lavica dopo un po’ vi attira e vi conquista, con la sua tranquillità, con le barche dei pescatori e con i bambini che giocano. Camminare nell’acqua scura e calda come un brodo è veramente un’esperienza che rimane.

E poi ci sono pochi turisti, il che vi da il tempo, come abbiamo fatto noi, di conversare con le persone del posto. E’ stato molto bello fare amicizia con una scolaresca che passava la pausa pranza con un pranzo al sacco in spiaggia e scambiare qualche parola con loro.

Questa spiaggia è sicuramente meno famosa di Punalu’u Beach alle Hawaii, ma sono certo che non rimarrete delusi dalla visita, una vera chicca!

Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Spiaggia Nera Sulawesi Tangkoko

Il tarsio spettro

Il tarsio spettro, con il suo musetto simpatico ricorda vagamente il furby. Si tratta di uno dei più piccoli primati al mondo, ed è anche uno degli unici esclusivamente carnivori. Un grande predatore nelle sembianze di un peluche. L’alimentazione, ancorché carnivora, è a base per lo più di insetti e di piccoli invertebrati. Grazie alla loro agilità ed alla capacità di spiccare grandi balzi anche di tre metri, i tarsi sono però in grado di catturare anche altri animali come ad esempio i pipistrelli, anche in volo!
I tarsi spettri sono animali notturni e possono essere avvistati all’imbrunire nelle cavità degli alberi, prima che escano per la caccia notturna. L’avvistamento è infatti più difficile se sono fuori dalla tana, proprio per le loro dimensioni e per la velocità.

Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Tarsio spetto da solo
Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Famigliola di Tarsi Spettri

I macachi neri ed altri ospiti

I macachi neri sono una specie di primati endemica del Sulawesi. In genere è facile vederli in gruppi nella riserva di Tangkoko. Seguirli nelle loro attività è veramente uno spasso perché sembrano veramente molto umani. I piccoli in modo speciale sono chiassosi e ridicoli e si esibiscono in acrobazie sugli alberi finendo spesso per cadere rovinosamente.

Se sarete attenti e se la guida ve lo indicherà potrete avvistare il Cuscus, un elusivo marsupiale che vive sul gli alberi, e che raramente scende a terra.
Altra particolarità del posto sono gli uccelli come ad esempio il simpatico martin pescatore testablu ed il bucero del Sulawesi (Rhyticeros cassidix), chiamato comunemente hornbill.
La guida non mancherà di impressionarvi cercando le tarantole, specialmente all’imbrunire.

Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Macaco nero con piccolo
Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Cuscus, un elusivo marsupiale della riserva Tangkoko
Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Il bucero del Sulawesi (Rhyticeros cassidix)
Riserva Tangkoko Macaco nero tarsio spettro
Martin pescatore testablu

Famosi per uno dei primi selfie della storia

Potete approfondire l’argomento qui

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Ecco i famosi Selfie del Macaco Nero (le immagini sono di pubblico dominio, se leggerete l’articolo capirete il perché)

Le mie fotografie dei macachi neri

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Come arrivare

La Riserva Naturale Tangkoko è vicina a Manado, ma è comodo soggiornare sul posto per godere della riserva nelle prime ore del mattino ed all’imbrunire, quando gli animali sono più attivi. É possibile visitare la riserva anche in giornata dalla città, ma vi perderete i tarsi spettri che si vedono solo di notte .
Dopo la visita della Riserva Naturale Tangkoko è possibile continuare per Bunaken e lo Stretto di Lembeh che sono località particolarmente amate dai sub, ma anche per Tomohon, insospettabilmente interessante soprattutto per il suo extreme market, del quale parlo in un altro articolo.

Per saperne di più sull’Indonesia

L’Indonesia è nota soprattutto per le spiagge ed i fondali di corallo, per i molti vulcani attivi e per la fauna. Orangutan, Tigri e Rinoceronti a Sumatra, i Draghi a Komodo e poi ancora Bali con la sua misticità e Giava con la sua Cultura ed arte antica fanno di questo paese un universo da esplorare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie di Sumatra visitando gli Orangutan di Sumatra e gli gli elefanti di Tangkahan. Oppure esplora il Sulawesi con i Macachi Neri di Tangkoko ed i riti ancestrali di Toraja.

Ciao, a presto!

ALTRI ARTICOLI SULL’INDONESIA

  • Viaggio in Sulawesi Indonesia – Ultima Modifica 11/03/2025
  • Riserva Tangkoko alla ricerca del macaco nero e del tarsio spettro – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Il Santone della Roccia Sacra in Sulawesi – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Il bagno con gli elefanti di Tangkahan, Sumatra Indonesia – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Gli Orangutan di Sumatra nella giungla di Bukit Lawang – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Funerale in Sulawesi: il culto dei morti a Toraja – Ultima Modifica 11/03/2025
Pubblicato: 09/01/2019
Kutia Kondh spiriti-tigre e donne tatuate in Orissa

Kutia Kondh: spiriti-tigre e donne tatuate

di Max Pubblicato: 30/12/2018
India written by Max

I Kutia Kondh ed l’ombra dello spirito-tigre

I Kutia Kondh, oggetto di questo articolo e spunto per la digressione sugli spiriti-tigre vivono per lo più nel distretto di Baliguda, nello stato dell’Orissa, nell’India Centrale.

Il nome Kutia significa colui che rompe o distrugge. In questa regione vivono circa 62 etnie fra le quali ho già citato i Dongria Kondh o Dongariah Kondh ed i Bonda. Per millenni  queste etnie sono vissute isolate barattando le loro merci con le popolazioni indù. E’ comune in questi luoghi vedere donne piene di tatuaggi, orecchini, collane, anelli e bracciali. E’ una delle zone ancora vere dell’India, indubbiamente penetrata della moderna civiltà, ma ancora ricca di tradizioni.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • I Kutia Kondh ed l’ombra dello spirito-tigre
  • Strutture ricettive
  • Programmazione dei mercati giorno per giorno
  • L’importanza dei mercati
  • Digressione
  • Gli spiriti tigre
  • La credenza Kondh – la spiegazione mistica
  • Le ragazze Kondh e il marchio della tigre
  • L’interpretazione ed il significato nella tribù Kutia Kondh cambia nel tempo.
  • I tempi moderni
  • Lasciamo un segno?
    • Un aiuto discreto
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali

Strutture ricettive

In questa zona le strutture ricettive in ottica occidentale sono un po’ scarse ed a volte bisogna adattarsi, in compenso si viene ripagati con vita vera. Si ha la possibilità di visitare senza sentirsi prede e con la sensazione di essere sempre ospiti graditi. Le persone genuinamente interessate vi si avvicineranno per conoscere e non per fare business, questo lo trovo impagabile.

La visita si inserisce in un viaggio in Orissa, alla ricerca delle tradizioni di questi popoli. Di solito il ritmo di viaggi come quello che ho fatto io è dettato dai mercati locali, che avvengono in un giorno specifico della settimana. Ogni giorno è possibile visitare un mercato diverso in un’area di una determinata tribù.

Programmazione dei mercati giorno per giorno

  • Lunedì Mercato settimanale Rayagada-Puttasingh
  • Martedì Mercato tribale settimanale Rayagada-Kotagarh
  • Mercoledì Mercato tribale settimanale Chatikona
  • Giovedì Mercato tribale settimanale Onukadelli
  • Venerdì Mercato tribale settimanale Jeypore-Kunduli
  • Sabato Mercato settimanale Jeypore-Gupteswar-Baligaon

L’importanza dei mercati

Il mercato è il luogo di incontro settimanale ed il posto più semplice dove incontrare le persone. Nei mercati è possibile inoltre interagire con questi popoli, di solito schivi e poco propensi ad aprirsi. Ovviamente è preferibile una guida locale, che per le tribù è anche indispensabile che sia approvata dal governo. La guida vi aiuterà a comprendere almeno in parte, usi, costumi e tradizioni, oltre ad evitarvi possibili guai ;-).

Kutia Kondh spiriti-tigre e donne tatuate in Orissa
Donna Kutia Kondh
Kutia Kondh spiriti-tigre e donne tatuate in Orissa
Questo sono io, ritratto con una famiglia del villaggio

Digressione

Sfrutto l’occasione di questa visita al villaggio Kutia Kondh e ad altri villaggi della zona per approfondire un discorso che mi ha interessato. Non è mia intenzione ne’ posseggo le competenze per fare un trattato, ma mi permetto di fare una piccola digressione sugli spiriti-tigre, per capire il significato dei tatuaggi delle donne Kutia Kondh.

Se volete saperne di più potete consultare l’articolo del prof. Francesco Brighenti, PhD in Storia presso UTKAL University –Bhubaneswar –Orissa (India), ricco di interessanti riferimenti bibliografici e principale fonte per la ricerca sugli spiriti-tigre oggetto di questa digressione

Gli spiriti tigre

Una delle credenze diffuse nell’Asia Sudorientale riguarda lo Spirito-Tigre. Gli spiriti-tigre sono considerati delle entità amiche ed avrebbero anche funzione di guardiano dell’ordine socio-religioso.  Essi infatti sono ritenuti in alcuni casi la manifestazione vivente di antenati o sciamani-guaritori o di divinità della foresta.

Lo possiamo assimilare alla licantropia, che tutti conosciamo, ma in questo caso, più che una trasformazione vera e propria come nel caso dell’uomo lupo, si tratta di un trasferimento del proprio volere o della propria anima nel corpo di un animale vero. Forse una sottile differenza, ma significativa, perché in questo caso eventuali efferatezze sono sempre compiute dall’animale e non dall’uomo.

I pochi gruppi tribali dell’India che preservano credenze riguardanti questo  fenomeno sono concentrati nella regione assamese del Nagaland del Meghalaya, nell’Arunachal Pradesh e nello stato dell’Orissa.

In quest’ultima zona un complesso di riti, simboli e credenze connessi a questa tradizione si può riscontrare nelle tribù Kondh. Tuttavia queste credenze hanno provenienza estranea alle tradizioni dell’induismo, con radici differenti dalle danze tribali eseguite nell’India del sud da uomini mascherati da tigri, leopardi o pantere nere..

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

La credenza Kondh – la spiegazione mistica

Le tribù Kondh mutuano questa credenza religiosa dalle tigri mangiatrici di uomini, che talvolta, per le motivazioni più disparate attaccavano i villaggi. Questo problema è stato reale ed attuale fino a che il territorio era per lo più ricoperto da giungla e foreste. Oggi le occorrenze sono molto rarefatte se non praticamente nulle.

I Kondh attribuivano il fatto che le tigri assalissero i villaggi ad un insieme di cause soprannaturali come ad esempio il volere di alcune divinità, vendetta di persone uccise da una tigre o nemici capaci di trasferire il loro spirito nel corpo di una tigre.

Benché attualmente i Kondh abbiano per la maggior parte abbandonato tali miti, alcuni tuttora sono convinti che la facoltà di trasformarsi in una tigre o in un leopardo abbia un’origine divina. Questo fenomeno, conosciuto come kradi mliva (“trasformazione prodigiosa”) o come kai krani a seconda delle zone, è connesso al culto della dea della terra Darni Penu, diffuso fra i gruppi Kondh.

In tempi antichi addirittura quando una tigre o un leopardo iniziava ad aggredire uomini o animali domestici nei pressi di un loro villaggio, i Kondh cercavano di placarne l’ira sacrificando a Darni Penu una vita umana. Non è chiaro il riferimento ai Kutia Kondh in particolare, ma in genere alle popolazioni Kondh.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Le ragazze Kondh e il marchio della tigre

Oltre ai Kutia Kondh esistono nella zona anche altre tribù con tatuaggi similii: i Desia Kondh, i Mallia Kondh e probabilmente altri che non conosco.

Collegandosi alle credenze sugli spiriti-tigre queste comunità tribali sottopongono per tradizione ad un particolare tatuaggio facciale tutte le ragazze adolescenti. Fra i Desia Kondh occidentali per esempio tale tatuaggio include sempre tre linee diritte tracciate su ciascuna guancia, le vibrisse della tigre. Una superstizione è che le donne Mallia Kondh non tatuate in questo modo riuscirebbero facilmente a sviluppare la capacità di trasformarsi in tigri.

Un tempo, anche a causa di questa superstizione, le ragazze non tatuate faticavano a trovare qualcuno disposto a sposarle. Per una moglie Kondh l’accusa di essere “divenuta una tigre”, anche se riferita al suo temperamento, poteva essere causa sufficiente per essere ripudiata. Le donne sterili erano talvolta accusate dai loro mariti di avere una relazione segreta con una tigre di sesso maschile, e per questo abbandonate o ripudiate.

Fra i Desia si sostiene ancora ai nostri giorni che è la stessa dea della terra ad esigere il tatuaggio facciale delle ragazze prima della pubertà, e che le anime di quelle che rifiutano rischieranno di migrare nell’animale feroce, creando una minaccia per il villaggio.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Fotografie di persone del villaggio Kutia Kondh, le donne hanno il viso tatuati

L’interpretazione ed il significato nella tribù Kutia Kondh cambia nel tempo.

Veniamo finalmente al villaggio che ho visitato. Mi è stato spiegato che fino a poco tempo fa il re dei Kutia Kondh aveva il diritto di avere il primo rapporto sessuale con ognuna delle donne del proprio dominio appena queste avessero raggiunto la pubertà. Una volta espletato questo rito, le donne potevano essere tatuate secondo il rito ancestrale e nessuno le avrebbe più infastidite.

Le donne, per non soggiacere a questo sopruso sceglievano di tatuarsi appena possibile, in modo che il Re – o i suoi emissari per suo conto – incontrandole non avessero a richiedere questa sorta di Ius Prime Noctis.

Altra interpretazione che mi è stata suggerita dalla guida è anche quella che le donne si tatuassero per apparire meno attraenti al sovrano che in questo modo avrebbe rinunciato spontaneamente al suo diritto. Quest’ultima versione pareva la più accreditata, ma è anche vero che non sempre l’origine delle tradizioni è chiara. Per questo motivo non è detto che anche questa versione non sia uno dei FAKE che vanno di moda oggi, anche senza i social :-)

Ho sentito parecchi pareri e sono propenso a credere che la verità sia, come al solito in India, un mix di tutte queste spiegazioni e anche se credo che la tradizione prenda spunto dalla credenza dello spirito tigre, lascio a voi decidere ed eventualmente approfondire, partendo dal link che ho messo in alto.

I tempi moderni

Sta di fatto che attualmente quasi nessuna delle giovani è tatuata, nonostante il re sia ancora una figura presente nell’organizzazione tribale, ma con poteri limitati.

Adesso un po’ di fotografie.. poi un’ultima nota.

Kutia Kondh spiriti-tigre e donne tatuate in Orissa
Famiglia Kutia Kondh
Kutia Kondh spiriti-tigre e donne tatuate in Orissa
Coppia di giovani sposi
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Fotografie di donne Kutia Kondh coi visi tatuati e di giovani ragazze ormai senza i tatuaggi

Lasciamo un segno?

Le popolazioni che ho visitato in questo viaggio sono fra le più povere che abbia avuto modo di visitare e vivono veramente con poco. Più avanti potete vedere una foto del negozietto locale.

Chi viaggia ha il potere di lasciare un segno positivo del proprio passaggio. Il segno positivo per me non significa portare qualcosa di nuovo, perché a me piacerebbe che tutto restasse esattamente come è, anche se so che questo non è possibile e che il cambiamento è parte della vita.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Un paio di foto del negozietto del villaggio

Un aiuto discreto

Il segno positivo è un aiuto discreto e non invasivo, anche per non urtare la sensibilità e non ledere l’orgoglio delle persone.

In questo caso, sempre con il patrocinio della nostra associazione di volontariato SORRISI abbiamo donato agli studenti di una scuola locale (scuola residenziale) 35 coperte per i ragazzi che usufruiscono del convitto e che ne erano sprovvisti, visto l’approssimarsi della stagione fredda.

La scelta delle coperte è stata concordata con il responsabile della scuola, che le ha considerate la spesa più urgente, e le abbiamo consegnate direttamente sul posto.

Un piccolo aiuto, un piccolo segno, so che molti di Voi fanno altrettanto, ma se Non sapete come fare potete contribuire alla nostra iniziativa sul sito della nostra associazione SORRISI.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Libri e guide per un viaggio in India

Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.

E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).

Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

Proposte di viaggio in India

India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.

India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

ALTRI ARTICOLI SULL’INDIA

  • 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga – Ultima Modifica 24/12/2023
  • Bhumisparsha Mudra: connessione con la Terra e sottomissione di Mara – Ultima Modifica 27/12/2024
  • Cerimonia Aarti a Chitrakoot e Varanasi – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Char Dham, le quattro Dimore degli Dei in India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Chi è Brahma e cos’è la sacra Trimurti – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno – Ultima Modifica 17/04/2023
  • Chota Char Dham, in pellegrinaggio nell’Uttarakhand – Ultima Modifica 22/07/2023
  • Filatura del baco da seta in India – Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Fotografie del mio viaggio in Gujarat India – Ultima Modifica 25/05/2022
  • GaltaJi il tempio delle scimmie a Jaipur – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gandhi: la Satyagraha ed il movimento della non violenza – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Ganesha il Dio dalla Testa di Elefante – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gujarat India, prefazione e prime immagini – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gujarat Sapore d’India Slideshow – Ultima Modifica 25/05/2022
  • Haridwar la città Sacra dell’Uttarakhand – Ultima Modifica 17/04/2023
  • I Panch Kedar, cinque Templi di Shiva – Ultima Modifica 21/08/2023
  • I templi di Girnar Hill: salire 10.000 scalini – Ultima Modifica 22/08/2023
  • I templi di Khajuraho e le sculture erotiche – Ultima Modifica 31/05/2025
  • Il bellissimo Tempio del Sole di Konark in Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Il Festival di Holi 2024 e il significato della Festa dei Colori – Ultima Modifica 27/12/2023
  • Il pozzo Chand Baori ed il tempio di Harshat Mata – Ultima Modifica 13/03/2023
  • Il Tempio del Sole di Modhera in Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Incontro con Siddharta Gautama, il Buddha a Sarnath – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan e le sue meraviglie – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Junagadh, il Principato del Kathiawar – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Jyotirlingas, pellegrinaggio dei devoti di Shiva – Ultima Modifica 02/04/2025
  • Kirtimukha, il Volto della Gloria – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Kutia Kondh: spiriti-tigre e donne tatuate – Ultima Modifica 22/08/2023
  • L’Aina Mahal di Bhuj ed il Leone di San Marco – Ultima Modifica 22/08/2023
  • La tribù Bonda delle colline dell’Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Le caste in India e gli Intoccabili Dalit – Ultima Modifica 21/03/2025
  • Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento – Ultima Modifica 13/01/2025
  • Masala Chai, il sapore dell’India in un tè – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Nandi, il toro di Shiva – Ultima Modifica 28/01/2024
  • Orchha: la gemma nascosta del Madhya Pradesh – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Orissa – Odisha incontro con la tribù Dongria Kondh – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Panch Prayag le confluenze dei fiumi in Himalaya – Ultima Modifica 22/07/2023
  • Rahu, le Eclissi, l’Oceano di Latte e l’Amrita – Ultima Modifica 26/12/2024
  • Sapta Badri, i sette Templi di Vishnu – Ultima Modifica 30/05/2023
  • Sapta Puri, le sette città sacre dell’India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Shiva il Distruttore, il Benevolo, lo Yogi e altre storie – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Surya ed il culto del Dio del Sole in India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Taj Mahal: una delle nuove sette meraviglie è in India – Ultima Modifica 14/01/2024
  • Trasporti in India: Tuktuk e altre stranezze – Ultima Modifica 14/03/2023
  • Tri Mukhi Rudraksha o Rudraksha a tre facce – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Vahana: i veicoli degli Dei nell’Induismo – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Viaggio a Junagadh: lavori pericolosi – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Vishnu ed i suoi Avatara, il conservatore – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Visitare gli Shakti Peethas e conoscere lo Shaktismo – Ultima Modifica 11/02/2023
Pubblicato: 30/12/2018
esibiscono nel Rann di Kutch nelle saline del Gujarat

Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat

di Max Pubblicato: 23/12/2018
India written by Max

Il Gujarat e il deserto del Kutch

Il deserto del Kutch ed il lago salato del Rann Di Kutch si trovano in Gujarat, lo stato più occidentale dell’India, confinante con il Pakistan ed affacciato sul mare arabico. 

Dei luoghi che ho visitato il Deserto del Kutch, ma anche l’intero Gujarat, sono i meno “Indiani” – passatemi il termine – ovvero sembra di essere più in Asia Centrale che nel nostro amato subcontinente.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Il Gujarat e il deserto del Kutch
    • Un luogo affascinante e pieno di storia
  • In Gujarat ogni luogo è una sorpresa
  • Il bianchissimo Rann of Kutch, il grande deserto salino del Kutch in Gujarat
  • Il Grande Rann of Kutch, il Piccolo Rann of Kutch e la Prateria di Banni.
  • Il deserto
  • Natura selvaggia, ma poco appariscente
  • In conclusione
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali

Un luogo affascinante e pieno di storia

Il Gujarat è un luogo affascinante e pieno di storia, oltre che una meta interessante per programmare un viaggio in completo relax alla ricerca di luoghi poco conosciuti e lontani dalle folle. Il deserto del Kutch infatti è stata solo una delle fantastiche località che abbiamo visitato.

L’idea iniziale era di fare un viaggio naturalistico, ma il viaggio è stato in realtà un mix di storia, costumi locali e natura. Il risultato è stato molto diverso da quello programmato inizialmente, ma veramente di grande soddisfazione.

Il Gujarat offre infatti tantissimi spunti di visita, tanto che è quasi impossibile non fare delle deviazioni.

Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat

In Gujarat ogni luogo è una sorpresa

Le sorprese cominciano già dalla capitale Ahmedabad, con la famosa Sabarmati Ashram o Gandhi Ashram, comunità sulle rive del fiume Sabarmati. Qui il mahatma Gandhi sviluppò la teoria della Satyagraha e condusse la marcia del sale del 12 marzo 1930 che viene riconosciuta come uno dei primi passi per l’indipendenza dell’India.

Si possono visitare il Rani-ki-vav di Patan, il pozzo a gradini della Regina, recentemente dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco oppure il Tempio del Sole di Modhera, dedicato a Surya. Ma le sorprese non si fermano qui.

Troviamo infatti la riserva di Sasan Gir, con gli ultimi leoni asiatici e la tranquilla isola di Diu, che fu stazione commerciale portoghese sulle rotte del Mar Arabico. Si possono anche ripercorrere famosi pellegrinaggi, per esempio salire i 10.000 gradini per visitare i Templi della collina di Girnar Hill o visitare gli oltre 800 Templi dell’arte jainista sulla collina di Palitana in un luogo mistico e suggestivo. Anche qui con una bella gita di 5.000 scalini, altrimenti che pellegrinaggio è?

Quelle citate sono solo alcune delle località simbolo del Gujarat, molte di più sono quelle delle quali non ricordo il nome.

Ma vi voglio parlare di un posto particolare: la zona desertica del Kutch, con le vaste e desolate pianure salmastre del suo Piccolo Deserto, popolate dagli ultimi esemplari di khur, l’asino selvatico dell’Asia. Qui la popolazione è rappresentata da comunità pastorali, alcune delle quali hanno ancora usanze nomadi, oltre che da poveri villaggi di estrattori di sale.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Il bianchissimo Rann of Kutch, il grande deserto salino del Kutch in Gujarat

Il paesaggio ha un aspetto lunare: sconfinate distese di sale si estendono a perdita d’occhio, avvolgendo tutto in un manto bianco. Eccoci nel Rann of Kutch. Rann è una parola che nella lingua locale significa palude salata. Ed in effetti durante la stagione delle piogge questa distesa di sale diventa un immenso lago salato a tratti ricoperto dal rosa dei fenicotteri. A partire dalla nostra tarda estate il lago si asciuga lasciando emergere il sale che con il calore e la stagione secca cristallizza fino a tramutare il luogo in una grande  distesa bianca.

Il Rann of Kutch è uno dei deserti salati più grandi del mondo, ma al contrario di altri, anche meno spettacolari, come ad esempio la Death Valley negli Stati Uniti, si trova fuori dai comuni itinerari turistici, il che di fatto, lo rende ancora più attraente.

Nel periodo della nostra recente visita il lago non era completamente asciutto per le recenti piogge, per questo motivo il bianco del sale era inframezzato ed a volte ricoperto da un velo d’acqua che lo rendeva ancora più intrigante

Bambini corrono nel Rann di Kutch (o Kachchh), palude salmastra stagionalmente allagata
Bambini corrono nel Rann di Kutch (o Kachchh), palude salmastra stagionalmente allagata
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Il Grande Rann of Kutch, il Piccolo Rann of Kutch e la Prateria di Banni.

La regione è suddivisa in tre grandi aree: il Grande Rann of Kutch, il Piccolo Rann of Kutch e le praterie del Banni.

Le praterie della regione del Banni in Gujarat sono una delle più vaste zone di prateria incolta e selvaggia dell’India intera e rappresentano una zona unica sia geograficamente che per l’aspetto socio-culturale. Il Banni raccoglie un’eredità storica di pastorizia nomade antica di almeno 500 anni e fa parte di una zona geografica che include il Sindh in Pakistan e che si estendeva persino in parti del Beluchistan e dell’Afghanistan.

Questa zona geografica è stato separata dai confini statali imposti dalla politica anche se è ancora identificabile nelle comunità pastorali che si insediano su entrambi i lati del confine Indo-Pakistano.

Il deserto

Quella del Kutch è una delle zone più calde dell’India. Durante i monsoni, la zona viene completamente allagata, tanto che che nel periodo più piovoso l’acqua può raggiungere la profondità di due metri.

Dopo la stagione dei monsoni, a cominciare da ottobre, quando in genere l’area è già quasi completamente arida, moltissime persone raggiungono le saline per estrarre il sale cristallizzato.

Alcune famiglie delle popolazioni più povere ancora oggi calpestano a piedi nudi intere distese di palude melmosa nelle zone meno sfruttate ai margini delle saline più redditizie. Questo lavoro faticoso facilita l’essicazione del terreno e fa emergere il sale in zone dove non sarebbe possibile ricavarlo dall’essicazione spontanea. Il lavoro di sei mesi di un’intera famiglia può essere valutato in meno di 200 euro di controvalore, con i quali la famiglia deve sopravvivere per un anno intero. Per la comunità locale degli Agariya si tratta dell’unica fonte di sostentamento.

Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat
Giovane lavoratore, molti schiacciano il sale a piedi nudi nelle saline del Gujarat, questo è un ragazzo fortunato.
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Natura selvaggia, ma poco appariscente

Durante l’inverno il Rann di Kutch diventa un rifugio per gli uccelli migratori e un paradiso per i birdwatchers, con oltre 300 specie di uccelli presenti nell’area. Il vero protagonista del territorio però è l’asino selvatico, protetto nel Wild Ass Sanctuary of the Little Rann of Kutch, estinto nel resto dell’India

L’area del Wild Ass Sanctuary si trova all’interno del Piccolo Rann of Kutch e oltre all’asino selvatico ospita altre specie interessanti come ad esempio il lupo e la iena. Ovviamente non è così facile vederli, ma ci si può provare

Gli asini selvatici sono un incontro sicuro, anche se forse potrete vederli solo da lontano. Altri incontri però rendono l’esperienza nel Kutch indimenticabile, grazie anche alla quiete che si respira ed agli incontri inaspettati che si possono fare.

Durante la nostra visita è stato possibile visitare la tana delle iene e vedere i piccoli giocare fra di loro. Da buon birdwatcher, non mi sono lasciato sfuggire una bella foto ad un succiacapre perfettamente mimetizzato nella savana, ma oltre a questo inaspettato e difficile avvistamento abbiamo avuto la fortuna di vedere l’aquila del Bonelli e il falco pellegrino.

Wild Ass Sanctuary of the Little Rann of Kutch
Asini sevatici nel Wild Ass Sanctuary of the Little Rann of Kutch
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat

In conclusione

L’esperienza sarà completa solo se avrete soggiornato in uno dei lodge all’interno dell’area. In questo modo potrete restare all’interno delle saline fino al tramonto, cercare i rapaci notturni nella timida luce del crepuscolo o semplicemente passeggiare fino all’imbrunire godendo della tranquillità che solo le zone remote sanno dare.

E poi, perché no? una fantastica cena con specialità locali. Mi raccomando, anche se siete abituati le prime volte chiedete che il cuoco non esageri con le spezie, vista la scarsità d’acqua sarà difficile spegnere l’incendio :-)

Immagine di repertorio nel Rann di Kutch
Immagine di repertorio nel Rann di Kutch

Libri e guide per un viaggio in India

Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.

E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).

Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

Proposte di viaggio in India

India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.

India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

ALTRI ARTICOLI SULL’INDIA

  • 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga – Ultima Modifica 24/12/2023
  • Bhumisparsha Mudra: connessione con la Terra e sottomissione di Mara – Ultima Modifica 27/12/2024
  • Cerimonia Aarti a Chitrakoot e Varanasi – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Char Dham, le quattro Dimore degli Dei in India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Chi è Brahma e cos’è la sacra Trimurti – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno – Ultima Modifica 17/04/2023
  • Chota Char Dham, in pellegrinaggio nell’Uttarakhand – Ultima Modifica 22/07/2023
  • Filatura del baco da seta in India – Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Fotografie del mio viaggio in Gujarat India – Ultima Modifica 25/05/2022
  • GaltaJi il tempio delle scimmie a Jaipur – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gandhi: la Satyagraha ed il movimento della non violenza – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Ganesha il Dio dalla Testa di Elefante – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gujarat India, prefazione e prime immagini – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Gujarat Sapore d’India Slideshow – Ultima Modifica 25/05/2022
  • Haridwar la città Sacra dell’Uttarakhand – Ultima Modifica 17/04/2023
  • I Panch Kedar, cinque Templi di Shiva – Ultima Modifica 21/08/2023
  • I templi di Girnar Hill: salire 10.000 scalini – Ultima Modifica 22/08/2023
  • I templi di Khajuraho e le sculture erotiche – Ultima Modifica 31/05/2025
  • Il bellissimo Tempio del Sole di Konark in Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Il deserto del Kutch e le saline del Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Il Festival di Holi 2024 e il significato della Festa dei Colori – Ultima Modifica 27/12/2023
  • Il pozzo Chand Baori ed il tempio di Harshat Mata – Ultima Modifica 13/03/2023
  • Il Tempio del Sole di Modhera in Gujarat – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Incontro con Siddharta Gautama, il Buddha a Sarnath – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan e le sue meraviglie – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Junagadh, il Principato del Kathiawar – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Jyotirlingas, pellegrinaggio dei devoti di Shiva – Ultima Modifica 02/04/2025
  • Kirtimukha, il Volto della Gloria – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Kutia Kondh: spiriti-tigre e donne tatuate – Ultima Modifica 22/08/2023
  • L’Aina Mahal di Bhuj ed il Leone di San Marco – Ultima Modifica 22/08/2023
  • La tribù Bonda delle colline dell’Orissa – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Le caste in India e gli Intoccabili Dalit – Ultima Modifica 21/03/2025
  • Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento – Ultima Modifica 13/01/2025
  • Masala Chai, il sapore dell’India in un tè – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Nandi, il toro di Shiva – Ultima Modifica 28/01/2024
  • Orchha: la gemma nascosta del Madhya Pradesh – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Orissa – Odisha incontro con la tribù Dongria Kondh – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Panch Prayag le confluenze dei fiumi in Himalaya – Ultima Modifica 22/07/2023
  • Rahu, le Eclissi, l’Oceano di Latte e l’Amrita – Ultima Modifica 26/12/2024
  • Sapta Badri, i sette Templi di Vishnu – Ultima Modifica 30/05/2023
  • Sapta Puri, le sette città sacre dell’India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Shiva il Distruttore, il Benevolo, lo Yogi e altre storie – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Surya ed il culto del Dio del Sole in India – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Taj Mahal: una delle nuove sette meraviglie è in India – Ultima Modifica 14/01/2024
  • Trasporti in India: Tuktuk e altre stranezze – Ultima Modifica 14/03/2023
  • Tri Mukhi Rudraksha o Rudraksha a tre facce – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Vahana: i veicoli degli Dei nell’Induismo – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Viaggio a Junagadh: lavori pericolosi – Ultima Modifica 22/08/2023
  • Vishnu ed i suoi Avatara, il conservatore – Ultima Modifica 25/11/2024
  • Visitare gli Shakti Peethas e conoscere lo Shaktismo – Ultima Modifica 11/02/2023
Pubblicato: 23/12/2018
Mont Saint-Michel dalla baia

Mont Saint-Michel a piedi nudi sulla sabbia

di Max Pubblicato: 27/11/2018
Europa written by Max

Mont Saint-Michel au péril de la mer

Il Mont Saint-Michel è un’isola (e a volte una penisola!) in Normandia, sulla costa settentrionale della Francia, alla foce del fiume Couesnon.

L’isola deve il suo nome al fatto che nell’ottavo secolo vi fu costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo. Il primo nome fu Mons Sancti Michaeli in periculo mari o Mont Saint-Michel au péril de la mer (“Monte San Michele al pericolo del mare”), successivamente semplificato in Mont Saint-Michel.

Prima di partire compra la Guida della Francia Centrale e Settentrionale della Lonely Planet in edizione aggiornata.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Mont Saint-Michel au péril de la mer
  • La leggenda di Mont Saint Michel
  • Mont Saint Michel Patrimonio Unesco
  • Come arrivare a Mont Saint Michel
  • Raggiungere Mont Saint Michel in una maniera insolita
  • Informazioni e biglietti per Mont Saint Michel
  • Il Video della traversata a piedi attraverso la baia
  • Galleria fotografica
  • Faq Mont Saint Michel
    • Quanto dista Mont Saint Michel da Parigi?
    • Quanto dista Mont Saint Michel dall’Italia?
    • Dove parcheggiare a Mont Saint Michel?
    • Qual è il periodo migliore per visitare Mont Saint Michel?
    • Quanto tempo stare a Mont Saint Michel?
    • Qual è la velocità della marea di Mont Saint Michel?
  • Viaggia in Europa
Mont Saint-Michel dalla baia
Mont Saint-Michel di notte

Leggi anche La Sacra di San Michele fra culto e leggenda per saperne di più sulla Linea Sacra

La leggenda di Mont Saint Michel

Secondo la leggenda l’Arcangelo Michele apparve nel 709 ad Aubert, vescovo di Avranches (successivamente venerato come Saint Aubert) chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo non credette subito alla visione e per due volte ignorò la richiesta. La leggenda vuole che per convincerlo della veridicità del sogno San Michele gli provocasse un foro rotondo sul cranio, con un tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita.

A questo punto fu eretto un primo oratorio in una grotta e la precedente denominazione di Mont-Tombe fu sostituita con quella già citata di Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer.

Il cranio di Saint Aubert con il foro è conservato tuttora nella cattedrale di Avranches.

Mont Saint-Michel dalla baia

Mont Saint Michel Patrimonio Unesco

La straordinaria architettura e la singolarità della posizione nella la baia fanno di Mont Saint-Michel il sito turistico più frequentato della Normandia e uno dei primi di Francia, con oltre 3 milioni di visitatori ogni anno. Il luogo e numerosi edifici al suo interno sono classificati come monumenti storici e dal 1979 fa parte del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.

La particolarità del luogo è data dal fatto che la baia del Mont-Saint-Michel è teatro delle più grandi maree dell’Europa continentale. Questo fa si che il lembo di terra che unisce l’isola al continente durante l’alta marea in origine venisse sommerso per riapparire non appena la marea si abbassava.

L’accumularsi dei detriti portati dalle maree e la particolare conformazione della baia stavano minacciando questo fenomeno. Per questo alcuni anni fa la baia è stata ripulita ed è stato costruito un guado artificiale, demolendo la vecchia diga.

In alcuni giorni dell’anno, non appena il coefficiente di marea è abbastanza elevato, il Mont Saint-Michel ridiventa un’isola nel giro di poche ore. L’acqua ricopre il guado sommergibile e la rocca rimane senza accesso alla terraferma.

Potete trovare maggiori informazioni riguardo al ripristino della baia qui

Mont Saint-Michel dalla baia
Particolare di Mont Saint-Michel

Come arrivare a Mont Saint Michel

In auto

Da Parigi e dal nord della Francia utilizzare la A13 verso Caen e la A84 verso Le Mont-Saint-Michel.

Potete parcheggiare l’auto al nuovo parcheggio che dista 2,5 chilometri dall’entrata. Dal parcheggio potete raggiungere il Mont Saint-Michel con la navetta gratuita che ferma a 400 metri dalle mura. In alternativa potete scegliere il percorso pedonale che passa per il nuovo ponte-passerella o con una scenografica carrozza trainata da cavalli.

In treno

La stazione più vicina a Mont Saint Michel è quella di Pontorson. Da qui  una navetta vi porta direttamente alla rupe (vedi sotto per gli orari)

Con l’autobus locale

  • Bus da Rennes o Dol de Bretagne verso il Mont Saint-Michel, potete trovare informazioni sulla linea in questa pagina.
  • Bus da Pontorson al Mont Saint-Michel, potete trovare le informazioni in questa pagina alla voce bus lines
  • Bus da Granville al Mont Saint-Michel (linea n°6) Manéo. Potete trovare informazioni in questa pagina

Con autobus di linea granturismo

  • Da Parigi (Porte-Maillot) al Mont-Saint-Michel con Ouibus (BlaBlaCar Bus), filiale della SNCF
  • Da Caen o da Parigi con Flixbus.

Con un’escursione guidata da Parigi

Potete prenotare un’escursione guidata da Parigi da questa pagina (link sponsorizzato)

Raggiungere Mont Saint Michel in una maniera insolita

Ecco un paio di soluzioni inusuali per arrivare al Mont Saint Michel, abbinando un po’ di avventura alla classica visita.

Mont Saint Michel a piedi attraverso la baia

Oppure potete attraversare la baia a piedi, come abbiamo fatto noi. Siamo partiti da Saint Léonard con una guida molto competente e simpatica, visto che da soli ormai è vietato. Durante la traversata abbiamo ascoltato storie interessanti e siamo affondati nelle sabbie mobili per gioco. Abbiamo attraversato correnti di marea e camminato a piedi nudi nella sabbia della baia per qualche chilometro, fino ad arrivare a Mont Saint-Michel con un approccio insolito e affascinante.

Un’esperienza che mi sento di consigliare e alla portata di tutti.

Mont Saint Michel in bicicletta da Parigi

Un altro modo singolare per arrivare a Mont Saint Michel è quello di attraversare una parte della Francia in bicicletta partendo da Parigi. L’itinerario collega la capitale della Francia alla Normadia in mezzo a panorami fantastici con 450 km di piste ciclabili, le cosiddette voies vertes (vie verdi) e piccole strade segnalate. Potete cercare tutte le informazioni su questa traversata sul sito Turismo Normandia oppure acquistare qui la guida della traversata.

Informazioni e biglietti per Mont Saint Michel

Potete trovare informazioni sulla traversata a piedi sul sito St. Malo Tourisme o sul sito dell’Ufficio del Turismo.

Per acquistare i biglietti per l’ingresso classico a Mont Saint Michel potete seguire questo link

Il Video della traversata a piedi attraverso la baia

Il video della traversata

Galleria fotografica

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Faq Mont Saint Michel

Quanto dista Mont Saint Michel da Parigi?

Parigi dista 360 chilometri e 4 ore circa con traffico regolare

Quanto dista Mont Saint Michel dall’Italia?

Torino dista 1050 chilometri circa, 11 ore con traffico regolare e senza fermarsi neanche per la plin-plin. Da Milano sono circa 1200 chilometri e 12 ore.

Dove parcheggiare a Mont Saint Michel?

L’unico modo per parcheggiare a Mont Saint Michel è quello di lasciare la macchina nel parcheggio ufficiale, situato a 2,5 km dalla rupe. Il parcheggio (a pagamento) ha una capacità di 4.000 posti auto. Dal parcheggio si può arrivare al Mont-Saint-Michel a piedi o con il bus navetta.

Qual è il periodo migliore per visitare Mont Saint Michel?

Il periodo migliore è tra fine aprile e settembre quando il clima è più mite. In questo periodo di alta stagione in genere sono in programma diversi eventi per i quali è bene informarsi. Dall’autunno comincia il periodo migliore per fotografare la rupe senza le folle estive.

Quanto tempo stare a Mont Saint Michel?

Per visitare Mont Saint Michel dovrete calcolare almeno 4 o 5 ore. Questo comprende la visita ed i tempi di attesa e spostamento dal parcheggio.

Qual è la velocità della marea di Mont Saint Michel?

La baia di Mont–Saint–Michel è famosa per la marea che sale alla velocità di un cavallo al galoppo. In realtà l’acqua sale alla velocità di circa 6 chilometri orari, più del passo normale di una persona.

Viaggia in Europa

Di questi luoghi racconto le mie impressioni: emozioni, sorprese e delusioni. Viaggio per fare fotografie e fotografo per avere una scusa per viaggiare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie della natura in Europa leggendo gli articoli sul Delta del Danubio, con i suoi animali ed i suoi panorami, naviga verso le Isole Shetland oppure lasciati affascinare dalla Finlandia e dai suoi orsi bruni (che abbiamo visto anche con gli orsacchiotti in Romania)

Esplora la Francia viaggia dalla profumata Provenza con i suoi girasoli e la sua lavanda, alla Camargue, con le sue tradizioni e la Course Camarguaise, la corrida incruenta o attraversa le fredde acque della baia di Mont Saint Michel.

A presto!

Pubblicato: 27/11/2018
Murals Murales Downtown Las vegas - 0001

I murales di Downtown Las Vegas

di Max Pubblicato: 06/11/2018
Stati Uniti written by Max

I murales di downtown Las Vegas eredità di Life is Beautiful festival

Vi chiederete da come nascono i murales di downtown Las Vegas.

Negli ultimi anni, Downtown Las Vegas ha subito una profonda trasformazione, grazie alla riqualificazione dell’area East Fremont, convertita in centro culturale.

Nel 2013, in pieno rilancio, nasce Life is Beautiful, La vita è Bella, un festival annuale di tre giorni che conta oltre 150.00 partecipanti.

Qui il link al sito del festival, che, dopo gli immancabili stop dovuti alla pandemia, nel 2022 sarà dal 16 al 18 settembre e si preannuncia pieno di interessanti attività

Questo festival è diventato un must tra i festival internazionali, grazie alla partecipazione di artisti famosi e talenti di diverse discipline, diventando un momento di condivisione, gioia e creatività.

Prima di partire per gli Stati Uniti assicurati di non restare senza connessione, acquista una eSIM con traffico dati a prezzo fisso*

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • I murales di downtown Las Vegas eredità di Life is Beautiful festival
  • Cos’è il Life is Beautiful festival
  • Immagini dei Murales con didascalie
  • Ancora immagini
  • Mappa di Las Vegas con indicazioni sulla Zona dei Murale
  • Mappa degli hotel di Las Vegas
  • Proposte viaggi USA
  • Faq Las Vegas Murales
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Cos’è il Life is Beautiful festival

Al posto di realizzare strutture dedicate all’esibizione di opere d’arte, Life Is Beautiful Festival lascia gli artisti liberi di esprimersi in completa libertà. La città diventa la tela di un quadro ed accoglie opere d’arte che rimangono nel tempo, come un museo a cielo aperto.

I murales che vi andrò a mostrare sono l’eredità di questo festival che di solito si tiene in settembre.

Se sei a Las Vegas per qualche giorno, potresti visitare l’Antelope Canyon ed Horseshoe Bend con un tour in giornata da Las Vegas. Un bel giro, un po’ lungo, ma ne vale la pena.

Immagini dei Murales con didascalie

Mural by Tristan Eaton – Fremont St. (tra la 6th St. e la 7 th St.) Il potente messaggio è “non avere paura del destino” – “Fear no Fate.” La ragazza ha un cappello stilizzato simile a quello delle prime showgirls di Las Vegas.

Murals Murales Downtown Las vegas - 0001
Eagles and Rabbit Under the Moon di Ana Marietta
Murals Murales Downtown Las vegas - 0001
Mural by Tristan Eaton

Eagles and Rabbit Under the Moon di Ana Marietta. Ana Maria Ortiz, artista Portoricana stabilitasi a Houston, Texas – Murale del 2015

Murals Murales Downtown Las Vegas
Corporate Welfare by Shepard Fairey

Corporate Welfare by Shepard Fairey – All’incrocio con il complesso dell’Emergency Art Centre

murales di Fafi (@therealfafi su Instagram)
@therealfafi su Instagram
murales di Fafi (@therealfafi su Instagram)
@therealfafi su Instagram

Entrambi i muralesi sono di Fafi (@therealfafi su Instagram) – life is beautiful 2016 e 2017. Il secondo appare sull’Emergency Arts building in Fremont e rappresenta la sua Fafinette. Questo provocante personaggio è uno dei caratteri distintivi di questa artista.

Murals Murales Downtown Las Vegas
Murale by Dcypher

Murale by Dcypher

Leggi anche Sposarsi a Las Vegas nel 2022 e organizzare il matrimonio

Ancora immagini

Purtroppo di alcuni murales non sono riuscito a reperire tante informazioni, ma vale ugualmente la pena di vederli. Mi riprometto di riprendere quest’articolo se riuscirò ad avere aggiornamenti.

Soprattutto se possibile cercherò di partecipare almeno una volta all’evento.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

3D Mural by Felipe Pantone – All’incrocio fra la 7th Street e la  Ogden Avenue. Creato per Life is Beautiful 2016, occupa 2 lati dell’edificio.

Murals Murales Downtown Las Vegas
Hunter S. Thompson di Ruben Sanchez

Hunter S. Thompson di Ruben Sanchez – artista spagnolo con sede a Dubai – anno 2015, murale dedicato ad Hunter Stockton Thompson, giornalista e scrittore statunitense famoso per aver creato il cosiddetto gonzo journalism.

Murals Murales Downtown Las Vegas
“Love Forever” by D*Face

“Love Forever” by D*Face fra la 7th e Fremont street

murales di D*face
Altro Murale dell’artista D*Face

Altro Murale dell’artista D*Face – Fra la 7th St. e Ogden Avenue, realizzato nel 2013 per il Life is Beautiful festival.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Autore sconosciuto. Motel psichedelico, oggi chiuso

Murals Murales Downtown Las Vegas
Mural by Vhils

Mural by Vhils – vicino al parcheggio di El Cortez.

Murals Murales Downtown Las Vegas
The Meaning di Pixel Pancho

The Meaning di Pixel Pancho L’artista italiano Pixel Pancho che realizza sculture e grandi murales spesso con personaggi di robots, un po’ vintage come i suoi soggetti

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Murals by Martin Whatson – Stewart Avenue fra la 7th St. e la 8th St.

Meerkats di Bordalo II
“Meerkats” di Bordalo II

“Meerkats” di Bordalo II, uno dei più interessanti pezzi dal festival del 2015, dell’autore di origini portoghesi

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

“Rest of the three Graces” by Okuda che porta il suo surrealismo geometrico e colorato.

Murals Murales Downtown Las Vegas
3D Mural by Felipe Pantone.. con intrusa.. :-)

3D Mural by Felipe Pantone – fra 7th St. e Ogden Ave. Creato per Life is Beautiful 2016.

Potete vedere altri murales in questo articolo.

Mappa di Las Vegas con indicazioni sulla Zona dei Murale

Mappa degli hotel di Las Vegas

Booking.com

Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

Partenze garantite in data fissa con accompagnatore in esclusiva parlante italiano.

Fly & Drive: Dal Pacifico alle Montagne Rocciose* Visiterete il meglio dell’Ovest, fra Canada e Stati Uniti, due paesi così vicini, ma così diversi negli scenari naturalistici: più vi spingerete a nord e più la natura vi sorprenderà.
Ma non solo natura anche città e metropoli modernissime con luci brillanti, grattacieli e strade enormi. Tutto questo spettacolo vi rimarrà per sempre negli occhi e nel cuore. Itinerario personalizzabile nell’itinerario e nella durata.

Viaggi di gruppo ed individuali a NeW York*: un’ampia offerta di soluzioni per visitare in gruppo o in autonomia la città che non dorme mai.

E molti altri tour individuali e tour di gruppo a partenze fisse*.

Per altre destinazioni e proposte personalizzate compila il modulo* senza impegno.

Faq Las Vegas Murales

Quando è stato Life is Beautiful 2022?

Il festival si è tenuto dal 16 al 18 settembre 2022.

Quando sarà Life is Beautiful 2023?

Life is Beautiful 2023 si terrà dal 22 al 24 settembre 2023.

I murales di downtown Las Vegas sono sempre gli stessi?

I murale.s di Las Vegas cambiano e altri se ne aggiungono ogni anno

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

ALTRI ARTICOLI SUGLI STATI UNITI
Stati Uniti
  • 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti – Ultima Modifica 03/05/2024
  • 5 considerazioni prima di acquistare un Pass per New York – Ultima Modifica 03/05/2024
  • Bryce Canyon National Park: quando andare e cosa fare – Ultima Modifica 03/03/2025
  • Colorado e Wyoming fra Yellowstone e la Frontiera Americana – Ultima Modifica 29/05/2025
  • Cosa fare a New York a Giugno 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Luglio 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Maggio 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Settembre – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York ad Agosto 2025 – Ultima Modifica 05/04/2025
  • Cosa Fare e quando andare a Yellowstone – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa vedere a Yellowstone: un itinerario di tre giorni – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Da Seattle a Yellowstone con qualche divagazione – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Death Valley la colorata valle della morte – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Escursione nel Parco Nazionale Zion Canyon – Ultima Modifica 20/08/2023
  • FAQ New York: 50 e più domande sulla Grande Mela – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Fort Bluff, Hole in the Rock e i pionieri americani – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Fremont Street Las Vegas – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Grand Canyon: quando andare, cosa fare e quanto costa nel 2023 – Ultima Modifica 20/08/2023
  • Horseshoe Bend, quando andare e cosa fare nel 2024 – Ultima Modifica 03/03/2025
  • I 6 fusi orari degli Stati Uniti – Ultima Modifica 30/07/2023
  • I luoghi che devi vedere nello Stato di Washington, snobbando Seattle – Ultima Modifica 16/08/2023
  • I luoghi di San Francisco che non devi perderti – Ultima Modifica 04/08/2023
  • I murales di Downtown Las Vegas – Ultima Modifica 15/08/2023
  • I parchi degli Stati Uniti che richiedono una prenotazione – Ultima Modifica 11/02/2023
  • La costa dell’Oregon e l’entroterra “on the road” – Ultima Modifica 31/07/2023
  • La metropolitana di New York: consigli e trucchi 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • La Seattle di Grey’s Anatomy e Station 19 – Ultima Modifica 20/08/2023
  • Las Vegas – Sin City, la citta’ del peccato – Ultima Modifica 16/08/2023
  • Los Angeles California: quando andare e cosa fare – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Lower Antelope Canyon, Upper Antelope Canyon o Antelope Canyon X – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Mangiare negli Stati Uniti: dove, cosa ordinare, quanto costa. – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Midway un film di Chris Jordan – un video che fa riflettere – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Monument Valley: quando andare e cosa fare nel 2023 – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Navajo Code Talkers, una storia americana – Ultima Modifica 24/03/2023
  • Parchi dell’Ovest degli Stati Uniti, un viaggio memorabile – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Parco Nazionale degli Arches: quando andare, cosa fare e quanto costa – Ultima Modifica 07/08/2023
  • Partire per gli Stati Uniti 2024: consigli e informazioni – Ultima Modifica 06/02/2024
  • Prendere un Taxi a New York – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Seattle: visitare la città di Smeraldo in un giorno o una settimana – Ultima Modifica 13/09/2023
  • Sposarsi a Las Vegas nel 2025, come e quando organizzare il matrimonio – Ultima Modifica 20/02/2025
Video
  • Arches National Park in video, passeggiata nelle terre rosse – Ultima Modifica 03/05/2024
  • I parchi dell’Ovest USA in un Trailer di un minuto – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Immagini di Yellowstone in video – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Viaggio da Seattle a Yellowstone in 3 minuti! – Ultima Modifica 10/04/2023

Ciao, a presto!

Pubblicato: 06/11/2018
Fremont Street Las Vegas

Fremont Street Las Vegas

di Max Pubblicato: 02/11/2018
Stati Uniti written by Max

Fremont Street Las Vegas

Fremont Street negli ultimi anni è stata completamente riqualificata ed ha cambiato il volto della città vecchia.

Anche grazie alla nuova Fremont Street, Las Vegas downtown oggi occupa di nuovo un ruolo di primo piano nel contesto della metropoli. Quella Las Vegas downtown che è stata in realtà il vero centro vivo della città, prima della Strip e dei grandi hotels costruiti con quello che oggi è appunto lo stile “Las Vegas”.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Fremont Street Las Vegas
  • Il quartiere originale
  • La rinascita dei quartieri
  • Visitiamo insieme Fremont Street
  • Artisti di strada
  • Fremont East
  • La nostra esperienza
  • Proposte viaggi USA
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA
    • Non ti piacciono le città?

Il quartiere originale

Fondato nel 1905 il centro storico è il quartiere originale dei giochi d’azzardo e della città del peccato, ma se volete più informazioni sulla storia di Las Vegas potete leggere questo articolo su Las Vegas Sin City

Grazie alla nuova vocazione di Fremont Street e del quartiere più in generale, oggi downtown è di nuovo il cuore pulsante degli affari della città. Il quartiere ospita una varietà di attività commerciali, edifici governativi e attrazioni turistiche.

Qui è possibile divertirsi con lo spettacolo gratuito di Fremont Street Experience, gustare deliziose specialità ad una frazione del costo che dovreste pagare nella più celebre Strip e vedere gli interessanti spettacoli di Viva Vision. E questi sono solo esempi. E’ possibile inoltre visitare il nuovo municipio di Las Vegas, lo Smith Center for Performing Art, le numerose gallerie d’arte o assistere ai concerti estivi all’aperto.

Insomma Downtown Las Vegas è diventato di nuovo un ritrovo popolare sia per gli abitanti di Las Vegas che per i turist che abbiano il coraggio di allontanarsi dai mega resort della Strip.

Potete anche vedere questi altri articoli su Las Vegas la città del peccato oppure sul come sposarsi a Las Vegas

Fremont Street Las Vegas
Insegna di Las Vegas
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

La rinascita dei quartieri

Downtown Las Vegas è composta da diversi quartieri, tutti con un proprio carattere distinto. Si va da Fremont Street, l’arteria principale del centro storico, allo sfarzoso quartiere di Fremont East appena creato, alle gallerie e agli studi artistici dell’Art District fino al modaiolo Symphony Park.

Visitiamo insieme Fremont Street

Per la maggior parte dei visitatori di Las Vegas Downtown, questo è il centro. E’ d’obbligo visitare Fremont Street Experience e Viva Vision, un enorme schermo a LED a blocchi, fra i più grandi del mondo, che proietta continuamente video accattivanti e riproduce musica ad alto volume. Qui in estate si possono seguire numerosi concerti gratuiti all’aperto e altri eventi speciali. Questo spettacolo di luci e musica gratis rimane una delle attrazioni da non perdere a Las Vegas Downtown.

Inoltre i visitatori possono “volare” sulle teste dei turisti con carrucole sospese (zipline), tra le quali quella inserita nella più grande slot machine del mondo, la zipline SlotZilla (vedi il breve video).

Artisti di strada

E’ in questo posto che si esibiscono strampalati artisti di strada, fra i quali alcuni veramente bravi che cattureranno il vostro occhio ed in alcuni casi anche qualcuna della vostre banconote :-), come quello che ho “immortalato” nella foto che seguono

A tutto questo aggiungete i casinò tra cui l’iconico Golden Nugget e il Four Queens, mi sento di dire che troverete un sacco di cose da fare per un paio di giornate e forse anche di più.

Fremont Street Las Vegas
Artisti di strada
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Fremont East

Nel 2002, come parte del continuo programma di rivitalizzazione di Downtown, la City of Las Vegas ha creato Fremont East. Situato all’estremità orientale di Fremont Street Experience, attraversa Fremont Street da Las Vegas Boulevard a Eighth Street; continua un isolato a nord di Fremont Street a Ogden Avenue e un isolato a sud di Carson Avenue. E’ la sede di vivaci bar e ristoranti, l’area è diventata famosa per le sue impressionanti insegne al neon.

La nostra esperienza

Noi ci siamo fermati qui per questa volta, contando di tornarci con un po’ più di tempo. Quello cha ha catturato la nostra attenzione, ed il motivo principale della nostra visita, sono stati i murales.

Una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto.

Ve ne propongo uno, potete vedere e saperne di più sugli altri nell’articolo dedicato ai murales di Downtown Las Vegas (Las Vegas Murals), purtroppo di alcuni non conosco l’autore, spero non se ne avrà a male..

Fremont Street Las Vegas
Mural by Vhils

In cerca di Idee? Il nostro viaggio nel sud ovest degli USA

Ecco l’itinerario del nostro Viaggio in USA negli Parchi dell’Ovest degli Stati Uniti

Prima di cimentarti in questo viaggio leggi questo articolo: Partire per gli Stati Uniti: le cose importanti da sapere

  • Prima tappa Las Vegas Sin City, la citta’ del peccato – ma lo è ancora? (270 miglia da Los Angeles, 4 ore senza traffico, ma contatene 6 o 7 in caso di traffico, specialmente il fine settimana). Altri articoli su Las Vegas: Fremont Street Las Vegas, Sposarsi a Las Vegas nel 2021 e organizzare il matrimonio , I murales di Downtown Las Vegas
  • Zion National Park (160 miglia, 2,5 ore) Escursione nello Zion Canyon National Park
  • Bryce Canyon (88 miglia, 2 ore) – Fotografare il Bryce Canyon
  • Moab – Arches National Park, passando attraverso Escalante e Capitol Reef (270 miglia, 6-7 ore).. sarebbe stato meglio prevedere una sosta, ma la disponibilità di strutture non è il massimo. – Escursione negli Arches (video) Visita al parco nazionale degli Arches (fotografie)
  • Monument Valley (155 miglia, 2,5 ore) – Monument Valley, la riserva NavajoDine’, Navajo Code Talkers, una storia americana
  • Antelope Canyon (125 miglia, 2 ore) Scegliere fra Lower Antelope Canyon e Upper Antelope Canyon
  • Horseshoe Bend (10 miglia, 15 minuti Un Salto a Horseshoe Bend
  • Grand Canyon (135 miglia, 3 ore) Escursione nel Grand Canyon
  • Seligman sulla Route 66 (102 miglia, 2 ore) meglio fermarsi ad Oatman – in arrivo
  • Las Vegas (si, di nuovo.. 177 miglia, 3 ore)
  • Death Valley (141 miglia, 3 ore) – La Valle della Morte
  • Los Angeles (270 miglia, 5 ore)

Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

Partenze garantite in data fissa con accompagnatore in esclusiva parlante italiano.

Fly & Drive: Dal Pacifico alle Montagne Rocciose* Visiterete il meglio dell’Ovest, fra Canada e Stati Uniti, due paesi così vicini, ma così diversi negli scenari naturalistici: più vi spingerete a nord e più la natura vi sorprenderà.
Ma non solo natura anche città e metropoli modernissime con luci brillanti, grattacieli e strade enormi. Tutto questo spettacolo vi rimarrà per sempre negli occhi e nel cuore. Itinerario personalizzabile nell’itinerario e nella durata.

Viaggi di gruppo ed individuali a NeW York*: un’ampia offerta di soluzioni per visitare in gruppo o in autonomia la città che non dorme mai.

E molti altri tour individuali e tour di gruppo a partenze fisse*.

Per altre destinazioni e proposte personalizzate compila il modulo* senza impegno.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

ALTRI ARTICOLI SUGLI STATI UNITI
Stati Uniti
  • 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti – Ultima Modifica 03/05/2024
  • 5 considerazioni prima di acquistare un Pass per New York – Ultima Modifica 03/05/2024
  • Bryce Canyon National Park: quando andare e cosa fare – Ultima Modifica 03/03/2025
  • Colorado e Wyoming fra Yellowstone e la Frontiera Americana – Ultima Modifica 29/05/2025
  • Cosa fare a New York a Giugno 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Luglio 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Maggio 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York a Settembre – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa fare a New York ad Agosto 2025 – Ultima Modifica 05/04/2025
  • Cosa Fare e quando andare a Yellowstone – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Cosa vedere a Yellowstone: un itinerario di tre giorni – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Da Seattle a Yellowstone con qualche divagazione – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Death Valley la colorata valle della morte – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Escursione nel Parco Nazionale Zion Canyon – Ultima Modifica 20/08/2023
  • FAQ New York: 50 e più domande sulla Grande Mela – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Fort Bluff, Hole in the Rock e i pionieri americani – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Fremont Street Las Vegas – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Grand Canyon: quando andare, cosa fare e quanto costa nel 2023 – Ultima Modifica 20/08/2023
  • Horseshoe Bend, quando andare e cosa fare nel 2024 – Ultima Modifica 03/03/2025
  • I 6 fusi orari degli Stati Uniti – Ultima Modifica 30/07/2023
  • I luoghi che devi vedere nello Stato di Washington, snobbando Seattle – Ultima Modifica 16/08/2023
  • I luoghi di San Francisco che non devi perderti – Ultima Modifica 04/08/2023
  • I murales di Downtown Las Vegas – Ultima Modifica 15/08/2023
  • I parchi degli Stati Uniti che richiedono una prenotazione – Ultima Modifica 11/02/2023
  • La costa dell’Oregon e l’entroterra “on the road” – Ultima Modifica 31/07/2023
  • La metropolitana di New York: consigli e trucchi 2025 – Ultima Modifica 06/05/2025
  • La Seattle di Grey’s Anatomy e Station 19 – Ultima Modifica 20/08/2023
  • Las Vegas – Sin City, la citta’ del peccato – Ultima Modifica 16/08/2023
  • Los Angeles California: quando andare e cosa fare – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Lower Antelope Canyon, Upper Antelope Canyon o Antelope Canyon X – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Mangiare negli Stati Uniti: dove, cosa ordinare, quanto costa. – Ultima Modifica 06/08/2023
  • Midway un film di Chris Jordan – un video che fa riflettere – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Monument Valley: quando andare e cosa fare nel 2023 – Ultima Modifica 15/08/2023
  • Navajo Code Talkers, una storia americana – Ultima Modifica 24/03/2023
  • Parchi dell’Ovest degli Stati Uniti, un viaggio memorabile – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Parco Nazionale degli Arches: quando andare, cosa fare e quanto costa – Ultima Modifica 07/08/2023
  • Partire per gli Stati Uniti 2024: consigli e informazioni – Ultima Modifica 06/02/2024
  • Prendere un Taxi a New York – Ultima Modifica 06/05/2025
  • Seattle: visitare la città di Smeraldo in un giorno o una settimana – Ultima Modifica 13/09/2023
  • Sposarsi a Las Vegas nel 2025, come e quando organizzare il matrimonio – Ultima Modifica 20/02/2025
Video
  • Arches National Park in video, passeggiata nelle terre rosse – Ultima Modifica 03/05/2024
  • I parchi dell’Ovest USA in un Trailer di un minuto – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Immagini di Yellowstone in video – Ultima Modifica 22/05/2022
  • Viaggio da Seattle a Yellowstone in 3 minuti! – Ultima Modifica 10/04/2023

Ciao, a presto!

Pubblicato: 02/11/2018

Funerale in Sulawesi: il culto dei morti a Toraja

di Max Pubblicato: 10/10/2018
Indonesia written by Max

Il culto dei morti a Toraja

Il culto dei morti a Toraja pervade la vita di tutti i giorni, tanto da essere diventato nel tempo uno dei principali motivi di attrazione e di turismo della zona di Tana Toraja.

Potete pronunciare il termine Toraja in due modi, con il più comune la lettera “J” si legge all’inglese. Con il metodo meno comune è invece  la lettera “J” si pronuncia come nell’alfabeto italiano, ed è il nome che i locali adoperano per definirsi.

Toraja non è solo una regione del Sulawesi. Toraja identifica un’etnia, venuta a quanto si dice dal mare, da una zona individuabile nell’Indocina. Questo senso di appartenenza al mare si ricorda con la costruzione delle case tradizionali o Tongkonan, con il tetto a forma di prua di nave (simile anche alle corna dei tradizionali bufali, ma la guida locale mi assicura che non c’entrano nulla).

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • Il culto dei morti a Toraja
  • Il funerale, come si onorano i morti a Toraja
  • Perché il corpo resta in casa nel culto dei morti a Toraja
    • Fino a quando resta in casa?
  • Come si svolge la cerimonia funebre
    • Una casa temporanea per ospitare il defunto
  • La mia esperienza ad una cerimonia funebre a Toraja
    • La defunta era deceduta da un anno, già anziana.
  • Ordine e organizzazione nel culto dei morti a Toraja
  • Canti e preghiere parte integrante della cerimonia
  • Le nostre diverse sensibilità
  • Impressioni sulla cerimonia funebre vista a Toraja
le case Tongkonan a Toraja

Il funerale, come si onorano i morti a Toraja

Ovviamente il principale interesse di ogni turista che visita questi luoghi è di partecipare ad uno dei tipici funerali di Toraja. Prima di parlare della nostra esperienza, vorrei però fare un passo indietro e cercare di spiegare come i locali vivono un funerale da queste parti.

La maggior parte dei Toraja è di religione Cristiana, Cattolica o Protestante. Quando avviene che un membro della famiglia muoia, dopo pochi giorni si celebra il funerale con rito religioso, più o meno come lo intendiamo nella nostra tradizione.

C’è però una differenza fondamentale, ovvero il corpo del defunto non è immediatamente sepolto o tumulato, ma viene portato nella casa in cui viveva con la famiglia ed il corpo trattato per essere conservato. Un tempo questo trattamento era fatto con unguenti naturali, oggi di solito si usa la formalina.

Nelle case tradizionali il corpo viene conservato in una bara posta nella stanza posteriore e rialzata, dove può rimanere per mesi, a volte anche per anni, fino a che la famiglia non è pronta per la sepoltura.
Funerale e culto dei morti a Toraja

Perché il corpo resta in casa nel culto dei morti a Toraja

Il culto dei morti Toraja è una tradizione che non ha a che vedere con la religione cristiana, ma è piuttosto una reminiscenza del passato collegabile ad una tradizione animista.

Durante il periodo nel quale il defunto rimane all’interno dell’abitazione, esso non viene considerato come realmente morto, ma piuttosto come dormiente. Il suo spirito o la sua anima – perdonate le parole, ma coglietene il senso – rimane nella casa fino a quando tutti sono abbastanza in pace perché esso possa andarsene.

Si tratta di una questione affettiva. Fino a che tutti i parenti (fino ai cugini di primo grado) non hanno elaborato il loro dolore per la morte del congiunto, lo tengono vicino. Durante questa permanenza i parenti offrono al congiunto da mangiare e da bere, oppure delle sigarette, a simboleggiare che la vita continua.

A volte è anche una questione pratica, perché non tutti i componenti della famiglia vivono così vicino o sono così liberi da potersi recare a rendere l’estremo saluto al caro congiunto. Il funerale infatti può durare diversi giorni.

Fino a quando resta in casa?

Fino a che anche un solo parente non è d’accordo il funerale non si può fare, la decisione deve essere presa unanime, tutti devono essere pronti a lasciar andare il loro congiunto. Solo in quel momento il suo spirito può abbandonare la casa in pace.

Anche quando viene annunciato un matrimonio i parenti devono essere esprimere il loro assenso. In questo caso, anche se solo uno dei parenti (dello sposo o della sposa) è d'accordo, il matrimonio si può fare.
Banner pubblicitario Indonesia

Come si svolge la cerimonia funebre

Come dicevo quando tutti sono d’accordo la cerimonia funebre può cominciare e a seconda della classe sociale può durare da due giorni fino ad oltre una settimana. In Toraja esistono tre classi sociali: bassa, media e “upper class”, che nella vita di tutti i giorni non sono molto sentite, ma che si esprimono e fanno sentire il loro peso nella cerimonia funebre.

Se ti interessano altre culture vedi anche Cerimonia Aarti a Chitrakoot e Varanasi e i luoghi sacri dell’Induismo e regole di comportamento

Infatti se un funerale della classe più bassa può durare due giorni e comportare il sacrificio di un bufalo e alcuni maiali, un funerale della classe più elevata può durare oltre una settimana. Durante la cerimonia possono essere sacrificati da un minimo di 12 ad una media di 24 bufali, arrivando in alcuni casi ad oltre 30, senza contare i numerosi maiali.

Banner ADS Heymondo 600 x 124 rovien tempio

Una casa temporanea per ospitare il defunto

Viene costruita una casa temporanea per il congiunto ed un palco per la platea del pubblico, il tutto sarà abbandonato alla fine della cerimonia e comporterà un impegno finanziario notevole. Considerate che un bufalo di dimensioni medie e del classico colore scuro può costare fino a 5.000 euro. I bufali più ricercati, quelli maculati bianchi e neri e con gli occhi azzurri, se ben pasciuti possono arrivare a costare fino a 30.000 euro.

Fatevi due righe di conti..

Funerale e culto dei morti a Toraja
Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock
Qui sopra la casa temporanea costruita per ospitare la defunta

Qui sopra la casa temporanea costruita per ospitare la defunta.

La mia esperienza ad una cerimonia funebre a Toraja

Grazie all’aiuto della nostra guida Jojo, vero cultore della tradizione Toraja, abbiamo assistito ad un funerale vero, di una famiglia della classe più agiata, che ci ha dato una grossa mano a comprendere questo culto dei morti a Toraja.

Va detto che per partecipare ad un funerale in qualità di invitato bisogna rispettare alcune regole ovvero:

  • Vestire in maniera adeguata, i locali usano un drappo di solito nero, ma al nostro funerale fornivano anche delle camicie di circostanza per chi ne fosse sprovvisto
  • Portare un regalo, per noi ha provveduto la guida.
  • Incontrare i congiunti e porgere loro le condoglianze, abbiamo incontrato il figlio ed il vedovo, che sono venuti personalmente a salutarci.

La defunta era deceduta da un anno, già anziana.

Per l’occasione era stata costruita una casa tradizionale a due piani. Le defunta, dentro alla bara, era posizionata al secondo piano, con tanto di gigantografia accanto.  Una serie di ancelle e di paggetti facevano gli onori di casa ed accomodavano al piano inferiore i parenti più stretti.

Attorno alla casa era stato eretto un palco a doppia fila, a forma di “U”. Ogni lato di ogni fila del palco era composta da 7 o 8 spazi quadrati che potevano contenere 20-25 persone ciascuno, per un totale di almeno 500 persone.

All’ingresso un grosso striscione annunciava l’evento con tanto di date e foto della defunta.

Powered by GetYourGuide

Ordine e organizzazione nel culto dei morti a Toraja

Sul lato sinistro della casa c’era un palco con uno speaker, l’orchestra dei flauti tradizionali e una consolle per l’audio (lo speaker aveva tanto di microfono e casse). C’era anche un operatore con videocamera, probabilmente di una TV locale, ma non ne sono sicuro e non l’ho chiesto.

Lo speaker scandiva i tempi ed annunciava a gran voce i partecipanti ed il relativo regalo. I regali più importanti erano bufali, seguiti dai maiali legati su canne di bambu’, a seguire il resto.

I congiunti in questi casi possono decidere se tenere o sacrificare gli animali ricevuti in dono, in genere gli animali non hanno troppa fortuna. Infatti in mezzo allo spiazzo una decina di persone erano dedite a fare porzioni di tre malaugurati bufali.

Per quanto mi piaccia assistere alle cerimonie sono sollevato di non aver potuto assistere in prima persona al sacrificio. Non mi sarei tirato sicuramente indietro, mi sento preparato a comprendere e giustificare tutte le tradizioni, ma non sono obbligato a condividerle.

Striscione creato per l'occasione

Canti e preghiere parte integrante della cerimonia

Ad un certo punto della mattinata un gruppo di persone, disposta in cerchio, ha cominciato ad intonare un canto di preghiera, mentre una serie di amici e parenti sfilava davanti alla casa funebre.

Al contempo, da una cucina allestita sul retro, le donne cucinavano un pasto con gli animali sacrificati, e offrivano a tutti gli invitati dolci fatti in casa, tè e caffè.

Questo rituale sarebbe andato avanti per tutto il giorno, ma ad un certo punto, complice anche la pioggia battente, abbiamo abbandonato la cerimonia, salutando e ringraziando. Tutto questo non prima di aver constatato che, come nella buona tradizione moderna, un selfie ed una foto di gruppo non mancano ad un avvenimento mondano, sia esso un matrimonio o un funerale.

Banner Pubblicitario Holafly

Le nostre diverse sensibilità

La sensibilità verso gli animali in questo contesto è stata veramente diversa dalla mia e dal senso comune nella nostra cultura, pertanto ho scelto di proporre immagini in bianco e nero, per un impatto più soft evitando anche le immagini più crude. Mi sa che per vederle tutte e a colori dovrete partecipare ad una mia proiezione.. forse..

Se volete restate in contatto..

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Impressioni sulla cerimonia funebre vista a Toraja

Questo funerale a Toraja mi ha impressionato, più di tante cerimonie altre alle quali ho assistito, soprattutto per la diversa sensibilità di questo popolo nei confronti degli animali.

Mi ha incuriosito molto la convivenza di credenze religiose cristiane e riti ancestrali, più evidente che in altre zone del mondo, forse proprio perché più in contrasto con il nostro modo di essere.

Ovviamente sono contento di aver avuto l’opportunità di partecipare a questo rito e non mi permetto di dare giudizi, cosa che non mi appartiene e non mi compete. Devo dire che avrei pensato di trovare un non so che di mistico e di spirituale in questa tradizione e sicuramente questa è la base di questo culto.

Purtroppo non sono riuscito a calarmi completamente nella parte, forse per il fatto che è una tradizione così lontana dal nostro modo di pensare.

Ad ogni modo è un’esperienza che vale la pena di essere vissuta e mi riservo di aggiornare questo articolo un po’ più “a freddo” e magari con un ragionamento più profondo

 

Per saperne di più sull’Indonesia

L’Indonesia è nota soprattutto per le spiagge ed i fondali di corallo, per i molti vulcani attivi e per la fauna. Orangutan, Tigri e Rinoceronti a Sumatra, i Draghi a Komodo e poi ancora Bali con la sua misticità e Giava con la sua Cultura ed arte antica fanno di questo paese un universo da esplorare.

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Scopri le meraviglie di Sumatra visitando gli Orangutan di Sumatra e gli gli elefanti di Tangkahan. Oppure esplora il Sulawesi con i Macachi Neri di Tangkoko ed i riti ancestrali di Toraja.

Ciao, a presto!

ALTRI ARTICOLI SULL’INDONESIA

  • Viaggio in Sulawesi Indonesia – Ultima Modifica 11/03/2025
  • Riserva Tangkoko alla ricerca del macaco nero e del tarsio spettro – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Il Santone della Roccia Sacra in Sulawesi – Ultima Modifica 21/08/2023
  • Il bagno con gli elefanti di Tangkahan, Sumatra Indonesia – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Gli Orangutan di Sumatra nella giungla di Bukit Lawang – Ultima Modifica 11/02/2023
  • Funerale in Sulawesi: il culto dei morti a Toraja – Ultima Modifica 11/03/2025
Pubblicato: 10/10/2018
Articoli più recenti
Articoli precedenti

Recent Posts

  • Sangkhlaburi: cosa vedere e fare nella città sul confine thailandese

    Pubblicato: 25/07/2025
  • Andalusia insolita: i Pueblos Blancos

    Pubblicato: 12/07/2025
  • Bacchette cinesi per mangiare storia, guida pratica e consigli utili

    Pubblicato: 10/07/2025
  • Viaggio nella cucina Thai: il Pad Krapao

    Pubblicato: 24/06/2025
  • Da Bangkok a Chiang Mai: come trasformare un viaggio in Thailandia in un’avventura indimenticabile

    Pubblicato: 22/06/2025
Banner Pubblicitario Holafly
300 x 250 A-2 banner Assicurazione Heymondo
  • Facebook
  • Instagram
  • Whatsapp
  • Threads

@2025 - Tutti i diritti sono riservati. Disegnato e sviluppato da Macs

Viaggio ControMano
Gestisci la tua privacy

Utilizziamo tecnologie come i cookie per archiviare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci pubblicitari personalizzati. Acconsentire a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID univoci su questo sito. Non acconsentire o revocare il consenso potrebbe influire negativamente su alcune funzionalità e funzioni.

Attenzione: questo è un blog di viaggi, le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo possono essere sponsorizzati, ovvero, se comprate tramite il link non pagate di più, ma mi viene riconosciuta una commissione. Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link sponsorizzati. Inserisco i link solo se pertinenti e dopo averli verificati.

Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Gestisci opzioni
{title} {title} {title}
Viaggio ControMano
  • Africa
  • America
    • Alaska
    • Canada
    • Centro e Sudamerica
    • Stati Uniti
  • Asia
    • Cina
    • Giappone
    • India
    • Indocina
    • Indonesia
    • Thailandia
  • Europa
    • Italia
  • Video
  • Divagazioni
  • Apri un blog
  • Un po’ di me
  • Facciamo la differenza
  • Copyright
  • Mappa del sito
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Cookie Policy (UE)
  • Imprint
  • Disconoscimento
  • Menzione d’onore per una mia foto all’Oasis Photo Contest 2013
  • Medaglia al concorso Life in Colour Hipa.ae
  • Mostra aniMALi d’AFRICA
  • Eventi dal 2014 al 2019
  • Eventi dal 2011 al 2013
  • Eventi fino al 2011