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Articoli Recenti

la sacra trimurti e brahma - dipinto al Raja Mahal di Orchha

Chi è Brahma e cos’è la sacra Trimurti

di Max Pubblicato: 29/04/2018
India written by Max

Brahma e le altre divinità della Sacra Trimurti: Shiva e Vishnu

Brahma, Shiva e Vishnu sono i tre componenti della Sacra Trimurti per l’induismo.

Letteralmente la parola Trimurti significa “dotato di tre aspetti” e si riferisce ai tre aspetti di un’unico Essere Supremo.

Questi tre aspetti si impersonificano appunto nelle tre divinità: Brahma, Shiva e Vishnu. Ognuna di loro, vista in un modo molto semplicistico, incarna uno dei tre aspetti divini: Brahma è il creatore, Vishnu il conservatore e Shiva il distruttore dell’intero universo.

Queste tre divinità costituiscono tre facce dello stesso e unico Ishvara. Si tratta, dunque, di una divinità comparabile alla Sacra Trinità cristiana, con la particolarità che, nell’induismo, i componenti della Trimurti possono prendere dimora negli uomini, ovvero rendersi in un certo senso “umani” tramite le incarnazioni.

Nell’induismo esiste anche una trimurti femminile, chiamata Tridevi, composta dalle tre mogli o compagne di Brahma, Shiva e Vishnu: Sarasvati, Parvati e Lakshmi.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Brahma e le altre divinità della Sacra Trimurti: Shiva e Vishnu
  • Brahma ed il suo ruolo nella Sacra Trimurti
    • Brahma non è (quasi) mai venerato da solo
  • Una leggenda sul fiore di loto ed il culto di Brahma a Pushkar
  • Un’altra leggenda su Brahma e Pushkar
    • La bugia di Brahma
  • Rappresentazioni di Brahma e simbolismo
    • La quinta testa di Brahma
    • Altre simbologie della figura di Brahma
  • Prajapati il signore della creazione
  • Brahma e la Sacra Trimurti: precisazioni
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali
La sacra trimurti e brahma
Un momento di preghiera

Brahma ed il suo ruolo nella Sacra Trimurti

Il signore Brahma è la personificazione del supremo Brahman, il creatore dell’universo, il Padre.

Secondo la tradizione, Brahma esiste da sempre ed è il supremo creatore del mondo, generato dall’uovo cosmico. Altri nomi della divinità sono Prajapati (signore di tutti gli esseri), Mahapati (grande padre), Atmabhu (autoesistente), Paramesthi (principale offerente), Lokesha (dio del mondo), Hiranyagarbha (nato dall’uovo d’oro), Savitripati ( marito di Savitri) e Adikavi (primo poeta).

La sua sposa è Sarasvati che rappresenta l’eloquenza, la dea del sapere e delle belle arti. Nell’attuale culto religioso induista, Brahma svolge un ruolo di secondo piano. Vishnu, Shiva e la stessa Sarasvati sono più spesso e più diffusamente venerati e rappresentati nel culto induista.

Brahma non è (quasi) mai venerato da solo

Brahma, in particolare, non viene quasi mai venerato come divinità a se’ stante, ma piuttosto come componente della Sacra Trimurti. Questo è in parte spiegato dal fatto che egli con la creazione esaurì la sua missione. Per questo non esistono templi a lui dedicati al di fuori del tempio di Pushkar (Ajmer) in Rajasthan, Jagatpita Brahma Mandir.

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Una leggenda sul fiore di loto ed il culto di Brahma a Pushkar

C’è un’altra spiegazione al fatto che Brahma non venga venerato autonomamente al di fuori di Pushkar.

Si narra che un tempo egli scoprì che c’era un demone che tentava di uccidere i suoi figli e per difenderli lo uccise con la sua arma: il fiore di loto.

Il fiore di loto dopo aver ucciso il demone cadde sulla terra creando un lago. Brahma, sceso sulla terra chiamò il luogo dove era caduto il fiore di loto “Pushkar” per il fatto che il Fiore di Loto (pushpa) era caduto dalle sue mani (kar).
Per celebrare la vittoria decise di fare una cerimonia detta Yajna. Tutto era pronto per la yajna, ma mancava all’appello la sua sposa Savitri (o Saraswati in altri testi). Le congiunzioni astrali erano propizie e non si poteva attendere, per questo invece di aspettare Savitri, Brahma si sposo’ con la figlia di un “gurjar’ (pastore): Gayatri.

Quando Savitri tornò, vedendo Gayatri seduta al suo posto si infuriò con Brahma e lo maledisse promettendo che non sarebbe stato più venerato tra gli uomini. Gayatri mitigò parzialmente la maledizione permettendo che fosse venerato, ma solo a Pushkar.

Tempio di Brahma a Pushkar
Tempio di Brahma a Pushkar – foto di Vberger – Pubblico Dominio

Un’altra leggenda su Brahma e Pushkar

Questa volta si parla di un racconto citato nello Shiva Purana. Brahma e Vishnu stavano discutendo su chi fosse la divinità più grande, ma non trovandosi d’accordo, dopo una fase di discussione, cominciarono a litigare. In breve il litigio si trasformò in una battaglia che minacciava di distruggere i tre mondi, per cui gli Dei furono concordi nel rivolgersi a Shiva per chiedere aiuto.

Per fermare il conflitto, Shiva si trasformò in una colonna di fuoco, della quale non si vedeva la fine, ne’ verso l’alto, ne’ verso il basso. Disse che chi avesse per primo raggiunto una delle due estremità sarebbe stato il più grande. Brahma si trasformò in un cigno e si diresse verso l’alto, mentre Vishnu si trasformò in un cinghiale e si diresse verso l’alto.

La bugia di Brahma

La colonna era infinita, pertanto Shiva sapeva che nessuno avrebbe potuto vincere, ma Brahma mentì e presento a shiva un fiore di Ketaki che disse di aver raccolto proprio sulla cima. Vishnu ammise la sconfitta, e toccò i piedi di Shiva in segno di riverenza. Vedendo quell’atto concesse a Vishnu il privilegio di essere adorato come un suo pari, mentre condannò Brahma a non essere più adorato se non insieme agli altri dei.

Ci sono varie versioni della storia che differiscono dall’original. Ad esempio a volte Shiva diventa un gigante, ma non si trasforma in fuoco o il fiore Ketaki cade a volte da Devaloka invece che dal centro del pilastro. I Vaisnaviti invece sostengono che Vishnu abbia toccato i piedi di Shiva per solleticarlo in modo che si piegasse e che Vishnu potesse toccargli la testa e vincere.

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Rappresentazioni di Brahma e simbolismo

Nelle rappresentazioni iconografiche induiste, Brahma è di solito raffigurato come un uomo con la barba, simbolo di vecchiaia e saggezza, vestito di bianco, rosso o rosa. La divinità presenta di solito quattro teste, che sono rivolte verso i quattro punti cardinali, con le quali si dice che reciti i Veda, gli antichi testi sacri.

rappresentazione di Brahma
rappresentazione di Brahma

La quinta testa di Brahma

Originariamente le teste erano cinque. Secondo una leggenda, Brahma si era infatuato di una bellissima donna che lui stesso aveva creato perché lo coadiuvasse nella creazione, la giovane Shatarupa. Il Dio ne era talmente infatuato che la seguiva con lo sguardo ovunque, tanto che la timida ragazza ne aveva addirittura soggezione e disagio.

Per osservarla ancora meglio lo stesso Brahma sviluppò ben quattro teste. A quel punto la povera Shatarupa, infastidita e preoccupata cominciò a saltellare da un luogo all’altro per sfuggire agli sguardi insistenti della divinità. Fu a quel punto che Brahma sviluppò una quinta testa, per essere sempre più attento e non lascirsi mai sfuggire un’immagine della bella ragazza.

Per farlo ritornare in se’ intervenì allora Shiva che ammonì apertamente Brahma e gli tranciò la quinta testa. Quando Shiva scoprì che la ragazza era stata generata dallo stesso Brahma e che quindi in pratica era sua figlia, giudicò il suo innamoramento inappropriato e lanciò una maledizione: le persone non avrebbero più dovuto adorarlo. Da allora, Brahma, pentito, cominciò a recitare i quattro Veda.

Altre simbologie della figura di Brahma

Con le quattro braccia regge un rosario fatto con semi di rudraksham (detto anche mala), una brocca, detta kamandalu, che di solito viene associata alla rinuncia e all’ascetismo, i Veda o libri sacri ed un fiore di loto. A volte nella rappresentazione brahma è seduto sul fiore di loto.

Nell’induismo ad ogni divinità è associata una creatura del mondo animale, che assurge al rango di creatura divina e serve a rappresentare alcune delle qualità della divinità. Questi animali sono detti vahana o cavalcature ed il veicolo di Brahma è il cigno. Il cigno rappresenta l’acqua, che simbolo della coscienza e della saggezza, della mente che per mezzo della conoscenza e dell’ascetismo purificatore illumina la conoscenza e la consapevolezza.

A Pushkar dove c’e’ l’unico tempio di Brahma appena fuori il paese ci sono due colline. Su una collina c’e’ il tempio di Gayatri, sulla collina al lato opposto del paese c’e’ il tempio di Savitri.

E’ vero che Brahma non viene venerato autonomamente, ma in pratica Brahma viene venerato nel suo aspetto femminile di Sarasvati ed ancor di più di Gayatri (il Gayatri mantra e’ quello con cui vengono iniziati tutti i bramini)

Prajapati il signore della creazione

Come già detto, Brahma è la divinità preposta alla creazione dell’universo materiale e per questo è a volte chiamato Prajapati, ovvero “signore della procreazione”. Nella cultura induista non si ha una sola creazione, perché l’universo attraversa ciclicamente una fase di non presenza, dalla quale risorgerà in seguito con un’altra emanazione.

La tradizione recita infatti che il divino Brahma sprigionò le acque primordiali e le fecondò, uscendo dall’Uovo Cosmico nel quale aveva vissuto fino ad allora. Con la parte superiore dell’uovo creò il mondo celeste e con quella inferiore il mondo terreno. In questo modo vennero creati tutti gli elementi del cosmo.

Alla nascita del nuovo universo è sempre presente un Bhagavat, una divinità suprema e non generata, che pone il suo sperma nelle acque primordiali, per fecondarle. Dalle acque sorge quindi un uovo d’oro con all’interno il Bhagavat, che prende la forma del dio Brahma.

Brahma esce dal suo involucro aureo dopo cento anni, creando la volta celeste con la parte superiore dell’uovo e la terra con lo spazio inferiore. In seguito Brahma crea le divinità, gli astri, i pianeti, la terra, i monti, i mari e i fiumi. E oltre a questo crea anche concetti astratti, come l’Ascesi, la Parola, il Desiderio, ecc.

la sacra trimurti e brahma
Antica rappresentazione di Brahma con le 4 testeUn

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Brahma e la Sacra Trimurti: precisazioni

Vista la complessità dell’argomento e le molte versioni delle stesse verità questa non vuole essere una guida ed è sicuramente incompleta. Le informazioni riportate sono però verificate e possono essere una piccola introduzione per cercare di comprendere almeno un po’ l’universo India.

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Proposte di viaggio in India

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India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 29/04/2018
las vegas sin city citta' del peccato

Las Vegas – Sin City, la citta’ del peccato

di Max Pubblicato: 10/04/2018
Stati Uniti written by Max

Las Vegas, Sin City, divertiamoci un po’..

Il soprannome di Las Vegas, Sin City significa città del peccato, ma è vero?

La città è famosa per essere la capitale del divertimento, dello shopping e del gioco d’azzardo, un po’ meno come capitale del peccato, in contrasto con il suo soprannome. La reputazione della città infatti è in crescita, tanto che molti abitanti di Los Angeles, in fuga dal caos della California scelgono Las Vegas come residenza.

Prima del divertimento però un po’ di doverosa storia, giusto per tediarVi un po’.

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Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • Las Vegas, Sin City, divertiamoci un po’..
  • Un po’ di storia di Las Vegas
  • La favolosa Strip simbolo degli eccessi di Las Vegas
  • Immagini vintage di Las Vegas nel 1993
  • La Strip, la strada degli eccessi di Las Vegas
  • Alcuni hotel
  • Scommettiamo? Non perdete tutti i soldi a Las Vegas!
  • La mia esperienza: sopravvivere a Las Vegas
  • Risveglio
  • Libri e guide per gli Stati Uniti
  • Proposte viaggi USA
  • Faq Las Vegas
  • Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Un po’ di storia di Las Vegas

Il primo atto ufficiale nella storia di Las Vegas fu il 10 maggio del 1855, quando gli Stati Uniti conquistarono una porzione del Messico in seguito ad una guerra. In quella data 30 missionari mormoni comandati da William Bringhurst furono incaricati di convertire gli indiani Paiute di quelle zone.

Venne costruito un forte vicino all’odierna downtown, che fungeva anche da stazione di posta per chi viaggiava tra Salt Lake City e la nuova colonia di San Bernardino in California. I mormoni abbandonarono Las Vegas nel 1857, durante la Guerra dello Utah.

In seguito il sito divenne unvillaggio ferroviario nel 1905, ma acquisto il rango di città solamente il 16 marzo 1911 quando adottò la sua prima carta di diritto pubblico sotto l’amministrazione di Peter Buol, primo sindaco della città.

Nel 1946 il gangster Bugsy Siegel aprì il Flamingo Hotel, primo hotel casinò di Las Vegas, che contribuì molto alla nascita della leggenda cittadina. Ancora in funzione oggi è situato di fronte al Caesars Palace.

Las Vegas, fotografia della Strip
Las Vegas, fotografia della Strip, a lato il Venetian

La favolosa Strip simbolo degli eccessi di Las Vegas

A questo punto sarei tentato di saltare a pie’ pari la Strip, perché è un po’ scontata, ma se non siete mai stati a Las Vegas non potete non vederla.

La Strip è la quintessenza dell’esagerazione, oltre che uno dei motivi per i quali si visita (almeno la prima volta) Las Vegas.

  • Gli alberghi sono enormi e stravaganti.
  • Le insegne sono enormi e stravaganti.
  • Le persone sono a volte enormi e spesso stravaganti
  • Il rumore eccessivo e stravagante

Immagini vintage di Las Vegas nel 1993

Per gli amanti della storia ecco come si presentava la strip di Las Vegas 25 anni fa, si notano il Treasure Island, il Mirage ed il Caesar’s Palace

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

La Strip, la strada degli eccessi di Las Vegas

Il Boulevard South, meglio nota come Las Vegas Strip è la strada principale del centro di Las Vegas, in Nevada.

Qui c’è la maggior concentrazione degli hotel più grandi del mondo (come numero di stanze), anche se non tutti rientrano nei confini veri e propri di Las Vegas, ma alcuni appartengono ai sobborghi di Paradise e Winchester.

Tutto è enorme e tutto è stravagante, dal seno delle finte poliziotte in abiti succinti che vi arresteranno per la strada tentando di farVi entrare in un casino, alla galleria di negozi infinita del Caesars Palace, all’enorme chitarra che funge da insegna all’Hard Rock Café di Las Vegas.

Inoltre la sera la Strip si anima di spettacoli, solo per citarne ad esempio intorno alle 21 il Mirage offre uno spettacolo indimenticabile dell’esplosione di un vulcano, incendiando i giardini e le fontane antistanti l’hotel, mentre il Bellagio offre un affascinante spettacolo di giochi d’acqua sulle acque del (finto) lago.

Alcuni hotel

Cito solo alcuni fra gli hotel che mi hanno colpito:

Bellagio Las Vegas

Aperto nel 1998, cerca di imitare l’atmosfera delle ville del Lago di Como, con tanto di lago annesso.. su richiesta di George Clooney? Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Caesars Palace

Aperto nel 1966 è un casinò con ambientazione che si rifà all’epoca dell’Impero romano. Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Excalibur Hotel and Casino

Dove abbiamo soggiornato aperto nel 1990, ha l’aspetto di un castello medioevale. L’interno è decadente, i servizi sono tutti a pagamento, ma le stanze hanno prezzi abbordabili Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Luxor Hotel

Anche qui abbiamo soggiornato una notte al ritorno, è una piramide di vetro nero e acciaio alta 30 piani, con statue che imitano lo stile egizio del granito di Aswan e una sfinge. Anche questo è datato e le stanze sono anche qui anonime, ma ugualmente a buon prezzo. Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

New York-New York Hotel & Casino

Ha un facciata composita che integra miniature di edifici emblematici di New York e una piccola Statua della Libertà. All’interno ci sono moltissimi negozi e all’esterno alcuni pub e ristoranti. Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Planet Hollywood Resort and Casino

Albergo sul tema di Hollywood. Ogni stanza è dedicata ad un film e ospita un cimelio, ma l’aspetto dell’ingresso è da incubo. Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Flamingo

Costruito per volere del gangster Bugsy Siegel e finanziato con il denaro delle Famiglie mafiose della East Coast. Lo stile architettonico si basa su reminiscenze dell’Art déco di Miami e di South Beach. Qui il sito ufficiale. Prenota una camera tramite Booking.

Attenzione: quando prenotate un Hotel a Las Vegas tramite un servizio di prenotazione online in genere nel prezzo non è compresa la tassa "sul divertimento" o tassa di soggiorno che è variabile e può arrivare fino a 40 dollari a notte per gli hotel della Strip

Scommettiamo? Non perdete tutti i soldi a Las Vegas!

In ogni hotel – casino si può giocare dalla mattina.. alla mattina, ovvero 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Slot Machines, roulette, blackjack, tutto è qui per tentarvi e per attentare al vostro portafogli.

La città è sicuramente legata al gioco d’azzardo e ai divertimenti, ma sempre più Las Vegas è anche una sede per congressi e fiere, che attira un turismo legato agli affari. Tutto ciò senza trascurare negozi e ristoranti che infatti sono diventati fonte di attrazione oltre che di introito non trascurabile per la città.

Fotografie della famosa STRIP di Las Vegas

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

La mia esperienza: sopravvivere a Las Vegas

Aggiungo qualche esperienza diretta, mentre rimando le bellissime immagini dei murales e di momenti di divertimento ad uno specifico articolo su Downtown Las Vegas.

La prima sera a Las Vegas la cena è saltata.. era troppo tardi e siamo andati un po’ in giro e poi a dormire. Abbiamo giocato un po’ alla roulette.. Fissato un importo massimo: via.. abbiamo giocato per un paio d’ore fra alti e bassi e alla fine siamo andati a letto, riportando a casa la maggior parte dei 100.000 dollari stanziati per la serata..

Non so, ma non mi sono divertito, forse il mio difetto è che mi piace vincere? Beh, l’importante è non farsi prendere troppo.

las vegas sin city la citta' del peccato
Las Vegas: slot machines all’interno del Luxor

Risveglio

Al mattino dopo, però, senza cena dalla sera, la fame si faceva sentire. Dove facciamo colazione? All’Hard Rock Cafè!

Musica dal vivo, con un cantante molto bravo, camerieri gentilissimi, vista sulla Strip, cosa ne vuoi di più? Il conto? Adeguato al luogo, non economico, ma l’esperienza vale la pena ed il cibo molto buono e di qualità.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

La volta successiva siamo andati invece da Denny’s, proprio di fianco all’Hard Rock Cafè. L’atmosfera à più familiare, il conto meno salato (circa la metà) ed i camerieri sempre gentili e disponibili. Il cibo? Giudicate Voi

Ancora qualche fotografia: L’interno del New York New York con i suoi negozi e il nuovissimo  Aria .. rimando al prossimo articolo su downtown Las Vegas per altre fotografie di murales e altro..

Libri e guide per gli Stati Uniti

Prima di partire compra una guida dei Parchi* degli Stati Uniti (sono antico, ma la carta funziona ancora)

Trova qui la guida* degli Stati Uniti Occidentali della Lonely Planet, ne esiste anche una specifica guida* degli Stati Uniti Sudoccidentali. Qui trovi invece la guida* Stati Uniti Orientali. Personalmente sconsiglio di prendere una guida che tratti tutti gli USA insieme, vista la vastità dell’argomento.

Leggi anche 20 libri (e oltre) per la tua vacanza negli Stati Uniti

Proposte viaggi USA

Grand American Parks – Tour di Gruppo* alla scoperta dei suggestivi Parchi Nazionali più spettacolari del sud ovest degli Stati Uniti, fra scenari affascinanti e memorabili.

Il viaggio parte da San Francisco e vi porta alla scoperta di Yosemite, Mammoth Lakes, Death Valley, Bryce Canyon, Salt Lake City, Yellowstone, Grand Teton, Arches, Monument Valley, Grand Canyon e Los Angeles.

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Faq Las Vegas

Cosa significa “Sin City”

Sin City significa : La Città del Peccato

Quanti anni bisogna avere per giocare d’azzardo?

L’età minima per consumare alcolici o giocare d’azzardo è 21 anni. I minori possono attraversare il casinò, ma non possono sostare nelle aree d, anche se accompagnati da un adulto.

Quanti anni bisogna avere per prenotare un albergo a Las Vegas?

Per prenotare un albergo a Las Vegas in genere occorre avere 21 anni, ma se l’albergo non ha un casino interno potrebbe bastare averne 18.

Posso entrare in un casino anche se non soggiorno lì?

In tutti i casinò l’ingresso è libero e non si è obbligati a giocare.

Dove si parcheggia a Las Vegas?

In genere gli hotel hanno un parcheggio, ma ci sono anche parcheggi pubblici a prezzi modici.

Las Vegas è aperta tutto l’anno?

Sì, ma alcuni spettacoli potrebbero essere sospesi durante i mesi invernali. Questo vale anche per le piscine che sono spesso chiuse in inverno.

Quanto evo dare di mancia?

Una domanda sempre spinosa. In genere si lascia circa 1$ per drink alle cameriere e 1$-3$ per borsa ai fattorini. Quando si gioca d’azzardo, circa 5$ l’ora è una buona cifra per il croupier. 

Quali sono i migliori hotel di Las Vegas?

A Las Vegas ci sono tantissimi hotel e resort molto belli. Alcuni fra i più famosi sono:
Excalibur: bello, ma datato, comodo a tutto ed abbastanza economico
Bellagio: abbastanza nuovo ed interessante
Venetian: una splendida Laguna
Caesar’s: un classico e nostalgico
Treasure Island: un po’ datato, ma molto centrale
Attenzione quando prenotate a LAs Vegas, alcuni costi a volte sono a parte (anche su booking) quindi leggete bene tutte le info prima di prenotare.

Scopri tutto quello che puoi vedere negli USA

Prima di tutto non dimenticare il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline! Non restare senza connessione, acquista scopri i vantaggi di una eSIM con traffico dati* per gli USA. Non dimenticare un buon libro per la tua vacanza a Stelle e Strisce.

Prima di partire puoi rinfrescarti le idee su cosa fare prima di partire per gli USA o, se non ci sei mai stato, farti un’idea su cosa mangiare per sopravvivere alla cucina degli States.

Se la destinazione è New York leggi prima di tutto le FAQ su New York: 50 e più domande sulla Grande Mela. Puoi scoprire come muoverti in città con la metropolitana di New York oppure prendere un Taxi seguendo i miei consigli. Ma se le preferenze sono per la costa dell’ovest, vedi cosa fare e quando andare Seattle, con un itinerario di uno o più giorni nella città di Smeraldo e da qui scendere fino a San Francisco e Los Angeles.

Leggi anche:  cosa fare in 3 giorni a New York con itinerario oppure cosa fare a New York a maggio 2025, cosa fare a New York a Giugno, cosa fare ad Agosto o cosa fare a New York a Settembre 

Se ti rimane del tempo puoi anche fare una capatina a Las Vegas, la capitale dei matrimoni (sposarsi qui è facile, anche per finta!).

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Non ti piacciono le città?

Se cerchi un’avventura più a contatto con la natura, leggi cosa puoi fare nei Parchi dell’Ovest, ad esempio nel Parco Nazionale Zion o nella Monument Valley  Scopri i luoghi migliori per un selfie ad Horseshoe Bend oppure per fotografare il Bryce Canyon. Per alcuni di questi parchi è richiesta una prenotazione, scopri quali!

Un’altra meta imperdibile è il favoloso Parco di Yellowstone, con la sua natura, i bisonti, gli orsi ed i lupi. Ti propongo un paio di itinerari: da Seattle a Yellowstoneattraverso gli stati di Washington e del Montana, oppure un itinerario che comprende Yellowstone, il Colorado ed il Wyoming con partenza e arrivo a Denver.

Se hai voglia di sperimentare un’avventura puoi provare ad affrontare un viaggio in Alaska in auto, imbarcarti in una crociera nell’Inside Passage dell’Alaska o addirittura salire su un idrovolante e raggiungere Khutzeymateen il Santuario degli Orsi in Canada, un’avventura eccezionale in una natura selvaggia.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 10/04/2018
Fotografie colibrì Costa Rica-Massimo Basso-1

Fotografare i colibrì in Costa Rica

di Max Pubblicato: 22/03/2018
Centro e Sudamerica written by Max

In viaggio per fotografare i Colibri’

Il colibri’ è stato da sempre un’importante figura per le popolazioni del Sud e del Centro America. I Maya e gli Aztechi lo hanno da sempre considerato una divinità rappresentandolo su dipinti e sculture.

Ad esempio Huitzilopochtli, scritto anche Uitzilopochtli (“colibri’ del sud” o “colui che viene dal sud”), secondo la mitologia azteca era il dio della guerra e del sole, protettore della città di Tenochtitlán, su cui ceneri sorge oggi Città del Messico.

I Maya consideravano questi uccelli creature sacre che possedevano poteri di guarigione, soprattutto le piume erano considerate magiche. Una antica leggenda narra che quando si vede un colibri’ qualcuno da lontano manda auguri e amore.

Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Indice

  • In viaggio per fotografare i Colibri’
  • I miei colibrì
  • Come fotografare i colibri’?
  • Impariamo a conoscere i colibrì
  • Comportamento
  • Fotografi dei Colibrì

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

I miei colibrì

Diversamente da quanto si potrebbe pensare ho avuto il mio primo incontro con un colibrì durante un viaggio in Canada e non in Sudamerica.

Sì, i colibrì in estate arrivano fino al Canada e all’Alaska, lo sapevate? Mi trovavo sull’isola di Vancouver per fare un trekking in solitaria sulla costa, il West Coast Trail ed ero stato attratto dalle mangiatoie per i colibrì esposte da alcune case.

Subito questi uccelli mi avevano affascinato, ma l’incontro non ebbe un seguito. Il primo dell’anno del 2011 invece, in visita all’acquario di Genova, nella sala dei colibrì, ebbi la folgorazione :-)

Dopo aver visto alcune foto di questi uccelli su riviste e sul web mi venne la voglia di cimentarmi. Ovviamente non è che oggi si decide e domani si va in giardino a fare delle prove.. manca la materia prima.

Quindi?

Come fotografare i colibri’?

Quando mi interessa qualcosa cerco di documentarmi e dopo un po’ di tempo ero pronto. Biglietto per il Costa Rica, macchina fotografica pronta e un bel po’ di presunzione da aspirante fotografo. Nella mia presunzione, però, ero stato saggio ad affidarmi a una guida e famoso fotografo per imparare l’arte.

Nonostante la bravura del maestro non è che dall’oggi al domani si diventi esperti. Fotografare richiede, tempo, preparazione, studio ed impegno. Questo non ovviamente limitato alla tecnica fotografica pura e semplice, ma occorrono studio dell’ambiente, degli animali (o delle persone) e ad un minimo di cultura fotografica.

Un ingrediente che per molto tempo ho sottovalutato è una buona dose di umiltà, ma questa mia passione per i colibrì e per la fotografia, me l’ha insegnata.

Prima di riuscire a fare una bella foto di un colibrì in totale autonomia mi ci ho sono voluti quattro viaggi e qualche anno.

Per capire occorre avere qualche informazione in più su questi ucccelli, sul loro comportamento e sull’ambiente nel quale vivono, oltre ad una buona padronanza delle tecniche fotografiche.

Impariamo a conoscere i colibrì

I colibrì sono fra gli uccelli più piccoli e particolari del mondo. Sono presenti solo nelle americhe dal Cile all’Alaska ed il loro peso varia tra i 2,5 e i 6,5 grammi mentre la lunghezza va dai 6 ai 12 cm.

Ciò che li rende particolari è la caratteristica di battere le ali fino a 80 volte al secondo. Questo permette loro di rimanere fermi nell’aria per potersi cibare comodamente del nettare presente nei fiori senza appoggiarsi e danneggiarli. Non solo, il loro metodo di sbattere le ali consente loro di volare anche all’indietro, rendendoli di fatto unici!

Questi uccelli sono talmente piccoli cha hanno bisogno di nutrirsi in continuazione. Per riposare nelle ore notturne, non avendo riserve di grasso, essi cadono in uno stato di torpore simile al letargo. Questo trucco consente un grande risparmio di energia durante il sonno, ma anche nei periodi in cui il cibo può scarseggiare.

Comportamento

I colibrì di solito sono solitari e difendono il loro territorio con estrema aggressività. Compiono acrobazie per dimostrare controllo sul territorio al fine di proteggere le fonti di cibo o durante la stagione riproduttiva.

Essi si nutrono principalmente del nettare dei fiori, ma anche in minima parte di insetti.

Al fine di attrarre questi uccelli, in tutto il continente americano è diffusa l’abitudine di porre all’esterno delle case delle mangiatoie. Queste mangiatoie sono contenitori di liquidi con dei buchi adatti a contenere una miscela di acqua e zucchero dei quali i colibrì sono ghiotti.

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Ma il flash danneggia i colibrì? Se vi chiedete se io usi il flash, la risposta è sì, se vi chiedere quale sia l'impatto del flash sui colibrì e sugli animali in genere leggete questo articolo sul flash nella fotografia naturalistica.

Fotografi dei Colibrì

Tutte le caratteristiche peculiari di questi uccelli fanno sì che fotografarli in volo non sia esattamente un lavoro intuitivo. Per questo ci ho messo un po’ di tempo ad acquisire una certa padronanza non solo della tecnica fotografica, ma anche dell’esperienza per attrarli e fotografarli.

Ma come tutte le cose guadagnate, questo mi ha dato grande soddisfazione.

E adesso godetevi le immagini:

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Scopri di più su Centro e Sudamerica

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Il Centro ed il Sud America sono destinazioni imperdibili, dove la natura e la cultura si fondono in maniera superba.

Scopri il Costa Rica, dove la natura è protagonista! Puoi vedere splendide fotografie dei colibrì, scoprire le tartarughe del parco Tortuguero o ammirare le splendide piante ed i fiori del Costa Rica.

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Un po’ di avventura? Prova a cercare l’oro in un villaggio del Darien con gli indigeni Embera a Panama e a scoprire la favolosa natura di questa destinazione.

Se questo non ti basta scopri la foresta amazzonica in Ecuador, il parco Yasuni, un’esperienza che difficilmente ti lascerà indifferente

Se vuoi esplorare in modo più mirato puoi trovare un elenco degli articoli su Centro e Sudamerica oppure scegliere dagli argomenti presenti a fondo pagina.

Ciao, a presto!

Pubblicato: 22/03/2018
torino di notte

Torino di notte da Porta Nuova a Piazza Castello

di Max Pubblicato: 06/03/2018
Italia written by Max

Una passeggiata a Torino di notte da Porta Nuova a Piazza Castello

Per cominciare la mia passeggiata nella Torino di notte sono partito dalla stazione di Porta Nuova. La stazione prende il suo nome dalla Porta meridionale del 1620, dovuta al primo ampliamento del centro storico di Torino verso la cosiddetta “Città Nova”.

La costruzione della stazione iniziarono nel dicembre 1861, sotto la direzione di Alessandro Mazzucchetti e di Carlo Ceppi. La stazione fu aperta in modo parziale il 22 dicembre 1864 e l’ultima ristrutturazione della facciata è stata terminata nel 2017. Attualmente alcuni lavori minori sono ancora in corso.

L’aria è fredda e piove, ma le strade bagnate conferiscono alla città un’aspetto interessante, fra luci e riflessi.

Qui di seguito: Torino di notte la stazione di Porta Nuova

Tempo di lettura stimato: 6 minuti

Indice

  • Una passeggiata a Torino di notte da Porta Nuova a Piazza Castello
  • Via Roma
  • Piazza CLN ed i monumenti al Po e alla Dora
  • Piazza San Carlo
  • Piazza Castello

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Una passeggiata notturna Torino
Porta Nuova

Via Roma

Uscendo dalla stazione di Porta Nuova subito dopo la piazza Carlo Felice, si imbocca via Roma, centro dello shopping Torinese, con i portici e le vetrine del lusso. La “Via Nuova” o “Contrada Nuova” come si chiamava alla fine del XVI secolo, fu realizzata dall’architetto Ascanio Vittozzi, su commissione del duca Carlo Emanuele I di Savoia e misurava originariamente dieci metri di larghezza.

Assunse il suo aspetto attuale dopo la ristrutturazione del 1931 che portò alla realizzazione dei portici e degli attuali palazzi.

E’ bello vederla di notte senza passanti e turisti, con i negozi chiusi e le luci accese.

Una passeggiata notturna Torino
Via Roma a Torino

Piazza CLN ed i monumenti al Po e alla Dora

Piazza Comitato di Liberazione Nazione o CLN deve l’aspetto attuale al progetto del 1935, riguardante il secondo tratto di via Roma e della zona circostante. Furono progettate le statue del Duce, di Vittorio Emanuele III di Savoia, più due fontane poste sul retro delle due chiese, con le impersonificazioni del Po e Dora Riparia.

Del progetto furono realizzate solo le due sculture e la piazzetta fu quindi rinominata piazza delle Due Fontane, inseguito ribattezzata Piazza Comitato di Liberazione Nazionale al termine dell’epoca fascista.

Nel 1987, le due fontane furono svuotate e messe fuori servizio fino al 2005, quando furono ristrutturate e rimesse in funzione.

Ho solo la foto del Po. Attualmente la Dora Riparia nuovamente in ristrutturazione perché nel 2017, un pezzo di cornicione della chiesa di Santa Cristina precipitò sulla fontana.

Una passeggiata notturna Torino
Piazza CLN a Torino

Piazza San Carlo

Centro dello shopping e “salotto” di Torino, la piazza assunse l’aspetto attuale nel XVII secolo su progetto di Carlo di Castellamonte, poi ulteriormente arricchita dall’intervento di Benedetto Alfieri, un secolo dopo. Al centro si erge il Monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, opera di Carlo Marochetti del 1838, detta Caval ëd Bronz, che raffigura il duca nell’atto d’inguainare la spada dopo la vittoria di San Quintino.

Sotto la Piazza vi è un parcheggio interrato a pagamento che permette un comodo accesso al centro città.

Qui di seguito nella Torino di notte: la vista provenendo da Piazza Castello.

Una passeggiata notturna Torino
Piazza San Carlo

Piazza Castello

Dopo essere stata il centro della vita aristocratica durante il regno dei Savoia, è ancora oggi uno dei grandi poli di attrazione della città di Torino. Da questa piazza si dipartono quattro fra le vie più importanti e frequentate di Torino: Via Po, Via Pietro Micca, Via Roma e Via Garibaldi, quest’ultima è fra l’altro una delle via pedonali più lunghe d’Europa.

Piazza Castello è una fra le piazze più grandi di Torino, con Piazza Vittorio Veneto e Piazza della Repubblica. Misura circa 40.000 mq. ed è strategicamente centrale. La costruzione della piazza risale al 1584 e fu realizzata su progetto dell’architetto Ascanio Vitozzi.

La piazza è contornata da edifici storici, quali il Palazzo Reale, che si trova al centro della piazza, Palazzo Madama, che fu sede del Senato, il Teatro Regio, annoverato tra i più importanti teatri lirici d’Italia, la Chiesa di San Lorenzo.

Oltre a questi edifici simbolo si possono osservare in in Piazza Castello altri tre grandi monumenti: il Monumento al Cavaliere D’Italia, la Statua dell’Alfiere dell’Esercito Sardo e il monumento dedicato a Emanuele Filiberto duca di Aosta.

Clicca qui per saperne di più sul palazzo Reale e altri musei di Torino.

Una passeggiata notturna Torino
Piazza Castello a Torino
Una passeggiata notturna Torino
Piazza Castello a Torino
Una passeggiata notturna Torino
Piazza Castello a Torino
Una passeggiata notturna Torino
Piazza Castello a Torino

Altri articoli e consigli sul tema Italia

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto e parti senza lasciare nulla al caso.

Se sei in Piemonte parti con una visita alla Sacra di San Michele. Prosegui con le residenze reali come il Castello della Mandria e poi Palazzo Barolo e la Palazzina di caccia di Stupinigi nella splendida Torino, che in questo articolo ritraggo in notturna.

In vacanza in Romagna, non perderti le meraviglie di Ravenna, la capitale dei mosaici e già che ci sei visita anche la splendida Comacchio, una città sulla laguna senza le folle di Venezia.

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Scopri le meraviglie del Nord Est. Parti da Verona e raggiungi i luoghi meno conosciuti delle Dolomiti: ti suggerisco alcuni itinerari per le vacanze in Agordino, anche per i più avventurosi.

Yi piace lo shopping? Unisci convenienza e natura: scopri su cosa fare a Livigno, la destinazione migliore per il duty free e quando andarci (consulta le FAQ).

Tuffati nella storia con l’articolo su Sovana terra di Papi, Regine ed invasori.

In Italia c’è sempre da fare!

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Pubblicato: 06/03/2018
le tartarughe del parco Tortuguero Costa Rica

Le Tartarughe del parco Tortuguero in Costa Rica

di Max Pubblicato: 27/02/2018
Centro e Sudamerica written by Max

Alla ricerca delle tartarughe del parco Tortuguero

Una delle ragioni che mi spinse a ritornare in Costa Rica fu sicuramente la prospettiva di vedere la schiusa delle tartarughe del parco Tortuguero. Diciamo che fondamentalmente l’esperienza mi interessava a livello fotografico, più che per se’ stessa.

A posteriori invece posso dire che vedere la schiusa delle uova delle tartarughe del parco Tortuguero è stata una delle avventure più emozionanti fra quelle che ho vissuto finora.

Ma prima di parlare delle tartarughe del parco Tortuguero, mi sembrano opportune due parole sul parco.

Il Parco Nazionale del Tortuguero si trova nella parte nord-orientale del paese sulla costa atlantica, nella provincia di Limón. Nonostante la sua posizione remota – o forse proprio a causa di questo – è il terzo parco più visitato in Costa Rica nonostante sia raggiungibile solo in aereo o in barca .

Il parco ha una grande biodiversità anche perché al suo interno si ritrovano habitat molto differenti tra loro quali la foresta pluviale, la foresta di mangrovie, paludi, spiagge e lagune. Il clima è tropicale con precipitazioni abbondanti.

Tempo di lettura stimato: 10 minuti

Indice

  • Alla ricerca delle tartarughe del parco Tortuguero
  • Gita in barca nei canali di Tortuguero
  • Come arrivare al parco Tortuguero
  • Le tartarughe e gli altri animali del parco
  • La schiusa delle uova di tartaruga verde
    • Sabbia e sole come incubatrice
  • La mia esperienza nel parco Tortuguero
  • Alla ricerca delle tartarughe
  • Fotografie delle tartarughe
  • Considerazioni sulle visite turistiche

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Gita in barca nei canali di Tortuguero

Come dicevo il parco si trova sul versante atlantico-caraibico e si estende per oltre 20 miglia di costa, offrendo un habitat ideale e un luogo protetto alle tartarughe marine che qui vengono a deporre le uova.

Ci sono un gran numero di canali interconnessi, vie d’acqua, lagune e laghi navigabili oltre a pianure di sedimenti trasportati dal sistema fluviale. Le pianure sono intervallate da dolci colline di foresta create in tempi antichi da coni di cenere vulcanica.

Come arrivare al parco Tortuguero

Per arrivarci ci siamo affidati ad un tour operator del luogo, consigliatoci da un amico. Abbiamo lasciato l’auto in un punto di ritrovo e siamo saliti su un bus che ci ha portati fino al porto di Limón, dove una barca ci attendeva.

Dopo non meno di due ore tra fiumi e canali siamo arrivati al lodge, sperduto nel parco ed accessibile solo dalla barca. Da qui, oltre alla gita a vedere le tartarughe del parco Tortuguero, della quale scriverò più avanti, è stato possibile visitare le zone di foresta. Abbiamo infatti percorso i canali del parco con una canoa alla ricerca degli uccelli, delle scimmie e di altri animali, mentre intorno al lodge è stato possibile avventurarci nella foresta lungo un sistema articolato di sentieri.

Le tartarughe e gli altri animali del parco

Come dicevo la parte costiera del parco, che ha una lunga spiaggia che si estende per quasi 35 km, è il terreno di nidificazione per le tartarughe. Esistono quattro specie che depongono le uova nel parco Tortuguero: la tartaruga embricata (eretmochelys imbricata), la tartaruga comune (caretta caretta), la tartaruga liuto (dermochelys coriacea) e la tartaruga verde (chelonia mydas). Vaste parti del parco sono state tagliate in modo semi-legale, dando accesso all’habitat della tartaruga marina in via di estinzione.

Oltre alle tartarughe marine qui si trovano molte specie di tartarughe terrestri, lamantini e coccodrilli. Le foreste ospitano giaguari , bradipi tridattili e tre delle quattro specie di scimmie della Costa Rica che potete vedere nel mio articolo sulle scimmie: cebo cappuccino, atele ad alouatta.

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gita in barca nel parco Tortuguero
Gita in barca nel parco Tortuguero

La schiusa delle uova di tartaruga verde

Nel periodo in cui abbiamo visitato il parco Tortuguero – novembre – era il periodo della schiusa delle uova di tartaruga verde – Chelonia mydas. Questa è una tartaruga marina in pericolo di estinzione classificata dalla IUCN RED list come Endangered.

Il termine verde è dovuto alla colorazione della carne, mentre la colorazione della corazza è bruno-olivastra, con striature e macchie gialle o marmorizzate. Gli esemplari giovani sono più uniformemente bruno-olivastri, con gli arti bordati di giallo. L’adulto è lungo fino a 140 cm circa, con un peso che può raggiungere i 500 kg.

Durante il periodo di fecondazione le tartarughe del parco Tortuguero si accoppiano nei pressi della costa e dopo poco tempo si avviano sulla spiaggia per costruire il nido. Le madri scelgono un posto adatto fuori dalla portata dell’alta marea. Scavano una buca profonda mezzo metro e depongono fino a un centinaio di uova del diametro di pochi centimetri.

Sabbia e sole come incubatrice

La sabbia ed il sole fungono da incubatrice e dopo circa un paio di mesi le uova si schiudono. Il momento più pericoloso è però quello della schiusa. Le piccole tartarughe cominciano ad uscire dal nido e si dirigono verso l’acqua fra mille pericoli rappresentati prima dagli uccelli predatori, poi dai predatori presenti in acqua. Per mitigare questi rischi escono contemporaneamente dal nido e cominciano la loro corsa verso l’oceano insieme, qualcuna sopravviverà per la legge dei grandi numeri.

La percentuale di sopravvivenza e intorno al 10 per cento e le femmine che sopravvivono, una volta adulte, tornano sulla stessa spiaggia per deporre le uova.

La mia esperienza nel parco Tortuguero

Partenza prima dell’alba: una barca viene a caricarci al lodge per trasportarci sulle spiagge di nidificazione delle tartarughe. Vista l’ora abbastanza insolita le persone che troviamo sul molo ovviamente stanno andando dove andiamo noi. Infatti facciamo subito conoscenza e ci scambiamo qualche impressione.

Tutti sono molto emozionati.

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Alla ricerca delle tartarughe

Dopo un breve tragitto ci troviamo sulla spiaggia. E’ una mattinata molto bella e la luce sta facendo capolino dal mare. Delle tartarughe non c’è nemmeno l’ombra. Girovaghiamo sulla spiaggia accompagnati dalla guida per un’ora e mezza. Gli uccelli, come noi attendono la schiusa, ma vedono sfumare le possibilità di un pasto per oggi. Ormai siamo tutti un po’ scoraggiati perché di solito la schiusa avviene quando è ancora un po’ buio ed invece ormai il sole sorge.

Ad un tratto la guida si allontana e poi ci chiama a gran voce: un nido!!

Le tartarughine cominciano ad uscire, scavandosi un varco nella sabbia, poi si dirigono verso l’oceano. Sono buffe e goffe e faticano non poco, anche perché a causa del passaggio delle persone si sono create impronte nella sabbia che diventano montagne per i giovani esseri. Qualcuno cerca di spianare loro la via, altri fanno il tifo, altri stanno semplicemente immobili in contemplazione. La maggior parte delle persone fa fotografie, per immortalare il ricordo.

Una cosa è certa, gli uccelli faranno la fame, oggi le tartarughe del parco Tortuguero hanno un esercito di difensori  schierato che lascia loro poche speranze

Fotografie delle tartarughe

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Considerazioni sulle visite turistiche

Ho voluto vedere la schiusa. non so se sia un bene o un male portare i turisti a vedere questo spettacolo, perché queste tartarughe sono a rischio di estinzione.

E’ vero, la maggior parte sono turisti mordi e fuggi che nulla sapevano prima di queste tartarughe e poco ricorderanno dopo. Forse però quando si tratterà di scegliere su temi ambientali queste persone saranno più sensibili.

Il turismo aiuta le popolazioni locali che cominciano a considerare le uova di tartaruga o gli animali selvatici in generale come una fonte di benessere e non solo di cibo (questo non specificamente nel parco Tortuguero, ma anche in altre parti del mondo). Le fotografie e le storie che fanno il giro del mondo creano consapevolezza.

E’ un’invasione di uno spazio selvaggio? Si’, lo è, ma probabilmente è inevitabile che in assenza di un simile turismo l’alternativa potrebbe essere un resort, un ristorante o un bambino che distrugge il nido per gioco ed inconsapevolmente.

Ed infine il mondo è di tutti, che senso ha sapere che esiste qualcosa se non puoi vederlo e poi continuare a sognarlo?

Scopri di più su Centro e Sudamerica

Prima di tutto il bagaglio: dai un’occhiata a cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Puoi anche stamparla e compilarla offline!

Il Centro ed il Sud America sono destinazioni imperdibili, dove la natura e la cultura si fondono in maniera superba.

Scopri il Costa Rica, dove la natura è protagonista! Puoi vedere splendide fotografie dei colibrì, scoprire le tartarughe del parco Tortuguero o ammirare le splendide piante ed i fiori del Costa Rica.

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Un po’ di avventura? Prova a cercare l’oro in un villaggio del Darien con gli indigeni Embera a Panama e a scoprire la favolosa natura di questa destinazione.

Se questo non ti basta scopri la foresta amazzonica in Ecuador, il parco Yasuni, un’esperienza che difficilmente ti lascerà indifferente

Se vuoi esplorare in modo più mirato puoi trovare un elenco degli articoli su Centro e Sudamerica oppure scegliere dagli argomenti presenti a fondo pagina.

Ciao, a presto!

Pubblicato: 27/02/2018
Costa Rica Pura Vida Colibrì del Costa Rica.

Costa Rica Pura Vida, la natura protagonista

di Max Pubblicato: 20/02/2018
Centro e Sudamerica written by Max

Costa Rica Pura Vida è lo slogan del paese.

Costa Rica Pura Vida non è certamente quello che si sentì dire Cristoforo Colombo quando per primo sbarcò sulle coste di questo paese nel 1502, all’epoca ovviamente non si parlava spagnolo.

Solo per ambientarVi un po’ il Costa Rica fu scoperto da Colombo nel 1502 durante il suo quarto viaggio, ma la prima penetrazione nell’interno ebbe luogo soltanto nel 1563 quando J. Vásquez de Coronado conquistò il paese e fondò la città di Cartago, capoluogo del Costa Rica fino al 1823.

Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Indice

  • Costa Rica Pura Vida è lo slogan del paese.
  • Breve storia del Costa Rica
  • In Costa Rica protagonista è la natura
  • La mia esperienza in Costa Rica
  • Qualche cenno sulle fotografie

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Breve storia del Costa Rica

Senza entrare troppo nei particolari il Costa Rica fu colonia spagnola da allora fino al 1821, anno dell’indipendenza. In seguito, dopo varie vicissitudini divenne una repubblica. Nel 1949 il Costa Rica abolì l’esercito divenendo così il primo paese senza un esercito. Forse da allora Costa Rica Pura Vida..

Il Costa Rica è sede della Corte Inter-Americana dei Diritti Umani e Sede dell’Università per la Pace delle Nazioni Unite.

Pur essendo una nazione piccola in estensione, vanta un territorio eccezionalmente vario, che va dalle coste del Pacifico alle coste dell’Atlantico passando dal livello del mare ai 3.820 metri s.l.m. del Cerro Chirripò.

E’ inoltre una terra ricca di vulcani, fra i più attivi c’è l’Arenal (1657m) che emette costantemente gas e vapori. Altri vulcani attivi sono il Poás (2 704 m) ed il Rincón de la Vieja (1 916 m), che ebbe un’eruzione nel 2000.

Qui sotto il Vulcano Arenal visto dall’omonimo parco e da Monte Verde Cloud Forest o Bosque Nuboso de Monteverde

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Un costarricense può dire Pura Vida in occasioni diverse: come forma di saluto, ma anche per esprimere soddisfazione, o serena accettazione di un contrattempo. Pura vida è l’espressione dell’ottimismo di un paese.

In Costa Rica protagonista è la natura

Per questo ritengo che lo slogan Costa Rica Pura Vida sia appropriato.

Il territorio, grazie al clima umido e temperato è  coperto da una ricca foresta pluviale tropicale, a tratti anche relativamente incontaminata. Qui si trova la più vasta varietà di orchidee del mondo, secondo alcune statistiche almeno 1.400, su circa 10.000 specie a livello mondiale.

Il Costa Rica ha una fauna straordinaria: 864 specie di uccelli (quasi il dieci per cento delle specie del mondo), 250 specie di mammiferi, di cui più o meno la metà sono pipistrelli, 230 specie di rettili, 215 specie di anfibi e 1522 specie di pesci. Sono inoltre presenti 4 specie di scimmie, alcune delle quali potete vedere qui nell’articolo Cebo cappuccino, atele e alouatta

Qualche foto di orchidee e altre piante, come potrete notare non sono uno specialista..

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La mia esperienza in Costa Rica

Ovviamente non sono qui per fare un trattato di scienza, lungi da me, ma le premesse sono sempre doverose per ambientare le fotografie ed il viaggio.

Il motivo principale per il mio primo viaggio in Costa Rica furono i Colibrì.  E mi stupii per la varietà di rettili e anfibi interessanti che trovai. Per il secondo viaggio il motivo fu vedere le tartarughe e quello che ancora non avevo visto (e molto mi manca ancora, vi assicuro). Il motivo del terzo, che ancora non ho fatto, è che il Costa Rica è uno dei paradisi per gli amanti della natura che al momento, per quelle che sono le mie esperienze, non ha eguali.

Qualche cenno sulle fotografie

Ho presentato almeno tre serate di proiezione di fotografie sul Costa Rica, ma fino ad ora non avevo mai pubblicato le fotografie più belle.

Qui di seguito troverete una selezione di fotografie che non giustificano ciascuna un articolo a se’ stante. In questi articoli Potete trovare una selezione di fotografie sui colibrì e una sulle tartarughe e sul parco Tortuguero.

Nel frattempo potete ammirare nelle foto seguenti, nell’ordine: iguana, tartaruga d’acqua dolce, Ara Macao, Ara Verde, colibrì, quetzal e altro ancora con un panorama finale sull’arcobaleno al parco Marino Ballena..

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Un po’ di avventura? Prova a cercare l’oro in un villaggio del Darien con gli indigeni Embera a Panama e a scoprire la favolosa natura di questa destinazione.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 20/02/2018

Viaggio a Panama, la Natura sorprendente.

di Max Pubblicato: 13/02/2018
Centro e Sudamerica written by Max

Viaggio a Panama, immersi nella natura

Un viaggio a Panama! Abbiamo deciso all’ultimo momento ed eccoci già qui. Scommetto che se chiedessi a qualsiasi persona – me compreso fino a poco tempo fa – informazioni su cosa vedere durante un viaggio a Panama, la risposta sarebbe: il Canale di Panama.

Perché è famosa Panama?

Vero, Panama è famosa per poche cose: il Canale di Panama, appunto, il cappello Panama e per essere un paradiso fiscale – reso ancora più famoso dai “Panama Papers”.

Tempo di lettura stimato: 11 minuti

Indice

  • Viaggio a Panama, immersi nella natura
    • Perché è famosa Panama?
  • Abbiamo scelto Panama per la Natura
  • Un po’ di storia di Panama
  • Panama, una destinazione non scontata
  • Qualche cenno su Gamboa.
    • Fotografie di Gamboa
  • Gamboa e la Pipeline Road
  • La mia esperienza a Gamboa

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Una di queste tre cose centra solo per caso con Panama. Infatti il cappello Panama non è un prodotto tipico di questo stato, ma dell'Ecuador ed era chiamato jipijapa o toquilla. A rendere famoso questo cappello col nome di Panama, fu il fatto che il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt posò per una serie di foto con questo cappello durante una vista ai cantieri del Canale di Panama nel 1906. Le foto dell'evento fecero il giro del mondo ed il cappello prese questo nome, oltre a diventare una tendenza in fatto di abbigliamento dell'epoca.
Viaggio a Panama Gamboa nel parco Soberania - Massimo Basso
Tamarino di Geoffroy’s o tamarino calvo (Saguinus geoffroyi)

Abbiamo scelto Panama per la Natura

Quello che pochi sanno invece è che Panama è una meraviglia dal punto di vista naturalistico. Situata in una posizione di transizione tra il centro ed il Sudamerica, Panama accoglie specie faunistiche di entrambi i continenti. Per questo è rinomata soprattutto fra i birdwatchers perché in un territorio relativamente piccolo è possibile ammirare una grande quantità di specie diverse.

Inoltre più della metà del paese è coperto da foresta pluviale tropicale praticamente incontaminata, dove vivono popolazioni organizzate ancora in maniera tribale, in luoghi talmente remoti da potersi definire quasi inesplorati – vedi il mio articolo sugli Emberà oppure quello sul Darien

Un po’ di storia di Panama

I territori panamensi facevano parte della Colombia dal 1821, dopo essere stati per secoli una colonia spagnola. Nel 1903 il rifiuto da parte della Colombia di concedere la costruzione e la gestione del Canale ad un consorzio nordamericano scatenò un contenzioso economico.Questo culminò con l’invasione di Panama nel 1903 da parte degli Stati Uniti.

Il 3 novembre la Repubblica di Panama dichiarò la propria indipendenza dalla Colombia e nel dicembre 1903 fu firmato un trattato con gli Stati Uniti, che garantì il diritto a questi ultimi di costruire e amministrare in perpetuo il Canale di Panama, dietro corresponsione di un indennizzo in denaro e di una sorta di affitto annuale. Il trattato generò poi un contenzioso diplomatico tra i due paesi, durato fino al 1977. In forza dei trattati di quell’anno, a partire dal gennaio 2000, il Canale è tornato definitivamente (?) sotto il controllo panamense.

Viaggio a Panama Gamboa nel parco Soberania - Massimo Basso
Motmot dei caraibi (Momotus subrufescens)

Panama, una destinazione non scontata

Tutte queste premesse per spiegare che non è per essere sempre originali che la prima tappa di questo viaggio a Panama non è stata il canale. E neppure Panama City! Infatti Guido, la nostra guida, perdonate il gioco di parole, ci viene a prendere all’aeroporto e ci accompagna direttamente a Gamboa.

Gamboa non è un posto ordinario e questo già lo sapevo, ma la stranezza del luogo è sottolineata dai cartelli stradali. Infatti ovunque ci sono cartelli che indicano di fare attenzione alle iguane che attraversano la strada!

Viaggio a Panama Gamboa nel parco Soberania - Massimo Basso
Coati dal naso bianco (Nasua narica)

Qualche cenno su Gamboa.

Gamboa è una cittadina a soli 30 minuti d’auto da Panama City, completamente immersa nel fantastico Parco Nazionale di Soberania. Essa sorge nel punto d’incontro del fiume Chagres col Canale di Panama, all’incirca dove il canale scavalca lo spartiacque continentale.

Ovviamente per arrivarci la strada passa anche accanto al canale, così abbiamo subito l’occasione di vedere qualche nave che transita, ma questo non è il nostro obiettivo.

Il carattere retro’ e un po’ decadente della cittadina si coglie immediatamente arrivandoci, quando la strada ti obbliga ad attraversare un ponte in legno e ferro a senso unico alternato che attraversa il fiume Chagres (vedi foto).

L’attuale Gamboa fu costruita nel 1911, durante la costruzione del Canale. Inizialmente era popolata da lavoratori afro-caraibici, altri lavoratori non statunitensi e dai loro familiari, con una popolazione di circa 700 persone

Nel 1914, finita costruzione del Canale, la popolazione di Gamboa scese a meno di 200 abitanti. All’epoca la città si ridusse ad una stazione di polizia ed ad un paio di case oltre a diversi vecchi vagoni ferroviari usati per ospitare i dipendenti.

Dopo lo spostamento a Gamboa della Divisione Dragaggio del Canale di Panama, la città si riprese e crebbe fino ad arrivare ad oltre 3500 persone. La chiusura di molte delle attività a partire dal 1977 spopolarono nuovamente Gamboa fino a renderla quello che è oggi.

Fotografie di Gamboa

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Gamboa e la Pipeline Road

A Gamboa oggi molte delle case non sono più abitate e molti edifici pubblici sono sottoutilizzati. Rimane quasi esclusivamente la sede principale della divisione dragaggio della Panama Canal Authority (ex PCC).

Gamboa è diventata un posto favoloso per vedere la fauna tropicale, ma soprattutto le centinaia di specie di uccelli. L’unica strada che ci arriva non va oltre, rendendola di fatto una destinazione tranquilla e poco trafficata, ottima per godersi la foresta pluviale, ma carente di strutture.

Una destinazione popolare è il famoso Cammino dell’Oleodotto, una pista che segue un vecchio oleodotto (“Pipeline Road”) che è considerata il miglior luogo per il birdwatching di Panama e uno dei migliori in tutto il Centro America.

Annualmente molti birdwatchers si uniscono agli ornitologi per i censimenti che si tengono vicino a Gamboa grazie all’Audubon Society of Panama .

Rivisto, riassunto ed adattato da numerose fonti, la maggiore wikipedia 

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La mia esperienza a Gamboa

Per vedere gli uccelli a Gamboa non c’è veramente molto da fare. La prima opzione è quella di starsene comodamente seduti al limitare della foresta ed aspettare, la seconda è quella di armarsi di binocolo, macchina fotografica ed un paio di scarpe comode ed incamminarsi lungo il Camino del Oleoducto o Pipeline Road.

In entrambi i casi si rimane stupiti dalla quantità di uccelli e di animali che si incontrano.

Lungo la Pipeline Road è impressionante la quantità di uccelli diversi che è possibile vedere in una giornata, per contro fotografarli ed individuarli non è sempre facile, anche se sicuramente di grande soddisfazione.

Ma ci siamo anche concessi il lusso di stare una giornata intera nel giardino dell’alberghetto privato che ci ha ospitato, scoprendo che con un po’ di pazienza e con molta sorpresa gli ospiti erano veramente di rilievo: dall’opossum, al coati dal naso bianco (Nasua narica), al Tamarino di Geoffroy’s o tamarino calvo (Saguinus geoffroyi).

Anche gli uccelli non sono mancati: pappagalli, colibrì e altre specie in quantità.

Qui di seguito un po’ di foto.

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Ciao, a presto!

Pubblicato: 13/02/2018
Dham luoghi Sacri Induismo-Jagannath-Massimo Basso-1

Luoghi Sacri dell’Induismo e regole di comportamento

di Max Pubblicato: 06/02/2018
India written by Max

I luoghi Sacri dell’Induismo, come riconoscerli, dove sono e come comportarsi

I luoghi Sacri dell’Induismo o Tirtha in genere si identificano in un fiume, montagna, o altro luogo reso sacro perché associato ad una Divinità, ad un maestro o ad una persona venerabile.

Questo articolo vuole fornire una panoramica dei luoghi Sacri dell’Induismo per chi abbia il desiderio di visitare l’India avvicinandosi alla cultura Indù e cercando di comprendere i luoghi visitati per andare oltre le semplici apparenze. Comprendere aiuta ad assaporare meglio il viaggio, ad allargare i propri orizzonti, ad aprire la mente a nuovi concetti e, a volte, a riconsiderare le proprie priorità.

Anche se è sempre possibile incorrere in errori o errate interpretazioni, ho condotto questa ricerca utilizzando esperienze personali, testimonianze dirette e, in parte, articoli e libri che ho ritenuto attendibili.

Molte verità in apparente contraddizione

Per chi conosce l’India almeno un po’ sa che per ogni concetto ci sono molte verità e quasi mai o quasi sempre in contraddizione fra di loro, frutto di una tradizione orale e scritta molto prolifica.

Leggi anche la sacra Trimurti: introduzione e cenni su Brahma

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Indice dell’articolo (clic per aprire)

  • I luoghi Sacri dell’Induismo, come riconoscerli, dove sono e come comportarsi
    • Molte verità in apparente contraddizione
  • I luoghi Sacri dell’Induismo ed i pellegrinaggi religiosi
  • Quali sono e dove sono i luoghi Sacri dell’Induismo
    • Il pellegrinaggio come atto di devozione
  • Panoramica sui Sacri luoghi di pellegrinaggio
  • Le Sette Città Sacre citate nei testi mitologici – Sapta Puri
  • Char Dham: le dimore degli Dei, luoghi Sacri alle quattro estremità dell’India
    • Fondamenti storici
  • Altri circuiti di pellegrinaggio
  • Le confluenze dei fiumi sono un luogo sacro
  • I sette fiumi Sacri dell’India
    • Gange
    • Yamuna
    • Saraswati, il fiume senz’acqua
    • Indo
    • Godavari
    • Kaveri o Gange del sud
    • Narmada
  • I ghats
  • Simboli religiosi Induisti: le Murti o raffigurazioni delle Divinità
  • I riti Sacri nell’Induismo
    • Un esempio di rito nei luoghi sacri dell’Induismo: la Puja
  • Come essere visitatori e non turisti
  • Capire se i Templi sono attivi o sono luoghi storici
  • Regole da seguire nei luoghi Sacri dell’Induismo
  • Dove e quando è permesso l’ingresso
  • Fotografie nei luoghi Sacri
  • Una regola da seguire: non fissate le immagini
  • Le offerte nei luoghi Sacri dell’Induismo
  • Suonate la campanella!
  • Faq luoghi sacri induismo
    • Quante volte al giorno pregano gli induisti
    • Come si chiamano le principali divinità induiste?
    • Quali sono i quattro Dham?
    • Quali sono i sette fiumi sacri dell’India
    • Quali sono le sette città Sacre dell’india, le Sapta Puri?
    • Cos’è la Trimurti Induista?
    • Cos’è il Samsara?
    • Quanto devo donare in un tempio?
    • Cosa sono i Sapta Badri?
    • Cosa sono i Sapta Puri?
    • Cos sono i Panch Prayag?
    • Cosa sono i Panch Kedar?
    • Cosa sono gli Jyotirlinga?

I luoghi Sacri dell’Induismo ed i pellegrinaggi religiosi

L’uomo da sempre ha cercato di trovare un significato religioso nel mondo circostante, a volte negli animali, a volte nei luoghi o negli oggetti. Fin dall’antichità l’ambiente non è mai stato considerato solo qualcosa di tangibile, ma una manifestazione divina, intrisa di un aspetto religioso.

Toccare un oggetto o recarsi in un luogo sacro, significa quindi unirsi alla divinità e visitare i luoghi sacri in India è un’esigenza molto sentita.

Il pellegrinaggio nell’induismo viene chiamato Tirtha, che significa guado o incrocio. Attraversare questo guado o questo incrocio assume il significato simbolico di passaggio dal piano umano al sovrumano. Tirtha, ad esempio, è anche l’attraversamento del fiume del Samsara – il ciclo di morte e rinascita – per raggiungere uno stato di liberazione. 

I viaggi o pellegrinaggi religiosi in questo paese sono diventati nel tempo una delle forme di turismo più praticate e assumono un’importanza particolare nella vita delle persone. Con i pellegrinaggi i fedeli si avvicinano al divino per acquistare meriti che li aiutino nella liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Questo stato di beatitudine viene chiamata moksha.

La civiltà indiana nasce sulle rive dell’Indo e per questo uno dei primi luoghi ad essere considerato sacro è il fiume stesso portatore di vita. Molti dei Tirtha erano davvero un guado, cioè dove un fiume poteva essere attraversato in sicurezza.

Fonti: Pilgrimage as Imagined Site: A study of Prayag Tirtha – Ankur Goswami – Jawaharlal Nehru University, New Delhi, India’s “Tīrthas”: “Crossings” in Sacred Geography – Diana L. Eck https://dash.harvard.edu/handle/1/25499831

Quali sono e dove sono i luoghi Sacri dell’Induismo

Ci sono molti luoghi che vengono considerati Sacri per vari motivi ed ogni destinazione ha una sua particolarità. Se questo è vero per tutte le religioni, in India assume una connotazione ancora diversa. Ciò è dovuto alla numerosità delle correnti religiose che, senza contraddirsi, convivono e si intrecciano e che contribuiscono a rendere l’Induismo vivo ed in continua evoluzione.

Ogni Tempio ha la propria Divinità, Shiva, Vishnu, Ganesha, Hanuman, Krishna, Surya, questo solo per citarne alcuni. Ogni luogo ha la sua storia ed è oggetto di culti e di visite dei fedeli. Il luogo Sacro è un centro di vita, prima che destinazione religiosa.

Oltre ai Templi cittadini ed alle opere votive sparse per tutto il paese, esistono luoghi che sono ritenuti sacri per la loro posizione geografica o che per loro conformazione sono utilizzati per assolvere a funzioni religiose. Questi luoghi per un esempio possono essere le confluenze dei fiumi, laghi o sorgenti o ancora particolari montagne o grotte.

Il pellegrinaggio come atto di devozione

Il pellegrino che voglia trarre il massimo beneficio dalla visita ai luoghi Sacri, è necessario che ci si rechi compiendo un pellegrinaggio. Più è impegnativo è il pellegrinaggio, più grande sarà la ricompensa. Nel compiere questo atto di devozione, occorre però rispettare alcune regole, che per la maggior parte sono scritte nei libri Sacri.

I testi forniscono una serie di indicazioni, a partire dall’abbigliamento, se sia necessario o meno rasare i capelli, i tempi di percorrenza, l’altezza di un eventuale bastone, i riti ed i canti da intonare e molte altre.

Per contro il pellegrinaggio verso un luogo Sacro, fatto utilizzando un veicolo, per vanteria o per impazienza non porterà alcun frutto.

Panoramica sui Sacri luoghi di pellegrinaggio

Senza voler essere una guida completa, nei paragrafi seguenti elenco una serie di luoghi Sacri, che sono anche mete famose e possono essere anche uno spunto per organizzare un viaggio – o più viaggi – con un filo conduttore unico, al fine di avvicinarsi o approfondire le conoscenze dell’universo Induista.

I luoghi Sacri dell’Induismo attraggono un gran numero di pellegrini ogni anno e per un viaggiatore sono l’occasione per fare gli incontri più particolari. Occasioni speciali, come un’eclissi di Sole, un Kumbh Mela (la più grande delle fiere religiose), o il Rathayatra (festival del carro) presso il Tempio di Jagannath a Puri, possono arrivare ad aggregare fino a cento milioni di persone come il Kumbh Mela di Allahabad del 2013 (220 milioni di persone in 50 giorni nel 2019 – fonte: The Guardian)

Nei prossimi paragrafi elenco alcune delle destinazioni più note.

Pellegrinaggio a Palitana in Gujarat
Palitana in Gujarat. Per arrivare ai Templi di Palitana in Gujarat, i fedeli Jainisti (fedeli di un movimento riformatore dell’Induismo) compiono un’ascesa di 3.000 scalini

Le Sette Città Sacre citate nei testi mitologici – Sapta Puri

  • Kashi (Varanasi, Uttar Pradesh), dove il Dio Shiva fondò un santuario di purificazione;
  • Oudh (Ayodhya, Uttar Pradesh), luogo di nascita del Signore Rama;
  • Mathura (Uttar Pradesh), scena della natività di Signore Krishna;
  • Dvaraka (Dwarka, Gujarat), in cui Krishna stabilì il suo regno;
  • Kanchipuram (Tamil Nadu), dove il Tempio della madre divina è costruito a forma di uno yantra, (una rappresentazione del divino in forma di diagramma)
  • Haridwar (Uttar Pradesh), il punto in cui nasce il fiume Gange
  • Ujjain (Madhya Pradesh), dove c’è un famoso Shaivite Lingam (simbolo di Shiva).

Leggi anche Sapta Puri, le sette città sacre dell’India

Fotografie di due luoghi Sacri dell’Induismo: Dwarka e Varanasi

Una delle porte di accesso a Dwarka, una delle città Sacre dell'Induismo
Una delle porte di accesso a Dwarka, una delle città Sacre dell’Induismo
Legno per la cremazione a Manikarnika Ghat a Varanasi, sullo sfondo il Gange. I luoghi Sacri dell'Induismo
Legno per la cremazione a Manikarnika Ghat a Varanasi, sullo sfondo il Gange.

Char Dham: le dimore degli Dei, luoghi Sacri alle quattro estremità dell’India

Altri importantissimi luoghi Sacri dell’Induismo per i fedeli sono le quattro dimore degli Dei o Char Dham, fra le più popolari mete di pellegrinaggio dell’India che si trovano all’estremità dei quattro punti cardinali del paese.

Il pellegrinaggio a questi luoghi di devozione dovrebbe essere fatto almeno una volta nella vita al fine di agevolare il raggiungimento della Salvezza (Moksha).

I quattro Dham sono:

  • il Tempio Jagannath (una manifestazione di Krishna) a Puri, in Orissa, a est
  • il Tempio di Vishnu a Badrinath, nell’Uttarakhand, a nord
  • il Tempio di Shiva a Rameshvaram nel Tamil Nadu, a sud
  • il Tempio Krishna a Dwarka nel Gujarat, ad ovest

Rameswaram nel Tamil Nadu, o meglio il Tempio Ramalingeswarar Jyotirlinga, è anche venerato come il più meridionale dei dodici santuari Jyotirlinga dell’India. Questi sono i luoghi ove Shiva si manifestò come una colonna di luce in seguito ad una disputa con gli altri membri della Trimurti, e sono parte di un altro circuito di pellegrinaggio.

Fondamenti storici

Anche se in realtà non esiste una storia specifica che spieghi il collegamento di queste quattro città, esse avevano già un ruolo fondamentale fin dai tempi del Mahabharata (circa 500 a.C.). Anche i primi Purana, intorno al 400 d.C. citano queste quattro città collegandone le sorti. Addirittura Sri Adi Sankara, il filosofo indiano vissuto tra il VII e l’VIII secolo, fondò in queste città degli ordini monastici per celebrarne l’importanza.

Solo come nota di approfondimento Sri Adi Sankara  fu fra i primi sostenitori della teoria  advaita - non duale -  che considera il Brahman la sola ed unica unità cosmica, ovvero con le dovute differenze una sorta di “monoteismo”.

Nell’Uttarakhand esiste anche un altro cammino famoso per i pellegrini di fede Induista, anche se di dimensioni ridotte, chiamato Chota Char Dham.

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Altri circuiti di pellegrinaggio

Come già detto, in India il pellegrinaggio religioso è una delle forme di turismo più importanti.

Esistono circuiti di pellegrinaggio legati a diversi temi, o a diverse correnti religiose, qui di seguito cito i più importanti, ma l’elenco non è esaustivo:

  • Panch Kedar, circuito religioso in Himalaya, nella regione del Garhwal, che visita cinque templi dedicati a Shiva
  • Sapta Badri o in alcuni casi Panch Badri, circuito religioso in Himalaya, nella regione del Garhwal, che visita sette – o cinque – templi dedicati a Vishnu
  • Shakti Peethas templi sacri alla corrente religiosa dello Shaktismo
  • Jyotirlingas, pellegrinaggio dei devoti di Shiva in tutta l’India
  • Chota Char Dham, le dimore degli Dei in Himalaya che visita le sorgenti dei fiumi Gange, Yamuna oltre ad altri templi dedicati a Shiva e Vishnu. Le quattro destinazioni sono: Yamunotri, Gangotri, Kedarnath e Badrinath.
  • Panch Prayag, le cinque congiunzioni del fiume Alaknanda, uno dei due fiumi dai quali nasce il Gange, nella regione dell’Himalaya.
Fedeli in preghiera a Dwarka i luoghi sacri dell'induismo
Fedeli in preghiera a Dwarka davanti ad un fuoco rituale dove si brucia incenso.
Tempio di Jagannath - Puri - i luoghi sacri dell'induismo
Tempio di Jagannath a Puri in Orissa, un altro dei luoghi Sacri dell’Induismo
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Le confluenze dei fiumi sono un luogo sacro

Il bagno è in genere un rito purificatore nella religione induista, facendo il bagno ci si purifica dal peccato.

In particolare questo accade quando il rito viene fatto alla confluenza di due fiumi o alla fonte o alla confluenza di uno dei sette fiumi Sacri: il Gange, lo Yamuna, il Godavari, il Narmada, l’Indo, il Kaveri e il mitico Saraswati.

Un Luoghi Sacro legati a questo particolare rito è il Triveni Sangam ad Allahabad, dove il Gange si congiunge con Saraswati, il mitologico fiume senz’acqua e lo Yamuna, il pube della terra. Questo è il luogo dove ogni 12 anni si tiene il festival del Kumbh Mela (vedi paragrafi precedenti), probabilmente il più grande raduno del pianeta. Il luogo è anche chiamato Prayag, o Prayagraj, ovvero la confluenza di due fiumi: il Gange e lo Yamuna, senza considerare l’invisibile Saraswati.

Altre importanti confluenze sacre si trovano in Himalaya e sono conosciute come Panch Prayag, o cinque confluenze di fiumi sacri. Si tratta delle confluenze del fiume Alaknanda, uno dei due fiumi dai quali nasce il Gange e secondi per importanza solo al Triveni Sangam di Allahabad.

Confluenza di Gange e Yamuna- i luoghi sacri dell'induismo
La confluenza fra i fiumi Gange e Yamuna dove si svolge il Grande Kumbh Mela

I sette fiumi Sacri dell’India

I fiumi sono rappresentati spesso con poteri ed origini divine e sono spesso considerati l’immagine terrena di Divinità femminili. Immergersi nelle loro acque significa dare un significato ancora più potente al rito della purificazione in acqua, per  questo spesso sono il luogo dove si svolgono raduni o festival.

Gange

Cuore e anima dell’India, per gli indiani è Ganga, Divinità  femminile come la maggior parte dei fiumi. Nasce dall’Himalaya e sfocia nel golfo del bengala dando origine a un favoloso delta. Lungo il suo cammino bagna molte città sacre, Haridvar, Varanasi, Allahabad. Alle sue acque vengono affidate le ceneri dei morti, i più devoti e fortunati lo fanno a Varanasi.

Fedeli sulle rive del Gange a Varanasi (Benares) - i luoghi sacri dell'induismo - Massimo Basso _
Fedeli sulle rive del Gange a Varanasi (Benares)

Yamuna

Nasce dall’Himalaya e scorre per un po’ quasi parallelo al Gange, attraversa Delhi e Agra, passa vicino al Taj Mahal e confluisce poi nel Gange nella città di Allahabad (ricorda il Kumbh Mela).  Yamuna è una dea, figlia del Dio del sole Surya e sorella del Dio della morte Yama: La mitologia racconta che sono state le lacrime versate da Yamuna per la partenza di Yama verso il regno dei morti a creare il fiume.

Saraswati, il fiume senz’acqua

Saraswati è un mitico fiume senz’acqua. E’ citato nella mitologia indiana, e sarebbe stato un fiume che che nasceva dall’Himalaya. Alcuni studi archeologici e geologici sembrerebbero confermare l’esistenza di questo fiume che poi si sarebbe prosciugato. Secondo la mitologia la Saraswati sarebbe scomparso sottoterra. Il suo corso sotterraneo confluirebbe nel Gange nei pressi di Allahabad, insieme alla Yamuna, nel luogo di celebrazione del più volte citato il Kumbh Mela.

Indo

Il fiume al quale l’India deve il suo nome. Negli antichi testi vedici viene descritto come un guerriero. E’ stato la culla di molte civiltà, ma attualmente scorre solo per un piccolo tratto in territorio indiano. Infatti ha le sue sorgenti in Tibet e dopo avere attraversato Kashmir e Ladakh, sfocia nel Mare Arabico in Pakistan, che un tempo era India.

Godavari

E’ il secondo fiume più lungo dell’India dopo il Gange. Nasce nel Maharastra e sfocia nel Golfo del Bengala. La tradizione sostiene che sia una deviazione del Gange voluta dal Dio Shiva. Le sponde della Godavari sono sede di uno dei Kumbh Mela.

Kaveri o Gange del sud

Nasce nel Karnataka e sfocia nel Tamil Nadu. Il suo corso è interrotto da alcune dighe già costruite al tempo degli inglesi. La leggenda più accreditata sulle sue origini divine racconta che Kaveri, un’apsara (ninfa) cresciuta come figlia di Brahma, abbia chiesto e ottenuto di diventare un fiume per poter lavar via i peccati dal mondo.

Narmada

Narmada costituisce un ideale confine tra Nord e Sud dell’India. Questo fiume Sacro nasce nel Madhya Pradesh e sfocia nel Mare Arabico tagliando praticamente in due l’India. L’origine mitologica è controversa, alcuni sostengono che nasca dal sudore del Dio Shiva, altri dalle lacrime di Brahma.

ghats sulle rive dello Yamuna a chitrakoot - i luoghi sacri dell'induismo - Massimo Basso _
Ghats sulle rive dello Yamuna a Chitrakoot

Sulle rive dello Yamuna a Chitrakoot le barche attendono fedeli (tanti) e turisti (pochi) per una visita.

Leggi anche: Cerimonia Arti a Chitrakoot e Varanasi

I ghats

I ghats sono strutture che rivestono una grande importanza per le abluzioni rituali dell’Induismo e per questo sono molto diffuse in India. Si tratta di scalinate, con gradini delle più svariate dimensioni, che permettono di accedere alle acque di un fiume o di un lago o di un mare.

La maggior parte dei ghat viene usata sia per scopi Sacri che molto più semplicemente per la pulizia personale. Esistono anche ghat specifici per le cremazioni, che permettono di lavar via con acqua sacra le ceneri dei morti.

abluzioni mattutine ai ghat di varanasi - i luoghi sacri dell'induismo
Abluzioni mattutine ai ghat di Varanasi (Benares)

Simboli religiosi Induisti: le Murti o raffigurazioni delle Divinità

Le rappresentazioni delle Divinità induiste si basano su simbolismi religiosi risalenti a migliaia di anni fa. Questi simboli religiosi sono carichi di significati simbolici e non vogliono essere la rappresentazione di una figura vissuta. La Divinità è essenzialmente spirituale e le sue rappresentazioni, siano esse immagine o statua, hanno la funzione di darle sembianze terrene.

La raffigurazione mitologica non è altro che un modo per avvicinare la divinità ai fedeli. Rappresentare il divino con forme conosciute lo rende meno distaccato e ispira fiducia nella gente.

Per nostra concezione siamo portati a confondere il concetto di Murti con quello di idolo, ma c’è una sostanziale differenza, perché le Murti sono la concretizzazione di un astratto, un veicolo per raggiungere la Divinità.

La concezione è diversa da quella di idolo, che tradizionalmente presuppone che l’oggetto sia esso stesso la Divinità.

i luoghi sacri dell'induismo: esempio di adorazione nel tempio
Donne in preghiera in un Tempio Induista a Junagadh
Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

I riti Sacri nell’Induismo

Secondo la Bhagavadgita*, uno dei testi fondamentali dell’Induismo, capitolo XVIII versi 45 e 46 l’uomo raggiunge la perfezione adorando Colui dal quale hanno origine tutti gli esseri umani con i suoi atti giornalieri, facendo bene ciò che più gli è congeniale.

E’ facile capire che il rito fondamentale nella pratica dell’Induismo è osservare il Dharma, la retta via, conducendo una vita secondo l’etica e la giustizia. questo comportamento è detto Sadācāra.

Oltre al comportamento, fondamentale, ci sono tutta una serie di attività che possono essere poste in essere:

  • Rituali domestici di adorazione
  • Rituale di adorazioneall’interno del Tempio
  • Yoga e/o Meditazione,
  • Ripetizione di Mantra o invocazione delle proprie Divinità
  • Studio delle Scritture
  • Osservare i sacramenti ed i voti
  • Eseguire pellegrinaggi ai luoghi Sacri (Yatra)
  • Onorare le festività e i giorni Sacri
  • Svolgere servizi a favore delle Divinità o della comunità

Un esempio di rito nei luoghi sacri dell’Induismo: la Puja

Una delle espressioni più evidenti del culto induista sono le Puja o rituali di adorazioni (citati precedentemente) siano essi a casa propria o nel Tempio. La Puja è un atto di adorazione e di dimostrazione di rispetto verso una Divinità, che può esprimersi in una cerimonia, un’offerta di fiori o cibo, una preghiera o una combinazione di queste e altre azioni. Le cerimonie si svolgono quasi sempre di fronte ad una Murti cioè una statua o immagine personificazione della Divinità preferita. Sono eseguite con gesti rituali e accompagnate da canti Sacri o dalla ripetizione di mantra, alla presenza di un sacerdote o un santone, ma anche molto  spesso in privato.

Esistono molti tipi di Puja. Le sacre scritture contengono istruzioni su come compiere rituali di adorazione rivolti ad ognuno dei Deva (Divinità) che compongono il variegato Pantheon Induista. Ovviamente la Puja è più solenne se eseguita nei luoghi Sacri dell’Induismo, magari in occasione della festività dedicata alla Divinità o come conclusione di un pellegrinaggio.

Se vuoi un esempio di un rito puoi vedere la  Cerimonia Aarti a Chitrakoot Varanasi

Come essere visitatori e non turisti

A viaggiare in India e non entrare nei Templi si perde un enorme patrimonio artistico.  Il Tempio può lasciarci disorientati perché tutto è intenso e ben poco famigliare: aria densa di odori forti, brulichio disordinato dei devoti  intenti ad attività misteriose, sguardi autorevoli dei brahmani, i sacerdoti. E una grande confusione acustica: non si va al Tempio per pregare in silenzio, ma per visitare la Divinità che risiede nel luogo Sacro e condividerne la presenza.

E’ bene sapere come comportarsi per non offendere nessuno. Gli usi e i costumi cambiano da regione a regione, con differenze considerevoli dal nord al sud, ma ci sono alcune regole che si devono rispettare ovunque:

Capire se i Templi sono attivi o sono luoghi storici

Prima di entrare in un Tempio è importante capire se stiamo entrando in un luogo di culto oppure stiamo visitando un luogo storico. Avere questa informazione è importante per capire come ci si può comportare all’interno dell’edificio, per non urtare la sensibilità dei fedeli. In genere per sapere se un Tempio Induista è abbandonato o tutt’ora in funzione occorre guardare in alto..
I Templi attivi hanno sulla cima delle cupole una bandiera, che in alcuni Templi, come per esempio a Dwarka, viene cambiata tutti i giorni.

Se non siete sicuri conviene chiedere a qualche persona del luogo, se invece siete accompagnati da una guida, molto probabilmente saprà darvi l’informazione.

Regole da seguire nei luoghi Sacri dell’Induismo

L’abbigliamento deve essere decoroso: niente spalle scoperte (per le donne mentre nel sud per gli uomini in alcuni templi è obbligatorio entrare a petto nudo), richiesti pantaloni o gonne lunghe. Non è richiesto coprirsi la testa, anzi nel sud è necessario il contrario. Nel nord si entra più vestiti e si può arrivare più vicino all’icona sacra, spesso la preghiera implica il toccare la statua fisicamente. Nel sud la testa e, per gli uomini, il petto sono scoperti per permettere all’energia divina di entrare nel corpo, ma è vietato toccare le icone.

Si entra scalzi. Quasi sempre è possibile tenere i calzini. Togliersi le scarpe è un segno di rispetto. Implica lasciare fuori il mondo terreno, con le sue impurità e imperfezioni. Fuori dai Templi maggiori ci sono depositi che custodiscono a pagamento le calzature, nei Templi minori è gratis.

Dove e quando è permesso l’ingresso

Generalmente gli Induisti sono molto tolleranti verso gli estranei, ma in alcuni Templi è possibile entrare solo se si appartiene alla religione induista. Ad esempio nel Tempio di Jagannath a Puri non è permesso l’ingresso alle persone di fede religiosa diversa.

Fotografie nei luoghi Sacri

Scattare foto all’interno dei luoghi Sacri dell’Induismo è quasi sempre proibito, ma a volte è consentito.. un consiglio: chiedete!

Prima di entrare nel cuore del Tempio si gira in senso orario attorno alla cella. Non siete obbligati a fare il giro, che si chiama pradakshina, ma è altamente consigliato se vi interessa vedere cosa succede. Si crede che maggiore sia il numero dei giri (sempre dispari), maggiore sia l’ardore religioso e l’attenzione che il Dio vi presta. La deambulazione è segno di umiltà e al tempo stesso lascia più tempo all’energia divina di purificare il corpo.

Una regola da seguire: non fissate le immagini

E’ meglio non rimanere fermi direttamente davanti all’immagine Sacra. Noterete che gli indiani si dispongono lateralmente o con le spalle non esattamente parallele all’icona. Sia per rispetto che per evitare un sovraccarico di energia divina. Il guardare la rappresentazione divina, fare il darshan, è il rito più intimo e importante, per cui nei giorni di ressa la gente si affolla spingendosi per non perdersi il momento in cui Dio apre simbolicamente gli occhi e vi legge nel cuore, cancellando le paure ed esaudendo le vostre preghiere.

i luoghi sacri dell'induismo - interno di un tempio - Massimo Basso _
Non dappertutto le foto sono vietate, in alcuni casi sono addirittura richieste..

Le offerte nei luoghi Sacri dell’Induismo

I pellegrini, una volta giunti nei luoghi di pellegrinaggio, vengono iscritti in appositi registri, tenuti dai custodi del Templi e di solito viene richiesta un’offerta per il mantenimento dei monaci e della struttura. Se andate in visita ad un particolare luogo Sacro, in molti posti verrà chiesto anche a voi di registrarvi.

Anche nei Templi comuni se decidete di proseguire fino alla cella sacra i sacerdoti probabilmente vi chiederanno un’offerta, che dovrebbe essere libera.

Non sentitevi obbligati a dare più di quanto ritenete opportuno, potete osservare i locali per decidere quanto. Ogni fedele riceve anche il prasada, un’offerta sacra costituita da polvere rossa, petali di fiori, del cibo e dell’acqua con basilico indiano, che varia a seconda dei Templi.

Nel nord Vi offriranno acqua e una caramella di zucchero bianca. Nessuno vi vieta di prenderli, ma non buttateli a terra immediatamente dopo. E’ un rito molto sacro per i fedeli e manchereste di rispetto, meglio non accettare.  Soprattutto l’acqua a volte può non essere salutare.

In alcuni Templi, vedendovi turisti cercheranno di farVi donare cifre sproporzionate, mostrandovi quello che altri hanno donato. Non sempre la documentazione è “originale” e, solo se volete fare una donazione, non sentitevi obbligati a donare una cifra elevata, anche poco è apprezzato.

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Suonate la campanella!

Prima di uscire, se avete apprezzato la visita e vi sentite di buon umore, in vena di partecipazione gioiosa potete suonare la campanella, sempre presente nel nord e suonata all’entrata e all’uscita. Nessuno vi guarderà male e ci saranno molti volti sorridenti ad accompagnarvi verso il mondo imperfetto degli uomini.

Il primo segno dell’imperfezione sono i questuanti che chiedono l’elemosina all’entrata del Tempio. E’ un buon momento per lasciare alcune monete, se desiderate, perché è un’abitudine donare al Tempio e non farete altro che comportarvi come la gente del posto.

i luoghi sacri dell'induismo - santone che riceve l'elemosina
Sadhu in attesa davanti ad un Tempio

Proposte di viaggio in India

India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.

India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Faq luoghi sacri induismo

Ne sapete abbastanza sui luoghi Sacri dell’Induismo?

Quante volte al giorno pregano gli induisti

Non esiste un numero prefissato di preghiere giornaliere. A casa o nei templi si celebra in genere una Puja al mattino e una alla sera, oppure quando più si crede opportuno.

Come si chiamano le principali divinità induiste?

Le principali divinità nell’Induismo sono Brahma, Shiva e Vishnu

Quali sono i quattro Dham?

I quattro Dham o dimore degli dei in India sono:
– Ad est: il tempio di Jagannath (una manifestazione di Krishna) a Puri, in Orissa
– A nord: il tempio di Vishnu a Badrinath, nell’Uttarakhand
– A sud il tempio di Shiva a Rameshvaram nel Tamil Nadu
– Ad ovest: il tempio Krishna a Dwarka nel Gujarat

Quali sono i sette fiumi sacri dell’India

I sette fiumi sacri sono:
– Gange
– Yamuna
– Saraswati, il fiume senz’acqua
– Indo
– Godavari
– Kaveri o Gange del sud
– Narmada

Quali sono le sette città Sacre dell’india, le Sapta Puri?

Le sette citttà sacre sono:
– Kashi (Varanasi, Uttar Pradesh), dove il Dio Shiva fondò un santuario di purificazione;
– Oudh (Ayodhya, Uttar Pradesh), luogo di nascita del Signore Rama;
– Mathura (Uttar Pradesh), scena della natività di Signore Krishna;
– Dvaraka (Dwarka, Gujarat), in cui Krishna stabilì il suo regno;
– Kanchipuram (Tamil Nadu), dove il Tempio della madre divina è costruito a forma di uno yantra, (una rappresentazione del divino in forma di diagramma.. leggi qui per saperne di più sugli Yantra)
– Haridwar (Uttar Pradesh), il punto in cui nasce il fiume Gange
– Ujjain (Madhya Pradesh), dove c’è un famoso Shaivite Lingam (simbolo di Shiva).

Cos’è la Trimurti Induista?

Trimurti è un termine sanscrito che significa “fatto di tre forme” o “che si manifesta in tre aspetti”, è il concetto di un unica Divinità con tre diversi aspetti, rappresentati simbolicamente da Brahma, Shiva e Vishnu.

Cos’è il Samsara?

Il Samsara secondo le religioni orientali quali ad esempio il Buddismo e l’Induismo rappresenta il ciclo di vita, morte e rinascita.

Quanto devo donare in un tempio?

Non c’è un importo da donare, ognuno dona quello che si sente in base alla propria sensibilità.

Cosa sono i Sapta Badri?

I Sapta Badri sono un gruppo di sette templi sacri del’induismo, dedicati al dio Vishnu. Leggi l’articolo sui Sapta Badri.

Cosa sono i Sapta Puri?

I Sapta Puri sono i sette santi centri di pellegrinaggio in India. Questi sono i sette luoghi sacri di pellegrinaggio nell’induismo, che benedicono i pellegrini con moksha, la liberazione dal ciclo del Samsara.

Cos sono i Panch Prayag?

I Panch Prayag sono cinque confluenze di fiumi sacri, luoghi sacri essi stessi. Si trovano nella regione himalayana del Garhwal nell’Uttarakhand, in India. Leggi l’articolo Panch Prayag.

Cosa sono i Panch Kedar?

I Panch Kedar sono cinque luoghi sacri dedicati al dio Shiva che si trovano nella regione himalayana del Garhwal nell’Uttarakhand, in India. Leggi l’articolo Panch Kedar.

Cosa sono gli Jyotirlinga?

Lo jyotirlinga è una rappresentazione del dio Shiva sotto forma di colonna di luce. Jyoti significa ‘luce’ e linga è il simbolo fallico legato a Shiva. Nella tradizione induista ci sono alcuni templi jyotirlinga in India, santuari e luoghi di pellegrinaggio dove il dio Shiva è rappresentato come colonna di luce. Leggi l’articolo Jyotirlinga.

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 06/02/2018
GaltaJi il tempio delle scimmie a Jaipur

GaltaJi il tempio delle scimmie a Jaipur

di Max Pubblicato: 30/01/2018
India written by Max

GaltaJi il tempio delle scimmie

GaltaJi (o Galta Ji) il tempio delle scimmie, se siete a Jaipur non potete non andarci.

I motivi che rendono questa una visita imperdibile sono diversi, quello più evidente è che ci sono un sacco di scimmie, macachi per l’esattezza. La vera sorpresa invece è quella di uscire da un luogo molto bello, ma anche molto turistico come Jaipur e di entrare in un’India vera.

Questo complesso di templi sacri si trovano nella città di Chania-Balaji, sulle colline Aravalli che circondano Jaipur, a pochi minuti d’auto dalla città.

ATTENZIONE: le indicazioni presenti negli articoli sono fornite gratuitamente a scopo divulgativo e potrebbero essere non aggiornate o incomplete. Prima di acquistare, di prenotare o di partire, consultate sempre i siti ufficiali. Alcuni link in questo articolo sono link di affiliazione (anche i link ad Amazon*). Gli articoli aggiornati o pubblicati a partire da febbraio 2024 riportano un asterisco* accanto ai link di affiliazione.

Indice dell'articolo (clic per aprire)

  • GaltaJi il tempio delle scimmie
  • Informazioni su Galtaji
  • Le sacre abluzioni a Galtaji
  • Come arrivare al Tempio delle Scimmie GaltaJi da Jaipur.
  • Come arrivare a Galtaji dal Galwar Bagh Gate
  • Orari e consigli
  • Galta Ji, il Tempio delle scimmie, un luogo vivo e vissuto
  • Libri e guide per un viaggio in India
  • Proposte di viaggio in India
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali

Informazioni su Galtaji

GaltaJi il tempio delle scimmie è un complesso di templi costruito nel quindicesimo secolo da Diwan Rao Kriparam, un cortigiano di Sawai Jai Singh II.

I templi sono dedicati a varie divinità fra le quali Krishna, Rama e Hanuman e sono una meta popolare per i pellegrini. In cima alla collina c’è anche un piccolo tempio dedicato al Dio Sole Surya, dal quale è possibile godere di splendidi tramonti sulla città.

In questo posto vivono tantissimi macachi che sono considerati sacri e coccolati dai visitatori del tempio. Se ne vedono un sacco ai bordi della strada in attesa di elemosinare un po’ di cibo. Alcune scimmiette più furbe però sono attente a cogliere qualsiasi distrazione per impaurire i pellegrini e rubare loro le noccioline, che vengono vendute all’ingresso del tempio.

Proprio come nella foto qui sotto:

Donne importunate dalle scimmie all'interno del Tempio Galta Ji
Donne importunate dalle scimmie all’interno del Tempio Galta Ji
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Vuoi vedere un altro articolo su Jaipur leggi: La Città Rosa del Rajasthan: Jaipur con le sue meraviglie

Le sacre abluzioni a Galtaji

All’interno del compleso dei templi Galtaji ci sono sette piscine sacre, chiamate Kunds che dove i pellegrini sono soliti compiere abluzioni rituali o veri e propri bagni per purificarsi dai peccati letteralmente lavandoli via. I kunds vengono alimentati da una sorgente naturale che sgorga dalla cima della collina e che per caduta riempie le sette vasche.

Il più importante dei Kund è il Galta Kund, che sembra sgorgare proprio dalla montagna. La sacralità di questa piscina è alimentata dal fatto che da quando esiste il tempio la piscina non si è mai prosciugata neppure durante i periodi di grande siccità.

Come arrivare al Tempio delle Scimmie GaltaJi da Jaipur.

Nonostante l’ingresso ufficiale del Tempio si trovi a circa 10km da Jaipur, esiste un accesso pedonale dalla porta di Galta alla fine della strada Surajpol Bazar, la strada principale che attraversa il centro storico di Jaipur.

Il percorso parte dal Bazar e si snoda verso est attraversando un grande arco in pietra ovviamente rosa. Da qui si godono i migliori panorami sulla città di Jaipur ed è anche  l’accesso diretto al Tempio del Sole ed ai suoi famosi tramonti.

Vi pareva che noi saremmo passati dalla parte ufficiale? Infatti con una piccola passeggiata di circa 35-40 minuti (comprensiva di soste per fotografare le scimmie) siamo passati “dal retro”.

Se ti piacciono le scimmie leggi Il Parco delle Scimmie delle Nevi di Jigokudani in Giappone

La gita ci ha riservato incontri interessanti con le persone del luogo intente nelle loro attività quotidiane che ci hanno sempre regalato almeno un sorriso di benvenuto. Abbiamo avuto così l’occasione di camminare in completa tranquillità, con un approccio molto rilassato ed avendo anche la possibilità di vedere le scimmie intente al riposo ed alle coccole, prima di entrare nel tempio vero e proprio.

Alcune foto sono in vendita su Adobe Stock

Come arrivare a Galtaji dal Galwar Bagh Gate

Il Galwar Bagh Gate è l’ingresso principale del Tempio Galta Ji. La struttura si trova a circa dieci chilometri dalla città ed è facilmente raggiungibile con un tuktuk ed una minima spesa. Accanto alla struttura ci sono anche gli uffici del tempio ed un Ashram.

Io ho preferito l’altro ingresso, ma a me piace camminare..

Orari e consigli

Il tempio è aperto tutti i giorni dalle 5 di mattina alle 21, ad accesso libero anche per chi non è di fede Hindu. All’ingresso alcuni truffatori chideono di pagare un biglietto, ma non fanno parte del personale del tempio, basta rifiutare e passare oltre.

Siccome è un luogo sacro, è richiesto di togliersi le scarpe prima di entrare nei templi, non ovviamente sul viale principale. Oltre a questo è buona norma tenere un abbigliamento consono al luogo, senza parti del corpo troppo scoperte, ma questa è una regola generale di rispetto.

Se ti interessa avere informazioni sulle regole di comportamento nei luoghi sacri leggi il mio articolo.

Galta Ji, il Tempio delle scimmie, un luogo vivo e vissuto

Il luogo è sacro e, come dicevo all’inizio, è la porta d’ingresso di un’India vera. Traspare la sacralità del luogo, la devozione dei fedeli ed un’atmosfera mistica ci pervade.

Il luogo non è spesso menzionato negli itinerari di viaggio, e con questo l’originalità ne guadagna molto, rimanendo tuttora vero luogo di meditazione.

Il percorso del tempio si snoda in circa due chilometri sino all’interno di una gola, il che contribuisce al suo aspetto mistico. Sul fondo della gola una parte del tempio è costruito sulla roccia da cui, attraverso la bocca di una statua a forma di mucca, il Gaumukh, sgorga l’acqua naturale che alimenta le vasche.

Ogni anno a metà gennaio, la sacra ricorrenza del ‘Makar Sankranti’ attira in questo sito molti pellegrini.

Leggia anche Ganesha il Dio dalla Testa di Elefante

galtaji il tempio delle scimmie di Jaipur
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Libri e guide per un viaggio in India

Prima di partire comprate qui una guida* dell’India della Lonely Planet in Italiano. Ci sono altre guide, ma non altrettanto esaustive.

E per non rimanere senza internet, date un’occhiata alla eSIM solo dati* per l’India. Costa poco, rimanete connessi e conservate il vostro numero di telefono! (funziona solo con gli smartphone indicati nelle specifiche).

Leggi anche 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India senza parlare di Yoga

Proposte di viaggio in India

India: il Triangolo d’Oro e Varanasi*. Itinerario breve ed essenziale di 9 giorni nel Triangolo d’Oro dell’India del Nord con estensione a Varanasi, la città sacra dell’India per eccellenza. Un programma di viaggio adatto a chi non ha troppo tempo a disposizione, ma desidera visitare avere un assaggio dell’India. Da Delhi, la capitale dell’India coloratissima e caotica, a Jaipur, la Città Rosa del Rajasthan, passando per Agra ed il suo spettacolare Taj Mahal, per arrivare a Varanasi la città sacra per eccellenza che da sola vale l’intero viaggio.

India: Gran Tour del Nord*. Itinerario suggestivo nella terra dei Maharaja, sulle tracce degli antichi splendori reali fra forti, maestosi palazzi, musica, arte e paesaggi mozzafiato. Un lungo e intenso viaggio dal Rajasthan alla Valle del Gange a contatto con l’India più vera e più suggestiva. Un viaggio che non dimenticherete (17 giorni).

India: Natura, relax e Ayurveda*. Un viaggio alla scoperta del Kerala, a contatto con la natura lussureggiante. Verdi colline, villaggi di contadini, artigiani e pescatori, lagune e laghi uniti da un intrico di canali in un ambiente tropicale da sogno. Dal Parco Nazionale di Periyar alla navigazione in battello sulle Backwaters, dalle piantagioni di té alla città di Kochi, antica colonia portoghese per approdare alle spiagge di Kovalam  e concedersi qualche massaggio ayurvedico in un fantastico resort.

Se vi viene in mente qualcos’altro chiedete a me!

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Pubblicato: 30/01/2018
Il pozzo a Gradini di Chand Baori ad Abhaneri in Rajasthan India

Il pozzo Chand Baori ed il tempio di Harshat Mata

di Max Pubblicato: 23/01/2018
India written by Max

Chand Baori il grande pozzo a gradini.

Il Chand Baori è un famoso pozzo a gradini situato nel villaggio di Abhaneri , nello stato indiano del Rajasthan, fra Agra e Jaipur

Prende il nome dal suo costruttore il re Raja Chand del regno di Gurjar e dalla parola Baori nome dato nell’India occidentale ai pozzi.

Il pozzo Chand Baori è formato da 3500 gradini divisi per scalinate che scendono per oltre 13 piani ed è scavato per circa 100 metri sotto al livello del terreno, il che lo rende il più ampio e profondo pozzo a gradini dell’India.

Indice

  • Chand Baori il grande pozzo a gradini.
  • I pozzi a Gradini in India
  • Storia del pozzo Chand Baori
  • Interventi di ammodernamento del pozzo Chand Baori
  • Il tempio di Harshat Mata.
  • Storia del tempio Harshat Mata
    • Immagini di molti dei
    • Fotografare l’upupa nei dintorni del pozzo Chand Baori
  • Per saperne di più sull’India
    • Cultura
    • Antiche Religioni
    • Tradizioni Tribali

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I pozzi a Gradini in India

I pozzi a gradini sono tipici di molte località dell’India e si trovano spesso in molte località del Rajasthan e del Gujarat, come appunto Abhaneri o come il pozzo Rani Ki Wav di Patan.

Nell’antichità questi pozzi erano usati non solo per lo stoccaggio dell’acqua, ma anche come luoghi d’incontro e di ristoro, anche per alcune pratiche religiose. Spesso questi pozzi avevano al loro interno camere o spazi dedicati alle divinità ed era anche utilizzati come luogo di sosta per i viaggiatori.

Storia del pozzo Chand Baori

Il pozzo fu costruito intorno al VII secolo anche se alcune fonti lo datano al IX secolo. Serviva a risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico nei periodi di siccità e fornire un mezzo abbastanza comodo per raggiungere l’acqua. Il pozzo ha 3500 stretti gradini che collegano 13 piani o livelli fino a raggiungere, alla profondità di trenta metri, l’acqua. Il livello dell’acqua era legato al periodo dell’anno, nei momenti di siccità il livello era più basso. Mentre negli altri periodi per raggiungere l’acqua bastava scendere pochi scalini.

La leggenda vuole che fosse costruito in una sola notte dagli spiriti.

In realtà sembra che il pozzo sia stto fatto costruire dal re Chanda Raja, che vantava un discendenza da Laxman, fratello minore di Rama, eroe del Ramayana ed avatar di Vishnu.

Interventi di ammodernamento del pozzo Chand Baori

A testimonianza del fatto che i pozzi fossero un luogo di incontro, restano i vari interventi di ammodernamento eseguiti dai vari regnanti nel corso del tempo.

Alla struttura principale i regnanti Chauhan aggiunsero un ulteriore edificio, caratterizzato dagli archi visibili nella parte superiore del pozzo e caratterizzati dagli archi a sesto acuto utilizzati dai Moghul. L’accesso alle stanze del palazzo non è consentito ai visitatori. I piani superiori con il porticato a colonne che costeggia il perimetro, furono invece costruiti intorno al XVIII secolo durante l’era Mughal. I Moghul aggiunsero anche gallerie d’arte e un muro di contenimento attorno al pozzo.

Rimangono alcuni resti di antiche sculture e incisioni, che si ritiene fossero all’interno del tempio o nelle varie stanze.

Sempre in tema di pozzi a scalini, vedi quanto è pericoloso fare la manutenzione nell'articolo Viaggio a Junagadh: lavori pericolosi, ma se vai a Junagadh, non puoi non fare un pellegrinaggio ai templi di Girnar Hill.
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Il tempio di Harshat Mata.

Adiacente al Chand Baori si trova il tempio Harshat Mata, architettonicamente interessante, costruito tra il VII e l’VIII secolo, ma distrutto dal sultano Mahmud Ghazni. L’età di questo tempio sembra confermare che tempio e pozzo a gradini siano stati costruiti nello stesso periodo. Inoltre l’acqua era necessaria per le abluzioni rituali che dovevano essere eseguite dai fedeli prima di recarsi al tempio.

Molte delle sue colonne e delle statue statue ora giacciono sparse nel cortile del tempio e nei corridoi della struttura. Il tempio era dedicato a Harshat Mata, ritenuta la dea della felicità e della gioia, che diffondeva la sua luce e luminosità (abha) intorno alla città.

Ecco perché il piccolo villaggio era chiamato Abhanagri (città della luminosità), che nel corso dei secoli è diventato Abhaneri.

Alcuni studiosi ritengono invece che il tempio fosse in origine dedicato a Vishnu.

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Storia del tempio Harshat Mata

Il tempio originale sembra essere stato costruito in stile panchayatana, dove pancha significa 5, ovvero cinque strutture. Le costruzioni di questo tipo si presentano in genere con una struttura principale circondata da quattro cappelle secondarie. Sopravvivono solo alcune parti del Tempio principale, anche se sono state rovinate e modificate nel corso deii secoli. Gran parte della piattaforma sulla quale sorgeva il Tempio è ancora visibile e vi si trovano sparsi molti frammenti di pietre scolpite provenienti dalla struttura originale. La maggior parte delle sculture più interessanti sono state rimosse e vengono conservate nei musei di Amber e Jaipur.

Immagini di molti dei

Stando ai ritrovamenti all’interno del tempio e vista l’assenza di testimonianze scritte che ne attestino la costruzione, appare difficile stabilire con precision a chi fosse dedicato questo tempio. Oltre alle due teorie precedentemente riportate, alcuni studiosi asseriscono che il tempio fosse in realtà dedicato a Shakti, una divinità che identifica l’essere supremo come una figura femminile. Ne sarebbero testimonianza le varie figure di Durga e di Parvati, considerati aspetti della stessa divinità Shakti.

In realtà il tempio appare più come sincretico** che dedicato ad una divinità specifica, anche se non è raro trovare immagini di Vishnu e Shiva nei templi dedicati a Shakti.

** Il sincretismo è una fusione di elementi simbolici o ideologici appartenenti a culture o dottrine diverse e considerati inconciliabili. Questa fusione in genere avviene per esigenze di carattere pratico, culturale, filosofico o religioso. Il termine si usa soprattutto nella storia delle religioni ed indica fenomeni e concezioni risultanti dall'incontro di forme religiose differenti.

Fotografare l’upupa nei dintorni del pozzo Chand Baori

Ho visitato tantissimi posti ed una delle mie passioni principali è il birdwatching. Vedere e fotografare un’upupa è sempre stato un mio desiderio.

Tante volte ho “rincorso” o mi sono appostato in vari luoghi per fotografarla. Il giorno della visita al pozzo ero un po’ stanco ed avevo decisio di lasciare la macchina fotografica in auto, prendendo solo la “piccola”. Ed eccola.. l’upupa: tranquilla, confidente, che non scappava al primo movimento.

E alla fine sono riuscito a fare una bella foto con lo smartphone!!  :-)

Upupa ad Abhaneri - India
Upupa ad Abhaneri – India

Per saperne di più sull’India

India, destinazione senza compromessi. Un salto indietro nel tempo in una terra di grande misticità, capace di grandi fasti e di grandi miserie, ma sempre con una propria dignità e con un portamento elegante. Ad ogni passo c’è qualcosa da scoprire, in questa terra capace di grande ospitalità e dove, da viaggiatori, ci si sente sempre i benvenuti.

Prima di tutto il bagaglio: leggete l’articolo cosa mettere in valigia: la lista da stampare per il viaggio perfetto. Non dimenticare di infilare nel bagaglio anche un buon libro: provate a dare un’occhiata ai miei libri preferiti nell’articolo 10 libri (e oltre) per la tua vacanza in India, senza parlare di Yoga

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Cultura

Se vi interessa la cultura informatevi sui luoghi sacri dell’induismo e sulle regole di comportamento. Altri argomenti interessanti per avvicinarsi a questa fantastica destinazione sono descritti negli articoli chi sono i Sadhu indiani e cosa fanno, le caste in India e gli Intoccabili Dalit, il Festival di Holi e la Festa dei Colori.

Antiche Religioni

Per approfondire la conoscenza sul variegato pantheon indiano leggete la sacra Trimurti e cenni su Brahma, Shiva il Distruttore, Vishnu ed i suoi Avatara, Ganesha dalla testa di elefante o Surya, il Dio del Sole indiano. Senza dimenticare che il buddhismo è nato in India, un occasione per visitare i luoghi del Buddha a Sarnath.

Tradizioni Tribali

Se, come me amate le tradizioni fate un salto nel passato dell’India Tribale, e scoprite le tribù dell’Orissa, i Kutia Kondh, i Dongria Kondh ed i Bonda, li ho incontrati nei mercati tradizionali e mi hanno affascinato.

Arrivederci presto!

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Pubblicato: 23/01/2018
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